Via dagli alberghi chi non ha i requisiti. E' questo il senso della nuova circolare firmata dal capo dipartimento della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, che riguarda le procedure per assicurare un’adeguata assistenza alle popolazioni colpite dai terremoti di agosto e ottobre presso strutture alberghiere che si sono rese disponibili a garantire tale ospitalità transitoria, anche al di fuori del territorio comunale o regionale di provenienza dei cittadini. Così, chi dopo il terremoto è ospitato negli alberghi ma non ha più i requisiti, dal 7 gennaio avrà 5 giorni di tempo per trovare un’altra sistemazione o potrà restare nella struttura pagando di tasca propria. L'unica eccezione riguarda chi ha dei figli che stanno frequentando la scuola nel comune dove hanno trovato ospitalità.L'ordinanza di Curcio recita: “A seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre, infatti, per tutelare la pubblica incolumità è stato deciso, anche in forma generalizzata e non formalizzata, – ricorda la prociv nazionale – di allontanare le persone dagli edifici e dai centri abitati interessati dalle scosse e di accoglierle in strutture al coperto, data l’evoluzione delle condizioni meteoclimatiche nelle aree interessate e della conseguente impossibilità di assistere adeguatamente i cittadini stessi attraverso l’allestimento di aree attendate. Come noto, l’assistenza alberghiera era stata esplicitamente ricompresa, dopo il terremoto del 24 agosto con l’art. 4 dell’ordinanza n. 394/2016, tra le diverse misure attivabili per garantire una assistenza transitoria, dopo la chiusura delle aree di accoglienza in tenda, ai residenti in edifici valutati, a seguito delle verifiche di agibilità, con un esito “diverso da A”, ovvero non agibile”.Dopo i terremoti del 26 e 30 ottobre, che hanno comportato un’estensione del territorio interessato e un conseguente incremento del numero degli edifici da controllare, le verifiche di agibilità degli immobili attraverso le schede Aedes e con procedure speditive FAST sono in corso e richiederanno, necessariamente, diverse settimane. In questo periodo di tempo, quindi, la perdurante precarietà è riconosciuta quale elemento che dà accesso alla fruizione dell’ospitalità alberghiera in forma generalizzata fino alla messa a regime delle procedure di verifica di agibilità/utilizzabilità delle abitazioni. In tal senso, fino al 6 gennaio 2017 (incluso), i Comuni interessati dagli eventi sismici dovranno attestare, alla data dei terremoti, la semplice condizione di residenza/dimora abituale delle persone ospitate segnalate, tramite le Regioni, dalle strutture alberghiere. Tale attestazione sarà necessaria per coprire, con le risorse disponibili per la gestione dell’emergenza, le spese sostenute.Contemporaneamente, sempre entro il 6 gennaio prossimo, le Regioni e i Comuni devono predisporre delle procedure univoche per individuare, non più in modo generalizzato ma puntualmente, le persone che possono essere ospitate nelle strutture ricettive in quanto: residenti/dimoranti in edifici classificati con esito diverso da “A” delle schede AEDES, o per i quali risulti presentata la relativa richiesta di sopralluogo residenti/dimoranti in edifici classificati con esito “non utilizzabile” nella scheda FAST residenti/dimoranti per i quali risulti presentata la relativa richiesta di sopralluogo o risulti programmata, da parte del Comune, una verifica a tappeto residenti/dimoranti in edifici ricadenti all’interno di “zone rosse” Tutte le persone che non rientreranno in questi casi, a partire dal 7 gennaio avranno cinque giorni per organizzare il rientro in abitazioni agibili/utilizzabili o, comunque, per lasciare la sistemazione in albergo, termine dopo il quale le spese saranno poste a loro carico. Il termine dei cinque giorni verrà applicato anche ogni qualvolta le condizioni specificate verranno meno in date successive al 6 gennaio 2017, con il procedere delle verifiche di agibilità.Questa procedura non si applica per le famiglie ospitate in alberghi di Comuni diversi da quelli di residenza che, per l’anno scolastico in corso, hanno figli iscritti a Istituti scolastici nei Comuni di accoglienza. Per loro, infatti, permane il diritto di rimanere nelle strutture alberghiere ad esse assegnate". Secondo quanto si apprende dalla stessa protezione civile nazionale, sono in campo 164 squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati attivata, dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre, nelle Regioni Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio. Nella Regione Marche dalle 10.210 verifiche effettuate risultano 3.778 (46%) edifici agibili e 365 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno. Sono invece 4.112 (50%) gli edifici “non utilizzabili” mentre 1.955 le verifiche senza esito.
I recenti eventi sismici hanno modificato pesantemente non solo il volto della nostra terra, ma anche la realtà economica e sociale delle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, in particolar modo le zone dell’entroterra, cuore di gran parte del mondo produttivo artigianale marchigiano, luoghi che custodiscono un patrimonio artistico e culturale a rischio scomparsa. Il terremoto, oltre a produrre migliaia di sfollati, disagi ai servizi, alla viabilità, centri storici pericolanti (laddove non siano totalmente scomparsi, con la conseguente necessità di messa in sicurezza delle opere d’arte), sta provocando lo spopolamento di borghi e cittadini, una gravissima battuta d’arresto della produttività e dell’economia turistica legata alle peculiarità della zona dei Sibillini.Da quel 24 agosto, gli uffici CNA ricevono le richieste di aiuto e supporti degli imprenditori: da allora, siamo al lavoro sul campo per diffondere informazioni, dare supporto logistico, mettere in contatto la domanda e l’offerta di servizi, di condivisione di laboratori e magazzini, di affitto di abitazioni e locali; dal 25 agosto giriamo il territorio per incontrare cittadini e imprese e discutere del decreto governativo, per aiutare nell’interpretazione di quanto previsto. Insomma, per capire cosa fare, e farlo subito.Anche per questo, per aiutare il territorio a non mollare, è partito “Vetrine Sibilline – Ci ritorNiAmo”, progetto targato Cna Marche Sud, avviato per sensibilizzare l'acquisto dei prodotti tipici e tradizionali delle zone del Fermano, Maceratese e Ascolano colpite dagli eventi sismici. CNA propone una vetrina di aziende che aderiscono al progetto, con l'obiettivo di promuovere l'acquisto dei prodotti enogastronomici quale veicolo di rilancio, economico ma anche turistico, dei territori che in questo momento sono in grande difficoltà a seguito del terremoto. Si tratta di imprese del settore agroalimentare, aziende agrituristiche, vitivinicole, oleifici, birrifici, produttori di miele, confetture, prodotti di norcineria, dolci e liquori. Lo slogan del progetto è "Ci ritorNiAmo" perché siamo convinti che sia fondamentale ritornare a rivivere quelle zone, ridandogli il valore che meritano. Basta cercare Vetrine Sibilline sui siti delle CNA territoriali di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, consultare l'elenco delle imprese, scegliere i prodotti e contattare le aziende. In occasione delle prossime festività, CNA Macerata promuove cesti regalo solidali realizzati in collaborazione con il Circuito Marchex e con il portale web Marca Camerino: per informazioni www.mc.cna.it oppure 0733/27951.
Netta la vittoria del No nelle Marche.Il commento a caldo del segretario regionale del Pd, Francesco Comi, lascia poco spazio alle interpretazioni: "Peccato per il risultato. Sono amareggiato dell'esito e non ho motivo di nasconderlo. Abbiamo perso un'occasione. Chi ha votato contro la riforma si è caricato sulle spalle una grande responsabilità. Questo Paese aveva e ha bisogno di proposte costruttive".A votare per il referendum costituzionale, in tutta la regione, è stato quasi il 73% degli aventi diritto. La percentuale più alta in provincia di Pesaro Urbino (74,87%) quella più bassa in provincia di Macerata (70,84%) che ha registrato a sua volta la più bassa affluenza alle urne nel comune di Pieve Torina (47,21%), quella più alta, invece, a Muccia (89,84%).A Camerino domina controtendenza il Sì con il 53,71. Anche a Sefro vince il Sì con il 51.77 per cento, a Caldarola con il 50,28 (uno scarto di cinque voti), ad Apiro con il 55,59 e ad Appignano con 50,65 per cento.Incredibile parità a Poggio San Vicino con 63 voti al Sì e 63 voti al No: annullata una scheda.Trionfo del No a Bolognola: 50 voti (76,92 per cento) contro i 15 del Sì.Nel capoluogo di provincia, tendenza nazionale rispettata: a Macerata il No si afferma con il 54,85 per cento.Anche a Civitanova domina il No con un netto 58,05 per cento.A Loro Piceno è un voto a fare la differenza a favore del No: 641 a 640 con una percentuale del 50,04. A Cingoli il No si afferma con il 56,46 per cento, a Tolentino con il 53,16, a Porto Recanati con il 57,59, a San Severino con il 58,83, a Visso con il 61,59, a Serravalle con il 57,12, a Serrapetrona con il 57,22, a San Ginesio con il 52,18, a Ripe San Ginesio con il 58,74, a Pioraco con il 57,07, a Pievebovigliana con il 62,26, a Penna San Giovanni con il 58, a Morrovalle con il 56,57, a Montecassiano con il 54,39, a Monte Cavallo con il 51,67, a Mogliano con il 52, a Gagliole con il 61,11, a Fiordimonte con il 59,52, a Fiastra con il 54,10, a Esanatoglia con il 59,29, a Cessapalombo con il 63,44, a Camporotondo con il 52,74, a Belforte con il 54,19, a Urbisaglia con il 55,49, a Treia con il 55,46, a Sant'Angelo in Pontano con il 54,13, a Muccia con il 57,23, a Montecosaro con il 59,39.Nei comuni di Acquacanina, Castelsantangelo sul Nera e Ussita, colpiti dagli eventi sismici, non sono state costituite le sezioni elettorali. Nei comuni di Fiastra e Pieve Torina, colpiti dagli eventi sismici, è stato costituito un numero ridotto di sezioni elettorali, pari a 1.
Anche se molti residenti hanno scelto di votare nelle zone in cui sono sfollati, l'affluenza alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale è buona nelle zone terremotate delle Marche, dove i seggi (spesso accorpati) sono stati allestiti in sedi alternative, dalle tensostrutture alle palestre."Sì, la gente viene e sta votando" dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. "Nonostante il cielo plumbeo" è serena la voce del sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani: "c'è una buona affluenza".Rallentamenti a Visso, che per il referendum raccoglie anche le sezioni elettorali di Ussita e Castelsantagelo sul Nera: "sono andato direttamente al seggio, nella palestra delle scuole - racconta il sindaco di Ussita Marco Rinaldi -, ma lì ho scoperto che prima bisognava ritirare un attestato presso il Comune, che si trova in un modulo in zona il Piano. Non è semplice spostarsi, ci sono varchi e controlli, perché il centro di Visso è zona rossa. Insomma, per votare ci ho messo un'ora".Secondo quanto appreso dall'Ansa, nelle Marche si attesta al 20,22% l'affluenza alle urne alle 12 per il referendum sulla riforma costituzionale. A Macerata ha votato il 19,14% degli aventi diritto al voto.
La solidarietà verso le popolazioni colpite dal sisma non si ferma e questa volta arriva da Cuneo. Il messaggio arriva da Giovanni Bottero, un pensionato di 66 anni che, dalla pagina Facebook del suo ristorante, scrive a tutti i ristoratori del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante mettendo a disposizione, a titolo gratuito, la propria attività.Questo il messaggio integrale che si legge su Facebook."Mi chiamo Giovanni Bottero, sono un pensionato di 66 anni che per molti anni ha lavorato come ristoratore. Vivo a Limone Piemonte, nota località turistica invernale in provincia di Cuneo, nota per il suo comprensorio (90km di piste da sci), sono proprietario di un locale “ristorante” che dopo il mio pensionamento e per motivi di salute è da più di un anno inattivo. Ieri sera, dopo aver visto, per l’ennesima volta, immagini catastrofiche delle zone terremotate del centro Italia, mi sono trovato a fare un pensiero. Mi sono immedesimato in uno di quei ristoratori che ad un tratto hanno visto il lavoro di una vita crollargli davanti agli occhi. Ho pensato a come mi sarei sentito se da un secondo all’altro, mi avessero detto che il mio ristorante non era più agibile e che ci sarebbero voluti mesi o forse anni per poter oltrepassare di nuovo la porta di ingresso. Sicuramente scoraggiato, disarmato, disperato. Quando investi tutto in un progetto che poi diventa un progetto di vita che da sostentamento a te ma soprattutto alla tua famiglia, per quanto possa calarmi nella situazione, non riesco e non posso quantificare lo stato d’amino che si possa provare. Sentire la terra che trema e che polverizza una tua creatura. Si perché, da ex ristoratore, credo fortemente che il proprio ristorante, sia una creatura, una parte di te, un’appendice di se stessi. Mentre facevo queste riflessioni, mi sono sentito pervaso da un sentimento di frustrazione e di rabbia e mi sono ritrovato a partorire quanto segue: per tutti i ristoratori (unici proprietari o famiglia) del Centro Italia a cui il terremoto ha distrutto o reso inagibile il proprio ristorante. Sono disponibile a dare in comodato d’uso gratuito il mio ristorante, totalmente attrezzato, fino a quando non sarete nella condizione di poter riappropriavi del vostro. Non voglio soldi, ne per l’affitto ne per altro. Dovrete solamente coprire personalmente le spese vive dell’utilizzo (luce, gas, tasse, imposte) Per il pernottamento, vi posso offrire ad un prezzo modico, un appartamento sito vicino all’attività ma non è un elemento vincolante. Per dirla in parole povere, potrete pernottare dove vorrete, il ristorante ve lo do in ogni caso. Non ci saranno condizioni legate alla durata. Appena potrete tornare a gestire la vostra attività, liberi di andare. Quello che vorrei, è dare la possibilità, a chi vorrà coglierla, di continuare il proprio mestiere e di sentirsi ancora parte di un progetto di vita. Il ristoratore è per sempre, io lo so bene! Info Tel. Giovanni 380 5332937"
I sindaci dei comuni terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, prenderanno parte il 9 dicembre alle 21, nella Basilica di Loreto, a una messa per le popolazioni terremotate concelebrata dal segretario di Stato card. Pietro Parolin, dal card. Edoardo Menichelli, presidente della Conferenza episcopale marchigiana e dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra.Interverranno anche mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, della cui Diocesi fa parte anche il comune di Amatrice, e l'arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Domenico Boccardo. Al termine ci sarà una processione solenne di tutti i sindaci al seguito dell'immagine originale della Madonna di Loreto. "Si tratta di un momento di grande solennità e raccoglimento - ha detto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi - al quale noi sindaci ci avviciniamo con grande partecipazione" (ANSA).
"Il patrimonio culturale si deve ricostruire, un'eccellenza si deve tutelare": è questo lo slogan del progetto Coraggio Marche, nato come risposta concreta all'emergenza sisma che ha sconvolto il centro Italia."Coraggio Marche" è un sito con un grande cuore che racconta e fornisce informazioni sulla condizione delle piccole aziende del territorio colpite dal sisma e costrette ad affrontare enormi difficoltà economiche. A ideare il sito, l'agenzia di comunicazione Marvel Adv in collaborazione con lo chef Errico Recanati del Ristorante Andreina."L'iniziativa nasce dalla volontà - racconta lo chef Recanati - di dare visibilità ai produttori di qualità che, in questo momento, da soli non hanno la forza di poter comunicare il loro lavoro nella giusta maniera. Attraverso la rete di colleghi e di associazioni di settore e al lavoro di promozione messo in atto da Marvel Adv, il sito continua giorno dopo giorno a dare voce alle aziende e a questi produttori che a causa del terremoto rischiano di perdere il lavoro di una vita intera. L'idea è stata quella di mettere in piedi qualcosa che fosse più duraturo e continuativo di una o più cene, che comunque in futuro verranno sicuramente organizzate con i prodotti presenti nel sito, una sorta di vetrina per le aziende che, attraverso il web, possono sicuramente raggiungere un pubblico molto vasto".I criteri di selezione delle aziende sono due: il fatto di essere state tutte duramente colpite dal sisma e di produrre vere e proprie eccellenze del territorio. Tra le aziende troviamo la Norcineria Altonera, di Castelsantangelo Sul Nera (Macerata), l'Apicoltura di Filippo Solibazzi di Amandola, l'azienda agricola Le Spiazzette sempre di Amandola, che produce confetture di frutta. E la pasta secca di Terra Nostra, pastificio e ristorante/pizzeria di San Ginesio."Il sito è in continuo aggiornamento - continua Errico Recanati - e la selezione delle aziende è stato anche per me un modo di conoscere personalmente storie e prodotti di qualità. Una conoscenza che vorremmo trasmettere al consumatore attraverso le storie che nel sito vengono raccontate. I produttori possono essere contattati personalmente dagli utenti interessati ad acquistare il prodotto, una possibilità in più per le aziende di farsi conoscere, di stringere legami diretti con i consumatori e di affrontare questo momento drammatico. Senza queste aziende le Marche sarebbero ancora più povere di quanto non le abbia rese il sisma, per questo crediamo fermamente nel fatto che vadano aiutate nel migliore dei modi".
Contributo sì, contributo no, forse prima ma poi se lo tolgono... Com’è nostra consuetudine, cerchiamo ancora una volta di fornire delle informazioni precise e serie alle tante persone che si trovano nella condizione di “sfollati”, fuori, se non lontani, dunque dalle proprie abitazioni, costrette a sobbarcarsi i costi di un affitto non preventivato e senza un chiaro orizzonte temporale di riferimento.
Ed ora, dopo il danno la beffa? Stavolta no. O meglio. Non sarà così. Ci spieghiamo.
Il contributo per l’autonoma sistemazione assolve alla funzione di permettere a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione non per propria volontà ma per effetto di una ordinanza sindacale di inagibilità della stessa o di dichiarazione dell’intero quartiere o abitato come “zona rossa”.
Dalla data di emanazione del provvedimento del Sindaco che impedisce al legittimo proprietario o all’affittuario di rientrare in casa propria anche solo per recuperare i beni di prima necessità, da allora dunque si ha diritto o ad un alloggio sostitutivo o al contributo previsto dall’ordinanza del Capo della Protezione civile Nazionale per la Ricostruzione n.388 del 26 agosto 2016 e poi innalzato negli importi fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare dalla recente ordinanza n. 408 del 15 novembre 2016.
Nello specifico:
“Il Contributo di Autonoma Sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto è elevato, a partire dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, a un massimo di 900 euro mensili. In particolare, il contributo ammonta a 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola unità, 500 euro per quelli composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità e 900 euro per quelli composti da cinque o più unità.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, o portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuna persona, anche oltre il limite massimo dei 900 euro mensili previsti per famiglia, come già disposto dall’ordinanza 388/2016.
Le disposizioni relative al contributo di autonoma sistemazione si applicano anche agli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 presso Istituti universitari ed Istituti superiori di grado universitario che rilasciano titoli di studio aventi valore legale con sede nei comuni interessati dagli eventi sismici.
Saranno i Comuni, che effettuano l’istruttoria e gestiscono le attività correlate all’assegnazione dei contributi per l’autonoma sistemazione, a rideterminare i contributi secondo le nuove disposizioni, anche quelli in via di erogazione”.
Il problema postosi di recente circa la successiva conferma dello stato di inagibilità a mezzo della redazione della scheda Aedes non va a toccare quanto di spettanza per il periodo di cui sopra.
Il contributo, anche se non ancora erogato, spetta di diritto “alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto”.
Abitazione distrutta, anche parzialmente, oppure sgomberata, quindi con ordinanza appunto di “sgombero”.
Laddove invece la scheda Aedes riscontrasse un esito difforme dalla valutazione del sindaco, e dunque in caso di dichiarata agibilità dell’abitazione sia possibile per i proprietari o affittuari rientrarvi, si verificherà un contrasto tra i due provvedimenti riguardo ad oggi al quale non sussiste pacifica soluzione.
Deve prevalere cioè la scheda Aedes sulla precedente valutazione del tecnico comunale oppure il primo provvedimento rappresenta la base da cui la successiva valutazione non può comunque discostarsi come presupposto di partenza e da cui magari può variare solo in termini di grado di inagibilità?
A prescindere dall’esito circa tale disputa, in nessun caso potrà essere messo in discussione retroattivamente il diritto già acquisito di ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione per il periodo di dichiarata inagibilità dell’abitazione.
Contributo che invece cesserà, ma solo successivamente, laddove vi sia un provvedimento che dichiari la definitiva agibilità dell’abitazione.
Dubitiamo invece che il problema si ponga per le c.d. zone rosse.
Se infatti anche una o qualche abitazione fosse dichiarata agibile, non sarebbe possibile tornare ad abitarvi prima che tutta la zona sia resa sicura attraverso la ricostruzione degli edifici inagibili.
E dunque, a nostro avviso, il contributo di autonoma sistemazione in questo caso spetta anche nel caso in cui la propria abitazione sia agibile.
La ratio infatti alla base del contributo è quella di permettere a chi non può più abitare nella propria casa di sistemarsi altrove, sia nel caso di dichiarata inagibilità, sia in caso di pericolosità di tutta l’area su cui insiste l’abitazione, eventualmente anche agibile.
Ovviamente sarebbe auspicabile una nota di chiarimento in merito da parte delle autorità competenti al fine di fugare ogni dubbio.
Agevolazioni tariffarie per le utenze ricadenti nei comuni colpiti dal sisma. E’ quanto l’Aato 3 Macerata chiede all’ AEEGSI (Autorità per l’energia Elettrica, il gas ed il sistema idrico), dopo il violento terremoto che ha profondamente colpito molti comuni maceratesi, soprattutto con riferimento ai comuni montani e pedemontani.Un ulteriore aiuto concreto, dunque, dopo la sospensione delle bollette di luce, gas e acqua emesse a partire dal 26 ottobre 2016 per tutte le utenze che si trovano nei comuni danneggiati dal sisma.Nel cratere sismico, infatti, ben 32 comuni sui 48 totali che appartengono all’ATO 3 di Macerata: Acquacanina, Apiro, Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Corridonia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Macerata, Montecavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita,Visso.“E’ indubbio - spiega Francesco Fiordomo Presidente dell’Aato 3 Macerata - che il sisma abbia provocato un impoverimento del tessuto produttivo locale con conseguente compromissione delle fonti di reddito primarie e, solo grazie ad un efficace meccanismo di agevolazioni tariffarie, da estendere per un congruo periodo temporale, sarà possibile diminuire le ripercussioni negative dovute agli eventi sismici sui bilanci delle famiglie”.L’Ente, dopo una lettera inviata all’ AEEGSI, andrà in missione a Milano per incontrare i responsabili dell’autorità ed ottenere un importante risultato per tutta la comunità maceratese.L’AEEGSI (Delibera n. 618/2016), infatti, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita ad Ussita per dimostrare la sua vicinanza a questo territorio profondamente ferito dal sisma.Dopo la visita a Camerino il 2 novembre, in cui aveva dichiarato “Prometto lavoro e impegno fino alla fine”, questa mattina è sceso dall’auto nella piazza di Ussita e poi è salito per la via che porta al municipio. Di fronte a ciò che resta del comune Mattarella si è fermato in un religioso silenzio, poi ha fatto una piccola passeggiata ai confini della zona rossa."Siate forti, non vi abbandoneremo e ricostruiremo tutto". Così il presidente della Repubblica si è rivolto alla gente che lo stava aspettando. "Non ho più niente se non l'orgoglio di essere italiano" ha detto al presidente un anziano del paese con le lacrime agli occhi. Mattarella l'ha rincuorato sussurrandogli di resistere tenendogli le mani. Il presidente, dopo un giro nel centro di Ussita, si è recato in visita all'azienda Roana che produce acque minerali. Il capo dello Stato ha voluto accogliere l'invito per dare un segno di vicinanza alle imprese del luogo messe a dura prova dal sisma."Al presidente Mattarella chiediamo di aiutarci a creare un modello Ussita finalizzato a una fiscalità che permetta la rinascita economica e imprenditoriale del nostro territorio": a dirlo è il sindaco Marco Rinaldi in occasione della visita del capo dello Stato nelle zone terremotate. "Chiediamo la possibilità di imbastire un tavolo tecnico con i ministeri preposti - aggiunge il sindaco - in cui si individuino le soluzioni per una fiscalità privilegiata che preveda la detassazione per le imprese che vorranno investire qui e agevolazioni per quelle già presenti".Presenti anche molte autorità politiche regionali ad accompagnare il capo di Stato: Il commissario straordinario Vasco Errani, il presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli, l'assessore alla protezione civile Angelo Sciapichetti, Antonio Mastrovincenzo, presidente del consiglio regionale, Francesco Micucci, consigliere regionale, assieme a molti altri sindaci del territorio.[video width="576" height="320" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/11/video-1480065102.mp4"][/video]
I vigili del fuoco nella giornata odierna, in collaborazione del sistema S.A.P.R. (sistema aeromobili pilotaggio remoto), sono intervenuti a Visso nella strada provinciale Valnerina per monitorare la frana del 30 ottobre che blocca la viabilità. Il drone ha sorvolato la zona, successivamente le immagini sono state passate al personale specialistico per le valutazioni del caso.
Continua incessantemente il lavoro dei vigili del fuoco che stanno cercando di fare tutto il possibile nel campo della sicurezza e nel salvataggio dei beni artistici.
Nella giornata di ieri, a Ussita, sono state recuperate alcune opere sacre nella frazione della Pieve. Chiesa della Pieve dedicata a Maria SS. Assunta, venne costruita in stile gotico nel 1300. Interessante il trecentesco fonte battesimale in pietra calcarea attribuito alla scuola dei pietraioli vissani. Di rilievo il quadro dell’Assunzione posto dietro l’altare maggiore ed opera di Camillo e Fabio Angelucci (1584), mentre lungo le pareti si trovano affreschi più o meno deteriorati raffiguranti “il battesimo di Gesù”, una “Madonna e Bambino tra S. Sebastiano e S. Rocco”, un “Crocifisso S. Girolamo e la Madonna”.
Sempre giovedì, i vigili del fuoco, in collaborazione del sistema S.A.P.R. (sistema aeromobili pilotaggio remoto), sono intervenuti a Visso nella strada provinciale Valnerina per monitorare la frana del 30 ottobre che ancora blocca la viabilità. Il drone ha sorvolato la zona, successivamente le immagini sono state passate al personale specialistico per le valutazioni del caso.
https://www.youtube.com/watch?v=-vY_caU_B80
https://www.youtube.com/watch?v=KwncvD7U4-U
"Non nascondiamo la forte preoccupazione in una fase che per i beni culturali è ancora in piena emergenza e sappiamo tutti quanto aver investito in cultura, in particolare per i vostri territori, significhi restituire economia, lavoro, turismo. Per questo vogliamo tenere alta l'attenzione e costruire un percorso condiviso". Così l'assessore regionale Moreno Pieroni in un incontro con gli assessori alla Cultura e i sindaci dei comuni danneggiati."Vogliamo ricalibrare i messaggi di comunicazione - ha continuato - per fondare le basi di una ricostruzione qualitativa, attraverso iniziative culturali di respiro nazionale e internazionale per valorizzare il patrimonio delle aree interne colpite. Intanto la proposta è creare un gruppo di lavoro ristretto, operativo da subito, tra gli amministratori locali e la Regione Marche. L'idea è anche quella di coinvolgere la Conferenza episcopale marchigiana dal momento che gran parte del patrimonio colpito dal sisma è di proprietà ecclesiastica" (ANSA).
Farà tappa a Ussita, nelle Marche, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua visita di venerdì 25 novembre nelle zone terremotate dell'Italia centrale. La conferma oggi dal sindaco della cittadina del Maceratese Marco Rinaldi.''E' un grande onore per l'amministrazione comunale e per la nostra popolazione - dice all'ANSA - che il Presidente venga nella nostra terra. Sarà mio impegno illustrargli la situazione di grande difficoltà che vive la Valle del Nera, in attesa di una ricostruzione che ridia slancio anche alle attività turistiche e produttive''. A Ussita quasi tutti i 420 abitanti sono rimasti senza casa, e sono sfollati sulla costa o in alloggi alternativi. Inagibile anche il Municipio. (Ansa)
Università di Macerata e comune di Ussita insieme nel segno del cardinale Pietro Gasparri, nato proprio in una frazione della cittadina montana. Si tratta di una delle personalità più eminenti della sua epoca nell’ambito ecclesiastico, giuridico e politico, camerlengo e Segretario di Stato sotto il Pontificato di Benedetto XV e Pio XI, autore della prima codificazione canonica del 1917, sottoscrittore dei Patti Lateranensi nel 1929. Negli anni Ottanta l’allora rettore dell’Ateneo maceratese Attilio Moroni realizzò una serie di iniziative legate a questo straordinario giurista e questo forte interesse è sfociato nella costituzione del Centro studi comunale. Intorno alla sua figura, si sta lavorando all’organizzazione di un convegno internazionale, in occasione del centenario dalla promulgazione del Codice di Diritto Canonico del 1917. Il terremoto di fine ottobre ha provocato forti danni alla tomba del cardinale ad Ussita, in quel cimitero che egli stesso volle edificare dai resti del castello della vallata. Si tratta di un simbolo forte dal quale ripartire per ricostruire insieme in modo concreto, sviluppando iniziative che favoriscano la ripresa economica e sociale di tutto il territorio coinvolto dal sisma.“C’è sempre stato un grande rapporto tra l’Università di Macerata, il cardinale Gasparri e Ussita – ha spiegato il sindaco Marco Rinaldi in conferenza stampa -. Dobbiamo ricostruire partendo da una programmazione di alto spessore per tutto territorio, che non sia l’iniziativa di un singolo comune. L’Università può essere la punta di diamante di questa pianificazione di iniziative strutturali per garantire un futuro anche economicamente interessante alle nuove generazioni. Possiamo arginare il fenomeno dello spopolamento solo in questo modo”.“Per noi – ha risposto il rettore Francesco Adornato - il rapporto con il territorio è strategico. C’è bisogno di recuperare l’identità territoriale come elemento prototipale di sviluppo che non sia alternativo, ma che, in una dimensione plurale, abbia sua dignità e forza propositiva per far rinascere quelle realtà. Questi territori rappresentano una connessione forte tra passato e futuro e noi vogliamo costruire il futuro senza abbandonare il passato”.Come ha spiegato Giuseppe Rivetti, titolare della cattedra di diritto tributario di Unimc e direttore del Centro Studi Cardinale Pietro Gasparri, l’ateneo può farsi propositore di un progetto di detassazione che agevoli forme di investimento in armonia con il territorio. “Come è già stato fatto in altre parti d’Europa e d’Italia, - ha spiegato il docente – bisogna pensare a un nuovo modo di utilizzare la leva fiscale per creare interesse nel territorio da parte delle imprese. L’idea è quella di una finanza etica, che metta insieme profitto e valori. C’è bisogno dell’aiuto anche legislativo, che vada oltre l'emergenza, perché i sindaci non possono favorire questo sistemi da soli. È già inverno e bisogna pensare da subito a queste forme di intervento. Cercheremo di organizzare iniziative di confronto con i responsabili dello sviluppo economico e del ministero dell’economia e delle finanze per aprire un tavolo di confronto dove noi porteremo queste idee per pensare disposizioni normative che favoriscano gli investimenti”.
Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha incontrato questo pomeriggio all'Hotel 77 di Tolentino i sindaci e gli amministratori della provincia di Macerata per illustrare il decreto. Siamo riusciti a scambiare alcune battute con Errani al termine della lunga riunione, soprattutto per fare chiarezza in merito a una questione sulla quale in questi giorni si sta creando molta confusione: il credito d'imposta utile al pagamento dei lavori per la ricostruzione."E' stata una riunione molto importante e anche positiva. Stiamo avviando la ricostruzione, gestendo ancora l'assistenza. Tuttavia" ha sottolineato Errani "stiamo già impostando la ricostruzione: le scuole, le imprese, e cominceremo anche con le abitazioni e i danni lievi.Il credito d'imposta è uno strumento relativo ai rapporti fra Ministero dell'Economia, Cassa depositi e prestiti, Agenzia delle Entrate: un cittadino terremotato, danneggiato, presenta il progetto attraverso il professionista e l'impresa che deve essere iscritta alle white list e deve avere l'approvazione dell'Ufficio Ricostruzione. Dopo di che va in banca e la banca pagherà il saldo all'impresa che costruisce. Il cittadino non deve fare null'altro: tutto in bianco e in maniera assolutamente trasparente.E' chiaro che per valutare i lavori stiamo costruendo un nuovo prezziario che fa la sintesi dei diversi territori, perchè come sapete il terremoto riguarda quattro regioni".
Sono 131 in tutto i comuni di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo che figurano nel cratere del sisma che dal 24 agosto al 30 ottobre ha interessato l'Italia centrale. La gran parte dei Comuni, 87, si trova nelle Marche.Il presidente della Regione Luca Ceriscioli assicura che ''per i cittadini non ci sarà differenza tra dentro e fuori cratere: tutti i danni diretti causati dal sisma ad abitazioni o ad attività commerciali, edifici pubblici saranno risarciti al 100 per cento. Fatta eccezione per le seconde case fuori cratere che non si trovino nei centri storici e nei borghi, e per cui è previsto comunque un risarcimento al 50 per cento''. Ma i cittadini e le imprese che ricadono nel cratere possono chiedere il rinvio dei pagamenti dei tributi: un'agevolazione che nei Comuni più grandi (Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto) si applicherà però solo a chi ha subito danni diretti dal sisma. E i sindaci potranno sforare il pareggio di bilancio e rinviare il pagamento dei mutui. (Ansa)
Sabato 19 novembre Carolina Kostner la campionessa azzurra del pattinaggio su ghiaccio si esibirà sulla pista di pattinaggio a Porto Recanati con il Club del Ghiaccio del Comune di Ussita, per essere vicina e sostenere con la sua presenza la popolazione del Comune terremotato; un’anteprima dell’atteso ritorno alle gare della Campionessa prevista per il 9 dicembre alle competizioni a Zagabria.Carolina Kostner si esibirà con le pattinatrici del Club Ghiaccio Ussita nella pista di pattinaggio all’aperto di Porto Recanati, la citta turistica della costa che attualmente ospita tutta la comunità di Ussita nei suoi alberghi e nelle sue strutture ricettive, un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica e per tenere accesi i riflettori sulle gravi condizioni in cui le popolazioni terremotate sfollate dalle loro case distrutte, vertono tutt’oggi.“ E’ un onore e una grande emozione per me poter essere presente a questo evento, - ha detto Carolina Kostner - dove il mio mondo - quello del ghiaccio - può diventare un momento di serenità, un faro di speranza per persone che hanno perso tutto, sono vicina alla popolazione di Ussita e di tutti i comuni che stanno cercando con grande fatica di ricominciare una vita normale. ““La comunità di Ussita è entrata a far parte della nostra stessa comunità – ha dichiarato l’Assessore al Turismo di Porto Recanati Angelica Sabbatini - Oltre alla solidarietà dimostrata su più fronti, credo ci sia il dovere di evitare che "si spengano i riflettori" sulla tragica situazione delle zone colpite dal sisma. Mantenere alta l'attenzione mediatica, continuarne a parlarne e impegnarsi nella ricostruzione materiale ma anche psicologica deve essere l'obiettivo primario.”Il Club Ghiaccio Ussita composto da 25 atleti dai 5 ai 25 anni che fino a poco tempo prima del sisma si allenava nel famoso Palazzetto del Ghiaccio di Ussita unica struttura del Centro Italia con pista olimpionica 30×60 metri nonché’ sede di allenamenti delle squadre nazionali di Pattinaggio artistico, oggi impraticabile in quanto all’interno della zona rossa del terremoto.
Aumenta il contributo di autonoma sistemazione per gli sfollati del terremoto che hanno avuto la casa distrutta o danneggiata: il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha firmato un'ordinanza che prevede un contributo di 400 euro a persona (fino ad oggi era 200) fino ad un massimo di 900 euro (era 600) a nucleo familiare.In particolare, il contributo è di 400 euro per i nuclei di una sola persona, 500 per le famiglie di 2 persone, 700 per quelle da 3, 800 per quelle da 4 e 900 per quelle composte da cinque o più persone. Nel caso in cui nel nucleo familiare vi siano ultra 65enni, portatori di handicap o disabili con un'invalidità superiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro per ogni persone, anche oltre il limite massimo di 900 euro previsto per ogni famiglia, come già disposto dall'ordinanza 388/2016 (ANSA).
“Vorremmo un distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco a Visso e, soprattutto, che qui fosse organizzata una scuola di alta formazione, perché la conformità di questo territorio si presta perfettamente a qualsiasi tipo di esercitazione” è la richiesta che il Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, ha fatto a Giampiero Bocci il sottosegretario del Ministero dell’Interno che ieri ha fatto visita ai tre comuni dell’entroterra maceratese più colpiti dal terremoto.
Ad accompagnarlo c’era anche il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi. “Si tratta di un’ ipotesi interessante che stavamo già prendendo in considerazione – ha detto il sottosegretario – qui saranno maturate conoscenze importanti che non devono essere disperse”.
Un modo per capitalizzare competenze ma anche per dare sostegno ad un’ intera area messa economicamente in ginocchio dal sisma e che rischia lo spopolamento.
Dopo l’incontro a Visso, Bocci si è recato a Ussita e a Castelsantangelo sul Nera dove ha parlato con i sindaci e i tecnici per fare il puto della situazione sullo stato in cui versa il territorio e sugli interventi che saranno improntati per il futuro.