Monte Cavallo, approvato il progetto per il nuovo Rifugio di Montefiatone: sarà delocalizzato
Un passo importante verso la valorizzazione del territorio e la sicurezza ambientale: l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo Rifugio di Montefiatone, autorizzando un contributo di 246.276 euro.
"L’approvazione del progetto rappresenta un segnale concreto di attenzione verso le aree interne e il turismo sostenibile, con l’obiettivo di ampliare il bacino di utenza e offrire un punto di riferimento sicuro e funzionale per chi vive e visita il territorio - spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Ringrazio l’Usr, il Comune e la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli per il lavoro svolto quotidianamente".
L’intervento nasce dalla necessità di rispondere ai danni causati dagli eventi sismici del 2016, che pur avendo provocato lesioni lievi all'edificio originario, hanno innescato un movimento franoso tale da compromettere la stabilità del muro di sostegno e rendere la struttura inutilizzabile. Dopo attente valutazioni tecniche ed economiche, si è deciso di delocalizzare il rifugio anziché intervenire con opere di contenimento, che avrebbero avuto un impatto ambientale significativo e costi non giustificabili.
Il nuovo rifugio sorgerà alle pendici del Monte di Cesure, dove attualmente si trova la struttura mobile del Mapre, che verrà smontata per fare spazio alla nuova costruzione. Il progetto prevede un edificio su un solo livello, con una sagoma fedele a quella del fabbricato da demolire, senza aumenti di volume.
Sarà destinato a escursionisti e allevatori, con due camere matrimoniali e un bagno in comune. Dal punto di vista architettonico, la struttura sarà realizzata in muratura portante su fondazione a platea, con tetto a capanna in legno e portico sul lato nord. Le finiture esterne rispetteranno il contesto paesaggistico: intonaco a base di calce, tinteggiatura tenue, infissi in legno e copertura in coppi.
Nonostante l’assenza di climatizzazione, il rifugio sarà dotato di impianto fotovoltaico da 4 kW con batteria di accumulo da 9,6 kWh, garantendo autonomia energetica. È prevista anche la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento delle acque reflue, in sostituzione di quello preesistente.
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