Si è svolta questa mattina la cerimonia ufficiale per onorare la ricorrenza del 25 Aprile, organizzata dall’amministrazione comunale di Civitanova Marche in collaborazione con l’Anpi e le associazioni combattentistiche e d’arma.
Le celebrazioni si sono aperte, come tradizione, sotto Palazzo Sforza con la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide in memoria dei caduti alla presenza delle massime autorità civili e militari e della Banda cittadina.
Il corteo ha poi reso omaggio ai caduti di tutte le guerre a Civitanova Alta, in viale della Rimembranza e al monumento in piazzale Italia. Ampia partecipazione da parte dei cittadini ai giardini di Piazza Gramsci, dove il sindaco Fabrizio Ciarapica e il presidente Anpi Francesco Peroni hanno espresso le loro riflessioni sul significato della Liberazione alla luce delle vicende attuali.
"Il 25 Aprile è il giorno in cui il nostro Paese è uscito dal buio del fascismo e dell’occupazione nazista grazie al sacrificio di tanti uomi e donne. Ma permettetemi in questa circostanza di ricordare Papa Francesco - ha detto il sindaco Ciarapica nel ricordare il significato della Liberazione come momento fondativo - un uomo che ha incarnato i valori profondi della Resistenza, della pace, il rispetto per la dignità di ogni essere umano, la difesa dei più deboli".
"Papa Francesco è stato e resterà un punto di riferimento morale e spirituale per il popolo intero, le sue parole contro la guerra ci hanno toccato il cuore - ha aggiunto Ciarapica -. Dobbiamo anche ricordare che la memoria non è un omaggio rituale, ma un impegno che ci chiede di fare i conti con il nostro tempo e le sfide che abbiamo davanti. Abbiamo il dovere di difendere ogni giorno la libertà, la democrazia, la pace. Non possiamo permettere che l’odio torni a trovare spazio nelle parole e anche nella politica. La memoria del 25 Aprile ci insegna che il futuro si costruisce solo se abbiamo il coraggio di non dimenticare. Il 25 aprile ci chiede non solo di dire grazie a chi ci ha donato la libertà, ma anche di impegnarci ogni giorno a mantenerla e quindi un invito ai giovani di lottare per il futuro".
Il presidente Anpi Francesco Peroni, ringraziando il sindaco per le parole pronunciate ha sottolineato: "Nel 1945 gli Italiani furono liberi e liberati dal fascismo e da Hitler, dalla seconda guerra mondiale e dall’inaudito carico di tragedie e distruzione che la dittatura fascista aveva prodotto. Da quelle macerie, con la lotta di liberazione gli Italiani hanno ricostruito e fatto risorgere un paese libero e democratico ed economicamente potente e raggiunto grandi conquiste sociali. Tutti noi siamo cresciuti in un clima di pace e prosperità, ma 80 anni dopo, purtroppo, ripiombiamo in un tempo in cui assistiamo a fenomeni di razzismo e intolleranza e attacco a valori democratici con le guerre".
"Invasioni, esodi di massa di persone, il popolo ucraino nel terrore, come non disperarsi per l’ennesima tragedia che vive il popolo palestinese! La nostra Europa, nata dal manifesto di Ventotene, sembra perdere qualsiasi valore quando i potenti che la governano pensano al riarmo. Diciamolo chiaramente con tutte le nostre forze: siamo in prima fila per un’Italia e un’Europa di pace e eguaglianza, solidarietà lavoro e dignità della persona", ha concluso Peroni.
Al termine, le celebrazioni si sono spostate nella sala del Consiglio comunale dove il presidente Troiani ha letto il suo intervento sui fatti storici, concludendo così: "Il 25 Aprile 1945 ha segnato una data importante per tutta la nazione, il popolo italiano ha scelto la libertà e la democrazia, ecco perché tale data deve rappresentare la festa di tutti quegli italiani che credono in questi valori, la festa di tutti gli schieramenti politici che hanno accettato di confrontarsi con libere elezioni in uno stato democratico. Dobbiamo chiederci se stiamo davvero onorando il sacrificio di chi ha combattuto oppure se stiamo utilizzando la loro memoria per alimentare rancori e divisioni".
"La vera sfida è costruire un Italia in cui il 25 Aprile sia la festa di tutti, un’Italia che non rinneghi la sua storia, ma che abbia il coraggio di guardarla in faccia, con tutte le sue luci e le sue ombre - ha proseguito Troiani -. Ecco perché noi crediamo che il 25 Aprile sia la ricorrenza che non deve continuare a dividere gli Italiani, ma li deve unire, la festa di una vera pacificazione nazionale”.
La parola poi è passata al professor Piccioni (professore associato di Storia contemporanea Dipartimento di Studi Umanistici Università di Macerata). "A ottant’anni di distanza dagli eventi che la data simbolo del 25 aprile 1945 ingloba e riassume, la via più adeguata per comprenderne il significato (e capire anche il perché nel corso degli anni la memoria di tali avvenimenti abbia suscitato momenti di divisività non trascurabili) sembra essere il ricorso alla storia - ha detto Riccardo Piccioni -. A partire dalla ricostruzione delle dinamiche in atto fra la fine del 1943 e la Liberazione (dinamiche che lo storico deve analizzare senza tralasciare alcuno degli attori in campo), e dall’intreccio fra le tre dimensioni della guerra di liberazione, della guerra civile e della lotta sociale che si sovrapposero così fittamente da produrre un enorme potenziale conflittuale, che fu all’origine della nascita delle istituzioni repubblicane. Solo il rifiuto delle ricostruzioni unilaterali 'di parte' può offrire l’occasione per una valutazione scientifica ed equilibrata degli accadimenti che portarono alla sconfitta del Fascismo, alla liberazione del paese dalla feroce occupazione nazista e all’avvio nella penisola di una Repubblica certo fragile, ma che ha garantito per decenni a tutti gli italiani un habitat libero e democratico nel quale politicamente confrontarsi".
Una città vestita a festa e unita nel ricordo. In occasione dell’80° Anniversario della Liberazione nazionale dal nazifascismo, Tolentino ha ospitato le celebrazioni provinciali della Festa della Liberazione, accogliendo una grande partecipazione di cittadini, autorità civili e militari, rappresentanti istituzionali, associazioni combattentistiche e d’arma, sindacati e scuole del territorio.
Una cornice solenne e partecipata, quella che ha visto la città, insignita di due Medaglie d’Argento al Valor Civile e Militare, rendere omaggio alla data simbolo della rinascita democratica dell’Italia. L’iniziativa, promossa dal Comitato Provinciale A.N.P.I. e dalla sezione locale, ha rinnovato il significato profondo del 25 aprile: la fine della guerra, la liberazione dagli eserciti nazifascisti, il riscatto della libertà e della democrazia.
Ad aprire la cerimonia, l’esecuzione dell’Inno nazionale e del Silenzio in memoria dei caduti di tutte le guerre, a cura del Corpo bandistico “N. Simonetti” dell’Associazione musicale “N. Gabrielli – Città di Tolentino”. Un momento toccante e carico di emozione, che ha dato il via agli interventi istituzionali.
Dopo i saluti del sindaco Mauro Sclavi e del presidente della Provincia Sandro Parcaroli, sono intervenuti il prefetto Isabella Fusiello, il rappresentante dei Sindacati Confederali Daniele Principi, il Presidente dell’Istituto Storico di Macerata Juri Meda e il presidente del Comitato Provinciale ANPI Francesco Rocchetti. Ognuno ha sottolineato l’importanza della memoria storica e del rinnovato impegno a difesa dei valori fondanti della Repubblica.
La giornata si è conclusa con l’esecuzione del brano "Bella ciao", inno della Resistenza e simbolo universale della lotta per la libertà, che ha emozionato e unito i presenti in un canto collettivo di memoria e speranza.
Come da tradizione, il sindaco Sclavi, affiancato dal prefetto Fusiello, dai Presidenti dell’ANPI Francesco Rocchetti e Lanfranco Minnozzi, dai rappresentanti del Consiglio comunale dei Ragazzi, da numerose autorità e cittadini, ha deposto una corona d’alloro sul graffito in Corso Garibaldi dedicato ai Martiri di Montalto, rinnovando il tributo della città ai caduti per la libertà.
Una cerimonia che ha saputo unire solennità, memoria e partecipazione, nel segno della continuità tra passato e presente, per riaffermare – ancora una volta – che la libertà è un bene prezioso da difendere ogni giorno.
In occasione dell’anniversario della miracolosa lacrimazione della statua della Madonna, avvenuta per la prima volta il 22 aprile 1519, domenica 27 aprile si rinnova l’appuntamento con il tradizionale pellegrinaggio a piedi al santuario di Santa Maria del Glorioso, uno dei luoghi di culto più cari ai fedeli di San Severino Marche.
Il programma prevede il ritrovo alle ore 8 presso il piazzale del Duomo. Da lì i partecipanti si incammineranno lungo via Nazario Sauro, via Giuseppe Garibaldi, piazza del Popolo, via Bartolomeo Eustachio, via Settempedana, strada Septempedana e infine via del Glorioso, fino a raggiungere il santuario. L’arrivo è previsto per le ore 9, in tempo per la celebrazione della Santa Messa. Alla cerimonia prenderanno parte anche le confraternite locali che sfileranno in abiti tradizionali. Il pellegrinaggio si terrà anche in caso di maltempo.
Il santuario del Glorioso custodisce la memoria di eventi prodigiosi che si ripeterono nel tempo, come ricordato dallo storico Raoul Paciaroni nella sua pubblicazione “Gli ex voto del santuario di S. Maria del Glorioso”. Qui, il 22 aprile 1519, durante il Venerdì Santo, moltissimi fedeli furono testimoni della lacrimazione della statua della Madonna Addolorata, evento che si ripeté anche nel 1701 e nel 1702.
L’edificio sacro, oggi in parte inagibile a causa del terremoto, fu progettato nel XVI secolo dall’architetto Rocco da Vicenza e costruito grazie alle offerte dei fedeli e al contributo del Comune. Monumentale nella sua architettura rinascimentale, il santuario è da sempre meta di pellegrinaggi e luogo di profonda devozione, simbolo della fede e della memoria collettiva della comunità settempedana.
Un appuntamento di fede, storia e tradizione che ogni anno richiama numerosi fedeli, uniti nel ricordo di un evento miracoloso e nel desiderio di mantenere viva una delle più sentite espressioni della spiritualità locale.
La pioggia battente ha interrotto, ma solo sul finire della cerimonia, le celebrazioni ufficiali per l’80esimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo organizzate dal Comune di San Severino Marche, Medaglia d’Oro al Merito Civile per la partecipazione alla lotta partigiana, e dalla sezione “Cap. Salvatore Valerio” dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Un 25 aprile sobrio quello che ha visto muovere il corteo, con in testa il Gonfalone medagliato e le autorità, le associazioni combattentistiche e d’arma e quelle di volontariato insieme ad una rappresentanza delle scolaresche cittadine. Davanti al Monumento alla Resistenza di viale Mazzini il corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani”, diretto dal maestro Vanni Belfiore, ha eseguito il Canto degli Italiani. Qui la presidente dell’Anpi settempedana, Donella Bellabarba, ha ricordato il sacrificio di tanti uomini, e tante donne, nella lotta di Resistenza che ha donato al nostro Paese la libertà.
Subito dopo aver portato il saluto dell’Amministrazione comunale, con il sindaco impegnato nelle celebrazioni provinciali che quest’anno sono state ospitate a Tolentino, la vicesindaca e assessora alla Cultura della città di San Severino Marche, Vanna Bianconi, ha chiesto un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria di Papa Francesco, sottolineando il suo impegno per la pace e gli emarginati. Poi il focus del suo intervento si è spostato sui giovani e sui giovanissimi presenti insieme a una rappresentanza del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, protagonisti con il baby sindaco di un “importante esercizio democratico”.
È a loro, e a tutti i presenti, che Bianconi ha posto una domanda chiave: “Quale futuro desideriamo? Quale antifascismo vogliamo vivere?” E di seguito la risposta: “Un futuro di resistenza alla violenza ovunque essa si manifesti, un futuro di democrazia e di ascolto che è antidoto alla violenza che opprime, un futuro non di individui ma di comunità. Essere antifascisti oggi – è la strada che ha indicato la vicesindaca ai giovani – è coltivare il desiderio di lottare per questo futuro. E questo futuro ci chiede passione. Ci chiede generosità. Ci chiede di educarci a vedere il bene dove c’è”. Infine l’appello a non voltarsi dall’altra parte a riconoscersi e unirsi nei valori sanciti dalla Costituzione, nata proprio da quel 25 aprile 1945, e figlia della Resistenza.
Annullate, causa minaccia di maltempo, le iniziative del pomeriggio con la tradizionale “Marcia sui Sentieri della Memoria”, passeggiata a piedi fino al monumento al Capitano Salvatore Valerio, in località Monte Argentaro – Valdiola, dove verrà comunque deposta una corona d’alloro.
Anche uno dei cinque castelli di Caldarola sarà protagonista dell’iniziativa nazionale Primavera nei borghi, organizzata da Archeoclub d’Italia. Grazie alla sede Marca di Camerino, presieduta da Fiorella Paino, per la manifestazione in programma in tutto lo Stivale domenica 27 aprile, sarà coinvolto anche il borgo di Pievefavera di Caldarola.
Al mattino dalle 10 alle 12.30, e al pomeriggio dalle 15.30 alle 18, sarà possibile partecipare alle visite guidate nel borgo medievale, nell’area archeologica e nell’Antiquarium, da poco inaugurati dopo i lavori di riallestimento. Sono infatti stati eseguiti i lavori di ristrutturazione nel piccolo museo che ha riaperto le sue porte ai visitatori, offrendo di nuovo la possibilità di ammirare la sua collezione archeologica, frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini, e dallo scavo della Soprintendenza che ha interessato la villa romana rinvenuta nell’area adiacente all’Antiquarium. Sarà dunque possibile vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale e il gioiello del piccolo borgo. L’obiettivo della manifestazione è quello di conoscere la bellezza del territorio e promuoverne la ricchezza ambientale e architettonica anche attraverso l’arte: è per questo che alle 17 è in programma anche una lettura a più voci sulla Marchesa Margherita Sparapani Gentili Roccapadule a Pievefavera.
Una performance che riguarderà la nobildonna nata a Camerino nel 1735, viaggiatrice e appassionata di letteratura e scienze naturali. «Siamo grati alla sede di Camerino dell’Archeoclub e alla sua presidente - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - per aver scelto Pievefavera in occasione della giornata nazionale Primavera dei borghi. Una vetrina importante per l’area archeologica e l’Antiquarium da poco riaperti ai visitatori. Questa iniziativa è anche l’esempio di come si debba fare squadra tra territori, valorizzando non solo le bellezze del proprio Comune, ma anche quelle dei centri vicini». L’evento è patrocinato dal Comune di Caldarola e vedrà anche la sinergia dell’Associazione Olio Coroncina che preparerà la degustazione dell’olio evo Coroncina, tipico di questa zona.
Giovedì 24 Aprile si è svolto a Recanati l’incontro dal titolo Ambiente e Rifiuti: Verso La Strategia Rifiuti Zero con le classi prima e seconda dell’Istituto Comprensivo Badaloni - primaria Carlo Urbani, a Recanati, organizzato da Marche Rifiuti Zero insieme a due volontari dell’Associazione Il Borgo di Montecosaro, Chiara e David.
Con le due classi siamo partiti da Wall-e, il film della Pixar del 2008, che racconta di un futuro apocalittico in cui il nostro pianeta diventa inabitabile a causa della sovrapproduzione di rifiuti. Come i bambini hanno subito notato, quel futuro è sfortunatamente plausibile e la cosa che li ha fatti subito riflettere è stato che quel pianeta era vuoto e Wall-e si sentiva fondamentalmente molto solo. L’associazione tra solitudine e rifiuti li ha prontamente ispirati: per un mondo più pulito bisogna agire insieme!
Abbiamo poi visto alcune azioni che possiamo mettere in pratica prendendo da esempio il piccolo robottino. Wall-e ha due superpoteri, definiti così anche dai bambini: il primo è quello di saper come smaltire i rifiuti, che nel cartone il robottino compatta e mette da parte, mentre noi possiamo fare la raccolta differenziata per fare in modo che vengano poi riciclati; il secondo invece è saper riconoscere cosa è un rifiuto e cosa no. Wall-e, infatti, colleziona tutti gli oggetti che possono tornargli utili, come un pezzo di ricambio, una lampadina o una scarpa che diventa un vaso. Anche noi dobbiamo specializzarci nel saper distinguere cosa può avere una seconda vita e cosa no. I bambini, però, sono già più bravi degli adulti: Giulia ci racconta che regala i i suoi vestiti alla sorella più piccola; Irene si diverte a trasformare vecchi cartoni in lavoretti con cui decora la sua camera; Riccardo aveva donato tutti i giochi di quando era più piccolo alla Caritas, che ha provveduto a regalarli ad altri bambini che potevano averne bisogno.
Tra quiz e giochi, Chiara e David hanno parlato ai ragazzi della Strategia Rifiuti Zero, attraverso le Tre R dell’economia circolare: Riduci, Riusa, Ricicla. Dopo aver appurato che i rifiuti in natura non esistono e sono prodotti solo dall’uomo, abbiamo cercato soluzioni e azioni adatte ai bambini e soprattutto alle scuole. Gli alunni hanno raccontato ai volontari dell’associazione Il Borgo che la loro è una scuola plastic-free e ognuno di loro ha la sua personale e colorata borraccia, mentre le maestre hanno ognuna una tazza in ceramica per il caffè. Al momento della ricreazione hanno anche fatto vedere loro che da casa si portavano la merenda preparata dai genitori: su suggerimento delle maestre, i genitori si sono organizzati per preparare merende salutari e, anche queste, non imballate.
Nella seconda parte dell’incontro abbiamo invece lavorato con la fantasia. Partendo dal fumetto Le Avventure di Superborghetto per Salvare l’Ambiente, scritto proprio dagli stessi volontari de Il Borgo, ogni bambino ha immaginato un Supereroe dell’Ambiente che potesse aiutare il mondo a diventare un posto a Rifiuti Zero. Ognuno di loro si è sbizzarrito a raccontare la storia e il potere del proprio eroe. Hanno immaginato GatMiao, un gatto in grado di far scomparire i rifiuti miagolando, una fata in grado di trasformare la plastica in fiori, Ninja abilissimi a raccogliere i rifiuti, poi ancora una Superfarfalla in grado di attirare sulle sue ali tutte le cartacce che sono a terra ed infine Polvere-man, un supereroe che polverizza i rifiuti in una sostanza che aiuta a far crescere gli alberi da frutto e tanto altro.
La mattinata si è conclusa tra abbracci e tanta speranza verso un mondo più pulito da costruire insieme. La cosa che ha colpito di più i volontari è stata vedere tanti bambini entusiasti di prendersi cura dall’ambiente, accompagnati da maestre consapevoli e da una scuola impegnata, che li aiuta a conoscere il mondo per quello che è, grazie anche ad iniziative come queste. Alla fine, come ci insegna anche il finale di Wall-e, l’unico modo per amare il pianeta è quello di amare prima noi stessi e il nostro prossimo, che sia un compagno di scuola, un fratello o un genitore. Così che il cambiamento non arrivi solo grazie a delle rigide regole ma sia possibile a partire dall’Amore che proviamo per ogni essere vivente.
Impresa storica al PalaBarton: la Lube rimonta da 0-2 nella serie e stacca anche il pass per la Champions 2026. Bottolo show con 7 ace e MVP del match.
Dal mal di trasferta della Regular Season alla straordinaria rimonta nei Play Off: la Cucine Lube Civitanova compie una vera e propria impresa in Gara 5 della Semifinale Scudetto, superando al PalaBarton Energy i padroni di casa della Sir Susa Vim Perugia per 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25). Una vittoria che vale doppio: accesso alla Finale per il titolo e qualificazione matematica alla CEV Champions League 2026.
È la decima Finale Scudetto nella storia del club marchigiano, un traguardo che fotografa al meglio la crescita mentale e tecnica della squadra guidata da Giampaolo Medei. Dopo essere finita sotto 0-2 nella serie, la Lube ha ribaltato tutto con tre successi consecutivi, due dei quali arrivati in casa dell’imbattuta Perugia. Ora il sogno tricolore si deciderà contro l’Itas Trentino, vincente per 3-0 nella serie contro Piacenza. La Finale, al meglio delle cinque gare, inizierà domenica 27 aprile (ore 18) alla ilT quotidiano Arena.
A fare la differenza sono stati i 17 ace dei cucinieri, con un devastante Bottolo (7 ace e 16 punti totali, MVP del match) affiancato da un altrettanto ispirato Nikolov (16 punti) e da Lagumdzija (top scorer con 18). Per Perugia in evidenza Ben Tara (15 punti), Ishikawa (13) e Solé (10).
Il racconto del match
Primo set thriller:Civitanova parte forte grazie agli ace di Lagumdzija e Nikolov (3-5) e all’ingresso positivo di Poriya. I marchigiani volano sul 17-21, ma l’innesto di Plotnytskyi cambia l’inerzia del parziale. Due ace di Ben Tara regalano il sorpasso (24-23), e alla sesta palla set è Semeniuk a chiudere (29-27).
Lube dominante nel secondo:La reazione ospite non si fa attendere. Bottolo guida la fuga con due ace e 5 punti nel parziale. Perugia cede anche sotto i propri errori (13-21), e Nikolov sigilla il set sul 19-25.
Assolo biancorosso nel terzo:Civitanova mette in campo tutto il suo arsenale: 5 ace nel set, Lagumdzija al 73% in attacco e Nikolov implacabile dai nove metri. La Sir regge finché può, poi si arrende sul 17-25.
Cuore Lube nel quarto:Perugia parte meglio (8-5), ma la Lube risponde con grinta e qualità. Bottolo suona la carica con due ace, Gargiulo è letale al centro e Poriya mette a terra palloni pesanti. Il break decisivo arriva sul 20-18: Nikolov e Bottolo firmano il contro-sorpasso, il muro di Civitanova fa il resto. Sul servizio out di Perugia, esplode la festa biancorossa (22-25). Ora la Lube sogna in grande
Tabellino
Sir Susa Vim Perugia - Cucine Lube Civitanova 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25)
Sir Susa Vim Perugia:Giannelli 2, Plotnytskyi 3, Solé 10, Ben Tara 15, Semeniuk 7, Loser 7, Piccinelli (L) ne, Zoppellari, Herrera, Colaci (L), Ishikawa 13, Candellaro ne, Cianciotta, Usowicz ne.All. Lorenzetti.
Cucine Lube Civitanova:Boninfante 1, Bottolo 16, Gargiulo 11, Lagumdzija 18, Nikolov 16, Chinenyeze 6, Loeppky ne, Orduna ne, Balaso, Bisotto (L), Poriya 3, Dirlic, Podrascanin ne, Tenorio (L).All. Medei.
ARBITRI: Zanussi (TV) e Pozzato (BZ)NOTE: Durata: 37’, 31’, 29’, 38’. Totale: 2h 15’.Perugia: battute sbagliate 21, ace 6, muri 7, attacco 50%, ricezione 38% (12% perfette).Civitanova: battute sbagliate 23, ace 17, muri 6, attacco 49%, ricezione 46% (19% perfette).Spettatori: 4.986MVP: Bottolo
Attimi di caos questo pomeriggio, intorno alle 17, lungo viale Leopardi, una delle arterie principali che costeggia le storiche mura cittadine. Poco fa, un autocarro ha imboccato la strada contromano, generando scompiglio tra gli automobilisti e mandando in tilt la circolazione.
L'episodio si è verificato in prossimità del tratto compreso tra Porta Convitto e Porta Romana. Numerose le segnalazioni arrivate alla centrale della polizia locale, che è intervenuta prontamente sul posto per mettere in sicurezza l’area e regolare il traffico, bloccato in entrambe le direzioni.
Secondo le prime ricostruzioni, l’autista del mezzo pesante avrebbe sbagliato manovra, forse confuso dalla segnaletica o da indicazioni poco chiare. Fortunatamente non si sono registrati incidenti o feriti, ma il disagio per la viabilità è stato significativo, specialmente nelle ore di punta.
Gli agenti hanno scortato l’autocarro fino a una zona sicura, consentendo il ripristino graduale della normalità.
A 80 anni dal 25 Aprile di quel 1945, Raoul Paciaroni e Lorenzo Paciaroni, padre e figlio, hanno pubblicato uno studio storico sulla figura di Mario Depangher, comandante partigiano del Battaglione “Mario” e primo sindaco di San Severino Marche dopo la Liberazione.
“Partigiano triestino, combattente antifascista, dopo vent'anni di persecuzioni e confino ha guidato nel periodo a cavallo tra l'8 settembre 1943 e la Liberazione di San Severino Marche (1 luglio 1944) – ricordano gli autori - una delle più importanti e strutturate formazioni della Resistenza marchigiana. A seguito di quella vittoriosa esperienza, a furor di popolo fu nominato primo sindaco della città liberata, carica che ricoprì nei mesi difficili dell'immediato dopoguerra. Poi, un improvviso silenzio, per certi aspetti anche misterioso, ha avvolto Mario Depangher, trascinandolo in un oblio durato decenni, che ha impedito una narrazione completa della sua vicenda personale.
Un silenzio che chiedeva di essere interrotto. Questo lavoro – sottolineano ancora gli autori - è stato l’occasione per saldare il debito che la città di San Severino aveva nei confronti di Mario Depangher, per restituire al comandante/sindaco il posto centrale assunto in quella fase della storia della città così difficile e, nello stesso tempo, carica di aspettative e di speranze. Ma è stato anche un'opportunità per conoscere la situazione socio economica e politica di San Severino all'alba della Democrazia, tra epurazioni mancate e difficili rapporti con gli alleati, infrastrutture e geopolitica, donne e partigiani e clero, attraverso ricerche archivistiche, documenti perlopiù inediti e fotografie dell'epoca. Materiale che accompagna il lettore in un viaggio in quella San Severino che sembra così lontana, eppure, a ben vedere, appena dell'altro ieri”.
Raoul e Lorenzo Paciaroni, padre e figlio, storico il primo e giornalista il secondo, da anni indagano le vicende del periodo della Seconda Guerra mondiale in terra sanseverinate. Su questo tema hanno scritto: Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944) (2014), La Resistenza sanseverinate nelle medaglie (2015), Una notte di guerra. I tragici eventi del 12 giugno 1944 a Sanseverino (2019), Elcito 1944. Tre cadaveri non identificati (2021), Memorie di guerra (2022).
Il volume “Mario Depangher e la San Severino liberata” è stato pubblicato per le Edizioni Hexagon (San Severino Marche) nel mese di aprile 2025, è composto da 384 pagine e si può acquistare presso le librerie di San Severino o online sul sito www.unalungasciadisangue.it
Torna anche quest'anno "la Marcia della Memoria... sulle orme della Resistenza". L'evento è in programma domenica 27 aprile, nel giorno in cui si ricorda l'81° anniversario dell’Eccidio di Montalto. Giunta alla ventunesima edizione, la marcia continua a coinvolgere istituzioni, associazioni, studenti e cittadini in un percorso a piedi sui sentieri dei partigiani.
La manifestazione è promossa dall'Anpi di Tolentino e Caldarola, insieme a un comitato organizzatore e in collaborazione con la regione Marche, l’Unione dei Comuni Montani Monti Azzurri, i Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Serrapetrona e Tolentino, l’Istituto Storico della Resistenza “Mario Morbiducci”, l’Istituto Alcide Cervi, Coop Alleanza 3.0, Emergency, la Fondazione Brigata Maiella e la Pro Loco di Cessapalombo.
Il programma della giornata inizierà alle 8:30 a Tolentino, con la deposizione della corona in piazza della Libertà, presso la lapide dedicata all’Eccidio di Montalto, alla presenza delle autorità. Alle 9:30, i partecipanti si ritroveranno nella zona industriale di Caldarola, raggiungibile con mezzi propri, da dove partiranno navette gratuite per piazza Vittorio Emanuele, punto di partenza della marcia.
La camminata inizierà alle 10:00 e si svilupperà lungo un suggestivo percorso di circa 8,5 chilometri, attraversando i borghi di Vestignano e Valle di Montalto, fino a raggiungere la Villa di Montalto, dove, intorno alle 12.30, sarà offerto un rancio partigiano a cura dell’organizzazione, in collaborazione con la Coop di Tolentino.
Nel primo pomeriggio, alle 14:30, spazio alla musica con il concerto live dei "Ribelli della Montagna", che proporranno canti della Resistenza e musica popolare. Per facilitare il ritorno, dalle 13:30 alle 17:00 saranno attive le navette di rientro verso la zona industriale di Caldarola.
Al termine della manifestazione, per chi desidera continuare a riflettere e confrontarsi, sarà possibile partecipare a un momento conviviale presso il Circolo Arci "Radeche Fonne" di Villa Pianiglioli (Villa Case), a Belforte del Chienti, dove si continuerà a parlare di Resistenza, memoria e impegno civile.
La giornata è stata presentata in conferenza stampa dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, dagli organizzatori Giorgio Roselli e Alessandro Campetella, dai rappresentanti dell’ANPI Lanfranco Minnozzi e Vittorio Luciani, insieme al vicesindaco di Belforte del Chienti Mariella Migliorelli, al sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni, al vicesindaco di Camporotondo di Fiastrone Leonardo Roselli e alla sindaca di Cessapalombo Giuseppina Feliciotti.
Si raccomanda ai partecipanti di parcheggiare nella zona predisposta all’interno dell’area industriale di Caldarola e di rispettare con puntualità gli orari indicati e le raccomandazioni degli organizzatori, per garantire il corretto svolgimento della manifestazione.
Il giorno della Festa della Liberazione, venerdì 25 aprile, sarà segnato da condizioni meteo instabili su gran parte del territorio marchigiano. La Protezione Civile regionale ha diramato un'allerta meteo di livello giallo per temporali, valida per l’intera giornata, su tutte le sei zone climatiche della Regione Marche, dalla costa all'entroterra.
Alla base del peggioramento, la discesa di una depressione dal Mare del Nord, che porterà instabilità diffusa, in particolare nella fascia centrale della giornata. Secondo il Centro Funzionale Multirischi della Regione Marche, a partire dalla tarda mattinata e per tutto il pomeriggio, si prevedono rovesci o temporali sparsi in formazione soprattutto sulle aree collinari e interne, ma che potranno occasionalmente raggiungere anche la fascia costiera, spostandosi in direzione sud-est.
Alcuni fenomeni potranno risultare localmente intensi, accompagnati da raffiche di vento temporanee durante lo sviluppo delle celle temporalesche. Le precipitazioni sono attese in esaurimento entro il tardo pomeriggio.
Il cielo sarà inizialmente poco nuvoloso, con un aumento della copertura nuvolosa dalla tarda mattinata, seguito da schiarite in serata. Le temperature subiranno un lieve calo, mentre i venti soffieranno dai quadranti nord-occidentali, moderati lungo la costa e di brezza tesa nelle zone interne, con temporanei rinforzi associati ai temporali. Il mare, inizialmente poco mosso, vedrà un aumento del moto ondoso fino a mosso dalla tarda mattinata.
La fase di attenzione prevista impone prudenza soprattutto per chi si sposterà o parteciperà a eventi all’aperto nella giornata festiva. La Protezione Civile invita la popolazione a prestare attenzione ai fenomeni temporaleschi, che potrebbero determinare allagamenti locali, caduta di rami o alberi e disagi alla circolazione stradale.
Il Tribunale regionale di Colonia ha accolto la richiesta di ingiunzione cautelare presentata da Panatta Srl, leader nel settore delle attrezzature per il fitness, contro la società cinese CoolBuild Fitness Equipment Co. Ltd, con sede a Dezhou City.
Il provvedimento, provvisorio e quindi soggetto a impugnazione, impone alla CoolBuild di astenersi dalla commercializzazione di imitazioni delle attrezzature originali dell'azienda marchigiana e di non riprodurre né distribuire le fotografie relative alla linea di prodotti Freeweight Special.
"Siamo molto soddisfatti di questa sentenza: finalmente vengono riconosciuti i diritti di chi, come noi, da sempre investe in innovazione," ha commentato Rudy Panatta, fondatore e proprietario dell’azienda. "Il nostro è un brand storico del settore, pioniere nella progettazione di macchinari per il bodybuilding e il fitness, molti dei quali unici al mondo. Difendere i nostri progetti dalle imitazioni è una responsabilità verso la nostra storia, i nostri collaboratori e i nostri clienti. Questa sentenza è un segnale importante: protegge chi crea e punisce chi copia. Chiediamo però un impegno più concreto anche da parte degli organi di controllo e degli enti fieristici, che devono tutelare chi genera valore, lavoro e sviluppo investendo capitali importanti".
I giudici tedeschi hanno ritenuto fondate le argomentazioni dell’azienda marchigiana, concludendo come durante la fiera FIBO di Colonia, che si è svolta dal 10 al 13 aprile 2025, CoolBuild avrebbe esposto macchinari da palestra che altro non erano che copie della linea Freeweight Special di Panatta. In particolare, attrezzature, tra cui la Super Vertical Leg Press, avrebbero potuto indurre in errore i consumatori riguardo all'origine dei prodotti.
Sulla base di tali motivazioni, il Tribunale ha ordinato a CoolBuild Fitness Equipment Co. Ltd. – sotto pena di una sanzione fino a 250.000 euro o, in alternativa, una pena detentiva da determinarsi per ciascuna violazione – di cessare immediatamente l’offerta di attrezzature da palestra identiche alla linea Freeweight Special di Panatta.
Panatta aveva già affermato con successo i propri diritti d’autore e contestata la concorrenza sleale praticata a suo danno ancora una volta dalla CoolBuild durante la fiera Fibo, che si è tenuta a Colonia dal 10 al 13 aprile scorso, anche riguardo alla linea Freeweight HP, che risultava evidentemente contraffatta. A seguito di questa violazione, la società cinese aveva rilasciata una formale dichiarazione, con clausola penale, impegnandosi a cessare immediatamente tale produzione.
Marchio premium italiano di fama internazionale, riconosciuto per la sua eccellente biomeccanica e qualità, Panatta è attivamente impegnata nella tutela del proprio brand, con particolare attenzione alla salvaguardia delle sue creazioni nel contesto digitale. Negli ultimi due mesi, grazie al servizio di Web Brand Protection, sono stati rimossi ben 9.663 annunci dai marketplace e dai social media, principalmente da parte di aziende cinesi che proponevano contraffazioni delle macchine della linea Panatta Free Weight.
La Comunanza agraria di Elcito si avvia alla conclusione della fase commissariale disposta dall’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche nel luglio 2024 a causa di contrasti interni che ne avevano paralizzato, da alcuni anni, l’attività.
Lo rende noto la stessa Comunanza a seguito dell’approvazione dello Statuto alla Legge n. 168/2017 approvata nella seduta della assemblea degli utenti il 24 febbraio scorso.
Sebbene con oltre sei anni di ritardo sulla previsione normativa, l’approvazione dello Statuto era infatti un passaggio indispensabile per aggiornare il funzionamento del dominio collettivo ai principi e direttive previsti dal legislatore statale. Nei prossimi giorni lo Statuto adeguato alla legge verrà trasmesso alla Regione Marche e al Commissario per gli usi civici competente per territorio per la presa d’atto.
Conclusasi positivamente la fase commissariale, la Comunanza agraria di Elcito dovrà a sua volta uniformare il proprio operato alle nuove disposizioni statutarie che, se correttamente recepite, le consentiranno di dare una gestione operativa efficace ad una istituzione locale che ha oltre sette secoli di vita ma che, per le trasformazioni nel frattempo venutesi a determinare, prima tra tutte lo spopolamento del territorio; ha corso il rischio di scomparire.
Basti pensare che i soggetti anagraficamente residenti nel dominio della Comunanza si sono ridotti nel tempo a due o tre unità abitative. Fortunatamente nel frattempo, parallelamente alla indubbia suggestione dei luoghi e all’interesse turistico assunto dal “Castello” di Elcito, si sono venuti affermando la presenza abitativa ed il protagonismo di nuovi utenti, molti tra questi discendenti da famiglie un tempo residenti, i quali affiancandosi ai pochissimi residenti rimasti, potranno dare un contributo alla buona amministrazione di un territorio altrimenti destinato ad un inevitabile abbandono.
Un ritorno da vere regine del volley, quello delle campionesse della CBF Balducci HR Macerata, fresche vincitrici della finale playoff di Serie A2 contro Messina, che ha sancito il ritorno in massima serie. Intorno alle 13 di oggi, il pullman della squadra ha fatto il suo ingresso nel parcheggio del Banca Macerata Forum, strombazzando il clacson in segno di festa. Ad attenderle alcuni tifosi con striscioni e trombette, giornalisti e, immancabile, il commendatore Franco Balducci insieme alla sua famiglia.
La prima a scendere dal pullman è stata la capitana Alessia Fiesoli, con la coppa stretta tra le mani e il sorriso di chi ha appena scritto una pagina di storia sportiva. Applausi, cori, abbracci, e un emozionate abbraccio con il commendatore Balducci che ha voluto congratularsi personalmente con la sua capitana e con tutte le giocatrici.
Dopo Fiesoli, anche tutto il resto della squadra, lo staff tecnico e l’allenatore Valerio Lionetti hanno fatto il loro ingresso, accolti dall’affetto dei presenti e dal meritato clima di festa.
Coach Lionetti, visibilmente emozionato, ha commentato così il momento: "Una bella sensazione, che eguaglia tutto il lavoro fatto quest’anno. Aldilà di tutto è stato un anno molto bello, vissuto con una serenità e uno spirito bellissimo durante gli allenamenti in palestra e chiuderlo con questa vittoria è davvero la ciliegina sulla torta”.
Anche Alessia Fiesoli ha espresso tutta la sua soddisfazione: "Una trasferta difficile, una partita bellissima coronata con il raggiungimento di un sogno. Per noi è un onore e una gioia aver riportato Macerata in Serie A1”.
Un traguardo che premia la costanza, l'impegno e l'unità di un gruppo straordinario. Adesso Macerata guarda al futuro con entusiasmo e orgoglio, pronta a tornare protagonista anche tra le grandi del volley nazionale.
Una giornata al mare si è trasformata in un episodio di cronaca per una studentessa di 23 anni, residente a Potenza Picena, vittima di un furto all'interno di uno stabilimento balneare della zona. Ma grazie alla prontezza di un carabiniere libero dal servizio, la presunta responsabile è stata individuata e denunciata a poche ore dall'accaduto.
I fatti risalgono a pochi giorni fa, quando un militare della stazione di Porto Potenza Picena, trovandosi casualmente nei pressi della stazione ferroviaria della città, ha notato alcuni ragazzi intenti a cercare una borsa appena rubata. Dopo essersi informato sull’accaduto, il carabiniere ha appreso che poco prima una giovane era stata derubata dei suoi effetti personali.
Grazie a una descrizione dettagliata fornita dalla vittima e dai testimoni, il militare ha subito riconosciuto una ragazza che corrispondeva alle caratteristiche della sospettata. Con l’intervento di un altro collega, giunto nel frattempo sul posto, è stato eseguito un controllo nei confronti della giovane, una 20enne originaria della Puglia, con precedenti di polizia e residente in un comune limitrofo.
Durante l’ispezione, la ragazza è stata trovata in possesso di una carta bancomat intestata alla studentessa derubata. Nonostante abbia negato ogni coinvolgimento nel furto, per lei è scattata una denuncia in stato di libertà per il reato di ricettazione, ora al vaglio dell'autorità giudiziaria.
Fondamentale per le indagini sarà il sistema di videosorveglianza attivo nella zona del furto, i cui filmati sono attualmente oggetto di analisi da parte degli inquirenti. La vittima ha presentato formale querela presso la caserma dei carabinieri.
Una gelata improvvisa si è abbattuta sul comparto della Cannabis Light, rischiando di ridefinire in modo drastico l’orizzonte operativo di un settore che negli ultimi anni ha registrato una crescita continua ed esponenziale.
Con una formulazione che non distingue tra usi leciti e illeciti, l'articolo 18 del nuovo DDL Sicurezza, entrato in vigore il 12 aprile di quest’anno, introduce un divieto generalizzato su tutte le attività connesse alle infiorescenze della canapa, comprese importazione, lavorazione, distribuzione e vendita, estendendo il blocco anche a prodotti derivati come estratti, resine e oli.
Il testo del governo propone così una ri-equiparazione normativa della Cannabis Light – contenente THC in quantità inferiore allo 0,2% – alla cannabis con principio attivo, rientrante tra le sostanze stupefacenti regolamentate dal Testo Unico. Una scelta che comporta l'assoggettamento dell’intera filiera (agricoltori, commercianti attivi nella coltivazione e distribuzione) a un regime sanzionatorio, anche in assenza di finalità illecite, e che pone interrogativi sulla proporzionalità delle misure e sulla coerenza con il diritto europeo del libero scambio tra gli Stati membri.
A esprimere perplessità su questo impianto normativo è Alessandro Luca Marconi, titolare del punto vendita CbWeed in via Crispi a Macerata, che evidenzia le conseguenze immediate per chi opera nel comparto: "Ci ha stupito quanto questo decreto sia stato fulmineo; un decreto-legge, quando viene fatto, ha normalmente 24 ore di tempo dall’applicazione, salvo altre indicazioni. Venerdì sera, 11 aprile, lo hanno messo in Gazzetta, anche abbastanza tardi in serata ed era applicativo dal 12, probabilmente dalla mezzanotte".
Questa tempistica serrata ha lasciato gli operatori senza indicazioni operative chiare su come gestire la merce già presente in negozio: "Non sappiamo che cosa dobbiamo fare con il materiale che è rimasto. È tutto molto vago. Il consiglio dei legali: mettete tutto nella scatola, chiudete in attesa di un maggiore chiarimento. A chi è rimasto qualcosa non può farci nulla".
Nel caso in cui si decida comunque di vendere la Cannabis light, sebbene nella maggior parte dei casi la componente penale tenda a decadere in seguito all’accertamento dell’assenza di efficacia drogante, le sanzioni e i provvedimenti amministrativi rimarrebbero comunque impattanti. Per questo motivo, molti operatori, come Alessandro, hanno preferito sospendere l’attività, nell’ottica di evitare contestazioni, sequestri e un aggravio delle responsabilità legali.
“All’interno dell’Unione Europea - mette in evidenza Marconi - vige il libero scambio e questo decreto va a violare tutto ciò. Inoltre, c’è un paradosso di base da parte del Governo che sosterrebbe l’agricoltura e i prodotti nazionali: in questo caso, dov’è la tutela del made in Italy? Qui non la stiamo vedendo!”.
Una riflessione che appare tanto più rilevante se inserita nel quadro economico di un settore che, nonostante le difficoltà normative, continua a mostrare segnali di vitalità e sviluppo. Secondo gli operatori del comparto, la Cannabis Light rappresenta oggi una filiera in espansione, con un numero crescente di imprese e lavoratori coinvolti.
Come osserva il titolare di CbWeed Macerata: "Nonostante i continui tentativi a delegittimare il settore della Cannabis Light, quest’ultimo rimane in crescita; siamo passati da circa 15 mila addetti al settore a 30mila: togliendo la vendita delle infiorescenze tolgono la metà del valore del comparto".
I dati confermano questa tendenza. In Italia si contano circa 800 aziende attive nella coltivazione e 1.500 impegnate nella trasformazione della cannabis light, con un fatturato annuo complessivo stimato intorno ai 500 milioni di euro, con circa 11.000 posti di lavoro diretti, in pianta stabile e 30mila stagionali, da maggio a dicembre. A questi si aggiunge una stima più recente, pubblicata nel marzo 2025 su International CBC, secondo cui l’intera industria italiana della cannabis light supporterebbe circa 22.000 posti di lavoro a tempo pieno, evidenziando un impatto occupazionale ben più ampio.
L’incertezza normativa che grava sul settore della cannabis light non si limita alla sola commercializzazione delle infiorescenze, ma si estende anche agli estratti e derivati, generando ulteriori ambiguità interpretative e dubbi sull’omogeneità della normativa.
In particolare, la gestione delle sostanze a base di CBD (cannabidiolo), la cui origine può variare tra naturale, sintetica o semi-sintetica, apre scenari di difficile lettura giuridica e commerciale. La distinzione tra i diversi tipi di CBD, infatti, sembra fondarsi non tanto su parametri chimico-farmacologici, quanto su aspetti formali legati alla fonte di estrazione.
"Per quanto riguarda gli estratti della Cannabis - sottolinea il titolare di CbWeed Macerata - esiste un escamotage che rende il quadro ancora più problematico: gli oli, infatti, sarebbero tecnicamente illegali se ricavati dalle infiorescenze. Il CBD contenuto in tali prodotti risulterebbe vietato solo se proveniente da Cannabis Light; se, invece, il medesimo principio attivo non derivasse da questa fonte - e fosse ad esempio di origine sintetica - non ricadrebbe nelle restrizioni del decreto. Una situazione paradossale e incoerente, che rende ancora più difficile operare nel settore”.
Marconi aggiunge un’ulteriore riflessione critica sulla gestione politica del comparto: "Prima di questo Governo, veniva convocato un tavolo tecnico con gli operatori del settore; con l’attuale esecutivo, invece, quel confronto non esiste più".
La prima edizione del Memorial "Graziano Colotti" è andata al Tolentino. Con una rimonta ai danni della Maceratese, sfruttando l'uomo in più, i cremisi si sono aggiudicati per 3-1 il torneo di calcio giovanile organizzato proprio dal club biancorosso per ricordare e omaggiare la figura di Colotti.
Una prima volta riservata alle categorie Under16 e Under17 che ha portato allo Stadio della Vittoria di Macerata tante persone e coinvolto pure società di altre regioni come gli abruzzesi del Cepagatti Pescara e gli umbri del Ducato Spoleto. Tolentino e Maceratese hanno raggiunto l'ultimo atto superando rispettivamente per 3-1 Ducato Spoleto e per 4-2 il Cepagatti Pescara.
Nella finale i baby della "Rata" hanno sbloccato l'incontro grazie a Giustozzi, poi nella ripresa la squadra di Paolo Morresi è rimasta in dieci e il Tolentino ha iniziato a premere sempre di più trovando le reti di Cicconetti, Casoni e Battellini.
Complimenti dunque ai cremisi di mister Maurizio Francucci ma applausi per tutti a cominciare dalla stessa Maceratese che, su idea del responsabile del settore giovanile Paolo Morresi, ha ideato questo quadrangolare.
Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche la vedova, la signora Maurizia e non potevano mancare gli amici di Graziano che in questi anni hanno organizzato convegni in memoria di Colotti e del suo stimato lavoro nei settori giovanili di vari club delle Marche.
Confindustria Macerata ricerca per azienda leader nella distribuzione di mobili contemporanei e soluzioni di design di alta qualità un/a montatore di mobili professionista (codice annuncio Conf 499).
Mansioni e responsabilità: effettuare attività di carico e scarico colli in magazzino prima della partenza per i cantieri, assicurandosi della corretta preparazione del materiale da installare; effettuare il montaggio e l’installazione di mobili contemporanei e su misura, nel pieno rispetto degli standard estetici e qualitativi dell'azienda; leggere e interpretare progetti tecnici e disegni di montaggio, collaborando con il team di designer e progettisti per assicurare il rispetto delle specifiche; effettuare sopralluoghi tecnici; verificare la qualità e la funzionalità degli arredi installati, intervenendo per eventuali correzioni o rifiniture; garantire ordine, pulizia e sicurezza durante tutte le fasi del lavoro, nel rispetto delle normative vigenti; mantenere un comportamento professionale e orientato al cliente, rappresentando al meglio i valori dell’azienda.
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Nonostante una stagione ancora tutta da scrivere, con l’ultima giornata dei play-in Gold in programma sabato prossimo a L’Aquila — dove con un successo la Svethia partirebbe dai playoff da seconda forza del girone — a Recanati si guarda già avanti. La società gialloblù ha infatti annunciato con orgoglio il rinnovo di Arminas Urbutis anche per la stagione 2025/2026.
Ala-pivot classe 1986, 205 cm di talento ed esperienza, Urbutis è ormai una colonna portante della Svethia. Dopo otto mesi in maglia gialloblù, il lituano non ha più bisogno di presentazioni: 30 gare disputate, oltre 17 punti di media, 22,2 di valutazione, 52% da due, 43% dall’arco, 84,2% ai liberi e 9,1 rimbalzi a partita. Numeri che raccontano solo in parte il suo impatto dentro e fuori dal campo. Leader silenzioso, ma fondamentale, si è inserito da subito nel sistema di coach Di Chiara, diventandone uno degli interpreti principali.
La carriera del numero 28 è di quelle chilometriche: NCAA con Hofstra University dal 2005 al 2009, poi Serie A con Cantù e Pesaro, quindi Prienai in patria, Ucraina, Francia (Blois) e un ritorno da protagonista nella LKL lituana con le maglie di Siauliai, KK Juventus Utena e Nevezis fino al 2023.
“L’idea iniziale era quella di smettere al termine di questa stagione – ha dichiarato Urbutis – poi una volta arrivato a Recanati ho capito di essere circondato da brave persone e di avere ancora le motivazioni giuste per proseguire. Questa città mi ha accolto con calore, qui si vive una grande passione per il basket e non posso che essere felice di concludere la mia lunga carriera in questo posto fantastico”.
La società, soddisfatta dell’impatto tecnico e umano dell’atleta, non ha esitato nel chiudere l’accordo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’agente FIBA Davide Bellinzona della Bell Basketball Agency per la riuscita della trattativa.
In attesa di calcare il parquet di L’Aquila per chiudere i play-in Gold e lanciarsi nella corsa playoff, Recanati piazza così un primo, significativo tassello in vista della prossima stagione.
Ricavi per oltre 20 milioni di euro non dichiarati: è quanto emerso da un’attività di verifica fiscale condotta dai finanzieri della tenenza di Porto Recanati, che hanno individuato una società operante nel territorio provinciale marchigiano che aveva omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi per diversi anni d’imposta.
L’intervento delle Fiamme Gialle si inserisce nell’ambito di un’azione di monitoraggio mirata sui distretti industriali della zona, dove, attraverso l’incrocio dei dati ottenuti dagli applicativi in uso al Corpo e un’attenta analisi economica del territorio, è stato possibile individuare l'anomalia fiscale.
Dalle indagini è emerso che la società, pur operando regolarmente e generando ingenti ricavi, non aveva mai presentato le dichiarazioni annuali ai fini delle imposte dirette e dell'Irap, sottraendosi quindi agli obblighi fiscali previsti dalla normativa.
A seguito di un’approfondita attività ispettiva, basata sull’analisi della documentazione contabile acquisita, i militari hanno ricostruito la reale posizione fiscale dell’impresa, portando alla luce ricavi mai dichiarati per oltre 20 milioni di euro.
L'amministratore della società, preso atto delle risultanze dell’accertamento, ha deciso di aderire al processo verbale di constatazione, ai sensi dell’art. 5-quater del D.Lgs. n. 218/1997, evitando così un potenziale contenzioso. Questo istituto consente infatti di riconoscere la legittimità dell’azione ispettiva e beneficiare di una riduzione delle sanzioni, favorendo un approccio collaborativo tra contribuente e amministrazione finanziaria.