Con una nota inviata in data odierna al Capo Dipartimento di Protezione Civile, Ing. Fabrizio Curcio, il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi ha reso evidente la necessità di di assicurare anche per tutto l'anno 2022 il mantenimento dello stesso livello di servizio offerto dai Vigili del fuoco nel distaccamento di Visso dal 2016 - anno del sisma - da parte al pari degli altri presidi territoriali. Si tratta di una richiesta che si unisce a quella già avanzata dall Regione Marche e che vuole fissarsi anche per gli anni a venire, in virtù del recente finanziamento dell’intervento di ampliamento e potenziamento dello stesso nell’ambito del programma triennale dei lavori pubblici e degli investimenti immobiliari relativo alle opere dei Vigili del Fuoco,
Programma nel quale si inserisce anche il distaccamento di Visso, per un importo complessivo è di 3.800.000 euro nel triennio 2022-2024.
"Una soluzione onerosa per il nostro Ente - ha dichiarato nella nota Spiganti Maurizi - ma che abbiamo comunque deciso di sostenere per il bene delle nostre comunità. Il mantenimento dei servizi dei corpi ed Enti dello Stato sul nostro territorio è un elemento fondamentale per tutti coloro che hanno deciso di rimanere nelle nostre città. E in virtù di ciò continueremo ad intervenire come già abbiamo fatto in questi anni: attualmente stiamo lavorando, con non poche difficoltà insieme alla Croce Rossa Italiana, alla realizzazione di una nuova sede per il Comitato Locale della Croce Rossa di Visso".
Auto si schianta contro le barriere in ferro a bordo strada: un ferito trasportato all’ospedale Torrette di Ancona. L'incidente si è verificato, poco dopo le 14, nel comune di Visso lungo la Sp 209 Valnerina. Per cause da accertare, un’auto condotta da un giovane, complice la strada ghiacciata, è andata a urtare violentemente contro le barriere di protezione che costeggiano la carreggiata.
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei Vigili del Fuoco. La squadra dei pompieri ha estratto il giovane conducente all’interno della vettura in collaborazione con i sanitari, che hanno subito allertato l’eliambulanza. L’elicottero del soccorso ha poi trasportato il giovane all’ospedale dorico di Torrette con un codice rosso traumatico.
Approvata in via definitiva la nuova Legge di Bilancio 2022 con 355 voti a favore. Tante le modifiche introdotte dal testo, dalla riforma fiscale all'intervento sul caro bollette. E non sono mancate le polemiche.
La nuova legge prevede per il 2022 l’impiego di 37 miliardi di Euro, con risorse pari a 13,7 mld e un aggravamento del deficit nazionale di 23,3 mld. Saranno principalmente la riforma fiscale (con il taglio di Irpef e Irap), il caro-bollette (con un intervento di 1,8 mld), il reddito di cittadinanza (confermato) e il Superbonus (fino al 110%) le misure di intervento maggiormente interessate dalla manovra “espansiva”.
Nello specifico, 8 mld saranno destinati al taglio delle tasse a alla cancellazione dell’Irap per autonomi e professionisti, operazione che dovrebbe in un secondo momento avviare la riforma fiscale: passaggio delle aliquote da 5 a 4 e detrazioni del 23% per i redditi fino a 15 mila euro, 25% per i redditi fino a 28 mila euro, 35% tra 28 mila e 50 mila euro, 43% oltre i 50 mila euro. Per i redditi fino a 15 mila euro rimane il bonus Irpef da 100 euro, rimodulato fino ai 28 mila.
Per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia, la manovra taglierà le bollette di luce e gas nel primo trimestre del 2022 (fino al raggiungimento dell’importo di 912 milioni di euro) per i redditi bassi con Isee sotto sotto gli 8.265 euro oppure con 20 mila euro lordi annui e almeno quattro figli. Per le famiglie con redditi maggiori ci sarà invece l’opportunità di rateizzare (senza interessi aggiunti) il pagamento dei primi 4 mesi di bollette fino a 10 mesi. Nel primo trimestre, inoltre, verranno annullati gli oneri di sistema per le utenze della luce fino a 16 kwh, oltre a una riduzione dell’Iva al 5% sul metano da riscaldamento. Non ultimo, la possibilità di pagare nell’arco di 180 giorni (anziché 60) le cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022, senza pagare interessi di mora o sanzioni ulteriori. Sarà rifinanziato il reddito di cittadinanza, anche se dal 2022 osserverà regole più rigide e controlli più severi prima della concessione del sostegno, facendo decadere la richiesta dopo il secondo rifiuto.
Per quanto riguarda gli incentivi edilizi, la novità più rilevante è rappresentata dalla conferma del Superbonus in aggiunta all’eliminazione del tetto ISEE per i lavori di ristrutturazione degli edifici monofamiliari (purché il 30% dei lavori sia ultimato entro il 30 giugno 2022). Il Sisma-bonus sarà invece prorogato al 2025 e salirà dal 50 all’85%, con interessamento di tutti i centri colpiti da un evento sismico, a partire dal terremoto dell’Aquila del 2009. La legge di bilancio 2022 prevede, in questo senso, lo stanziamento di 6 miliardi di Euro aggiuntivi per la ricostruzione privata nelle aree colpite dal sisma, con 200 milioni di Euro per l’assistenza alla popolazione. Il Sisma-bonus, va ricordato, consente ai contribuenti di eseguire interventi per l’adozione di misure antisismiche beneficiando di detrazioni, il cui valore si lega alla riduzione del rischio sismico e alla realizzazione dei lavori sulle parti comuni di edifici condominiali.
“I denari che potranno arrivare attraverso lo strumento del Pnrr agevolano anche la ricostruzione di questi centri che a causa del terribile terremoto sono disabitati. C’è una grande volontà da parte di tutti e dei sindaci di riportare questi paesi alla vita, alle attività che facevano. Vedere questa realtà, dopo tanti anni dalle scosse, fa male al cuore. È una situazione complessa, ma abbiamo il Commissario Straordinario che sta lavorando bene, dando impulso a tutte le attività. Speriamo che si riescano presto a rimarginare queste ferite gravi e di poter ritornare e vedere un centro ripopolato da quelle famiglie che lo animavano normalmente”. Così il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati durante la visita istituzionale a Visso è stata accolta dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, dal Commissario Giovanni Legnini e da altre autorità civili e militari.
“La visita del presidente del Senato – ha sottolineato Acquaroli - testimonia l’interesse dello Stato e l'importanza della filiera istituzionale. Stiamo cercando di coordinare tutte quelle attività e risorse che vanno dal Cis al Pnrr. A queste si aggiunge l’insieme delle attività dell’Ufficio speciale per la ricostruzione e il lavoro del Commissario Giovanni Legnini che quotidianamente effettuano per evadere tutta una serie di procedure e pratiche indispensabili per risolvere i problemi dei cantieri e dare risposte ai sindaci e ai territori che da tanto tempo attendono”. La seconda carica dello Stato è arrivata nella cittadina marchigiana nel primo pomeriggio ed ha effettuato prima un sopralluogo nella zona rossa e nella Collegiata di Santa Maria per poi incontrare i sindaci dell’Unione montana di Camerino.
L'incontro si è svolto nella sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. "È un onore, per l'ente Parco, aver potuto accogliere la seconda carica dello Stato" ha sottolineato il presidente, Andrea Spaterna, "ed è importante che sia stata proprio la nostra nuova sede, lo spazio fisico che ha dato voce alle diverse realtà dell'area, in primis i sindaci, favorendo un dialogo istituzionale di tale livello. Il ruolo del Parco è anche questo, fungere da elemento di raccordo tra attori che, pur con competenze differenti, hanno un medesimo obiettivo: lavorare ad una ricostruzione necessaria, consapevole, sostenibile".
Esce a fare compere, nonostante sia in quarantena per aver contratto il Covid-19. I carabinieri della Compagnia di Camerino, lo scorso sabato, hanno deferito alla procura della Repubblica, una donna di Castelraimondo che è stata sorpresa a fare shopping mentre avrebbe dovuto essere in isolamento a casa, in quanto positiva al Covid-19.
Lo scorso martedì 7 dicembre, invece, nel corso di un controllo a un cantiere edile della ricostruzione post-sisma, gli stessi militari di Camerino, unitamente a quelli di Matelica, hanno individuato 3 operai sprovvisti della necessaria certificazione verde, elevando nei loro confronti la prevista sanzione amministrativa. Nel medesimo controllo è stato anche sanzionato il datore di lavoro per il mancato rispetto delle misure di contenimento della pandemia.
La stazione carabinieri di Visso, inoltre, ha denunciato all’autorità giudiziaria un operaio poiché colto alla guida della propria autovettura in evidente stato di ebbrezza alcolica.
Primi fiocchi di neve nella zona del cratere maceratese. Da Camerino a Castelsantangelo sul Nera, passando per Visso e Ussita e Bolognola, dalla notte appena trascorsa è iniziata a cadere la neve che ha, in principio, imbiancato i borghi.
Il fenomeno si è poi attenuato con il trascorrere delle ore. In alta quota, ma già a partire dagli 800-1000 metri, la nevicata è stata invece copiosa e le cime delle montagne sono completamente imbiancate. Al momento nessun problema si registra alla viabilità stradale.
Prima nevicata anche ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Imbiancato il paese, mentre la coltre bianca non ha 'attecchito' lungo la strada Salaria. Non risultano, quindi, problemi alla circolazione stradale. Le nevicate più consistenti nella zona di Foce di Montemonaco.
(Foto Ansa)
Scomparsa di Giuseppe Rosati, presentata denuncia contro ignoti. I familiari dell’82enne di cui si sono perse le tracce dallo scorso 8 novembre, vuole andare fino in fondo a questa vicenda, “Abbiamo deciso di presentare denuncia ai carabinieri di Visso per non lasciare nulla di intentato e verificare anche la possibilità che qualcuno stia aiutando mio padre", spiega all'ANSA la figlia Claudia”.
Dopo la scomparsa dell'anziano, avvenuta la mattina da Cupi di Visso, le ricerche per una decina di giorni hanno impegnato carabinieri forestali e del gruppo provinciale di Macerata, guardia di finanza, vigili del fuoco, volontari di Protezione civile, supportate anche dall'impiego di cani molecolari, di droni e di un elicottero. "Non sappiamo più cosa pensare - aggiunge la figlia dell'82enne - Sono quasi due settimane che lo stiamo cercando ininterrottamente ovunque, sembra scomparso nel nulla. A questo punto crediamo che sia opportuno indirizzare le indagini anche su altre ipotesi".
Quando si è allontanato, Giuseppe indossava i pantaloni blu di una tuta, un maglione grigio e un cappellino mimetico con la visiera. E aveva con sé il bastone bianco, essendo ipovedente. Alla figlia aveva detto di andare a fare una passeggiata lungo la strada principale del borgo, ma poi non è più tornato. L'allerta della scomparsa era stata data intorno all'ora di pranzo. Le ricerche non hanno dato alcun esito concreto, nonostante alcuni presunti avvistamenti in località diverse.
Un appello andato in onda durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" per fare in modo che Giuseppe Rosati, l'anziano scomparso lo scorso 8 novembre dalla frazione di Cupi (a Visso), venga ritrovato il prima possibile. A farlo è stata la nipote Alessandra, attraverso un videomessaggio inviato alla redazione del programma di Rai Tre: "Per noi sono importanti tutti gli avvistamenti - ha detto -. Sono molto significativi quelli di Sarnano: in totale tre, due in centro e uno lungo la strada che da Penna San Giovanni porta a Sarnano".
Giuseppe è uscito di casa poco prima dell'orario di pranzo lo scorso lunedì 8 novembre, senza fare più ritorno. Nemmeno dieci giorni di assidue ricerche, nei pressi della sua abitazione, hanno permesso di avere sue tracce. Alla figlia aveva detto di andare a fare una passeggiata, probabilmente verso "il cugnolo", una radura appena fuori paese.
Al momento della scomparsa Giuseppe indossava i pantaloni di una tuta blu, un maglione grigio, cappello mimetico con visiera, occhiali scuri e portava con sé un bastone bianco. Non ha con sé né cellulare né documenti.
"Le segnalazioni corrispondono alla sua descrizione, una parla anche di bastone bianco - ha aggiunto la nipote -. Chiediamo di prestare attenzione e segnalare eventuali somiglianze che possano portarci sulle sue tracce".
Chiunque ritiene di avere informazioni utili alle ricerche può contattare i seguenti numeri telefonici: 3332541616 - 3407165017. Di seguito riproponiamo tre foto che ritraggono Giuseppe Rosati:
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Sono state definitivamente sospese ieri le ricerche di Giuseppe Rosati, l’anziano 82enne scomparso, da oltre una settimana, dalla zona di Cupi frazione di Visso. Era l'8 novembre scorso quando, poco prima dell'ora di pranzo, si allontanò da casa senza più fare ritorno. Lo stop è stato disposto in via ufficiale dalla Prefettura di Macerata.
Nessuna traccia di Giuseppe è stata trovata nel corso dei dieci giorni di ricerche, nei quali sono state battute palmo a palmo le zone circostanti l'abitazione dell'uomo. Ad essere attivamente impegnati sono stati i carabinieri forestali e del gruppo provinciale di Macerata, guardia di finanza, vigili del fuoco, volontari di Protezione civile. Impiegati anche cani molecolari, droni e un elicottero.
Ai familiari di Giuseppe sono giunte delle segnalazioni, alcune particolarmente attendibili dalla zona di Sarnano, che dista circa 75 chilometri da Cupi. Presunti avvistamenti che risalgono tutti alla giornata del 12 novembre. L'ansia è forte, anche perché Giuseppe è ipovedente. Ricordiamo che, momento della scomparsa, l'uomo indossava i pantaloni di una tuta blu, un maglione grigio, cappello mimetico con visiera, occhiali scuri e portava con sé un bastone bianco.
A questo punto la figlia del pensionato e tutti i suoi parenti ritengono plausibile che l'uomo possa aver raggiunto qualunque località, magari utilizzando mezzi pubblici o di fortuna. Da qui l'intenzione di allargare le ricerche all'intero territorio nazionale. Stasera anche la trasmissione di Rai Tre, "Chi l'ha visto?", si occuperà del caso. Chiunque ritiene di avere informazioni utili alle ricerche può contattare i seguenti numeri telefonici: 3332541616 - 3407165017
Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe Rosati, l’anziano 82enne scomparso, ormai 6 giorni fa, dalla zona di Cupi frazione di Visso. Dal distaccamento di Fabriano dei Vigili del Fuoco questa mattina è partita un’unità cinofila con un cane per la ricerca di persone scomparse, unitamente all’elicottero Drago dal comando di Pescara che ha sorvolato la zona. Lo scorso 8 novembre Giuseppe non aveva fatto rientro a casa e i familiari avevano lanciato l’allarme.
Attivato il protocollo della prefettura di Macerata per le ricerche che sono state estese ad ampio raggio sulla provincia maceratese: due giorni dopo la scomparsa, infatti, era arrivata una segnalazione da Monte San Giusto, a quasi 80 chilometri di distanza, da parte dei titolari di un’attività commerciale che hanno riferito del passaggio nel locale di un uomo anziano in stato confusionale. I vigili del Fuoco sono coadiuvati dal personale del Soccorso Alpino, diversi volontari e oggi anche dalla Guardia Finanza. Purtroppo le ricerche, al momento, non hanno dato nessun esito.
Chiunque abbia notizie utili può contattare le forze dell’ordine.
Continuano senza sosta, nonostante un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo (nebbia fitta e pioggia), le ricerche di Giuseppe Rosati, l'anziano 82enne scomparso dalla frazione di Cupi, nel comune di Visso, dalla mattinata di lunedì (leggi qui).
Nelle ultime ore, è pervenuta ai carabinieri una segnalazione da parte dei titolari di un'attività commerciale di Monte San Giusto che, nella giornata di ieri, hanno raccontato come una persona anziana, in evidente stato confusionale, avesse fatto ingresso nel loro locale. Segnalazione che è al vaglio dell'organo di polizia.
Proprio per acquisire ulteriori riscontri sono state divulgate, nel pomeriggio, dalla Prefettura - in accordo con i familiari - tre fotografie che ritraggono l'uomo. Le proponiamo di seguito:
Al momento dell'allontanamento Giuseppe era vestito con tuta, maglione, cappello, occhiali scuri e bastone. Per la giornata di domani si prevede di utilizzare un elicottero per sorvolare dall'alto la zona di Cupi in cui sono in corso le ricerche. Una modalità che verrà esplorata anche tramite l'utilizzo di droni. Da due giorni sul posto sono attive anche le unità cinofile dei vigili del fuoco. Gli abitanti di Visso hanno contribuito ispezionando tutte le case disabitate del territorio comunale.
A seguito della segnalazione proveniente da Monte San Giusto, inoltre, le attività di controllo del territorio sono state intensificate anche in prossimità di quest'ultimo Comune.
Di lui si sono perse le tracce da ieri mattina, attorno alle 11 e 30: sono in corso le ricerche di un anziano di 82 anni, Giuseppe Rosati, residente nella frazione di Cupi, a Visso.
A lanciare l'allarme è stata la figlia dell'uomo, ipovedente, preoccupata per il suo mancato rientro a casa dopo aver invano tentato di rintracciarlo sino all'ora di pranzo. Per ritrovarlo sono stati attivati - dalle ore 14 di oggi - i carabinieri della locale stazione, i vigili del fuoco (presenti con quattro squadre), i volontari della protezione civile e la stazione di Macerata del Soccorso Alpino. Al momento della scomparsa l'uomo aveva con sè il proprio bastone bianco.
++ Aggiornamento ore 19:44 ++
Continuano senza sosta le ricerche che, finora, non hanno dato alcun esito. Si andrà avanti per tutta la notte.
++ Aggiornamento 9 novembre ore 09:49 ++
Le ricerche, proseguite sotto la pioggia battente per tutta la notte, non hanno ancora permesso di rintracciare l'anziano scomparso. Da ieri pomeriggio sono state anche attivate le unità cinofile dei vigili del fuoco.
++ Aggiornamento 9 novembre ore 13:33 ++
La zona in cui si ritiene possa essersi allontanato l'anziano è stata anche sorvolata con un drone, prima che il calare della nebbia ne impedisse il prosieguo nell'utilizzo. Ad essere impegnati nelle ricerche anche i carabinieri di Camerino e i militari della Tenenza della Guardia di Finanza camerte. A margine della riunione di coordinamento tenutasi ieri, il Prefetto Flavio Ferdani ha rassicurato la figlia dell'anziano scomparso sull'attenzione che tutte le componenti operative stanno avendo per il caso.
++ Aggiornamento 9 novembre ore 20:07 ++
Continuano senza sosta le ricerche, nonostante il maltempo e la nebbia. Le azioni congiunte delle varie forze operative insistono sulla zona dove si ritiene sia scomparso l'anziano, ma ancora senza nessun esito.
(Servizio in aggiornamento)
Inaugurata ieri pomeriggio a Visso, alla presenza del sottosegretario del Ministero della Transizione Ecologica, Ilaria Fontana, e di tante altre autorità locali, regionali e nazionali, la nuova sede temporanea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Abbiamo scelto una data simbolo: il 30 ottobre di cinque anni fa la devastazione del sisma ha rischiato di annientare questo territorio. Ne è seguito un periodo buio, difficile, ma grazie alla resilienza delle genti che lo abitano, al senso di appartenenza, al grandissimo lavoro svolto dalle istituzioni, in primis i sindaci, che hanno saputo prendere per mano le loro comunità, oggi siamo qui a inaugurare ufficialmente la nuova sede del Parco, con la convinzione che possa contribuire in modo significativo alla rigenerazione sociale ed economica del territorio”.
Ad aprire gli interventi è stato Andrea Spaterna, presidente dell’Ente Parco, che, dopo i saluti e i ringraziamenti, estesi al Prefetto di Macerata, al Questore e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, delle Università e delle associazioni ambientaliste e di categoria presenti, ha ripercorso l’iter che ha portato il Parco a ritrovare un proprio spazio operativo, temporaneo, “costruito con criteri di ingegneria ambientale e di efficienza energetica, e che ha ridato dignità lavorativa ai dipendenti dell’ente, per lungo tempo divisi in sedi provvisorie, tra Visso, Foligno e Tolentino. Sono certo che la realizzazione di questa nuova sede possa rappresentare un segnale di speranza per tutto il territorio del Parco quale simbolo di una ricostruzione che è partita e che sta procedendo”. A fare gli onori di casa il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi. A seguire, ha preso la parola il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, il quale ha sottolineato come la collaborazione tra le diverse autorità di governo sul territorio, centrale, regionale e locale, rappresenti un esempio virtuoso di “governo multilivello, in cui s’incunea la funzione di un’istituzione di radicamento territoriale ma di rango statale come il Parco, e dove le decisioni vengono assunte in modo condiviso, senza dissensi, con una cooperazione costante e con l’obiettivo di una ricostruzione sostenibile”. Per la Protezione Civile è poi intervenuto l’ingegner Nazzareno Santilli ricordando il “significato strategico del Parco per il territorio, anzitutto per l’attività di tutela delle risorse naturali che oggi, in condizioni di cambiamento climatico ed eventi estremi, acquista una forte valenza di prevenzione dei rischi”. Si sono susseguiti altri interventi, il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, l’assessore della Regione Umbria, Enrico Melesecche, gli assessori della Regione Marche, Guido Castelli e Stefano Aguzzi, il vicepresidente del Parco, Alessandro Gentilucci, il presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, il Comandante della Regione Carabinieri Forestali Marche, Gianpiero Andreatta, sino a quello conclusivo del sottosegretario Fontana che ha salutato il Parco con queste parole: “per me è un onore essere qui, in questa giornata particolare in cui, con l’inaugurazione della nuova sede diamo un messaggio di essenzialità e di speranza. Il Parco deve essere al centro del percorso di ricostruzione in un momento in cui affrontiamo una crisi climatica che, proprio nei parchi, nelle foreste, nei boschi può trovare un argine. La transizione ecologica è la capacità di rispondere a queste sfide facendo perno sulla capacità di rete, sul lavoro di squadra delle istituzioni, sulle tante risorse a disposizione che dovremo saper utilizzare, perché oggi più che mai ambiente e lavoro devono andare insieme: lo dobbiamo alle generazioni che verranno”.
Sono le 19.11 del 26 ottobre 2016 quando una violenta scossa di 5.4 gradi con epicentro tra Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera fa tremare tutto l’Appennino umbro-marchigiano, A poche ore di distanza una seconda, ancora più forte, di 5.9 gradi. Gli effetti sono devastanti: decine di paesi dell’entroterra maceratese subiscono pesanti crolli e lesioni, costringendo alla fuga migliaia di persone.
A 5 anni esatti da quelle due scosse, l’artista Silvio Irilli - già famoso per la sua iniziativa Ospedali Dipinti con la quale trasforma le pareti dei reparti di pediatria italiani all’insegna del colore e della speranza - ha voluto esprimere la sua personale vicinanza alle famiglie del paese di Visso (MC) realizzando una grande opera di riqualificazione artistica dell’Asilo Nido “I Pulcini” presso l’Istituto scolastico in Via Goffredo Jaia. Un dono di colore, immagini e forme fantastiche per restituire il sorriso e la meraviglia ai bambini del paese ancora fortemente lesionato dal terremoto del 2016.
L’opera di trasformazione porta a compimento il progetto “HO VISSO UN SOGNO” lanciato dall’artista Irilli lo scorso 3 maggio per rispondere alla richiesta di aiuto ricevuta dall’educatrice dell’Asilo Loredana Dell’Orso, che da tempo desiderava restituire immagini di speranza ai bambini del paese, costretti a venire a scuola ogni mattina osservando le rovine del paese.
Una volta ricevuto il patrocinio da parte del Comune di Visso, Irilli ha iniziato il suo lavoro presso l’Asilo Nido e dopo 4 giorni di lavoro senza sosta alle pareti e ai soffitti della struttura, ha realizzato il sogno immaginato dall’educatrice. Al loro arrivo a scuola, i bambini dell’Asilo Nido e i loro genitori si troveranno dinanzi a una grande sorpresa: le pareti dell’aula-gioco, quelle della sala nanna e del refettorio appariranno infatti completamente trasformate, con enormi disegni di prati fioriti, animali del bosco, castelli fantastici, ma anche sculture in 3D realizzate ad arte grazie al contributo del laboratorio Noi Geninetti.
«Nei 4 giorni di lavoro presso l’Asilo Nido di Visso ho conosciuto storie di persone che da 5 anni vivono una realtà di grande difficoltà come quella del post-terremoto e dove la pandemia non ha fatto che accentuare i disagi già esistenti» ha dichiarato l’artista Silvio Irilli, consegnando l’opera. «Entrare nella zona rossa e vedere che il tempo si è fermato il 26 ottobre del 2016 mi ha molto rattristato, ma contemporaneamente mi ha dato la carica per realizzare un’opera che fosse capace di restituire speranza ai bambini del paese. Ringrazio l'Associazione Nati per Lottare Onlus per il prezioso contributo offerto e Noi Geninetti per la donazione di decorazioni che hanno impreziosito il progetto. Porterò sempre nel mio cuore questa esperienza e auspico che quest'opera possa essere davvero un messaggio di colore e speranza per il futuro di questo territorio, permettendo ai bambini dell’Asilo Nido I Pulcini di entrare tutti i giorni in una favola e immaginare un mondo felice insieme a Loredana Dell'Orso e alle altre educatrici».
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che già nel 2018 espresse una speciale menzione all’impegno di Silvio Irilli con Ospedali Dipinti, ha voluto mandare una nota di merito formale per il progetto realizzato dall’artista a Visso: «A cinque anni dalla terribile scossa che inferse un duro colpo al territorio maceratese, lasciando ferite ancora oggi aperte e visibili, esprimo il mio personale apprezzamento per l’opera di riqualificazione in chiave artistica che Silvio Irilli ha voluto fare nell’Asilo Nido i Pulcini di Visso» ha scritto il Presidente. «Sono certo che l’opera avrà un grande effetto positivo per i bambini che frequentano la struttura, ma anche per l’intera comunità vissana»
“Un nuovo appuntamento per portare l’Europa nel nostro territorio, stavolta con l’Erasmus Day, legato ai progetti per le scuole”. È Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, ad annunciare il nuovo appuntamento del centro Europe Direct che lo vede come soggetto promotore insieme alla fondazione Itinera e che si terrà giovedì pomeriggio a Visso, presso la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
“È l’ennesima riprova della vitalità di un’area, l’alto maceratese, che si dimostra all’altezza delle sfide globali. Ascolteremo esperienze di docenti ed esperti che hanno già sperimentato l’Erasmus ed avremo una linea diretta, grazie al nostro centro Europe Direct, con l’agenzia nazionale Erasmus Plus Indire”.
L’iniziativa rientra negli Erasmus Days, un appuntamento annuale sul Programma UE Erasmus Plus che finanzia i settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.
“Gli Erasmus Days, cui abbiamo aderito come Unione Montana con questo evento di Visso - conclude Gentilucci - rappresentano un momento importante per condividere le esperienze Erasmus Plus nel territorio e diffondere i risultati dei progetti realizzati, ma anche per scoprire il programma, confrontarsi con altri enti e aprire le porte a questa esperienza”.
L’incontro, rivolto prevalentemente al target scuola (docenti, dirigenti, altri operatori del settore educativo e associativo), avrà inizio alle ore 16 e sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social del centro Europe Direct.
Ad aprire i lavori Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana e vicepresidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, cui seguiranno i saluti di Gian Luigi Spiganti Maurizi, sindaco di Visso, Gianluca Pasqui, vicepresidente del consiglio regionale, Andrea Spaterna dell’Università di Camerino e presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il programma completo è consultabile al link https://www.unionemarcadicamerino.it/europe-direct-cms/?t=eventi-ue. Per informazioni: 335.873.55.86
Lo scorso 9 ottobre è stato avvistato in un’area ben riconoscibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini un esemplare adulto di orso marsicano. “Si tratta di un animale non pericoloso per l’uomo, tuttavia, in caso di fortuito incontro, è importante adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo”. L’Ente Parco dei Sibillini interviene in merito all’avvistamento dell’orso marsicano, immortalato proprio sui monti Sibillini da una guida ambientale escursionistica. L’avvistamento, ad opera di Filippo Monachesi, è stato anche documentato attraverso straordinarie riprese video (Leggi qui per saperne di più).
“Nel ringraziare Monachesi per aver messo a disposizione del Parco le immagini raccolte, riteniamo opportuno fornire qualche informazione aggiuntiva, scrive l’Ente in una nota.
“Dalle riprese disponibili non è possibile riconoscere il sesso dell’animale. La presenza di un orso nel Parco è stata accertata in altre occasioni negli ultimi anni: gli individui maschi, specialmente se giovani, possono andare in dispersione e raggiungere luoghi relativamente distanti dal territorio di origine, rappresentato soprattutto dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Un orso, che venne chiamato Ulisse, frequentò il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dal 2006 al 2009 e fu oggetto di un costante monitoraggio. Altre segnalazioni accertate o attendibili di orso marsicano hanno interessato recentemente i territori del Gran Sasso, Monti della Laga, reatino, Valnerina e Sibillini.
Il Parco sta avviando attività di monitoraggio finalizzate soprattutto a seguire gli spostamenti di questi animali e ad accertarne il sesso tramite analisi del DNA, effettuate dall’ISPRA su campioni biologici quali peli od escrementi.
La conservazione dell’orso marsicano, sottospecie endemica dell’Appennino Centrale di interesse comunitario e a rischio di estinzione, dipende dalla sua diffusione e colonizzazione di nuovi territori potenzialmente idonei, quali i Monti Sibillini. Ma finora non è mai stata accertata la presenza di individui femmina nel contesto del Parco o aree limitrofe.
Si tratta di un animale non pericoloso per l’uomo, tuttavia, in caso di fortuito incontro, è importante adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo; a tal fine bisogna restare calmi, senza gridare o compiere movimenti bruschi che possano essere interpretati come minacce, per lo stesso motivo non bisogna avanzare verso di lui bensì restare fermi oppure allontanarsi lentamente, senza fuggire di corsa”.
Questa è una storia di resilienza, in un territorio martoriato dal sisma come quello tra Ussita e Visso, che ora deve fare i conti anche con la scure della burocrazia.
È il caso di Mariano Cappa, romano di origine ma vissano di adozione, titolare di un’azienda agricola che alleva trote fario. Il 38enne ha ristrutturato le storiche peschiere del cardinale Pietro Gasparri a Capovallazza di Ussita, e dopo aver resistito a due eventi epocali (terremoto e pandemia), si trova ora a dover affrontare il divieto di vendere le fario per il ripopolamento dei fiumi, con la Regione che non ha concesso deroghe.
Ogni anno con la Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) aveva l’accordo di vendere le trote fario alla Regione per essere poi immesse nei fiumi, ma a causa della normativa europea in materia, da un anno non riesce a vendere più nulla, nonostante le trote vivano in un allevamento non intensivo in acqua di sorgente, classificato indenne dalle autorità competenti. Le trote di Mariano sono state, altresì, certificate dai maggiori ittologi italiani come ascrivibili al genoma mediterraneo autoctono per l’81% e con un grado di ibridazione piuttosto basso.
Un altro pezzetto di economia montana che salta, quello legato alla piccola pesca sportiva, con aziende di allevamento ittico che assicurano la presenza sul territorio di giovani e la salvaguardia dell’ambiente, in quanto le trote sono pesci che vivono in zone dove l’acqua è pulita.
L’iter legislativo in materia è molto tortuoso e non coinvolge solo l’allevamento di Mariano Cappa, ma molte altre attività collegate alla pesca sportiva.
Lo Stato italiano, infatti, recependo in modo restrittivo la Direttiva Habitat con il Dpr n. 357/1997 “Regolamento recante l’attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, ha decretato lo stop alle immissioni di salmonidi alloctoni, tra cui, appunto, la trota fario, nelle acque interne italiane. Una scelta giudicata dalla Fipsas dannosa per il settore della pesca sportiva e di conseguenza anche del turismo già piegato dalla pandemia.
Ma da cosa nasce questa direttiva europea? Sembrerebbe che l’immissione di trote fario nei fiumi, abbia prodotto alterazioni delle comunità ittiche locali, danneggiando specialmente quelle di piccola taglia.
Dopo l’apertura, però, di una serie di contenziosi tra Stato e Regioni, titolari delle funzioni legislative e amministrative circa la gestione della pesca nelle acque interne, e le conseguenti sentenze della Corte Costituzionale che hanno sancito come la tutela dell’ambiente rientri tra le esclusive competenze dello Stato, e a conclusione di un intricato percorso politico-amministrativo, il regolamento di attuazione della Direttiva Habitat è stato modificato.
Infatti, l’articolo 12, che sanciva l’assoluto divieto di immissione di specie alloctone, è stato sostituito dal Dpr n. 102 del 2019. In base al nuovo dettato normativo, l’immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone può essere autorizzata dal Ministero della Transizione ecologica, su istanza delle Regioni, delle Province autonome o degli Enti di gestione delle aree protette nazionali, per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali e alla fauna selvatica. Con decreto attuativo (Decreto Direttoriale 2 aprile 2020), si è regolamentato il nuovo dettato dell’articolo 12 stabilendo i contenuti dello studio per le immissioni delle specie alloctone (studio del rischio) su cui il Ministero deve esprimersi. E proprio su tale possibilità, che la Provincia di Trento, ad esempio, insieme a due associazioni di pescatori trentine, hanno lavorato per poter chiedere la deroga.
La Regione Marche, dal canto suo, ha tentato di ovviare a questo problema - che rischiava di mettere in ginocchio molti addetti ai lavori del settore della pesca sportiva - con l’immissione delle trote iridee sterili (considerate non dannose per la sopravvivenza della trota autoctona Mediterranea) nei corsi d’acqua dolce regionali.
Tale decisione – che ha ottenuto l’autorizzazione del Ministero della Transizione Ecologica e fa parte di un progetto pilota fortemente caldeggiato dall'assessore Carloni – non ha però risolto situazioni come quella di Mariano Cappa e altri addetti del settore.
Come ci spiega infatti uno dei gestori (con partecipazione regionale) della riserva naturale Fly Fisherman Club Tronto di Ascoli Piceno – “lo stop all’immissione di trote fario, e specie alloctone nei corsi d’acqua dolce, ha fiaccato un intero settore, quello della pesca sportiva, andato già in crisi nel corso degli ultimi anni”.
“L’immissione di trote iridee nei fiumi regionali – prosegue - probabilmente farà felice qualche pescatore, ma non risolve la situazione dove numerose aziende del settore e allevatori sono stati costretti a chiudere.
Il fermo tassativo all’immissione di specie alloctone poteva anche essere fatto, ma in maniera graduale e non in modo così repentino. Si è guardato troppo all’aspetto scientifico e non a quello socio-economico.
È chiaro che compiuto in questo modo ha finito per sfiancare molti addetti ai lavori (come il caso di Mariano Cappa) che già avevano vissuto un momento di crisi a causa della pandemia. Ciò che deve essere compreso a livello nazionale, è che il settore della pesca è importante e rappresenta un indotto non indifferente.
Inoltre, il settore della pesca sportiva non si limita al singolo pescatore - che svolge la sua attività per scopi ludici e poi se ne ritorna a casa - ma può essere trainante a livello turistico considerate poi tutte le attività ad esso collegate. Per fare un esempio, questo aspetto è stato recepito in Paesi come Austria e Slovenia, dove il settore della pesca sportiva è spesso determinante per il turismo, e non nel nostro. Con i vari provvedimenti assunti negli ultimi anni, stiamo tornando ad un vero e proprio Medioevo della pesca".
(E.L.)
Il Parco continua a riservare sorprese dal punto di vista naturalistico. È la martora l’animale ripreso nella prima decade di settembre, grazie ad una video trappola posta da Francesca Vercillo e Sara Marini, all’interno del territorio del Parco, dove risultava ormai assente da decenni. Precedenti studi, infatti, non ne avevano evidenziato la presenza come invece attestano oggi, inequivocabilmente, le immagini riprese".
Si tratta di un documento importante perché ci consente di annoverare nuovamente la martora tra i mammiferi carnivori presenti nel Parco” sottolinea il presidente dell’ente, Andrea Spaterna. “Si tratta di un video che prelude a ricerche più strutturate per dare consistenza al rinvenimento, ma, di certo, è un ulteriore tassello che conferma la straordinaria biodiversità dei Sibillini. Il fatto che la martora abbia riscoperto un proprio habitat nel Parco è indicatore della qualità del patrimonio boschivo e, quindi, di una natura forte pur in un contesto fragile, per il quale il rapporto con l’uomo deve sempre di più tendere ad un equilibrio sostenibile. Su questo dovremo continuare a impegnarci e lavorare. Bentornata martora”.
"La Regione, attraverso l’Ufficio speciale per la Ricostruzione, intende favorire la traduzione concreta delle prescrizioni contenute nei provvedimenti commissariali. In seguito all’ordinanza speciale numero 26 che sarà presto operativa, mettiamo quindi in campo una vera e propria task force per la parte attuativa del provvedimento, che è la più complessa e difficile. Questo è un nostro modus operandi da sempre, e lo è ancora di più a Visso, uno dei Comuni più devastati dal sisma. Vogliamo una ricostruzione sicura in modo che certi eventi non debbano più ripetersi".
Così l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, a margine del sopralluogo che ha visto impegnati oggi a Visso, in particolare nella piazza principale e nelle zone circostanti, il direttore dell’Usr delle Marche Stefano Babini e i dirigenti dell’Usr Andrea Crocioni e Marco Trovarelli.
Sotto esame la situazione del Comune in provincia di Macerata tra i più colpiti dalle scosse di terremoto del 2016, che hanno causato l’inagibilità pressoché totale dell’intero centro storico. Secondo le relazioni dei tecnici, infatti, la percentuale di edifici inagibili è pari al 94,75% dell’esistente.
L’ordinanza 26 prevede che l’Usr si occupi della demolizione e dello smontaggio di alcuni edifici, della creazione di aree per il deposito delle macerie, della cantierizzazione di alcune opere e dello spostamento provvisorio delle linee elettriche.
Tra le azioni per cui l’Ufficio Ricostruzione è stato designato come soggetto attuatore vi sono quindi anche la realizzazione delle linee elettriche provvisorie delle frazioni limitrofe di Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio (importo previsionale di spesa, 756.500 euro); inoltre, la viabilità provvisoria di cantiere, la creazione di aree di stoccaggio e le occupazioni temporanee di suolo privato nel capoluogo Visso (649.000 euro).
Saranno competenza della Regione Marche, invece, le demolizioni e la messa in sicurezza degli edifici pericolanti di Visso, Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio.
"Dal sopralluogo è emersa una situazione estremamente complessa – ha spiegato il direttore dell’Usr Babini -. In sostanza si è visto che il sisma ha danneggiato nuovamente in maniera grave gli edifici su cui si era già intervenuto in occasione dei precedenti terremoti, su tutti quello del 1997, quindi la cosa importante è quella di non riutilizzare quelle stesse tecniche ma di cercare qualcosa di risolutivo. È molto importante che ci sia unità di vedute su questo aspetto, bisogna che proprietari siano disponibili a valutare anche tipologie di intervento da mettere in atto utilizzando tecnologie non tradizionali - conclude Babini -. Fondamentale pure che enti ed organismi collaborino con l’obiettivo di raggiungere questo nodale risultato: non si possono più adottare vie di mezzo ma è necessario pensare e poi mettere in pratica soluzioni definitive".
Un evento per non far spegnere la luce sulle zone del sisma a cinque anni dalle prime scosse. Lo ha voluto l’Associazione “Operazione Ricominciamo”, con il patrocinio del Comune di Visso e la collaborazione della Pro Loco di Visso, con la seconda edizione dell’evento "Una serata per ricominciare" che si è svolta domenica 29 agosto in Piazza Martiri Vissani a Visso, zona rossa.
“Questo è un centro che d’estate si ripopolava, arrivavamo anche a 15, 20 mila abitanti.” Ricorda il Sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi ad apertura della manifestazione. “Ce la stiamo mettendo tutta. Sono stati avviati parecchi progetti all’esterno del centro storico che è più facile da ricostruire. Siamo fiduciosi e vogliamo che questo paese ritorni quello che era". Vanes Moro, Presidente dell’associazione lombarda “Operazione Ricominciamo”, ha ricordato che questa realtà è nata dopo un primo viaggio per portare aiuti alle persone. Erano i giorni subito dopo il sisma del 2016. Da quel momento i viaggi sono stati molti nel tempo, così come le occasioni per fornire supporto alle piccole realtà locali con mercatini solidali, acquisto di cesti natalizi.
Da quel momento sono nate delle amicizie, come quella con Vincenzo Sambuco, coordinatore del gruppo comunale della Protezione civile di Camporotondo di Fiastrone, che ha continuato ad operare come volontario nel territorio intrattenendo rapporti con l’associazione di Casalmaiocco in provincia di Lodi. In piazza a Visso si sono alternate letture teatrali a momenti musicali dedicati alla bellezza dei luoghi, ma anche alle fragilità delle persone che sono chiamate a reagire dopo delle avversità. Le parole e la musica sono state quelle degli artisti Marco Cinque, scrittore di oltre 30 libri, fotografo, musicista, attivista per i diritti umani; Alberto Ramundo, poeta e pittore; Giulia Merelli, attrice e insegnante di teatro; Lele Borghi, polistrumentista e cantautore di Reggio Emilia. A presentare l’evento la giornalista Barbara Olmai che all’inizio ha fornito alcuni dati riguardanti l’attuale situazione della ricostruzione delle zone terremotate. Durante i saluti finali Virgilio Accetta, vicepresidente dell’associazione “Operazione Ricominciamo”, ha ricordato Don Nello Tranzocchi, parroco della montagna, recentemente scomparso a causa del covid.
Don Nello, che ha continuato fin quando ha potuto a dire messa nelle poche strutture rimaste aperte, non ha mai chiesto nulla per sé ma ha sempre pensato agli altri. A lui è stata dedicata questa seconda edizione dell’evento “Una serata per ricominciare”, trasmessa in diretta video facebook sulla pagina dell’associazione “Operazione Ricominciamo” dove è possibile ancora vederla e in diretta radio sulle frequenze di RadioC1 In Blu.