Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Luca Palombarini, il settempedano di cui non si hanno più notizie dal 6 marzo 2015. La famiglia, tramite il fratello Massimo, torna a lanciare un appello: “Aiutateci a ritrovarlo”.
L’uomo aveva 43 anni quando fece perdere le proprie tracce. Uscì dall’abitazione che condivideva con i genitori e non vi fece più ritorno lasciano nella disperazione l’anziana mamma e suo padre, che nel frattempo è deceduto, ma anche il fratello e una sorella.
Di professione camionista, Luca viveva nella campagna settempedane, esattamente in località Cagnore. Da qui partirono le ricerche che interessarono proprio la vasta zona intorno casa coinvolgendo carabinieri, squadre di vigili del fuoco, del Cai, della polizia locale, volontari della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile e dell’Associazione nazionale carabinieri insieme ai componenti di diverse squadre di cacciatori e e un club di appassionati di fuoristrada. In casa vennero rinvenuti il cellulare, i suoi documenti, alcuni effetti personali.
Il giorno dell’allontanamento Luca si sarebbe dovuto sottoporre a una terapia farmacologica ma per la famiglia questo non giustificherebbe quanto accaduto. I suoi cari, a dieci anni di distanza, sperano che si sia allontanato volontariamente e che non sia rimasto vittima, piuttosto, di una tragedia o che si sia reso protagonista di un atto autolesionistico.
I cani molecolari nei primi giorni della scomparsa seguirono una pista che portava però a poche centinaia di metri da casa. Una pista che si fermò all’altezza di un incrocio. Possibile che Luca se ne sia andato e abbia cercato un passaggio in auto in un punto poco distante dalla propria dimora? E da chi? E per quale ragione?
Il fratello Massimo spera ancora in una telefonata: “Mi piacerebbe tanto poter tornare a sentire la sua voce. Sapere che sta bene. Mi basterebbe questo”, ripete chiedendo di dargli una mano nel diffondere l’appello della sua famiglia.
Anche l’associazione Penelope Marche Odv, un’organizzazione di volontariato a carattere regionale che riunisce familiari e amici di persone scomparse di cui non si hanno più notizia, continua ad occuparsi del suo caso.
Pure le istituzioni hanno cercato in ogni modo di mostrare tutta la propria vicinanza alla famiglia sia all’epoca dei fatti che oggi. “È un fatto che dieci anni fa scosse e sconvolse la nostra comunità - spiega la sindaca della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei – Raccogliamo l’appello della sua famiglia e anche noi ci auguriamo che Luca, se può, si faccia sentire o che qualcuno dia notizie di lui”.
La fine di una relazione non è mai facile da accettare, ma quando il rifiuto si trasforma in ossessione e violenza, il confine tra dolore e abuso diventa pericolosamente sottile. È quanto accaduto a una donna di Porto Sant'Elpidio, vittima di una vera e propria persecuzione da parte del suo ex compagno, che, incapace di accettare la fine del loro rapporto, ha iniziato a perseguitarla con qualsiasi mezzo a sua disposizione.
La donna, spaventata e ormai esausta, ha raccontato agli agenti della Questura di Fermo di essere stata costantemente molestata dal suo ex compagno, che la chiamava ripetutamente, le inviava numerosi messaggi di minacce e insulti, e addirittura le infilava lettere minatorie nella cassetta delle lettere. Nonostante avesse bloccato il numero del suo stalker, l'uomo non si è fermato, passando dal digitale al fisico, presentandosi sotto casa della vittima ogni giorno. La situazione è peggiorata nei giorni scorsi, quando l'uomo, in preda alla furia, ha aggredito fisicamente la donna, spintonandola con violenza.
Spaventata e angosciata dalla situazione, la donna ha deciso di chiedere aiuto alla polizia, denunciando l'accaduto e raccontando il lungo calvario di minacce e molestie. Gli agenti, prontamente intervenuti, hanno raccolto sommarie informazioni e si sono diretti verso un esercizio commerciale vicino alla casa della vittima, dove hanno individuato l'uomo. Non solo l'aggressore non mostrava alcun segno di pentimento per il suo comportamento, ma continuava a stazionare nei pressi della casa della donna, non curante della presenza della polizia.
Confermate le sue intenzioni persecutorie, l'uomo è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. La sua condotta ossessiva e la sua totale indifferenza alle conseguenze legali hanno reso l'intervento delle forze dell'ordine necessario per proteggere la vittima e interrompere il ciclo di violenza psicologica e fisica.
Questo episodio evidenzia ancora una volta i pericoli della violenza psicologica e fisica che può insorgere dopo una relazione finita, e l'importanza di denunciare tempestivamente qualsiasi forma di abuso. La polizia di Stato ha ribadito l'importanza di chiedere aiuto in situazioni di questo tipo, garantendo la protezione delle vittime attraverso interventi tempestivi e mirati.
Nella giornata di ieri, la polizia di Stato di Macerata - con l'ausilio dei carabinieri, dell'unità cinofila della guardia di finanza e della polizia locale - ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Civitanova Marche. L’operazione, decisa nell’ambito dell’ultimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha portato all'identificazione di 175 persone.
Durante i controlli è stato rintracciato un furgone oggetto di appropriazione indebita. Il veicolo, noleggiato e mai restituito alla società di autonoleggio, è stato recuperato e riconsegnato al legittimo proprietario. Il conducente, un cittadino straniero regolare sul territorio, è stato denunciato.
L’operazione ha, inoltre, portato al sequestro di un ciclomotore rubato nello scorso mese di gennaio a Civitanova Marche, alla denuncia di un giovane tunisino di 19 anni per inottemperanza al foglio di via obbligatorio, e a una multa di oltre 3.000 euro per una cittadina albanese sorpresa alla guida di un’Audi A6 priva di copertura assicurativa, con sequestro del veicolo. Sono stati anche effettuati controlli amministrativi in diversi esercizi commerciali della città. I controlli straordinari proseguiranno nei prossimi giorni.
Parallelamente, martedì scorso, la squadra mobile della polizia di Stato di Macerata ha arrestato un 51enne residente nel capoluogo di provincia. L’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato condotto nel carcere di Fermo in esecuzione di un provvedimento dell’Ufficio di Sorveglianza di Macerata.
L’aggravamento della misura cautelare è stato disposto a seguito di ulteriori condanne subite dall’arrestato, che hanno determinato un cumulo di pene non più compatibile con la detenzione domiciliare. Dovrà scontare 2 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di ricettazione.
Questa mattina i carabinieri forestali di Ancona sono intervenuti a seguito della segnalazione della presenza di un serpente all’interno di un treno Frecciarossa diretto a Milano. L’episodio ha generato momenti di agitazione tra i passeggeri, che si trovavano nella carrozza 10, costringendo il personale a spostarli in altre vetture per garantire la sicurezza.
L’avvistamento è avvenuto all’altezza di Civitanova Marche e, una volta giunti alla stazione di Ancona, sono intervenuti i militari con l’attrezzatura necessaria per catturare il rettile, inizialmente temendo potesse trattarsi di una specie pericolosa. Tuttavia, un video girato a bordo ha chiarito che si trattava di un serpente del grano, una specie innocua, probabilmente fuoriuscita dal bagaglio di un passeggero.
Nonostante il tentativo di recupero, il serpente è riuscito a sfuggire alla cattura nascondendosi all’interno di una bocchetta dell’aerazione del treno. Di fronte all’impossibilità di rimuoverlo immediatamente, il Frecciarossa è stato completamente evacuato e fatto ripartire vuoto verso Milano, mentre i passeggeri sono stati ricollocati su altri convogli, tra cui un altro Frecciarossa e alcuni Intercity.
Per recuperare il piccolo rettile sarà ora necessario smontare le bocchette o la sezione del treno in cui si è nascosto. L'episodio, sebbene insolito, si è concluso senza particolari disagi per i viaggiatori, grazie all’intervento tempestivo delle autorità competenti.
Montecassiano è in lutto per la scomparsa improvvisa di Giuseppe Conocchiari, ex arbitro di calcio in Serie A e dipendente della Regione Marche in pensione. Un malore improvviso lo ha strappato all'affetto dei suoi cari all'età di 67 anni.
Conocchiari aveva esordito nella massima serie il 17 maggio 1992, dirigendo la sfida tra Juventus e Cagliari allo stadio Delle Alpi, terminata sullo 0-0. In quell'occasione annullò due gol ai bianconeri: uno a Roberto Baggio e uno a Totò Schillaci. Nel corso della sua carriera ha arbitrato 30 partite in Serie B, guadagnandosi il rispetto e la stima del mondo del calcio.
Lascia i due figli Roberta e Matteo. Il funerale si terrà domani, venerdì 7 marzo, alle ore 15:30 nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù di Sambucheto, dove amici, colleghi e familiari si riuniranno per dargli l'ultimo saluto.
I carabinieri della stazione di Cingoli hanno segnalato alla Prefettura di Macerata una giovane di 22 anni, residente nel cagliaritano, per detenzione di sostanza stupefacente ad uso personale non terapeutico.
Durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di droga, i militari hanno fermato un’autovettura con a bordo due persone nel centro cittadino di Cingoli. Nel corso del controllo, la 22enne è stata trovata in possesso di un involucro contenente 3,7 grammi di hashish.
La sostanza stupefacente è stata sequestrata amministrativamente e messa a disposizione dell'autorità competente. La giovane è stata segnalata alla Prefettura di Macerata per gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di stupefacenti.
La scorsa notte, i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Tolentino hanno denunciato un uomo di 34 anni, di origini romene e residente a San Severino Marche, per guida in stato di ebbrezza alcolica.
L'uomo è stato fermato nel centro cittadino di San Severino Marche mentre era alla guida della sua autovettura. Sottoposto agli accertamenti con l'etilometro in dotazione alle forze dell'ordine, è risultato positivo con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, un valore ben oltre il limite consentito dalla legge.
A seguito del controllo, il 34enne è stato denunciato all'autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza. Per lui è prevista un’ammenda compresa tra 1.500 e 6.000 euro, aumentata da un terzo alla metà in quanto il reato è stato commesso tra le ore 22 e le ore 7, e l’arresto da sei mesi a un anno.
Oltre alle sanzioni penali, all'uomo è stata immediatamente ritirata la patente di guida, con il contestuale sequestro della sua autovettura e la decurtazione di 10 punti dal documento di guida.
I carabinieri forestali della provincia di Macerata hanno recentemente ricevuto in dotazione un aeromobile a pilotaggio remoto (APR), un dispositivo tecnologico avanzato che promette di rivoluzionare le operazioni di controllo e monitoraggio del territorio. Grazie alle sue caratteristiche innovative, il drone fornirà un supporto essenziale nelle attività di prevenzione e contrasto di illeciti ambientali.
Dotato di una telecamera con potente zoom da 50 ingrandimenti e della capacità di registrare immagini e scattare fotogrammi ad alta risoluzione, il drone consente di osservare con precisione un’ampia gamma di scenari dall’alto. Questo lo rende particolarmente utile per il monitoraggio di aree difficilmente raggiungibili, come zone boschive, aste fluviali e terreni impervi.
Inoltre, grazie al sensore a infrarossi integrato, il dispositivo può essere impiegato per la ricerca di persone smarrite e per il controllo di situazioni di emergenza in cui è necessario un monitoraggio su larga scala.
L’uso del drone si rivela determinante anche nelle indagini su crimini ambientali e traffici illeciti, permettendo una sorveglianza discreta e la raccolta di prove senza esporre il personale a rischi inutili. In particolare, la possibilità di acquisire informazioni in tempo reale contribuisce a migliorare l’efficacia delle operazioni investigative, aumentando la sicurezza degli operatori.
L’introduzione di questa tecnologia avanzata rappresenta un significativo passo avanti per i Carabinieri Forestali di Macerata, rafforzando le capacità operative e garantendo un maggiore controllo del territorio. L’impiego del drone, infatti, non solo migliora l’efficienza delle attività di prevenzione e repressione, ma contribuisce anche a una più efficace tutela dell’ambiente e della sicurezza pubblica.
Grave incidente questa mattina a Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino, dove un'auto è precipitata per quattro metri nel fiume Burano. La persona coinvolta è stata immediatamente soccorsa e trasportata in elisoccorso all’ospedale Torrette di Ancona in stato di ipotermia.
L’episodio è avvenuto intorno alle 12:30, quando i vigili del fuoco sono intervenuti sul luogo del sinistro. Il veicolo coinvolto trasportava due donne: la conducente era già scesa dall’auto prima che questa precipitasse nel fiume. Secondo le prime ricostruzioni, il mancato inserimento del freno a mano potrebbe essere stata la causa dell’incidente, permettendo al mezzo di muoversi fino a sfondare il guard rail e finire in acqua.
Sul posto sono giunti anche i carabinieri, che stanno effettuando accertamenti sulla stabilità e l’integrità del guard rail. Si ipotizza, infatti, che la barriera non fosse ben fissata o fosse in fase di ristrutturazione, motivo per cui potrebbe non aver retto l’impatto con l’automobile.
Dopo il soccorso alla donna rimasta all’interno del veicolo, i vigili del fuoco hanno avviato le operazioni di recupero del veicolo dal fiume. L’intervento, piuttosto complesso, è durato alcune ore prima che il mezzo venisse estratto dall’acqua. Le indagini proseguono per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente e verificare eventuali responsabilità legate alla sicurezza della strada.
(Foto di repertorio)
Un sinistro stradale si è verificato questa mattina, intorno alle ore 8:20 circa, nel comune di Macerata, in località contrada Acquesalate. L'incidente ha coinvolto tre vetture. A bordo delle auto tre persone di 30, 24 e 44 anni, per due di loro è stato necessario il trasporto all'ospedale locale per accertamenti. Le condizioni dei feriti non sarebbero, tuttavia, gravi.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco che hanno estratto i feriti dalle lamiere dell'abitacolo, sono intervenuti prontamente gli agenti della polizia locale di Macerata, i quali hanno effettuato i rilievi necessari per ricostruire la dinamica dell'incidente, che al momento è ancora in fase di indagine.
Le forze dell'ordine stanno cercando di determinare le cause che hanno portato al sinistro, la strada è stata chiusa al traffico veicolare, il tempo necessario per le operazioni di soccorso. Mentre le vetture coinvolte sono state successivamente sottoposte a sequestro da parte delle forze dell'ordine.
.
Donna investita da un'auto e soccorsa dal 118. È il bilancio di un incidente avvenuto questa mattina, intorno alle 9:30, in viale Mazzini a San Severino Marche. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, la cui ricostruzione spetterà ai carabinieri della locale stazione.
A essere coinvolta nell'investimento una Fiat Panda, guidata da un uomo, l'impatto è avvenuto in prossimità dell'attraversamento pedonale. Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari che hanno prestato alla ferita le prime cure del caso, per poi trasferirla in ospedale per accertamenti.
Controlli per la sicurezza urbana nelle zone ritenute più sensibili ma anche in diversi quartieri della città recentemente sono stati messi in atto dalla polizia locale di Macerata.
“Per l’Amministrazione comunale è prioritario garantire a tutti i cittadini un ambiente sicuro in cui vivere e lavorare - commenta l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna -. Per questo stiamo intensificando i controlli della Polizia Locale nel nostro territorio. Ciò significa pattuglie nelle aree più sensibili, ma non solo. Crediamo fermamente che una città sicura sia il risultato di uno sforzo comune, dove ognuno di noi gioca un ruolo attivo nella prevenzione. La polizia locale è il nostro primo punto di riferimento e il suo impegno sul campo sarà costantemente supportato dall’Amministrazione”.
“I controlli di sicurezza urbana sono uno strumento importante a garanzia della nostra comunità, ed è per questo che la polizia locale si impegna costantemente in azioni di prevenzione e monitoraggio, per garantire una maggiore sicurezza per tutti – afferma il comandante Danilo Doria -. I controlli, come in questi casi, non saranno limitati alle sole aree particolarmente sensibili della città, ma si estenderanno anche ai quartieri meno affollati, assicurando un presidio capillare del territorio. La nostra missione è quella di creare un ambiente più sicuro e sereno, dove ogni cittadino possa sentirsi protetto e tutelato. Ci muoveremo attivamente in tutte le zone, adottando un approccio proattivo e visibile, affinché la presenza della polizia locale sia percepita come un deterrente contro comportamenti illeciti e situazioni di rischio”.
In ordine di tempo gli ultimi controlli hanno riguardato corso Cairoli il parco di via Isonzo, via Maestri del lavoro e la zona di viale Indipendenza. Sabato scorso, durante un pattugliamento effettuato a piedi in corso Cairoli, gli agenti hanno identificato un uomo di 47 anni, residente a Loro Piceno che, in preda ai fumi dell'alcol, stava creando scompiglio all’interno di un’attività commerciale. Identificato e condotto al Comando di viale Trieste, il quarantasettenne è stato sanzionato per ubriachezza molesta (50 €) e per violazione al regolamento comunale di polizia e sicurezza urbana (200 €) e, in base allo stesso, nei suoi confronti è stato emesso un ordine di allontanamento. Gli agenti, viste le sue condizioni, hanno anche allertato l'ambulanza ma l’uomo ha rifiutato l'intervento.
Inoltre, nei giorni scorsi, sono stati effettuati dei controlli nella zona di santa Croce per l'occupazione di un monolocale che risultava inagibile. All’interno sono stati trovati e identificati 3 extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno ma senza contratto o titolo per utilizzare il locale. All’affittuario è stato contestato il fatto di non aver dato comunicazione all’autorità di Pubblica sicurezza di aver fornito alloggio ai tre uomini, così come previsto dalla legge che stabilisce anche una sanzione di 1.000 euro per l’omissione. La polizia locale ha provveduto anche ad inoltrare segnalazione all'Ufficio Tecnico comunale per la verifica dei relativi requisiti.
I carabinieri della Stazione di Montecosaro hanno deferito all'autorità giudiziaria due giovani di 22 anni per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L'intervento è avvenuto durante un controllo alla circolazione stradale, quando i due ragazzi sono stati fermati a bordo di un'autovettura, di proprietà di uno dei due, e sottoposti a un controllo più approfondito.
Nel corso della perquisizione del veicolo, gli agenti hanno rinvenuto un involucro contenente 5,50 grammi di hashish e 20 grammi di marijuana, materiale sufficiente a far scattare il provvedimento di denuncia. Inoltre, a conferma del sospetto di spaccio, è stato trovato anche un bilancino di precisione, strumento comunemente utilizzato per il dosaggio delle sostanze stupefacenti.
Le sostanze stupefacenti e il bilancino di precisione sono stati sequestrati e posti a disposizione dell'autorità giudiziaria, che ora proseguirà con gli accertamenti del caso. I due giovani sono ora chiamati a rispondere delle accuse di detenzione e spaccio di droga.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Civitanova hanno denunciato una 36enne italiana per la violazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio emesso dal Comune di Civitanova Marche.
La donna, residente fuori provincia e già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata dai militari presso il centro commerciale "Cuore Adriatico". Durante i controlli di routine, è emerso che la 36enne era destinataria del foglio di via obbligatorio, emesso nel mese di febbraio di quest'anno.
Di conseguenza, la donna è stata denunciata all’autorità giudiziaria per la violazione della misura di prevenzione.
I carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima (Ancona) hanno dato esecuzione a un decreto di sospensione cautelare della misura alternativa della detenzione domiciliare nei confronti di un 50enne originario della Sicilia e residente a Falconara. L'uomo era stato condannato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, reati commessi a Castelfidardo nel 2016, e dal 28 giugno 2024 stava scontando una pena di tre anni in regime di detenzione domiciliare.
Tuttavia, nonostante la misura, il 50enne è stato sorpreso più volte fuori dalla sua abitazione, violando il regime di detenzione. In particolare, l'uomo è stato rintracciato dai militari per ben tre volte al di fuori del perimetro della sua residenza. La prima violazione è stata accertata il 29 settembre 2024 dalla Sezione Radiomobile di Ancona, seguita dalla seconda il 20 gennaio 2025 da parte dei carabinieri di Falconara. L'ultima infrazione è stata registrata lo scorso 27 febbraio, quando il 50enne è stato sorpreso nuovamente in strada dai Carabinieri di Falconara, che lo hanno denunciato e segnalato al Tribunale di Sorveglianza.
A seguito degli accertamenti, la magistratura di sorveglianza ha disposto la sospensione della misura alternativa e l'immediato trasferimento dell'uomo presso il carcere di Montacuto, ad Ancona, dove è stato condotto nel pomeriggio di ieri.
L'arresto per evasione rappresenta l'epilogo di un comportamento reiterato di violazione delle prescrizioni imposte dalla giustizia, un atto che ha portato alla revoca della detenzione domiciliare e al ritorno dell'uomo in un istituto penitenziario. Il caso sottolinea l'importanza dei controlli e della vigilanza nel rispetto delle misure restrittive imposte dalle autorità giudiziarie.
I carabinieri della Stazione di Macerata, con il supporto del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro di Ancona, hanno recentemente denunciato un commerciante italiano di 45 anni, residente in provincia di Ancona, per la violazione delle normative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il controllo è stato effettuato nell’ambito delle attività di ispezione periodiche sulle attività commerciali del territorio, mirate a garantire la sicurezza dei lavoratori e la conformità alle leggi in vigore. Durante il sopralluogo, i militari hanno riscontrato una mancanza da parte del titolare dell’esercizio pubblico, che non aveva adottato le necessarie misure di sicurezza per prevenire il rischio di incendi. In particolare, è emerso che gli estintori presenti nel locale non erano stati sottoposti a revisione periodica, come previsto dalla normativa.
Questa omissione ha messo in serio pericolo non solo la sicurezza dei dipendenti, ma anche l’incolumità delle persone che si trovano nell’ambiente circostante, rendendo l’esercizio pubblico vulnerabile a potenziali incidenti. La mancata revisione degli estintori rappresenta una violazione delle normative fondamentali sulla sicurezza sul lavoro, che obbligano i datori di lavoro ad adottare misure preventive adeguate per la protezione dei propri dipendenti.
I carabinieri della stazione di Macerata hanno denunciato un cittadino gambiano di 24 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari con l'ausilio di un braccialetto elettronico, per inosservanza dei provvedimenti delle autorità.
Durante un controllo di routine presso la sua abitazione, i militari hanno riscontrato l'impossibilità di verificare la presenza del giovane. Nonostante le ripetute chiamate al citofono, il 24enne non ha fornito alcuna risposta, impedendo così ai carabinieri di accertare il rispetto delle misure imposte dall'autorità giudiziaria.
Va sottolineato che il braccialetto elettronico non ha segnalato alcun allontanamento dall'abitazione, lasciando quindi incerte le circostanze della mancata risposta. Tuttavia, il comportamento del ragazzo è stato ritenuto una violazione degli obblighi imposti, portando alla sua denuncia.
L’attività dei carabinieri rientra in un più ampio quadro di monitoraggio e verifica delle misure restrittive imposte a soggetti sottoposti a provvedimenti giudiziari. Questi controlli costanti sono fondamentali per garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle disposizioni legali.
Nel pomeriggio di lunedì, gli agenti del commissariato di Civitanova hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ventenne italiano di origini nordafricane. Il giovane si sarebbe reso protagonista di numerosi furti e atti di danneggiamento ai danni di diverse attività commerciali della città.
Le indagini condotte dalle forze dell'ordine hanno permesso di accertare il coinvolgimento del ventenne in diversi episodi criminosi. In particolare, il ragazzo era già stato denunciato per i furti avvenuti presso il ristorante America Graffiti e lo Chalet Raphael Beach. Inoltre, era stato identificato come responsabile di un tentato furto alla tabaccheria "Sara" e del furto commesso presso il Bar Roma, quest’ultimo accertato dai carabinieri della Compagnia di Civitanova.
Uno degli episodi più gravi si è verificato di recente, quando il giovane ha tentato di sottrarre con violenza un profumo presso un punto vendita "Acqua e Sapone". Nella stessa notte, ha cercato di perpetrare un altro furto in una tabaccheria, infrangendo la vetrina con un estintore.
Grazie all’attività investigativa e agli interventi tempestivi della Polizia, è stato possibile ricondurre al ventenne la responsabilità dei vari episodi. In seguito a una valutazione complessiva delle sue condotte, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento restrittivo nei suoi confronti.
In aggiunta, il ragazzo ha più volte violato il foglio di via obbligatorio di cui era destinatario, aggravando ulteriormente la propria posizione e rendendo necessaria una misura cautelare più severa. Non si esclude, inoltre, che possa essere coinvolto in ulteriori episodi criminosi avvenuti lungo la costa.
L’arresto è avvenuto intorno alle 15:30 di ieri, quando il giovane è stato rintracciato dalla Polizia all’interno di un bar cittadino. Nel tentativo di sottrarsi alla cattura, ha provato una fuga maldestra, ma è stato immediatamente bloccato dagli agenti e condotto in Commissariato.
Dopo il completamento delle procedure di rito, il ventenne è stato trasferito presso il carcere di Ancona, dove resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli ulteriori sviluppi del caso.
Dopo sette anni e un mese trascorsi in carcere, Luca Traini è tornato in libertà. Il tribunale di sorveglianza di Ancona ha accolto la richiesta della difesa, concedendo al 36enne tolentinate la possibilità di uscire dal carcere di Barcaglione, dove stava scontando una condanna a dodici anni per strage aggravata dall’odio razziale. Ora, Traini sarà affidato ai servizi sociali.
Arrestato il 3 febbraio 2018 dopo aver aperto il fuoco per le strade di Macerata contro persone di colore, farà ritorno a Tolentino, sua città d’origine, dove avrà un lavoro e seguirà un percorso di reinserimento. Negli ultimi anni, Traini aveva già beneficiato di alcuni permessi per buona condotta, che gli avevano permesso di trascorrere periodi nella casa di famiglia e di partecipare a progetti lavorativi, tra cui l’attività nei mercatini di Campagna Amica della Coldiretti.
Il 36enne ha più volte preso le distanze dal gesto che lo ha portato in carcere, definendolo un errore gravissimo e manifestando la volontà di risarcire le vittime. La sua scarcerazione è avvenuta ieri alle 13, segnando l’inizio di una nuova fase della sua vita, ora sotto la supervisione delle autorità competenti.
Un terremoto senza preavviso nel cuore della notte al confine tra Marche ed Umbria. I sismografi hanno iniziato a registrare un movimento sismico alle 1.55 nel territorio folignate, sisma che ha raggiunto in poco tempo un magnitudo di 3.5 con una profondità di 10 km.
L'evento tellurico è stato nitidamente avvertito sia in provincia di Perugia che nel maceratese ma è a Foligno, nei pressi dell'epicentro, che si è assistito a scene di panico generale con tantissima gente riversata nelle strade.
Per la prima volta nella storia, infatti, l'epicentro è stato localizzato sotto il centro storico di Foligno, un evento mai accaduto prima per un fenomeno di questa intensità e che non è stato preceduto da scosse premonitrici né, al momento, ha registrato una scia di repliche minori.
In strada si è subito diffusa la stima dell'intensità del sisma che, come detto, è stata inizialmente inserita tra 3.5 e 3.9, ma in moltissimi non vi hanno creduto sostenendo di aver vissuto un evento deflagrante in un crescendo vertiginoso, una scossa secondo i folignati molto più intensa di quelle vissute nel '96 e nel 2016.
Il Sindaco di Foligno Stefano Zuccarini ha decretato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di oggi al fine di permettere le verifiche strutturali necessarie. Medesima ordinanza è stata emessa anche dai sindaci di Spello e Trevi.
Il comando dei Vigili del Fuoco di Perugia rende noto che "a seguito della scossa di terremoto di questa notte con epicentro nella zona di Foligno, non sono pervenute richieste di verifica di stabilità. Qualora la situazione dovesse cambiare ne daremo tempestivo aggiornamento"
La Protezione Civile è in continuo contatto con il sindaco di Foligno e dei comuni limitrofi tuttavia, nonostante il panico che ha portato in strada moltissime persone, non si registrerebbero particolari criticità o danni a persone o cose.