Dopo 15 anni di ricorsi si chiude il concorso da ricercatore di diritto tributario presso Unimc. Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 3320 dello scorso 16 aprile, ha messo la parola fine a una controversia che durava da quindici anni.
A prevalere sul candidato Paolo Stizza è stata Valeria Nucera. I Giudici hanno, infatti, respinto l’ultimo ricorso dello Stizza che si opponeva agli esiti di una valutazione comparativa da parte di una Commissione totalmente esterna all'Università di Macerata, nominata direttamente dal Ministero dell’Università, mediante sorteggio tra i professori del settore, effettuato presso il Ministero, a cura del Commissario ad Acta nominato dal Consiglio di Stato.
L’esito di tale valutazione vedeva proclamata come vincitrice la dottoressa Valeria Nucera, ma Stizza proponeva un nuovo ricorso che prima veniva respinto dal Tar Marche e poi definitivamente respinto al Consiglio di Stato con la richiamata sentenza.
Sulla base della lettura degli atti impugnati, i Giudici affermano che "non emergono errori tali da inficiare l’analitica valutazione compiuta dalla Commissione sui titoli e sulle pubblicazioni dei candidat"i. Proseguono ancora i Giudici: "In particolare, non c’è stata alcuna sostanziale pretermissione dei titoli del ricorrente, non essendo dimostrata la sua prevalenza o anche solo la sua equivalenza con la controinteressata; non vi è stata, inoltre, alcuna sottovalutazione delle pubblicazioni del ricorrente, che ha riportato un giudizio, unanime, tale da non sopravanzare la controinteressata; nella prova orale il ricorrente ha riportato un giudizio inferiore, rispetto a quello attribuito alla controinteressata".
Infine, concludono i Supremi giudici "tutti i Commissari, concordemente, hanno concluso, sia pure con diverse formule e intensità, che '… il candidato Paolo Stizza non ha dimostrato, sinora, una buona idoneità alla ricerca scientifica'". Gli atti della valutazione comparativa sono pubblicati sul sito di Unimc. La dottoressa Valeria Nucera prenderà servizio nell'Università di Macerata nelle prossime settimane.
Un’alba di violenza ha scosso il centro cittadino di Civitanova Marche nella mattinata di Pasquetta, quando due risse separate, avvenute a pochi minuti e a poche centinaia di metri di distanza l’una dall'altra, hanno richiesto l’intervento simultaneo delle forze dell’ordine e dei soccorsi sanitari.
La prima segnalazione è arrivata intorno alle 5 da piazza XX Settembre, proprio ai piedi del palazzo comunale. Due gruppetti di giovani, uno composto da quattro o cinque uomini di origine senegalese, l’altro da due tunisini, sono venuti alle mani per motivi ancora non del tutto chiari. Secondo una prima ricostruzione fornita da uno dei feriti, il diverbio sarebbe scoppiato in seguito a un presunto tentativo di rapina: i tunisini avrebbero subito l’aggressione nel tentativo di sottrarre loro un cellulare.
Nel corso della colluttazione, è comparso un coltello. I due tunisini sono rimasti feriti: uno ha riportato un taglio al volto, l’altro – un 32enne – è stato colpito in modo molto più grave al braccio destro, con due fendenti profondi che gli hanno provocato una massiccia perdita di sangue. L'uomo è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Civitanova Alta, dove si trova in condizioni critiche ma non in pericolo di vita.
Nel corso delle perlustrazioni seguite all'intervento, i carabinieri hanno rinvenuto un machete abbandonato in un’aiuola nei pressi di piazza XX Settembre. L’arma è stata posta sotto sequestro e verrà analizzata per capire se sia collegata alla rissa o se possa aver avuto un altro ruolo nell'accaduto. Intanto, il gruppo di senegalesi coinvolto è stato fermato e identificato. La loro posizione è ora al vaglio degli inquirenti.
Quasi in contemporanea con l’intervento in piazza, un'altra segnalazione di disordini è arrivata da corso Umberto I, non lontano dal primo episodio. Anche in questo caso si è parlato di una rissa tra più persone, ma i contorni di quanto accaduto restano per il momento poco chiari. Le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire con esattezza dinamica e protagonisti della seconda lite.
I carabinieri stanno proseguendo con le indagini per chiarire le cause delle due aggressioni e il legame, se esistente, tra i due episodi. Fondamentali saranno le testimonianze raccolte e le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Un'alba segnata dal sangue e dalla violenza, che riaccende l’attenzione sulla sicurezza nel cuore della città e sulle tensioni che talvolta emergono nel tessuto urbano nelle ore notturne.
Considerato un capolavoro dello stile neoclassico del primo Ottocento e di certo unico esempio al mondo di questo tipo di architettura teatrale declinata en plein air, il Macerata Opera Festival vive sin dalla sua fondazione di una duplice natura, quella di monumento imperdibile ed al contempo di grande spazio d’arte performata; dunque, storia che vive e proietta la creatività del passato nel futuro, rivitalizzando la dimensione museale di quello che è da sempre il salotto stellato delle Marche.
Questa duplice vocazione, insieme alla nuova immagine fortissimamente voluta dal quarantottenne basso baritono Marco Vinco, nuovo Direttore Artistico della storica istituzione, che si è ispirato al mondo cartoon per rendere più amicale il volto dell’opera, ha portato sin dai primi mesi di rinnovamento ad un ottimo risultato in termini numerici: un incremento delle vendite dei tre titoli d’opera e dei due gala – tra cui il balletto - della stagione 2025.
La nuova Sovrintendente Lucia Chiatti, personalità riconosciuta dello spettacolo marchigiano capace di dialogare col mondo in perfetto spirito glocal, commenta così l’importante, primo risultato di questa ventata di freschezza: "Siamo soddisfatti dello stato di salute generale dello Sferisterio, che chiude il bilancio consuntivo con un giro di affari di quasi € 5.300.000 per l’anno 2024. Gli incassi di biglietteria hanno segnato un record anche rispetto ai dati pre-pandemia del '19 e l’andamento di quest’anno ci consente già un sensato ottimismo. Ugualmente positivo l'interesse dei privati con quasi 700.000 euro di ricavi fra sponsor, art bonus, mecenati e sostenitori a vario titolo ed inoltre ammontano a 440.000 euro i ricavi da altre attività come coproduzioni e noleggi".
Importante anche l’apertura con il debutto di Vedova Allegra di Lehár, che in quattro appuntamenti il 18, 27 luglio e 2, 9 agosto, porterà il garbato, ironico e a tratti malinconico, spirito dell’Austria Felix nella cornice di un’architettura così congeniale ad essa per prossimità storica e stilistica, di per sé vera scenografia naturale alle nuove creazioni di Riccardo Massironi, stage designer e concept designer di ricerca con un’ampia esperienza non solo in teatro, ma anche nel mondo delle nuove serie TV, e il cui lavoro brilla nel suo complesso per una vocazione estetizzante di raffinata ricerca.
Da sottolineare anche i costumi di Maria Carla Ricotti, docente e costumista con una vera passione per la cura dei materiali più raffinati e l’alta sartoria, il cui lavoro, sempre influenzato da uno stretto rapporto con l’estetica dell’haute couture, porterà di certo un tocco di sofisticata eleganza a tutta la produzione.
Fondamentale poi il lavoro collettivo del gruppo creativo guidato dalla visione caleidoscopica del regista francese Arnaud Bernard, noto per la sua capacità di rileggere i grandi classici con rispetto ma al contempo rinnovandoli con una logica quasi da trascrittore musicale, con lievi spostamenti di senso che non disturbano la tradizione vulgata pur rendendola ancora capace di sorprendere.
Al centro di questa squadra il drammaturgo e regista di prosa, nonché coreografo per danza, grande cinema internazionale e ovviamente opera Gianni Santucci, che non solo ha tradotto e rivisto il celebre testo di Victor Léon e Leo Stein, tratto dalla commedia di Henri Meilhac, rafforzando alcuni personaggi come, ad esempio, il ruolo attoriale di Njegus, che godrà di una inedita pennellata partenopea in chiave gramelot, ma ha anche agito sui quadri danzanti che percorreranno l’intera opera.
La nuova Vedova Allegra dello Sferisterio, alla sua prima apparizione su questo palco nell’intera storia del Festival, godrà stilisticamente di un’ambientazione generale d’inizio Novecento dal raffinato fascino Art Nouveau sull’onda della nuova Boldini Renaissance, giocando però con le mille citazioni che costituiscono l’immaginario collettivo di quell’epoca fatata, pur nelle sue tragedie: dalla follia del Bal Tabarin parigino all’estetica viscontiana del Lido di Venezia o dell’Ostenda inizio secolo di Ensor.
E non mancheranno sorprendenti interpolazioni musicali, disegnate in collaborazione con il direttore musicale Marco Alibrando, come veri Witze degni di quel milieu viennese che ha coniato il termine nel salotto freudiano tra gli archi neoclassici della Ringstrasse.
E giustappunto sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana FORM un altro debutto, quello di Marco Alibrando, direttore non ancora quarantenne con alle spalle già incarichi importanti sul territorio, come il ROF e il Festival spoletino, da quest’anno Primo Direttore del Deutsches Nationaltheater und Staatskapelle Weimar.
Come ha più volte sottolineato il Direttore Artistico Marco Vinco, tutti i cast della stagione del MOF rappresentano un delicato e ben congegnato equilibrio tra giovani talenti in rapida carriera e voci di solida esperienza, a partire proprio da questa Vedova Allegra, incarnata dal giovane soprano rumeno Mihaela Marcu, che frequenta assiduamente il ruolo della ricca vedova Hanna Glawari sin dalle sue prime apparizioni pubbliche; sempre tra le nuove voci la veronese Cristin Arsenova come Valencienne, appena trentenne ma già con importanti debutti in carriera, come ad esempio nella sua nativa Arena di Verona.
Stesso spirito per i due tenori con la solida voce di Alessandro Scotto di Luzio, con grande esperienza del genere dell’operetta, come Danilo Danilowitsch e il ventottenne romano già protagonista della Boheme maceratese dello scorso anno Valerio Borgioni nei panni di Camille de Rossillon. Chiude la parata di giovani talenti il violinista e baritono Alberto Petricca, al suo gradito ritorno sul palco dello Sferisterio nel ruolo del Barone Mirko Zeta.
La stagione proseguirà poi con la ripresa del fortunato Rigoletto del 2015 a firma del regista Federico Grazzini, dal 19 e 25 luglio al 3 e 8 agosto con il podio dell’eccellente direttore d’orchestra Jordi Bernacer; quindi, lo storico Macbeth di Emma Dante del 2019, dal 26 luglio al 1, 7 e 10 agosto, spettacolo lodatissimo e oggi riproposto con la direzione musicale di Fabrizio Maria Carminati.
Chiudono la rassegna l’appuntamento con la danza il 29 luglio con Carmen nell’inconfondibile produzione Flamenca della Compagnia Antonio Gades, creata in collaborazione con Carlos Saura, non solo per celebrare i centocinquanta anni dalla prima rappresentazione dell’omonima opera di Bizet, ma anche e soprattutto per portare nella bellezza dello Sferisterio uno spettacolo ormai entrato nella storia del teatro, vera opera d’arte vivente e pietra miliare dell’estetica contemporanea.
Quindi l’Opera Gala il 31 luglio, raffinato concerto lirico che coinvolgerà le stelle delle tre opere del Macerata Opera Festival 2025 in una esibizione dei brani più celebri e significativi di Vedova Allegra, Rigoletto e Macbeth.
Paura nella serata di domenica sull’autostrada A14, dove intorno alle 19.45 un camion frigorifero ha preso fuoco mentre transitava tra i caselli di Civitanova Marche e Porto Recanati. Fortunatamente, l’autista è riuscito a sganciare in tempo la motrice, evitando che venisse coinvolta dalle fiamme.
Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Civitanova, supportati da un’autobotte arrivata dalla Centrale di Macerata. L’incendio è stato domato e il mezzo messo in sicurezza. Per consentire le operazioni di spegnimento e la messa in sicurezza della zona, la carreggiata nord è rimasta chiusa fino alle 21.15, per poi essere riaperta parzialmente a una sola corsia. Nessuna persona è rimasta ferita nell’incidente.
Sul luogo sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Autostradale e il personale della Società Autostrade per la gestione della viabilità e la rimozione del mezzo incendiato. L’intervento si è concluso senza conseguenze gravi, ma ha causato rallentamenti al traffico in direzione nord per buona parte della serata.
MACERATA – Una veglia di preghiera per Papa Francesco, tornato questa mattina alle 7:30 «alla casa del Padre». È quella che si terrà domani, martedì 22 aprile, alle ore 21 nella Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, nel cuore di Macerata. A presiederla sarà il vescovo Nazzareno Marconi, che invita la comunità diocesana a stringersi in un momento di raccoglimento e affidamento.
«Lo accompagniamo con la nostra preghiera – afferma mons. Marconi –, sentendoci fortemente impegnati a portare avanti il suo desiderio di una profonda conversione pastorale di tutta la Chiesa, perché le nostre parole e le nostre azioni siano sempre più aderenti al Vangelo, portando al mondo non un messaggio di gioia umana, ma di quella superiore, più profonda e più vera Gioia del Vangelo, di cui siamo tutti costituiti annunciatori dal nostro battesimo».
L’iniziativa si colloca nel solco delle indicazioni diffuse dall’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana, che in un documento destinato alle celebrazioni invita a vivere questo tempo di lutto e riflessione come occasione di rinnovata fede:«Il Signore effonda sempre su di noi il suo Spirito di sapienza – si legge nel testo –, in maniera particolare in questo tempo di prova. Soprattutto nelle ore in cui il cammino si fa più difficile, Egli non ci abbandona, rimane con noi, fedele alla sua promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20)».
Papa Francesco, primo pontefice gesuita e primo a scegliere il nome del poverello d’Assisi, ha segnato la storia recente della Chiesa con un pontificato centrato su misericordia, sobrietà, dialogo e impegno per i più deboli. La veglia di domani sarà anche l’occasione per fare memoria di questo cammino e per custodire, nella preghiera, il seme lasciato nel cuore della Chiesa e del mondo.
"È con profondo dolore che apprendiamo la notizia della morte di Papa Francesco". Così si apre la dichiarazione del rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, a poche ore dalla scomparsa del Pontefice, un lutto che scuote non solo il mondo cattolico ma l’intera comunità globale.
"Con la sua voce autorevole, mai timorosa di affrontare con chiarezza e coraggio le grandi questioni del nostro tempo - dalla fame e dalla povertà globali ai cambiamenti climatici, dalla giustizia sociale alla condizione dei migranti, dei popoli indigeni e degli emarginati - Papa Francesco ha saputo parlare a credenti e non credenti - ha sottolineato il Rettore -. Spesso è riuscito a scuotere le coscienze di tutti".
Tra i tanti insegnamenti del Papa, McCourt ha ricordato l'enciclica 'Laudato sì', definendola "un documento fondamentale", capace come nessun altro testo di "dare voce, con forza e chiarezza, a ciò che è necessario per salvaguardare il futuro del pianeta".
Il Rettore ha condiviso tre ricordi personali che testimoniano l’intensità e l’unicità del pontificato di Francesco. Il primo è legato alla pandemia da Covid-19, nel 2020, quando il Papa celebrò una Via Crucis straordinaria in una Piazza San Pietro vuota e silenziosa. “Non servivano parole - ricorda McCourt - la croce parlava attraverso le mani di medici, infermieri, ex detenuti e familiari di vittime. Una scena che resterà nella memoria collettiva per sempre".
Il secondo momento toccante fu l'udienza privata concessa il 9 maggio 2022 a una delegazione dell’Università di Macerata, in occasione del 470° anniversario della nascita di Padre Matteo Ricci. In quell’incontro, Papa Francesco definì Ricci un "campione della cultura dell’incontro" e sottolineò l’importanza dell’università come spazio di dialogo e crescita umana. "Quella visita ci lasciò un’eredità preziosa – ha detto McCourt – che continuiamo a onorare con il nostro impegno quotidiano nella formazione".
L’ultimo ricordo risale alla primavera del 2023, durante un convegno internazionale a Villa Malta. Il Papa, in quell’occasione, parlò a braccio, con entusiasmo, sull’importanza della creatività, della letteratura e delle arti: "Esortò artisti, poeti e narratori a non perdere mai lo stupore di essere vivi. A generare armonia e bellezza. Parole che ci hanno profondamente toccati".
"Con la scomparsa di Papa Francesco, il mondo perde un punto di riferimento per il bene dell’umanità e per il buonsenso - ha concluso il Rettore -. L’Università di Macerata si unisce al cordoglio della Chiesa e della comunità internazionale, rendendo omaggio a una figura che ha saputo incarnare il Vangelo nel nostro tempo e che continuerà a ispirare generazioni future".
"Domani sarò a Civitanova Alta, in provincia di Macerata, per continuare a costruire il programma insieme ai cittadini". Così Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della regione Marche, alla vigilia della terza tappa de "La Primavera delle Marche" che lo vedrà domani, lunedì 22 aprile, al teatro Annibal Caro, alle ore 21:00 e che, vista la triste notizia appresa nella giornata di oggi "si aprirà con un momento di ricordo dedicato a Papa Francesco".
"Domani sarà un altro momento dove confrontarci e dialogare insieme per portare la primavera nelle Marche - dice Ricci - ad ogni tappa di questo tour sto incontrando centinaia di persone, scambiando con loro pareri e opinioni su ciò che serve alla nostra regione, raccogliendo proposte concrete per valorizzare, sostenere e promuovere i nostri territori".
"Vogliamo fermare il declino e mettere al centro i ragazzi, la formazione, la mobilità, la casa, la cultura - conclude Ricci - la primavera delle Marche non è uno slogan. È un progetto per rimettere in moto questa regione, per ricostruirla, per renderla più attrattiva e più europea. È un progetto che ci permetterà, insieme, di fare le Marche grandi".
Infine aggiunge: "La scomparsa di una figura straordinaria come Papa Francesco ha sconvolto il mondo intero, per questo domani l’evento si aprirà con un momento dedicato al suo ricordo".
++ AGGIORNAMENTO 11:00 ++
Rinviato per la morte del Papa l'evento di Ricci de "La primavera delle Marche" a Civitanova Alta. Appuntamento al teatro Annibal Caro posticipato a lunedì 5 maggio ore 21:00. L'appuntamento con Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza regionale, per "La Primavera delle Marche", previsto per questa sera alle ore 21:00 presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, in provincia di Macerata, è stato rinviato. La data è stata posticipata a lunedì 5 maggio ore 21:00.
La decisione è stata presa nel rispetto della figura di Papa Francesco e dei fedeli. In quanto la scomparsa del Papa ha profondamente colpito non solo il mondo cattolico, ma l’intera comunità internazionale.
Bufera sulla ASD Cluentina Calcio dopo la diffusione di un video divenuto virale sui social, pubblicato dal proprio tesserato Domingue Ibii Ngwang (leggi qui). Le immagini, contenenti affermazioni giudicate particolarmente gravi dalla società, hanno spinto il club maceratese (militante nel campionato Promozione dove è retrocesso) a prendere immediatamente le distanze dal proprio atleta, annunciando la rescissione del contratto.
In una nota ufficiale, il club ha dichiarato:“La AsdCluentina Calcio si dissocia totalmente dai contenuti rappresentati nel video pubblicato dal proprio tesserato Domingue Ibii Ngwang e divenuto virale. Comunichiamo inoltre la nostra intenzione di rescindere immediatamente il contratto che ci lega alle sue prestazioni sportive in quanto giudichiamo le sue gravi affermazioni come profondamente lesive della nostra reputazione”.
La società ha tenuto a ribadire la propria identità e la storia fatta di valori e impegno nel tessuto sportivo locale:“Ricordiamo infatti che la Asd Cluentina Calcio da oltre cinquant’anni si distingue nel panorama calcistico del territorio per le caratteristiche di inclusione, solidarietà e amicizia che caratterizzano sia la prima squadra che la scuola calcio, virtù che ci sono state sempre riconosciute da ogni avversario, da ogni altra società e in ogni campo di gioco”.
Netta e senza mezzi termini la posizione del club anche in merito all'eventuale accostamento tra quanto dichiarato nel video e l’immagine della Cluentina:“Per questo, con fermezza, riteniamo necessario stroncare sul nascere ogni indebita associazione tra i contenuti violenti e irricevibili espressi da Ibii Ngwang nel video e la storia della Asd Cluentina Calcio riservandoci, in caso di indebite strumentalizzazioni, di tutelare la nostra immagine nelle sedi competenti”.
Un video girato davanti alla Questura di Macerata è finito al centro di una bufera politica e social. Protagonista è Ibii Ngwang, attaccante camerunense della Cluentina, squadra che milita nel campionato di Promozione Marche. Il calciatore, classe 98', lo scorso anno al San Claudio e fino a dicembre all'Aurora Treia, si è filmato mentre lanciava provocazioni indirizzate al vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e alla premier Giorgia Meloni.
Nel filmato, Ngwang si rivolge alla telecamera indicando un’auto della Polizia di Stato: “Salvini, vedi questa macchina? Io la vendo a 50 centesimi”, afferma. Poi rincara la dose con un riferimento esplicito: “Meloni, so che hai una bella figlia. Noi mangiamo gratis, dormiamo gratis e sco... le ragazze italiane”.
Le parole e il tono provocatorio non sono passati inosservati. Il video è stato ricondiviso sui profili ufficiali Facebook e Instagram di Salvini, accompagnato dal commento: “Ci mancava questo idiota”. Il post ha suscitato centinaia di reazioni e commenti, totalizzando oltre 1,9 milioni di visualizzazioni su Facebook e circa 945.000 su Instagram nel giro di poche ore.
L’episodio ha sollevato polemiche, tra chi condanna le parole di Ngwang e chi critica la scelta del ministro di amplificare il video.
AGGIORNAMENTO: LA CLUENTINA RESCINDE IL CONTRATTO CON NGWANG
Ottimo successo per “Le Stagioni” sabato (19 aprile) al Teatro Piermarini di Matelica, serata organizzata dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini, con sede a Pesaro e a Fano, riconosciuta inoltre dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche.
Violino solista e direttore Henry Domenico Durante, la voce narrante è stata quella di Noris Borgogelli, musiche di A.Vivaldi. L’amministrazione comunale della Città di Matelica è stata molto soddisfatta per la buona riuscita di questo concerto.
L’Orchestra ha offerto interpretazioni di altissimo livello. Sono stati davvero strepitosi, auspichiamo pertanto in futuro una pianificazione in cartellone con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (AMAT).
I Carabinieri della stazione di Potenza Picena hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due uomini, un maceratese di 30 anni, già detenuto presso il carcere di Ancona Montacuto, e un albanese di 45 anni, domiciliato a Corridonia e sottoposto a misura alternativa alla detenzione, per il reato di truffa in concorso.
I fatti risalgono al mese di novembre scorso, quando, in Potenza Picena, i due uomini hanno acquistato e ritirato alcuni strumenti per l’edilizia, del valore di 1.108 euro, presso una ferramenta locale, attestando al commerciante di aver effettuato il pagamento tramite bonifico istantaneo.
Il titolare della ferramenta, dopo aver consegnato la merce ai due uomini, che nel frattempo si erano allontanati, ha scoperto che il bonifico era stato revocato, quindi si è recato presso la Stazione Carabinieri del luogo per formalizzare la denuncia.
L’attività investigativa avviata dai militari ha permesso l’identificazione dei due responsabili e il loro deferimento all’Autorità Giudiziaria.
Anche la torre del castello, vestita con gli abiti migliori dal recente restauro, cerca dalla propria altezza sull’orizzonte che domina da ogni lato, donne e uomini longevi quanto la gagliarda ed arzilla Dina con i suoi prossimi 102 anni, che le abita a pochi decine di metri, sulla salita che da Montefano porta alla frazione di Montefiore di Recanati.
La signora Rita Dina dai 100 anni, all’approssimarsi del suo compleanno, il 21 aprile, gode sempre delle attenzione che le rivolgono ogni giorno dell’anno con affetto gli abitanti della graziosa frazione di Montefiore e naturalmente la propria famiglia, vedova Rocco da decenni, ha attorno l’amore dei figlio Luigi e Renato, della moglie e dei figli e nipoti di quest’ultimo.
Già per i suoi 100 anni, festeggiati con grande festa da tutta la Comunità di Montefiore, fu all’attenzione della cronaca televisiva per l’arrivo della troupe de ‘La vita in diretta’. In quell’occasione la meno emozionata è stata proprio lei, perfettamente a suo agio davanti alle telecamere, ai giornalisti ed al Sindaco di Recanati. Tra i festeggiamenti Rita preferisce prima di ogni altro, la funzione religiosa nella quale si ritrova con i fedeli della chiesa di San Biagio, il parroco, Don Ignesh Konganawor con i quali condivide una profonda fede cristiana; in lei, di particolare devozione per la Madonna Međugorje. Solo alla soglia dei 100 anni ha abbandonato l’idea, con rammarico, di non poter recarsi al faticoso pellegrinaggio nei luoghi delle apparizioni della Madonna.
Ingredienti della sua buona presenza, una spiccata dose di saggezza popolare, l’attenzione viva per quanto accade nel mondo, la virtù di avere una conversazione sempre pacata nei modi gentili e sorridenti che ha sempre disponibili per gli altri nel carattere, pur avendo avuta una dura vita legata alla campagna e alla famiglia da accudire. I 102 anni non sono ostacoli alla carnagione fresca e ad un portamento dispettoso verso il secolo e più d’età e soprattutto per il suo aprirsi ogni giorno alla vita.
La festa della Comunità che le si raccoglierà attorno è prevista per domenica prossima 27 aprile: la messa in chiesa, gli auguri del Sindaco ed il pranzo conviviale per parenti e amici.
Nel giorno di Pasqua si è spenta Antinori Giuditta, figura amatissima a Loro Piceno e vera istituzione per il paese. Il suo nome è legato al forno di famiglia, che nel primo maggio del 2016 ha celebrato il centenario dalla fondazione.
Il forno fu aperto nel 1916 da Antonio Antinori, successivamente gestito da Virginia Ercoli e poi portato avanti da Giuditta stessa. Oggi la tradizione continua con due dei suoi figli, Monica e Paolo, segnando così il passaggio alla quarta generazione.
“Una donna forte, che ha attraversato momenti di grande dolore, basti pensare alla scomparsa prematura dell’amato figlio Lamberto, la quale spostandosi dal laboratorio situato nel centro storico fino al negozio posto all’ingresso del paese dispensava sorrisi e battute con tutti. Oggi Giuditta lascia un grande vuoto nella comunità lorese, che si stringe attorno alla sua famiglia, ma ci lascia anche un tesoro enorme fatto di tradizioni e cultura enogastronomica. La sua memoria, il suo sorriso e la sua grande professionalità sono un buon esempio per i loresi e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Che la terra le sia lieve” – il sindaco Robertino Paoloni.
Proprio durante le festività pasquali, il forno è stato meta di numerosi clienti, attratti dalle specialità tipiche come la pizza al formaggio e l’agnello pasquale, simboli della tradizione culinaria che Giuditta ha custodito e trasmesso con passione.
La BAGALIER Feba Civitanova Marche cede di misura in gara 1 della prima fase playout contro le Foxes Giussano per 51-53. Le momò lottano con tanto cuore e carattere ma, in un match al cardiopalma, devono arrendersi alle lombarde che avranno l’occasione mercoledì in gara 2 di chiudere la serie. Le biancoblu hanno tenuto bene in difesa, mostrando un’ottima aggressività, anche se sono mancate un po’ di lucidità in attacco nelle ultime battute.
Rimane da monitorare la situazione di Sofia Binci, una delle migliori in campo, che a 3 minuti dal termine del match è dovuta uscire per un infortunio. Il match è stato un continuo botta e risposta tra le due formazioni, con le momò che hanno provato in qualche frangente l’allungo vincente, soprattutto nel terzo quarto quando l’inerzia del match sembrava in mano alle biancoblu, grazie alle giocate del duo Binci – Perini. Pur perdendo Marciniak per infortunio, le ospiti hanno trovato sempre la forza di controbattere sorrette dalle giocate di Diotti e Bernardi, con Szajtauer che è cresciuta alla distanza.
Nell’ultimo quarto Giussano ha messo il naso avanti anche se il margine è sempre stato minimo. La Feba negli ultimi secondi ha avuto in mano la palla per tentare di impattare il match ma non c’è riuscita, con il risultato finale che è rimasto sul 51-53.
BAGALIER FEBA CIVITANOVA MARCHE – FOXES GIUSSANO 51-53 (16-18, 12-8, 14-13, 9-14)
BAGALIER FEBA CIVITANOVA MARCHE: Streni ne, Panufnik 2, Severini, Perini 14, Mini 7, Binci 16, Pepe, Bocola 6, Jaworska 4, Ortolani 2, Pelliccetti All. Padovano
FOXES GIUSSANO: Ramon 2, Diotti 9, Forese ne, Lussignoli 8, Colico, Marciniak 7, Zanetti 4, Crippa 2, Bernardi 10, Szajtauer 11, Pirozzi, Pallavicini ne All. Mazzetti
Arbitri: Forni – Rinaldi
La CBF Balducci HR domina Gara 1 di Finale Playoff Serie A2 Tigotà con un netto 3-0 sull’Akademia Sant’Anna Messina, in un Fontescodella vicino al sold out (oltre 1600 spettatori), spinta da un tifo caldissimo per tutto l’arco del match. Con questa vittoria le arancionere sono in vantaggio 1-0 nella serie, servirà un’altra vittoria per spalancare le porte della Serie A1: prima occasione in Sicilia mercoledì 23 (ore 19) al PalaRescifina in Gara 2. Con la MVP Bonelli a guidare la squadra in regia con un gioco equilibrato ed efficace (50% in attacco per le arancionere) e con i 22 punti della top scorer Decortes, le maceratesi completano il lavoro con 8 muri vincenti e un grandissimo lavoro in difesa per tenere a bada le attaccanti dell’Akademia Sant’Anna che si ferma al 29% in attacco.
Nel primo set la CBF Balducci HR tiene in mano il gioco per tutto l’arco del set, anche se Messina con cabarbietà resta attaccata al set fino al 16-15, primi di subire il break del 21-17 da parte delle arancionere con una super Decortes (10 punti con il 62%). L’Akademia ci prova con Vernon (6) fino al 22-21 ma le maceratesi tengono i nervi saldi per il 25-22 con il 50% in attacco di squadra. Le padrone di casa scendono in campo ancora più determinate, Bonelli distribuisce bene il gioco su tutte le attaccanti (top scorer sempre Decortes con 7 punti) e con un gran lavoro a muro (3) e in difesa contengono l’attacco di Messina che resta fermo al 21% contro il 45% delle maceratesi: il set è subito segnato sull’8-2 e si conclude 25-12 in un Fontescodella infuocato. Nel terzo set la CBF Balducci HR alza ancora più in alto l’asticella: 55% in attacco, 3 muri e grandi difesa a strappare applausi ai tifosi arancioneri: altro set dominato e 25-16 finale.
Coach Lionetti inizia con Bonelli-Decortes, Mazzon-Caruso, Battista-Bulaich, Bresciani libero. Coach Bonafede sceglie Carraro-Diop, Modestino-Olivotto, Vernon-Rossetto, Caforio libero.
Battista firma il 3-1 in contrattacco, risponde l’ace di Modestino (3-3), Diop pesta la seconda linea (5-3), Olivotto va in primo tempo (5-5), Decortes vincente da posto quattro (6-5). Caruso aggancia a rete il (7-5), Diop non trova il campo (8-6), Decortes c’è (9-7 e 10-8), Battista sfonda il muro (11-9), Vernon contrattacca l’11-11. Decortes va a segno da seconda linea (12-11) e da quattro (13-12), Diop contrattacca (13-14) entra Morandini al servizio, Bulaich vincente (15-15), Vernon non passa (16-15), Mazzon va in fast per il 17-16. Battista contrattacca il 18-16, la pipe di Vernon è out (19-16), Battista va a segno due volte per il 21-17. Vernon contrattacca (21-19), arriva l’ace di Modestino (21-20), il pallonetto di Decortes è sulla riga (22-20), Diop pesta la seconda linea (23-20). Decortes trova il 24-21, chiude sempre lei 25-22.
I muri di Mazzon e Decortes spingono le arancionere sul 4-1 nel secondo set, Caruso a filo rete fa 6-2 e c’è l’errore di Vernon (7-2), al suo posto entra Mason, dentro anche Babatunde per Modestino. Rossetto non passa (8-2), l’ace di Babatunde vale il 9-5, Bulaich va a segno due volte (11-5), arriva l’ace di Mazzon, 12-5. Olivotto contrattacca (12-7), Decortes va a segno (13-7), Caruso ferma Diop (15-8), entra Bozeva per l’opposta dell’Akademia. Caruso mette il pallonetto del 17-11, sul 18-12 c’è Morandini al servizio, Decortes contrattacca (19-12), Vernon sbaglia (20-12), Mazzon contrattacca il 21-12. Decortes va a segno (22-12), Bulaich anche (23-12), ancora Mazzon a filo rete (24-12), chiude il muro di Bulaich 25-12.
Nel terzo set torna in campo Diop e resta in campo Mason, Modestino con due muri su Decortes firma il 2-5, Bulaich risponde subito a muro (4-5), Rossetto sbaglia (5-5), Caruso mette giù il 6-6. L’attacco di Decortes è toccato (7-6), l’opposta spinge giù pure l’8-6, Mazzon il 9-6 a filo rete, rientra Vernon per Mason, Bulaich va a segno, 10-7. Bonelli ferma Vernon (11-7), c’è il fallo di formazione Messina (12-7), Decortes contrattacca il 14-8, Bonelli inventa il 15-8, Battista contrattacca il 16-8. C’è un errore arancionero (16-10), Messina è fallosa al servizio (18-11), Diop sbaglia (19-11), Caruso mette giù il 20-12. Bulaich va a segno (21-13), c’è Morandini al servizio, Mazzon primo tempo (22-14), il 23-15 è un altro errore in battuta delle siciliane, chiude Caruso 25-16.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - AKADEMIA SANT'ANNA MESSINA 3-0 (25-22 25-12 25-16)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bulaich Simian 9, Mazzon 6, Bonelli 2, Battista 11, Caruso 9, Decortes 22, Bresciani (L), Morandini, Fiesoli. Non entrate: Allaoui, Busolini, Fabbroni (L), Orlandi, Sanguigni. All. Lionetti.
AKADEMIA SANT'ANNA MESSINA: Diop 10, Rossetto 2, Modestino 7, Carraro 2, Vernon 8, Olivotto 6, Caforio (L), Babatunde 2, Mason, Bozdeva. Non entrate: Trevisiol, Guzin, Norgini (L). All. Bonafede.
ARBITRI: Cecconato, Lentini.
NOTE - Spettatori: 1630, Durata set: 28', 20', 22'; Tot: 70'. MVP: Bonelli.
I tifosi della Cucine Lube Civitanova trovano una sorpresa dolcissima all'interno dell'uovo di Pasqua. La formazione allenata da coach Giampaolo Medei ha la meglio della Sir Susa Vim Perugia in gara 4 delle semifinali scudetto e "forza" la serie a gara 5.
Un successo arrivato in 3 set (25-23, 25-20, 25-21) in poco più di un'ora e mezza di gioco e valso il completamento della rimonta sugli umbri, dopo aver perso le prime due partite della contesa.
Mvp della partita viene eletto il libero Francesco Bisotto, autore di grandi recuperi in difesa. Tra i cucinieri ottime anche le performance di Nikolov (15 punti) e Bottolo (14 punti). Negli ospiti i top scorer, entrambi con 11 punti, sono Semeniuk e Ben Tara.
Decisiva, a questo punto, diventa la sfida in programma giovedì 24 aprile che si giocherà di nuovo a Perugia per decretare quale sarà la squadra che contenderà a Trento il tricolore in finale.
Prima di procedere con la cronaca, un'annotazione - inevitabile - va fatta sull'orario di gioco scelto per questo match decisivo, che ha privato la partita del sold-out, pressoché certo, che avrebbe meritato. Neanche il tempo di completare il pranzo pasquale che - alle 15:20 (tonde, tonde) - si era già in campo.
Una scelta che ha impedito a molti tifosi di essere presenti all'Eurosuole Forum, con inevitabili chiazze vuote sugli spalti. Ancora una volta a vincere sono state le logiche televisive, ma non sarebbe stato più spettacolare trasmettere sul secondo canale nazionale una gara 4 con un palazzetto pieno?
LE FORMAZIONI - Cucinieri in campo con Boninfante al palleggio e Lagumdzija terminale offensivo, Bottolo e Nikolov in banda, Chinenyeze e Gargiulo al centro, Bisotto libero. Coach Lorenzetti (sempre privo del centrale Russo) conferma la diagonale Giannelli-Ben Tara, Plotnytskyi e Semeniuk in banda, Loser e Solé al centro, Colaci libero.
PRIMO SET - La Lube parte meglio e si prende il primo break della partita con il bel diagonale di Bottolo (5-3). Lo schiacciatore azzurro trova anche il muro che vale il +3 (7-4). Lorenzetti è costretto a chiamare time-out. L'avvio di set è tutt'altro che smagliante dal punto di vista tecnico. Dal 10-7 al 13-9 si contano ben cinque errori al servizio consecutivi. Ad essere efficace alla battuta ci pensa Semeniuk. I suoi due ace di fila riportano Perugia a meno uno (13-12).
È un segnale che stappa la partita, il tono agonistico della contesa lievita. Sul 20-19 per Civitanova si alza il boato del Forum per salutare il rientro in campo di capitan Balaso. Medei opta per i due liberi in campo in contemporanea e la scelta paga. Bottolo trova un nuovo break per i cucinieri (22-20).
Sembra fatta, e invece la Sir non è d'accordo. Un salvataggio super di Colaci su un pallone che sembrava ormai destinato alle tribune apre la strada al muro di Loser: c'è il riaggancio sul 23 pari. Chi di muro ferisce, di muro perisce. Proprio due stampate sotto rete di Civitanova valgono l'uno a zero per i padroni di casa (25-23).
SECONDO SET - La tendenza dei molti errori al servizio, da ambo i lati, si conferma anche nell'inizio di secondo set. Ben Tara e Plotnytskyi non sono efficaci come consueto, Lorenzetti li sostituisce entrambi. Dentro Ishikawa ed Herrera per Perugia. A sbagliare di più, però, continuano ad essere gli ospiti (saranno 10 le battute cestinate nel set, ndr).
Il primo tempo lungo di Loser vale il +2 biancorosso (15-13). Anche Bisotto sente gridare a gran voce il proprio nome dai tifosi, dopo un salvataggio pazzesco su un diagonale di Ishikawa. La Lube è incontenibile. Nikolov e Bottolo appaiono, entrambi, in gran giornata. La Sir è alle corde e non riesce a togliersi dall'angolo. Civitanova va avanti di due set (25-20).
TERZO SET - Perugia prova l'ebrezza del vantaggio di un break per la prima volta nel match sul 4-6, grazie al muro di Semeniuk. Lo schiacciatore polacco si conferma il più continuo tra gli umbri. Ad accendersi è pure Ben Tara con due attacchi vincenti di fila (5-8). Medei avverte il momento di difficoltà dei suoi e cambia la diagonale, inserendo la coppia Orduna-Dirlic. Dall'altro lato del campo, invece, Lorenzetti insiste con Ishikawa.
Il nipponico si guadagna la fiducia del proprio allenatore con colpi ben assestati sulle mani avversarie che valgono punti preziosi per la Sir. Tanto efficace in attacco Ishikawa, quanto disastroso in difesa. Due suoi errori di valutazione consentono di raggiungere la parità ai cucinieri (16-16). Un regalo che la Lube scarta volentieri.
Finale di set che promette scintille e segnato anche da un palleggio acrobatico di Boninfante che, steso a terra, alza un pallone che Nikolov converte in punto. Il bulgaro non si accontenta e firma pure l'ace del contro-sorpasso (22-20). Perugia, intontita, non ha più la forza di reagire e va in black-out. Il finale è una passerella per Civitanova che si garantisce il diritto di giocarsi l'accesso in finale nella decisiva gara 5.
Tabellino
Cucine Lube Civitanova - Sir Susa Vim Perugia 3-0 (25-23, 25-20, 25-21)
Cucine Lube Civitanova: Boninfante 1, Bottolo 14, Gargiulo 3, Lagumdzija 6, Nikolov 15, Chinenyeze 4, Orduna 0, Bisotto (L), Hossein Khanzadeh 0, Dirlic 0, Balaso 0. N.E. Tenorio, Loeppky, Podrascanin. All. Medei.
Sir Susa Vim Perugia: Giannelli 0, Plotnytskyi 5, Solé 3, Ben Tara 11, Semeniuk 11, Loser 7, Piccinelli (L), Zoppellari 0, Herrera Jaime 3, Colaci (L), Ishikawa 8. N.E. Candellaro, Cianciotta, Usowicz. All. Lorenzetti.
ARBITRI: Cesare Stefano, Simbari Armando (Serafin Denis)
NOTE: Durata: 32’, 30’, 31'. Totale: 1h 33’. Civitanova: battute sbagliate 14, ace 2, muri 7, attacco 52%, ricezione 44% (24% perfette). Perugia: battute sbagliate 21, ace 4, muri 4, attacco 52%, ricezione 39% (19% perfette). Spettatori: 2.675. MVP: Bisotto
La tensione alla perfezione è un’esigenza umana che ha origini antichissime. Già nella Grecia classica con l’espressione “kalòs kai agathòs” raffiguravano l’ideale dell'uomo bello e buono. Un equilibrio perfetto tra corpo e anima.
Oggi abbiamo dimenticato l’importanza di una crescita armonica dei due aspetti, virando verso il bisogno di dover rispondere ad alti canoni estetici e di successo professionale, dimenticando spesso il lato interiore, più umano.
Tutti vogliamo apparire, mostrando spesso una maschera sterile per nascondere ciò che di noi non ci piace poi così tanto. Ci creiamo una finta perfezione fisica, in cui grandi sorrisi nascondono fragilità, perdiamo così di vista l’importanza di una reale armonia tra il mondo esterno ed interno.
Vivere, cercando di controllare tutto per adempiere all’aspettativa di perfezione altrui ci allontana dalla nostra autenticità. Fin dalla nostra infanzia il bisogno di accettazione ci spinge a comportarci in modo conforme alle attese dei genitori e del contesto sociale.
Cresciamo credendo che la bellezza, la bravura ed il rispetto delle regole ci garantiscano l'amore.
I social media hanno potenziato questa divisione interna, creando una vetrina virtuale dove ogni vita si mostra levigata e la vulnerabilità va taciuta. La paura di non essere all’altezza ci spinge a mostrarci diversi, con una falsa immagine, fonte di ansia ed insicurezza.
Trovo affascinate la forza di chi sa mostrarsi vero, con le proprie debolezze ed errori.
Si, perché si può anche sbagliare, siamo esseri in cammino, possiamo concederci di essere imperfetti, di inciampare, rialzarci ed imparare, senza doverci identificare con i nostri errori.
Come possiamo liberarci dal condizionamento di essere all’altezza dei canoni di perfezione esterni? La risposta è amarsi, sempre, a prescindere dal nostro peso, o da un qualsiasi altro difetto che noi riteniamo tale.
L'amore non è mai sottoposto a condizione, solo amando le nostre imperfezioni, saremo perfetti. Accettare i nostri limiti, senza inseguire un ideale che ci allontana da noi stessi, ci permette di entrare in contatto con la nostra essenza e di mostrarci con coraggio.
Solo la verità ci consente di esprimerci e di creare relazioni genuine.
La Macagi Cingoli batte 29-30 il Rubiera e resta in Serie A Gold. La formazione di Sergio Palazzi, infatti, ha ottenuto la salvezza aritmetica per via della sconfitta del Camerano contro Brixen: anche finendo al 12° posto i cingolani avrebbero comunque minimo 8 punti di vantaggio sui gialloblù al termine della regular season. Al PalaBursi è esplosa la festa dei tifosi di fede biancorossi, giunti in buon numero dal “Balcone delle Marche”.
PRIMO TEMPO - La Macagi inizia meglio il match, ma i locali riescono a ricucire lo svantaggio. Gli ospiti, infatti, si presentano al PalaBursi con uno 0-4 al 4’ firmato doppio Renaud, Mangoni e Ciattaglia, con Albanesi decisivo per ben due volte su Strada, di cui una su 7 metri. Fedila e Bortolotti dimezzano il parziale sul -2 (2-4), ma Cingoli si porta sul +3 prima con D’Agostino, poi con Makhluouf sul 3-6. In questo frangente Fedila colpisce una traversa e Boni impatta sul palo.
Rubiera non ci sta e si riporta a -1 con Strada e Fedila (5-6), aiutati dalla parata di Gonzalez su Mangoni. Albanesi neutralizza un 7 metri di Kasa: Renaud ringrazia e fa +2 sul 5-7. In tutta risposta i padroni di casa trovano il pari con Bortolotti e il 7 metri di Fedila, parziale sul 7-7 al 19’.
Gonzalez si supera su Renaud, ma non può nulla su Makhlouf e Strappini a porta vuota in situazione di extraplayer in attacco: Cingoli torna sul 7-9 al 21’. Un minuto dopo, però, di nuovo parità sul 9-9 grazie ai colpi di Kasa ed Errico, con D’Benedetto a spedire fuori il possibile +2.
Negli ultimi 8 minuti del primo tempo, si scatena un testa a testa che sembra risolversi al 28’, quando la Macagi trova il +2 grazie alla doppietta di D’Benedetto sul 12-14. Ci pensa Errico, però, a chiudere il parziale sul 13-14: nelle azioni successive Strappini fallisce il +2 e Albanesi è decisivo su Fedila.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa Rubiera riesce addirittura a conquistare il vantaggio, tuttavia Cingoli resta concentrata, conquistando la vittoria e la salvezza. Nei primi minuti del secondo tempo Cingoli colpisce tre legni, con la traversa di D’Benedetto e i pali di Makhlouf e Ciattaglia in rapida successione: Fedila ringrazia e pareggia i conti. Sul 14-15, poi, Bortolotti e Oleari strappano il 16-15al 34’, con Gonzalez Parra decisivo per ben due volte su Mangoni.
I locali mantengono il vantaggio fino al 19-18, quando Makhlouf e Ciattaglia piazzano il 19-20 al 41’, con l’ausilio di Albanesi decisivo su Kasa. Errico pareggia, ma Naghavialhosseini e Mangoni piazzano il +2 sul 20-22 al 45’. Rubiera non ci sta e trova il pareggio due minuti dopo con Bortolotti e Kasa (22-22).
Renaud riconquista il vantaggio ospite sul 22-23, quindi Albanesi si supera prima su Strada, poi su Fedila, infine ancora su Strada con l’ausilio del palo. Dall’altra parte D’Benedetto segna il 22-24 al 50’. Gonzalez dice di non per due volte a D’Benedetto, così Fedila segna il 23-24. Compagnucci in contropiede segna il nuovo +2 (23-25), ma Roberto Bartoli risponde piazzando
Tabellino
Secchia Rubiera 29-30 Macagi Cingoli (13-14)
Secchia Rubiera: Gonzalez Parra, Rivi, Bartoli D., Benci, Bortolotti 7, Errico 4, Oleari 1, Kasa 4, D’Agata, Bartoli R. 2, Hila, Giovanardi, Strada 3, Bonassi, Fedila 8, Boni. All. Corradini
Macagi Cingoli: Albanesi, Coppola, Jaziri, D’Agostino 1, D’Benedetto 5, Ciattaglia 2, Naghavialhosseini 3, Mangoni 3, Somma 1, Renaud-David 7, Compagnucci 1, Gigli, Makhlouf 4. All. Palazzi
Arbitri: Cardone C. – Cardone L.
(Credit foto: Sara Bozzoli)
Tra menù della tradizione, escursioni in montagna e strutture già al completo da settimane, la Pasqua 2025 ha segnato un momento cruciale per il turismo nell’entroterra maceratese. Abbiamo raccolto le testimonianze di tre operatori del settore, tra Sarnano, Pievebovigliana e Monte Cavallo, per raccontare un weekend di festa che si conferma motore di ripresa e segnale positivo per la stagione estiva in arrivo.
"Il riscontro è stato molto positivo sia sugli hotel che abbiamo a Sarnano, sia sui ristoranti e su Palazzo Carradori che abbiamo a Montefano", racconta Massimiliano Compagnucci del ristorante La Marchigiana di Sarnano, evidenziando come il turismo di Pasqua abbia premiato la loro offerta ricettiva e gastronomica. "La richiesta per Pasqua è sempre il menù della tradizione mentre per Pasquetta la gente cerca qualcosa di più particolare anche perché la clientela è più giovane. Il tema che i nostri ospiti seguono è venire a Sarnano, pranzare e poi fare un giro per la montagna".
Per Pasqua, Compagnucci ha proposto un menù fisso, nel segno della memoria familiare e dei sapori autentici: "Con il cinghiale in salmi, una ricetta di mia nonna Annarita. Aggiungiamo le crespelle di ricotta e asparagi, rimanendo in stagione. Poi ci sono tutti i piatti della tradizione, con l’agnello scottadito e la coratella per antipasto". A Pasquetta, invece, spazio alla scelta: "Il menù è alla carta. Questi due giorni segnano la data spartiacque tra l’inverno e l’estate. Da qui si inizia a ragionare per la stagione estiva che si prospetta positiva. Il 2025 è l’anno della ripresa".
Anche all’Agriturismo Roccamaia di Pievebovigliana il tutto esaurito è arrivato con largo anticipo: “Siamo pieni per Pasqua e Pasquetta già da un mese. Anche le camere che abbiamo non sono più disponibili”, afferma Gabriele Liberti. Il menù pasquale ha mantenuto salda la connessione con la cucina locale: “Puntiamo su un menù tradizionale con l’agnello, la pizza di pasqua tipica che si fa da noi ad accompagnare il salame".
Pasquetta, invece, si è confermata una giornata votata alla convivialità e alla natura: "Prenotano spesso comitive che vengono per fare le scampagnate. Speriamo che il tempo sia clemente perché le previsioni sono incerte". Il ponte lungo e la Pasqua alta hanno dato un impulso alla stagione: "Quest’anno si sono accavallati i ponti e con questa Pasqua alta questo è un inizio di stagione. Ci sono diverse persone che ne approfittano e fanno delle mini vacanze. Si sta lavorando bene e c’è una bella richiesta".
Liberti segnala anche le attività all’aria aperta: "Da Roccamaia partono due escursioni e dopo il pranzo molti si avventurano. Qui vicino a Valfornace invece c’è la camminata del laghetto di Boccafornace che noi consigliamo. Un modo di passare queste due giornate di festa".
Tradizione, accoglienza e continuità sono le parole d’ordine anche al Nido dell’Aquila di Montecavallo, come racconta Clarissa Budassi: "Come tutti gli anni facciamo menù fisso a Pasqua, Pasquetta e Primo maggio. Abbiamo già tutto pieno e siamo pronti ad accogliere i clienti".
Il menù è un omaggio ai piatti più identitari della zona: "Coratella e Agnello fritto a richiamare la tradizione". Per Budassi, tuttavia, la Pasqua non rappresenta un semplice inizio di stagione: "Noi non viviamo questo come un passaggio alla stagione estiva perché abbiamo già tutte le domeniche prenotate fino a fine luglio". Non manca però l’auspicio per un clima più favorevole: "Ci auguriamo anche una buona stagione a livello di tempo perché fino ad ora non è stato favorevole. Siamo molto contenti quindi che tutti gli anni iniziamo la stagione in questo modo".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'Avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica assai delicata della responsabilità medica soprattutto in sede di primo intervento. Di seguito la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Macerata, che chiede: "È responsabile l’infermiere che non monitora il paziente anche se in codice verde?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di approfondire la tematica delle pratiche mediche in sede di primo intervento. Tale circostanza è stata recentemente affrontata dalla Suprema Corte in una vicenda in cui a seguito di un’erronea valutazione della crisi respiratoria di un paziente asmatico gli assegnava il codice verde; questi però, decedeva per arresto cardiaco a causa dell'intervento medico tardivo dovuto proprio all’attribuzione di un codice errato.
L’infermiere inoltre, ometteva di svolgere gli accertamenti richiesti nei casi di soggetto asmatico. I giudici hanno ritenuto che l'infermiere avesse violato le linee guida per il triage stabilite dalla conferenza Stato-Regioni del 25 ottobre 2021. In particolare, è emerso che non aveva monitorato l'evoluzione dei sintomi durante la permanenza del paziente nel pronto soccorso, né successivamente ai primi controlli effettuati all'arrivo in ospedale.
Nel caso di specie, l'intervento medico veniva ritardato di oltre 45 minuti a causa di un'altra visita. Il medico infatti, non veniva allertato della necessità di un intervento urgente poiché l'infermiere assegnava un codice verde basandosi solo sulla saturazione dell'ossigeno, che rientrava nei parametri al momento dell'arrivo in pronto soccorso, nonostante la respirazione affannosa e i sibili udibili.
L'infermiere avrebbe potuto riconoscere l'aggravarsi dei sintomi respiratori del paziente, antecedenti alla crisi asmatica grave, se avesse monitorato attentamente i sintomi successivamente alla prima valutazione, senza fermarsi alla sola misurazione dei parametri vitali tanto da risultare responsabile per omicidio colposo. Infatti, secondo il Collegio, pur non essendo tenuto a formulare una diagnosi, il compito dell'infermiere durante il triage consiste nella valutazione dell'urgenza dell'intervento medico, prendendo in considerazione non solo i parametri vitali, ma anche le dichiarazioni del paziente o dei suoi accompagnatori, e, soprattutto, osservando costantemente le condizioni del paziente ai fini di una corretta attribuzione del codice di non urgenza.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che, "l’infermiere è responsabile dell'accoglienza dei pazienti in pronto soccorso gravando sullo stesso un obbligo di assistenza effettiva e continuativa del soggetto ricoverato, atta a fornire tempestivamente al medico un quadro preciso delle condizioni cliniche ed orientarlo verso le più adeguate scelte terapeutiche. Il dovere di monitorare la stabilità delle condizioni dei pazienti presenti rientra, pertanto, tra gli obblighi specifici del personale infermieristico di pronto soccorso, il quale, nel caso in cui si verifichino particolari situazioni di emergenza peggiorative, idonee a pregiudicare la salvaguardia del bene tutelato, ha l'obbligo di allertare i sanitari in servizio, anche in altri reparti dell'ospedale, al fine di consentirne l'intervento, tenuto conto che il codice verde non lo esenta da responsabilità" (Cass. Pen., 12.02.2025 n. 15076).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
(Foto di repertorio)