Provincia Macerata

Il Governatore del Distretto 2090 Roberto Calai in visita al Rotary Club Tolentino

Il Governatore del Distretto 2090 Roberto Calai in visita al Rotary Club Tolentino

Visita ufficiale, nella giornata di giovedì, del governatore del Distretto 2090, Roberto Calai, originario di Spoleto, al Rotary Club Tolentino, presieduto da Iole Rosini. Un appuntamento di grande rilievo, che rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita rotariana di un club. Calai era insieme alla consorte Simona. La mattinata si è aperta con la visita alla Basilica di San Nicola, dove la delegazione è stata accompagnata da padre Marziano Rondina. Insieme al presidente Rosini, all’assistente del governatore Giorgio Piergiacomi e ad alcuni componenti del direttivo del club, Calai ha potuto ammirare la spiritualità e la storia del luogo simbolo di Tolentino. A seguire, la delegazione, alla quale si è aggiunto Stefano Gobbi governatore anno rotariano 2026-2027, si è recata al municipio per un incontro istituzionale con il sindaco Mauro Sclavi, anch’egli socio rotariano. Durante il colloquio si è parlato dei probabili prossimi service che il Rotary Club Tolentino potrà realizzare a favore della comunità locale. Non sono mancati i consueti momenti di scambio del gagliardetto e di pubblicazioni. Nel pomeriggio, all’Hotel Interno Marche, il governatore ha incontrato il direttivo del club per conoscere le attività programmate per la nuova annata rotariana. Un confronto ricco e costruttivo con l’obiettivo comune di “servire al di sopra di ogni interesse personale”. La giornata è proseguita con una tappa a Treia, dove Calai è stato ricevuto all’Accademia Georgica dal sindaco Franco Capponi, anch’egli rotariano, e dalla presidente dell’Accademia, Cinzia Cecchini, che ha raccontato la storia e le iniziative culturali della prestigiosa istituzione. Anche in questo contesto si è svolto il tradizionale scambio di doni, segno di amicizia e collaborazione. In serata, a Villa Spada di Treia, Calai ha incontrato i soci e con l’occasione c’è stata l’accensione ufficiale delle luci nel giardino da parte del comune che è stata preceduta da una presentazione dei lavori. E’ stato ricordato Franco Moschini, figura simbolo dell’imprenditoria italiana, autentico mecenate, uomo di straordinaria cultura e intelligenza, scomparso lunedì mattina. Era socio onorario del Rotary Tolentino. E’ seguito il saluto del presidente Rosini. "Vogliamo continuare a lavorare “insieme per fare del bene” come si evince dal messaggio del presidente del Rotary internazionale Francesco Arezzo" Di seguito il governatore Calai ha parlato dei principi del Rotary. Al termine della serata, Calai ha consegnato a Rosini una cornice con un disegno realizzato da un partecipante al Campus Marche per ragazzi con disabilità, simbolo di inclusione e solidarietà. Il Rotary Club Tolentino ha ricambiato con una busta attestante un versamento alla Rotary Foundation e con diverse pubblicazioni alcune curate dal club. Una seconda cornice è stata donata da Calai a Stefano Gobbi governatore 2026-2027, un mazzo di fiori da Rosini alla consorte di Calai, Simona. All’evento erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Treia Franco Capponi e di Tolentino Mauro Sclavi, l’assistente del governatore Giorgio Piergiacomi, Stefano Clementoni Emga Regione 15 responsabile per la Rotary Foundation dei lasciti grandi donatori e fondo designazione, il governatore 2024-2025 Massimo De Liberato, il governatore 2027-2028 Stefano Quarchioni e numerosi presidenti di altri Rotary club. Una giornata intensa, che ha rafforzato i legami tra i club e le istituzioni, nel segno della cooperazione e dei valori rotariani.

19/07/2025 18:27
Erbe spontanee e sapori naturali: il nuovo libro di Gianni Corvatta approda a Porto Recanati

Erbe spontanee e sapori naturali: il nuovo libro di Gianni Corvatta approda a Porto Recanati

Dopo il successo ottenuto con “Le piante crescono guardando il cielo”, continuano le presentazioni del nuovo libro di Gianni Corvatta “Erbe spontanee officinali in cucina. Gusto e salute della natura”. Appuntamento per la rassegna letteraria “Trame d’estate” lunedì 21 luglio, alle ore 21.00, all’anfiteatro natale mondo (ex scuola Diaz) in corso Matteotti a Porto Recanati. Coordina il giornalista Luca Romagnoli che intervisterà l’autore. L’ingresso è gratuito ed aperto a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il pregevole ed interessante volume dedicato alle piante spontanee officinali in cucina è edito, come il primo, da Giaconi editore. Gianni Corvatta, laureato in chimica, si è occupato in qualità di dirigente, prima in campo sanitario poi in quello ambientale della tutela e della salvaguardia della salute e dell’ambiente. Da sempre interessato di botanica e in particolare di piante officinali, ha condiviso questa sua passione con la moglie Antonella Leggi e proprio riprendendo una sua ricerca e per ricordare la sua pioneristica attività di erborista, ha scritto il suo primo libro “Le piante crescono guardando il cielo” con l’intento di far conoscere il mondo delle piante officinali. Questo secondo volume è un manuale agile e pratico per conoscere, raccogliere e utilizzare in cucina le erbe spontanee officinali, arricchito con riproduzioni fotografiche. Inoltre contiene usi, storia, proprietà e curiosità di cinquanta erbe e facili ricette per utilizzare al meglio le loro proprietà. "Raccogliere le erbe – scrive Gianni Corvatta – conoscere le loro proprietà curative e cucinarle, sapendo che sono ricche di sostanze che possono aiutare a migliorare la salute, oltre ad essere dei rimedi naturali per trattare alcuni nostri disturbi, porta alla riscoperta di antichi sapori. Questo volume, oltre ad essere una semplice guida utile nella ricerca e nella raccolta delle più comuni erbe spontanee officinali, contiene alcune facili ricette e suggerimenti su come utilizzare al meglio le loro proprietà".   “Erbe spontanee officinali in cucina. Gusto e salute della natura” è una pubblicazione molto curata, anche graficamente, che si presenta come una guida di agevole consultazione nella ricerca e nella raccolta delle più comuni erbe spontanee, che contengono principi attivi da essere ricomprese tra le erbe officinali e che contiene anche indicazioni sulle loro proprietà salutistiche insieme ad un utile e semplice ricettario che consente di portare in tavola le erbe spontanee da utilizzare per la preparazione di fresche e accattivanti insalate miste, zuppe, minestre, arrosti, fritture e salse. Il libro è diviso in due parti: la prima dedicata alle erbe mentre la seconda riporta il ricettario. Si chiude con i glossari botanico e medico. Editing e progetto grafico sono di Giorgio Leggi.

19/07/2025 18:00
“La Colazione Musicale” incanta il lungomare: grande successo per l’evento firmato FilosofArte

“La Colazione Musicale” incanta il lungomare: grande successo per l’evento firmato FilosofArte

Una mattina da ricordare quella di sabato 19 luglio a Civitanova, dove centinaia di persone si sono ritrovate per partecipare a “La Colazione Musicale”, un evento organizzato da FilosoFarte allo stabilimento Arturo, lungomare sud, che ha unito musica, parole e bellezza. Alle prime luci del giorno, il maestro violinista Valentino Alessandrini ha incantato il pubblico con la sua esibizione dal vivo. Applausi anche per Paolo Morbidoni, che ha presentato il suo libro “Potremmo fare in modo che l’Espresso per Hogwarts arrivi domani”, offrendo spunti di riflessione e poesia insieme a Barbara Mastrocola direttrice del MArec, museo dell’arte recuperta dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino. Presente all’evento il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, che ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i partecipanti: “Quando la cultura si fonde con il paesaggio e la bellezza del nostro territorio, nascono momenti come questo, intensi e partecipati. La Colazione Musicale” si conferma così un format capace di unire generazioni, linguaggi e sensibilità, creando spazi di incontro autentico. Un grande grazie a Valentino, a Paolo, agli artisti, allo stabilimento Arturo, a Filofarte e a tutti i presenti”.  Molto apprezzata la collettiva d’arte con opere a olio su tela di Daria Castelli, Alessandro Ponte, Franca Forani e Mario Mercoldi, che hanno arricchito l’atmosfera dell’evento con uno spazio espositivo aperto al pubblico. Grande soddisfazione anche da parte di Gianluca Crocetti, fondatore del progetto FilosofArte: “Abbiamo lavorato per offrire un’esperienza culturale coinvolgente, che unisse musica, arte e contenuti. L’ampia partecipazione conferma che c’è una forte richiesta di iniziative di qualità. Questo ci incoraggia a continuare con ancora più determinazione”.

19/07/2025 17:45
Presidenza vacante ma nuovo organigramma: Mercanti è il nuovo allenatore della Civitanovese

Presidenza vacante ma nuovo organigramma: Mercanti è il nuovo allenatore della Civitanovese

La Civitanovese Calcio comunica l’ufficialità di tre figure cardine per la nuova stagione sportiva. Paolo Pochetti è il nuovo Direttore Generale rossoblù. Manager di grande esperienza e visione strategica, con ottime competenze organizzative e capacità relazionali, vanta un solido percorso dirigenziale nel mondo calcistico, culminato nella scorsa stagione con il ruolo di DG del Chieti.  Moreno Sacchetti assume l’incarico di Direttore Sportivo. Ex calciatore con una lunga carriera, ha saputo trasferire la sua rete di contatti, la sua esperienza e le sue competenze anche nel ruolo dirigenziale in piazze importanti come Alba Adriatica, Pineto e L’Aquila. La guida tecnica della prima squadra è stata affidata a mister Andrea Mercanti, classe 1966, civitanovese doc, in possesso della qualifica UEFA A. Dopo l’ottimo lavoro svolto con la Juniores Nazionale nella scorsa stagione, e l’esperienza in panchina con la prima squadra nella sfida interna contro la Sambenedettese, proseguirà il suo percorso con i rossoblù. In carriera ha allenato anche nei Settori Giovanili di Tolentino e Fermana, oltre ad aver ricoperto il ruolo di vice alla Sangiustese VP. Tutti e tre hanno accolto con entusiasmo la proposta della Civitanovese. Nei prossimi giorni verrà ufficializzato anche il resto dello staff tecnico.

19/07/2025 17:14
Fontespina, l’allarme di Viviamo Civitanova: “Serve un confronto urgente sui parcheggi”

Fontespina, l’allarme di Viviamo Civitanova: “Serve un confronto urgente sui parcheggi”

Il settore turistico balneare di Civitanova Marche vive una stagione di disagio a causa della drastica riduzione dei parcheggi disponibili lungo il lungomare nord. L’amministrazione comunale ha infatti deciso, a metà luglio e nel pieno della stagione estiva, di non rinnovare la convenzione con un privato che garantiva circa 600 posti auto. È l'associazione Viviamo Civitanova a esprimere la propria preoccupazione: “La decisione di togliere così tanti posti auto nel cuore dell’estate ha effetti devastanti sia per i bagnanti che per le attività commerciali della zona,” spiegano i rappresentanti dell’associazione. “Il terreno che prima ospitava le auto ora è recintato e inaccessibile, e questo crea disagi enormi a chi vuole godersi il mare o lavora negli stabilimenti balneari”.  La situazione si aggiunge a un precedente taglio di 250 posti auto effettuato per permettere la costruzione di una pista ciclabile, “un’ulteriore riduzione che ha compromesso seriamente la disponibilità di aree di sosta,” continuano da Viviamo Civitanova. “La mancanza di parcheggi rappresenta un deterrente per i turisti, che faticano a trovare soluzioni di sosta, e rischia di danneggiare l’immagine di Civitanova Marche come meta turistica”.  L’associazione chiede “un confronto urgente con il Comune per valutare soluzioni immediate e garantire un’estate di successo per tutti, residenti, turisti e operatori commerciali”.  Il rischio, avvertono, è che questa emergenza "possa avere ripercussioni economiche a lungo termine e minare la fiducia nella destinazione turistica. Ora resta da vedere come l’amministrazione comunale affronterà la situazione per offrire un servizio adeguato e sostenibile".

19/07/2025 16:53
Recanati, da Ivan a Filippo Graziani: l’eredità del rock infiamma Lunaria

Recanati, da Ivan a Filippo Graziani: l’eredità del rock infiamma Lunaria

“Le Marche sono sempre state un porto sicuro per noi e questa serata è una ulteriore riconferma, grazie Recanati per il grande affetto!” Così Filippo Graziani ha salutato il numerosissimo pubblico di Lunaria in piazza Giacomo Leopardi a Recanati, nella serata inaugurale della rassegna, ideata e organizzata da Musicultura con il sostegno del Comune di Recanati.  Sulla scenografia di una creazione dell’artista Marco Lodola, una torta luminosa, con un 80 ben chiaro a rappresentare gli anni che avrebbe compiuto il padre Ivan, il prossimo 6 ottobre, Filippo Graziani ha aperto il concerto “Ottanta. Buon compleanno Ivan!”. Con lui, sul palco, un formidabile e affiatato ensemble di musicisti: il fratello Tommy Graziani alla batteria, Francesco Cardelli al basso, Massimo Marches alle chitarre, Stefano Zambardino alle tastiere e Riccardo Cardelli polistrumentista. Oltre 2000 persone, nella celebre e suggestiva piazza recanatese, hanno condiviso l’emozione di una festa memorabile, ballando e cantando a gran voce le più belle e iconiche canzoni di Ivan Graziani, riproposte dalla creatività del figlio Filippo con nuovi arrangiamenti e percorsi sonori. Un vibrante viaggio tra i ricordi, un mix unico tra rock e poesia nella città dell’infinito che ha risuonato potente nei cuori di tutti i presenti in un'atmosfera magica e coinvolgente. Filippo Graziani ha aperto il concerto con le canzoni "Give You All My Love", “Il Campo della Fiera” e ha proseguito l’emozionante cavalcata musicale con “Oh mamma mia”, “Al festival slow folk di b-milano”, “Parla tu”, “Canzone per Susy” e tra i roventi applausi e le ovazioni del pubblico, ha intonato le indimenticabili note di “Agnese”.  In scaletta anche alcuni brani ritrovati e portati alla luce dall’artista nel disco “Per gli amici”, dopo la prematura scomparsa del padre: “La rabbia” e “La canzone dei marinai” scritta proprio nelle Marche a Fano, città natale della moglie. Le canzoni “Fuoco sulla collina”, “Doctor Jekyll and Mr. Hyde”, “Monna Lisa” e “Il chitarrista” si sono susseguite a ritmo incessante, tra i potenti e vibranti riff di chitarra, trascinando il pubblico in un ballo catartico collettivo. “Non si poteva sperare in un compleanno più bello” ha detto l’artista sulle note di “Pigro”. Con l’iconica “Lugano addio” l’artista ha chiuso il memorabile concerto tra gli applausi del pubblico in visibilio. Numerosi i bis concessi generosamente da Filippo Graziani e dalla sua band, in risposta alla continua richiesta delle migliaia di presenti, tra cui i brani “Prudenza mai”, “Taglia la testa al gallo”, “Limiti”, “Scappo di casa” e la malinconica e toccante “Firenze”. Per rendere omaggio alle passioni musicali del padre, Filippo ha salutato il grande pubblico di Recanati con la canzone “All Thing Must Pass” di George Harrison, invitando tutti a cogliere l’attimo per vivere appieno ogni momento. L'applauso finale, lungo e caloroso, è stato un vero e proprio tributo alla straordinaria bravura di Filippo Graziani che ha saputo creare un legame speciale con il pubblico attraverso l’intensità e la bellezza della grande musica di Ivan Graziani, rendendo la serata un nuovo capitolo da annoverare negli annali di Lunaria. Prossimi appuntamenti di Lunaria a Recanati: il 24 luglio nel cortile di Palazzo Venieri Petra Magoni con l’ Arkè String Quartet “Subversion” (Ingresso €10,00 circuito Vivaticket) e il 2 agosto Ermal Meta in piazza Giacomo Leopardi (Ingresso €15,00 circuito Ticketone)

19/07/2025 16:08
Un debutto fuori dagli schemi: La Vedova Allegra conquista il pubblico del Macerata Opera Festival

Un debutto fuori dagli schemi: La Vedova Allegra conquista il pubblico del Macerata Opera Festival

La Vedova contagia piano piano con la sua allegria il pubblico dell’arena Sferisterio, e vince la non facile scommessa di inaugurare il cartellone della stagione lirica maceratese numero 61. Operazione assolutamente inedita, e dunque a suo modo azzardata, ma che rientra nel mood del revival generale che l’operetta sta vivendo negli ultimi anni in Europa. C’è anche da dire che il nuovo direttore artistico Marco Vinco e la nuova sovrintendente Lucia Chiatti, subentrati lo scorso dicembre, purtroppo per loro (e per noi) non hanno ricevuto in eredità i ventimila milioni della assai consolabile vedova Anna Glawari, ma si sono trovati a costruire, gestire e promuovere in pochi mesi e con pochi soldi una programmazione fatta dai loro predecessori. Intanto, a giustificazione di una scelta tanto insolita, c’è un anniversario importante da festeggiare, ovvero i 120 anni dalla prima rappresentazione a Vienna della Vedova allegra di Franz Lehár, l’operetta in assoluto più famosa e più amata che si è guadagnata di diritto l’ingresso nel “grande repertorio” della lirica: pensate che solo nel 1909 a Parigi, a quattro anni dal suo debutto, si erano succedute più di ventimila repliche, che erano diventate oltre trecentomila nel 1948 alla morte di Lehár. Ma per tornare a tempi più recenti e a luoghi a noi più familiari, ricordiamo la Vedova allegra firmata da Vittorio Sgarbi nel 2015 al Teatro Pergolesi di Jesi (affidata a Valeria Esposito, memorabile Lucia di Lammermoor allo Sferisterio alla metà degli anni Novanta), e quella più recente del dicembre 2024 andata in scena in un tempio della lirica italiana come il Teatro Regio di Parma. E poi le altre due opere in cartellone, il Rigoletto circense e provocatorio di Federico Grazzini e il Macbeth magico e mediterraneo di Emma Dante, sono entrambe delle riprese di produzioni che hanno già debuttato negli anni scorsi sul palco dello Sferisterio e non potevano ambire ad aprire la stagione lirica. L’allestimento in tre atti, firmato dal regista francese Arnaud Bernard, che collabora con i più prestigiosi teatri lirici del mondo e che torna dopo 25 anni allo Sferisterio dove aveva lavorato come assistente alla regia nella Bohème diretta nel 2000 dal compianto maestro Massimo de Bernart, si preannunciava elegante ma anche frizzante e leggero, grazie alla presenza di un cast giovane, formato da molti under 35, e a una scrittura musicale estremamente raffinata sebbene popolare, in cui valzer lenti si alternano a ritmi più sostenuti, con innesti di reminiscenze melodiche ungheresi, balcaniche e persine mahleriane. Insomma, il mantra ripetuto nella conferenza stampa di presentazione è stato “assolutamente no kitch ma neanche too much chic”: vietato cadere nei cliché della volgarità, vietato strizzare l’occhio a un certo intellettualismo pretenzioso. Bandita l’originalità a tutti i costi, e inseguendo l’idea poetica di un sogno, le intenzioni sono state rispettate, come è stata rispettata la grande tradizione nostrana in questo spettacolo pensato in lingua italiana, che Bernard, alla sua prima Vedova, ha affidato alle cure autoriali di Gianni Santucci, che oltre ad esserne il coreografo è anche un veterano del capolavoro del maestro austro-ungarico, con all’attivo una dozzina di produzioni diverse. Partendo dal testo originale tedesco, si è così arrivati a traduzione italiana semplice, ma con l’introduzione di qualche novità per divertire e far sorridere il pubblico. La più eclatante? La napoletanità del Cancelliere Njegus che fra battute, doppi sensi, sfottò e qui pro quo si inserisce alla perfezione con la sua spassosa verve nella veneranda tradizione comica partenopea. Il lungo muro dello Sferisterio, che abbraccia un palco sfruttato stavolta in tutta la sua lunghezza, non doveva essere coperto o mortificato, ma reso protagonista. E infatti cantanti, coro e danzatori lo occupano in lungo e in largo affollando per tutta la durata della rappresentazione ogni centimetro del palco, con movimenti ben curati. Se il primo è l’atto del colore nero e dell’eleganza in cui prevalgono le parti recitate (a volte a onor del vero un po’ troppo lunghe, tanto che non si vede l’ora che qualcuno prima o poi ricominci a cantare, perché in fondo siamo qui per questo, per sentir cantare, o no?), il secondo è l’atto del colore bianco e della poesia in cui finalmente il canto riprende il sopravvento (e il pubblico applaude sollevato), mentre il terzo è l’atto del colore rosso e della spettacolarità, dominato dal ballo: un tourbillon di scatenati danzatori che invade il palco fra acrobatici can can e frenetici galop. Le scene, volutamente essenziali e scarne, ma efficaci nel raccontare un’epoca, sono come un modulo che si ripete nei tre atti, ma che ad ogni atto varia per colore dominante e oggetti-simbolo: gli eleganti divani e i lampioni sfavillanti nel primo atto, intervallati da figurine nere ritagliate che si tagliano sullo sfondo, come neri e brillanti sono gli abiti degli invitati alla festa che fanno tintinnare calici e svolazzare ventagli; le sobrie cabine-ombrellone di tessuto a righe e le figurine ritagliate che nel secondo atto si trasformano in bianche signore con l’ombrellino da sole, abbinate agli eleganti costumi da mare di inizio Novecento tutti rigorosamente anch’essi sui toni del bianco panna o al massimo a righe, bianche e blu o bianche e rosse (qui l’unica eccezione è la Vedova-marinaretta vestita di scuro); infine, nel terzo atto, le figure sullo sfondo diventano quelle colorate di ballerine di can can e i lampioni della festa vengono bardati con bandiere tricolori francesi. Dall’apertura, con l’ingresso del lungo corteo funebre fra pianti e lamenti per la dipartita del ricchissimo banchiere di corte del piccolo Stato immaginario di Pontevedro, in cui il vento che soffia complice fa respirare alla platea (piena) intense folate di incenso, all’esplosione improvvisa della festa con risa, gridolini e il continuo intreccio di tresche amorose fra nobili gaudenti e dame infedeli consumate dapprima su canapè di velluto rosso (nel primo atto, in un’atmosfera che ricorda tanto da vicino le feste parigine della ormai leggendaria Traviata degli specchi), poi nelle cabine di tessuto in riva al mare in Normandia (nel secondo atto, all’ennesima festa organizzata dalla Vedova), e infine fra l’andirivieni di camerieri stile Che Maxim’s e ballerine stile Moulin Rouge (nel terzo atto, nell’ultima festa patriottica e pruriginosa sempre organizzata dalla ormai quasi ex Vedova per tentare di riconquistare il suo vero e unico amore Danilo), alla chiusura letteralmente col botto con i fuochi d’artificio esplosi sul finale sopra al muro dello Sferisterio, questa Vedova riesce nell’intento ed evita lo scontento. L’amore come sempre trionfa, i milioni ereditati sono salvi e speriamo anche il botteghino per le prossime repliche. E anzi, visto che lo Sferisterio si è piazzato quest’anno al primo posto fra i teatri di tradizione in Italia, vediamo se questa sua Vedova farà tendenza e trascinerà con la sua allegria altri teatri a puntare sull’operetta. Nel cast di buon livello spicca su tutte l’interpretazione del soprano romeno Mihaela Marcu, perfettamente a suo agio nella parte di Anna Glawari – del resto è un ruolo che ha già calzato svariate altre volte, e si vede –, sia vocalmente (ciò che ci interessa di più), sia nella recitazione (che comunque in un genere ibrido come l’operetta è altrettanto importante). A fianco a lei il tenore Alessandro Scotto di Luzio nella parte del Conte Danilo Danilowitsch, che sfoggia a sua volta una grande dimestichezza con l’operetta e raccoglie un bel successo personale. Apprezzamenti anche per l’ingenuo Barone Mirko Zeta di Alberto Petricca (che è stato un mandarino nella Turandot 2024 allo Sferisterio), per la moglie fedifraga Valencienne del soprano trentenne Cristin Arsenova, per il Camillo de Rossilon del tenore ventottenne romano Valerio Borgioni (già Rodolfo nella Boheme dello scorso anno), lo sfrontato Njegus dell’attore e regista teatrale Marco Simeoli, il Bogdanowitsch del baritono Giacomo Medici (che sarà anche Marullo nel Rigoletto che debutta stasera), il visconte Cascada del tenore Cristiano Olivieri, il Raoul de Saint-Brioche del tenore Francesco Pittari, la Sylviane del soprano Laura Esposito (nel doppio ruolo quest’anno del Paggio della Duchessa nel Rigoletto), il Kromow del tenore Stefano Consolini, la Olga del soprano Federica Sardella, il Pritschitsch del basso Davide Pelissero e la Praskowia del mezzosoprano Elena Serra. Man mano che il pubblico entrava nello spirito dell’opera, ops dell’operetta, si è fatto coinvolgere in numerosi battimano ritmati a suon di musica, fino a confondersi con gli applausi finali, lunghi e convinti, per il cast al completo, inclusi lo scenografo Riccardo Massironi, la costumista Maria Carla Ricotti, Fiammetta Baldisseri che ha firmato le luci, il coreografo Gianni Santucci, il maestro del coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Christian Starinieri e le scatenate “grisettes”: Camilla Pomilio (Lolo), Giulia Gabrielli (Dodo), Silvia Giannetti (Jou-jou), Lucia Spreca (Frou-frou), Sara Bacciocchi (Clo-clo) e Roberta Minnucci (Margot). Successo personale anche per la direzione del maestro Marco Alibrando, classe 1987, che ha diretto in prestigiosi Festival e che pochi giorni fa, a fine giugno, ha debuttato al Teatro alla Scala con il Concerto Istituzionale degli allievi dell’Accademia del Teatro alla Scala 2025, ed è stato di recente nominato primo direttore del Deutsches Nationaltheater und Staatskapelle Weimar a partire dalla stagione 2025/2026. Appuntamento con le prossime recite de La vedova allegra per domenica 27 luglio, sabato 2 e sabato 9 agosto, alle ore 21.

19/07/2025 15:48
Successo per “Dignitose, tenaci, coraggiose” all’Abbazia di San Firmano

Successo per “Dignitose, tenaci, coraggiose” all’Abbazia di San Firmano

Nella serata di giovedì 17 luglio, la suggestiva Abbazia di San Firmano ha ospitato il secondo appuntamento della rassegna culturale “Dignitose, tenaci, coraggiose”, promossa dall’Associazione Controvento con il patrocinio dei Comuni di Montelupone e Recanati, in collaborazione con il Comitato L’Abbadia e con il sostegno dello Studio Medico Loukas. La serata ha registrato un’eccellente partecipazione di pubblico, attento e coinvolto nei contenuti proposti. A prendere parte all’iniziativa anche l’Assessore di Montelupone Giordano Elisei, con delega ai rapporti con le associazioni, il consigliere comunale di Potenza Picena Mirco Braconi e il parroco di San Firmano, don Giacomo Ippolito. La rassegna nasce con l’obiettivo di offrire una riflessione profonda sulla figura della donna, riletta alla luce delle radici della tradizione cristiana, in un intreccio tra cultura, spiritualità e attualità. Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori dell’Associazione Controvento, che hanno trovato nel luogo e nella partecipazione del pubblico un riscontro positivo e stimolante. L’invito è già rivolto ai prossimi appuntamenti della rassegna, che promette nuovi spunti e momenti di approfondimento culturale.

19/07/2025 15:03
Colpo Maceratese: Samuele Neglia nuovo attaccante biancorosso

Colpo Maceratese: Samuele Neglia nuovo attaccante biancorosso

La S.S. Maceratese 1922 annuncia l'arrivo di Samuele Neglia, attaccante classe 1991, che porta in biancorosso un mix di talento, esperienza e qualità tecnica. Nato e cresciuto calcisticamente nel vivaio della Salernitana, Neglia ha debuttato in Serie D nella stagione 2010/2011 con il Sapri. La sua carriera ha poi preso il volo, con un lungo percorso tra Serie D e soprattutto Serie C, dove ha collezionato quasi 300 presenze e oltre 50 gol, vestendo le maglie di squadre blasonate come Paganese, Melfi, Viterbese, Siena, Bari, Fermana, Reggiana, Audace Cerignola e Virtus Francavilla. In Serie D, dove ha militato in più fasi della carriera, Neglia ha disputato più di 160 partite, mettendo a segno oltre 50 reti tra campionato, Coppa Italia e playoff. Nell’ultima stagione ha giocato con la Scafatese, realizzando 5 gol in 23 presenze. Attaccante brevilineo, dotato di fantasia, visione di gioco e senso del gol, si distingue per la sua capacità di leggere le situazioni offensive e di interpretare più ruoli nel reparto avanzato. Neglia si è presentato alla piazza maceratese con parole chiare e piene di entusiasmo: “Sono molto contento di essere approdato a Macerata e di entrare a far parte di questo progetto. La differenza l’ha fatta la volontà reciproca nel voler iniziare questo percorso insieme. Sin da subito ho avuto sensazioni positive nei confronti del direttore, del mister e del presidente. Ora c’è solo da iniziare”.  

19/07/2025 14:28
Tolentino, fugge all’alt con lo scooter e si rifugia in un edificio inagibile: denunciato 20enne

Tolentino, fugge all’alt con lo scooter e si rifugia in un edificio inagibile: denunciato 20enne

Tolentino è stata teatro di un’intensa attività di controllo del territorio, disposta nel pomeriggio di ieri dal questore di Macerata, Luigi Mangino, e coordinata in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. L’operazione, finalizzata al contrasto della criminalità diffusa e al presidio delle aree maggiormente esposte a fenomeni di degrado urbano, ha visto il coinvolgimento di diversi reparti: Polizia di Stato, Squadra Mobile, Arma dei Carabinieri, Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Perugia e Polizia Locale di Tolentino. Durante i controlli, sono state identificate circa 60 persone e verificati oltre 30 veicoli. In un caso, un giovane alla guida di uno scooter ha ignorato l’alt imposto dagli agenti e si è dato alla fuga, abbandonando il mezzo poco dopo per rifugiarsi all’interno di un edificio inagibile, danneggiato dal sisma e abbandonato. La fuga, tuttavia, è durata poco: il ragazzo, un ventenne italiano di origine straniera residente a Tolentino, è stato prontamente rintracciato dagli agenti. All’interno del portaoggetti dello scooter sono stati rinvenuti un martello, una modica quantità di hashish e uno smartphone risultato smarrito da un altro giovane e di cui il fuggitivo si era indebitamente appropriato. Il giovane è stato quindi segnalato alla Prefettura di Macerata per uso personale di sostanze stupefacenti, mentre lo scooter è stato sottoposto a fermo amministrativo. Contestualmente, è scattata anche la denuncia a piede libero per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il martello è stato sequestrato e il telefono cellulare restituito al legittimo proprietario. Durante il servizio, è stata inoltre ispezionata un’abitazione inagibile, sospettata di essere utilizzata come rifugio di fortuna. Il proprietario è stato contattato per provvedere alla messa in sicurezza dell’area.

19/07/2025 13:39
Civitanovese, il sindaco smentisce Profili: “Mai ricevuto nulla, solo dichiarazioni pubbliche”

Civitanovese, il sindaco smentisce Profili: “Mai ricevuto nulla, solo dichiarazioni pubbliche”

 In merito alle recenti dichiarazioni del presidente Mauro Profili, secondo cui avrebbe “consegnato la Civitanovese Calcio al sindaco”, il primo cittadino Fabrizio Ciarapica interviene per fare chiarezza. “Ad oggi – dichiara – non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Nessun atto formale, né email, telefonate o messaggi. Solo dichiarazioni pubbliche, che rischiano di generare confusione e creare false aspettative nella città e nella tifoseria”. Negli scorsi mesi, Ciarapica ha più volte manifestato la disponibilità a favorire un passaggio di proprietà, nell’esclusivo interesse della squadra e della sua comunità di riferimento. “Un gruppo di imprenditori – spiega – si era fatto avanti con un progetto serio e garanzie economiche. Ho ascoltato e fatto da mediatore. Ma, ogni volta, quando sembrava che si fosse vicini a un accordo, tutto è sfumato”. Ora, il sindaco chiede un’assunzione di responsabilità chiara da parte dell’attuale presidente: “Profili dica cosa intende fare. Se vuole continuare, lo faccia sapere pubblicamente e presenti un progetto concreto e trasparente. Se invece ha deciso di farsi da parte, consegni la documentazione necessaria al Comune, così da poter avviare trattative serie e ufficiali con potenziali nuovi acquirenti”. Un richiamo diretto alla chiarezza e alla trasparenza, nel rispetto della storia e delle ambizioni della Civitanovese Calcio. “Il tempo dei tentennamenti è finito – conclude Ciarapica –. La squadra merita rispetto, un progetto all’altezza e una dirigenza che operi con serietà”. Infine, il sindaco ha voluto rivolgere un pensiero alla tifoseria: “Ringrazio i tifosi per la manifestazione pacifica di giovedì sera in centro. Hanno dimostrato attaccamento e senso civico. A loro va il mio rispetto e il mio impegno a fare tutto il possibile per il bene della Civitanovese”.

19/07/2025 13:00
Sarnano, lavoro nero e igiene carente in una struttura ricettiva: sospesa l’attività

Sarnano, lavoro nero e igiene carente in una struttura ricettiva: sospesa l’attività

Blitz dei Carabinieri in una struttura ricettiva del comune di Sarnano, al centro di un controllo congiunto condotto dai militari della Stazione locale, del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Macerata e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Ancona. Durante l’intervento, i Carabinieri hanno identificato 35 persone alloggiate nella struttura, tutte impiegate a vario titolo nel settore della ricostruzione post-sisma del 2016. I controlli hanno fatto emergere numerose irregolarità sia di tipo lavorativo che sanitario. Sul fronte delle violazioni in ambito lavorativo, il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha contestato tre infrazioni all’amministratore unico della struttura. Due di queste sono penali, per mancata informazione sui rischi connessi alle mansioni svolte e per l’omessa predisposizione di misure di soccorso, con un’ammenda complessiva di 13.500 euro. La terza, di tipo amministrativo, riguarda la presenza di un lavoratore in nero, con una sanzione di 12.500 euro e la conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. A queste si aggiungono le gravi mancanze riscontrate dai Carabinieri del Nas: carenze igienico-sanitarie e l’assenza delle procedure di conservazione Haccp, fondamentali per la sicurezza alimentare. Per queste violazioni sono state elevate ulteriori sanzioni per 3.000 euro e la struttura è stata segnalata all’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata per i provvedimenti prescrittivi del caso. Il comando provinciale dei Carabinieri di Macerata ha annunciato che, per garantire la sicurezza dei lavoratori e tutelare gli utenti delle strutture ricettive del territorio, saranno intensificati i controlli con il supporto delle unità specialistiche dell’Arma.

19/07/2025 12:50
Porto Recanati, aggredisce l'ex compagna in piazza: scatta il braccialetto elettronico

Porto Recanati, aggredisce l'ex compagna in piazza: scatta il braccialetto elettronico

È stato raggiunto da una misura cautelare con divieto di avvicinamento e controllo tramite braccialetto elettronico un 24enne residente a Porto Recanati, accusato di stalking e lesioni personali aggravate ai danni della sua ex compagna. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione locale dopo che il giovane, già noto alle forze dell’ordine, era stato denunciato all’autorità giudiziaria in seguito alla querela sporta dalla vittima, una 22enne del posto. La ragazza ha raccontato di aver subito, per quasi un anno dopo la fine della relazione, molestie, minacce e atti persecutori tali da provocarle uno stato d’ansia e un drastico cambiamento delle proprie abitudini quotidiane. La situazione è precipitata nei giorni scorsi quando, in pieno centro a Porto Recanati, in piazza Brancondi, il 24enne ha avvicinato l’ex compagna, insultandola pesantemente e passando poi alle mani. La giovane ha riportato ferite tali da richiedere l’intervento del pronto soccorso di Civitanova Marche. Valutando la gravità dell’episodio e il quadro indiziario, il GIP del Tribunale di Macerata ha disposto per l’uomo il divieto assoluto di avvicinarsi alla vittima, imponendo una distanza minima di 500 metri e la sorveglianza mediante braccialetto elettronico.  

19/07/2025 12:09
Macerata - "Tu chiamali se vuoi episodi, ma si è rischiato il bis di Pamela"

Macerata - "Tu chiamali se vuoi episodi, ma si è rischiato il bis di Pamela"

No, madama la marchesa: non va tutto bene. La sinistra sempre così puntuale a segnalare episodi di rassismo e fassismo (scritto rigorosamente con la doppia esse perché la zeta dà un’ idea di correttezza formale che non coglie la vis sentimental-polemico-nostalgica di queste espressioni) non si è accorta che la città vive ormai dal 31 gennaio 2018 una sorta di narcosi dell’ordine pubblico. È come colui il quale punta il dito, ma manca la luna. A Macerata c’è una sorta di conformismo – totalmente bipartisan – per cui deve necessariamente andare tutto bene: non ci sono grandi problemi, non c’è disagio, non c’è crimine, né tensione. È così? Ah saperlo! Di certo tutti provano a raccontarselo.  E chi osa sollevare un dubbio che non è di parte, ma è proposto a riflessione comune e dunque a patrimonio collettivo viene censurato. Non rassissmo e fassismo, ma conformismo e censura. Dopo l’orribile fine di Pamela, la follia di Traini, il molto che ha fatto il questore Antonio Pignataro, che ha pagato di persona il suo impegno subendo la freddezza e la distanza della città da sé medesimo, c’è stato una sorta di tacito accordo al queta non movere. Ci si è auspicati e si è lavorato affinché l’onda lunga del conformismo tutto ricoprisse: le colpe pregresse, le incapacità attuali. Il centrodestra oggi si mostra inconsapevole che gran parte delle ragioni della sua ascesa al potere stanno nella reazione che la città ebbe all’orrore di Innocent Oseghale; il centrosinistra probabilmente da quello shock non si è più compiutamente ripreso. Ma sia gli uni che gli altri hanno evitato, o forse sono stati incapaci di farla, una riflessione profonda sul come e perché si sia determinato quell’orrore. Le cause epidermiche sono evidenti: eccesso d’immigrazione e scarso controllo, squilibrio tra la dimensione della città e la presenza dell’alterità, consumo abnorme di droga, mancanza di spazi e di proposta di aggregazione, inclinazione alla misera speculazione abitativa favorendo il proliferare della prostituzione o del caporalato o della clandestinità, necessità di manodopera a basso costo e a zero diritti, progressivo decadimento degli anticorpi sociali verso la delinquenza a torto ritenuta minore. Ma le cause profonde? Si è in qualche modo lasciato che il tempo rimarginasse le ferite – ma il pus sotto è rimasto e c’è il rischio della cancrena sociale – che i ventiquattro pezzi del corpo di Pamela si ricomponessero in una sorta di liturgia dello sdegno, che le pallottole di Luca Traini piano piano perdessero forza. Tutti, nessuno escluso, hanno concorso a nascondere quella mefitica polvere sotto il tappeto. C’è un capitolo dell’inchiesta sull’orribile sorte di Pamela Mastropietro che è rimasto (volutamente?) non indagato. C’erano dei complici? E se sì chi sono e dove sono? E ancora: chi è fino in fondo Innocent Oseghale? Dove e perché ha imparato a sezionare un corpo umano con maggior perizia di un chirurgo? Come e dove ha trovato i soldi per pagarsi le spese processuali? E Oseghale era un cane sciolto o, come è giusto domandarsi e forse ritenere, era una pedina centrale nell’organizzazione della mafia nigeriana? Non può essere che gli organi di Pamela stessero in una valigia per essere venduti sul mercato abominevole dei pezzi di ricambio umani? Non se ne è parlato più; meglio non sapere? Pignataro è stato trasferito, anche in Procura c’è stato un avvicendamento, per non dire del via vai a palazzo del Governo. Ma è possibile che Macerata abbia vissuto una settimana di orrore e follia (Pamela e Traini) senza che null’altro vi fosse e senza che null’altro – a parte il cambio di giunta – accadesse? Questo interrogativo sorge oggi perché al ripetersi a cadenza mensile di risse tra immigrati, al dilagare di una microcriminalità (che tutto è tranne che micro) che inquieta soprattutto il centro storico, al verificarsi di episodi di violenza di genere di cui si cerca sempre di sfumare la portata e i contorni, all’evidentissimo spaccio di stupefacenti si risponde con il silenzio, con la minimizzazione, con una narrazione tranquillante – lontanissima peraltro dalla verità e dal peso dei fatti -  che è cambiata negli interpreti, ma non negli argomenti. Il Centrodestra dice oggi cose e utilizza argomenti che sono esattamente gli stessi che prima usava il Centrosinistra. Rivendica al suo attivo: più telecamere, più controlli, sciorina dati, ma siamo al dito: la luna è molto più lontana. La polemica è riesplosa per la rissa dei peruviani. Non è la prima. Si può fare un lunghissimo elenco. Ce n’è stata una a marzo ai giardini Diaz (chiusi senza sapere quando riapriranno e lì si annida ancora lo spaccio, anzi più comodamente di prima perché senza frequentazione dello spazio da parte dei cittadini chi bivacca nascosto tra il sottopasso e quel capolavoro estetico dell’incementata della terrazza dei popoli ha campo libero!) e sono volati i coltelli, il 6 aprile altre due bande di peruviani si sono affrontate tra via Tibaldi e via Spalato, il 15 novembre scorso 12 extracomunitari si sono sprangati in pieno centro, un anno fa marocchini e albanesi si sono affrontati con scene da guerriglia urbana in via Pallotta. Sono solo alcuni episodi che rivelano però che c’è una violenza nascosta tra bande rivali in città. Per controllare cosa: caporalato, spaccio, prostituzione, usura? È sciorinando le telecamere istallate che si affronta il problema? È dicendo, come si è sentito in questi giorni, che sono episodi marginali che si comprende il fenomeno? Perché non ci si pongono domande del tipo: ma la moria dei negozi non nasconde forse un giro di usura? Ma la mancanza di spazi e proposte di aggregazione giovanile non pone la popolazione studentesca alla mercè del consumo e dunque dello spaccio di droga? Ma il proliferare di attività edilizie non genera l’occasione di un caporalato e di uno sfruttamento di manodopera? Ma la caduta verticale di residenzialità in centro storico non agevola la penetrazione degli spazi identitari da parte della prostituzione? Ma l’abusivismo abitativo non chiama in involontaria complicità i cittadini che pur sapendo tacciono in una sorta di omertà dell’affitto in nero? Forse è a queste e ad altre domande che si dovrebbe dare risposta invece che limitarsi a dire che ci sono episodi isolati. Forse gli episodi sono isolati, ma i motivi che li determinano sono, purtroppo, consolidati. La strategia scelta però – e non diversamente da quello che ha fatto per anni il centrosinistra andando poi incontro allo sciagurato e terribile redde rationem di quel 31 gennaio 2018 – è ancora quella mirabilmente sceneggiata da Alessandro Manzoni nel capitolo diciannovesimo dei Promessi sposi. C’è molto di maceratese in quell’episodio. Il Conte Zio che si può immaginare in capigliatura canuta, incontra il padre provinciale dei Cappuccini che potrebbe ben esser stato un rappresentante del governo in città, per evitare che Fra Cristoforo, che è la maschera di chi indaga, vada troppo oltre nell’individuare responsabilità e carenze magari dei Bravi che potrebbero sedersi ovunque negli spazi e negli incarichi pubblici o affiliati al pubblico. E cosa consiglia il canuto conte zio? “Sopire, troncare, padre molto reverendo, troncare, sopire.” E’ accaduto? Può darsi. Su un episodio definito da chi lo “vissuto” una riedizione – mancata nel senso che non c’è scappata la morta – del caso Mastropietro è sicuro che sia calata la censura. Sta di fatto che al pronto soccorso dell’ospedale medici e infermieri sono continuamente minacciati nel silenzio più totale. Diversi sono stati gli episodi di violenza di genere in città di cui si è pochissimo parlato. Neppure il consiglio delle donne – dopo la cacciata di Sabrina De Padova che pure era consigliere di maggioranza – è stato chiamato ad occuparsene.  Eppure – limitandoci agli ultimi – il 2 aprile un giovane è stato arrestato per aver perseguitato la fidanzata minorenne, il 6 aprile una giovane è stata massacrata di botte in strada, il 12 maggio una ragazza è stata malmenata in casa dal fidanzato e allargando lo spettro alla provincia il 18 giugno a Civitanova 4 maghrebini sono finiti dentro per tentata violenza, il 14 giugno è stata ammazzata a coltellate a Tolentino dal marito Gentiana Hudhra. Ma c’è un episodio di cui chi sa è costretto a non parlare. Nella notte tra il 27 e il 28 giugno scorso, dunque meno di un mese fa, una ragazza al di sotto dei 30 anni tra corso Cavour, corso Garibaldi e piazza Puccinotti sarebbe stata aggredita e stuprata da almeno tre uomini di colore. L'avrebbero anche presa a morsi. È arrivata al pronto soccorso praticamente in coma. Lei cercava droga e stava per trovare la morte. Lo shock subito è stato così forte che la ragazza è stata affidata ai servizi psichiatrici. Si sa che si è cercato attraverso i morsi che la ragazza ha sul collo e sulle spalle di ricavare il profilo dell’arcata dentale di uno degli aggressori che –  a detta dei criminologi – è come fosse un’impronta digitale e si starebbe cercando di arrivare agli aggressori. Con questa ricerca si giustifica il segreto assoluto! Chi ha assistito la ragazza e conosce la dinamica dei fatti sostiene che si "è rischiata una seconda Pamela Mastropietro". Ma nessuno sa più nulla: né della ragazza, né delle indagini, né se si volesse fare di lei ciò che probabilmente Oseghale  voleva fare di Pamela Mastropietro. È una sorta di codice d’onore della mafia nigeriana non avere rapporti con donne bianche se non a un solo scopo: renderle schiave perché sul mercato della prostituzione le bianche rendono di più. Per adescarle si usa sempre la droga: successe con Pamela, è successo ancora. I morsi potrebbero indicare parte del rito di affiliazione di alcuni “culti” (così si chiamano le cosche nigeriane) che impongono di “mangiare” la vittima. Ora la domanda: perché di questo caso non si parla? Ha forse ragione Alessandra Mastropietro – la mamma della povera Pamela – a sostenere che i complici di Oseghale sono ancora a piede libero? E se è vero com’è vero che lo spaccio di droga a Macerata è in mano ai nigeriani, se è vero come parzialmente l’inchiesta sull’atroce fine di Pamela ha dimostrato che Macerata è un covo “silente” per la mafia nigeriana possiamo liquidare come episodici gli atti di violenza che quasi quotidianamente turbano la città? E’ giustificato o no che le madri delle ragazze che abitano in centro storico dopo l’aggressione a questa giovane di cui nulla si è voluto far sapere oggi vivano angosciate ogni volta che le figlie tardano? S’impone un’altra domanda: perché “troncare e sopire” su questo caso? Si ha paura che emergano delle verità scomode e dell’altrettante scomodo omissioni a vari livelli della cosa pubblica e dello Stato? Sarebbe forse il caso che invece di azzuffarsi in baruffe chiozzote nel cortile del consiglio comunale le forze politiche sia quelle di opposizione, ma ancor di più quelle che governano si domandassero se, passato l’orrore di Pamela, è tutto tornato come prima e peggio di prima alla anormalità? Siamo sicuri che le competenze in materia di sicurezza in città siano adeguate alla dirompenza e complessità dei problemi? È arrivato da pochi giorni il nuovo Prefetto. Si sa che la dottoressa Isabella Fioretto – fino a qualche giorno fa “inquilina” del palazzo del Governo – aveva o forse ha tuttora un rapporto di particolare amicizia con un’assessora della giunta municipale e per questa via una stretta confidenza con il Sindaco. Certamente la dottoressa Fioretto sarà stata avvertita del caso della ragazza stuprata e ne avrà riferito all’amministrazione cittadina, ma nel rispetto delle indagini nulla ha fatto trapelare. E forse per evitare di turbare l’armonia della città si è scelta la strada del silenzio. Tuttavia per come viene sussurrato questo caso ha tratti di straordinaria gravità e meriterebbe maggiore approfondimento. È sperabile che il nuovo prefetto il dottor Giovanni Signer – al quale va tributato uno speranzoso benvenuto -  voglia convocare un vertice sull’ordine pubblico in città e si adoperi anche per capire se in passato ci sono state, e quali e fatte da chi, omissioni. Perché saranno anche tutti episodi isolati, ma qualcosa suggerisce che di episodi isolati è lastricata la strada per l’inferno. E purtroppo Macerata lo ha già conosciuto. (Foto di repertorio) 

19/07/2025 11:00
Torna l’Open Day Unimc: due date per conoscere l’Ateneo e l’offerta formativa

Torna l’Open Day Unimc: due date per conoscere l’Ateneo e l’offerta formativa

L’Università di Macerata apre le porte ai futuri studenti e alle loro famiglie con gli Open Day di luglio e agosto: due appuntamenti – mercoledì 23 luglio e giovedì 28 agosto - per conoscere l'Ateneo, le novità dell’offerta formativa e ricevere informazioni sulla Scuola di studi superiori, i programmi di mobilità all’estero, servizi, procedure, scadenze, borse di studio e benefit, attività sportive e ricreative. Saranno presentati sia i corsi di laurea triennali e a ciclo unico sia i corsi magistrali per chi ha già una laurea di primo livello.  Il punto di ritrovo sarà la Loggia del grano in via Don Minzoni 22/A, dove saranno presenti gli stand dei Dipartimenti e dei centri di servizio. Da lì si potrà scegliere di andare al vicino Polo Pantaleoni, dove di terranno le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico a partire dalle ore 9 su turni divisi per Dipartimento, o nel cortile Li Madou, che ospiterà le presentazioni dei corsi di laurea magistrale. Per partecipare o consultare il programma completo, basta visitare il sito www.unimc.it/openday.  Al termine di ogni turno sarà possibile incontrare docenti e operatori dei Dipartimenti, della Scuola di Studi superiori Giacomo Leopardi, dei centri di servizio, dell’Ente regionale per il diritto allo studio Erdis e dell’InfoPoint di Ateneo per approfondimenti. L’Università di Macerata offre corsi di laurea in ambito economico, giuridico, linguistico e letterario, turistico, dei beni culturali e del turismo, con ottime valutazioni anche nelle recenti classifiche Censis. Ogni anno, poi, la Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi seleziona da tutta Italia le migliori matricole e i migliori laureati per un percorso di eccellenza sostenuto dall’esenzione dalle tasse, vitto e alloggio gratuiti. Bando online su scuolastudisuperiori.unimc.it Per sostenere le famiglie, è stata confermata la no tax area fino a 26 mila euro di Iseeu, con significative riduzioni per redditi fino ai 40 mila euro. L’Ateneo, poi, offrirà borse di studio extra in aggiunta a quelle erogate dall’Ente regionale per il diritto allo studio Erdis. Chi già lavora, può accedere ai servizi di e-learning con contenuti didattici disponibili sempre online.

19/07/2025 10:49
Cinema sotto le stelle a Civitanova: arrivano Raya e Spike Lee al parco Cecchetti

Cinema sotto le stelle a Civitanova: arrivano Raya e Spike Lee al parco Cecchetti

Nuovi appuntamenti con il Grande Schermo sotto le stelle a Civitanova, con lo Spazio Aperto Cecchetti e le proiezioni nel parco di fianco all’omonimo cinema. L’iniziativa, dell’Azienda Teatri, è organizzata per tutto il mese di luglio 2025 con dieci pellicole ad ingresso gratuito e con spettacolo unico alle 21.15.  La prossima settimana verranno proposti due film: il primo, inserito nel filone dedicato ai più piccoli, Un mare di… cartoni animati; il secondo, all’interno del contenitore Cinema Balordo, rassegna nella rassegna dei cult nata da un collettivo di giovani civitanovesi.  Per il cinema per le famiglie lunedì 21 luglio è la volta di Raya e l’ultimo drago mentre martedì 22 luglio verrà proiettato Fa’ la cosa giusta, considerato uno dei film più riusciti del regista Spike Lee.  Ingresso libero fino ad esaurimento posti (si consiglia di raggiungere l’area in anticipo rispetto all’avvio della proiezione). In caso di maltempo gli spettacoli saranno garantiti all’interno, al cinema Cecchetti.  Infine, prosegue la normale programmazione del cinema Cecchetti negli altri giorni della settimana.

19/07/2025 09:53
MOF 2025, la magia delle prime volte: uno Sferisterio inedito tra debutti e applausi (FOTO e VIDEO)

MOF 2025, la magia delle prime volte: uno Sferisterio inedito tra debutti e applausi (FOTO e VIDEO)

C’è un’elettricità speciale nell’aria di Macerata, una vibrazione elegante che si percepisce già fuori dallo Sferisterio, tra abiti da sera, sorrisi emozionati e sguardi curiosi. È il fascino ineguagliabile dell’attesa, quel fremito che precede il sipario e che fa del debutto un momento quasi sacro. Questa sera, venerdì 18 luglio, si alza ufficialmente il sipario sulla 61ª edizione del Macerata Opera Festival, con l’attesissima prima de “La Vedova Allegra”, per la prima volta nella storia rappresentata nello straordinario scenario dello Sferisterio. Una serata che segna molte “prime volte”: non solo quella dell’operetta di Lehár nello Sferisterio, ma anche quella del duo Marco Vinco e Lucia Chiatti, rispettivamente direttore artistico e sovrintendente del festival, entrambi al loro debutto in questi prestigiosi ruoli. «È la prima per me, per la sovrintendente e per lo Sferisterio con La Vedova Allegra – ha dichiarato Marco Vinco –. Non è mai stata messa in scena quest’opera all’interno di questo meraviglioso spazio. Sarà una versione italiana, nel solco della grande tradizione, con un allestimento elegantissimo e una cura dei dettagli anche dal punto di vista musicale. Il teatro è pieno. Non vediamo l’ora di cominciare». Al suo fianco, Lucia Chiatti ha sottolineato la passione e l’intensità di questo esordio: «È il debutto anche per me in questo ruolo. Sono molto emozionata, ma anche felice del lavoro che abbiamo fatto. La passione è il nostro motore e la nostra vita. Desideriamo che questa energia vitale che l’opera ci trasmette arrivi al cuore di tutti e diventi una calamita per tutta la città di Macerata, e non solo. L’opera ha una forza universale che può raggiungere chiunque, a prescindere da cultura e sensibilità». E il pubblico ha risposto con entusiasmo: fin dal tardo pomeriggio, le vie attorno allo Sferisterio si sono animate di un’atmosfera internazionale. A confermarlo anche le parole di una coppia di inglesi, intervistata da Picchio News: «È uno dei nostri luoghi preferiti. Siamo venuti lo scorso anno e abbiamo visto tre opere di fila che ci hanno colpito molto, e per questo abbiamo deciso di tornare anche quest’anno per due spettacoli». La moglie aggiunge, sorridendo: «Cosa ci piace di più del Macerata Opera Festival? Gli abiti delle donne, trovo meraviglioso il modo in cui li indossano, oltre ovviamente all’atmosfera, al palco e alla musica. Ho visto La Vedova Allegra un mese fa a Londra, all’Opera Holland Park, quindi alla fine comparerò quella versione con il Macerata Opera Festival… e poi vi farò sapere quale mi è piaciuta di più». Tra gli ospiti istituzionali, anche il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha voluto sottolineare l’importanza della manifestazione: «Una grande emozione vedere tutta questa gente. È la certezza che sarà una grande stagione, non solo per il Macerata Opera Festival ma per tutta la città e per la nostra Regione. Lo Sferisterio è ormai un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale. Siamo orgogliosi di quanto è stato fatto e vogliamo continuare su questa strada: attraverso la cultura cresce anche il turismo e l’immagine delle Marche».   Un valore culturale riconosciuto anche dal Ministero della Cultura, come ha ricordato Mariagrazia Longoni, rappresentante del MiC nel cda dello Sferisterio: «Lo Sferisterio è un attrattore straordinario per il territorio. Il fatto che oggi sia secondo per qualità artistica ministeriale su 27 teatri di tradizione è una dimostrazione del valore del lavoro svolto. Questo risultato ci stimola a fare ancora di più, per un territorio che merita il meglio». Dopo la trepidazione dell’attesa, ognuno prende posto in un’arena al limite del sold out. Le luci si spengono. Il brusio si ferma. E la magia, finalmente, ha inizio.

18/07/2025 23:54
Controlli straordinari a Civitanova: espulso un cittadino irregolare, oltre 60 persone identificate

Controlli straordinari a Civitanova: espulso un cittadino irregolare, oltre 60 persone identificate

Operazione ad ampio raggio quella condotta nel pomeriggio di ieri a Civitanova Marche, dove la Polizia di Stato, su disposizione del questore di Macerata Luigi Mangino, ha attuato un servizio straordinario di controllo del territorio. L’attività rientra negli obiettivi condivisi in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con un focus specifico su immigrazione clandestina e prostituzione. A supportare l’operazione anche un equipaggio della polizia locale, con il compito di verificare situazioni urbanistiche e amministrative. Durante i controlli, gli agenti hanno ispezionato due immobili nel centro cittadino, dove sono state identificate otto donne, tra cui quattro italiane, una di origine ucraina, una rumena e due cubane. Tutte sono risultate in regola con le norme sul soggiorno. Sono attualmente in corso accertamenti da parte della polizia locale per approfondire la destinazione d’uso degli immobili e la presenza delle necessarie autorizzazioni comunali, anche alla luce del numero elevato di posti letto rinvenuti all’interno delle stanze ispezionate, che potrebbe far ipotizzare irregolarità edilizie. Nel corso dei pattugliamenti, concentrati anche in zone della città con maggiore incidenza di criminalità diffusa e presenza di cittadini stranieri irregolari, è stato rintracciato un 45enne di origine nigeriana, già destinatario di un decreto di espulsione emesso nel 2019 dal Prefetto di Macerata. L’uomo è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, dove gli è stato notificato un nuovo provvedimento di espulsione, per poi essere trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Potenza, in vista del rimpatrio. L’operazione si è conclusa con oltre 60 persone identificate, circa 50 di nazionalità straniera, 3 esercizi pubblici controllati, 2 persone sottoposte a rilievi fotodattiloscopici e il rintraccio di un cittadino extracomunitario irregolare. Proseguiranno nelle prossime settimane – fanno sapere dalla Questura – ulteriori controlli a sorpresa, con l’obiettivo di garantire sicurezza, legalità e decoro urbano in un territorio ad alta frequentazione, soprattutto nel periodo estivo.

18/07/2025 19:57
L’Atletico Macerata trova casa: il settore giovanile sbarca ai Salesiani e si prepara a una stagione di grandi novità

L’Atletico Macerata trova casa: il settore giovanile sbarca ai Salesiani e si prepara a una stagione di grandi novità

Dopo quattro anni di crescita costante, il settore giovanile dell’Atletico Macerata è pronto a voltare pagina e aprire un nuovo, ambizioso capitolo della propria storia. A partire da settembre 2025, i giovani biancorossi avranno finalmente una sede stabile presso il campo sportivo dei Salesiani di Macerata: una vera e propria casa per allenarsi, crescere e sognare in grande. Un traguardo importante per una realtà che, fin dalla sua fondazione nel settembre 2021, ha saputo distinguersi nel panorama sportivo cittadino per approccio educativo, inclusività e spirito innovativo. A raccontarlo è Marco Romagnoli, responsabile dell’attività di base e tra i fondatori del progetto: "La nostra idea di calcio giovanile nasce dalla necessità di proporre un'alternativa valida e visionaria rispetto alle realtà già esistenti. Abbiamo sempre messo i bambini e i ragazzi al centro, sia dal punto di vista educativo che tecnico".  Oltre al lavoro sul campo, l’Atletico Macerata ha costruito in questi anni una rete di collaborazioni con enti e associazioni locali: Croce Rossa, Croce Verde, Sert, Admo, oltre agli assistenti sociali del Comune di Macerata, sono partner attivi di un progetto che va oltre il semplice calcio. Inclusione sociale, accessibilità economica, attenzione ai bisogni educativi speciali e attività sportive parallele sono solo alcune delle direttrici lungo cui si muove l’associazione. Un modello virtuoso, che ha fatto da apripista anche per altre realtà cittadine, come sottolinea Romagnoli: "Siamo stati i primi a introdurre tre allenamenti settimanali già per le fasce più giovani, quattro dagli esordienti in su, mantenendo quote sociali accessibili. Tutto senza compromettere la qualità: i nostri tecnici sono laureati in scienze motorie e qualificati Figc".  Il nuovo quartier generale ai Salesiani rappresenta il tassello mancante per un progetto ormai maturo: oltre al campo sportivo, i tesserati potranno usufruire dell’oratorio e del servizio pomeridiano di aiuto compiti, in un ambiente sano e accogliente. Confermato anche il servizio navetta gratuito per le famiglie che ne faranno richiesta. Per chi volesse conoscere da vicino l’offerta sportiva dell’Atletico Macerata, l’appuntamento è per lunedì 21 e martedì 22 luglio, entrambe le giornate con inizio alle ore 18. Lunedì sarà dedicato ai Pulcini nati nel 2015 e 2016, mentre martedì toccherà agli Esordienti e Giovanissimi, nati tra il 2014 e il 2011. Durante gli incontri, i bambini potranno svolgere un allenamento con i tecnici della società, mentre i genitori avranno l’opportunità di confrontarsi con dirigenti e coordinatori per conoscere nel dettaglio filosofia, obiettivi e organizzazione della nuova stagione.

18/07/2025 19:30
Civitanova, Fuori dal Guscio vola in Brasile con l’eleganza degli Inspiração Tropical

Civitanova, Fuori dal Guscio vola in Brasile con l’eleganza degli Inspiração Tropical

Due nuove serate imperdibili per "Fuori dal Guscio – Traiettorie musicali e di gusto", la rassegna estiva che ogni settimana anima Otto Seaside tra jazz, contaminazioni e sapori. Un appuntamento multisensoriale che alterna, ogni martedì e giovedì, musica d’autore e ricerca sonora, con vista sul mare e cucina a vista. Martedì 22 luglio arriva Inspiração Tropical, ensemble guidato dalla voce calda e vibrante di Gloria Foresi e dal flauto di Marco Postacchini, con Simone Maggio al pianoforte e una formazione ritmica dal respiro brasiliano. Un viaggio musicale tra samba, bossanova e jazz, dove eleganza e passione si fondono in atmosfere avvolgenti. Giovedì 24 luglio riflettori puntati su Veronica Key & Addicted, formazione che attraversa i grandi classici della black music, da Etta James a Beyoncé, passando per soul, funk e R&B. Una voce potente e carismatica per uno spettacolo che emoziona e invita a muoversi. Ogni serata prende vita a partire dalla Ofyr Session con cucina live a cura dello chef Massimo Garofoli, seguita dalla cena firmata Otto Seaside. Il dj resident Francesco Campetella accompagna il pubblico prima e dopo i concerti con selezioni musicali ad hoc. Concerti alle ore 21. Ingresso gratuito.  Nel fine settimana, Otto Seaside continua a offrire momenti speciali con dj set, mixology d’autore e un’atmosfera unica tra mare e bordo piscina. Fuori dal Guscio è anche questo: un’esperienza da vivere con tutti i sensi.

18/07/2025 18:43
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