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Violenze sulle donne la notte di Capodanno, aggredita con in braccio il figlio di 5 anni

Violenze sulle donne la notte di Capodanno, aggredita con in braccio il figlio di 5 anni

Iseo. La sera del 31 dicembre, poco prima della mezzanotte, alcuni giovani riuniti nella piazza cittadina dove era stato organizzato il veglione di fine anno, hanno allertato una pattuglia di Carabinieri segnalando l’episodio di violenza a cui stavano assistendo: un uomo di 41 anni stava aggredendo e picchiando la compagna, coetanea, davanti al figlio della coppia di soli 5 anni, che la madre teneva abbracciato a sé.

I carabinieri sono subito intervenuti ed hanno arrestato il 41enne in flagranza di reato. Da quanto emerso la donna era già stata picchiata e maltrattata, così come confermato dai precedenti specifici rilevati a carico del 41enne che si trovava al lago d’Iseo con la famiglia per trascorrere le festività.

Pistoia. Una donna insanguinata, con il volto tumefatto, intorno alle 8 di mattina del 1 gennaio è fuggita dalla propria abitazione per chiedere aiuto in  strada. Accorsi alcuni residenti della zona hanno immediatamente allertato i soccorsi e le forze dell’ordine, che, giunte tempestivamente sul posto, hanno trovato la vittima riversa a terra, in pigiama, con numerose escoriazioni, la più preoccupante provocata da un violento pungo inferto al volto. Dalle prime ricostruzioni, secondo quanto riportato dal quotidiano “La Nazione”, è emerso che il compagno della donna l’avrebbe aggredita selvaggiamente, probabilmente al culmine di un litigio.

In entrambi gli episodi i testimoni avrebbero riferito di uno stato di ebrezza alcolica negli aggressori, causato verosimilmente dalle numerose bevute durante i festeggiamenti dell' ultima notte dell'anno: ciò non deve indurre nell’errore di pensare che l’eccesso di alcolici abbia da solo provocato le aggressioni. Che il consumo di alcol aumenti la propensione ad atti di violenza è un fatto accertato:  l’alcol agisce nella corteccia perifrontale del cervello, deputata tra le altre cose al controllo degli impulsi, a regolare le emozioni, ed alle capacità decisionali. Proprio per questo, come accertato da numerosi studi italiani ed esteri, l’eccessivo consumo di alcol in adolescenza danneggia gravemente il cervello “promuovendo l'assottigliamento della corteccia prefrontale dato che nei ventenni il cervello è ancora in via di sviluppo”.

Tuttavia sarebbe errato affermare che l’abuso di alcol, da solo ed esso solo conduca alla commissione di crimini violenti del tipo di quelli sopra riportati, se pur certamente è stato un fattore scatenante o facilitatore del reato: non sempre il consumo di alcol porta a violenza e non tutta la violenza è dovuta all'alcol.

Il senso etico delle persone non cambia con le bevute, a dirlo è la scienza. Laddove le ricerche evidenziano che l'alcol è associato alla commissione di diversi reati, occorre precisare che nella maggior parte dei casi non si tratta di crimini commessi da soggetti dall’indole mite e calma che improvvisamente si trasformano dopo aver bevuto, quanto piuttosto di casi in cui esiste una propensione all' aggressività ed alla violenza. A conferma di ciò, secondo le ricostruzioni,le due donne vittime delle aggressioni di Capodanno avevano già subito precedenti violenze dai loro compagni.

 

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