Spunta un nuovo testimone nel processo a Innocent Oseghale, unico accusato per il brutale omicidio di Pamela Mastropietro. A dichiararlo è Marco Valerio Verni, zio di Pamela e avvocato della famiglia Mastropietro: "Secondo noi avrebbe potuto aprire una nuova fase del processo. Mi è stato segnalato da un giornalista la scorsa settimana e io per dovere l'ho subito inoltrato alla Procura, che lo ha ritenuto inattendibile sotto alcuni punti di vista. A nostro avviso includerlo nel dipartimento sarebbe stato giusto: avrebbe aggiunto una responsabilità in più a carico di Desmond Lucky visto che - secondo la versione di quest'ultimo teste - proprio lui reggeva Pamela mentre le venivano inferte le coltellate mortali".
Il teste sarebbe un ex poliziotto - come riportato dal quotidiano "La Verità" - e avrebbe raccolto una dichiarazione di colpevolezza fatta da Oseghale: "In ogni caso dispiace che questa persona venga fuori adesso, all'ultimo secondo, senza che prima sia stata mai ascoltata dagli inquirenti. Poi mi chiedo perchè non siano stati fatte le intercettazzioni ambientali anche nella cella di Oseghale oltre che in quella di Desmond Lucky e Lucky Awelima. Questo accorgimento avrebbe consentito alla Corte di avere qualche elemento in più.
Riguardo alla presenza di complici, l'avvocato Verni precisa: "Noi riteniamo che Oseghale fosse comunque in compagnia di qualcuno. I consulenti della difesa stanno facendo quello per cui sono pagati, non mi sorprendono le loro dichiarazioni".
Niente arresti domiciliari per Luca Traini: il trentenne resta in carcere. L'avvocato Giancarlo Giulianelli lo ha annuciato pochi minuti fa all'ingresso del Tribunale di Macerata: "Il Tribunale del Riesame di Ancona ha rigettato la misura di appello cautelare fatta da me (l'udienza si è svolta ieri 2 aprile, ndr). Ad ora non si conoscono le motivazioni, abbiamo solo il dispositivo di rigetto. Si tratta di una decisione che in parte era nell'aria visto il clamore mediatico della vicenda con i risvolti anche di carattere internazionale che volenti o nolenti sono entrati dentro l'aula del Tribunale del Riesame e ne hanno condizionato la decisione presa. Aspettiamo di leggere la motivazione, che arriverà nei prossimi giorni, dopodichè faremo ricorso alla Cassazione".
"Non è da escludere una morte di Pamela per overdose". Queste le dichiarazioni della dottoressa Paola Melai, specialista in tossicologia forense, consulente di parte della difesa nel processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro.
La Melai, il cui intervento al processo è stato richiesto dai due avvocati del 29enne nigeriano - Umberto Gramenzi e Simone Matraxia - spiega il suo punto di vista riguardo le analisi eseguite sul corpo di Pamela: "Io ho eseguito delle valutazioni in merito alle consulenze accertate dal Dottor Froldi e dai RIS di Roma. La scelta di una minima parte di sangue, secondo il mio parere, lascia dubbi perché viene utilizzata una metodica non specifica, una metodologia che non ha valenza legale".
"Poteva essere eseguita una ricerca mirata, utilizzando una metodologia più specifica - spiega la Dottoressa mettendo in dubbio le analisi eseguite dal Dottor Froldi (leggi qui la deposizione di Froldi) -. Dei 300 microlitri di sangue che il Dottore (Froldi, ndr.) aveva, 100 sono stati utilizzati per vedere se era presente alcool nel sangue e credo che gli altri 200 potevano essere usati per una gastro-spettrometria di massa".
"L'analisi fatta sulla matrice ematica, non può essere accettata come un valore, può essere indicativa solo della presenza o meno di morfina ma non può essere quantitativa - spiega la Dottoressa -. Questo tipo di analisi può dare una possibilità e una probabilità del risultato ma non una certezza. Oltre al fatto che non è stata valutata la variabilità del soggetto: una ragazza giovane, di 50 kg, che aveva determinate caratteristiche. Non possiamo inoltre dire il momento in cui la sostanza è assunta. Poi in 30 anni di esperienza, non ho mai letto che siano stati analizzati campioni lavati con varechina, la quale può aver influito sulla determinazione delle analisi: non ci sono studi che ci dicono che con la varechina si mantiene lo stesso valore della sostanza. Inoltre gli organi erano stati tolti dalla loro normale collocazione e messi in dei sacchetti: questo altera il tutto".
"Dunque queste analisi possono dare una valenza meramente indicativa e qualitativa ma non quantitativa - le conclusioni della Dottoressa Melai -. Sono state rinvenute morfina, caffeina e codeina ma nulla possiamo dire sulla quantità. Siamo certi che la ragazza ha assunto la sostanza stupefacente ma non possiamo dire quanta".
"Il dato di certezza è indispensabile ma in questo caso il dato scientifico tossicologico non può escludere né l'una né l'altra ipotesi - ha concluso la Melai -. Non possiamo quindi fare diagnosi di certezza perché sono valori che sono stati definiti con una metodologia immunoenzimatiche che la comunità scientifica non riconosce con valenza".
"Posso fare dei rapporti con le analisi effettuate, ma non posso dal dato di un organo ricavare il dato ematico: bisognerebbe capire il momento esatto del metabolismo, della condizione del soggetto e di molte altre variabili. È necessario una caratterizzazione particolare del soggetto" ha aggiunto la Dottoressa, contrariamente alla tesi portata in aula la settimana scorsa dal Dottor Froldi peraltro anch'egli presente in aula.
Ciò ha innescato una certa tensione in Assise. Più volte i consulenti dell'accusa (Rino Froldi, Luisa Regimenti, Mario Cingolani, Carmelo Furnari ndr) hanno scosso la testa e mostrato segni di disapprovazione in merito all'analisi riportata dalla tossicologa.
Secondo la Melai si sarebbe potuto scoprire se Pamela fosse morta di overdose tramite analisi differenti rispetto a quelle effettuate da Froldi: "Può quindi esserci stata overdose come può non esserci stata - ha spiegato la Dottoressa -. Il dato ematico certo dell'assunzione di sostanza si poteva fare non con l'analisi immunoenzimatica, ma cercando lo specifico gruppo di sostanza enzimatica (morfina o eroina) con una ricerca mirata che è quella della gascromatografica".
Insieme alla Dottoressa Melai, anche il medico legale Mauro Bacci, consulente della difesa, ha portato la sua relazione in merito alle analisi effettuate, insieme al Professor Cingolani, sul corpo di Pamela Mastropietro.
Durante il suo lavoro, Bacci ha "preso in visione le lesioni indicate come quelle probabili di morte - ha spiegato oggi davanti alla Corte d'Assise non negando che questo è un "caso complesso".
"Le lesioni interne che si trovavano nel fegato sono sei mentre quelle esterne due - ha spiegato Bacci che nella sua relazione è arrivato alla conclusione seguente: "due delle sei lesioni non sono di facile descrizione e sono irregolari."
Sulla vitalità delle lesioni, Bacci ha spiegato che "la letteratura indica cautela nella valutazione di ogni caso concreto" e ha parlato di "profondità scarsa delle lesioni che sono tutte di un centimetro."
Il Dottore Cingolani parla invece, come avvenuto durante la sua deposizione, di "leucociti neutrofili che rappresentano un elemento che depone fortemente per la vitalità delle lesioni".
Dunque due visioni diverse quelle dei due medico legali, mentre l'uno Cingolani, propende per la probabilità delle lesioni vitali, l'altro, Bacci, parla di dubbi in merito alla vitalità e crede che una "valutazione globale del caso potrebbe portare elementi di maggiore certezza."
(SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)
Al via la sesta udienza del Processo di primo grado che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Nella giornata odierna deporranno i consulenti chiamati dalla difesa: il professore Mauro Bacci, ordinario di medicina legale, e la professoressa Paola Melai, specialista in tossicologia forense. Le loro dichiarazioni saranno raccolte congiuntamente dal giudice della Corte d'Assise Roberto Evangelisti.
Il processo si svolgerà a porte chiuse per "garantire il sereno svolgimento del dibattimento e tutelare la giovane vittima (art. 472, 473 codice di procedura penale)". Ammessa la sola presenza dei giornalisti al fine di consentire l'esercizio del diritto di cronaca.
Intorno alle 17.50 si è verificato un incidente al crossodromo di Cingoli "Bartolomeo Tittoni".
Per cause in corso di accertamento un giovane di 16 anni in sella alla sua moto da cross ha perso il controllo del motociclo cadendo rovinosamente a terra.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, valutata la situazione, hanno allertato immediatamente l'eliambulanza che lo ha trasportato all'ospedale Torrette di Ancona.
Un grave incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi, intorno alle 17, a Macerata in zona Montanello, nei pressi di Borgo Compagnoni.
Per cause in fase di accertamento, uno scooter si è scontrato contro un furgone. Tremendo l'impatto, tanto che il centauro è stato sbalzato dal motociclo ed è finito rovinosamente a terra.
Sul posto è giunto immediatamente il personale del 118, ma purtroppo per il conducente dello scooter i soccorsi sono risultati vani. L'uomo, di 67 anni, residente a Recanati, B. R. le sue iniziali, è deceduto sul colpo.
Sul luogo dell'incidente anche la Polizia Locale.
(Servizio in aggiornamento)
Fingendosi sacerdote ha indotto una suora di un istituto religioso di Ancona a consegnare 800 euro per aiutare un inesistente 24enne padre di famiglia ospite di una comunità romana, per pagare caparra e primo mese d'affitto di una mansarda in città dove il giovane aveva trovato lavoro come cameriere.
Il sedicente religioso di una parrocchia romana era in realtà un 43enne pluripregiudicato catanese, già gravato di una condanna a 5 anni e 3 mesi di carcere per un'altra truffa; è stato poi arrestato ad Ancona dalla Squadra Volanti della Questura e trasferito nel carcere di Montacuto. Il fatto è accaduto nel gennaio scorso. Il truffatore era riuscito a far sborsare alla suora il denaro in due tranche con due successive telefonate nello stesso giorno, mandando a ritirare il denaro 'a domicilio' da un fantomatico geometra con tanto di ricevute sottoscritte con nome falso; aveva promesso di restituire i soldi alla Madre superiore dell'Istituto durante un soggiorno di lei a Roma. Poi si era reso irreperibile.
(Fonte Ansa)
Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi svolti in località Lido tre Archi a Fermo, finalizzati a contrastare i reati inerenti il commercio degli stupefacenti, nella tarda serata di venerdì 29 marzo, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Fermo e del NORM della Compagnia Carabinieri di Fermo, dopo giorni di appostamenti, hanno portato a termine un’operazione antidroga con l’arresto di due donne, A.V.T, di quarant'anni, romena nullafacente e M.O.W.T. 59enne di origine uruguaiana, nullafacente, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri, nei giorni precedenti, hanno fermato e identificato diverse persone, trovate in possesso di modiche quantità di cocaina, acquistate presso l’appartamento poi localizzato in via Paleotti di Lido di Fermo, in uso alla romena ma presso il quale era altresì presente l’altra donna con cui espletava l’illecita attività di spaccio di stupefacenti.
La sera di venerdì, dopo aver constatato l’andirivieni di persone presso l’abitazione attenzionata, i Carabinieri hanno raggiunto il primo piano dell’edificio dove è situato l’immobile e dove, la donna uruguaiana, alla vista dei militari, ha cercato di opporre resistenza, tentando di richiudere la porta. La donna ha poi sguinzagliato un pitbull contro uno degli operanti, che è rimasto ferito a seguito di un morso al braccio. I Carabinieri sono riusciti tuttavia a vincere la resistenza opposta e a introdursi nell’appartamento, dove la complice stava tentando di disfarsi dello stupefacente che aveva già vuotato nel water.
Complessivamente, nell’abitazione sono stati recuperati e sottoposti a sequestro alcuni involucri contenenti, nel complesso, circa 50 grammi di cocaina pura, bilancino di precisione, materiale per il confezionamento, la somma contante di € 14.000,00, provento di attività di spaccio, un’agenda sulla quale era riportata la contabilità dei proventi illeciti ricavati e i nominativi della clientela, ora al vaglio degli inquirenti e un telefono cellulare utilizzato per i contatti.
Le due donne sono quindi state tratte in arresto con l’accusa di detenzione e spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Il militare ferito, fortunatamente, dopo le cure prestate presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Fermo, è stato dimesso con la prognosi di due giorni.
Il G.I.P. del Tribunale di Fermo, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per entrambe le donne gli arresti domiciliari, in attesa del giudizio nel merito.
L'incidente si è verificato nella tarda mattinata di oggi, poco prima di mezzogiorno, a Montelupone, in Contrada Montenovo.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto, fatto sta che il conducente della vettura, un 25enne di Morrovalle, mentre stava percorrendo un'arteria della zona periferica di Montelupone, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un albero.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, che hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona, dove il giovane è stato trasportato in codice rosso.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Macerata, che hanno estratto il conducente dall'abitacolo.
L'incidente è avvenuto in via Enrico Cialdini alle porte di Montelupone.
Un pastore, di circa 50 anni, di nazionalità rumena, probabilmente per un colpo di sonno, ha perso il controllo della propria vettura ed è finito contro un albero.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure del caso all'uomo. Sul luogo del sinistro anche i Vigili del Fuoco. Il 50enne, fortunatamente non ha riportato gravi conseguenze.
L'operazione delle forze dell'ordine è iniziata nella tarda serata di ieri, intorno alle 20:00, ed è durata fino a mezzanotte.
A quanto trapela dalle prime indiscrezioni, sono state controllate decine di auto e persone nell'area container di Tolentino: sembrerebbe che alcune vetture siano state trovate prive di copertura assicurativa.
(notizia in aggiornamento)
Due incidenti nel giro di 72 ore, è questo il bilancio settimanale dell'incrocio tra via Machiavelli, quella che scende da Viale Villa Eugenia verso la Provinciale 485, e via Foscolo. Uno scontro è avvenuto a metà settimana e l'altro ieri mattina, con due auto che urtandosi sono andate a finire contro la recinzione di una casa, abbattendo un paio di segnali stradali. In entrambi i casi, la causa dovrebbe essere stata una mancata precedenza.
Alcuni dei residenti lanciano un appello, affinché quella intersezione venga messa in sicurezza, dato che le statistiche degli scontri sono particolarmente alte. "Incrocio via Foscolo / via Machiavelli - scrive Giovanni Torresi, ex sindaco di Pioraco - altro giro, altra botta. Due incidenti in 72 ore. Ora mi chiedo: tutti gli sbadati passano di qua oppure ci sarà qualcosa di migliorabile in questo incrocio?!"
Ma sui social, la maggioranza dei commenti va in tutt'altra direzione, evidenziando come, se pur leggermente sbiadita, sia ben visibile la segnaletica orizzontale e regolarmente presente quella verticale. "Aprire gli occhi e soprattutto spegnere i telefoni" è il commento simbolo di quanti non credono nella pericolosità dell'incrocio ma attribuiscono gli incidenti alla distrazione al volante e a rafforzare questo pensiero, qualcuno, aiutandosi con il dialetto locale, mette una pietra tombale sull'argomento: "Ma se ci sta la gente che "'Se ngolla pure le sbarre de lo passaggio a livello" de che volemo parlá, de li segnali?"
Si è consumata una tragedia questa mattina nel comune di Fiuminata intorno alle ore 11:00 del mattino. Un ottantenne è caduto da un'altezza di circa tre metri per ragioni in corso di accertamento, mentre procedeva alla potatura di una pianta. Per lui non c'è stato nulla da fare: lo schianto al suolo si è rivelato fatale. Secondo una prima ricostruzione avrebbe battuto violentemente il capo contro un marciapiede.
A nulla sono valsi i fulminei soccorsi del 118 e l'intervento dell'eliambulanza: vani i tentativi di rianimarlo.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Fiumita e Pioraco per accertare la dinamica del drammatico incidente.
Aggiornamento ore 12:00
La vittima è Romualdo Caironi, 80 anni, residente a Roma ma originario di Fiuminata. L'uomo si recava saltuariamente nel centro marchigiano per trascorrere periodi di riposo.
(SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)
Continuano i controlli della Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione “Scuole Sicure”, nei luoghi di interesse investigativo.
Nella giornata di ieri, sabato 30 marzo, il personale della squadra mobile diretto dalla dottoressa Maria Raffaella Abbate ha controllato nei pressi di un edificio scolastico - al termine di un servizio di appostamento e pedimento - un cittadino nigeriano venticinquennne.
A seguito di una perquisizione eseguita sul posto, il giovane è stato trovato in possesso di una dose preconfezionata di marijuana che, presumibilmente l’uomo doveva cedere a un acquirente.
Dalle indagini svolte in questi ultimi mesi e’ difatti emerso che gli spacciatori, al fine di non incorrere nel reato di spaccio, trasportano una dose alla volta per la vendita e sostengono in caso di perquisizione che la droga e’ per uso personale.
Si tratta di un nuovo tentativo da parte degli spacciatori di penetrare nel sistema di prevenzione predisposto nei pressi delle scuole dal Questore Pignatato, che ha disposto l’effettuazione di servizi in borghese nei siti ritenuti a rischio.
Dall’analisi narcotest la droga e’ risultata essere marijuana ed e’ stata percio’ sequestrata. Il cittadino nigeriano e’ stato denunciato all’autorita’ competente.
Incidente nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16:00, a Civitanova Alta, in Contrada San Domenico, dove due auto si sono scontrate frontalmente.
Subito sono scattati i soccorsi e sul posto sono arrivati, a sirene spiegate, i sanitari del 118 di Civitanova Marche e Morrovalle, l'automedica, i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale.
Il bilancio del violento impatto è di tre persone trasportate all'Ospedale: fortuatamente le loro conidizoni non sembrerebbero particolarmente gravi.
Per quanto riguarda la dinamica dell'accaduto, spetterà alle forze dell'ordine ricostruire con esattezza come le due vetture si siano scontrate.
Brutto incidente nel pomeriggio di oggi a Poggio San Vicino, nei pressi del cimitero.
Stando a una prima ricostruzione, il conducente di un trattore ha perso il controllo del mezzo e quest'ultimo si è ribaltato.
Immediato è scattato l'allarme e i sanitari del 118, intervenuti prontamente sul posto, hanno prestato le prime cure del caso all'uomo per poi allertare l'eliambulanza. Icaro ha quindi trasportato il conducente del mezzo agricolo al nosocomio dorico in gravi condizioni.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco.
La scorsa notte verso le ore 3.00, una “Volante” della Polizia è intervenuta in via D. Pantaleoni dove era stata segnalata una lite tra due cittadini extracomunitari.
Sul posto, è stato identificato unuomo di 26 anni di origini senegalesi, domiciliato in città, il quale aveva riferito di essere venuto a lite poco prima per futili motivi con un altro giovane, anch’esso extracomunitario, il quale dopo averlo colpito ad una mano con una bottiglia, si era poi dato alla fuga prima dell’arrivo della Polizia.
Il giovane, subito soccorso, è stato dimesso dall’Ospedale di Macerata con una prognosi di alcuni giorni. Indagini in corso.
Una telefonata anonima al centralino del centro commerciale Auchan di Porto Sant'Elpidio ha avvertito, nella mattinata di oggi, della presenza di un pacco bomba che sarebbe esploso nel giro di un'ora.
A quel punto si è attivato un piano di allarme e i clienti insieme ai gestori dei negozi sono stati fatti immediatamente evacuare nel centro di raccolta costruito per eventi di questo tipo nei pressi dello stabile.
Sul posto Polizia e Carabinieri per valutare la situazione e verificare la presenza o meno dell'ordigno. Verso le 11: 30 sono arrivati anche gli artificieri per svolgere gli accertamenti del caso. Per ragioni di sicurezza è stata allertata anche un'ambulanza della croce verde giunta sul posto. Anche il sindaco di Porto Sant'Elpidio Franchellucci è arrivato sul luogo per monitorare la situazione di persona.
Dopo controlli accurati non è stato rinvenuto alcun tipo di ordigno o pacco sospetto. Per tale ragione le persone fatte evacuare sono potute rientrare all'interno del centro commerciale, riaperto al pubblico alle 12.15 circa.
Le indagini delle forze dell'ordine proseguono per individuare l'autore o gli autori della telefonata, che potrebbero essere accusati di procurato allarme.
(Servizio aggiornato alle ore 12:32)
Si presentano alla porta degli appartamenti e chiedono di poter effettuare dei sopralluoghi per rilevare le caratteristiche dell’alloggio, la metratura la presenza o meno di terrazzi in vista della riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Tali raggiri sono stati segnalati al Comando vigili di Macerata nella zona di via Spalato.
Il Comune invita a fare molta attenzione in quanto si tratta di falsi addetti. Non è stato commissionato infatti alcun sopralluogo e nessun cambiamento alle attuali modalità di conferimento dei rifiuti è previsto in città né da parte del Comune e dal Cosmari.
Controlli a tappeto effettuati a Civitanova Marche nel pomeriggio di ieri da parte degli agenti del Commissariato della città costiera diretto dal Commissario Capo Dr. Lorenzo Sabatucci, attività scaturita dalle disposizioni del Questore della provincia di Macerata Dr. Antonio Pignataro per la prevenzione e la repressione dei reati specie di quelli collegati al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Verso le ore 14.30 gli agenti, nei pressi di un bar sito in centro, hanno proceduto al controllo di un cittadino tunisino, 36 anni residente in città, il quale si aggirava in zona con fare sospetto. Lo stesso ,peraltro, era già entrato nel mirino degli agenti dopo che nelle scorse settimane era stato notato in zona stadio e centro città mentre si incontrava con persone conosciute come orbitanti nel mondo della droga.
Appena avvicinato dai poliziotti, l’uomo ha manifestato prima segni di insofferenza e subito dopo ha tentato di sottrarsi al controllo opponendo ai poliziotti una energica resistenza durante la quale è stato visto deglutire qualcosa con evidenti segni di sforzo.
Nell’occasione l’uomo, fisicamente prestante, ha cercato in ogni modo, con calci e spinte, di divincolarsi dagli operatori per darsi alla fuga, fino a quando i poliziotti non sono riusciti ad immobilizzarlo.
La successiva perquisizione personale, e analoga operazione effettuata presso il suo domicilio distante alcune centinaia di metri dal luogo del controllo, hanno consentito di rinvenire un bilancino elettronico di precisione perfettamente funzionante e dei ritagli in cellophane di solito usati per il confezionamento della droga, il tutto custodito all’interno di un pacchetto di sigarette celato nello slip.
Successivamente, vistosi scoperto, l’uomo ha ammesso di aver ingoiato 5 dosi contenente sostanza stupefacente del tipo “ cocaina “ pertanto è stato sottoposto presso il nosocomio alla radiografia dell’addome, esame che ha confermato la presenza della droga nello stomaco del giovane.
Giunto al locale Pronto Soccorso, mentre si accingeva a scendere dall’auto della Polizia, con una mossa fulminea ha tentato inoltre di disfarsi di un piccolissimo involucro immediatamente recuperato dagli agenti, contenente un’altra dose di cocaina pronta allo spaccio. Mentre, l’ulteriore perquisizione effettuata in modo accurato all’interno della struttura ospedaliera, ha consentito il rinvenimento di un ulteriore involucro di plastica contenente oltre 5 grammi di cocaina che l’uomo aveva occultato negli slip. Tutta la sostanza, analizzata dalla Polizia Scientifica, è risultata essere cocaina purissima.
La droga e il materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi sono stati posti in sequestro come pure il telefono cellulare in uso all’uomo, ritenuto utile al proseguo delle indagini, poiché verosimilmente utilizzato per tenere i contatti con i tossicodipendenti “clienti” del tunisino.
Al termine dell’operazione, l’uomo è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e resistenza a Pubblico Ufficiale.