Inaugurata ieri pomeriggio a Visso, alla presenza del sottosegretario del Ministero della Transizione Ecologica, Ilaria Fontana, e di tante altre autorità locali, regionali e nazionali, la nuova sede temporanea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Abbiamo scelto una data simbolo: il 30 ottobre di cinque anni fa la devastazione del sisma ha rischiato di annientare questo territorio. Ne è seguito un periodo buio, difficile, ma grazie alla resilienza delle genti che lo abitano, al senso di appartenenza, al grandissimo lavoro svolto dalle istituzioni, in primis i sindaci, che hanno saputo prendere per mano le loro comunità, oggi siamo qui a inaugurare ufficialmente la nuova sede del Parco, con la convinzione che possa contribuire in modo significativo alla rigenerazione sociale ed economica del territorio”.
Ad aprire gli interventi è stato Andrea Spaterna, presidente dell’Ente Parco, che, dopo i saluti e i ringraziamenti, estesi al Prefetto di Macerata, al Questore e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, delle Università e delle associazioni ambientaliste e di categoria presenti, ha ripercorso l’iter che ha portato il Parco a ritrovare un proprio spazio operativo, temporaneo, “costruito con criteri di ingegneria ambientale e di efficienza energetica, e che ha ridato dignità lavorativa ai dipendenti dell’ente, per lungo tempo divisi in sedi provvisorie, tra Visso, Foligno e Tolentino. Sono certo che la realizzazione di questa nuova sede possa rappresentare un segnale di speranza per tutto il territorio del Parco quale simbolo di una ricostruzione che è partita e che sta procedendo”. A fare gli onori di casa il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi. A seguire, ha preso la parola il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, il quale ha sottolineato come la collaborazione tra le diverse autorità di governo sul territorio, centrale, regionale e locale, rappresenti un esempio virtuoso di “governo multilivello, in cui s’incunea la funzione di un’istituzione di radicamento territoriale ma di rango statale come il Parco, e dove le decisioni vengono assunte in modo condiviso, senza dissensi, con una cooperazione costante e con l’obiettivo di una ricostruzione sostenibile”. Per la Protezione Civile è poi intervenuto l’ingegner Nazzareno Santilli ricordando il “significato strategico del Parco per il territorio, anzitutto per l’attività di tutela delle risorse naturali che oggi, in condizioni di cambiamento climatico ed eventi estremi, acquista una forte valenza di prevenzione dei rischi”. Si sono susseguiti altri interventi, il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, l’assessore della Regione Umbria, Enrico Melesecche, gli assessori della Regione Marche, Guido Castelli e Stefano Aguzzi, il vicepresidente del Parco, Alessandro Gentilucci, il presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, il Comandante della Regione Carabinieri Forestali Marche, Gianpiero Andreatta, sino a quello conclusivo del sottosegretario Fontana che ha salutato il Parco con queste parole: “per me è un onore essere qui, in questa giornata particolare in cui, con l’inaugurazione della nuova sede diamo un messaggio di essenzialità e di speranza. Il Parco deve essere al centro del percorso di ricostruzione in un momento in cui affrontiamo una crisi climatica che, proprio nei parchi, nelle foreste, nei boschi può trovare un argine. La transizione ecologica è la capacità di rispondere a queste sfide facendo perno sulla capacità di rete, sul lavoro di squadra delle istituzioni, sulle tante risorse a disposizione che dovremo saper utilizzare, perché oggi più che mai ambiente e lavoro devono andare insieme: lo dobbiamo alle generazioni che verranno”.
Sono le 19.11 del 26 ottobre 2016 quando una violenta scossa di 5.4 gradi con epicentro tra Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera fa tremare tutto l’Appennino umbro-marchigiano, A poche ore di distanza una seconda, ancora più forte, di 5.9 gradi. Gli effetti sono devastanti: decine di paesi dell’entroterra maceratese subiscono pesanti crolli e lesioni, costringendo alla fuga migliaia di persone.
A 5 anni esatti da quelle due scosse, l’artista Silvio Irilli - già famoso per la sua iniziativa Ospedali Dipinti con la quale trasforma le pareti dei reparti di pediatria italiani all’insegna del colore e della speranza - ha voluto esprimere la sua personale vicinanza alle famiglie del paese di Visso (MC) realizzando una grande opera di riqualificazione artistica dell’Asilo Nido “I Pulcini” presso l’Istituto scolastico in Via Goffredo Jaia. Un dono di colore, immagini e forme fantastiche per restituire il sorriso e la meraviglia ai bambini del paese ancora fortemente lesionato dal terremoto del 2016.
L’opera di trasformazione porta a compimento il progetto “HO VISSO UN SOGNO” lanciato dall’artista Irilli lo scorso 3 maggio per rispondere alla richiesta di aiuto ricevuta dall’educatrice dell’Asilo Loredana Dell’Orso, che da tempo desiderava restituire immagini di speranza ai bambini del paese, costretti a venire a scuola ogni mattina osservando le rovine del paese.
Una volta ricevuto il patrocinio da parte del Comune di Visso, Irilli ha iniziato il suo lavoro presso l’Asilo Nido e dopo 4 giorni di lavoro senza sosta alle pareti e ai soffitti della struttura, ha realizzato il sogno immaginato dall’educatrice. Al loro arrivo a scuola, i bambini dell’Asilo Nido e i loro genitori si troveranno dinanzi a una grande sorpresa: le pareti dell’aula-gioco, quelle della sala nanna e del refettorio appariranno infatti completamente trasformate, con enormi disegni di prati fioriti, animali del bosco, castelli fantastici, ma anche sculture in 3D realizzate ad arte grazie al contributo del laboratorio Noi Geninetti.
«Nei 4 giorni di lavoro presso l’Asilo Nido di Visso ho conosciuto storie di persone che da 5 anni vivono una realtà di grande difficoltà come quella del post-terremoto e dove la pandemia non ha fatto che accentuare i disagi già esistenti» ha dichiarato l’artista Silvio Irilli, consegnando l’opera. «Entrare nella zona rossa e vedere che il tempo si è fermato il 26 ottobre del 2016 mi ha molto rattristato, ma contemporaneamente mi ha dato la carica per realizzare un’opera che fosse capace di restituire speranza ai bambini del paese. Ringrazio l'Associazione Nati per Lottare Onlus per il prezioso contributo offerto e Noi Geninetti per la donazione di decorazioni che hanno impreziosito il progetto. Porterò sempre nel mio cuore questa esperienza e auspico che quest'opera possa essere davvero un messaggio di colore e speranza per il futuro di questo territorio, permettendo ai bambini dell’Asilo Nido I Pulcini di entrare tutti i giorni in una favola e immaginare un mondo felice insieme a Loredana Dell'Orso e alle altre educatrici».
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che già nel 2018 espresse una speciale menzione all’impegno di Silvio Irilli con Ospedali Dipinti, ha voluto mandare una nota di merito formale per il progetto realizzato dall’artista a Visso: «A cinque anni dalla terribile scossa che inferse un duro colpo al territorio maceratese, lasciando ferite ancora oggi aperte e visibili, esprimo il mio personale apprezzamento per l’opera di riqualificazione in chiave artistica che Silvio Irilli ha voluto fare nell’Asilo Nido i Pulcini di Visso» ha scritto il Presidente. «Sono certo che l’opera avrà un grande effetto positivo per i bambini che frequentano la struttura, ma anche per l’intera comunità vissana»
“Un nuovo appuntamento per portare l’Europa nel nostro territorio, stavolta con l’Erasmus Day, legato ai progetti per le scuole”. È Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, ad annunciare il nuovo appuntamento del centro Europe Direct che lo vede come soggetto promotore insieme alla fondazione Itinera e che si terrà giovedì pomeriggio a Visso, presso la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
“È l’ennesima riprova della vitalità di un’area, l’alto maceratese, che si dimostra all’altezza delle sfide globali. Ascolteremo esperienze di docenti ed esperti che hanno già sperimentato l’Erasmus ed avremo una linea diretta, grazie al nostro centro Europe Direct, con l’agenzia nazionale Erasmus Plus Indire”.
L’iniziativa rientra negli Erasmus Days, un appuntamento annuale sul Programma UE Erasmus Plus che finanzia i settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.
“Gli Erasmus Days, cui abbiamo aderito come Unione Montana con questo evento di Visso - conclude Gentilucci - rappresentano un momento importante per condividere le esperienze Erasmus Plus nel territorio e diffondere i risultati dei progetti realizzati, ma anche per scoprire il programma, confrontarsi con altri enti e aprire le porte a questa esperienza”.
L’incontro, rivolto prevalentemente al target scuola (docenti, dirigenti, altri operatori del settore educativo e associativo), avrà inizio alle ore 16 e sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social del centro Europe Direct.
Ad aprire i lavori Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana e vicepresidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, cui seguiranno i saluti di Gian Luigi Spiganti Maurizi, sindaco di Visso, Gianluca Pasqui, vicepresidente del consiglio regionale, Andrea Spaterna dell’Università di Camerino e presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il programma completo è consultabile al link https://www.unionemarcadicamerino.it/europe-direct-cms/?t=eventi-ue. Per informazioni: 335.873.55.86
Lo scorso 9 ottobre è stato avvistato in un’area ben riconoscibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini un esemplare adulto di orso marsicano. “Si tratta di un animale non pericoloso per l’uomo, tuttavia, in caso di fortuito incontro, è importante adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo”. L’Ente Parco dei Sibillini interviene in merito all’avvistamento dell’orso marsicano, immortalato proprio sui monti Sibillini da una guida ambientale escursionistica. L’avvistamento, ad opera di Filippo Monachesi, è stato anche documentato attraverso straordinarie riprese video (Leggi qui per saperne di più).
“Nel ringraziare Monachesi per aver messo a disposizione del Parco le immagini raccolte, riteniamo opportuno fornire qualche informazione aggiuntiva, scrive l’Ente in una nota.
“Dalle riprese disponibili non è possibile riconoscere il sesso dell’animale. La presenza di un orso nel Parco è stata accertata in altre occasioni negli ultimi anni: gli individui maschi, specialmente se giovani, possono andare in dispersione e raggiungere luoghi relativamente distanti dal territorio di origine, rappresentato soprattutto dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Un orso, che venne chiamato Ulisse, frequentò il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dal 2006 al 2009 e fu oggetto di un costante monitoraggio. Altre segnalazioni accertate o attendibili di orso marsicano hanno interessato recentemente i territori del Gran Sasso, Monti della Laga, reatino, Valnerina e Sibillini.
Il Parco sta avviando attività di monitoraggio finalizzate soprattutto a seguire gli spostamenti di questi animali e ad accertarne il sesso tramite analisi del DNA, effettuate dall’ISPRA su campioni biologici quali peli od escrementi.
La conservazione dell’orso marsicano, sottospecie endemica dell’Appennino Centrale di interesse comunitario e a rischio di estinzione, dipende dalla sua diffusione e colonizzazione di nuovi territori potenzialmente idonei, quali i Monti Sibillini. Ma finora non è mai stata accertata la presenza di individui femmina nel contesto del Parco o aree limitrofe.
Si tratta di un animale non pericoloso per l’uomo, tuttavia, in caso di fortuito incontro, è importante adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo; a tal fine bisogna restare calmi, senza gridare o compiere movimenti bruschi che possano essere interpretati come minacce, per lo stesso motivo non bisogna avanzare verso di lui bensì restare fermi oppure allontanarsi lentamente, senza fuggire di corsa”.
Questa è una storia di resilienza, in un territorio martoriato dal sisma come quello tra Ussita e Visso, che ora deve fare i conti anche con la scure della burocrazia.
È il caso di Mariano Cappa, romano di origine ma vissano di adozione, titolare di un’azienda agricola che alleva trote fario. Il 38enne ha ristrutturato le storiche peschiere del cardinale Pietro Gasparri a Capovallazza di Ussita, e dopo aver resistito a due eventi epocali (terremoto e pandemia), si trova ora a dover affrontare il divieto di vendere le fario per il ripopolamento dei fiumi, con la Regione che non ha concesso deroghe.
Ogni anno con la Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) aveva l’accordo di vendere le trote fario alla Regione per essere poi immesse nei fiumi, ma a causa della normativa europea in materia, da un anno non riesce a vendere più nulla, nonostante le trote vivano in un allevamento non intensivo in acqua di sorgente, classificato indenne dalle autorità competenti. Le trote di Mariano sono state, altresì, certificate dai maggiori ittologi italiani come ascrivibili al genoma mediterraneo autoctono per l’81% e con un grado di ibridazione piuttosto basso.
Un altro pezzetto di economia montana che salta, quello legato alla piccola pesca sportiva, con aziende di allevamento ittico che assicurano la presenza sul territorio di giovani e la salvaguardia dell’ambiente, in quanto le trote sono pesci che vivono in zone dove l’acqua è pulita.
L’iter legislativo in materia è molto tortuoso e non coinvolge solo l’allevamento di Mariano Cappa, ma molte altre attività collegate alla pesca sportiva.
Lo Stato italiano, infatti, recependo in modo restrittivo la Direttiva Habitat con il Dpr n. 357/1997 “Regolamento recante l’attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, ha decretato lo stop alle immissioni di salmonidi alloctoni, tra cui, appunto, la trota fario, nelle acque interne italiane. Una scelta giudicata dalla Fipsas dannosa per il settore della pesca sportiva e di conseguenza anche del turismo già piegato dalla pandemia.
Ma da cosa nasce questa direttiva europea? Sembrerebbe che l’immissione di trote fario nei fiumi, abbia prodotto alterazioni delle comunità ittiche locali, danneggiando specialmente quelle di piccola taglia.
Dopo l’apertura, però, di una serie di contenziosi tra Stato e Regioni, titolari delle funzioni legislative e amministrative circa la gestione della pesca nelle acque interne, e le conseguenti sentenze della Corte Costituzionale che hanno sancito come la tutela dell’ambiente rientri tra le esclusive competenze dello Stato, e a conclusione di un intricato percorso politico-amministrativo, il regolamento di attuazione della Direttiva Habitat è stato modificato.
Infatti, l’articolo 12, che sanciva l’assoluto divieto di immissione di specie alloctone, è stato sostituito dal Dpr n. 102 del 2019. In base al nuovo dettato normativo, l’immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone può essere autorizzata dal Ministero della Transizione ecologica, su istanza delle Regioni, delle Province autonome o degli Enti di gestione delle aree protette nazionali, per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali e alla fauna selvatica. Con decreto attuativo (Decreto Direttoriale 2 aprile 2020), si è regolamentato il nuovo dettato dell’articolo 12 stabilendo i contenuti dello studio per le immissioni delle specie alloctone (studio del rischio) su cui il Ministero deve esprimersi. E proprio su tale possibilità, che la Provincia di Trento, ad esempio, insieme a due associazioni di pescatori trentine, hanno lavorato per poter chiedere la deroga.
La Regione Marche, dal canto suo, ha tentato di ovviare a questo problema - che rischiava di mettere in ginocchio molti addetti ai lavori del settore della pesca sportiva - con l’immissione delle trote iridee sterili (considerate non dannose per la sopravvivenza della trota autoctona Mediterranea) nei corsi d’acqua dolce regionali.
Tale decisione – che ha ottenuto l’autorizzazione del Ministero della Transizione Ecologica e fa parte di un progetto pilota fortemente caldeggiato dall'assessore Carloni – non ha però risolto situazioni come quella di Mariano Cappa e altri addetti del settore.
Come ci spiega infatti uno dei gestori (con partecipazione regionale) della riserva naturale Fly Fisherman Club Tronto di Ascoli Piceno – “lo stop all’immissione di trote fario, e specie alloctone nei corsi d’acqua dolce, ha fiaccato un intero settore, quello della pesca sportiva, andato già in crisi nel corso degli ultimi anni”.
“L’immissione di trote iridee nei fiumi regionali – prosegue - probabilmente farà felice qualche pescatore, ma non risolve la situazione dove numerose aziende del settore e allevatori sono stati costretti a chiudere.
Il fermo tassativo all’immissione di specie alloctone poteva anche essere fatto, ma in maniera graduale e non in modo così repentino. Si è guardato troppo all’aspetto scientifico e non a quello socio-economico.
È chiaro che compiuto in questo modo ha finito per sfiancare molti addetti ai lavori (come il caso di Mariano Cappa) che già avevano vissuto un momento di crisi a causa della pandemia. Ciò che deve essere compreso a livello nazionale, è che il settore della pesca è importante e rappresenta un indotto non indifferente.
Inoltre, il settore della pesca sportiva non si limita al singolo pescatore - che svolge la sua attività per scopi ludici e poi se ne ritorna a casa - ma può essere trainante a livello turistico considerate poi tutte le attività ad esso collegate. Per fare un esempio, questo aspetto è stato recepito in Paesi come Austria e Slovenia, dove il settore della pesca sportiva è spesso determinante per il turismo, e non nel nostro. Con i vari provvedimenti assunti negli ultimi anni, stiamo tornando ad un vero e proprio Medioevo della pesca".
(E.L.)
Il Parco continua a riservare sorprese dal punto di vista naturalistico. È la martora l’animale ripreso nella prima decade di settembre, grazie ad una video trappola posta da Francesca Vercillo e Sara Marini, all’interno del territorio del Parco, dove risultava ormai assente da decenni. Precedenti studi, infatti, non ne avevano evidenziato la presenza come invece attestano oggi, inequivocabilmente, le immagini riprese".
Si tratta di un documento importante perché ci consente di annoverare nuovamente la martora tra i mammiferi carnivori presenti nel Parco” sottolinea il presidente dell’ente, Andrea Spaterna. “Si tratta di un video che prelude a ricerche più strutturate per dare consistenza al rinvenimento, ma, di certo, è un ulteriore tassello che conferma la straordinaria biodiversità dei Sibillini. Il fatto che la martora abbia riscoperto un proprio habitat nel Parco è indicatore della qualità del patrimonio boschivo e, quindi, di una natura forte pur in un contesto fragile, per il quale il rapporto con l’uomo deve sempre di più tendere ad un equilibrio sostenibile. Su questo dovremo continuare a impegnarci e lavorare. Bentornata martora”.
"La Regione, attraverso l’Ufficio speciale per la Ricostruzione, intende favorire la traduzione concreta delle prescrizioni contenute nei provvedimenti commissariali. In seguito all’ordinanza speciale numero 26 che sarà presto operativa, mettiamo quindi in campo una vera e propria task force per la parte attuativa del provvedimento, che è la più complessa e difficile. Questo è un nostro modus operandi da sempre, e lo è ancora di più a Visso, uno dei Comuni più devastati dal sisma. Vogliamo una ricostruzione sicura in modo che certi eventi non debbano più ripetersi".
Così l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, a margine del sopralluogo che ha visto impegnati oggi a Visso, in particolare nella piazza principale e nelle zone circostanti, il direttore dell’Usr delle Marche Stefano Babini e i dirigenti dell’Usr Andrea Crocioni e Marco Trovarelli.
Sotto esame la situazione del Comune in provincia di Macerata tra i più colpiti dalle scosse di terremoto del 2016, che hanno causato l’inagibilità pressoché totale dell’intero centro storico. Secondo le relazioni dei tecnici, infatti, la percentuale di edifici inagibili è pari al 94,75% dell’esistente.
L’ordinanza 26 prevede che l’Usr si occupi della demolizione e dello smontaggio di alcuni edifici, della creazione di aree per il deposito delle macerie, della cantierizzazione di alcune opere e dello spostamento provvisorio delle linee elettriche.
Tra le azioni per cui l’Ufficio Ricostruzione è stato designato come soggetto attuatore vi sono quindi anche la realizzazione delle linee elettriche provvisorie delle frazioni limitrofe di Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio (importo previsionale di spesa, 756.500 euro); inoltre, la viabilità provvisoria di cantiere, la creazione di aree di stoccaggio e le occupazioni temporanee di suolo privato nel capoluogo Visso (649.000 euro).
Saranno competenza della Regione Marche, invece, le demolizioni e la messa in sicurezza degli edifici pericolanti di Visso, Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio.
"Dal sopralluogo è emersa una situazione estremamente complessa – ha spiegato il direttore dell’Usr Babini -. In sostanza si è visto che il sisma ha danneggiato nuovamente in maniera grave gli edifici su cui si era già intervenuto in occasione dei precedenti terremoti, su tutti quello del 1997, quindi la cosa importante è quella di non riutilizzare quelle stesse tecniche ma di cercare qualcosa di risolutivo. È molto importante che ci sia unità di vedute su questo aspetto, bisogna che proprietari siano disponibili a valutare anche tipologie di intervento da mettere in atto utilizzando tecnologie non tradizionali - conclude Babini -. Fondamentale pure che enti ed organismi collaborino con l’obiettivo di raggiungere questo nodale risultato: non si possono più adottare vie di mezzo ma è necessario pensare e poi mettere in pratica soluzioni definitive".
Un evento per non far spegnere la luce sulle zone del sisma a cinque anni dalle prime scosse. Lo ha voluto l’Associazione “Operazione Ricominciamo”, con il patrocinio del Comune di Visso e la collaborazione della Pro Loco di Visso, con la seconda edizione dell’evento "Una serata per ricominciare" che si è svolta domenica 29 agosto in Piazza Martiri Vissani a Visso, zona rossa.
“Questo è un centro che d’estate si ripopolava, arrivavamo anche a 15, 20 mila abitanti.” Ricorda il Sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi ad apertura della manifestazione. “Ce la stiamo mettendo tutta. Sono stati avviati parecchi progetti all’esterno del centro storico che è più facile da ricostruire. Siamo fiduciosi e vogliamo che questo paese ritorni quello che era". Vanes Moro, Presidente dell’associazione lombarda “Operazione Ricominciamo”, ha ricordato che questa realtà è nata dopo un primo viaggio per portare aiuti alle persone. Erano i giorni subito dopo il sisma del 2016. Da quel momento i viaggi sono stati molti nel tempo, così come le occasioni per fornire supporto alle piccole realtà locali con mercatini solidali, acquisto di cesti natalizi.
Da quel momento sono nate delle amicizie, come quella con Vincenzo Sambuco, coordinatore del gruppo comunale della Protezione civile di Camporotondo di Fiastrone, che ha continuato ad operare come volontario nel territorio intrattenendo rapporti con l’associazione di Casalmaiocco in provincia di Lodi. In piazza a Visso si sono alternate letture teatrali a momenti musicali dedicati alla bellezza dei luoghi, ma anche alle fragilità delle persone che sono chiamate a reagire dopo delle avversità. Le parole e la musica sono state quelle degli artisti Marco Cinque, scrittore di oltre 30 libri, fotografo, musicista, attivista per i diritti umani; Alberto Ramundo, poeta e pittore; Giulia Merelli, attrice e insegnante di teatro; Lele Borghi, polistrumentista e cantautore di Reggio Emilia. A presentare l’evento la giornalista Barbara Olmai che all’inizio ha fornito alcuni dati riguardanti l’attuale situazione della ricostruzione delle zone terremotate. Durante i saluti finali Virgilio Accetta, vicepresidente dell’associazione “Operazione Ricominciamo”, ha ricordato Don Nello Tranzocchi, parroco della montagna, recentemente scomparso a causa del covid.
Don Nello, che ha continuato fin quando ha potuto a dire messa nelle poche strutture rimaste aperte, non ha mai chiesto nulla per sé ma ha sempre pensato agli altri. A lui è stata dedicata questa seconda edizione dell’evento “Una serata per ricominciare”, trasmessa in diretta video facebook sulla pagina dell’associazione “Operazione Ricominciamo” dove è possibile ancora vederla e in diretta radio sulle frequenze di RadioC1 In Blu.
A 5 anni dal sisma la zona rossa di Visso ospita l’evento "Una serata per ricominciare".
Sabato 28 agosto alle ore 18,00 si rinnova l’amicizia tra l’associazione “OPERAZIONE RICOMINCIAMO” e le popolazioni terremotate. In piazza gli artisti Marco Cinque, Alberto Ramundo, Lele Borghi e Giulia Merelli. Presenta Barbara Olmai.
Sabato 28 agosto a partire dalle ore 18,00, nel centro storico di Visso, l’Associazione “OPERAZIONE RICOMINCIAMO”, con il patrocinio del Comune di Visso e la collaborazione della Pro Loco di Visso, presenta la seconda edizione dell’evento "Una serata per ricominciare". In occasione delle celebrazioni per ricordare i cinque anni dal sisma del centro Italia, Piazza Martiri Vissani, ospita un momento di condivisione fortemente voluto da “OPERAZIONE RICOMINCIAMO”, l’associazione di Casalmaiocco in provincia di Lodi, nata subito dopo il sisma dell’ottobre 2016 per portare solidarietà alle persone e ai territori più colpiti. Volontari attivi ed impegnati anche nelle loro terre colpite dalla pandemia, per cui si sono mobilitati con raccolta fondi e materiale, non hanno mai dimenticato il centro Italia alle prese con la ricostruzione post sisma. Molti i viaggi solidali realizzati in questi anni dai volontari dell’associazione. Il gruppo ha consegnato viveri, generi di prima necessità, vestiario e fondi alle popolazioni dell'Appennino Umbro-Marchigiano direttamente, andando con propri mezzi a casa delle persone o nei luoghi dove erano ospitate. Nel tempo la collaborazione con il territorio si è consolidata anche con l’acquisto di prodotti enogastronomici, pacchi solidali, realizzazione di mercatini in Lombardia e occasioni istituzionali, ospitando delegazioni marchigiane. Un’operazione di grande amicizia che ha permesso di creare una rete reale tra la gente residente in diversi comuni terremotati. “Ricominciamo è il seguito dello spettacolo fatto lo scorso anno in piazza Martitri Vissani e racconta la storia della nostra città terremotata e le speranze per una ricostruzione rapida” queste le parole del Sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi, commentando l’evento che vedrà sul palco l’alternarsi di letture teatrali a momenti musicali grazie agli artisti Marco Cinque, scrittore di oltre 30 libri, fotografo, musicista, attivista per i diritti umani che insieme a Alberto Ramundo, poeta e pittore, darà vita ad una performance artistica. Giulia Merelli, attrice e insegnante di teatro; Lele Borghi, vicino all’associazione promotrice dell’evento, eclettico polistrumentista e cantautore di Reggio Emilia, che proporrà canzoni e racconti. A presentare il pomeriggio, nella piazza zona rossa di Visso, la giornalista Barbara Olmai. Presenti anche il Sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi e il Presidente dell’associazione “Operazione Ricominciamo” Vanes Moro, oltre al coordinatore del gruppo della Protezione civile di Camporotondo di Fiastrone, Vincenzo Sambuco, che ha sempre mantenuto ben saldi i legami con la realtà lombarda. L’evento sarà trasmesso in diretta video facebook sulla pagina dell’associazione “OPERAZIONE RICOMINCIAMO” e in diretta radio sulle frequenze di Radio C1 inBlu (90.6 - 99.4 - 101.8 – 103) e in streaming sul sito www.radioc1inblu.it.
Lo spettacolo si farà nella zona rossa. Per consentire la sicurezza ed il distanziamento sociale, i posti saranno limitati e accessibili tramite prenotazione al numero 334 116 7103.
Dal 2 al 19 settembre le Marche si animeranno grazie agli eventi di MArCHESTORIE.
Il festival promosso dall’assessorato alla cultura della Regione Marche porterà in 56 comuni della regione, di cui 21 nella provincia di Macerata, spettacoli ed attività legate alla tradizione, il folklore e la storia locali.
Parteciperanno più di 850 artisti locali, che dalle ore 18 dal giovedì alla domenica coloreranno i borghi della regione.
Tra i comuni che saranno animati dal festival nella provincia di Macerata ci sono il comune di Visso, Civitanova Alta, Cingoli, Sarnano e San Ginesio.
Per anticipare il festival mercoledì 25 agosto in Piazza della Libertà a Macerata e mercoledì 1 settembre all’Arena Varco sul Mare di Civitanova alle ore 21 saranno presentati spettacoli e videoracconti legati alla tradizione locale.
Per partecipare è necessario prenotare ed esibire il Green Pass oppure un tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore prima dell’evento.
Auto contro moto: un ferito soccorso in eliambulanza. È quanto avvenuto attorno alle ore 11:45 della mattinata odierna, lungo la strada provinciale 209 che conduce verso Visso.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che, constatati i traumi riportati dal motociclista, hanno richiesto l'ausilio dell'elisoccorso, atterrato presso la piazzola dell'elisuperficie di Visso. L'uomo è stato trasferito d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona.
Sul luogo del sinistro i carabinieri, ai quali spetterà l'esatta ricostruzione di quanto accaduto. La strada è stata momentaneamente chiusa al traffico per consentire il completamento della messa in sicurezza della zona in cui è avvenuto il sinistro.
Si sono segnalati anche disagi al traffico, con code formate dai tanti turisti che si stanno muovendo nelle zone dell'entroterra maceratese in questi giorni di vacanza.
(Servizio in aggiornamento)
Via libera della Cabina di Coordinamento Sisma 2016 alla prima Ordinanza Speciale per la ricostruzione di Visso. Si tratta di un primo limitato numero di interventi che occorre realizzare con urgenza, individuati come funzionali e propedeutici anche alla ricostruzione privata, e specificati nelle linee di indirizzo approvate dal Comune in attesa dell’adozione del Programma Straordinario di Ricostruzione.
Si tratta, in particolare, dell’intervento unitario relativo all’isolato di San Francesco nel Capoluogo, per un importo previsionale di spesa di euro 11,4 milioni di euro; della realizzazione delle linee elettriche provvisorie di Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio, con un costo stimato di 756 mila euro; delle demolizioni e della messa in sicurezza degli edifici pericolanti del Capoluogo, Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio; della realizzazione di una viabilità provvisoria di cantiere e di aree di stoccaggio, con occupazioni temporanee di suolo privato nel Capoluogo, per un importo di 650 mila euro.
L’arte salvata dal terremoto sale sul bus: riparte la mostra fotografica itinerante per non dimenticare.
L’arte sepolta e poi salvata. L’arte che ha rischiato di scomparire per sempre tra le macerie del terremoto. L’arte che non dobbiamo dimenticare e che torna nuovamente in mostra attraverso scatti fotografici che hanno immortalato il grande impatto emotivo del loro ritrovamento. Si chiama “Scherza coi fanti ma lascia stare i santi” l’esposizione fotografica degli scatti di Luca Maria Cristini organizzata da Contram, l’azienda del trasporto pubblico della provincia di Macerata, in collaborazione con il Nucleo per la Tutela dei Beni Culturali dei Carabinieri. Una mostra estiva itinerante con esordio domenica 1 agosto a Visso. L'azienda Contram ha voluto dare continuità a questa singolare iniziativa nonostante le tante difficoltà. Le immagini installate su un mezzo che per eccellenza è stato trait d’union in queste terre, vogliono portare un messaggio di speranza, di continuità di vita ricordando importanti valori storico culturali; l’iniziativa si propone di dare un piccolo contributo a quella ricostruzione sociale necessaria quanto quella fisica degli immobili che seppur lunga e faticosa, è ormai avviata. Alcune delle opere che sono riprodotte sono oggi restaurate e sono tornate a disposizione dei fedeli e degli appassionati d’arte.
Cristini, architetto, nei giorni in cui la terra tremava, era responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino. Ha lavorato a lungo, insieme ai Vigili del Fuoco, ai volontari e ai “Monuments Men” dell’Arma, per salvare più opere possibile dai luoghi di culto distrutti o a forte rischio di crollo. E mentre lavorava, coglieva qualche istantanea per consegnare agli occhi della gente, di oggi e di domani, una testimonianza di luoghi ancora adesso, a quasi cinque anni di distanza, ancora. “Ho scattato queste foto, senza alcuna velleità artistica, con uno smartphone e, nel migliore dei casi, con una fotocamera amatoriale; quello che ho voluto fissare è il sentimento vivo che le statue sacre, anche ridotte in frammenti, mi trasmettevano in quei concitati momenti. Queste sculture, scendendo forzatamente dagli altari a cui erano consacrate, si animano fino a trasmettendoci sensazioni di paura, dolore, smarrimento, talvolta abbandono e rassegnazione. Ringrazio chi ha voluto allestire una mostra di questi miei lavori per non dimenticare lo sconvolgimento causato agli eventi sismici, contribuendo a tenere vivo il valore di questo nostro patrimonio di fede e di arte”.
Il catalogo della mostra, edito da Hexagon e ristampato per l’occasione a cura di Contram, contiene contributi della giornalista Maria Francesca Alfonsi e del critico fotografico Alberto Pellegrino, che vi scrive: ”Le fotografie raccolte in questo piccolo ma intenso volume sono la prova di come possa cambiare la vita e l’ambiente di una comunità a causa di un inaspettato e imprevedibile appuntamento con la Storia, quando un tragico evento naturale riesce a frantumare o addirittura a cancellare una memoria stratificatasi nei secoli e profondamente radicata nelle popolazioni.”
La mostra fotografica, dopo la prova generale dello scorso anno a Camerino, sarà di nuovo allestita all’interno di un bus storico Contram con avvio domenica 1 agosto da Visso, nello spazio ex Park Hotel dalle 10.00 alle 20.00. Per salire a bordo a visitare la mostra saranno necessari tutti gli accorgimenti di sicurezza per evitare contagi: entrambe le porte aperte con percorso a senso unico (entrata e uscita), finestrini aperti per garantire il ricambio d’aria, gel per sanificare le mani e personale Contram a far osservare il distanziamento obbligatorio e l’uso delle mascherine.
“Nel weekend del 10-11 luglio 2021 per favorire l’accesso dei visitatori al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e godere della 'Fiorita di Castelluccio', mantenendo una condizione di sicurezza nel rispetto anche delle recenti indicazioni e chiusure stradali, è stato attivato un servizio di bus turistico per raggiungere la piana grande di Castelluccio di Norcia dal versante marchigiano" (in tali giorni il traffico agli autoveicoli è interdetto con Ordinanza della Provincia di Perugia n. 150 dal 30/06/2021). Lo comunica la Contram in una nota.
“I bus turistici per la 'Fiorita di Castelluccio' sono stati programmati anche su indicazione dei Comuni di Visso e Ussita con il supporto organizzativo di Esitur Viaggi Tour Operator e tecnico di Contram s.p.a. .
Il servizio prevede più partenze durante il giorno sia da Ussita che da Visso.
Per fruire dei bus è necessario prenotare il proprio viaggio, sia di andata che di ritorno sul sito marcheroma.contram.it. Sempre sul sito marcheroma.contram.it è possibile scegliere la fermata e l’orario disponibili. A Visso è possibile acquistare il viaggio presso la rivendita 'Mondo Sasha'. Non è possibile acquistare il viaggio a bordo. Il costo del viaggio è di 2 euro a corsa”.
“Attraverso una delibera del Consiglio Comunale sono state disposte delle riduzioni che saranno automaticamente applicate in fase di calcolo della Tassa sui Rifiuti (TARI) 2021, come conseguenza dell’emergenze epidemiologica da Covid-19”. Lo comunica l’Amministrazione comunale di Visso.
Le riduzioni riguarderanno” le utenze non domestiche, interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso, riduzione riconosciuta 80%.
Gli esercizi commerciali che nonostante non siano state interessati direttamente da disposizioni restrittive, hanno subito un calo dell’attività e del relativo fatturato, riduzione riconosciuta 60%”.
Agevolazioni previste, anche per le utenze domestiche, “con una riduzione riconosciuta del 6,94% in fase di calcolo della tariffa fissa e variabile”.
Il costo di tali riduzioni sarà garantito dagli importi assegnati al Comune di Visso sulla base dei Decreti Legislativi, così da non gravare sulle utenze non soggette a riduzioni.
I Sindaci dei Comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Montegallo, Montemonaco e Visso replicano duramente alla nota stampa inerente la Fioritura 2021 di Castelluccio di Norcia emessa da Legambiente Marche e Umbria (leggi qui). I primi cittadini reputano alcune affermazioni "inesatte e forvianti", pertanto hanno ritenuto "opportuno e necessario fare dei chiarimenti".
Anzitutto viene bollata come "non rispondente a verità" la seguente dichiarazione fatta da Legambiente Marche e Umbria: "gli enti marchigiani, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria.”
I primi cittadini sottolineano come Legambiente dimentichi "il costante impegno documentabile della fattiva e proattiva partecipazione ai molteplici incontri che tutti noi abbiamo riservato a questo delicato e importante problema. Ci sembrava di aver compreso, dopo i colloqui telefonici intercorsi con la Presidente di Legambiente Marche, che ci sarebbe stata una tempestiva precisazione, ma visto che ciò non è avvenuto, o comunque al momento non l’abbiamo riscontrata, siamo stati costretti a farla noi".
"Premesso che le sentenze vanno rispettate e che su tale problema ci siamo sempre confrontati nelle riunioni che sono iniziate sia dal novembre 2020, abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono pari anche nei nostri territori - spiegano i sindaci -. Abbiamo sempre avanzato la proposta di non interrompere in nessuna maniera la possibilità di transito, o al massimo limitandolo solo verso Norcia per ragioni di parcheggio, ma mantenere la percorribilità verso l’altro versante marchigiano dell’ascolano. In sostanza si chiedeva al Comune di Norcia di organizzare una viabilità di solo scorrimento considerato che l’evento avviene nel suo territorio".
"Tale proposta, illustrata per nostro conto, perché non invitati, nell’ultima riunione del 22 giugno scorso presso la Prefettura di Perugia dai Prefetti di Macerata e Ascoli Piceno, purtroppo, non ha trovato accoglimento. Ribadiamo che interdire e chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due Regioni e tra due Province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal Sisma 2016, poi dalla pandemia Covid19 e oggi, paradossalmente, anche dalla Fioritura di Castelluccio 2021" tuonano i sindaci di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Montegallo, Montemonaco e Visso.
"Desideriamo rivolgere un particolare ringraziamento al Presidente Acquaroli e all’Assessore Aguzzi per la vicinanza e per la posizione assunta che è la medesima da noi proposta - aggiungono i primi cittadini -. Un grazie anche al Dott. Piccinini, dirigente della Protezione Civile Marche, che aveva predisposto una proposta operativa che vedeva una dinamicità di interventi sulla viabilità, secondo l’intensità di traffico del momento, senza però interrompere la continuità viaria. A tal proposito aveva individuato, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini l’Ente che poteva, essendo un Istituzione sovracomunale che vede tutti territori nel proprio perimetro, coordinare questo spettacolo che ci offre la natura ogni anno, senza però trovarne disponibilità e riscontro".
"Quanto accaduto, con le varie comunicazione al riguardo, spesso non aderenti alla verità, potrebbero già aver originato un ripensamento sul venire nei nostri territori con un danno nei confronti delle attività economiche che eroicamente resistono in un comprensorio che aspetta da anni di poter ripartire. Ci appelliamo alla Comunità marchigiana e non solo affinché questo possibile disagio non si rifletta su chi ha la sola colpa di essere confinante con un magnifico territorio che, come già detto, offre uno spettacolo naturale unico grazie all’opera dell’uomo" chiedono i sindaci.
"Nel manifestare ancora fiducia affinché si possa rivedere la decisione di chiudere solo alle 4 ruote ma lasciando passare le 2 ruote, non possiamo però esimerci dal richiamare l’attenzione su come l’inquinamento che i nostri territori subiscano durante questo periodo sia dettato non solo da quello ambientale ma soprattutto da quello acustico, in questa circostanza sembrano essere ininfluenti. In attesa delle determinazioni ufficiali che verranno intraprese dagli Enti competenti, nel rinnovare fiducia per un ripensamento ma, laddove non sin dovesse verificare, saremo estremamente attenti nel far valere i nostri diritti" concludono i sindaci in una nota congiunta.
Incontro importante avvenuto presso il borgo di Aschio di Visso, tra il Direttore dell’Ufficio per la Ricostruzione Marche Ing. Stefano Babini, il Sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, l’assessore Regionale Guido Castelli e l’amministratrice del Consorzio di proprietari di case della frazione, Deborah Pantana, con a fianco i tecnici del Consorzio: Marco Baraldi e Luciano Rosseti.
Un sopralluogo proficuo quello dell’Ufficio ricostruzione da parte dell’Ing. Babini per approfondire e valutare da vicino il sistema di ricostruzione messo in atto da diversi proprietari della frazione di Aschio di Visso.
Grazie alla collaborazione del Comune di Visso diversi proprietari si sono costituiti in un consorzio volontario per la ricostruzione delle loro case, avvalendosi di uno staff unico di tecnici ed un’unica impresa di ricostruzione per accelerare i tempi di ricostruzione.
Proprio in queste zone dove vi sono difficoltà di viabilità i proprietari di queste case hanno accettato la proposta della dott.ssa Pantana di costituirsi in un consorzio per unire le forze ed affrontare insieme i problemi legati alla ricostruzione anche quello di prevedere un unico cantiere di lavoro.
L’ing Babini grato al Sindaco di Visso per l’incontro, ha dato delle indicazioni importanti allo staff tecnico incaricato ovvero quello di uniformare i materiali per la ricostruzione in modo tale che ritorni ad essere un borgo di montagna con le medesime caratteristiche di un tempo, ma tecnologicamente avanzato, grazie alle possibilità offerte dalla
L’ing. Babini e l’Assessore Guido Castelli hanno sottolineato più volte "come il recupero delle aree interne fa parte di una strategia sostenuta dalla Regione Marche e dal Presidente Acquaroli, in quanto al borgo si pensa come un luogo dove vivere, continuare la propria professione o magari iniziare nuovi lavori".
Primavera inoltrata, tempo di nascite in natura. Ecco perché è necessario adottare un comportamento adeguato nel caso di incontri fortuiti con animali appena nati. Quella che potrebbe apparire una scena da fiaba, la classica nidiata di piccoli animali apparentemente abbandonati e bisognosi di cure, in realtà risponde ad una stringente necessità: quella della madre di allontanarsi per non attirare predatori e lasciarli in un luogo che lei ritiene sicuro. La stessa li raggiungerà nuovamente non appena possibile e a pericolo scampato per sfamarli e accudirli.
“Sono molti gli animali che adottano un comportamento simile e anche diverse specie di uccelli vegliano sui pulcini, nascosti alla nostra vista” sottolinea Federico Morandi, veterinario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Se durante un’escursione vediamo piccoli cervi o caprioli da soli, fermi e nascosti nell’erba, evitiamo di avvicinarci per non spaventarli, evitiamo di toccarli per non lasciare il nostro odore. A meno che non si tratti di animali in imminente pericolo, magari feriti o minacciati, guardiamo da lontano queste piccole meraviglie perché spostarli o raccoglierli potrebbe significare destinarli a una vita in cattività”.
Purtroppo, queste situazioni capitano spesso, soprattutto in questo periodo, per l’ignoranza di cosa significhi innescare un comportamento sicuramente di sensibilità ma che, in realtà, non risponde a quelle che sono le regole della Natura. In caso di animali feriti si può contattare il reparto Carabinieri Forestali di Visso al numero 0737.972500 o direttamente il 1515 per le emergenze ambientali. Infine, un’ultima raccomandazione: i cani, laddove all’interno del Parco sia consentito portarli, devono essere sempre condotti al guinzaglio affinché non creino disturbo alla fauna.
Siamo nel pieno della primavera e anche sui Monti Sibillini, tra prati in fiore e boschi che si tingono di verde, gli animali più “freddolosi” sono tornati a scaldarsi ai tiepidi raggi di sole: è così per gran parte delle specie di anfibi e rettili che popolano valli, impluvi e vette del Parco. Si tratta di specie di grande importanza sia dal punto di vista biogeografico che ecologico, la cui presenza è indice dello stato di buona salute degli ecosistemi.
Dopo la pubblicazione dell’Atlante erpetologico dei Sibillini nel 2013, l’Ente Parco ha deciso di aggiornare lo studio sulla distribuzione degli anfibi e di due rettili di interesse conservazionistico quali la Vipera dell’Orsini (Vipera ursinii), che in Italia vive solo sui principali massicci dell’Appennino Centrale, e il raro Cervone (Elaphe quatuorlineata). Il progetto è finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito delle direttive per la conservazione della biodiversità nei Parchi Nazionali.
Le ricerche, affidate allo Studio Naturalistico Hyla, si svolgeranno nel biennio 2021/2022 e serviranno anche per azioni volte alla sensibilizzazione di grandi e piccini nei confronti di questi animali, troppo spesso erroneamente considerati inutili o dannosi: sono ancora negli occhi di tutti gli scatti di pochi giorni fa effettuati da un escursionista che ha immortalato un’inerme Vipera dell’Orsini, specie peraltro considerata innocua nei confronti dell’uomo, uccisa lungo uno dei sentieri del Parco.
n questa sede è importante ricordare il prezioso ruolo ecologico svolto da questi animali e, in particolare, dai serpenti, ottimi predatori di insetti e topi: passeggiare sulle nostre montagne ci permette di osservare non solo panorami mozzafiato, ma anche animali che vivono solo in determinati luoghi e non altrove, proprio come nel caso della Vipera dell’Orsini, il cui areale è limitato – tra Marche e Umbria – al gruppo dei Sibillini, e a pochi altri massicci appenninici confinati tra Lazio e Abruzzo.
Mai come in questo caso, dunque, è importante muoversi lungo i sentieri con il giusto atteggiamento, di curiosità e di rispetto, nei confronti della natura. Inoltre, per aiutare gli erpetologi nell’attività di ricerca, la collaborazione da parte di chi frequenta i Sibillini è fondamentale per la piena riuscita del progetto: eventuali avvistamenti di anfibi e rettili possono essere comunicati direttamente all’Ente Parco (parco@sibillini.net) o al gruppo di ricerca (info@studionaturalisticohyla.it) inviando la segnalazione corredata da foto e, se possibile, dal punto di osservazione.
Alla fine dell’attività di ricerca i risultati saranno condivisi con un evento divulgativo cui saranno invitati tutti gli attori di questo bel progetto di “scienza partecipata”.
“Quando si parla di scuola, siamo tutti affettivamente legati al tema e ci sentiamo in dovere di difenderla da ogni sopruso, vero o presunto, ad essa indirizzato. È curioso notare come la maggior parte di coloro che ci muovono le peggiori critiche sulla scuola e su ogni iniziativa, sono quelli che poi risiedono in comuni lontani ed i loro figli frequentano scuole di altre parti: non serve neanche proporre una riflessione su questo aspetto. I cittadini capiranno da quale pulpito arriva la predica”. L’amministrazione comunale di Visso replica, attraverso una nota, alle critiche sul progetto della nuova scuola "Capuzi". È infatti partita una raccolta firme per chiedere alla Giunta guidata da Gianluigi Spiganti Maurizi di fermare l’iter e riconvocare la popolazione, ma l’amministrazione non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro.
La raccolta firme è pensata da una parte ben conosciuta di cittadini vissani, da sempre ostili all’amministrazione comunale di Visso – spiega nella nota il gruppo di maggioranza Insieme per Visso - non certo quello di ‘salvare la scuola’ ma quello di denigrare ed osteggiare a prescindere con tutti i mezzi ogni progetto volto alla ricostruzione della nostra città. La solita regia che, da quasi 10 anni, cerca in tutti i modi di far naufragare ogni attività volta alla rinascita di Visso. Senza esclusione di colpi. Senza ritegno”.
La maggiorana poi difende il progetto, che prevede un edificio misto che ospiterà sia la scuola che il municipio. Perché unirli? “Perché con le iscrizioni e il personale presente nell’anno del sisma i due edifici, sostiene la maggioranza, sarebbero dovuti essere ricostruiti molto più piccoli e con meno risorse di quelle attualmente previste (3,6 milioni di euro). È evidente quindi che la scelta di aggiungere la sede del Comune di Visso nell’edificio scolastico ha avuto come primo effetto positivo quello di poter realizzare un edificio di dimensioni uguali se non addirittura maggiori di quello della scuola ante sisma, con superficie interna utile più grande. La scuola materna ha una superficie di circa 220 mq e l’asilo nido circa 110 mq, per un totale di 330 mq circa; gli ambienti adibiti a municipio, ai piani superiori, hanno complessivamente una superficie di circa 650 mq utili (non considerando i locali tecnici e gli spazi di collegamento e di servizio per la struttura)”. Dopo aver difeso il progetto anche da un punto di vista estetico e funzionale, l’amministrazione ribadisce che “le scelte progettuali fatte sono tutt’altro che penalizzanti per il futuro della nostra scuola e del nostro Comune. Infatti, le dimensioni dell’immobile sono tali che, nel momento in cui i numeri dovessero crescere (ce lo auguriamo) ed il numero degli alunni aumentare, la futura amministrazione comunale di Visso avrà tutti gli spazi necessari per realizzare nuovi ambienti da destinare alla scuola, convertendo se necessario anche parte dei piani superiori in nuove classi e ambienti didattici: spazi che non avrebbe avuto se non avessimo scelto di collocare nell’edificio anche la sede comunale”.
“Questa amministrazione di maggioranza – concludono - è formata da tutti cittadini vissani che conoscono perfettamente la realtà socio-politica: tutto il nostro operato è focalizzato solo ed esclusivamente al bene di tutti i cittadini di ogni credo politico, attraverso la realizzazione di molti progetti. Nessuno ha mai pensato di distruggere qualcosa o creare ingiusti disagi. Quello che vogliamo è dotare quanto prima la nostra Visso di una scuola degna per i nostri bambini e per le loro famiglie, con uno sguardo particolare alle giovani coppie che si stanno formando ed a quelle che potrebbero essere attratte da questo e da altri progetti di ricostruzione orientati al futuro”.