Camporotondo, al via il progetto per l’autonomia dei giovani con disabilità grazie ai fondi Pnrr
Sviluppare l’autonomia dei giovani con disabilità. È questo l’obiettivo principale del progetto dell’Ambito Territoriale Sociale 16 - presentato ieri mattina alla Mediateca di Camporotondo di Fiastrone - finanziato con i fondi del Pnrr, Missione 5 Inclusione e coesione. Un percorso partito a ottobre 2023 - che proseguirà fino a marzo 2026 con l’obiettivo di crescere e proseguire anche successivamente - che offre a 18 ragazzi con disabilità una occasione concreta verso l’autonomia abitativa e lavorativa. L’iniziativa - come detto - nasce all’interno dell’Ambito Territoriale Sociale 16, che fa capo all’Unione Montana dei Monti Azzurri, e coinvolge tutti i 15 Comuni dell’Ats dai quali provengono i partecipanti.
Fondamentale la collaborazione tra i vari attori locali che vede la gestione affidata alle Cooperative Cooss Marche (per l’autonomia abitativa) e Opera (per la formazione e le attività lavorative). Il Comune di Camporotondo di Fiastrone ha messo a disposizione l’ostello comunale all’interno del quale, tramite la cooperativa Opera che lo gestisce, si stanno realizzando i laboratori per l’autonomia e la formazione lavorativa nell’ambito informatico e dell’accoglienza turistica, e il Comune di Tolentino ha provveduto a ristrutturare tre appartamenti (con dodici posti) dove dopo l’estate si realizzerà il percorso per l’autonomia abitativa. I dettagli del progetto - finanziato con 715mila euro - sono stati illustrati ieri mattina agli amministratori dei Comuni dell’Ats 16 e alle famiglie dei giovani coinvolti.
«Il nostro legame con la Cooperativa Opera - ha detto il sindaco di Camporotondo, Massimiliano Micucci - parte ormai da lontano. Questa realtà aveva già avviato la gestione del nostro ostello comunale che per l’ente sarebbe stato difficile far funzionare e quando si è presentata l’occasione del bando abbiamo deciso di mettere insieme le forze e dar vita a un progetto più grande che, ci auguriamo, possa essere da esempio nel territorio».
Presente all’incontro anche il direttore generale dell’Ast di Macerata, Alessandro Marini: «Sono piacevolmente colpito - le sue parole - nel vedere questa grande sinergia. Il progetto è l’esempio concreto di quando le idee, le persone e le risorse giuste si incontrano e danno vita a risultati straordinari per la società».
Gli ha fatto eco il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, sottolineando come si sia creato un contesto «dove i giovani possono muoversi e crescere liberamente e in sicurezza, in uno spazio protetto e a loro familiare. Perché difendere chi non può farlo da sé è il primo principio di una società civile».
Il Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, con orgoglio e commozione ha ricordato l’impegno dell’ente per la realizzazione del progetto che vuole «creare delle occasioni nelle quali poter garantire una formazione spendibile per la creazione di possibilità lavorative - ha detto - e allo stesso tempo acquisire competenze per muoversi in modo adeguato e più autonomo possibile nel quotidiano in una prospettiva futura di vita autonoma. Il confronto continuo con le persone coinvolte e le loro famiglie ha consentito di mettere in risalto le risorse di ciascuno e di definire le attività più adeguate. Ci tengo a ricordare come l’Ats abbia le stesse linee guida per tutte le tre Unioni Montane (Monti Azzurri, Marca di Camerino e Potenza Esino Musone)».
Dunque la parola al coordinatore dell’Ats 16, Valerio Valeriani: «In questo caso i fondi del Pnrr hanno consentito di avviare un percorso fondamentale per i giovani - ha detto -. Ma non dimentichiamo che nell’ambito della disabilità si può e si deve fare ancora molto. Basti pensare ai posti letto per i disabili gravi: l’Atd 16 ne conta 13 liberi in attesa di convenzionamento e ha fatto richiesta per altri 12 con oltre 120 persone in lista di attesa nella provincia di Macerata; basterebbe avviare le convenzioni per poterli rendere fruibili e alleggerire il peso generale».
Le conclusioni affidate al presidente della Coop Opera, Fabio Alessandrelli, intervenuto anche in rappresentanza della responsabile di Cooss Marche, Patrizia Branchesi (presente alla conferenza). «Si parla spesso di luoghi da rivitalizzare nei centri dell’entroterra - la riflessione di Alessandrelli -. La gestione dell’ostello di Camporotondo ci dimostra come la rinascita possa partire dal basso, da progetti di inclusione sociale affiancati all’accoglienza turistica che, in un unico percorso, possono perseguire obiettivi diversi ma di grande valore per il territorio. Basta guardarsi intorno, capire se ci sono altre strutture simili e opportunità per collaborare. Questo potrebbe essere un buon inizio per non fermarsi una volta concluso il progetto, ma anzi farlo crescere e andare avanti».
Post collegati

"Ripensare le Marche a misura di bici. Mobilità sostenibile, no lusso ma necessità": lettera aperta di Fiab ai candidati alle Regionali

Commenti