È stato espulso con accompagnamento alla frontiera aerea di Bologna un cittadino ghanese di 30 anni, irregolare sul territorio nazionale e già destinatario del rigetto della domanda di protezione internazionale da parte della Commissione Territoriale di Ancona.
L’uomo, domiciliato a Macerata, aveva numerosi precedenti di polizia per reati come rissa, lesioni, porto abusivo di arma e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi si era reso protagonista di un episodio di danneggiamento all’interno di una sala scommesse cittadina, dove - secondo quanto riferito dalla Questura - era solito arrecare disturbo. In quell'occasione aveva causato danni all'arredo, rendendo necessario l’intervento di una pattuglia della 'Volante' dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
Il provvedimento di espulsione, disposto dal Questore di Macerata, è stato eseguito dal personale specializzato dell’Ufficio Immigrazione nell’ambito delle scorte internazionali. L’operazione rientra nelle azioni di contrasto alla presenza di cittadini stranieri pregiudicati e irregolari, con particolare attenzione alle aree interessate da fenomeni di spaccio di droga.
La misura – sottolinea la Polizia di Stato – segue le linee operative stabilite in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, coordinato dal Prefetto di Macerata.
Un incidente domestico si è verificato nella prima mattinata di oggi a Macerata. Poco dopo le 8:30, una donna di 85 anni è caduta accidentalmente da una rampa di scale esterne del palazzo nel quale vive, in via Benedetto Croce. L'episodio ha destato immediata preoccupazione e ha richiesto l'intervento tempestivo dei soccorsi.
Sul posto è giunto il personale del 118, accompagnato dall'automedica di Macerata, che ha prestato le prime cure alla donna. Considerata la gravità delle sue condizioni, i sanitari hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza per il trasporto urgente all'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. L'anziana è stata, quindi, trasferita presso la struttura ospedaliera in codice rosso per gli accertamenti necessari e per ricevere le cure del caso.
A Fermo un drammatico incidente stradale è costato la vita a Stefano Casciello, un giovane di 34 anni del posto. L’impatto è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, poco dopo le 15:00, lungo la strada provinciale in via Marche, nel tratto che dal curvone di Capodarco conduce verso San Michele di Fermo.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo era alla guida della propria auto quando, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del veicolo, finendo la corsa contro un muro. Lo schianto è stato violento e non gli ha lasciato scampo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 e i volontari della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, che hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma ogni sforzo si è rivelato inutile: il cuore del giovane aveva già cessato di battere.
I vigili del fuoco di Fermo, utilizzando attrezzature specifiche, hanno estratto il corpo della vittima dalle lamiere e messo in sicurezza l’area, mentre le forze dell’ordine - Polizia di Stato e polizia locale - hanno effettuato i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica. Tra le ipotesi al vaglio, un malore improvviso o una manovra errata.
Sul luogo della tragedia è giunto poco dopo anche il padre della vittima, accolto dal cordoglio dei presenti. La strada è rimasta chiusa temporaneamente per consentire le operazioni di soccorso e rimozione del mezzo.
Un grave infortunio sul lavoro si è verificato nel pomeriggio di oggi a Tolentino, all’interno di un’azienda che si occupa di trattamento di rifiuti, sita in contrada Rotondo. Un uomo di 58 anni, di nazionalità senegalese e da anni dipendente della ditta, è rimasto ferito mentre stava operando su un macchinario utilizzato per triturare la gomma. Per cause in corso di accertamento, la sua mano è rimasta bloccata nei meccanismi.
L'allarme è scattato intorno alle 16:45. Sul posto sono arrivati rapidamente i sanitari del 118 che, dopo le prime cure, hanno richiesto l'intervento dell’eliambulanza. Il lavoratore è stato trasferito all’ospedale regionale di Torrette di Ancona per ricevere le cure specialistiche necessarie. Ha riportato diversi traumi, ma non è in pericolo di vita.
I vigili del fuoco sono intervenuti per liberare la mano dell'operaio rimasta incastrata nel macchinario, mentre i carabinieri della Compagnia di Macerata hanno effettuato i rilievi. Presenti anche gli ispettori del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spsal), incaricati di svolgere tutti gli accertamenti previsti in casi di infortuni professionali.
I carabinieri della stazione di Macerata hanno denunciato all'autorità giudiziaria un 38enne algerino, residente nel capoluogo, accusato di furto aggravato di acqua potabile ai danni dell’Azienda Pluriservizi S.p.a. (Apm) di Macerata.
Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata dal responsabile della rete idrica, che ha segnalato un’anomalia nei consumi. I militari hanno accertato che l'uomo, durante il periodo di permanenza nella propria abitazione - dal 14 febbraio 2023 al 16 settembre 2024 - avrebbe sottratto circa 100 metri cubi di acqua potabile, per un valore stimato di 300 euro, manomettendo il contatore. Al termine degli accertamenti, il 38enne è stato denunciato.
Sempre nell’ambito delle attività di controllo del territorio, a Civitanova Marche i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia locale hanno denunciato una 38enne del posto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e ricettazione.
La donna, notata mentre si aggirava con atteggiamento sospetto nel centro cittadino, è stata fermata e trovata in possesso di cinque involucri contenenti eroina e tre contenenti cocaina, per un totale di circa tre grammi, oltre a 80 euro in contanti. Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto anche una tessera sanitaria intestata a una donna rumena residente a Foligno, risultata rubata lo scorso giugno. Droga, denaro e documento sono stati sequestrati, e la 38enne denunciata all'autorità giudiziaria.
Stava per concludere il suo percorso universitario, mancavano solo pochi esami alla laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Aveva sogni, progetti e un sorriso che in molti ricordano. Giada Sambito, studentessa di 23 anni iscritta all'Università di Camerino, si è spenta improvvisamente domenica pomeriggio a Brescia, città dove viveva. Un malore improvviso non le ha lasciato scampo.
Originaria della Sicilia, Giada si era trasferita a Camerino per studiare e costruirsi un futuro. In pochi anni era diventata parte attiva della comunità universitaria, non solo per l’impegno nello studio, ma anche per la sua partecipazione alla vita sociale e culturale del territorio. Aveva anche sfilato come figurante nella tradizionale Corsa alla Spada, evento simbolo della città.
La notizia della sua tragica e inattesa scomparsa ha scosso profondamente l’Ateneo e tutti coloro che l’avevano conosciuta.
Il Rettore e l’intera Università di Camerino hanno voluto esprimere il loro dolore con un messaggio carico di affetto e vicinanza: «Ci stringiamo con commozione alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Giada. In momenti come questo, il silenzio è l’unico linguaggio possibile, insieme al ricordo e all’amore che continuerà a circondarla.»
Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Il funerale si terrà nei prossimi giorni in Sicilia, dove Giada tornerà per l’ultimo saluto della sua terra.
MORROVALLE (MC) – Momenti di paura nella notte a Trodica di Morrovalle, dove intorno alle 5:30 un’autovettura alimentata a gasolio ha preso fuoco mentre era parcheggiata nei pressi di un’abitazione.
Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del fuoco del distaccamento di Civitanova Marche, che hanno domato le fiamme utilizzando liquido schiumogeno, impedendo che l’incendio si propagasse ulteriormente.
A scopo precauzionale, gli occupanti dell’appartamento adiacente sono stati temporaneamente evacuati, poiché il fumo aveva invaso i locali interni. Dopo l’intervento di aerazione e la messa in sicurezza dell’area, è stato consentito loro di rientrare all’interno dell’abitazione.
Nessuna persona è rimasta ferita. Le cause dell’incendio sono in fase di accertamento.
Grave incidente nel tardo pomeriggio di oggi a Civitanova Marche, dove un bambino di 10 anni è stato investito mentre attraversava la strada in piazza Don Lino Ramini, nel vialetto sud di piazza XX Settembre. L’episodio è avvenuto intorno alle 19.
Dalle prime ricostruzioni, pare che il bambino stesse attraversando sulle strisce pedonali quando un’auto, in uscita da un parcheggio e in fase di immissione sul vialetto, lo ha travolto. Il conducente non si sarebbe accorto della sua presenza.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118 e l’ambulanza della Croce Verde. Considerata la giovane età del ferito e la dinamica dell’impatto, è stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza Icaro, che ha trasferito il piccolo all’ospedale regionale di Torrette.
SEFRO - Una serata di tensione e paura nel cuore del piccolo borgo montano di Sefro si è conclusa con l'arresto di un uomo di 38 anni di Fermo ma domiciliato da circa un mese nel paese, trovato in possesso di un vero e proprio arsenale illegale. A intervenire sono stati i carabinieri della stazione di Pioraco con il supporto dei colleghi di Fiastra, guidati dal luogotenente Claudio Fabbrizio.
Tutto è iniziato intorno alle 23:30 di ieri sera, quando una ragazza di 14 anni è stata avvicinata dal 38enne mentre rientrava a casa a piedi. L'uomo, che viaggiava a bordo di un monopattino, avrebbe tentato di fermarla. La giovane, spaventata, è corsa a casa per raccontare l’accaduto ai genitori.
Nel giro di pochi minuti, il padre e il fratello della ragazza, insieme a una ventina di residenti, si sono recati davanti all’abitazione del 38enne per chiedere spiegazioni e invitarlo a non infastidire più i giovani del paese.
La reazione dell’uomo ha rapidamente fatto degenerare la situazione: si è affacciato dalla finestra impugnando un fucile ad aria compressa e ha minacciato di morte i presenti, dichiarando che l'arma era carica e pronto a fare fuoco.
A quel punto, il padre della ragazza ha allertato i carabinieri, che sono intervenuti immediatamente. La successiva perquisizione personale e domiciliare ha portato alla luce un impressionante arsenale detenuto illegalmente.
I militari hanno rinvenuto tre fucili, cinque pistole e quattro carabine ad aria compressa non di libera vendita. Oltre alle armi da fuoco, sono state trovate due balestre, due archi, tre asce da combattimento, un machete, diciassette pugnali da offesa, un manganello spagnolo, un tirapugni, un giubbotto antiproiettile e venti scatole di munizioni di vario calibro. Tra le armi, anche un fucile calibro 32 risultato oggetto di furto.
L’uomo, disoccupato e già attenzionato dai militari nei giorni scorsi, è stato arrestato in flagranza di reato per i reati di minaccia aggravata, detenzione abusiva di armi, ricettazione e possesso illegale di armi da fuoco. Trattenuto nella camera di sicurezza della caserma, sarà giudicato in rito direttissimo nella tarda mattinata di oggi. Le indagini proseguono per chiarire eventuali altri episodi riconducibili allo stesso individuo.
MACERATA – Sarà discussa nei prossimi giorni, presso il Tribunale di Macerata, l’udienza di convalida dell’arresto per i nove individui fermati all’alba di ieri dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Macerata (leggi qui). Il blitz è scattato in seguito a un furto avvenuto presso un impianto fotovoltaico situato in Contrada Palombarette, nella zona industriale del capoluogo.
L’operazione, condotta con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata e delle Stazioni di Montecassiano, Pollenza e Appignano, ha permesso di fermare il gruppo poco dopo il colpo. In manette sono finiti soggetti con domicilio stabile nella provincia di Foggia, ma con una frequente presenza nel Maceratese, a conferma di un modus operandi definito dagli inquirenti "pendolarismo criminale".
Gli investigatori hanno tracciato gli spostamenti dell’autovettura utilizzata per il furto, risultata intestata a uno degli arrestati e ora sotto sequestro. Dalle verifiche emerge che il mezzo avrebbe effettuato diverse trasferte tra Puglia e Marche, rafforzando il sospetto di un’attività sistematica e organizzata.
Non è escluso che il gruppo possa essere responsabile di altri colpi analoghi. Dal gennaio 2025, il Comando provinciale dei carabinieri ha infatti registrato numerosi episodi di furti e tentati furti a danno di impianti fotovoltaici nel territorio maceratese. Proseguono quindi le indagini per verificare eventuali collegamenti tra i soggetti fermati e altri casi avvenuti nei mesi scorsi.
Le autorità stanno vagliando anche la possibilità che i soggetti coinvolti facciano parte di una rete criminale più ampia specializzata nel saccheggio di impianti energetici, un fenomeno in preoccupante crescita.
Guida in stato di ebbrezza, provoca un incidente con feriti e fugge per i campi: ritrovato e denunciato. Nella serata di domenica, intorno alle 19:30, un incidente stradale si è verificato lungo la strada provinciale Potentina, in località Madonna del Monte, nel comune di Macerata.
Arrivati sul posto, gli agenti della polizia locale - impegnati nei servizi di controllo della viabilità connessi allo svolgimento del Macerata Opera Festival - hanno subito notato che uno dei conducenti coinvolti nel sinistro presentava chiari segni di alterazione psicofisica. Il successivo controllo con l’etilometro ha evidenziato un tasso alcolemico superiore di oltre tre volte al limite legale.
Dopo l’accertamento, l’uomo si è dato alla fuga, allontanandosi a piedi nei campi vicini, innescando una vasta operazione di ricerca condotta da polizia locale, vigili del fuoco, Protezione civile e altre forze dell’ordine. Le ricerche, ostacolate anche dal maltempo, sono proseguite fino a mezzanotte, quando il fuggitivo è stato finalmente rintracciato e denunciato.
Dai controlli è emerso che l’uomo aveva già precedenti per guida in stato di ebbrezza e incidenti simili, con ben tre precedenti episodi negli ultimi anni. "La Polizia Locale rimane vigile e continua a garantire la sicurezza stradale - interviene sul caso il comandante Danilo Doria - ma ci tengo a sottolineare l’importanza di un comportamento responsabile alla guida proprio per prevenire incidenti causati da conducenti non in grado di assicurare la propria lucidità al volante".
TOLENTINO – Una mattina di lavoro si è trasformata in tragedia in un cantiere edile della ricostruzione di via Nazionale, dove un operaio di 56 anni ha perso la vita a causa di un improvviso malore. A perdere la vita Anastasio Virgillito, siciliano di origine ma da diversi anni residente a Matelica. L’uomo era impegnato nelle sue mansioni quando, poco dopo le 11, avrebbe avvertito un malessere e si sarebbe accasciato a terra privo di sensi.
Il primo ad accorgersi delle difficoltà del 56enne è stato il geometra del cantiere, che ha immediatamente lanciato l'allarme. Sul posto è giunta un’équipe del 118, che ha tentato disperatamente di rianimarlo. Purtroppo ogni tentativo si è rivelato inutile: l’operaio è deceduto sul luogo dell’accaduto, sotto gli occhi attoniti di chi lavorava con lui.
Come previsto in questi casi, sul cantiere sono intervenuti anche gli ispettori dello Spsal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, ndr) dell'azienda sanitaria territoriale per effettuare gli accertamenti necessari. Presenti anche i carabinieri della Compagnia di Tolentino per chiarire la dinamica dei fatti. La salma dell'uomo è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale di Macerata, in attesa del nullaosta per la sepoltura.
L’amministrazione comunale di Matelica si stringe alla famiglia per il dolore di questa improvvisa scomparsa. Condoglianze da parte del sindaco della città Denis Cingolani e di tutta la giunta alla famiglia ed ai parenti tutti: "È sempre un grande dispiacere quando si spegne una vita umana, ma questa tristezza è amplificata dal fatto che si tratta di una persona giovane e che la tragedia sia avvenuta durante l’orario di lavoro".
Una nuova perturbazione estiva ha colpito oggi gran parte delle Marche, portando con sé piogge intense, vento forte e grandinate localizzate. Anche la provincia di Macerata è stata coinvolta, con numerosi disagi soprattutto nei comuni di Recanati, Porto Recanati e Cingoli.
A Recanati, due alberi sono caduti in zone diverse della città – uno nei pressi della località Acquara, l’altro nei pressi della chiesa Guazzaroni – rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco e l’attivazione del Centro operativo comunale. Stessa situazione anche a Porto Recanati, dove una pianta è crollata in viale Gramsci.
Sempre tra Porto Recanati e Villa Musone, il tetto di un capannone industriale è stato scoperchiato dalle raffiche di vento, richiedendo l’intervento urgente dei vigili del fuoco di Macerata. A Cingoli, in località Tavignano, un albero è precipitato su una strada provinciale, fortunatamente senza conseguenze per persone o veicoli in transito.
I fenomeni più violenti si sono verificati lungo la fascia costiera dell’anconetano, con Marcelli di Numana e Osimo particolarmente colpite: strade allagate, scantinati invasi dall’acqua e stabilimenti balneari danneggiati da una violenta grandinata che ha letteralmente imbiancato la spiaggia, creando disagi a bagnanti e operatori turistici. Solo nel territorio di Ancona, i vigili del fuoco hanno gestito oltre 100 richieste di intervento, con rinforzi giunti anche dal Comando di Pesaro.
Problemi anche nel sud delle Marche, tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, dove le forti piogge hanno causato nuovi allagamenti e alberi abbattuti dal vento, con situazioni critiche segnalate anche nei comuni di Offida, Monteprandone e Ripatransone.
La protezione civile regionale continua a monitorare la situazione. Intanto, nei centri colpiti del maceratese, si lavora per rimuovere i detriti e ripristinare la normale viabilità.
Un’operazione ad alto impatto condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata ha portato all’arresto in flagranza di reato di nove persone, colte mentre trasportavano circa 5 tonnellate di cavi in rame rubati da un impianto fotovoltaico a Pollenza.
Negli ultimi mesi, il territorio provinciale è stato bersaglio di numerosi furti e tentativi di furto ai danni di impianti fotovoltaici. Oltre ai danni materiali per la sottrazione di componenti come cavi in rame e inverter, i gestori hanno subito anche interruzioni della produzione di energia elettrica, con pesanti conseguenze economiche.
Il fenomeno, praticamente assente nello stesso periodo del 2024, ha attirato l’attenzione del Reparto Operativo dei Carabinieri di Macerata, che ha avviato un monitoraggio sistematico, mappando i furti e analizzando le modalità operative delle bande criminali.
Grazie a un’attenta attività investigativa, i militari hanno individuato una vettura sospetta proveniente dalla provincia di Foggia, già segnalata in zona. Quando, nella serata di ieri, l’auto è stata rilevata nella frazione Villa Potenza di Macerata, sono subito scattati i controlli nei comuni limitrofi – Montecassiano, Pollenza e Treia – già colpiti in passato da episodi analoghi.
All’alba di oggi, è scattato il blitz: il Nucleo Investigativo di Macerata, supportato dal Nucleo Operativo e Radiomobile e dalle Stazioni di Montecassiano, Pollenza e Appignano, ha intercettato l’auto segnalata, seguita da due furgoni. Il controllo immediato ha permesso di accertare che i veicoli contenevano diverse tonnellate di cavi elettrici, oltre a arnesi da scasso e taglio.
A bordo dei mezzi sono stati fermati nove uomini, tutti stranieri e residenti nel Foggiano, di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Gli accertamenti hanno confermato che il gruppo, in trasferta nel Maceratese, aveva appena messo a segno il furto in un impianto fotovoltaico situato a Pollenza, di proprietà di una nota società del settore energetico.
I due furgoni utilizzati per il trasporto della refurtiva erano anch’essi rubati: uno sottratto ad un mobilificio di Appignano, l’altro ad un privato cittadino di Macerata, entrambi nella notte stessa del colpo. La banda ha agito accedendo ai pozzetti di ispezione dell’impianto, tranciando i cavi elettrici che collegano la string box agli inverter.
Il bottino ammontava a 4,6 chilometri di cavi di rame (diametro 70 mm), per un peso complessivo di circa 5 tonnellate e un valore stimato intorno ai 90.000 euro. Il danno totale all’impianto, considerando anche le spese di ripristino e messa in sicurezza, supera i 150.000 euro.
Il materiale rubato è stato restituito ai legittimi proprietari, così come i furgoni. L’autovettura utilizzata dalla banda è stata sequestrata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Dopo le operazioni di identificazione e fotosegnalamento, i nove arrestati – otto di nazionalità marocchina e uno del Burkina Faso – sono stati trasferiti presso le Case Circondariali di Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro, in attesa delle decisioni della magistratura.
Macerata - Ancora tensione in una casa del centro, dove una lite familiare ha portato alla scoperta di ben altro. Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della stazione di Macerata, supportati dalla sezione radiomobile, sono intervenuti presso l’abitazione di una coppia di anziani, allertati da una segnalazione per un acceso diverbio.
Protagonista dell’episodio il figlio 52enne dei due coniugi, già residente in città, che - secondo quanto riferito dai militari - avrebbe avuto l’ennesima discussione dai toni particolarmente accesi con i genitori. Una volta riportata la calma, l’uomo ha continuato però a mostrarsi agitato e nervoso senza apparente motivo, insospettendo i carabinieri.
È così che, a seguito di controlli più approfonditi, i militari hanno rinvenuto nella sua disponibilità circa 80 grammi di hashish, immediatamente sequestrati.
Il 52enne è stato denunciato all’autorità giudiziaria sia per maltrattamenti in famiglia, sia per la detenzione ai fini di uso non personale di sostanza stupefacente. L’hashish è stato posto sotto sequestro penale in attesa del versamento all’Ufficio corpi di reato.
Proseguono i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Camerino sui cantieri della ricostruzione post-sisma. Nell’ambito di un’operazione mirata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla tutela dell’ambiente, i militari – in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata – hanno effettuato una serie di verifiche nei cantieri attivi nel territorio di Ussita.
Durante i controlli, le forze dell’ordine hanno riscontrato gravi irregolarità in uno dei cantieri edili impegnati nella ricostruzione. In particolare, è stato denunciato un 58enne di Potenza Picena, amministratore unico di una ditta esecutrice dei lavori, con sede legale nella provincia di Macerata.
Secondo quanto emerso dalle verifiche, l’imprenditore avrebbe omesso la notifica all’organo di vigilanza competente dell’inizio di lavori comportanti esposizione ad amianto. Inoltre, il piano operativo di sicurezza (POS) presentava gravi carenze, risultando privo degli elementi fondamentali relativi al rischio amianto durante le lavorazioni.
A seguito delle violazioni accertate, i Carabinieri hanno disposto l’immediata sospensione dell’attività cantieristica e notificato sanzioni penali pari a 14.800 euro, oltre a sanzioni amministrative di 3.000 euro.
È stato temporaneamente chiuso al traffico un tratto della Strada Statale 209 "Valnerina", in entrambe le direzioni, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, in prossimità del chilometro 74,500 nel territorio comunale di Pieve Torina, in provincia di Macerata.
Due i veicoli coinvolti nel sinistro, le cui cause sono ancora in fase di accertamento. A seguito dell’impatto, due persone sono rimaste ferite in modo non grave. Entrambe sono state soccorse dal personale sanitario del 118 e trasportate in codice verde all’ospedale di Camerino per accertamenti.
Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenute le squadre Anas, le forze dell'ordine e il servizio di emergenza sanitaria, impegnati nella gestione della viabilità e nelle operazioni di messa in sicurezza dell’area.
Questa mattina, in una struttura turistica di Sirolo, una dipendente è precipitata da un’altezza di circa 2,5 metri in seguito al cedimento improvviso di un tavolato. L'incidente si è verificato poco prima delle 11, mentre la donna si trovava su un ballatoio di servizio all'interno della struttura.
Secondo una prima ricostruzione, la lavoratrice stava camminando lungo una passerella in legno quando una parte del pavimento ha improvvisamente ceduto, facendola finire all’interno di un locale sottostante simile a una botola, largo circa un metro e mezzo. L’impatto è stato violento: la donna ha riportato un trauma a un arto inferiore ed è rimasta immobilizzata sul fondo, senza riuscire a muoversi.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Ancona, che hanno messo in sicurezza l’area e utilizzato specifiche tecniche di recupero derivate da ambito speleo-alpino per soccorrere la ferita. Una volta stabilizzata, la donna è stata affidata ai sanitari del 118, giunti sul posto con ambulanza e automedica. È stata trasportata in codice rosso precauzionale all’ospedale regionale di Torrette, ma è rimasta sempre vigile e cosciente.
Oltre ai soccorsi, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Numana e i funzionari dell'Azienda Sanitaria Territoriale, per effettuare gli accertamenti previsti in casi di infortunio sul lavoro.
Mattinata movimentata a Civitanova Marche, dove una lite scoppiata sul lungomare nord, nei pressi del pub Cavern, si è trasformata in una vera e propria aggressione. Protagonisti della vicenda, avvenuta poco prima delle 13, due cittadini nordafricani coinvolti in un acceso diverbio degenerato in violenza.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, i due uomini avevano già infastidito alcuni bagnanti nella mattinata e sarebbero stati visti consumare alcolici insieme per ore, fino al momento dello scontro. La lite è culminata in un’aggressione violenta: uno dei due ha colpito l’altro al volto con numerose bottigliate, provocandogli la frattura del setto nasale.
La scena ha suscitato allarme tra bagnanti e passanti presenti sulla spiaggia e lungo il litorale. All’arrivo delle forze dell’ordine, l’aggressore ha tentato la fuga, ma è stato prontamente bloccato da un agente del Commissariato libero dal servizio, presente sulla battigia, con l’aiuto degli agenti in divisa e in borghese coordinati dal commissario Riccardo Zenobi.
AGGIORNAMENTO
I sanitari del 118 e i volontari della Croce Verde di Civitanova hanno soccorso il ferito, trasportandolo in codice giallo al pronto soccorso, dove è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni. L’uomo, un 23enne egiziano residente a Milano e regolare sul territorio nazionale, è stato anche denunciato per minacce aggravate. A suo carico, la Divisione Anticrimine della Questura ha emesso un foglio di via obbligatorio da Civitanova Marche, in considerazione anche dei precedenti di polizia.
L’aggressore, invece, è stato arrestato per lesioni personali aggravate. Dopo la convalida dell’arresto in sede di udienza per direttissima, il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora nella regione Marche.
Le indagini sono state supportate dalla visione delle immagini di videosorveglianza della zona e dalle testimonianze raccolte sul posto.
Macerata – I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Macerata hanno messo a segno un'importante operazione antidroga, culminata con l’arresto di un 47enne nigeriano residente a Macerata e la denuncia a piede libero di un 40enne connazionale, domiciliato in provincia di Napoli, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
L’attività investigativa, avviata nel novembre 2024, ha preso le mosse da un controllo sul territorio che ha insospettito i militari. Da lì è scaturita un’indagine complessa e strutturata, fondata sull’incrocio di tabulati telefonici e riscontri diretti, che ha permesso di far emergere una fiorente rete di spaccio attiva nella provincia di Macerata.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, i due indagati avrebbero gestito decine di cessioni di eroina e hashish tra novembre 2024 e aprile 2025, movimentando stupefacenti per un valore superiore ai 63mila euro. L’attività di spaccio avveniva in contatto con un’ampia cerchia di acquirenti abituali, dimostrando un’organizzazione consolidata.
Alle prime luci dell’alba, il 47enne è stato raggiunto dai militari nella sua abitazione a Macerata e arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Macerata che ha condiviso pienamente le risultanze dell’indagine. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato trasferito presso la Casa di Reclusione di Ancona-Montacuto, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il complice 40enne, residente nel Napoletano, è stato deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria per lo stesso reato. L'operazione si inserisce nel più ampio impegno dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con particolare attenzione alla tutela dei cittadini e alla sicurezza nei centri urbani della provincia.
Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori coinvolgimenti e ricostruire in modo completo la rete di contatti degli indagati.