Segnalati due dispersi in mare al largo di Porto Recanati, ma si tratta di un falso allarme. I nuotatori (due uomini di 73 anni) hanno chiamato in serata la Capitaneria di Porto comunicando che stavano bene.
La segnalazione giunta alla Guardia Costiera, intorno alle 16:20, riportava la presenza di due uomini a largo del capannone Montecatini e i soccorritori si sono subito messi in allerta in quanto, con l’avvicinarsi del tramonto e il calare del buio le ricerche si sarebbero fatte sempre più difficili.
La capitaneria di porto, congiuntamente ai vigili del fuoco e i carabinieri intervenuti, hanno poi deciso di sospendere le ricerche dopo ore in mare. Dopo non aver trovato nessun oggetto in corrispondenza delle zone circostanti alla posizone segnalata come ultimo avvistamento e in mancanza di segnalazioni da parte dei familiari, i soccorritori hanno interrotto le operazioni rimanendo comunque in allerta in caso di ulteriori sviluppi. Sviluppi positivi che poi sono arrivati in serata con la chiamata dei presunti dispersi.
La Civitanovese batte a domicilio l'Azzurra Colli per 1-0 e inanella il quarto successo consecutivo dopo il trionfo nel derby con la Maceratese. La neopromossa supera di corta misura l’ultima in classifica e raggiunge la vetta della classifica con 12 punti, a parimerito con Urbania e Urbino.
Al termine di un primo tempo povero di emozioni e senza reti, la Civitanovese riesce a trovare il gol del vantaggio a pochi minuti dal termine grazie alla reta a sorpresa di Brunet (39’). Il duplice fischio vede il parziale in favore degli ospiti per 0-1.
Nella ripresa l’Azzurra Colli si riversa in avanti e con una girandola di quattro cambi parte disperatamente a caccia del pari. Otto i calci d’angolo battuti dai locali che non riescono fino all'ultimo a sfondare la difesa ordinata dei rossoblù, bravi a smorzare sempre i ritmi di gioco. Il triplice fischio sancisce il quarto successo di fila per la Civitanovese che non poteva iniziare meglio il ritorno in Eccellenza.
La Maceratese supera Montegiorgio in trasferta al “Tamburrini” e torna a vincere dopo tre sconfitte di fila, l’ultima pesante nel derby della settimana scorsa con la Civitanovese. Il gol di Tortelli a inizio ripresa decide da solo la gara e fissa il risultato finale sullo 0-1.
Il primo tempo scorre senza reti con le due formazioni che si affrontano a viso aperto: scontri al limite della regolarità connotano un gioco maschio e senza esclusione di colpi, con l’arbitro che perlopiù lascia correre e non sfodera neanche un cartellino fino al duplice fischio. Il parziale rimane fermo sullo 0-0.
La ripresa si apre con il sorpasso della Maceratese: piattone di Tortelli (12’) su calcio d’angolo di Di Ruocco che si insacca in rete per l’esultanza degli irriducibili biancorossi accorsi a supportare i propri beniamini. Il Montegiorgio non cede e parte all’assalto in cerca del pari.
La partita rimane aperta fino all’ultimo ma la Maceratese difende con le unghie e con i denti il vantaggio fino all’ultimo dei sei minuti di recupero e al triplice fischio esulta il tanto agognato ritorno al successo. Tre punti importanti che ridanno ossigeno alla squadra di mister Lattanzi.
Il "Della Vittoria" si conferma un tabù per il Tolentino. Così come fu nella scorsa stagione, i cremisi faticano tremendamente a cogliere punti in casa e dopo il successo esterno contro il Chiesanuova non riescono a trovare la tanto auspicata continuità di risultati. La sfida contro la Jesina, valevole per la quinta giornata di campionato, costa la seconda sconfitta interna consecutiva. A decidere la rete di Trudo.
Buratti, assente in panchina per via dell'espulsione rimediata contro il Chiesanuova, deve rinunciare - tra infortuni e squalifiche - a Lanza, Di Lallo e Santirocco. In attacco c'è quindi spazio per Moscati, alle cui spalle agiscono Borrelli, capitan Petrini e Bracciatelli. Solita mediana di sostanza e debutto dal primo minuto per il neo acquisto Marchesan nella linea a quattro di difesa. Ospiti che si schierano con il consueto schema di gioco, il 4-2-3-1, con Trudo capitano e riferimento offensivo.
LA CRONACA - La prima chance è per i padroni di casa. Al 10' Borrelli va vicinissimo al gol olimpico direttamente da corner. La reazione degli ospiti è immediata con il grande stacco di Trudo che sfiora il palo di testa (14'). Ancora Jesina pericolosa al 24' con la conclusione dalla distanza di Giovannini.
La partita è vivace, ma non regala altre clamorose occasioni da rete sino all'intervallo. Al riposo si va sullo zero a zero.
Avvio di secondo tempo in cui entrambe le formazioni provano il colpaccio con tiri da lontano, con poco costrutto. A far muovere il tabellino al 54' ci pensa Trudo. L'attaccante bianco-rosso si mette in proprio e, al termine di azione personale, fredda Orsini con un diagonale chirurgico.
La reazione dei padroni di casa è timida. Soltanto due conclusioni con poco mordente di Tomassetti e del neo entrato Balloni sporcano i guantoni di Pistola. All'81' il numero uno jesino si esalta su un bel calcio di punizione di Petrini. Finale incandescente.
Prima il subentrato Cordella si divora il due a zero da solo davanti a Orsini, poi Nasic perde la testa e colpisce con uno schiaffo un avversario lasciando il Tolentino anche in dieci uomini. Sì tratta della mazzata finale per i padroni di casa che cadono ancora tra le mura amiche e tornano nella palude dei bassifondi della classifica.
L’atletica paralimpica conferma di avere la sua regina, l’Anthropos di Civitanova Marche: la compagine marchigiana, dopo l’exploit del 2022, si è confermata nel 2023 Campione d’Italia nella sovrana delle discipline.
Dopo le prove regionali di Macerata/Civitanova Marche dell’aprile scorso e di Macerata/Ancona dei primi di settembre, i campioni uscenti si sono presentati alle finali nazionali societarie da leader sia nella classifica Assoluti (19.190 punti contro i 16.101 dei primi inseguitori della Omero Bergamo) sia nella classifica Promozione (42.483 punti contro i 32.091 sempre della Omero Bergamo) e terza nella classifica giovanile (4.154 punti contro i 4.899 della Sempione 82 e i 10.139 della Omero Bergamo).
Ieri e oggi, a Modena i portacolori dell’Anthropos, non al completo dei ranghi causa due forfait per infortunio che andavano a scoprire alcuni punteggi/gara, dovevano difendersi dal tentativo di recupero degli agguerriti avversari.
Così è andata in scena una due giorni intensa di gare di altissimo livello con gli atleti dell’Anthropos che hanno rispettato le aspettative andando incrementare il proprio punteggio di classifica e il distacco in modo da respingere ogni velleità di rimonta.
Al termine delle giornate di gare, le classifiche hanno visto l’Anthropos confermarsi campione nel settore promozionale maschile per il quarto anno di fila (89.168 punti contro i 60.127 della seconda, Bergamo, e i 36.550 della terza, Sempione 82), ma soprattutto hanno visto i nostri portacolori laurearsi Campioni d'Italia negli Assoluti Maschili con 38.432 punti contro i 32.530 della Omero Bergamo e i 24.865 del Sempione 82. In campo giovanile è arrivato un secondo posto per i marchigiani con 11.569 punti alle spalle di Bergamo (20.747, ma davanti alla Freemoving, terza con 10.576.
Si tratta del secondo titolo societario dell’atletica paralimpica che arriva nelle Marche.
Gli atleti che hanno contribuito con le loro prestazioni a questo storico risultato sono: il capitano Giuseppe Campoccio (atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa in doppio tesseramento Anthropos), Adolf Agyemang, Michele Baldelli e le guide Andrea Marini e Rachid Hallabou, Endri Bani, Enrico Mario Benes, Davide Benigni, Salvatore Gabriele Bianca, Gabriele Brengola, Matteo Cappelletti, Francesco Carciofi, Luigi Casadei, Francesco Conzo, Carlo Corallini, Salvatore Cutaia, Raffaele Di Maggio, Emanuele Di Marino, Ndiaga Dieng, Amine El Idrissi, Gabriele Fella, Rigivan Ganeshamoorthy, Giovanni Loiacono, Michele Macellari, Federico Mei, Fausto Morlacco, Niccolò Pirosu (atleta delle Fiamme Azzurre in doppio tesseramento Anthropos) e le sue guide Osaremen Godstime Ozigbo – Federico Vitali – Nicholas Chiesi – Federico Pergolini, Diego Pia - Jonatha Riderelli, Andrea Sampaoli, Gaetano Schimmenti, Ilia Scuderi Panebianco, Angelo Trasmundi e Fabrizio Vallone.
I tecnici che li hanno preparati: Rosanna Cavoli, Andrea Croia, Mauro Ficerai, Giorgio Gioacchino, Maurizio Iesari, Roberto Minnetti, Giuseppe Raffermati, Marcello Salati, Orazio Scarpa e Michele Iarocci.
I dirigenti e tecnici al seguito della squadra a Modena: William Sagripanti, Riccardo Panza, Fabio Battellini e Nelio Piermattei.
Così il presidente, Nelio Piermattei: “Vincere questo titolo è stato difficile lo scorso anno e confermarlo lo è stato ancora di più, come dimostra il punteggio apertissimo fino all’ultima prova con l’ansia di evitare errori e squalifiche che avrebbero potuto compromettere il lavoro sin qui svolto! Molta tensione e altrettanta concentrazione, ma anche tantissimo entusiasmo, determinazione, spirito di gruppo e voglia di centrare l’obiettivo hanno accompagnato tutti noi in questa tre giorni".
"Questo risultato, unito ai successi in FISDIR, conferma che siamo la prima società paralimpica per l’atletica in Italia e lo stiamo dimostrando a suon di titoli. Sono veramente contento e ringrazio uno a uno tutti i nostri splendidi campioni che con tanto attaccamento ai colori e con sacrificio, spesso anche non al meglio fisicamente, hanno voluto raggiungere un risultato che ci premia tutti. Un grazie ai tecnici e agli altri dirigenti per il lavoro svolto Un grazie di cuore anche alle Fiamme Azzurre e al Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa per la collaborazione e il sostegno con gli atleti in comune”.
Un vero e proprio sabato da record per Overtime, il Festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva, che in occasione della tradizionale serata di gala è sceso in campo con due autentiche leggende del giornalismo e dello spettacolo.
Pubblico delle grandi occasioni presente già dal tardo pomeriggio, con Federico Buffa a raccontare le sue passioni in ambito sportivo di fronte a un’Overtime Arena da tutto esaurito. Non certo una novità per lo storyteller più amato d’Italia, amico di lunga data del Festival e di Macerata, che in compagnia di Dario Ronzulli anche quest’anno ha deliziato la platea di piazza Cesare Battisti con il suo stile inconfondibile.
Spazio, nelle battute iniziali, alle affascinanti storie di calcio pionieristico, dedicate alle prime tappe della storia ultracentenaria del Genoa, con aneddoti unici com quello relativo alle cinque finali scudetto del 1925.
Dal calcio alle Olimpiadi, Federico Buffa ha poi passato in rassegna le Olimpiadi di Berlino 1936, confermandosi ancora una volta maestro nel raccontare storie in cui sport, cultura e società si legano a doppio filo. Tra sorprese e incursioni tra il pubblico, sono stati il Giappone - altra sua grande passione - e le sue vicende storiche e sportive a scrivere la parola fine sulla straordinaria enciclopedia di cultura sportiva firmata Federico Buffa, premiato per l’occasione da Banca Macerata.
Nel frattempo, in piazza della Libertà, il pubblico maceratese attendeva con impazienza l’apertura del Teatro Lauro Rossi, dove qualche ora più tardi Nino Frassica sarebbe salito sul palco per presentare “Paola. Una storia vera”.
"Quest’anno abbiamo scelto di raccontare lo sport e la cultura sportiva attraverso la passione, ottenendo una straordinaria risposta da parte del pubblico - afferma Michele Spagnuolo, direttore artistico di Overtime - Siamo entusiasti di poter contare su location straordinarie come un Teatro Lauro Rossi ancora una volta tutto esaurito, al pari di tutti gli altri appuntamenti di questa tredicesima edizione".
"Overtime è il festival che allena il corpo e la mente - ricorda Riccardo Sacchi, assessore comunale allo Sport, al Turismo e agli Eventi - e anche quest’anno ha proposto storie, racconti e interessanti approfondimenti a tema sport ai maceratesi e non solo. Come Amministrazione, vedere Macerata piena di pubblico e di entusiasmo ci riempie di orgoglio, confermando ancora una volta la bontà della scelta di puntare e investire su un prodotto culturale di altissimo livello".
Da vero e proprio showman consumato, il comico messinese si è raccontato con l’ironia che da sempre accompagna la sua carriera, rispondendo alle curiosità del giornalista Marco Ardemagni in costante equilibrio tra realtà e surreale. Applausi scroscianti da parte del pubblico, che al di là dei tradizionali appuntamenti della domenica quest’anno, eccezionalmente, continuerà ad ascoltare storie di sport e di cultura anche nella giornata di lunedì 9 ottobre.
L’edizione 2023 di Overtime, infatti, chiuderà ufficialmente i battenti nell’aula Verde del Polo Pantaleoni, dove dalle 16,30 Andrea Golsterin presenterà il suo libro “Il potere del pallone” in compagnia di Stefano Pollastrelli, Stefano Villamena, Francesca Spigarelli di Unimc e dell’arbitro Juan Luca Sacchi.
Oggi, 8 ottobre, ricorre la giornata internazionale sulla dislessia, una neurodiversità che interessa circa il 10% della popolazione mondiale. A sostegno della campagna di sensibilizzazione “Unidos por la Dislexia” anche il Comune di Caldarola si colora di turchese.
Negli ultimi anni l’impatto della campagna in favore della conoscenza della dislessia è stato eccezionale, un gran numero di Consigli Comunali, Parlamenti, Assemblee Nazionali e altre istituzioni in tutto il mondo si sono colorati in segno di solidarietà con questa iniziativa.
Non poteva essere da meno l’amministrazione comunale di Caldarola, sempre molto sensibile nei confronti di iniziative di tale importanza, in questi giorni pertanto sarà possibile ammirare la facciata della sede comunale illuminata di un brillante color turchese.
La Macagi Cingoli batte anche il Pressano e ottiene la seconda vittoria consecutiva in Serie A Gold. I ragazzi di Palazzi hanno battuto i trentini per 28-34, nella partita della quinta giornata del campionato di massima serie di pallamano, al termine di un match dominato da Strappini e compagni.
PRIMO TEMPO - Nei primi 30 minuti di gioco gli ospiti riescono a conquistare per più volte un vantaggio rassicurante di 3 gol, dimostrando di aver effettuato un altro grande miglioramento nel loro percorso di crescita. Ciattaglia apre le marcature, Fraj pareggia ma Strappini fa 1-2.
Dall’altra parte Fraj e Hamouda ribaltano il parziale sul 3-2, però Codina Vivanco e Mangoni realizzano le reti del 3-4. Dopo il pareggio di D’Antino, la Macagi piazza un break di 0-3 firmato doppio Shehab e Strappini, piazzando il 4-7. Mangoni e Shehab rispondono a Hamouda e Fraj, mantenendo il +3, quindi Rossetti e D’Benedetto portano gli ospiti sul 7-11.
Pressano non ci sta e replica con un contro-break di 3-0 con le reti di D’Antino (2) e Matteo Moser, parziale sul 10-11. Cingoli torna subito a +4 con uno 0-3 timbrato Somogyi, Rossetti e Strappini, portandosi sul 10-14 al 23’. Nel finale le due squadre danno vita ad un acceso botta-risposta, con il primo tempo che si conclude 13-17.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa la Macagi gestisce il vantaggio e riesce quasi a raddoppiarlo, con il Pressano che non riesce a impensierire un Mihail in formato gigante. Shehab segna due reti in apertura di seconda frazione e porta a +6 i suoi compagni (13-19). D’Antino, Francesco Rossi e Fraj accorciano fino al 17-20 del 39’. Hamouda con tre gol consecutivi tiene a galla Pressano, rispondendo alle marcature di Somogyi e Codina Vivanco (20-23).
Dopo il 22-25 di D’Antino al 46’, la Macagi Cingoli piazza un break di 3-0 firmato Rossetti, D’Benedetto e Ciattaglia, parziale sul 22-28 a 12 minuti dal termine della gara. Matteo Moser accorcia, dall’altra parte Rossetti e Codina Vivanco strappano il +7 (23-30). D’Antino riavvicina i locali fino al 26-31. Nei minuti finali D’Benedetto, Strappini e Shehab replicano ad Hamouda e Mazzoni, così il match si conclude sul definitivo 28-34.
Tabellino
Pressano 28-34 Macagi Cingoli (13-17)
Pressano: Facchinelli, Loizos, Moser M. 3, Villotti, Rossi N., D’Antino 9, Rossi F. 1, Mazzucchi, Hamouda 7, Pilati, Folgheraiter, Moser N. 1, Gazzini 1, Mizzoni 1, Fraj 5, Giongo. All. Fadanelli
Macagi Cingoli: Mihail, Albanesi, D’Agostino, Ciattaglia 4, Shehab 6, Mangoni 2, Somogyi 3, Bordoni, Latini, Strappini 4, D’Benedetto 4, Rossetti 5, Compagnuci, Codina Vivanco 6. All. Palazzi
Arbitri: Rhim – Plotegher
(Credit foto: Ufficio stampa Pressano9
Tra tutti i tumori che possono colpire la specie umana il tumore del seno per le donne è sicuramente quello che ha un’incidenza maggiore. Si stima che in un anno ci siano decine di migliaia di diagnosi; con riferimento ai dati del Ministero della Salute, quelle eseguite nel 2022 sono state circa 55.700.
Si tratta di una patologia oncologica che fino a qualche anno fa presentava un’alta mortalità. A prescindere dalla tipologia, che presenta delle variazioni dal punto di vista morfologico ed istologico, fino a 20 anni fa si calcolava che per 8 donne su 10 non si prospettava una lunga sopravvivenza alla patologia.
Ma la ricerca ha sviluppato un continuo progresso della tecnica chirurgica, delle terapie specifiche ed anche dei protocolli di comportamento nel post-operatorio. Una grande influenza sulla riduzione della mortalità hanno avuto di sicuro gli screening di prevenzione per una diagnosi precoce a cui le donne si sottopongono soprattutto nella fascia di età più a rischio (45-70 anni).
Il Servizio Sanitario Nazionale opera con un’organizzazione capillare, avvertendo tutte le donne interessate della possibilità di un esame mammografico assolutamente gratuito da ripetersi ogni due anni.
La mammografia è l’esame di elezione per una eventuale diagnosi precoce di tumore del seno. Anche questo esame ha subito un’evoluzione tecnologica e, pur essendo generalmente efficace nella sua funzione, in certe occasioni, come nella versione con tomosintesi, riesce a percepire una modificazione cellulare ridottissima altrimenti non percepibile anche in seni particolarmente densi.
I fattori di rischio per il tumore del seno sono sicuramente l’età, ma anche la familiarità; si stima che una percentuale compresa tra il 5 e 7% dei tumori mammari sia ereditaria. Anche gli ormoni hanno un ruolo nell’incidenza della patologia; aumentano la possibilità un menarca precoce, una menopausa tardiva ed anche l’assenza di gravidanze, così come i contraccettivi orali ed alcune terapie ormonali sostitutive.
Quanto descritto rappresenta i cosiddetti rischi non modificabili, sono invece modificabili quelli legati ai comportamenti individuali: alimentazione scorretta alla base di sovrappeso e obesità, consumo di alcol e fumo. Si è invece verificato che l'allattamento al seno riduce il rischio di ammalarsi di cancro al seno.
La rilevazione dei sintomi viene associata alla percezione di un nodulo tramite autopalpazione. In realtà, nella stragrande percentuale dei casi si tratta di forme benigne, come fibroadenomi e cisti, che compaiono principalmente nelle donne fertili, hanno forma regolare, sono dolorosi e si muovono se spostati con le dita.
I noduli originati da un cancro maligno presentano invece bordi irregolari, non si spostano e sono in genere segno di una forma tumorale già avanzata. Un segno da tenere in considerazione è anche l’alterazione della forma del capezzolo o perdita di liquido da un solo capezzolo.
Oltra alla mammografia per la fascia di età più esposta, la diagnosi prevede per le donne under 45 un’ecografia mammaria da cui trarre eventuali ulteriori accertamenti.
La terapia per questo tipo di tumore è anzitutto chirurgica per rimuovere i tessuti malati. Si tende a ricorrere se possibile alla chirurgia conservativa con l’obiettivo di salvare il seno, ma si può arrivare anche alla mastectomia parziale o totale. Anche in questo caso, comunque si può procedere alla ricostruzione del seno.
Dopo l’intervento si effettua una radioterapia adiuvante contro il rischio di recidiva locale. A seguito di un’attenta valutazione istologica e biologica del carcinoma, a molte pazienti viene proposta anche una terapia con farmaci anticancro; la chemioterapia non è sempre necessaria, possono essere adottate terapie ormonali o trattamenti con farmaci che vanno a colpire bersagli molecolari.
Negli ultimi anni si è assistito ad un progresso significativo delle tecniche di cura tale da rendere possibile anche il trattamento di tumori particolarmente aggressivi o in fase avanzata.
È notizia ultima, nell’ambito della ricerca, l’approvazione da parte dell'Aifa di una farmacologia mirata nella terapia di una forma molto aggressiva di tumore al seno, in grado di ridurre il rischio di morte del 34% in tutta la popolazione studiata e addirittura del 52% nelle pazienti con già presenti metastasi cerebrali.
Il mese di ottobre è dedicato proprio all’informazione per la prevenzione, diagnosi precoce e cura del tumore del seno. Nella nostra rubrica "Sano a sapersi" dedicheremo più di una puntata all’argomento molto importante per la salute delle donne.
Oggi abbiamo preferito iniziare con un’analisi dell’elemento tecnologico per la fase più significativa: la diagnosi precoce. Abbiamo interpellato il dottor Pietro Cruciani radiologo diagnostico, già responsabile del servizio di Radiologia presso l'ospedale di Camerino- San Severino attualmente consulente del centro medico Associati Fisiomed per descrivere l’ultima tecnologia a sua disposizione: la mammografia con tomosintesi.
Dr. Cruciani quali sono le differenze tra la mammografia digitale tradizionale e quella con tomosintesi?
"Entrambe le tecniche sono digitali. La mammografia con tomosintesi, pur erogando sostanzialmente la stessa dose di radiazioni assorbite, offre un miglior risultato diagnostico. Con questa tecnica è infatti possibile studiare la mammella anche nella terza dimensione, la profondità, evitando la sovrapposizione delle strutture ghiandolari della mammella. Il risultato finale è una maggior accuratezza con possibilità di individuare lesioni meno evidenziabili con la mammografia tradizionale che possono rimanere nascoste sotto al tessuto ghiandolare normale".
Quali vantaggi hanno le pazienti nell’eseguire questo tipo di esame?
"Il posizionamento della mammella è più confortevole e flessibile, a vantaggio delle donne diversamente abili o in carrozzina. L’apparecchio guadagna in profondità con visualizzazione ottimale del tessuto retromammario. L’esame è meno doloroso di una mammografia standard poiché con la tomosintesi la compressione è ridotta al minimo, quanto basta per stendere il tessuto".
A chi è consigliato maggiormente questo tipo di esame?
"Alle donne con mammelle dense, male esplorabili con mammografia standard. In questi seni la tomo, eliminando le sovrapposizioni ha individuato statisticamente il doppio dei tumori. È indicato inoltre nelle mammelle già operate, nei tumori multicentrici e quando sono presenti microcalcificazioni con ottimale analisi morfologica".
Due riconoscimenti di prestigio nel giro di quattro giorni, che confermano la capacità del Gruppo Elettromedia S.p.A. di interpretare al meglio le dinamiche dei mercati di riferimento. Sia in Europa che negli Usa.
L’azienda di Potenza Picena, leader mondiale nel mercato dell’audio professionale, car, marine e powersports, è volata venerdì 29 settembre a Londra, precisamente all’ippodromo di Ascot.
È stato lo sviluppatore del software vincitore, l’ingegnere Ferdinando Foresi, a ritirare il riconoscimento Eisa Award per la categoria In-car Dsp software (Expert imaging and sound association, associazione di 55 riviste specializzate di 29 Paesi). Si tratta del 22° premio, dal 2003.
Queste le motivazioni della giuria, che hanno spinto a considerare il software “Bit Drive” di Audison, storico brand di Elettromedia, il prodotto più innovativo dell’anno: "È il perfetto strumento per ottenere il massimo dai più recenti - e futuri - dispositivi basati su Dsp (elaborazione digitale del suono, ndr). Presentando le sue funzionalità avanzate attraverso una nuova e sempre più intuitiva Gui (interfaccia grafica utente), offre facilità d’uso e velocità nei compiti complessi e rende la configurazione con sistemi standard un gioco da ragazzi (…)".
Un nuovo traguardo è stato raggiunto martedì 3 ottobre a Tampa, in Florida, alla fiera più importante al mondo per la componentistica nautica: l’Ibex (The International boatbuilders’ exhibition & conference). In rappresentanza del Gruppo, il direttore tecnico Luca Girotti con Newly Rossetti (sviluppo prodotto) e Angelo Reschini (key account manager della divisione marine).
“Gli Stati Uniti coprono oltre l’80% del mercato nautico internazionale - commenta Marco Pantaleone, Hertz Marine product manager -. E il fatto che la commissione tecnica di altissimo livello dell’Ibex ci abbia premiato con l’Innovation Award per esserci distinti fra tante aziende con l’Hertz Tower Speaker HTX 8H (per la categoria entertainment), ritenuto anche questo il prodotto più innovativo dell’anno, è motivo di grande orgoglio. Ciò crea valore nei mercati di riferimento, grazie anche alla nostra lunga esperienza nel settore dell’audio professionale con il brand Lavoce Italiana".
Con l’intento di rispondere ai bisogni e servire al meglio i clienti marine produttori di imbarcazioni negli Usa, lo scorso marzo è stata inaugurata una sede nel Tennessee, con la costituzione dell’Elettromedia Corporation. È stato un passo fondamentale per l’azienda che, con questa operazione, è entrata in modo diretto in Nord America.
"Gli ultimi riconoscimenti ci fanno guardare ancora di più al futuro. Premiano anche la nostra strategia di espansione - aggiunge Marco -, che non ha ceduto al post-pandemia, anzi".
"La nostra mission aziendale – interviene soddisfatto il presidente del Gruppo Elettromedia Pietro Pantaleone (padre di Marco) – è proprio rendere la tecnologia alla portata di tutti. Ergonomia, sviluppo di algoritmi per avere i risultati migliori, intelligenza artificiale nel processamento audio e chiarezza del suono, calibrato in auto come a casa, sono le parole chiave. Abbiamo scelto di investire, da sempre, nella ricerca e di farne il nostro punto di forza. La gestione aziendale è fondata su pianificazione strategica e attenzione alle risorse umane".
Attualmente la sede di Potenza Picena occupa oltre 80 collaboratori, di cui più di 40 impiegati nell’area ricerca e sviluppo. C’è un team dedicato appositamente alla ricerca e all’innovazione scientifica, che collabora con il Politecnico di Milano.
Vittoria di carattere per la Halley Matelica sul campo di una combattiva Braderm Roseto. I biancorossi, ancora privi di Verri e Ciampaglia, riemergono dalle ceneri dopo essere piombati anche a -14 e, ridotti all’osso dai falli, piegano al rush finale i padroni di casa.
Una vera prova corale quella dei ragazzi di coach Trullo al cospetto di una squadra che non poteva che essere drasticamente diversa da quella rinunciataria di sette giorni fa ad Ancona.
C’è poca precisione in avvio, le due squadre si danno battaglia per tutto il primo quarto, con la Vigor che tocca più volte il +3 sprecando anche qualche chance per dare un primo strappo al match.
I biancorossi, però, si inchiodano nel secondo quarto. Bastone martella con continuità in post basso e con 10 punti in un amen costruisce il parziale di 13-0 che fa volare via la Braderm.
Coach Trullo deve pure fare i conti con un arbitraggio a dir poco discutibile, che carica di falli Provvidenza e Mentonelli (rispettivamente 4 e 3 già a metà secondo periodo), e Matelica precipita a -13 (40-27 al 17’). Un paio di guizzi di Mariani e il brio di Sulina sono buoni almeno a tenere aggrappata al match la Halley, che negli spogliatoi rientra sul -8 (44-36).
Roseto prova a sgasare in apertura di terzo quarto, quando cinque punti in fila di Lestini spingono gli abruzzesi al massimo vantaggio sul +14 (55-41 al 23’). Sembra l’inizio della fine, con una Halley spaesata e innervosita, e invece un elettrico Sulina e un’altra fiammata di Mariani lanciano il parzialone di 2-20 che cambia volto alla partita (57-61 al 28’).
La gara si fa tesissima, si segna col contagocce e la Vigor perde presto per cinque falli prima Mariani e poi Provvidenza. Ma i biancorossi serrano la difesa a doppia mandata, riuscendo a resistere anche quando, nel finale, esce per falli pure Musci, il faro dell’ultimo periodo biancorosso.
I colpi di grazia li infliggono Mentonelli e Riccio con le due triple che mettono gli ultimi chiodi sulla bara abruzzese. Una vittoria che vale oro e che tiene la Halley in testa alla classifica, in attesa del match di domenica prossima a domicilio contro il Pescara Basket.
BRADERM ROSETO-HALLEY MATELICA 69-77
ROSETO: Scarpone ne, Francani, Jovanovic 8, Klacar 6, Paluzzi ne, Meschini 2, Maretto 12, Lestini 7, Bastone 27, Fasciocco 7, Di Filippo ne, Cantarini. All.: Francani.
MATELICA: Provvidenza 2, Verri ne, Pecchia ne, Mentonelli 9, Carone, Mazzotti 16, Porcarelli ne, Ciampaglia ne, Riccio 7, Mariani 20, Sulina 13, Musci 10. All.: Trullo.
ARBITRI: Menicali, Pratola.
PARZIALI: 22-23, 22-13, 18-25, 7-16.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all’avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all'omicidio stradale e nello specifico la responsabilità penale del conducente per il sinistro occorso ad un pedone in fase di attraversamento del tratto stradale.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di San Ginesio che chiede: "Quando il conducente può essere responsabile per omicidio stradale a seguito di investimento del pedone con condotta imprudente?".
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata, sulla quale ha avuto modo recentemente di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34406/19, affermando espressamente quanto segue: “In tema di incidenti stradali, ciò che deve essere valutato nel caso concreto è la ragionevole prevedibilità della condotta della vittima e la possibilità di porre in essere le manovre di emergenza necessarie ad evitare l’evento, qualora il pericolo temuto si concretizzi a causa del comportamento imprudente altrui o della violazione delle norme di circolazione da parte della vittima” (Cass. Pen.; Sez. IV; sent. n. 34406; dep. il 29.07.2019).
A tal fine, l’indagine da compiere, involge l’analisi esegetica dell’articolato impianto normativo in materia di circolazione dei pedoni. Il pedone - colui che cammina a piedi - che utilizza la strada secondo la sua destinazione specifica (la circolazione) è, in quanto tale, soggetto ai doveri giuridici posti dal codice della strada (art. 1).
Il codice regola la materia in due norme, una - art. 190 - che disciplina il “comportamento dei pedoni” e l’altra - art. 191 - che stabilisce il "comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni".
Le due disposizioni vanno coordinate, perché il comportamento del conducente è complementare a quello del pedone. Il principio informatore della circolazione di cui all’art. 140 grava il conducente di tre obblighi comportamentali: 1) ispezionare costantemente la strada; 2) mantenere sempre il controllo del veicolo; 3) prevedere le ragionevoli situazioni di pericolo, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada.
Conseguentemente, per affermare la colpa esclusiva del pedone, deve realizzarsi una duplice condizione: a)che il conducente, per cause estranee alla diligenza e alla prudenza da lui osservate, si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistare il pedone e di osservarne tempestivamente i movimenti, attuati in modo improvviso e inatteso; b) che il conducente abbia osservato le norme della circolazione stradale e quelle di comune prudenza e diligenza.
"Ne deriva che per escludere la responsabilità del conducente da ogni addebito di colpa, generica o specifica, è necessario che la condotta del pedone si ponga come causa atipica ed eccezionale, da collocarsi nell’ambito del ragionevolmente non prevedibile" ( Cass. Pen., sez. IV; sent. n. 18321/19).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore, e in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità in materia di responsabilità colposa del conducente, si può affermare che: "In tema di circolazione stradale, trova applicazione il principio secondo il quale l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché questo rientri nel limite della prevedibilità, dal momento che ciò che necessita di opportuna ponderazione è proprio la ragionevole prevedibilità della condotta realizzata dalla persona offesa, oltre alla possibilità di porre in essere la manovra di emergenza necessaria ad evitare l’evento, nel caso in cui il pericolo temuto si concretizzi" (Cass. Pen.; Sez. 4; sent. n. 5691, dep. 11/02/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Ben 18 patenti di guida ritirate a conducenti sorpresi sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Il triste refrain del sabato sera si è ripetuto anche la notte scorsa, a seguito dei servizi specifici svolti dalla polizia stradale di Macerata a Civitanova Marche.
Dei 18 automobilisti che hanno dovuto dire addio alla patente, 8 erano uomini di età compresa tra 18 e i 28 anni, 7 oltre i 32 anni; tre patenti di guida sono state ritirate a due donne di età compresa tra 18 e i 22 anni, mentre una patente è stata ritirata a una donna di oltre i 32 anni.
Complessivamente sono state individuate, in una sola notte, 9 violazioni di natura penale e 9 di natura amministrativa. In totale sono stati decurtati 240 punti ed elevate 21 sanzioni al codice della strada.
Rabbia, delusione e sconforto, possiamo riassumere con queste tre parole il pomeriggio dell’Aurora Treia che incappa nella seconda sconfitta consecutiva contro l'Atletico Calcio Porto Sant'Elpidio al termine di un incontro dove si è vista annullare ben cinque reti.
Primo tempo scandito dal bel gioco dei locali che chiudono avanti di un goal ma ne reclamano tre annullati per posizione irregolare. Il vantaggio arriva al 23’ per mano di Pucci con una botta di destro da oltre trenta metri che si scaglia sotto la traversa.
Due minuti dopo Chornopyshchuk tira un’ottima punizione dalla distanza ma non basta per superare finori che deposita in corner. Al 32’ è Cervigni a calciare di prima ma la palla si deposita sul fondo.
Gli ospiti si affacciano al 41’ con Giuli in contropiede ma Frascarelli blocca senza troppi problemi. Nella ripresa l’Aurora alza subito il ritmo e trova il 2-0, al 47', con Capponi che supera Finori con un pallonetto dopo aver raccolto un pallone che sembrava perso. Al 56’ inizia a scaldarsi Gabaldi che colpisce la traversa dopo aver raccolto una palla vagante nell’area locale.
Al 63’ Gabaldi calcia al volo, su assist del subentrato Fuglini e permette ai rivieraschi di accorciare le distanze. Al 73’ arriva il rocambolesco pari degli ospiti: Amici crossa, la palla viene deviata, colpisce il palo su indecisione di Frascarelli. Il direttore di gara assegna il goal agli ospiti facendo infuriare tutti i presenti al "Capponi".
L’Aurora si scompone e subisce addirittura la rete del 2-3: Mannozzi supera l’estremo difensore locale con un tiro a rientrare. I padroni di casa raccolgono i cocci e trovano le energie per raggiungere il momentaneo pareggio. Chornopyshchuk intercetta il cross dalla bandierina di Pucci impattando di prima in semirovesciata trovando un goal da cineteca.
Ma non è finita, al 94’ c’è spazio per la rete di Misin che raccoglie un passaggio di Forò bravissimo ad approfittare di un errore grossolano di Demaj. Il Porto Sant’Elpidio vince e da continuità ai risultati mentre l’Aurora campo esce dal campo tra i veleni.
In pochi sanno che in Europa esistono le 'Banche del Tempo'; una realtà dal nome evocativo e meritevole di approfondimento presente anche nella città di Macerata.
Per quanto riguarda la sua origine, questa affonda le radici nel territorio della Gran Bretagna degli anni '80 dove nacque un movimento di piccole comunità che decisero di scambiarsi tempo, saperi e beni senza usare il denaro. Questa comunità no-profit risponde al nome di Lets, acronimo di Local Exchange Trading System e si è formata come reazione alla crisi sociale ed economica provocata dalle politiche neoliberiste, che hanno ridotto i servizi pubblici con conseguente aumento della povertà.
Un sistema che non è solo soluzione di emergenza, ma anche proposta di un’economia “alternativa”, imperniata sul principio di solidarietà e risocializzazione.
Successivamente, l’idea dei Lets si diffonde in altri paesi come la Francia, dove prende il nome di Sel, acronimo di Système d’Echange Local. Da questi sistemi francesi, che si connotano per un carattere meno politico dei Lets, è derivato il modello delle Banche del Tempo.
In Italia il primo progetto finalizzato a creare una Banca del Tempo nasce a Parma, nel 1992, per iniziativa di un dirigente sindacale, ma la prima vera Banca del tempo nasce a Sant'Arcangelo di Romagna, nel 1995.
Per saperne di più abbiamo intervistato Anna Capitani, la presidente di questa realtà maceratese che ha lavorato presso l’Università degli studi di Macerata e che ha dedicato la propria vita a scrivere raccolte in versi che hanno ottenuto importanti riconoscimenti letterari.
Ci ha spiegato com’è nata la Banca del Tempo a Macerata, mettendo in luce il principio su cui si regge che, in questo caso, coincide anche con la finalità: "Quando, con il vice presidente Alberto Rossi, all’incirca nel 2009, abbiamo fondato la Banca del Tempo lo abbiamo fatto con l’intento del mutuo soccorso, dell’aiuto. L’aspetto più importante della vita è proprio l’aiuto reciproco che ognuno di noi può ricevere e dare. Questa è la regola fondamentale della vita, che ne sostanzia la sua totalità. Allontanandosi da tutto questo non esiste più niente".
Entrando più nel merito del suo funzionamento, delle attività e servizi offerti, va detto che queste banche sono organizzate allo stesso modo degli istituti di credito con la differenza che le transazioni si basano sullo scambio del tempo, non su quello del denaro.
In sintesi chi aderisce, specifica quali attività e/o servizi intende svolgere e apre un proprio conto corrente dove anziché gli euro, si depositano le ore che si hanno a disposizione.
In questo modo dunque c’è un reciproco aiuto tra i soci; ad esempio chi ha offerto un servizio con un tot di ore, a sua volta, riceverà un corrispettivo credito temporale da spendere in base al servizio di cui ha bisogno. Tuttavia, non è necessario restituirlo univocamente alla persona che lo ha fornito: è la banca a gestire la circolazione attività-ore.
Ad esempio, "Giada" (nome di fantasia, ndr) apre un conto di x ore offrendosi come insegnante d’inglese. A questo punto la banca mette in contatto Giada con Carlo, altro socio, che ha bisogno di migliorare il suo inglese. E la signora Giada come recupera le ore messe a disposizione?
In base alla sua necessità, per esempio qualcuno che le poti le piante del suo giardino, la banca contatterà un socio disponibile a compiere questo servizio. Va specificato che "possono subentrare - spiega Anna Capitani - anche i familiari della persona per ricambiare lo scambio” e che il servizio offerto può essere “indipendente rispetto al ruolo, al mestiere che la persona riveste nella vita sociale e lavorativa”.
Nella fattispecie, per quanto concerne le attività svolte nel territorio di Macerata, la Banca del Tempo ha collaborato per un importante periodo, quando come referente ai servizi sociali c’era Brunetta Formica, con il Comune di Macerata sia in ambito sociale sia in quello culturale.
Per quanto riguarda quest’ultimo si è distinta per molte attività, tra cui l’organizzazione di eventi gravitanti attorno allo Sferisterio, all’opera lirica, alla lettura di poesie per un pubblico di bambini dai 0 ai 12 anni presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, riscuotendo un notevole successo.
Inoltre, prestando particolare attenzione e sensibilità alla componente demografica del territorio, che vede una popolazione a maggioranza anziana, per circa cinque anni la banca ha fornito uno 'scambio' al comune di Macerata accompagnando gli anziani alle terme di Sarnano e di Tolentino. A bordo di ogni pullman vi erano due associati che seguivano le persone quando dovevano fare le cure dando così assistenza.
Tra le altre attività si possono citare i convegni organizzati nel difficile periodo pandemico, con gli interventi di medici, psicologi, avvocati, sui pericoli, non solo di salute, ma anche a livello psicologico, morale e alimentare in quel lungo e sofferto periodo. La presidente ci ha parlato anche di un progetto, svolto in collaborazione con la Regione Marche, in cui la Banca del tempo di Macerata ha avviato una collaborazione come partner con l’Ircr, all’epoca presieduto da Giuliano Centioni che diede una preziosa testimonianza sulla vita delle persone sole e anziane.
La società esiste dove esistono gli scambi e gli scambi che avvengono nella Banca del Tempo sono scambi dove la dimensione temporale si libera della visione standardizzata e si libra in direzione di un tempo ritrovato nell'altro, in sé stessi.
Nuovi spazi per l’oratorio della cattedrale di Santa Maria. Sono stati inaugurati venerdì 6 ottobre i ristrutturati locali che ospiteranno l’oratorio di Santa Maria in vicolo Parrocchia.
All’interno diverse stanze con ambienti per lo svago e giochi (tra cui un ping pong donato dal Comune). I lavori sono stati resi possibili grazie alla generosità dell’azienda Halley di Giovanni Ciccolini.
Le attività saranno portate avanti dagli educatori Rita Boarelli e Roberto Ubaldi che hanno dedicato il loro tempo libero a questo progetto. All’inaugurazione erano presenti il vescovo Massara, i parroci don Lorenzo e don Francesco, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Baldini, i tanti ragazzi che usufruiranno di questi nuovi spazi e le loro famiglie.
Dopo le congratulazioni in via "telematica", sono arrivate anche quelle "di persona". Il matelicese Yuri Falzetti, eletto recentemente campione del mondo al World Bodypainting Festival che si svolge tutti gli anni a Klagenfurt in Austria, è stato infatti ricevuto in Comune dal vicesindaco Denis Cingolani, che si è complimentato con lui a nome di tutta l’amministrazione comunale.
A Yuri è stato consegnato anche un riconoscimento simbolico per aver portato in alto il nome di Matelica nel mondo, in quanto la disciplina del bodypainting è una vera e propria arte seguita in tantissime nazioni. Falzetti si è classificato primo nella “Open category”, con 132 punti, finendo sul gradino più alto del podio davanti a Kim Jinra (119 punti) dalla Corea del Sud e Rausch Katrin (112 punti) dalla Germania.
"Un grande risultato che ci rende molto orgogliosi – ha detto Cingolani –. Conoscevamo bene le doti artistiche di Yuri e finalmente è arrivato il giusto riconoscimento dopo tanti di impegno e sacrificio per portare avanti questa sua passione. A lui vanno i nostri più vivi complimenti, sperando che possa ripetersi ancora in futuro portando la sua arte sempre più in giro per il mondo".
Fiori d'arancio per Maura Nardi ed Emanuele Loati - un tempo Mauro e Adriana prima del cambio di genere - che stamani si sono sposati a Recanati, dove risiedono.
Un anno fa il coming out, adesso il fatidico sì davanti a una settantina tra amici e parenti che hanno preso parte alla cerimonia, a Villa Anton, officiata in forma civile da Francesco Fiordomo, già sindaco e attuale assessore della città di Giacomo Leopardi.
Maura, 41 anni recanatese, affetta da cecità, è un'impiegata del Comune, oltre che voce storica di un'emittente radiofonica locale; Emanuele, 36enne originario della Romania, lavora nella mensa di una casa di riposo.
Si erano conosciuti quattro anni fa su un gruppo transgender di Facebook, quando il loro percorso di transizione sessuale era già stato avviato da tempo. Da allora non si sono mai più lasciati, hanno ottenuto il riconoscimento legale del cambio di genere e oggi hanno sancito la loro unione con il matrimonio.
Felicitazioni alla coppia è stata espressa anche dal sindaco di Recanati Antonio Bravi: “I migliori auguri alla nostra dipendente comunale Maura e a Emanuele, oggi sposi, che coronano con la scelta del matrimonio un lungo percorso, che li ha fatti incontrare e poi decidere di condividere più fortemente la loro vita".
Per la tappa inaugurale del nuovo progetto “Welfare Cult: relazioni, cultura e benessere”, l’Avis Marche ha scelto Belforte del Chienti e questa domenica 8 ottobre sarà presente per partecipare a “Un bel forte in gioco”.
Finanziato dalla Regione Marche e iniziativa inedita, Welfare Cult è promosso da una rete di associazioni che vede Acli Marche come capofila e l’Avis Marche come braccio operativo. E’ finalizzato a contrastare gli effetti di esclusione sociale, precarizzazione e marginalizzazione e le realtà che vi hanno aderito saranno attive nelle varie province della regione mettendo la cultura al centro del progetto.
La cultura come filo conduttore e così per l’Avis Marche è diventata cultura del dono: la donazione del sangue. L’Avis Marche sarà presente con una sua delegazione e un suo stand in piazza Umberto I domenica per “Un bel forte in gioco”. Un pomeriggio che unirà cultura e divertimento, pensato per i più piccoli ma capace di attrarre e aumentare il sapere anche dei più grandi.
Il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita esprime la soddisfazione per la collaborazione e descrive cosa attenderà i visitatori nel centro del paese: ”L’anno scorso l’evento fu realizzato con il CSV Marche e fu davvero un successo. Ringrazio Paolo Gobbi che ha voluto riproporlo qui da noi e abbia pensato alla promozione di una iniziativa che ovviamente aiuta il territorio".
"Per l’occasione dopo pranzo in piazza Umberto I rilanceremo i giochi dei nostri nonni rigorosamente all’aperto e senza ausili digitali - conclude -, inoltre allestiremo laboratori ad esempio per il miele e la pasta all’uovo. Verranno falconieri e figure specializzate nell’addestramento dei cani che rintracciano i dispersi o scovano stupefacenti, mostreremo forme di riciclo creativo e, infine, avremo anche le forze dell’ordine. I loro rappresentanti effettueranno delle interessanti e spettacolari azioni dimostrative”.
È stato inaugurato questa mattina, presso la sede della Antonio Merloni Pressure Vessels, uno dei più grandi impianti fotovoltaici su copertura delle Marche. L’azienda, leader in Europa nella produzione di bombole per lo stoccaggio di Gpl, ha deciso di realizzare questo importante progetto in collaborazione con Rovale, società controllata da Italgen e partecipata da Verdenergia, che è proprietaria dell’impianto fotovoltaico sul quale assicura il monitoraggio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno nonché la costante manutenzione.
Oltre a non sostenere alcun costo di realizzazione, Antonio Merloni Pressure Vessels guadagnerà dalla cessione dei diritti di superficie e servitù dei tetti e risparmierà sui costi dell’energia. L’impianto, composto da 3.872 pannelli di ultima generazione, disposti sugli oltre 16.684 mq di estensione del tetto, ha una produzione stimata di energia di 2,4 GWh (gigawatt/ora) l’anno, pari al consumo annuale di circa 950 famiglie, con un risparmio di circa 770 tonnellate di emissioni di CO2.
La potenza massima è di 1,82 MW (megawatt). All’inaugurazione, oltre all’amministratore unico della Antonio Merloni Pressure Vessels Paolo Sparvoli, al presidente di Verdenergia Umberto Risso, al direttore generale di Italgen Luca Musicco, al vescovo monsignor Massara, al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, al consigliere regionale Renzo Marinelli e alle varie autorità civili e militari, era presente anche l’amministrazione comunale di Matelica guidata dal sindaco Massimo Baldini.
«Un grande progetto – afferma il primo cittadino – di cui siamo orgogliosi e che punta sul rinnovabile in maniera importante, tanto da essere uno degli impianti di questo tipo più grandi dell’intera regione. Faccio i miei complimenti all’azienda che lo ha realizzato e soprattutto ringrazio la Antonio Merloni Pressure Vessels, che con i nuovi spazi e gli ultimi investimenti sta dimostrando di voler puntare molto sulla nostra città».