Stamattina presso la provincia di Macerata si è tenuto un incontro volto a spiegare le indagini ambientali condotte sulle aree potenzialmente interessate dalla ricaduta degli inquinanti emessi dalla ditta Sacci Spa. Sono intervenuti in merito il Presidente della provincia Antonio Pettinari, il sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, il sindaco di Gagliole Mauro Riccioni, il sindaco di San Severino Cesare Martini e il direttore dell'ARPAM Gianni Corvatta.Il tema del dibattito è stato incentrato sulla constatazione che l'indagine dell'ARPAM, sui territori di San Severino e di Gagliole, ed effettuata su campioni di suolo, d'aria d'ambiente e sui bioindicatori licheni, è stata utile per verificare che i risultati per quanto riguarda i suoli e i bioaccumulatori licheni non hanno evidenziato alcune criticità imputabile alle emissioni in atmosfera della ditta Sacci Spa. Per quanto riguarda invece il monitoraggio sull'area d'ambiente si è riscontrato che il livello dei vari parametri nel Comune di Gagliole è tipico delle zone rurali, mentre quello di San Severino Marche è proprio delle zone urbane a bassa densità abitativa.In particolare Corvatta ha sottolineato la professionalità dei propri operatori e dei propri strumenti d'utilizzo costantemente controllati ed ha affermato che l'indagine è stata volutamente concentrata in un lasso di tempo lungo (dal luglio 2014 al febbraio 2015) per avere una maggiore rispondenza. I sindaci invece hanno sottolineato l'importanza del monitoraggio per sanare le preoccupazioni della popolazione ed assicurargli un territorio sano.
La Prefetta di Macerata, Roberta Preziotti, ha voluto ricevere, insieme al sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, le famiglie dei settempedani Gino Sigismondi e Armando Montedoro che sono stati insigniti delle medaglie assegnate ai deportati o agli imprigionati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale. La consegna dei riconoscimenti era avvenuta ufficialmente nei mesi scorsi presso il palazzo della Prefettura di Macerata ma non tutti i parenti dei due eroi settempedani, da tempo deceduti, avevano potuto prendere all’iniziativa. Grazie alla grande disponibilità mostrata dalla Prefetta e alla sua profonda umanità, si è così svolta una breve ma intensa cerimonia nella sala Rossa del Municipio alla presenza, fra gli altri, anche degli assessori Simona Gregori e Giampaolo Muzio. Per le due famiglie sono intervenuti Gabriele Montedoro e Maria Teresa Domizi insieme a Renata Sigismondi. Commozione ed emozione nel ricordo dei loro cari cui è stato reso omaggio alla memoria ricordando le difficoltà di una così orribile esperienza, le sofferenze e le umiliazioni subite durante la prigionia.“La memoria è stata per tanti, troppi anni, sepolta da tutti – ha ricordato il sindaco, Cesare Martini, che ha ringraziato la Prefetta per la grandissima sensibilità mostrata quale funzionaria al servizio presso il ministero dell’Intero nello svolgere un certosino lavoro di ricerca che ha portato a rintracciare i nomi di chi fu internato o deportato nei campi di concentramento – Vorrei ringraziarla anche per la vicinanza che a capo di un’istituzione così importante ha mostrato, in questo suo anno di presenza a Macerata, nei confronti dei cittadini – ha poi sottolineato quasi commosso, rivolto sempre alla Prefetta, il sindaco Martini, che ha anche ricordato – Sono rimasto profondamente sorpreso quando mi ha chiesto di poter incontrare queste famiglie che non avevano potuto prendere parte alla cerimonia in Prefettura. Il fatto che oggi lei sia qui a San Severino, dove mi auguro di poterla tornare ad ospitare presto per mostrarle le straordinarie bellezze di questa nostra città d’arte, ci inorgoglisce veramente”.
Un doppio appuntamento per una prima nazionale che ha suscitato vivo interesse conquistando sia gli applausi delle scuole superiori settempedane che quelli del pubblico che ha risposto con grande partecipazione al forum seguito allo spettacolo “Il mattino ha l’oro in bocca”. La rappresentazione, ospitata da “i Teatri di Sanseverino”, è stata portata in scena al Feronia nell’ambito del progetto W.I.S.E., (Workshop Identity: a Story about Europe, acronimo che sta ad indicare un laboratorio di identità, una storia sull’Europa), nato da un confronto sui temi della politica e della democrazia. Il risultato è stato un grande romanzo teatrale di formazione, composto da dodici capitoli, tre dei quali curati dall’Italia mentre gli altri sono stati affidati a Germania, Gran Bretagna e Polonia. L’esordio italiano è stato tutto settempedano: l’autrice e regista Sonia Antinori, infatti, ha scelto il Feronia per una residenza di riallestimento dove ha preso forma il primo capitolo, pensato con Heidrun Kaletsch.Molto bravi i protagonisti: Desirée Domenici, Giacomo Lilliù e Giulia Salvarani. La compagnia è stata a San Severino otto giorni per le prove per poi raccogliere gli applausi di uno spettacolo che ha messo insieme anzitutto l’impegno politico e sociale come prima forma civile cioè dell'essere cittadini nel contesto di un confronto sereno, equilibrato, moderato e portatore di vantaggi. Lo spettacolo ha registrato anche la partecipazione di Mauro Maggini e Loredana Barbanera. I tre giovanissimi attori protagonisti hanno restituito frammenti e “schegge di idee”, come la stessa regista Sonia Antinori li ha definiti, al pubblico in una forma vivace che ha toccato momenti di profondo coinvolgimento emotivo e altri di più rilassata ma pungente ironia.Lo spettacolo ha regalato un grande affresco della storia del nostro Paese dal dopoguerra a oggi: il boom economico degli anni Cinquanta, i rivolgimenti mondiali degli anni Sessanta, i partiti e i politici degli anni Settanta. Poi, piano piano, si è arrivati fino ai giorni nostri fra i tanti dubbi e le mille domande che animano i giovani e che i giovani, talvolta, si sentono rivolgere. “Chi era Moro? Di che partito? Quand’è che venne ucciso?” si è chiesta ad un certo punto un’attrice sul palco, rivolta al pubblico. Alla fine la conclusione, niente affatto scontata: “La politica? Sì grazie, la rivogliamo indietro”.
Giornata pesante per il Comitato a sostegno e salvaguardia dell'ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino: il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso. Il punto nascita chiude, perché la richiesta del comitato non è adatta a “inficiare la legittimità dei provvedimeti gravati in prime cure, sia per l'aspetto concernente l'operatività dello STAM e dello STEN, con particolare riferimento all'Area Vasta 3, sia per quanto riguarda l'adeguatezza della struttura sanitaria ricevente (ospedale di Macerata), fermo restando ogni ulteriore approfondimento, nel merito, delle questioni qui controverse”.Ma il comitato non si dà per vinto: tre dei suoi esponenti, il segretario Mario Chirielli, Samuela Rotili e Simona Barbini hanno incontrato il Presidente della Regione Luca Ceriscioli prima dell'incontro del PD a Tolentino. In particolare Chirielli ha mostrato a Ceriscioli le sue preoccupazioni sul futuro dell'ospedale dopo la chiusura del punto nascita, ansie parzialmente placate dalle dichiarazioni del presidente: “La riforma sanitaria fa parte di un percorso che coinvolge tutti. Come altri ospedali gli spazi che non saranno più impegnati con il punto nascita, come le sale operatorie, verranno utilizzati per altri servizi. La nostra è una volontà che va al di là dei ricorsi.” Perplessità forti sono state presentate anche da Samuela Rotili, riguardo il futuro declassamento del nosocomio di San Severino per il passaggio da 60 a 48 posti, cosa che secondo il Presidente non accadrà visto che il numero di posti letto va calcolato insieme all'ospedale di Camerino, per cui l'ospedale di San Severino secondo il presidente resterà tale. Un po' più evasive le risposte in merito alle paure da mamma della Rotili sul reparto di Macerata dove “una mia amica col suo bambino appena nato sono stati ricoverati in geriatria perché in ostetricia non c'era posto”. Il reparto, come ricorda Samuela, è stato dichiarato più volte non a norma, ansie che Ceriscioli ha trovato infondate poiché “il reparto è a norma, gli investimenti che sono stati stanziati sono dei miglioramenti che costantemente si fanno nelle strutture sanitarie per migliorare le condizioni. Da molti anni ho deciso di non commentare le sentenze dei giudici, ma posso assicurare che tecnici e specialisti hanno studiato il caso ed hanno dichiarato il reparto a norma.”Forte la delusione dell'avvocato Massei, vicepresidente del Comitato: “Le sentenze non si commentano, ma questa del Consiglio di Stato non è né una sconfitta per noi, né una vittoria per l'Asur, visto che nell'ordinanza è specificato che la situazione merita un approfondimento. E' per questo che stiamo studiando una diffida da fare all'Asur per soprassedere sulla chiusura. La vicenda non è di certo chiusa, ci organizzeremo con il gruppo delle mamme, con le associazioni di San Severino e con chiunque vorrà aiutarci per ottenere ciò che volevamo sin dall'inizio: una moratoria per il punto nascita finché non fosse messo a norma il reparto di Macerata. Siamo delusi ed amareggiati – conclude Massei – anche se finora abbiamo fatto tutto il possibile per difendere i nostri diritti".
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva sui provvedimenti dell'Asur e della Regione Marche avanzata dal comitato per la tutela dell'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche. La notizia è di pochissimi minuti fa.Da quanto si apprende, il Consiglio di Stato avrebbe giudicato funzionale l'ospedale di Macerata, non accogliendo quindi una delle argomentazioni presentate dal comitato inerenti l'inadeguatezza della struttura ospedaliera del capoluogo.
Esiste anche in provincia di Macerata un fenomeno sommerso del quale si sa poco o nulla. Sfugge all'attenzione dei più perché vive e ricerca spazi poco frequentati e insospettabili.Ci siamo fatti largo fra annunci sui giornali e siti online per capire un mondo di cui tutti conoscono l'esistenza, ma del quale pochi effettivamente sanno qualcosa più del "sentito dire". Stiamo parlando della prostituzione e del mercato del sesso che sta prendendo nuove vie e sta subendo nuovi sviluppi. È un mondo parallelo, ai limiti della legalità e di dimensioni non quantificabili. Basta poco per accedervi: un giornale di annunci o digitare su Google "prostitute Macerata".Dietro quei numeri, quelle foto e quelle frasi esplicite ci sono delle persone e le loro storie. Lo sfruttamento e la tratta delle donne che da sempre ha caratterizzato il mercato sessuale tradizionale pare stia lasciando spazio a questa nuova forma di prostituzione in casa anche a causa dell'aumento dei controlli nelle strade. Il fenomeno dalla strada si è spostato negli appartamenti privati, quasi sempre presi in affitto, all'interno dei quali il ricambio di ragazze esercitanti è pressoché continuo, solitamente di un paio di mesi ma a volte addirittura di 15-20 giorni.Donne di varie nazionalità, per la maggior parte provenienti dall'Europa dell'Est, dall'America Latina e dall'Asia, offrono a pagamento prestazioni nei loro domicili privati. L'età media è compresa tra i 20 ed i 45 anni.Difficile dire con certezza il perché di questa scelta di vita. Secondo le loro dichiarazioni, di cui non abbiamo certezza di veridicità, è stata la necessità, nient'altro, a spingerle verso quest'opzione professionale. La mancanza di lavoro in primis, che la maggior parte delle persone purtroppo ha sperimentato in prima persona in questi ultimi anni, i debiti da saldare, l'aver perso tutto nel proprio paese in guerra, un familiare malato, le spese quotidiane da sostenere. Questi sono solo alcuni esempi delle motivazioni che spingono alcune di queste donne a vendere il proprio corpo, esempi che tuttavia vanno ricondotti ad un fattore univoco: la crisi economica. Tuttavia non sappiamo se le ragazze ascoltate siano in realtà manipolate o controllate.Il target del cliente medio si aggira intorno ai 40-50 anni, ma non mancano ragazzi anche più giovani (sulla ventina) o anziani, che spesso, incontrano le donne semplicemente per non sentirsi soli e magari per fare due chiacchiere. I prezzi variano a seconda della prestazione offerta ma con una base di partenza che oscilla fra 50 e 100 euro.Il fenomeno, che fino a poco tempo fa com'è noto, era concentrato prevalentemente sulle città costiere (Civitanova Marche e Porto Recanati) si sta spostando anche nell'entroterra: Macerata, San Severino Marche e Passo di Treia, con particolare riguardo alle zone periferiche, Sforzacosta, Villa Potenza, Taccoli e Berta, molto probabilmente per questioni di privacy, essendo queste zone molto meno trafficate rispetto ai centri urbani.Questo dato viene confermato anche dal vice questore Albini, capo della squadra mobile di Macerata. Lo stesso ci ha riferito che il fenomeno, oggi difficilmente controllabile, non costituisce reato in sè, poiché svolto all'interno di abitazioni private. L'illegalità persiste quando questi appartamenti sono gestiti da organizzazioni o singoli che sfruttano il lavoro delle inquiline per trarne lucro personale: in questo caso si configura il reato di sfruttamento della prostituzione. La squadra mobile da anni si impegna in attività di monitoraggio e controllo, ma in assenza di precise e puntuali segnalazioni o operazioni sotto copertura risulta molto difficile intervenire concretamente.
Quando il senso civico scarseggia, incuria e degrado prendono il sopravvento.Gli abitanti di Rione di Contro di San Severino Marche non ci stanno. Nel Parco che si estende lungo le rive del fiume Potenza, lungo via Lorenzo d'Alessandro, sotto le pendici del Monte Nero dove è situata la torre civica e meta privilegiata per far trascorrere ai bambini delle scuole qualche momento di svago sopratutto durante la bella stagione, l'abbandono e l'incuria sono è diventati una realtà quotidiana. Questo è quanto denunciano i cittadini della zona che, come noto, è un grande quartiere residenziale che comprende al suo interno le principali scuole cittadine: il Circolo Didattico "Alessandro Luzio", sede della scuola elementare e materna e nelle immediate vicinanze la scuola media "Tacchi Venturi".La situazione, in effetti è abbastanza critica. Panchine rotte, cestini divelti, sporcizia di vario genere e degrado generalizzato fanno da padrone in un parco che dovrebbe essere un'area ricreativa per tutti, sopratutto per i bambini. Per non parlare dell'annuale festa di quartiere che in genere si svolge a fine agosto. Quella di quest'anno, a quanto pare, ha lasciato i suoi pesanti strascichi. Vi sono infatti quelli che appaiono essere proprio "i resti" dell'evento: frigo abbandonati in mezzo al prato, attrezzature di vario genere per la cottura dei cibi, taniche di alcool e bagno con tanto di porta sfondata e rotto. Anche l'immondizia anch'essa probabile residuo della festa si trova ancora in loco."Il parco è molto bello, è una zona verde utilizzata da sempre, da tutti, per andare a fare due passi, per andare a fare sport e rilassarsi. Tutti siamo cresciuti in questo parco ed è terribile vederlo ridotto così" denuncia un abitante delle zona.Bisogna intervenire, ed in fretta. L'incuria, purtroppo, attira solo altra incuria.
Le mamme del gruppo Facebook a sostegno del reparto di Pediatria dell'ospedale di San Severino giocano un'altra carta. E si appellano direttamente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con una lunga e toccante lettera spedita questo pomeriggio a firma Cristina Marcucci, Roberta Spernanzoni e Giulia Smerilli.L'oggetto della missiva è chiaro: "Gentile richiesta di sostegno per salvaguardia dell`Ospedale di Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche". Questo il testo:"Egregissima Signora Ministro,Siamo le mamme di San Severino Marche, una città di circa 13000 abitanti, localizzata in zona montana, in provincia di Macerata, che sorge 50 km a ovest del mare Adriatico.Ci rivolgiamo a Lei come mamme a una mamma con l`incarico di Ministro, perché abbiamo nel cuore una grande preoccupazione e timore per la salute nostra e dei nostri figli. Questi timori sono suscitati dalla chiusura del punto nascite all`Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, eliminazione del reparto pediatrico e di conseguenza l'estinzione del pronto soccorso (punto di primo intervento) nel nostro ospedale.Noi donne e mamme marchigiane ci siamo organizzate costituendo il Gruppo di Sostegno Pediatria in Ospedale di San Severino su Facebook che ha unito per oggi circa 2600 membri in una sola settimana. Abbiamo ricevuto il sostegno del Comitato della Difesa dell`Ospedale Bartolomeo Eustachio, che ha combattuto per salvare il punto nascite nella nostra zona e ha presentato la richiesta al Consiglio dello Stato che deciderà domani, il 10 marzo 2016, il destino del nostro ospedale.Vediamo e apprezziamo la sua professionalità nel lavoro ministeriale, impegno ma anche l`empatia e chiediamo gentilmente il Suo aiuto nella risoluzione del problema che turba i nostri cittadini, non solo le mamme ma le nostre famiglie e intera società locale.L`ospedale di Bartolomeo Eustachio a San Severino Marche è un gioiello nel sistema sanitario nella nostra zona. Offre i servizi di qualità, soprattutto in ostetricia e in pediatria, nella zona svantaggiata di montagna, erogando servizi non solo per i cittadini di San Severino ma anche a quelli delle città limitrofe ma anche di tutte le provincie marchigiane.E` un servizio ospedaliero, con i medici qualificati e specializzati che per noi donne rappresenta sicurezza e la qualità della vita nella nostra zona.Nonostante i nostri diritti alla salute e all`assistenza ostetrica e pediatrica di livello ospedaliero nelle zone montane svantaggiate riconosciute da Lei col Decreto ministeriale del 11 novembre 2015, stiamo osservando che a San Severino Marche i nostri diritti vengono meno. Abbiamo l`ospedale che ci garantisce i turni di 24 h sia in ostetricia che in pediatria. Il team dei medici altamente specializzati (i nostri pediatri sono i medici di tre specializzazioni), nonostante l`uso di tutti i strumenti legali, ricorso al TAR, raccolta di più di 20.000 firme, il coinvolgimento del Comitato di Difesa dell`Ospedale e dei cittadini della città nostra e delle altre città dell’entroterra marchigiano, non disponiamo di un elemento indispensabile e il più importante: il sostegno dei nostri rappresentanti, politici sul livello comunale e regionale.L`ospedale di San Severino Marche ha superato la soglia minima dei parti richiesta dalla legge, arrivando nonostante una “pubblicità negativa sulla chiusura inevitabile dell`ostetricia”, ai 540 parti nel 2015, che gli dovrebbe garantire il mantenimento in attività. Manca purtroppo la volontà dei nostri amministratori regionali e del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, di cui sola competenza e fare la richiesta di mantenimento in attività del punto nascite a San Severino Marche e in conseguenza della pediatria.Attualmente, stiamo osservando uno smontaggio e deframmentazione dei servizi in ospedale in modo difficilmente prevedibile e disorganizzato. A noi mamme che ci presentiamo in pediatria con i nostri bimbi nei casi urgenti (febbre alta di notte, polmonite, crisi d`asma e altri casi gravi che fanno rivolgere noi genitori all`ospedale e non ai servizi di ambulatorio) viene detto che i pediatri in ospedale saranno a nostra disposizione per quattro giorni alla settimana...Sono questi i standard della qualità in Italia, paese sviluppato, che ci fanno incrociare le dita affinché i nostri figli non si ammalino che nei giorni “giusti”?Non possiamo osservare in modo passivo la situazione in cui i nostri amministratori regionali, sotto il pretesto delle riforme, ci tolgono i servizi sanitari senza rispettare le leggi. Noi mamme cerchiamo soluzioni e chiediamo aiuto perché lo dobbiamo ai nostri figli e al nostro territorio.Se chiuderà il punto nascite a San Severino, le mamme marchigiane che hanno la sfortuna di non abitare lungo la costa, saranno costrette a rivolgersi agli ospedali dell’Umbria. Ci sarebbe l’ospedale di Macerata ma il reparto maternità maceratese non è assolutamente a norma per ricevere tutta l’utenza dell’entroterra (dichiarato pubblicamente dallo stesso Sindaco del Comune di Macerata). Ad oggi, di tre sale parto che dovrebbe per norma avere, ne ha solo due. Aggiungiamoci che non tutte le camere hanno il bagno (come richiesto per legge) e che troppo spesso, le partorienti devono condividere la camera con persone malate (cosa assolutamente illegale perché si espongono i nascituri a malattie che non sono ancora pronti a combattere). Il risultato è lasciare in mezzo alla strada migliaia di persone che dalla montagna saranno costretti ad andare a partorire in Umbria per via dei pessimi collegamenti stradali con Macerata o peggio ancora con Civitanova.Noi mamme e le nostre famiglie, cittadini dell’entroterra siamo destinati a rimanere isolati e di rischiare la nostra vita nel caso dei parti complicati o casi di malattie gravi dei nostri cari figli. Noi paghiamo le tasse regolarmente come tutti gli altri cittadini della costa, ma siamo sfortunati ad avere amministratori politici che, ricorrendo allo slogan di ottimizzazioni indefinite (nemmeno risparmio economico!!), vogliono toglierci l`ospedale di qualità, una struttura bellissima con parcheggio e pista per atterraggio eliambulanza che è in grado di erogare dei servizi di ostetricia e pediatria come succede in altre aree montane d`Europa, Svizzera, Austria o Germania.Signora Ministro, ci aiuti a far valere i nostri diritti. Noi siamo mamme e donne che credono ancora alla buona volontà dei nostri governanti e al rispetto delle leggi. Molti dei nostri cittadini non ci credono più e osservano in silenzio come, passo dopo passo, vengono tolti a noi i servizi amministrativi e sanitari – punto nascite, pediatria e in conseguenza il pronto soccorso (punto di primo intervento).La preghiamo di accogliere, Signora Ministro, i sensi della nostra più alta stima e i più sentiti auguri nel Suo percorso come mamma".
Sono più di trenta le squadre iscritte, per un totale di oltre 200 sfidanti, alla fase provinciale dei Campionati Giovanili Studenteschi di scacchi che si terranno domani (giovedì 10 marzo) all’hotel “Il Faro”. Ad ospitare la competizione fra i piccoli scacchisti è il Circolo di scacchi “La Torre Smeducci” di San Severino Marche presieduto da Caterina Ciambotti. Coinvolte quasi tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia che si sfideranno per accedere alla fase regionale e, successivamente, a quella nazionale.Alle 9 arrivo delle squadre, alle ore 9,30 inizio del torneo.
Al precedente video di auguri dalle donne maceratesi, la redazione di Picchio News ha voluto aggiungere il pensiero di altre cinque donne... per le Donne.Con noi in redazione, Edy Renzetti, presidentessa de "Il cortile di Edy", associazione di promozione sociale che da anni si batte per aiutare le persone, affette da malattie rare. Edy rivolge un augurio a tutte le donne che ogni giorno devono combattere contro difficoltà e malattie: "Il mio pensiero va alle donne che ogni giorno devono combattere con la malattia e risolvere problemi che toccano loro in prima persona e le loro famiglie".(Edy Renzetti, presidentessa dell'Associazione di Promozione Sociale "Il cortile di Edy")Ancora, Gaia, Sofia e Monica, tre ragazze, tre amiche, tre ballerine che stanno cercando attraverso la danza di lanciare un messaggio a tutte le donne: "La vera bellezza non è la perfezione, la vera bellezza è accettarsi ed amarsi, perché ogni donna è bellissima così com'è!".(Gaia, Sofia e Monica in redazione) Infine, il pensiero di Giulia Smerilli, giovane mamma settempedana, che da mesi si sta battendo in prima linea contro la chiusura della pediatria di San Severino Marche (ricordiamo la sua partecipazione a programmi tv nazionali), rivolge un suo speciale augurio a tutte le donne: "Sorridi come una bambina, ama come una mamma, guarda come un'amante e goditi ogni giorno le gioie e le soddisfazioni di essere una Donna" https://www.youtube.com/watch?v=Y1Ixgfzu6K8
“Il 29 gennaio mia figlia ha avuto bisogno di essere portata in Pediatria, e lì mi hanno detto che sarebbe stato l'ultimo giorno di apertura del reparto. Non potevo crederci, ero allibita e per questo insieme a Roberta abbiamo deciso di creare questo gruppo Facebook, per far sapere a tutti cosa vogliono fare al reparto di Pediatria, perché molti purtroppo non lo sanno”:così Cristina Marcucci, portavoce delle mamme ha presentato il gruppo che ieri sera ha organizzato la riunione “Incontriamoci e Collaboriamo”, a cui ha attivamente partecipato il Comitato per la salvaguardia del Bartolomeo Eustachio. Il primo ad intervenire è stato infatti il dott. Marchetti, il quale ha confermato alle mamme tutto l'appoggio del comitato: “l'ospedale è vitale in questo paese che, purtroppo, sta andando indietro”. Marchetti ha inoltre ribadito l'ingiustizia della chiusura del punto nascita del nosocomio settempedano, per la quale si attende con ansia la risposta del Consiglio di Stato che arriverà giovedì 10 marzo. Il sostegno alle mamme è arrivato anche da un altro membro del comitato, l'avv. Mario Rossi, che ha sottolineato quanto sia “importante che la cittadinanza ma soprattutto le donne seguano il problema. Probabilmente sarà difficile al Consiglio di Stato, anche se San Severino ha tutte le carte in regola per farcela”.Da tutte le parti si è palesata la volontà di unire le forze per salvare tutto l'ospedale partendo proprio dal punto nascita, per il quale il Comitato ha già fatto tanto, vincendo battaglie che sembravano perse in partenza. Il Comitato ha trovato un valido alleato nelle mamme e nel loro gruppo, che conta già più di 2.500 iscritti, tante le idee e tante le iniziative che sono uscite fuori ieri sera... la battaglia continua (aspettando il 10 marzo).
Continua la lotta delle mamme di San Severino Marche contro la chiusura del reparto di pediatria e del punto nascita del Bartolomeo Eustachio. L'ultimo appello è a Papa Francesco. Cristina Marcucci, mamma settempedana molto attiva in questa battaglia e presente nel gruppo facebook “Gruppo sostegno pediatria San Severino Marche, ha scritto una lettera a Papa Bergoglio spiegandogli come queste chiusure siano un vero e proprio attacco alla famiglia, e di come mamme e bambini si troveranno in difficoltà in caso di emergenze, sia in gravidanza sia pediatriche. “Santo Padre le chiedo di aiutarci – scrive Cristina – e di far sentire la sua vicinanza, di darci un po' di speranza”, accompagnando a queste parole la lettera che già ha inviato a diverse redazioni di giornali e programmi televisivi nei giorni scorsi. Una battaglia questa di Cristina, che si è rivolta a Papa Francesco anche attraverso un tweet, che dimostra come le mamme non si arrendano così facilmente, e proprio queste mamme stasera mostreranno le loro idee nella riunione “Incontriamoci e collaboriamo” indetta per le ore 21,00 nella sede della Tavolozza. Ovviamente tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, perché in questo caso più che mai è l'unione a fare la forza.
“A Ugliano di San Severino Marche non sarà realizzato nessun mega impianto fotovoltaico”.Il primo cittadino settempedano, Cesare Martini, respinge al mittente le accuse “che – dice – puntano solo a sollevare un polverone in vista della prossima campagna elettorale. La verità vera è che le opposizioni tentano di nascondere la loro inconsistenza politica inventando casi inesistenti. La Giunta comunale, ancor prima che si pronunci la Conferenza dei Servizi, in data 22 febbraio, recependo anche le osservazioni dei cittadini e delle associazioni, ha espresso un parere contrario dando un indirizzo all’ufficio Urbanistica affinché faccia propria questa contrarietà alla proposta di procedura straordinaria avanzata con urgenza da due società, la Boscorosso e la Agricola Rocchetta. Abbiamo detto no alla richiesta di modifica della zonizzazione per non consentire la realizzazione di due complessi agricoli della consistenza di 12mila metri quadri ciascuno da destinare all’allevamento ovino e caprino. Il nostro no è motivato dal fatto che la richiesta modifica, in modo sostanziale, le previsioni di tutela e salvaguardia ambientale appena confermate dal nuovo Piano regolatore. La richiesta stride con la logica e il rigore con il quale è stato istruito e adeguato il nostro Prg e con la volontà già espressa in Consiglio comunale. I due insediamenti creano un impatto sul territorio molto rilevante, in una zona agricola con paesaggio di interesse storico culturale vocata a piccoli insediamenti, sia indirettamente, in quanto le due strutture necessitano di servizi e trasporto in quantità proporzionale alle loro dimensioni, sia direttamente, perché si tratta di strutture para industriali. Oltre alle dimensioni delle due strutture non si può poi accettare anche la richiesta d’installazione di impianti solari sui tetti delle stesse perché molto impattante anche per le attrezzature di cui poi ci sarà bisogno come cabine, inverter, cablaggi. Infine le strutture in questione andrebbero ad incidere in maniera pesante su una zona particolarmente sensibile e fragile come quella di Ugliano sita in prossimità della Riserva naturale regionale dei monti San Vicino e Canfaito. Nell’esprimere la nostra contrarietà abbiamo anche tenuto in considerazione la viabilità e, cioè, le strade comunali di accesso all’abitato di Ugliano. La dimensione e la struttura di queste non vanno bene per essere percorse da mezzi pesanti e sono pericolose sia per i mezzi in transito che per i residenti. Vi è poi da considerare l’eventuale danneggiamento delle altre strade. Queste, e altre motivazioni, ci hanno convinto a dire di no alla richiesta di variante urbanistica anche se non ci vogliamo di certo sottrarre alla produzione di energia dalle nuove fonti rinnovabili. Ora spetta alla Conferenza dei Servizi decisoria, che seguirà quella istruttoria del 18 febbraio – conclude Martini –, il tenere conto di questa nostra posizione. Qualora, malauguratamente, il parere tecnico della Conferenza, di cui fanno parte la Provincia, la Soprintendenza, il servizio Agricoltura della Regione, l’Arpam, l’Assem, l’Aato3, l’Asur e i Vigili del Fuoco; dovesse essere positivo chiederemo al Consiglio comunale di pronunciarsi confermando la contrarietà già espressa dalla Giunta comunale con apposita delibera”.
Il gruppo di cittadini settempedani a sostegno del punto nascite non si ferma e nella giornata di ieri si sono coordinati scrivendo una mail che è poi stata inviata in massa ai principali programmi televisivi: Le Iene, Striscia la Notizia, Pomeriggio cinque, Domenica Live, Indignato Speciale, Virus e Quinta colonna."Lo scopo - scrivono- è quello di farci ascoltare". Si legge nel testo dell'e-mail "aiutateci per favore, non sappiamo più cosa fare! Intervenite e cercate di convincere con noi il Presidente Ceriscioli a rivedere i piani. Noi cittadini dell’entroterra saremo destinati di rimanere isolati, questo non è l’inizio ma nemmeno la fine dello scempio, entro fine anno ci toglieranno anche il punto di Primo Intervento". Purtroppo però, le richieste di aiuto dei cittadini non hanno ancora ricevuto una risposta positiva dai mass media nazionali.Tuttavia, nessuno si è dato per vinto. Nuove idee all'interno del gruppo sono in fermento. Una giovane mamma, con l'appoggio di tutti, propone di coinvolgere Jack Bonaventura, noto centrocampista settempedano del Milan , e l'allenatore del Carpi Fabrizio Castori, anch'egli originario di San Severino Marche. "Il loro supporto, vista la loro notorietà, potrebbe attirare l'attenzione dei mass media più importanti. Il loro appoggio alla nostra causa potrebbe essere fondamentale" si legge nel gruppo. Altri propongono di coinvolgere il cardinale Menichelli, originario di Serripola di San Severino Marche. Quindi, nonostante le recenti richieste di aiuto siano rimaste inascoltate, come si può ben capire la lotta non si ferma, ma anzi, appare appena cominciata. I membri, instancabili, si stanno muovendo per organizzare una manifestazione in Ancona: "Dobbiamo metterci la faccia ed essere in tanti!".Malgrado le brutte notizie, dal gruppo ne emergono anche di positive. Il comitato a difesa dell'ospedale fa sapere che sono stati sbloccati i ricoveri fino al 13 marzo e che il reparto di Ostetricia è pienamente operativo. Inoltre, lunedì 7 marzo è indetta una riunione alla quale sono caldamente invitati tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell'ospedale di San Severino Marche: "abbiamo in mente una strategia per coinvolgere la massa ecco perché lunedì chiediamo una riunione tutti insieme" si legge nel gruppo "più siamo e più saremo ascoltati".L'incontro si terrà alle 21 presso la sede dell'associazione artistica culturale La Tavolozza a Palazzo Vannucci, in via Cesare Battisti a San Severino.
Lo scorso 22 febbraio si è svolto, a Castelraimondo, un incontro tra gli amministratori delle aree montane dell'Alta Valle del Potenza, dell’Esino e del Chienti.La riunione è servita a fare il punto della situazione sul tema sanità, anche a seguito della recente assemblea dei Sindaci dell'Area Vasta 3, durante la quale si è dato il via libera alla definizione di un'ipotesi di collocazione e realizzazione di un ospedale unico da parte dell'Asur.Gli amministratori presenti all'incontro hanno espresso unanimemente la volontà di cercare di fare chiarezza sugli effetti che la riforma sanitaria regionale avrà su tutta la sanità dell'entroterra. A tutt'oggi, infatti, non è ancora chiaro il destino delle strutture ospedaliere e, conseguentemente, del personale clinico e di concerto dell'intera popolazione, anche e soprattutto relativamente ai servizi di urgenza ed emergenza e delle guardie mediche. Una realtà che desta inevitabilmente forte preoccupazione e incertezza per il futuro di un intero territorio, che rischia di vedersi spogliato ed estirpato dei diritti fondamentali legati alla salute e alla vita.Per questo, i Sindaci dei Comuni di Acquacanina, Bolognola, Camerino, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Pievebovigliana, Pieve Torina, Pioraco, San Severino Marche, Sefro, Serravalle di Chienti, Ussita e Visso, nell'ottica condivisa di unione e compattezza, hanno richiesto a Romano Carancini, Sindaco di Macerata e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta n. 3, la convocazione urgente di tale Conferenza, ritenendo altresì indispensabile la partecipazione alla stessa del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, al fine di conoscere con chiarezza la situazione ed il futuro dei servizi sanitari ai cittadini dell'area montana rappresentata. Un appuntamento che non si può più rimandare.
I cittadini settempedani non si danno per vinti.Nonostante i mesi di lotta alle spalle per impedire la chiusura del punto nascite e del reparto di pediatria di San Severino Marche, continuano ad organizzarsi per cercare di bloccare questa decisione che, agli occhi dei più, appare sconsiderata e dettata solo da questioni politiche che dovrebbero essere marginali quando c'è in ballo la salute delle persone. A maggior ragione se sono bambini, e mamme."I reparti che funzionano devono continuare a funzionare" si legge in uno dei tanti commenti dei cittadini indignati. E ancora "l'ostetrica quando è nato il mio bambino ci ha assistiti , confortati e coccolati come una mamma, con tantissima dolcezza e professionalità".Da qualche giorno, al fine di coordinarsi, organizzarsi, condividere informazioni e scambiarsi opinioni, è nato il gruppo facebook "GRUPPO SOSTEGNO PEDIATRIA SAN SEVERINO MARCHE": caldeggiato da genitori settempedani e dai cittadini tutti, dichiaratamente apolitico, ha già raggiunto più di 1600 membri destinati ad aumentare. Attualmente, per tentare di bloccare la chiusura, gli iscritti si stanno organizzando contattando programmi televisivi come Le Iene e Striscia la Notizia, e sono in attesa di risposta. E' inoltre organizzata una riunione per lunedì 7 marzo alle 21 per potere proporre e condividere nuove idee. Tutti i dettagli sono reperibili sulla pagina facebook del gruppo.Chiunque sia interessato a partecipare alle iniziative, a conoscere le prossime mosse oppure a dare un contributo nel gruppo raccontando la sua storia e vagliando proposte può, (e deve!) iscriversi al neonato gruppo di cui sotto il link.https://www.facebook.com/groups/966901876728702/?fref=ts(nelle foto, come si presenta attualmente il reparto di Pediatria)
Dopo lo straordinario successo di Frankie Chavez in Prima Nazionale al teatro Piermarini, che ha avviato nel migliore dei modi la collaborazione tra San Severino Blues e la nuova rassegna Jazz&Wine di Matelica Festival, sabato 5 marzo arriva da Chicago la Blues Diva Sharon Lewis a riaccendere il Club all’Hotel 77 di Tolentino.Sharon Lewis é una delle più grandi e affermate blues-singer di Chicago della nuova generazione. Originaria del Texas, ha debuttato nel 1993 nei più importanti e leggendari club della Windy City, dai quali, grazie alla forza del suo live soul e rhythm’n’blues, è stata presto proiettata e acclamata sul palco del Chicago Blues Festival. Diventa un’attrazione del Chicago Blues All-Stars, gruppo composto dal gotha del blues nella Windy City e già dal 1998 ha preso parte a numerosi tours con il grande organista Jan Korinek suonando nei principali festival jazz/blues festival americani ed europei. È stata ed é voce solista in bands di primissimo piano come quelle di Dave Specter, Jimmy Johnson, Harmonica Hinds, Kingsnakes, Son Seals, Johnny B.Moore, oltre a portare in scena il proprio personale show con la sua band, i Texas Fire.La sua importante carriera internazionale è costellata di esibizioni live con artisti leggendari come Koko Taylor, Denise LaSalle, Robben Ford, Coco Montoya, Billy Branch, Mumford and Sons, Mavis Staple, Melvin Taylor e Sugar Blue. L’album di debutto, nel 2002, “Everything Is Gonna Be Alright” è stato accolto con entusiasmo ed un encomio da Critic’s Choice. La Blues Diva ha una straordinaria capacità di coinvolgere il pubblico e una grande voce nata per il blues, molto abile nel mescolare inflessioni tonali e rapide emozioni. La forza della sua travolgente anima blues questa volta sarà in tour in Italia, Francia, Belgio e Svizzera con la band di Luca Giordano, una delle piè apprezzate e richieste band in ambito europeo.Sharon Lewis voceLuca Giordano chitarraFabrizio Ginoble tastiereWalter Cerasani bassoLorenzo Poliandri batteria
Tantissimi complimenti a Nicolas Tartabini, classe 5^ G Relazioni Internazionali per il Marketing dell'istituto tecnico commerciale "Gentili" di Macerata, tra i primi classificati per il Tedesco al Campionato Nazionale delle Lingue (6^ edizione) svoltosi ad Urbino il 26 e 27 febbraio.I 120 partecipanti alle semifinali per Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo erano stati selezionati dall’università urbinate tra ben 10.850 maturandi di tutta Italia."Unico studente di Istituto Tecnico Commerciale su 30 scuole ammesse, ha primeggiato gareggiando con coetanei di svariati licei italiani e pertanto i risultati eccellenti da lui ottenuti spiccano ancor di più e rendono il nostro Istituto particolarmente fiero di averlo come proprio alunno.La sua eccellente padronanza linguistica in Tedesco è stata lodata anche dai madrelingua esaminatori. Ha superato infatti le due prove (test sui modi di dire e colloquio orale) delle semifinali di venerdì con il massimo del punteggio - a pari merito con altri due colleghi - , perfetto poi l’uso della lingua e la correttezza grammaticale nella prova scritta creativa delle finali di sabato, che però oggettivamente vedeva favoriti i maturandi dei licei, in quanto è stata data più rilevanza a originalità e creatività.Grazie a Nicolas, quarto classificato di Tedesco tra i dieci vincitori a livello nazionale!" dice soddisfatto il dirigente scolastico Pierfrancesco Castiglioni.In un messaggio alla sua insegnante di Tedesco, Luciani Marisa , che ha avuto il piacere di accompagnarlo alla gara di Urbino, Nicolas scrive: “Ho vinto la mia sfida più grande: la timidezza; là ho stretto amicizia con tantissimi ragazzi e ragazze che mi hanno insegnato molto: vedere come ragionano, come scherzano, come affrontano le difficoltà, … Questa è stata senza dubbio la soddisfazione maggiore!".
Anelido Appignanesi è il nuovo presidente dell’Avis di San Severino Marche.Sarà coadiuvato nel suo mandato dal presidente uscente, Dino Marinelli, che è anche vice presidente, e dall’altro vicepresidente, Alberto Pancalletti, entrambi riconfermati nel nuovo consiglio direttivo che è composto da Emanuela Calcabrini, Cinzia Fagiolini, Antonietta Gasparroni, Sandro Marasca, Loredana Poloni, Valeria Cola Francesca e di cui fanno parte, come nuovi membri, Graziella Aringolo e Silvia Cipolletti.
Non ce l'ha fatta Graziella Forconi, la donna di 75 anni di San Severino che questa mattina ha accusato un malore mentre era a alla guida della sua Fiat Panda in viale della Resistenza.La donna è stata prontamente soccorsa da un agente di polizia in borghese che aveva visto l'auto parcheggiata in maniera anomala nei pressi di un incrocio con dentro la signora Forconi apparentemente addormentata. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 e i carabinieri della Stazione di San Severino, ma purtroppo i tentativi di strapparla alla morte si sono rivelati inutili.