Muore solo, nessuno reclama la salma: il Comune di Recanati provvede alla sepoltura
Non c’è stato nessun parente disposto a occuparsene. Alla fine, è toccato al Comune di Recanati provvedere alla sepoltura di un cittadino recanatese, deceduto lo scorso 9 marzo all’ospedale di Civitanova Marche.
Una vicenda dolorosa, segnata da solitudine e indifferenza, come certificano gli atti dell’amministrazione comunale. Il dirigente del servizio ha disposto un impegno di spesa di 1.200 euro per garantire una sepoltura dignitosa, dopo che ogni tentativo di coinvolgere i familiari è risultato vano. Né gli appelli della polizia locale né l’avvertimento di un possibile intervento coattivo da parte del Comune, con successiva rivalsa economica sugli eredi, hanno portato a una risposta. Il silenzio è rimasto totale.
Per ragioni igienico-sanitarie, il sindaco Emanuele Pepa ha dunque firmato un’ordinanza urgente per consentire il trasferimento della salma dall’obitorio e procedere con l’inumazione a terra nel cimitero comunale di Recanati, prevedendo solo il servizio funebre essenziale. Lasciare il corpo in obitorio ulteriormente non era più possibile.
Dalla stessa ordinanza emerge che nessun familiare – né la figlia maggiorenne, né il figlio minorenne, entrambi residenti fuori Recanati – né una congiunta in linea collaterale che aveva convissuto con il defunto fino alla morte, hanno mostrato disponibilità a occuparsene. L’uomo è rimasto così “dimenticato” per due mesi all’obitorio dell’ospedale civitanovese. Ora gli uffici comunali si attiveranno per tentare di recuperare le somme spese dagli eredi.
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