Nel corso della nottata appena trascorsa, durante un'operazione di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato di Civitanova hanno fermato due giovani, entrambi appena diciottenni. I due, un italiano e un albanese, sono stati controllati mentre si trovavano a piedi nel centro della città. L’intervento, effettuato anche alla luce degli ultimi episodi di cronaca che hanno coinvolto giovani, ha portato alla scoperta di quasi 50 grammi di hashish, un bilancino di precisione e un coltellino, oggetti che hanno spinto gli agenti a procedere con ulteriori verifiche.
I due ragazzi, pur non avendo precedenti penali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per "detenzione ai fini della cessione di sostanze stupefacenti" e per "porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere". L'operazione rientra nel quadro del rafforzamento dei controlli su strada, mirati in particolare sui più giovani, come stabilito durante le riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Macerata.
Mattinata di tensione, quella di ieri, ad Ancon. Un verificatore della ditta Fi.fa. è stato aggredito durante un controllo a bordo di un autobus della linea C. L'episodio è avvenuto intorno alle 10:45, presso la fermata di Piazza Rosselli.
Secondo quanto ricostruito, un passeggero trovato senza biglietto si sarebbe rifiutato di fornire le proprie generalità e avrebbe reagito con violenza, spingendo i verificatori fuori dal mezzo al momento dell'apertura delle porte. Nella colluttazione, uno di loro è caduto rovinosamente a terra, riportando alcune contusioni.
Per motivi di sicurezza, i passeggeri presenti sono stati trasferiti su un altro autobus in transito. L'intervento è stato registrato dalla bodycam in dotazione ai verificatori e sono in corso le procedure per il recupero delle immagini della videosorveglianza interna al bus. A seguito dell'accaduto, è stata presentata una formale denuncia alla Questura di Ancona.
Un grave incidente stradale si è verificato intorno alle 19 di ieri lungo la strada Valdaso, in località Valmir di Petritoli. Un furgone e un'auto sono entrati in collisione, causando il violento impatto che ha fatto finire la vettura fuori strada.
Immediato l'intervento dei sanitari del 118, dei carabinieri e dei vigili del fuoco. I soccorritori hanno prestato le prime cure alle due persone coinvolte, entrambe trasportate d’urgenza all’ospedale Murri di Fermo in codice rosso. Data la gravità delle condizioni di uno dei feriti, è stato richiesto successivamente il trasferimento all’ospedale Torrette di Ancona tramite elisoccorso, che è atterrato presso il nosocomio fermano per prendere in carico il paziente.
Per consentire le operazioni di soccorso e la messa in sicurezza dell'area, la strada Valdaso è stata temporaneamente chiusa al traffico. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.
Un incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi lungo la zona industriale di Pagliare del Tronto, nel comune di Spinetoli, dove un’auto e un camion che trasportava materiale edile si sono scontrati. L’incidente, avvenuto poco dopo le 16, ha richiesto l'intervento immediato dei soccorsi, ma fortunatamente le conseguenze non sono state gravi.
Le due occupanti dell’auto, rimaste bloccate nell’abitacolo a seguito dell’impatto, sono state estratte dai vigili del fuoco del comando di Ascoli Piceno e affidate alle cure del personale del 118, che le ha trasportate all’ospedale "Mazzoni". Anche il conducente del camion è stato trasferito nella stessa struttura, ma è riuscito a uscire autonomamente dalla cabina prima dell’arrivo dei soccorsi.
Dopo l’intervento dei sanitari, i mezzi coinvolti sono stati messi in sicurezza e la zona dell’incidente è stata bonificata per garantire il ripristino della viabilità. Secondo le prime informazioni, le condizioni dei tre feriti non desterebbero preoccupazione: due sono stati classificati in codice verde, mentre uno in codice giallo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, che si sono occupati dei rilievi per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto.
Momenti di paura nel primo pomeriggio di oggi sulla Statale 76, all’altezza dell’uscita Fabriano Est, in direzione Ancona. Un’auto ha imboccato la strada contromano e si è schiantata frontalmente contro un altro veicolo, causando un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 14, un 84enne di Fabriano, alla guida di una Ford Focus, avrebbe erroneamente imboccato la strada nel senso opposto di marcia ad Albacina, finendo per scontrarsi con una Peugeot 3008 che procedeva regolarmente. L’impatto è stato violento, richiedendo l’intervento immediato dei soccorsi.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, il personale del 118 e la polizia stradale. La carreggiata è stata temporaneamente chiusa al traffico per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi del caso. L’84enne, estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco, è stato subito assistito dai sanitari. Nonostante sia rimasto sempre cosciente, le sue condizioni hanno richiesto il trasporto in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette. L’altro conducente, alla guida della Peugeot, ha riportato solo lievi contusioni.
Terminate le operazioni di soccorso, le squadre hanno provveduto alla messa in sicurezza dei veicoli coinvolti e alla bonifica della carreggiata. Sul posto è intervenuto anche il personale Anas per ripristinare la viabilità nel minor tempo possibile.
Nella tarda mattinata di oggi, intorno alle ore 12, si è verificato un incidente lungo la strada comunale nota come "corta" di Serripola, che collega il centro abitato di San Severino Marche alla frazione omonima.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia locale, un'autovettura Audi è uscita di strada, terminando la propria corsa contro un albero dopo aver percorso diversi metri lungo un dirupo. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, che con l'ausilio di una gru stanno provvedendo al recupero del mezzo incidentato. La strada è stata chiusa per permettere le operazioni di soccorso, si consiglia di utilizzare la normale viabilità.
Alla guida dell'Audi vi era una donna di mezza età, residente a San Severino Marche, che è riuscita ad uscire autonomamente dall'abitacolo. Successivamente, è stata trasportata all'ospedale "Bartolomeo Eustachio" per accertamenti sulle sue condizioni di salute.
Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti, con particolare attenzione al traffico di sostanze stupefacenti, i militari della Compagnia di Civitanova Marche, con il supporto dell’unità cinofila, hanno intensificato i controlli sui magazzini dei corrieri espressi presenti nella provincia di Macerata. Questi controlli si inseriscono nel più ampio dispositivo concordato durante le riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Durante una delle operazioni di controllo, il cane antidroga "Edir" ha segnalato in modo insistente alcuni colli, apparentemente destinati alla consegna, presenti in uno dei magazzini monitorati. Sospettando che potessero contenere sostanze stupefacenti, i finanzieri hanno provveduto ad aprirli e ispezionarli, previa autorizzazione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Macerata.
Il risultato del controllo è stato sorprendente: all’interno dei colli sono stati rinvenuti circa 190 chilogrammi di marijuana, pronti per essere distribuiti. La sostanza è stata immediatamente sequestrata per le successive indagini. Il destinatario dei pacchi è stato identificato e denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Macerata, mentre il caso rimane aperto, in attesa di ulteriori accertamenti.
Questa operazione rappresenta un importante passo nell'attività della guardia di finanza contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. L'impegno costante delle forze di polizia è volto non solo alla tutela della salute pubblica, ma anche alla salvaguardia della vita umana, in una battaglia incessante contro il crimine organizzato e il traffico di droga che compromette la sicurezza e il benessere della comunità.
Un incidente stradale verificatosi intorno alle 18:30 di oggi, in via Ascensione a Mogliano, ha coinvolto due veicoli, una Ford D Max e una Fiat Punto, e ha causato gravi ferite a uno degli occupanti. Il violento impatto ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre l'uomo rimasto incastrato nell’abitacolo della Ford.
I soccorritori del 118, giunti sul posto con le ambulanze, hanno stabilito la necessità di trasportare il ferito in eliambulanza, vista la gravità delle sue condizioni. L'elicottero è atterrato a Corridonia, dove il ferito è stato trasferito in ambulanza, per poi proseguire il volo verso l’ospedale di Torrette, a Ancona, in condizioni critiche.
Nel frattempo, l’altro automobilista coinvolto nell’incidente, che si trovava a bordo della Fiat Punto, ha riportato ferite più lievi e, dopo essere stato soccorso, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. Le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Macerata per i rilievi del caso.
"Dammi dei soldi o ti taglio la gola". Sono queste le parole minacciose rivolte da un ragazzino di meno di 14 anni a un coetaneo, sia telefonicamente che via WhatsApp, nel tentativo di estorcere denaro. L’episodio, avvenuto nel cuore di Ancona, ha spinto la giovane vittima a chiedere aiuto alla polizia locale nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 18:30, nei pressi della Galleria Dorica, vicino a Corso Garibaldi.
Gli agenti, dopo aver ascoltato i messaggi minatori, hanno immediatamente avviato le verifiche del caso. Poco dopo, sul posto è arrivato anche l’autore delle minacce, che aveva in tasca un coltello. La situazione ha destato forte preoccupazione, soprattutto considerando la giovanissima età dei protagonisti della vicenda.
Le forze dell’ordine hanno quindi allertato i genitori dei ragazzi e la Procura per i minorenni, guidata dalla dottoressa Cristina Tedeschini, che ora si occuperà di coordinare le indagini e valutare gli atti conseguenti. Secondo le prime informazioni, le minacce e la richiesta di denaro non sarebbero legate a debiti pregressi, ma sembrano piuttosto un gesto di intimidazione fine a sé stesso.
Durante le operazioni di identificazione, nei pressi della Galleria Dorica si è radunato un gruppo di altri giovanissimi, alcuni di soli 10 o 11 anni, che tuttavia non risulterebbero coinvolti direttamente nella vicenda. Tutti sono stati identificati presso il comando della polizia locale, mentre il coltello trovato in possesso del minore responsabile delle minacce è stato sequestrato.
Data l’età dell’autore, inferiore ai 14 anni e quindi non imputabile penalmente, la polizia locale di Ancona, sotto la guida del comandante Marco Caglioti, ha deciso di non procedere con una denuncia formale, ma ha redatto una nota dettagliata destinata alla magistratura minorile. Sarà ora la Procura a stabilire eventuali provvedimenti da adottare.
Fortunatamente la vicenda non ha avuto conseguenze più gravi, ma ha sollevato allarme tra le autorità e la comunità locale per la precocità di atti intimidatori e tentativi di estorsione tra minorenni. Un fenomeno che merita attenzione e interventi mirati per prevenire derive pericolose tra i più giovani.
I carabinieri della stazione di Porto Recanati hanno identificato e denunciato due uomini per furto aggravato ai danni di una farmacia locale. Si tratta di un 20enne di origine marocchina, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Ancona per altre vicende penali, e di un 25enne di origine egiziana, domiciliato a Porto Recanati. Entrambi sono già noti alle forze dell'ordine.
Le indagini condotte dai militari, con il supporto delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire l'accaduto. Nel pomeriggio dell’8 febbraio scorso, i due individui hanno approfittato di un momento di distrazione del personale per introdursi nell’area riservata della farmacia.
Dopo aver aperto un cassetto, hanno sottratto la somma di 150 euro in contanti, per poi darsi alla fuga a piedi tra le vie adiacenti, riuscendo inizialmente a far perdere le proprie tracce.
Grazie all’attenta analisi delle registrazioni e agli accertamenti svolti, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili, che ora dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato davanti all'autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori episodi riconducibili ai due soggetti.
Intorno alle 14:45, i Vigili del Fuoco di Camerino, unitamente al personale specializzato in tecniche Saf (speleo-alpino-fluviale) di Macerata, sono stati allertati per soccorrere due ciclisti sulla strada del Fargno, che erano rimasti bloccati a causa di una slavina. I due, impauriti e infreddoliti, non riuscivano a proseguire o tornare indietro verso il bivacco.
Le condizioni dei ciclisti sono risultate buone. Per il recupero, è intervenuto l’elicottero Drago del reparto volo di Pescara, che ha provveduto a trasportarli fino a Pintura di Bolognola, dove li attendevano le squadre dei Vigili del Fuoco di terra. Il salvataggio è stato completato con successo senza ulteriori complicazioni.
Morta a causa delle gravissime ustioni subite in un'esplosione in casa a San Severino Marche, lo scorso 27 febbraio, Paola Paparelli, 63 anni. La donna, che lascia tre figli, era stata prima trasportata d'urgenza all'ospedale di Torrette ad Ancona e poi ricoverata nel Centro Grandi ustionati di Pisa.
L'incidente si è verificato intorno alle 17. Paola, al rientro a casa, aveva avvertito un forte odore di gas e, nel tentativo di spegnere un vecchio fornello, ha aperto la porta della cucina. Purtroppo, proprio in quel momento, si è verificata una violenta esplosione che l'ha investita in pieno e ha anche provocato un incendio nell'abitazione.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri per mettere in sicurezza la zona e contenere le fiamme, mentre i sanitari del 118 hanno prontamente trasportato la donna all'ospedale di Ancona, da dove è stata successivamente trasferita a Pisa. Nonostante i tentativi di salvataggio, Paola non è riuscita a sopravvivere alle ferite riportate.
La sindaca della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, a nome dell'intera comunità settempedana ha voluto esprimere profondo cordoglio per la scomparsa della concittadina Paola Paparelli: ”A nome mio personale e dell’intera Amministrazione comunale – scrive il sindaco in una nota – desidero far sentire tutta la vicinanza della nostra comunità alla famiglia della signora Paola in questo momento di profondo dolore”.
Un 38enne residente in provincia di Caserta è stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Apiro per il reato di frode informatica, dopo una truffa online ai danni di un cittadino. L'indagine è partita dalla querela di una persona che, alla ricerca di un motore per la propria minicar, aveva trovato un annuncio online e contattato un individuo che si spacciava per dipendente di una ditta specializzata nella vendita di materiale meccanico.
Convinto della buona fede dell’offerta, il querelante ha effettuato il pagamento tramite bonifico bancario di 400 euro, ma non ha mai ricevuto né il motore né la restituzione della somma versata. A quel punto, ha deciso di denunciare l'accaduto alle forze dell’ordine.
Grazie a un'attenta attività investigativa, i carabinieri sono riusciti a rintracciare il flusso finanziario che aveva visto il pagamento di 400 euro confluire su un IBAN riconducibile a una carta prepagata ricaricabile intestata all'indagato. I dettagli raccolti durante le indagini hanno permesso di identificare e denunciare il 38enne per frode informatica.
I carabinieri hanno esortato la cittadinanza a prestare attenzione agli acquisti online, "suggerendo di verificare sempre l'affidabilità dei venditori e di diffidare di offerte che sembrano troppo vantaggiose per essere vere".
Sei uomini di nazionalità egiziana sono stati colpiti dal provvedimento del Daspo Urbano dopo una violenta rissa all’interno di un bar di Tolentino avvenuta nella tarda mattinata del 22 febbraio scorso. I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Tolentino hanno notificato a ciascuno di loro la misura di prevenzione personale del Divieto di Accesso alle Aree Urbane (D.A.C.U.R.), che impedisce loro l’ingresso in 13 esercizi pubblici della città.
Il provvedimento, richiesto dai carabinieri e emesso dal Questore di Macerata, è stato adottato in seguito alla gravità dell’incidente, che ha visto coinvolti diversi uomini di origine egiziana in una maxi rissa. Il comportamento dei protagonisti, insieme ad altri connazionali, è stato giudicato particolarmente pericoloso, spingendo le forze dell’ordine ad applicare la misura di prevenzione per tutelare la sicurezza pubblica.
I sei destinatari del Daspo Urbano dovranno osservare il divieto per un anno, e in caso di violazione del provvedimento, rischiano pene che vanno da sei mesi a un anno di arresto se rintracciati all’interno degli esercizi pubblici vietati.
Attimi di paura questa sera a Civitanova, dove due uomini hanno fatto irruzione nel supermercato Conad di via Vasco de Gama, nel quartiere San Gabriele. Il colpo è avvenuto poco prima della chiusura, intorno alle 19:30, mentre il punto vendita era ancora affollato di clienti intenti a fare la spesa.
I due malviventi, vestiti di scuro e con il volto coperto da un cappuccio che lasciava intravedere solo gli occhi, si sarebbero diretti immediatamente verso le casse. Uno dei rapinatori avrebbe minacciato un commesso puntandogli contro una pistola (probabilmente una scacciacani), mentre il complice avrebbe scavalcato il bancone e prelevato tutto il denaro presente, ovvero l'intero incasso della giornata, il cui ammontare è ancora da quantificare.
L'azione è stata rapidissima. Dopo aver preso i soldi, i due sono fuggiti a piedi in direzione della pineta, facendo perdere le loro tracce. Fortunatamente, nessuno tra i clienti e il personale ha riportato ferite o ha accusato malori nonostante il clima di forte tensione. Resta da stabilire se l’arma utilizzata fosse autentica o una scacciacani.
Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti del commissariato locale, con il dirigente Riccardo Zenobi, supportati da una pattuglia dei carabinieri. Gli inquirenti stanno ora raccogliendo le testimonianze del personale e del gestore del supermercato. Le indagini sono in corso per risalire all’identità dei due rapinatori, attualmente ricercati.
A poco più di sette anni dal brutale omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio 2018, la madre della ragazza, Alessandra Verni, ha incontrato in carcere Innocent Oseghale, condannato in via definitiva all'ergastolo per il delitto.
L'incontro è avvenuto oggi in una stanza del carcere di Ferrara, dopo che la madre di Pamela aveva espresso nei mesi scorsi il desiderio di vedere l'uomo. La condanna all'ergastolo per Oseghale è stata confermata lo scorso gennaio dalla Cassazione, dopo un secondo ricorso straordinario.
"Oggi lei e Dio mi sono stati vicini, ho parlato con il cuore", ha dichiarato Alessandra Verni all'Adnkronos dopo il confronto in carcere durato oltre 4 ore. La donna si è presentata di fronte a Oseghale vestita come la figlia nel giorno del delitto e indossando una maglietta con le immagini dei resti del corpo di Pamela.
"Io penso che questo incontro sia servito a me, penso anche a lui - ha aggiunto all'Adnkronos Verni -. Mi sono presentata come Pamela: mi sono vestita come lei quel giorno, ho scurito i capelli come lei, con la coda e la frangia, e mi sono messa anche la maglietta con le foto di come l'ha ridotta per ricordare quello che ha fatto".
La donna, che ha combattuto per anni per ottenere giustizia per la morte della figlia, sta ora affrontando una battaglia personale contro un tumore, una lotta che ha deciso di condividere pubblicamente sui social. Secondo la madre di Pamela, la malattia sarebbe una conseguenza del dolore straziante provato per il massacro della figlia.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata sono intervenuti nella giornata di ieri presso una struttura ricettiva di Corridonia, dopo essere stati allertati per un violento litigio tra una coppia di fidanzati. L’uomo, un 35enne originario della provincia di Perugia, era in evidente stato di agitazione e non ha reagito positivamente alla presenza dei militari.
Nel corso dell'intervento, l'uomo ha prima cercato di rifugiarsi all'interno della camera dell'hotel, impedendo l’ingresso della sua fidanzata, una 47enne, anch'essa residente nella provincia perugina. Non soddisfatto del tentativo di isolarsi, ha continuato a manifestare un comportamento aggressivo e minaccioso, inveendo contro i carabinieri con insulti e minacce.
Di fronte al persistente atteggiamento ostile e del tutto non collaborativo, i militari hanno proceduto con la denuncia dell’uomo all’autorità giudiziaria per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Il 35enne, che non ha mostrato segni di pacificazione, sarà ora sottoposto a un'indagine da parte delle autorità competenti.
Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri delle stazioni di Tolentino e Caldarola hanno arrestato un 29enne maceratese, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per una lunga serie di reati contro il patrimonio. L’uomo, responsabile di truffe, insolvenza fraudolenta e altri illeciti, è stato rintracciato dopo una breve ricerca e trasferito nel carcere di Ancona.
L’operazione ha avuto inizio quando i militari, non trovandolo nella casa di un'amica a Macerata, hanno esteso le ricerche nelle zone limitrofe, individuandolo con l'aiuto della Compagnia di Macerata. Il giovane, già denunciato nei mesi scorsi alla Procura della Repubblica di Macerata, è ora chiamato a rispondere di numerosi episodi delittuosi.
Uno dei casi più significativi risale a luglio 2024, quando il 29enne si era recato in una ditta di Tolentino per acquistare trapani, avvitatori e altro materiale per un valore di circa 1.500 euro. Dopo aver inizialmente concordato il pagamento tramite bonifico, si era poi allontanato senza saldare l'importo. Tornato successivamente presso il negozio, aveva sottratto il materiale accantonato nel retrobottega. Sottoposto a perquisizione, aveva reagito insultando e minacciando i militari.
In un altro episodio, l’uomo aveva utilizzato una carta bancomat rubata per effettuare due prelievi di denaro, rispettivamente di 500 e 150 euro, oltre a un pagamento in un esercizio pubblico. Le indagini hanno rivelato che tra giugno e novembre 2024 il 29enne aveva commesso altri reati simili, tra cui truffa e violazione della misura del divieto di ritorno in vari comuni della provincia, tra cui Serrapetrona.
In quest'ultimo caso, aveva truffato una ditta, ottenendo utensili elettrici e minuteria varia per un valore di 3.300 euro, pagando con un falso bonifico. Grazie alle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte, i carabinieri di Caldarola erano riusciti a identificarlo.
Alla luce della gravità dei fatti e del rischio di reiterazione dei reati, il pubblico ministero ha richiesto l'applicazione della custodia cautelare in carcere, eseguita nel pomeriggio di ieri. L'uomo è stato quindi trasferito nella casa circondariale di Ancona.
Nel corso dello stesso pomeriggio, il 29enne è stato inoltre denunciato per una nuova truffa ai danni di una ditta di Macerata. Spacciandosi per socio di un'impresa di trasporti intestata al padre, aveva acquistato prodotti informatici per un valore di 691,60 euro, concordando un pagamento tramite bonifico bancario.
Tuttavia, la ditta paterna, ignara dell’acquisto, aveva rifiutato l'addebito, facendo emergere l'ennesimo raggiro. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità dell'indagato in altri episodi simili.
Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Luca Palombarini, il settempedano di cui non si hanno più notizie dal 6 marzo 2015. La famiglia, tramite il fratello Massimo, torna a lanciare un appello: “Aiutateci a ritrovarlo”.
L’uomo aveva 43 anni quando fece perdere le proprie tracce. Uscì dall’abitazione che condivideva con i genitori e non vi fece più ritorno lasciano nella disperazione l’anziana mamma e suo padre, che nel frattempo è deceduto, ma anche il fratello e una sorella.
Di professione camionista, Luca viveva nella campagna settempedane, esattamente in località Cagnore. Da qui partirono le ricerche che interessarono proprio la vasta zona intorno casa coinvolgendo carabinieri, squadre di vigili del fuoco, del Cai, della polizia locale, volontari della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile e dell’Associazione nazionale carabinieri insieme ai componenti di diverse squadre di cacciatori e e un club di appassionati di fuoristrada. In casa vennero rinvenuti il cellulare, i suoi documenti, alcuni effetti personali.
Il giorno dell’allontanamento Luca si sarebbe dovuto sottoporre a una terapia farmacologica ma per la famiglia questo non giustificherebbe quanto accaduto. I suoi cari, a dieci anni di distanza, sperano che si sia allontanato volontariamente e che non sia rimasto vittima, piuttosto, di una tragedia o che si sia reso protagonista di un atto autolesionistico.
I cani molecolari nei primi giorni della scomparsa seguirono una pista che portava però a poche centinaia di metri da casa. Una pista che si fermò all’altezza di un incrocio. Possibile che Luca se ne sia andato e abbia cercato un passaggio in auto in un punto poco distante dalla propria dimora? E da chi? E per quale ragione?
Il fratello Massimo spera ancora in una telefonata: “Mi piacerebbe tanto poter tornare a sentire la sua voce. Sapere che sta bene. Mi basterebbe questo”, ripete chiedendo di dargli una mano nel diffondere l’appello della sua famiglia.
Anche l’associazione Penelope Marche Odv, un’organizzazione di volontariato a carattere regionale che riunisce familiari e amici di persone scomparse di cui non si hanno più notizia, continua ad occuparsi del suo caso.
Pure le istituzioni hanno cercato in ogni modo di mostrare tutta la propria vicinanza alla famiglia sia all’epoca dei fatti che oggi. “È un fatto che dieci anni fa scosse e sconvolse la nostra comunità - spiega la sindaca della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei – Raccogliamo l’appello della sua famiglia e anche noi ci auguriamo che Luca, se può, si faccia sentire o che qualcuno dia notizie di lui”.
La fine di una relazione non è mai facile da accettare, ma quando il rifiuto si trasforma in ossessione e violenza, il confine tra dolore e abuso diventa pericolosamente sottile. È quanto accaduto a una donna di Porto Sant'Elpidio, vittima di una vera e propria persecuzione da parte del suo ex compagno, che, incapace di accettare la fine del loro rapporto, ha iniziato a perseguitarla con qualsiasi mezzo a sua disposizione.
La donna, spaventata e ormai esausta, ha raccontato agli agenti della Questura di Fermo di essere stata costantemente molestata dal suo ex compagno, che la chiamava ripetutamente, le inviava numerosi messaggi di minacce e insulti, e addirittura le infilava lettere minatorie nella cassetta delle lettere. Nonostante avesse bloccato il numero del suo stalker, l'uomo non si è fermato, passando dal digitale al fisico, presentandosi sotto casa della vittima ogni giorno. La situazione è peggiorata nei giorni scorsi, quando l'uomo, in preda alla furia, ha aggredito fisicamente la donna, spintonandola con violenza.
Spaventata e angosciata dalla situazione, la donna ha deciso di chiedere aiuto alla polizia, denunciando l'accaduto e raccontando il lungo calvario di minacce e molestie. Gli agenti, prontamente intervenuti, hanno raccolto sommarie informazioni e si sono diretti verso un esercizio commerciale vicino alla casa della vittima, dove hanno individuato l'uomo. Non solo l'aggressore non mostrava alcun segno di pentimento per il suo comportamento, ma continuava a stazionare nei pressi della casa della donna, non curante della presenza della polizia.
Confermate le sue intenzioni persecutorie, l'uomo è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. La sua condotta ossessiva e la sua totale indifferenza alle conseguenze legali hanno reso l'intervento delle forze dell'ordine necessario per proteggere la vittima e interrompere il ciclo di violenza psicologica e fisica.
Questo episodio evidenzia ancora una volta i pericoli della violenza psicologica e fisica che può insorgere dopo una relazione finita, e l'importanza di denunciare tempestivamente qualsiasi forma di abuso. La polizia di Stato ha ribadito l'importanza di chiedere aiuto in situazioni di questo tipo, garantendo la protezione delle vittime attraverso interventi tempestivi e mirati.