Non ce l'ha fatta Graziella Forconi, la donna di 75 anni di San Severino che questa mattina ha accusato un malore mentre era a alla guida della sua Fiat Panda in viale della Resistenza.La donna è stata prontamente soccorsa da un agente di polizia in borghese che aveva visto l'auto parcheggiata in maniera anomala nei pressi di un incrocio con dentro la signora Forconi apparentemente addormentata. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 e i carabinieri della Stazione di San Severino, ma purtroppo i tentativi di strapparla alla morte si sono rivelati inutili.
Improvviso malore in auto per una signora a San Severino Marche, questa mattina in viale Della Resistenza.La donna è stata trovata priva di sensi all’interno della sua Panda grigia da un agente di polizia in borghese che l’ha prontamente soccorsa dopo aver notato la posizione anomala del veicolo parcheggiato sulla destra vicino ad un incrocio. L'agente ha visto l'auto ferma in una posizione strana con dentro la donna che sembrava dormisse.Immediatamente ha chiesto l'intervento dei sanitari e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118. Le condizioni di salute della signora sono ancora da accertare.
Si susseguono i casi di avvelenamento nel territorio di San Severino Marche per ingestione di veleno per lumache, letale per cani e gatti anche a piccole dosi. Poco chiare le modalità ma stando alle ricostruzioni dei padroni degli animali in quasi tutti i casi il veleno non è stato ingerito durante passeggiate fuori casa, bensì all’interno del proprio cortile. Situazione questa a dir poco preoccupante dal momento che gli episodi che dovrebbero diminuire sembrano invece farsi più frequenti quanto sconcertante, vista la precisa volontà di chi somministra il veleno di uccidere l’animale con metodi a dir poco brutali e tra atroci sofferenze. Per non parlare poi della possibilità che i bocconi avvelenati vengano raccolti ed ingeriti dai bambini presenti in casa.L’appello che possiamo fare è quello di fare molta attenzione: controllare il giardino quotidianamente, non lasciare il vostro cane girare da solo e soprattutto imparare a riconoscere i sintomi che si manifestano tramite vomito di sostanza bluastra e schiumosa, convulsioni e movimenti involontari (serramento delle fauci e “pedalamento” degli arti inferiori). Qualora notiate uno di questi sintomi recatevi repentinamente dal veterinario più vicino o, se impossibilitati, cercate di far rimettere l’animale somministrandogli acqua e sale o acqua ossigenata. Fondamentale è la tempestività, più l’intervento sarà veloce più l’animale avrà possibilità di salvarsi.Purtroppo, uno degli ultimi casi di avvelenamento è finito con il decesso della piccola cagnolina che dopo aver ingerito veleno (non accidentalmente) ed essere entrata in coma è mancata qualche ora dopo. Ora, se non è possibile mettere un freno alle barbarie di alcuni esseri umani, anche difficilmente definibili tali dal momento che hanno bisogno di avvelenare esseri indifesi per sentirsi bene, quello che possiamo fare è segnalare alle autorità qualsiasi situazione o bocconi sospetti. L’uccisione e il maltrattamento degli animali sono puniti dagli articoli 544 bis e ter del codice penale con reclusione fino a due anni e con multe fino a 30 mila euro ma è necessario collaborare e denunciare.
"La Fileni non ha nessuna intenzione di realizzare un allevamento intensivo nelle campagne di San Severino": così Roberta Fileni, direttore marketing e comunicazione dell'omonima azienda, smentisce le indiscrezioni che circolano in rete da qualche giorno."Voglio smentire con forza la notizia – del tutto priva di fondamento – secondo la quale l’azienda Fileni sarebbe intenzionata a realizzare un allevamento intensivo nelle campagne di San Severino Marche. Fileni è da sempre un’azienda attenta al territorio nel quale opera e non proporrebbe mai la realizzazione di progetti che si dimostrassero non sostenibili per l’ambiente e per le popolazioni circostanti. Smentisco quindi categoricamente qualsiasi interesse della nostra azienda verso la realizzazione di un allevamento intensivo sul territorio di Boscorosso e colgo l’occasione per ricordare ancora una volta quanto l’azienda Fileni sia in prima linea per la difesa dello splendido territorio marchigiano".
Roberto Pioli le prova davvero tutte pur di salvare il salvabile nella sanità marchigiana. E arriva addirittura a contattare il presidente del consiglio Matteo Renzi che, con grande cortesia, risponde al giovane settempedano tramite la sua segreteria con una mail: "Le scelte di razionalizzazione, necessarie in tutto il Paese, chiedono ai cittadini dei sacrifici che non sempre è possibile evitare".Pioli ha inviato una mail a Renzi scrivendo: "Carissimo Matteo, scusa innanzitutto se adotterò un linguaggio molto semplice ma vorrei farti presente una questione molto delicata e supplico una tua piccola mano...... Faccio parte delle Marche e si e deciso, andando ASSOLUTAMENTE CONTRO una buon governabilità calpestando diritti cittadini di chiudere 3 reparti nascite dell' entroterra per costringere le utenze a spostarsi altrove in un luogo NON A NORMA, tutti contro ma la classe dirigente in maggioranza, compatta sta vincendo e tra 5 giorni tutto sarà finito. ....ti prego mettiamoci in contatto anche solo per esporre la situazione chiedo solo un ascolto poi decidi...".La risposta di Matteo Renzi non si è fatta attendere e nei giorni scorsi Pioli ha ricevuto la seguente mail: "Gentile Roberto, il Presidente Renzi ha ricevuto la sua mail e ci incarica di rispondere che comprende il vostro disagio. Le scelte di razionalizzazione, necessarie in tutto il Paese, chiedono ai cittadini dei sacrifici che non sempre è possibile evitare. Essi sono oggetto di scelte difficili che competono alle amministrazioni locali; e dire questo non è fare uno scaricabarile, ma rispettare l'assetto costituzionale della nostra Repubblica. Certo, i cittadini devono essere presenti e fare la loro parte per interloquire con le istituzioni competenti, nel libero gioco democratico. Pertanto la vostra volontà di essere presenti nella fase deliberativa è importante al fine di contribuire alle determinazioni definitive, pur nella consapevolezza che si può uscire sconfitti. Ci spiace di non aver potuto venire incontro alle vostre richieste. Invitandovi, se lo riterrete opportuno, a tenere aggiornato il Presidente Renzi su come va, vi inviamo cordiali saluti".E non è escluso che Pioli torni nuovamente a contattare il presidente del consiglio per aggiornarlo sulla situazione.
Il Presidente Pettinari apre al traffico la variante del Glorioso che sposta più a nord est l'innesto tra la provinciale 502 di Cingoli e la 361 Settempedana. La nuova strada importante perchècrea una zona di rispetto intorno al Santuario del Glorioso e soprattutto perché decongesiona l'attuale incrocio alle porte di S.Severino Marche migliorando anche la viabilità della vallata sdel Potenza soprattutto per chi è diretto verso Macerata.L'opera, consistita nella realizzazione di una bretella stradale di circa 1,5 Km. e di due rotatorie, rientrava nell’intesa istituzionale di programma Governo-Regione Marche per il post-terremoto.I lavori, finanziati con i fondi statali della legge sul terremoto non vincolati dunque dal Patto di stabilità sono stati appaltati con un ribasso del 29,59% per l'importocomplessivo € 2.995.450 ,00 alla ditta Assisi Strade e la loro consegna è avvenuta nell'aprile del 2013. La loro realizzazione però non ha avuto un percorso agevole ma, al contrario, assai accidentato, il cantiere ha subito notevoli rallentamenti fino a rimanere totalmente fermi per molti mesi a causa di alcuni ritrovamenti archeologici.Lo stop, era arrivato del tutto inaspettato dalla stessa Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche che in precedentenza si era espressa favorevolmente per la rimozione di tali resti archeologici.La Provincia di Macerata nel luglio 2014 decise di presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il suddetto provvedimento della Direzione regionale che, di fatto, impediva la realizzazione della Variante così come prevista nel progetto.Non era possibile modificare il progetto come chiedeva la Soprintendenza essendo una soluzione impraticabile sia a livello tecnico che economico. “Nonostante tutte le difficoltà che lasciavano supporre di trovarci di fronte ad un’incompiuta” - ci dice Pettinari – possiamo ora esprimere tutta la nostra soddisfazione. Un altro obiettivo centrato dalla nostra Amministrazione. Dopo il Campus scolastico di Camerino, il ponte di Montecosaro, la variante e ponte di Villa Potenza, il ponte di Colbuccaro, questa è la quinta grande opera pubblica ultimata in questa legislatura".
«Una risposta più e più volte sollecitata che lascia l’amaro in bocca per l’assenza di una reale presa di posizione politica». E’ il duro commento dell’on. Lara Ricciatti (Sinistra Italiana) alla risposta della ministra della Salute Lorenzin sulla chiusura dei punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino.«La risposta del ministero è deludente sotto molti aspetti – osserva Ricciatti -, innanzitutto perché si limita a ribadire quello che prevede l’Accordo Governo-Regioni in riferimento alla ‘Linee di indirizzo sul percorso nascita e riduzione del taglio cesareo’, riepilogando quanto ha deciso la Regione Marche sulla riorganizzazione dei punti nascita.Nascondendosi dietro qualche tecnicismo la Ministra ha volutamente evitato qualsiasi presa di posizione che ritengo doverosa in un caso come questo, dove si incide in modo diretto sulla qualità dei servizi primari offerti ai cittadini.Una risposta inaccettabile perché riduce ad un mero dato contabile (le soglie di 500 e 1000 parti annui) il riconoscimento della qualità di un punto nascita. Quel parametro è solo un riferimento, usarlo come elemento determinante della qualità di un reparto equivale a umiliare la professionalità e la passione dei medici e del personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione.Le statistiche sui rari casi di incidenti in quelle sale parto dovrebbero essere un dato ben più solido rispetto alla mera individuazione di un criterio numerico astratto».«Ho avuto modo di visitare i punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino – ricorda la deputata di Sinistra Italiana – e francamente mi risulta difficile credere che valgano più quelle soglie numeriche fissate per legge, rispetto alla storia di reparti che dispongono di due sale all’avanguardia per il parto dolce (come a Fabriano), di un percorso nascita riconosciuto dall’Unicef (ad Osimo), o un reparto punto di riferimento per tutta la regione per l’indiscussa professionalità dei medici e di tutto lo staff (è il caso di San Severino).La verità è che Governo e Regioni hanno fissato un parametro che non tiene assolutamente conto delle necessità delle comunità, e a quello chiedono di uniformarsi senza possibilità di mediazione. Le possibilità di deroga c’erano e ci sono ma, come conferma nella risposta il ministero della Salute, la Regione Marche non ha ritenuto opportuno attivarle, facendo una scelta politica chiara, della quale risponderà di fronte ai cittadini».“Fa rabbia dover ascoltare come motivazione di quei tagli la maggiore sicurezza per partorienti e nascituri. Se Governo e Regione ritengono che siano necessari per garantire sicurezza ulteriori figure specialistiche, si proceda ad una intelligente integrazione del personale medico. Gli sprechi della sanità non sono certo gli investimenti nel personale sanitario. Non si può chiudere la valvola dell’ossigeno e poi lamentarsi che il paziente non respira più. La sanità è un diritto primario che va garantito a qualsiasi costo.Ma fa ancora più rabbia – conclude Ricciatti – constatare come quegli stessi esponenti politici che nelle recenti campagne elettorali in questo territorio hanno rassicurato i cittadini sulla sanità, come la Ministra Lorenzin e il Presidente Ceriscioli, oggi mettano la firma su delle chiusure che non vanno tanto per il sottile, ignorando in modo, anche sprezzante, sia la professionalità degli operatori che le comunità interessate, che a gran voce continuano a chiedere il mantenimento di quei presidi territoriali”.
L’Alleanza delle Associazioni Ambientaliste Marchigiane ha presentato le proprie osservazioni al Sindaco del Comune di San Severino Marche, in opposizione ad una variante al Piano Regolatore che è stato solo recentemente approvato.La richiesta proviene da due aziende che intendono realizzare in località Ugliano due allevamenti, uno caprino ed uno ovino, con nuovi capannoni con relativi impianti di fotovoltaico, in aree destinate dal PRG di San Severino Marche a Zone Agricole di Interesse Paesistico(ESP) e da Zone Agricole di Salvaguardia Paesistica-Ambientale (EA). La richiesta è di declassare tali aree a zone agricole normali per poter realizzare gli ampliamenti di volumi progettati.Le Associazioni, nelle loro osservazioni, si chiedono se per caso nel frattempo le zone agricole interessate all’intervento abbiano perso il loro interesse Paesistico o la loro esigenza di Salvaguardia Paesistica Ambientale. La risposta è no!L’intervento ricade in una area ove vi è un vincolo idrogeologico, in area tutelata dall’art.136 del Codice dei beni culturali e paesaggistici quali bellezze naturali e in area tutelata dall’art.142 del Codice quali territori coperti da foreste e boschi. Inoltre comporta una modifica permanente delle modalità di utilizzo e occupazione e/o costruzioni e/o alterazioni morfologiche dello stesso terreno; è soggetto a verifica di compatibilità idraulica e deve prevedere opere compensative rivolte al perseguimento dell’invarianza idraulica; contempla la realizzazione di nuova recinzione e l’apertura di un nuovo accesso sulla strada vicinale di uso pubblico.Le Associazioni (Cai Marche, Circolo "il Grillo Legambiente San Severino", Circolo Forum Paesaggio Marche, Gruppo Intervento Giuridico, Italia Nostra Marche, Legambiente Marche, Lupus in Fabula, Pro Natura Marche, Terra Mater, Wwf Marche) si appellano agli amministratori pubblici affinché questa iniziativa economica privata, senza utilità sociale, anzi contro il paesaggio e quindi contro l’interesse pubblico, sia bocciata.
Si è riunito nei giorni scorsi all'ospedale di San Severino il direttivo del Tribunale del Malato per eleggere il nuovo direttivo.Veros Bartoloni è stato confermato alla presidenza, mentre vicepresidente è stato nominato Roberto Pioli, fra l'altro il più giovane vicepresidente dei Tribunali del Malato italiani. Il segretario è Marco Massei, mentre il cassiere è Luciana Crognali Frezzini.Quali delegati al prossimo congresso regionale sono stati scelti il presidente Bartoloni e il cassiere Crognali Frezzini.
Infuria sui social network negli ultimi giorni una polemica riguardante il megaprogetto finalizzato a costruire sul monte di Ugliano, in località Boscorosso, nel territorio di San Severino Marche, ben 15 capannoni per una superficie di circa 30.000 metri quadri, equivalenti ad una cubatura di 400 appartamenti per realizzare, da parte del proprietario dell’area, un impianto fotovoltaico da ben 1.000 kW di potenza e forse in seguito, per affittare i 15 capannoni al gruppo industriale Fileni per la realizzazione di un allevamento avicolo intensivo. Ecco le parole apparse sulla pagina ufficiale del gruppo consiliare di Sel: "Il progetto è in evidente contrasto con le disposizioni urbanistiche del Piano Regolatore Generale, che classifica l’area come “montana”, per la quale quindi vige una tutela integrale che non permette assolutamente la costruzione di alcun tipo di fabbricato. Inoltre, il fatto che tale tutela era già prevista anche nel precedente PRG sta a significare come la stessa sottolinei, oggettivamente, l’uso e lo stato dell’area per come si sono consolidati nel tempo, in ossequio quindi al buon senso del comune cittadino che abbia una benché minima conoscenza dei luoghi." Il rischio che l'area venga declassificata da "montana" ad "agricola" è reale e l'intervento in questione porterebbe ad un impatto devastante da un punto di vista ambientale e paesaggistico. Sembra inoltre che l'acquirente fosse a conoscenza dei vincoli presenti nel territorio e che nel progetto iniziale non fossero previsti lavori per la realizzazione di una variante all'interno dell'abitato di Ugliano che, stando alle lamentale in corso in queste ultime ore, sono già in corso d'opera. "Hanno distrutto un sito pieno di querce sradicandole con l'escavatore e bruciando gli arbusti, sembra il Vietnam dopo il passaggio del napalm e B52" scrive un cittadino "questa è una distruzione senza rispetto delle più elementari regole civili".Ma a chi giova la costruzione di questo ecomostro che andrebbe a violentare un territorio incontaminato ed inviolato come quello di Boscorosso? Sicuramente non al Comune di San Severino Marche che, stando alle normative vigenti, non ne ricaverebbe nulla per "oneri urbanistici" trattandosi di costruzioni di tipo agricolo, senza considerare la responsabilità a livello economico della quale il comune si farà carico per il funzionamento dei vari servizi pubblici necessari per la gestione dell'allevamento.Comportamento senza dubbio prepotente in Italia quello di considerare i beni paesaggistici, artistici ed archeologici come inutili, perché meno redditizi, in questo caso di un allevamento, quando, concretamente, chi di dovere non è in grado di scorgere quanto questi beni, di cui il nostro paese è ricco, possano avere possibilità di sviluppo per tutto il territorio.L'appello di Alessandra Aronne, consigliera comunale e insegnante settempedana, sui social network: "Chiunque abbia a cuore il nostro territorio può proporre osservazioni ma c'è tempo solo fino al 23 febbraio. Ogni cittadino, in quanto portatore di interessi alla tutela del nostro patrimonio paesaggistico, può presentarle. Più siamo ad esprimere il nostro disappunto, più abbiamo l'opportunità di essere ascoltati. Facciamo sentire la nostra voce - continua - bisogna scrivere all'area urbanistica del comune in carta semplice, magari come associazioni, gruppi di cittadini o singoli, richiamando le richieste di variazioni al PRG, riportate nel sito del comune di San Severino Marche (http://www.comune.sanseverinomarche.mc.it/avvisi-cms/suap-boscorosso/) e osservando in merito le criticità rispetto al nuovo edificato richiesto così impattante sul piano paesaggistico, storico, antropologico del nostro territorio"
"Ceriscioli può anche aver vinto la battaglia giudiziaria, ma ha perso la fiducia di tutti quei cittadini e delle comunità locali che hanno subito decisioni verticistiche e senza consenso. Le proteste che nascono ogni giorno in tutte le realtà sanitarie regionali, lo sciopero dei sindacati e dei pensionati, lo stato di agitazione dei medici, il disagio dei sindaci, sono la dimostrazione di una regione stanca di essere ignorata e non considerata prima di una qualunque decisione da parte di questa Giunta. Ceriscioli cambi metodo di lavoro, altrimenti creerà un grave danno a tutta la sanità regionale, come dimostrano questi primi mesi di legislatura": così intervengono i consiglieri regionali Jessica Marcozzi (Fi) , Piero Celani (FI), Mirco Carloni (AP) dopo il pronunciamento del Tar delle Marche che ha respinto le istanze con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur che dispone la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui.
Il Tar delle Marche ha respinto le istanze dei comitati di San Severino e Fabriano con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur che dispone la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui. Una decisione analoga il Tribunale amministrativo l'aveva adottata per l'istanza presentata dal Comune di Osimo sulla chiusura del punto nascita dell'ospedale cittadino. La chiusura dei punti nascita sotto i mille parti è stabilita da un accordo della Conferenza Stato-Regioni, finora mai attuato.Nella motivazione del rigetto, per quanto riguarda San Severino si legge che “non si è in presenza di situazione limite in quanto il numero medio di parti registrato negli ultimi anni presso l’ospedale di San Severino non si avvicina in alcun modo al parametro minimo fissato dagli atti programmatori presupposti adottati in sede statale e regionale. Quanto ai paventati rischi per la salute delle madri e dei nascituri, per un verso sono del tutto indimostrate le obiezioni relative alla mancata attivazione dello STAM e dello STEN, per altro verso le eventuali esigenze di ammodernamento strutturale dell’ospedale di Macerata non precludono di per sé l’incremento dell’attività del punto nascita (fatto salvo, ovviamente il rispetto di tutte le norme di sicurezza)”.
I consiglieri regionali Jessica Marcozzi (Fi), Piero Celani (Fi) e Mirco Carloni (Area Popolare) hanno scritto una lettera aperta al Presidente Luca Ceriscioli sulla questione della sanità. Questo il testo: “Caro Presidente Ceriscioli, sulla sanità, domani il tribunale si esprimerà sui ricorsi presentati da tre importanti Comuni delle Marche (Osimo, San Severino e Fabriano) per la difesa dei diritti alla salute dei propri cittadini contro le decisioni verticistiche della Giunta Regionale: qualunque cosa decideranno i giudici tu perderai comunque. Se i giudici daranno ragione alle comunità locali, come tutti speriamo, la sconfitta sarà palese, di natura politica ma anche giuridica: significherà che la Giunta regionale vuole calpestare i diritti alla salute delle comunità locali con arroganza, cercando di superare anche le regole amministrative della correttezza formale. Ma anche se domani la Giunta regionale vincerà giuridicamente, il Presidente e Assessore alla sanità Luca Ceriscioli perderà politicamente, perché significherà che non sarà riuscito ad condividere le proprie scelte con le comunità locali che si sono viste costrette ad arrivare ai tribunali per tutelare i propri servizi sanitari essenziali. Se i territori sono costretti a ricorrere alle carte bollate per difendere i propri diritti, qualunque sia l’esito di tali ricorsi, ciò significa che il Presidente e l’Assessore alla salute Luca Ceriscioli non è riuscito a svolgere il proprio ruolo, disattendendo i proclami di dialogo e concertazione con le comunità locali. Purtroppo, inoltre, il dialogo e la concertazione stanno saltando in tutti i settori della sanità: la riforma sanitaria è calata e imposta dall’alto; scioperano i sindacati ed i pensionati; i medici entrano in stato di agitazione; i sindaci si sentono abbandonati. Cos’è un documento di critica firmato da ben 55 sindaci della provincia di Pesaro-Urbino se non un atto di sfiducia? Su temi, tra l’altro, che ancora non hanno trovato risposte. Così come non è chiaro dove Ceriscioli abbia trovato i soldi per realizzare Marche Nord e cosa ne sarà della sanità nel Piceno e nel Fermano : anche qui c’è stato solo un annuncio, non seguito da atti concreti esigibili e verificabili. Caro Presidente e Assessore alla sanità Luca Ceriscioli, sulla sanità c’è bisogno di un progetto, di una strategia, di un dialogo reale con i territori: finora non c’è traccia di nessuno di questi elementi.”
"L'ospedale di San Severino è un porto di approdo sicuro per ogni emergenza. E noi, che purtroppo siamo costretti ad usufruirne spesso, non possiamo far altro che ringraziare di cuore il personale perchè ogni volta ci sentiamo come a casa". La storia che racconta Roberta Spernanzoni è una storia di sofferenza, di un bambino che ha bisogno di cure. Ma è anche una storia di amore, di solidarietà e professionalità dei sanitari dell'ospedale di San Severino.Quando alla mamma del piccolo Luca, la signora Roberta venne diagnostica la preclampsia fu celermente indirizzata al reparto pediatrico dell’ospedale di Ancona. Questa patologia, nota anche come gestosi in quanto tipica della gravidanza, colpisce circa il 3% delle donne in dolce attesa e si manifesta principalmente con ipertensione della mamma ma le cui cause vanno ricondotte ad un cattivo funzionamento della placenta che non permette un giusto apporto di ossigeno e nutrienti al bambino, che entra quindi in sofferenza. Essenziale la tempestività della diagnosi per evitare seri danni a mamma e bambino. Il piccolo Luca nasce il 20 ottobre 2007 all’ospedale di Ancona, prematuro di circa sei mesi e mezzo. All’età di due anni si sono manifestate le prime convulsioni importanti che hanno portato la famiglia ad un continuo andirivieni tra San Severino, Macerata ed Ancona, “l’ultima pochi giorni fa” racconta Roberta."Sono sei anni che mio figlio soffre di convulsioni importanti” continua, “il pronto soccorso di San Severino Marche ed il reparto di pediatria ci offrono ogni volta un porto sicuro per ogni emergenza, ci sentiamo come in famiglia!”. Infatti, riferisce Roberta, “per arrivare a Macerata impiegheremmo circa 25-30 minuti. Troppi, quando il bambino ha episodi convulsivi violenti”.Roberta poi rivolge un pensiero alle gestanti ed alle mamme delle zone limitrofe, che “sarebbero in seria difficoltà ed in un grave disagio” qualora il reparto di ostetricia e pediatria di San Severino Marche dovesse chiudere. La donna ribadisce con forza la validità e la professionalità di tutto lo staff del pronto soccorso e del reparto di Pediatria e rivolge un caloroso ringraziamento al dott. Roberto Castellini, pediatra, ed al personale del reparto tutto, “disponibile e gentilissimo”.Roberta si schiera e protesta a gran voce contro la chiusura del punto nascite di San Severino Marche e dei reparti “cominceranno chiudendo un reparto, poi chiuderanno tutto l’ospedale. Il nostro ospedale è un fiore all’occhiello del nostro territorio, professionalmente ed umanamente, non possono privarci di questo servizio essenziale. Le questioni politiche dovrebbero essere lasciate da parte quando si tratta della vita delle persone".
Continua a far discutere il documento sulla sanità presentato dal sindaco di San Severino Cesare Martini nell'ultimo consiglio comunale. Il gruppo consiliare settempedano "Una città da vivere" incalza il tema con un comunicato diffuso alla stampa a firma Gilberto Chiodi, Fabio Eusebi, Gabriela Lampa, Giacomo Rastelletti e Romina Cherubini. Questo il testo:"In merito al presunto accordo di programma tra la Regione Marche ed il Comune di San Severino, non riportante alcuna intestazione, protocollo ovvero ruolo del firmatario, presumibilmente a detta del Sindaco, del Presidente Luca Ceriscioli, il Gruppo Consiliare ha inviato formalmente il documento del 26 gennaio 2016 allo stesso presidente, al dirigente del Servizio Sanità della Regione Marche, al direttore generale Asur Marche e per conoscenza al direttore generale dell’Area Vasta n. 3 per conoscere l’autenticità dello stesso e gli effettivi impegni assunti. Il documento, letto in Consiglio Comunale e spacciato per autentico quale accordo di programma, non appare assolutamente integrare i presupposti giuridici richiesti dalla legge e tra l’altro si richiede, come mai non è protocollato, perché non riporta il ruolo istituzionale del firmatario, le ragioni per le quali sia stato tenuto nascosto dal 26 gennaio al 12 febbraio 2016. Tutte domande assolutamente pertinenti che smascherano la condotta sbagliata tenuta da Martini su tutta la vicenda. Allo stesso modo, posta la irresponsabilità tenuta sinora, il merito del documento tanto sbandierato, conferma la chiusura del punto-nascite e soprattutto nulla dice sulle reali prospettive di mantenimento dell’intera struttura sanitaria. Questo chiaramente preoccupa, come preoccupa la mancanza di trasparenza di questa amministrazione, che di giorno affigge gli striscioni sul balcone del Palazzo Comunale e la sera, si trova nelle stanze del Partito Democratico a condividere la politica sanitaria del presidente Ceriscioli".
Saranno due imprese settempedane, la Novavetro per le vetrate esterne e la Piancatelli per le strutture metalliche, a portare a termine le nuove opere in vista della conclusione dei lavori di realizzazione della nuova palestra a servizio dell’Istituto Comprensivo “Padre Tacchi Venturi” e delle società sportive settempedane. La struttura comunale, di circa 1.000 metri quadrati e per un investimento che sfiora il milione di euro, ha già visto ultimati i lavori del primo e secondo stralcio con la realizzazione della struttura di fondazione in cemento armato e delle strutture in elevazione in legno. Anche i nuovi lavori sono compresi nel finanziamento della Regione Marche inserito nel Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. La scelta di utilizzare vetrate per le facciate esterne ha seguito un progetto elaborato dall’arch. Andrea Pancalletti, responsabile dell’area tecnica del Comune di San Severino Marche.Lo stesso verrà implementato anche con un moderno e funzionale sistema illuminazione realizzato dalla ditta Ascani di Grottammare. Come ultima fase dei lavori è previsto il completamento degli impianti interni visto da tempo sono stati già predisposti tutti gli impianti. Per la struttura di copertura e per l’intero scheletro della struttura si è invece scelto il legno. Un’altra settempedana, la ditta Giorgio e Pierpaolo Zaganelli, ha realizzato invece il piano di sottofondo del pavimento interno, una gradinata destinata al pubblico e predisposto l’isolamento a cappotto di alcune pareti esterne. Per la realizzazione della nuova palestra si è seguito un progetto architettonico realizzato dall’architetto Andrea Pancalletti, cui è stata affidata anche la direzione dei lavori, mentre il progetto strutturale e la direzione operativa delle strutture sono stati affidati all’ing. Sandro Pierucci. L’architetto Andrea Stortini è il responsabile del coordinamento della sicurezza. “Vedere l’opera ormai ultimata è una gioia anche perché la struttura che si sta realizzando all’ingresso della città è veramente molto bella - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini – Finalmente dopo anni e anni d’attese portiamo a termine un altro lavoro pubblico che tutti aspettavano. L’intervento è stato finanziato in arte con fondi regionali acquisiti dal Comune nell’ambito dell’intesa sottoscritta tra la Regione ed il Ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Piano di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile grazie al quale porteremo a termine, in città, investimenti per 2 milione e 100 mila euro circa. Nello stesso intervento sono rientrati anche i lavori per la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica a borgo Conce e il ponte carrabile che collega via Gorgonero al rione di Contro”.
La giornalista siriana Asmae Dachan, autrice di un’intervista esclusiva pubblicata nell’ultimo numero di “Panorama” a Riyad Al As’ad, leader del Free Syrian Army, domani (mercoledì 17 febbraio) terrà un incontro con gli studenti dell’Istituto comprensivo “Tacchi Venturi” di San Severino Marche per spiegare il dramma che sta vivendo il popolo siriano. Asmae Dachan, che da anni ormai vive nelle Marche, è autrice di numerosi articoli giornalisti, interviste e inchieste ma anche di molti reportage fotografici sulla Siria. Il suo incontro con gli studenti rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalla dirigenza dell’Istituto comprensivo settempedano, con la collaborazione anche dell’Amministrazione comunale. Alle ore 9,30 la giornalista parlerà agli studenti delle classi quarte e quinte presso la palestra della scuola “Luzio”.Successivamente incontrerà gli alunni della scuola media e del Consiglio dei Ragazzi, insieme al dirigente Sandro Luciani e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale nell’atrio dell’Istituto comprensivo.
Il Consiglio comunale di San Severino nell’ultima seduta ha deciso di destinare il gettone di presenza dei partecipanti all’Assise a sostegno di una bella e importante iniziativa di solidarietà lanciata dal Consiglio Comunale dei Ragazzi.Si tratta di una raccolta fondi a sostegno di Aissatou Diallo, una giovane alunna frequentante la 1^C della scuola media. La ragazzina deve sottoporsi a Lione, in Francia, a una serie di interventi chirurgici per una gravissima forma di scoliosi. La sua famiglia non riesce, da sola, ad affrontare le notevoli spese che le cure richiedono. Chi intende contribuire alla giusta causa può rivolgersi direttamente alla dirigenza dell’Istituto comprensivo “Tacchi Venturi”. Intanto prosegue, è stata lanciata sempre dal Consiglio Comunale dei Ragazzi ed ha trovato pieno appoggio anche dalla Caritas vicariale, anche l’“Operazione Aylan”, una raccolta di abbigliamento, coperte, pannolini, alimenti per bambini, latte in polvere, materiale scolastico e giocattoli da inviare ai campi profughi fra Siria e Turchia, dove tanta gente in fuga dalla guerra si trova a vivere questo bruttissimo momento della propria vita. I materiali vengono raccolti a scuola e nella sede della Caritas. Chiunque può aderire, tenendo presente che viveri, vestiario e quant’altro saranno consegnati tramite l’organizzazione Onsur (www.onsur.it).
Incidente frontale fortunatamente senza conseguenze gravissime oggi intorno alle 12 all'altezza di Taccoli di San Severino.Una Fiat Stilo condotta da una 29enne di Matelica, che viaggiava in direzione San Severino - Macerata, per cause in corso accertamento da parte dei carabinieri, sbandava andando a sbatere contro una Fiat Panda condotta da una 56enne di San Severino e una Toyota Yaris guidata da una 50enne, anche lei di San Severino, che provenivano dal senso opposto di marcia.A seguito dello scontro, la Stilo e la Panda hanno riportato danni ingenti. Tutte e tre le conducenti dei veicoli sono state trasportate al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino dove i medici hanno riscontrato lesioni comunque non gravi.
Un documento sulla sanità dal sindaco di San Severino Cesare Martini durante l'ultimo consiglio comunale, in risposta a un'interrogazione presentata da Gilberto Chiodi, alimenta la discussione. Al punto che lo stesso Chiodi ha presentato una nuova interrogazione proprio su questo argomento."Il sindaco Martini ed il vicesindaco Felicioli in materia sanitaria stanno brancolando nel buio" spiega il capogruppo di San Severino, una Città da vivere "e sono in preda ad una evidente difficoltà e disagio. Infatti i cittadini settempedani sono fortemente contrari al vigente sistema sanitario e soprattutto sono contrari alla chiusura del locale punto nascite. Inoltre sembra che di giorno Martini e Felicioli sostengano le battaglie dei cittadini, mentre la sera stringono accordi con chi vuole chiudere il nostro ospedale. Ne è conferma la lettura del documento rubricato Riorganizzazione dell’Ospedale di San Severino attribuito al Presidente della Giunta Regionale, senza alcuna intestazione nè indicazione del proprio ruolo. Inoltre va sottolineato che al documento non è stata attribuita alcuna ufficiale paternità politica ovvero amministrativa, ma spacciato come qualcosa non meglio precisato di ufficiale.La questione, quindi, non solo appare ridicola e priva di alcuna reale autenticità, ma soprattutto vista l’intensità dell’annuncio del sindaco Martini appare addirittura assurda.Si aggiunga, inoltre, che se fosse vero che la sottoscrizione sia attribuibile al Presidente della Giunta Regionale perché il documento non riporta la carta intestata della Regione? Inoltre, da chi lo ha ricevuto a chi è indirizzato? Infine perché è stato tenuto nel “cassetto” fino al 12 febbraio 2016 quando porta la data del 26 gennaio 2016?". Queste sono le domande che rivolge Chiodi nell'interrogazione, dove si legge, fra l'altro "Il documento avente data 26 gennaio 2016 sarebbe stato sottoscritto, in base a quanto detto dal Sindaco, dal Presidente della Giunta della Regione Marche, Il documento sembrerebbe riportante una firma autografa non meglio specificata e leggibile e lo stesso non riporterebbe alcuna intestazione se non un presunto titolo rubricato “Riorganizzazione ospedale di San Severino in attuazione alle norme vigenti”. Questo documento non sembra, in prima analisi, avere alcuna valenza, in quanto non se ne rinviene la paternità, se non per quanto affermato dal Sindaco durante la seduta di Consiglio Comunale del 12 febbraio".E ancora: "Nel documento in parola si rileva l’incipit “Sulla base della normativa regionale DGRM 1345/2013 e DGRM 1219/2014; delle Determine del Direttore Generale ASUR n. 913/2015; n. 915/2015; n. 916/2015 e del Piano di Area Vasta si prevedono per il presidio ospedaliero di San Severino, all’interno del Presidio Unico di Area Vasta le seguenti funzioni ed attività da realizzarsi nel breve termine” e quindi appare relativo al nosocomio locale; - Del documento non si riconosce la paternità e la origine della stesura, in quanto carente di carta intestata e di indicazione della sottoscrizione, ma in base alla rappresentazione del Sindaco durante la seduta di Consiglio Comunale sarebbe stata attribuita al Presidente della Giunta Regionale senza tuttavia espressa indicazione del suo ruolo".