Lo scorso sabato 13 luglio, nel contesto di un Servizio Antidroga disposto dal questore di Macerata Antonio Pignataro, il personale della Squadra Mobile, diretto dalla dottoressa Maria Raffaella Abbate, ha effettuato diversi controlli su cittadini extracomunitari che si aggiravano, con fare sospetto, nei pressi dei giardini Diaz, presso lo stadio dei Pini e zone limitrofe, nel capoluogo.
L’attenzione dei poliziotti della Squadra Mobile si è concentrata su due giovani di nazionalità nigeriana, che gli agenti avevano visto girovagare senza un'apparente meta nelle vie adiacenti allo stadio dei Pini. I due avevano tentato ripetutamente di avvicinare dei ragazzi, a volte anche minori, con l'intento di cedere qualcosa.
I due giovani, accortisi della presenza dei poliziotti, hanno accelerato il passo con fare repentino e si sono diretti verso due diverse strade sperando di far perdere le proprie tracce. Ne è scaturito un rocambolesco inseguimento. Mentre uno di loro è riuscito a scappare approfittando della presenza di un folto gruppo di turisti, il secondo è stato raggiunto e bloccato nonostante la violenza e la resistenza operata nei confronti degli agenti. Uno dei poliziotti è stato costretto a ricorrere al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata per le cure del caso: gli sono state diagnosticate delle lesioni guaribili in 8 giorni.
Lo spacciatore ha anche tentato di disfarsi di molteplici involucri, confezionati a mò di palline, che teneva nascosti all’interno del cavo orale, risultati poi contenere sostanza stupefacente del tipo eroina.
Accompagnato presso gli uffici della Squadra Mobile, Ochuko Chrimark, nigeriano di 27 anni, è stato sottoposto a perquisizione personale a norma dell’art. 103 del D.P.R. 309/90. All’esito lo straniero è stato trovato in possesso anche di una consistente somma di denaro, verosimilmente proveniente dell’attività di spaccio, che è stata sottoposta a sequestro penale unitamente allo stupefacente rinvenuto.
Il giovane è stato denunciato in relazione all’Art. 73 c 1° del DPR 309/90 ed in relazione agli artt. 337/582 del C.P.: resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Sono in corso serrate indagini al fine di assicurare alla giustizia anche l’altro spacciatore. La Polizia rende noto che ci sono ingressi nella città di Macerata di nuovi spacciatori che provengono non solo da Ancona, ma anche dal Napoletano e dalla Puglia.
Trovato morto nel suo ufficio verso le 21 di ieri sera. Guido Cittadini, 53 anni, laureato in economia e commercio, era responsabile del Settore II, Servizi alla persona, Turismo, Cultura e Sport. A fare la tragica scoperta è stata la donna delle pulizie e le cause del decesso, secondo gli accertamenti del personale sanitario, sarebbero dovute ad un malore.
L'assessore Rosalba Ubaldi, venuta a conoscenza della terribile notizia che ha scosso il paese, ha voluto dedicare un ricordo affettuoso e commosso del collaboratore, tramite Facebook, dove ha scritto le seguenti parole: "All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, stasera ho perso un amico, un collaboratore affidabile, una persona seria sulla quale contare, un ragazzo ed un uomo con il quale ho condiviso quasi 25 anni di vita amministrativa, con il quale ho affrontato situazioni difficili per tanti concittadini. La sua famiglia ha perso un figlio, un fratello, un marito, il padre di due splendidi figli ora disperati di fronte alla morte. Guido, ci hai lasciati senza una parola, senza un accenno. Ti ho lasciato a fine mattinata quando diligentemente ci avevi aggiornato sull'ultimo (in ordine di tempo) tuo impegno. Stasera ho pensato che forse in cielo in questo periodo avevano bisogno di chi suonava una chitarra e di chi organizzava qualche evento. Chissà.... ma quanto è difficile accettare questa realtà! Ti ho letto sul volto tante volte la soddisfazione per uno, tanti, spettacoli che si sono svolti con successo e l'ultima volta qualche giorno fa quando, dopo che tutti erano usciti dall'Arena, finalmente - insieme all'amico inseparabile Giacomo - eri rimasto seduto, stanco ma soddisfatto per il lavoro svolto e per il successo della serata. Ciao Guido e grazie per il cammino fatto insieme. Resterai nel ricordo di questa città".
Nell’ambito dei servizi Ministeriali predisposti annualmente in concomitanza con l’esodo estivo, finalizzati a un attento controllo alla circolazione delle merci e delle persone in occasione dell’incentivarsi del flusso veicolare nelle grandi arterie e nella rete autostradale, la Sezione Polizia Stradale, diretta dal Commissario Capo, il Dottor Tommaso Vecchio, nella giornata di venerdì 12 luglio, ha posto in essere un dispositivo attuato in maniera congiunta dal personale della Squadra di Polizia Giudiziaria.
Nell’intensa attività di controllo svoltasi all’ingresso del casello autostradale di Civitanova Marche, che fin dalle prime ore del pomeriggio ha consentito di procedere alla verifica dei documenti di mezzi e persone e sanzionare le molteplici violazioni riscontrate al Codice della Strada, è incappato anche un autocarro intestato a una azienda agricola abruzzese. Il cui conducente, nonché proprietario dell’azienda in questione, trasportava sul cassone del mezzo, insieme al materiale specifico della propria attività, alcune persone sdraiate sul pianale.
L’azzardata e pericolosissima condotta (trasporto di persone distese su cassone scoperto, non protette da appositi sistemi e circolante in autostrada) è stata giustificata come momentanea soluzione per raggiungere l’area di servizio dove, una volta sostituito l’abbigliamento da lavoro con capi puliti, tutti i trasportati avrebbero occupato l’interno della cabina.
Trattandosi di un veicolo autorizzato al solo trasporto merci, al conducente sono state elevate contravvenzioni attinenti il trasporto improprio di passeggeri. Gli stessi infatti non erano assicurati da appositi sistemi di ritenuta ed era mancante l'autorizzazione al trasporto di persone. Al proprietario del mezzo è stata ritirata la carta di circolazione e applicato il fermo del veicolo per un mese.
Sono state avviate anche le indagini mirate all’accertamento della regolarità della posizione lavorativa dei soggetti rinvenuti all’interno del cassone.
Non è escluso che oltre all’esborso di circa 2000 euro per il pagamento delle varie infrazioni, il proprietario dell’azienda non incorra in addebiti penalmente rilevanti.
Era stato arrestato il giorno prima a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Dopo essere stato preso era stato scarcerato e se l'era cavata con una denuncia a piede libero. Una denuncia che però non gli ha impedito di seminare caos e scompiglio, il giorno dopo, tra Porto San Giorgio e Lido di Fermo.
Protagonista un 19enne del Mali richiedente asilo. Il giovane, nella giornata di ieri, in viale Cavallotti a Porto San Giorgio, armato di un bastone, ha iniziato a colpire le auto in sosta e gli arredi urbani, distruggendoli. Immediato l'arrivo sul posto della Polizia che ha iniziato a inseguire il 19enne, che ha tentato di darsi alla fuga.
Il ragazzo è stato individuato dagli agenti sui binari della ferrovia e non ne voleva sapere di arrestare la sua corsa. I poliziotti l'hanno invitato più volte a fermarsi ma il giovane ha iniziato a minacciare gli uomini in divisa brandendo il bastone che aveva con sé.
Gli agenti hanno quindi inseguito a piedi il ragazzo fino a Lido di Fermo. Il giovane è stato raggiunto dal capo pattuglia della Polizia e da qui è iniziata una collutazione tra i due: durante lo scontro il poliziotto è rimasto ferito.
Il 19enne è stato tratto in arresto e, dopo la convalida, è stato accompagnato presso la Casa di reclusione di Fermo.
A finire in manette un 27enne di Corridonia.
L'episodio si è verificato nella serata di ieri in un bar della Città, precisamente in zona San Claudio. Il giovane, entrato all'interno dell'esercizio commerciale in evidente stato di alterazione, probabilmente a causa dell'alcool, in un primo momento ha iniziato a infastidire il dipendente del bar e la fidanzata per poi aggredirli.
A quel punto è subito scattata la chiamata ai Carabinieri che, giunti sul posto, hanno tentato di calmare il 27enne. Quest'ultimo però non ne voleva proprio sapere di spegnere i suoi "bollenti spiriti" e ha iniziato a inveire contro i militari fino e ha sferrato un pugno a uno dei due Carabinieri. Non contento, il giovane ha poi colpito anche il secondo militare.
Gli uomini in divisa l'hanno quindi bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Al 27enne, comparso questa mattina davanti al Tribunale per la convalida dell'arresto, il Giudice ha applicato l'obbligo di firma.
Continuano le truffe con la così detta tecnica dell’abbraccio, questa volta la vittima è un 85enne di Castelraimondo.
L’episodio risale allo scorso 21 giugno, in Via Brugnola a Castelraimondo. La vittima, un anziano uomo di 85 anni al quale una giovane nomade e il suo compagno-complice, con un pretesto e approfittando del traffico presente nel comune per la presenza del mercato, avevano sfilato una collanina in oro.
Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Camerino hanno tratto in arresto Ciurar Mariana, una 26enne residente a Perugia, con precedenti, e Ciurar Nicolai Florin, anch’egli 26enne e residente sempre nel capoluogo umbro. Anche quest’ultimo gravato da diversi precedenti specifici in materia di furti e ricettazioni.
L’intensa attività d’indagine svolta dai Carabinieri, era partita dalla descrizione fornita in sede di denuncia dalla vittima della rapina.
Grazie allo scrupoloso esame delle telecamere della video sorveglianza installate nelle strade di Castelraimondo sono stati individuati e quindi identificati i volti dei due malviventi che si erano resi protagonisti della rapina con la tecnica dell’abbraccio, nonché l’auto utilizzata per poi guadagnarsi la fuga.
Le immagini della videosorveglianza comunale infatti hanno ripreso tutti i momenti dell’agguato, mettendo in evidenza un modus operandi ben collaudato che nel lasso di pochi minuti aveva permesso ai due malviventi di arraffare un bottino di ingente valore.
Le prove così raccolte sono state ritenute esaustive dalla procura della Repubblica di Macerata, guidata dal procuratore Giovanni Giorgio, che ha richiesto a la misura al gip di Macerata.
L’indagine si pone a coronamento di una certosina attività info-investigativa condotta dai Carabinieri del Comando della Compagnia di Camerino.
Il dramma si è consumato nella mattinata di oggi, intorno alle 9, in un edificio di Civitanova Marche.
Una donna di 82 anni è precipitata dal sesto piano dell'appartamento nel quale viveva, situato in via Tito Speri. Il corpo è stato trovato nell'androne del palazzo dalla collaboratrice domestica che suonando al citofono di casa, non ha avuto alcuna risposta dalla donna. Allarmata ha chiamato la figlia dell'82enne e, insieme, hanno fatto la tragica scoperta.
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i sanitari del 118, unitamente ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri di Civitanova. I militi del pronto intervento non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. I funerali della signora si svolgeranno domani, alle 9:30, nella Chiesa di San Pietro.
Da una prima ricostruzione sembra che il gesto sia stato volontario e che si sia trattato di un suicidio.
È stata eseguita nella giornata di oggi, all'obitorio di Camerino, l'autopsia sul corpo di Jules Gusso Nantsop, il 27enne trovato morto venerdì pomeriggio, intorno alle 19:00, nella sua stanza in uno dei container "Le Cortine" a Camerino. A dare l'allarme erano stati alcuni amici di Nantsop che si era preoccupati per lui non avendolo visto a una sessione di esame. A fare la tragica scoperta i Carabinieri di Camerino.
Il medico legale, il Professor Cristian D'Ovidio dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Chieti, dopo i dovuti accertamenti, ha confermato la tesi degli inquirenti: il giovane, originario del Camerun e studente della Facoltà di Geologia dell'Università di Camerino, è morto per una grave insufficienza cardiaca.
La salma del giovane, dopo le pratiche di rito, verrà rimpatriata nel suo paese di origine per procedere alle esequie. La Comunità Camerunense si sta adoperando per celebrare, nella giornata di domani, una messa in suffragio del giovane.
(Foto della pagina Facebook YF HIGH Definition)
L'anziana donna è stata investita da una vettura, una Citroen condotta da un uomo di 51 anni e originario di Macerata, mentre si trovava nei pressi della rotonda - non distante dalle strisce pedonali - di via Cincinelli a Macerata, nel quartiere Corneto. Ancora da chiarire l'esatta dinamica del sinistro verificatosi intorno alle 10:30 di oggi.
I sanitari del 118, giunti sul posto, hanno subito allertato l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona dove la 79enne è stata prontamente trasportata: le sue condizioni sono gravi, attualmente si trova in prognosi riservata.
Sul posto anche i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Macerata per i rilievi del caso.
Incidente nella mattinata di oggi, intorno alle 8:30, in zona Fontenoce a Recanati, lungo la strada Regina, davanti al distributore di metano.
A entrare in collisione, per cause ancora da chiarire, due vetture, una Fiat Punto e una Peugeot. Le due auto coinvolte nel sinistro sono andate distrutte.
Nessuna grave conseguenza invece per i due occupanti dei rispettivi abitacoli che sono stati trasportati al Pronto Soccorso per accertamenti dai sanitari del 118 giunti sul posto.
L'incidente domestico si è verificato nel pomeriggio di oggi, intorno alle 17:30, in un'abitazione nei pressi di Villa Pini a Civitanova. La donna, 85enne, per cause ancora da accertare ma molto probabilmente accidentali, è caduta dalle scale, da circa due metri di altezza, mentre si trovava all'interno della propria abitazione.
Immediati sono scattati i soccorsi e i sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona, atterrata in un campo adiacente al luogo dell'incidente. L'85enne, dopo le prime cure del caso, è stata trasferita presso il nosocomio dorico in codice rosso.
Nella giornata di oggi, lungo la costa di Porto Potenza Picena, gli uomini della Polizia Locale in borghese e altri in divisa hanno messo in campo una vasta operazione per la prevenzione e il contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.
A seguito della domanda di contributo, corredato da progetto, presentata in aprile e dopo aver superato con esito positivo il vaglio del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il comune di Potenza Picena ha ottenuto il finanziamento di 42 mila euro disposto dal Ministero dell’Interno, utilizzandolo prevalentemente per ampliare l’organico della polizia Municipale assumendo tre unità a tempo determinato e acquistando le nuove divise operative previste dalla legge regionale e dotandosi di una nuova auto sempre ad uso della Polizia Municipale.
Il Comandante del corpo, Anna Mercuri, che ha seguito minuziosamente il progetto, ha inoltrato nei giorni scorsi alla Prefettura di Macerata un primo rendiconto dell’attività svoltasi sulle nostre spiaggie: 7 verbali di sequestro amministrativo a carico di ignoti (in quanto la persona in possesso di merce abusiva è fuggita abbandonando la stessa merce) e 563 beni sequestrati.
A questo si aggiunge l’operazione di Polizia Locale di quest’ultimo fine settimana sull’arenile nord di Porto Potenza Picena, condotta da due agenti, che ha portato all’identificazione e alla segnalazione di un venditore abusivo di abbigliamento contraffatto al quale è stata comminata una sanzione amministrativa di 5 mila euro. Un intervento importante per contrastare un illecito e per dare più sicurezza ai cittadini e ai turisti che frequentano la riviera e la Città.
Al Comandante e a tutti gli agenti della Polizia Locale un sentito riconoscimento da parte del Sindaco e di tutta l’Amministrazione per l’operatività e per l’attività specifica che si va ad aggiungere a molti altri servizi.
L'incidente è avvenuto intorno alle ore 14:30 di oggi lungo la Strada Provinciale in località Valle Cascia, a Montecassiano.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica del sinistro, fatto sta che le due vetture, una Panda e una Fiat Punto, sono entrate in collisione mentre la prima stava uscendo dal vialetto di casa e la seconda sopraggiungeva dall'arteria Provinciale.
A seguito dell'impatto, per il conducente della Panda, estratto dall'abitacolo della vettura dai Vigili del Fuoco di Macerata, è stato necessario il trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata. Le sue condizioni non destano particolare preoccupazione.
Sul posto, per effettuare gli accertamenti del caso e ricostruire la dinamica dell'incidente, sono intervenute le forze dell'ordine.
L'incendio è avvenuto intorno alle ore 11:50 circa, all'interno di una ditta di elettromeccanica in Via Saragat, nel quartiere di Fontespina, a Civitanova Marche.
Le fiamme sono state prontamente spente dalle Squadre dei Vigili del Fuoco del Comando di Macerata giunte sul posto, impedendo che le stesse si propagassero all'intera struttura.
Una persona è stata trasportata in Ospedale in via precauzionale per aver respirato del fumo. I due piani sovrastanti la sede della ditta sono stati evaquati: al loro interno non si registra alcun danno.
I vigili del fuoco sono intervenuti dalla Sede Distaccata di Civitanova Marche con sette unità, un'autopompa ed un'autobotte.
Dopo un intervento in toracoscopia all’altezza del polmone sinistro, avvenuto lo scorso 9 luglio, con il quale si è provveduto a rimuovere un riversamento di sangue, è stato dimesso stamattina dal Reparto di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Civile “Umberto I” di Torrette – Ancona, il Brigadiere Capo Mario Iadonato, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Montegranaro.
Il militare, la sera del 30 giugno scorso, era rimasto ferito nel corso del servizio di pattuglia svolto assieme ad un commilitone, da una coltellata alla schiena, immotivatamente sferrata da un uomo di 46 anni di origine magrebina, residente da diverso tempo a Montegranaro, allontanato da un esercizio pubblico a causa del suo stato di ubriachezza molesta.
Una volta giunto nei pressi della sua abitazione però, il malvivente, armatosi di un grosso coltello da cucina, aggredì alle spalle Iadonato, che - subito soccorso e trasportato all’Ospedale Civile “Augusto Murri” di Fermo - è rimasto ricoverato per diversi giorni in prognosi riservata, per essere poi trasferito al nosocomio di Ancona per il delicato intervento in toracoscopia.
Oggi, domenica 14 luglio, il Brigadiere Capo Iadonato ha fatto finalmente rientro a casa, dove ad attenderlo c'era la sua famiglia e dove trascorrerà la sua convalescenza, prima di rientrare in servizio.
Seppure ancora dolorante, nel complesso, le condizioni di salute del militare sono buone, ma certamente sarà necessario un congruo periodo di riposo per risolvere i postumi dell’aggressione.
Con l’accusa di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di arma, dopo l’udienza di convalida, è tuttora in carcere il responsabile dell’insano gesto.
"Sulla scorta dei recentissimi fatti di cronaca di delinquenza cittadina, oramai quasi quotidiana, pongo l'accento riflessivo sulla metamorfosi della nostra città, la quale sta assumendo sempre più un'immagine tipica di periferia metropolitana. Dalla rissa e accoltellamento in piazza Mazzini e viale Trieste (in centro cittadino), sino agli arresti per spaccio organizzato a Macerata; non entrando nel merito dei fatti, ciò che ritengo opportuno far emergere è come una ridente città di medie dimensioni posta al centro dell'Italia, fortemente caratterizzata per una “pace” e “qualità” e “spensieratezza” della vita, si sia fortemente trasfigurata, per dar spazio ad una realtà sociale e quotidiana tipica delle grandi città, ove i fenomeni di criminalità, e delinquenza sono purtroppo fatti noti. Non ripercorrendo i fatti inauditi e gravi e dolorosissimi di rilievo nazionale, accaduti in città, non poco tempo fa, ciò che urge, a mio modo di vedere, come e perché il nostro territorio e la nostra città siano mutati così repentinamente e drasticamente" ad analizzare quanto accaduto nella giornata odierna a Macerata è Mattia Orioli, Coordinatore Provinciale Nuovo Cdu (Cristiani Democratici Uniti).
"Innanzitutto un ringraziamento particolare va alle forze dell'ordine locali e nazionali, senza le quali ben più diverse sarebbero le dimensioni e la rilevanza di questi fatti. Tolto l'aspetto puramente tecnico con cui si sta affrontando questo problema attuale, sul piano politico sociale, occorre fare una riflessione - prosegue Orioli -. Infatti, nulla a mio modo di vedere è per caso, e la trasformazione, o meglio metamorfosi della città, non è un fatto estemporaneo come in un primo momento si è voluto far intendere da alcuni, ma purtroppo una costante che sempre più si sta acutizzando nel quotidiano, con fatti socialmente e gravemente pericolosi. Ciò che veniva minimizzato non poco tempo fa come percezioni, ad oggi purtroppo è un fatto tangibile, reale e quotidiano. Ritengo infatti che i promotori del cosiddetto Globalismo, più delle volte sono refrattari all'accettazione che determinate dinamiche possono condurre a cause ed effetti, talvolta gravi se non gravissimi, minimizzando e declassando il tutto come una semplice percezione o escludendo il dibattito deviando il tutto come bigottismo o estremismo di vario genere. Ritengo che una certa cultura globalizzante, relativista, sterilizzante e distruttiva dell'identità in quanto tale sia uno dei fenomeni maggiormente preponderanti della metamorfosi della nostra città ma anche dell'intero paese."
"Tale cultura politico – economica e socializzante molto in voga nel radical chic della sinistra massimalista internazionale e di fatto locale, ha condotto la nostra città proprio nelle fauci della globalizzazione incontrollata, la quale pur avendo alcuni aspetti positivi, ne racchiude altrettanti negativi e di notevole gravità e pericolosità. Infatti non avendo gli anticorpi di una grande città o di una grande periferia, tali fatti di criminalità che un tempo si sarebbero visti solo nelle grandi periferie delle metropoli sono oggi a casa nostra, ed ecco qua che di fatto si materializza la Globalizzazione - osserva il Coordinatore Provinciale Nuovo Cdu -. La piccola città, identitaria, di cultura, di qualità, controllata e sicura, diviene ad un tratto come la periferia di una grande città, di una metropoli. I confini tra la piccola città e la grande spariscono, nelle più svariate forme e questioni; la tipicità annacquata per dar spazio a visioni globalizzanti, che si riflettono su tutto, dal ploriferare di numerosi centri commerciali per passare all'appiattimento della cultura identitaria con azioni e decisioni di discussa qualità, con effetti sensoriali apparenti volti all'esaltazione dell'impatto virtuale ed immediato a discapito della sostanza, come nel caso dell'illuminazione dello Sferisterio o nel caso dell'orologio “di Plastica”, per non parlare poi del centro storico, il quale perde la sua identità, i suoi negozietti tipici il suo artigianato le sue peculiarità, per dar spazio ad un'unica periferia priva di confini che mette la nostra città alla pari dello standard globalizzante delle periferie metropolitane delle grandi città, le quali non hanno nulla a che vedere con la nostra vera e reale storia antichissima, identitaria e culturale oltre che fortemente valoriale."
"Ebbene questa ideologia, la quale non vorrebbe né confini né identità, ma un mondo piatto, sterile e monocolore, è proprio frutto di una politica che da troppo tempo indiscutibilmente sta dominando la nostra città ed il nostro territorio, riducendolo allo stato desolante e fortemente critico dell'attuale - prosegue Orioli -. Questa ideologia globalizzante, pone le sue basi nella distruzione dell'identità e dei valori e il confine ne rappresenta il nemico acerrimo in quanto limite a tutela proprio dell'essenza e quindi dell'identità stessa, la quale la si vorrebbe appiattire e standardizzare per dar spazio ad un'area virtuale dove non vi sono confini ma soltanto automi alla stregua di grandi manipolatori, moderni feudatari. Ecco che richiamo al senso di difesa che un tempo veniva identificato attraverso la costruzione di mura cittadine a tutela dell'identità e dei suoi cittadini in primis, ed oggi dovremmo proprio renderci conto che il senso del limite e quindi del confine è una salvaguardia proprio di noi stessi e della nostra città, a tutela della nostra storia, identità, civiltà, ma soprattutto pace, vivibilità e valori assoluti di riferimento, come quelli Democratici, Civici e Cristiani. In altre parole, la criminalità e la delinquenza sono una realtà non acuta nel nostro territorio, con fatti limitati e di certo rari; la nostra delinquenza locale “nostrana” era di fatto gestibile, così come nel resto del paese abbiamo fenomeni più o meno acuti in merito; ma proprio perché abbiamo già i nostri delinquenti, non si può di fatto ampliare la possibilità che ne sopraggiungano di altri, per giunta sconosciuti, non facilmente identificabili, provenienti da altri paesi. Infatti risulta notorio come questi soggetti “stranieri” siano soggetti che di fatto hanno fatto aumentare il numero di reati nel territorio."
"Risulta ancora una volta chiara la cultura della falsa integrazione, speculativa, relativista e globalizzante, contro invece una vera e sana cultura solidale dell'integrazione, che non si basa su un'accoglienza forzata e sfrenata ma su un'integrazione moderata, adeguata e sicura ma soprattutto realmente caritatevole e umanizzante, dove le persone che si vogliono realmente e veramente integrare e vogliono contribuire al bene della società vengono messe in condizioni di farlo, mentre le altre, le quali vorrebbero solamente delinquere, dovrebbero essere allontanate o meglio non fatte per nulla entrare - conclude il Coordinatore Provinciale -. Ed ecco come le politiche Nazionali di fatto si proiettano anche nel locale ed ecco come due visioni politiche incidono nella società anche periferica e locale come la nostra città, Macerata. In conclusione, credo che la presa di coscienza di tali dinamiche vada oltre alla più classica delle bagar politiche di parte ma che, per il bene della nostra società e Città, si debba fare una riflessione. Per questo ritengo, a distanza di alcuni mesi dalle elezioni di Macerata 2020, che urge fortemente cambiare politica ma soprattutto, di superare una certa ideologia che forzosamente ci si vuole impartire, come quella globalista e massimalista internazionale, riportando invece al centro i veri valori, la vera identità cittadina che ci appartiene e ci rappresenta."
"Sono entrati in due, uno era fuori ad aspettarli, avevano il volto coperto e si sono subito diretti alla cassa - così Marcello, il titolare del 'Sì con Te' di viale Giacomo Brodolini a Tolentino, racconta quanto avvenuto questa mattina nel suo esercizio commerciale -. I due rapinatori, introdottisi nel supermercato quando c'erano circa una trentina di persone, erano armati di coltello e l'hanno utilizzato per minacciare la casseria e farsi consegnare il denaro che c'era all'interno del registratore. Solo poche parole 'apri la cassa', che non sono però bastate alla dipendente, trasportata in Ospedale perché in forte stato di shock, per capire l'accento dei malviventi, comunque bianchi."
"È successo tutto in un attimo: sono passati circa trenta secondi dall'ingresso dei due nel supermercato fino alla loro fuga - prosegue il proprietario del 'Sì con Te' -. Hanno preso i quattro mila euro che erano nella cassa e sono scappati. L'operatore del reparto macelleria ha provato a inseguirli ma correvamo troppo velocemente e sono spariti in un attimo: probabilmente avevano un'auto pronta ad aspettarli in qualche via limitrofa al supermercato."
Il blitz dei rapinatori è stato interamente registrato dagli occhi delle telecamere di videosorveglianza interne all'attività, ora nelle mani dei Carabinieri di Tolentino, i quali dovranno cercare di risalire all'identità dei malviventi.
"Debora Pasqualini, la cassiera vittima della rapina, è sotto shock e le ho subito detto, dopo la visita in Ospedale, di tornare a casa; forse si prenderà un periodo di ferie perché è rimasta traumatizzata da quanto accaduto - ha concluso Marcello -. Non è la prima volta che capita un episodio del genere. Tredici anni fa una situazione analoga si era verificata nel mio supermercato: dei malviventi, in quell'occasione armati di pistole e sempre a volto coperto, sono entrati e hanno portato via i soldi della cassa."
Una dipendente della ditta di smaltimento del “Cosmari”, nel corso della raccolta differenziata, ha rinvenuto 72 cartucce da caccia calibro 12, abbandonate tra i rifiuti di Via Bragadin a Civitanova.
La donna ha subito avvertito i carabinieri che, dopo aver proceduto al sequestro delle munizioni, hanno aperto le indagini per risalire a chi possa essersene disfatto. L’indagine si svolgerà mediante il controllo delle telecamere della zona, l’acquisizione delle testimonianze e il controllo dei possessori di arma della zona.
Jules Gusso Nantsop avrebbe dovuto sostenere un esame ieri pomeriggio ma proprio perché non si è mai presentato alla Facoltà di Geologia dell'Università di Camerino, che frequentava da poco tempo, gli amici hanno iniziato ad avere dei sospetti.
Lo studente universitario di 27 anni, arrivato in Italia nel dicembre del 2018, è stato ritrovato nel letto della propria camera in una delle casette del complesso "Le Cortine" della Città montana privo di vita nella serata di ieri, intorno alle 19:00.
I sanitari del 118, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane, morto probabilmente per un arresto cardiaco.
Nell'abitazione non ci sono segni di effrazione e i Carabinieri di Camerino sono piuttosto certi che il decesso sia avvenuto per cause naturali. Ad ogni modo le indagini per escludere ogni altra causa della morte proseguono incessantemente e lunedì, all'obitorio della città montana, verrà effettuata l'autopsia sul corpo del 27enne.
La comunità camerunense della Provincia ha già avvisato i genitori del giovane e, dopo l'esame autoptico, il corpo di Jules Gusso Nantsop verrà rimpiatriato nel paese africano per procedere ai funerali.
(Foto della pagina Facebook YF HIGH Definition)
La Polizia Locale di Macerata, nell’ambito del piano di prevenzione di incidenti stradali e di pronto intervento sia in città che nelle frazioni, ha eseguito una serie di controlli nel week-end. L’episodio è avvenuto venerdì nella zona di Villa Potenza e a farne le spese è stata un’automobilista di Jesi; gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica.
Gli operatori della Polizia Locale, a seguito di un incidente stradale lieve, hanno ritirato la patente e sequestrato il veicolo a una automobilista coinvolta: la donna era infatti in stato di ebrezza mentre si trovava alla guida del veicolo. Il tasso alcolico rilevato è risultato ben tre volte superiore ai limiti consentiti.
"I controlli sul territorio maceratese proseguiranno costantemente allo scopo di garantire maggiore sicurezza sulle strade cittadine e della periferia - spiegano gli uomini della Polizia Locale. Lo scopo è quello di tutelare gli utenti, sia automobilisti che pedoni, con particolare attenzione al controllo dello stato di ebrezza, dell’uso corretto delle cinture di sicurezza e del trasporto dei bambini."