Dopo aver preso il volo il 14 luglio, sospinto da musica, poesia e pensiero condiviso, il Nuvole Festival 2025 prosegue il suo cammino fino al 12 agosto, portando nuova linfa nei borghi dei Monti Azzurri, tra memoria e futuro, spirito e bellezza. Cinque appuntamenti di agosto completano questo arco narrativo con la forza di un respiro corale.
Il 3 agosto, a San Ginesio, doppio momento: alle 19:30 nel Giardino del Colle “Cammini e visioni collinari”, poi alle 21:00 al Chiostro Auditorium di Sant’Agostino, concerto "I suoni dei borghi" con il Maestro Mario Brunello al violoncello, accompagnato da Gabriele Mirabassi, Daniele Orlando, Maria Semeraro e il critico Guido Barbieri. Evento a pagamento con prenotazione obbligatoria; ingresso gratuito per i primi 18 giovani non ancora maggiorenni.
Il 4 agosto, a Penna San Giovanni, alle 19:00 va in scena "Nuvole d’Autore" con il Prof. Stefano Papetti, nella cornice del Teatro comunale ligneo, sotto le nubi dipinte da Antonio Liozzi. L’incontro sarà accompagnato da interventi musicali del The Easy Winner Clarinet Band.
Il 5 agosto, a Sarnano, approda la narrazione teatrale "Rahere, un giullare sulla Via Francigena". Storia viva di pellegrinaggio e resurrezione, accompagnata dal Coro EquiVoci, in un canto che attraversa mari e secoli, portando con sé il soffio antico delle storie condivise.
L’8 agosto, a Loro Piceno, alle 18:30, l’evento "Solitudine mai. Chiacchieriamo!" riporta al centro la bellezza semplice dello stare insieme. Sedie in strada, parole in libertà e la partecipazione dello psichiatra Gianni Giuli, per riscoprire il valore profondo del dialogo. Sandro Polci afferma che si vuole offrire «un’espressione autentica di socialità e tradizione contro ogni solitudine».
Il 10 agosto, nel Chiostro conventuale di Monte San Martino, le Monache benedettine guideranno, dalle 18:30 alle 19:30, una 'Breve Preghieraconcerto' con esposizione di icone in foglia d’oro e la presentazione della “Pietà”, dipinto donato del XVIII secolo. Una liturgia di luce, intima e luminosa.
Il 12 agosto, a Serrapetrona, sulla terrazza del Ristorante Coldivino, l’evento “Vino diVino” promosso dall’Associazione Italiana Sommelier e dai Produttori DOCG sarà un incontro tra cultura enologica e paesaggio, in cui ogni calice diventa narrazione, ogni parola un sorso di terra.
Per Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri: “Questa rassegna supera il semplice calendario di eventi: è un invito forte a sollevare lo sguardo e meditare sul domani”.
E Sandro Polci, curatore del Festival, aggiunge: “In questi paesaggi si coglie ciò che è autentico e prezioso nella quotidianità, una bellezza che guarda al passato e alimenta un futuro di crescita, dalla green community al ‘non turismo per caso’, ma per condividere e rasserenare ogni gradito ospite”.
Dal primo verso al calice condiviso, dalla musica al silenzio dorato del chiostro, il Nuvole Festival 2025 si conferma un invito poetico alla vita nei borghi, tra cielo e radici. Tutti gli eventi sono a ingresso libero, salvo dove diversamente indicato.
Giuditta Canuto, originaria della Toscana ma da quindici anni nelle Marche, vive con la sua famiglia vicino a Montecarotto, dove coltivano e allevano qualche animale, da sempre si occupa di artigianato lavorando diversi materiali. Da circa tre anni è la titolare di Giud - Natural Colors, il suo progetto dedicato al colore naturale.
Puoi raccontarci la storia di Giud - Natural Colors? Come è nata questa idea poi concretizzata?
“Il progetto di Giud - Natural Colors è nato all’inizio proprio dai colori, ho studiato Istituto d’Arte sia in Toscana che a Macerata, ma utilizzando il legno come materia principale da trasformare. Per nove anni ho fatto la liutaia quindi mi occupavo di costruzioni e restauro di strumenti ad arco: violini, viole e violoncello. Lì utilizzavo il pigmento naturale, minerale o vegetale, per verniciare gli strumenti in maniera filologica. È nata così l’idea di voler imparare a creare questo pigmento, ho partecipato ad un corso e ho capito che la trasformazione della parte vegetale in qualcosa di visibile e stabile, un colore, che poi fa parte della nostra storia, era una cosa che mi appassionava tantissimo. Coltivando già un orto ho deciso di ampliare la coltivazione anche alle piante tintorie. Una volta avute queste piante fresche l’applicazione sul tessuto era ovvia, la domanda sorta è questa: perché non imparare a tingere? Lavorando ancora come liutaia, mi muovevo per imparare anche a tingere. Man mano ho lasciato questo lavoro per buttarmi nell’idea di creare qualcosa da zero, qualcosa che fosse mio. Devo dire che nel giro di quasi tre anni finalmente questo è un progetto che comprende la coltivazione, la tintura, e la creazione di pigmenti, dunque tutto quello che riguarda il mondo del colore naturale e della ricerca personale su questa tematica”.
I tuoi prodotti principali? E la “chicca”?
“La chicca dei miei prodotti paradossalmente sono dei calzini in filati biologici realizzati da un calzificio italiano molto piccolo, a conduzione familiare. Ho iniziato a stamparli con fiori, con parti di piante tintorie che coltivo, e questo è il mio prodotto di punta. Poi ne ho tantissimi di prodotti, più che altro ne faccio in tessuto antico, utilizzando i vecchi rotoloni in canapa o lino, tessuti a mano, li recupero, li tingo e li stampo per fare più che altro per accessori per la casa, piccolo abbigliamento e alcuni lavori su richiesta. Le mie creazioni sono quasi esclusivamente con vecchi e meravigliosi tessuti fatti a mano, i quali hanno una storia incredibile. Cerco di utilizzare materia prima che già esiste e di rimetterla nel mercato in maniera artigianale con materia prima vegetale che coltivo o raccolgo come nel caso delle foglie, o utilizzando scarti alimentari”.
Il lavoro che ti ha dato più soddisfazione?
“Non ce n’è assolutamente uno, ma ovviamente credo che sia abbastanza normale per chi lavora manualmente ma anche mentalmente, i lavori che ti danno più soddisfazione sono quelli più difficili, per me è una sfida proprio a livello chimico di trasformazione. Sono pertanto quelli che ti danno anche più pensiero ma alla fine funzionano e vengono bene. Alcune volte succede che il lavoro non riesce, con la tintura spesso il risultato lo vedi alla fine del lungo processo. Durante quindi bisogna fare molta attenzione, perché il rischio è quello che potresti aver buttato ore di lavoro. Quando accade ciò è molto frustrante. Altre volte invece il prodotto viene come lo immaginavi, se non meglio”.
Organizzi anche dei workshop…
“I workshop sono quelli che mi danno di più. Lavorando sempre da sola come artigiana, che è una cosa bellissima, ho poi bisogno del momento di condivisione e di riscontro. La parte dell’insegnamento che faccio sia a scuola con bambini che con adulti, è meraviglioso vedere lo stupore delle persone che non hanno mai avuto occasione di conoscere la storia del colore naturale. Eppure fino a 150 anni fa il colore era quello, però l’abbiamo completamente dimenticato, non c’è stato modo di avere un’educazione al colore naturale e visto che attraverso il mio lavoro di prima, utilizzando i pigmenti naturali nel restauro, quell’educazione mi è entrata e sento che è importante, mi piace portarla in giro e far parte di un movimento proprio di educazione al colore naturale. Faccio fare piccole esperienze per iniziare a mettere un piede nel colore naturale, ma anche dei workshop di una giornata intera, per chi vuole capire ed imparare l’intero processo e poi riprodurre le diverse tecniche, che sia la creazione di un pigmento, la tintura, l’estrazione del colore per tingere o la tecnica della stampa vegetale. Queste sono alcune modalità che offro ed anche esperienze più durature per poter dare ai ragazzi modo di assimilare pian piano le diverse sfaccettature del colore e come poterlo poi mettere in pratica. La risorsa si può trovare già dietro gli scarti alimentari e questo è incredibile, permette a chi vuole iniziare di non dovere come me coltivare le piante o acquistare una materia prima, ma reperire la risorsa in qualcosa che verrà buttata via”.
Puoi parlarci della collaborazione con Nerovisciola?
“Con Monica di Nerovisciola la collaborazione è iniziata un paio di anni fa, lei inizialmente aveva fatto un corso con me, lì ci siamo conosciute e dopodiché avendo dei tessuti in lino, parlando proprio di scarti (lei producendo vino di visciole e prodotti affini) aveva uno scarto di noccioli in grandi quantità, quindi ha pensato di fare dei cuscini con i noccioli che si scaldano a microonde perché appunto essi mantengono il calore, pertanto avendo bisogno di una fodera, ha pensato di realizzarla in maniera riciclata e naturale. Essendo estate avevo a disposizione molti fiori tintori nell’orto e abbiamo così cominciato a stamparli. Da qui è nata la collaborazione di questo prodotto finito che ha un impatto direi quasi zero ed è inoltre bellissimo”.
Un sogno nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è quello di continuare ad evolvere questo lavoro, non so in che direzione, non lo voglio nemmeno immaginare dove mi può portare. Sicuramente proseguirò nell’ambito dell’artigianato e della sostenibilità del lavoro e della responsabilità ambientale, quello mi guiderà. Il mio sogno è anche quello di fare ricerca su questo, avere il tempo da dedicare alla scoperta di cose nuove e di tecniche antiche, e riuscire a mettere il tutto in pratica. Credo che la formazione e la ricerca siano la strada più adatta a me”.
Proseguono i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Camerino sui cantieri della ricostruzione post-sisma. Nell’ambito di un’operazione mirata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla tutela dell’ambiente, i militari – in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata – hanno effettuato una serie di verifiche nei cantieri attivi nel territorio di Ussita.
Durante i controlli, le forze dell’ordine hanno riscontrato gravi irregolarità in uno dei cantieri edili impegnati nella ricostruzione. In particolare, è stato denunciato un 58enne di Potenza Picena, amministratore unico di una ditta esecutrice dei lavori, con sede legale nella provincia di Macerata.
Secondo quanto emerso dalle verifiche, l’imprenditore avrebbe omesso la notifica all’organo di vigilanza competente dell’inizio di lavori comportanti esposizione ad amianto. Inoltre, il piano operativo di sicurezza (POS) presentava gravi carenze, risultando privo degli elementi fondamentali relativi al rischio amianto durante le lavorazioni.
A seguito delle violazioni accertate, i Carabinieri hanno disposto l’immediata sospensione dell’attività cantieristica e notificato sanzioni penali pari a 14.800 euro, oltre a sanzioni amministrative di 3.000 euro.
CASTELRAIMONDO - La 20esima edizione di “Marche in Vetrina” a Castelraimondo ha riscosso un ottimo successo. Piazza della Repubblica gremita ieri sera (venerdì 1 agosto) già dalla cena, poi il grande successo ricco di ospiti e di personalità che sono state premiate sul prestigioso palco. Alla conduzione della serata Melissa Di Matteo e Beppe Convertini, supporto musicale a cura degli Operapop. Due brani di apertura con Riccardo Foresi e l’orchestra That’s Amore con la partecipazione della giovane Gaia Gattafoni. Attesa per l’esibizione finale della protagonista della serata, la cantante Iva Zanicchi che ha coinvolto tutti i presenti sulle note dei suoi maggiori successi. Applausi per gli altri ospiti che si sono susseguiti sul palco, da Riccardo Foresi ad Ainet Stephens passando per Elisa Di Francisca.
Ad aprire il premio il sindaco del Comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli, il consigliere regionale Renzo Marinelli e il main sponsor dell’evento e presidente del premio Cassero d’Argento 2025 Massimo Paoloni di Mediolanum Private Banking. Folta e variegata la lista dei premiati, aziende, realtà (anche religiose) e personaggi che si sono distinti nel corso dell’anno sono saliti sul palco per ritirare il premio. Si è partiti con Il Paniere, poi con l’MPM di Marchi Andrea, la Tenuta di Tavignano, il Panificio Vac, Solaris Sport, la curia arcivescovile di Camerino e San Severino Marche nella persona dell’Arcivescovo S.E. Mons. Francesco Massara, Venilà, Fratelli Guzzini, Elisa Di Francisca, S.S.D. Helvia Recina Volley Macerata, Centro Studi Danza Joy Dance, Algam Eko, Ance Macerata, Salone Image di Nadia Pediconi, Associazione Produttori del Verdicchio di Matelica e I.H.D.I. Srl Corneli Design.
Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Leonelli: “È stato un anno straordinario, ce la mettiamo sempre tutta per potere fare bene a Castelraimondo. Ringrazio tutte le autorità religiose e presenti. Un grazie sentito a tutti gli sponsor e gli ospiti e alle eccellenze qui presenti. Siamo oltre 400 persone alla cena qui in piazza, non abbiamo mai raggiunto questo numero. Abbiamo iniziato qui 14 anni fa grazie a Vladimiro Riga e a Renzo Marinelli. Portare questo premio da qui a Roma non è stato un passo facile, ma questa è la dimostrazione che Renzo ha il fiuto giusto per fare dei grandi eventi a Castelraimondo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Renzo Marinelli: “È veramente bello essere qui dopo quattordici anni, il passo da Roma a Castelraimondo è stato quasi normale visto quello che riusciamo a realizzare. Il merito è di tutti coloro che sono presenti che fanno diventare importante questo evento. Ringrazio tutte le autorità civili e religiose, ma anche gli amministratori presenti. Ringrazio inoltre gli sponsor e i cittadini. Un grazie particolare all’assessore al Bilancio della Regione Marche Goffredo Brandoni per le risorse inserite sui bandi, poi intercettati anche dall’amministrazione comunale di Castelraimondo, brava a recepirle. Fanno crescere il nostro territorio, e fanno sì che le nostre eccellenze possano essere uno stimolo per i nostri ragazzi a poter rimanere sui nostri territori.
Stiamo puntando molto sulle infrastrutture. Grazie a tutti coloro che rendono vivo il nostro territorio”. Massimo Paoloni di Mediolanum Private Banking, main sponsor dell’evento e presidente del premio Cassero d’Argento 2025: “Sono molto orgoglioso ed emozionato di essere qui per portare avanti questo premio che negli anni è diventato un punto di riferimento per l’entroterra. Ringrazio oltre all’amministrazione, Mons. Francesco Massara per la sua partecipazione. Ringrazio i miei colleghi, Alessandro Rossati, Nicolini David e Fabio Calmanti che con me stanno portando avanti con impegno questa iniziativa. Questo è il nostro sforzo per premiare persone straordinarie, ci sono delle eccellenze meravigliose da gratificare”.
Contento l’ideatore del premio Vladimiro Riga che ha premiato anche il consigliere regionale Renzo Marinelli, che ha voluto fortemente questo evento a Castelraimondo: “Siamo ormai giunti alla 14esima edizione nelle Marche, la 20esima in totale, un gran bel obiettivo raggiunto. In quanto organizzatore miro sempre più al miglioramento di questo premio anno dopo anno. “Marche in Vetrina” sa come mettere in risalto e raccontare le eccellenze marchigiane. Marinelli è stato determinante per questo evento, una persona speciale che provava un amore esagerato verso il suo territorio e la sua gente. Una passione viscerale ed orgoglio per la sua terra. Continueremo su questa strada”.
L’evento è stato organizzato con il main sponsor Massimo Paoloni di Mediolanum Private Banking e il supporto della Regione Marche, della Camera di Commercio delle Marche, dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone e di Contram.
“Quest’anno stacco tutto, giuro”. È il mantra dell’estate. Lo diciamo mentre mettiamo l’automatic reply alla mail, chiudiamo il portatile e… accendiamo Instagram! Perché diciamolo: nessuno si disconnette davvero.
Il detox digitale è diventato come la dieta: ci pensi, la prometti, la rimandi… e poi ti consoli con un reel. Vogliamo staccare… ma anche no Ogni estate arriva il pensiero nobile: “Basta, mi godo il momento.” Poi succede questo:
● un tramonto bellissimo
● una cena in riva al mare
● un outfit che “merita”
E boom: telefono in mano. Perché vivere qualcosa senza mostrarlo ci sembra quasi inutile. Ci fa più paura il silenzio o l’invisibilità? La verità? Il detox spaventa. Perché se non posti: nessuno ti vede, nessuno reagisce, nessuno ti cerca? Senza contenuto, sembri scomparire. Ma è davvero così… o siamo solo troppo abituati a cercare conferme in uno schermo?
Il vero detox non è spegnere tutto. È scegliere cosa raccontare e cosa no. È prendersi il tempo di vivere, senza sentirsi in colpa se non si condivide tutto. Vuoi documentare la tua vacanza? Fallo. Ma fallo per te, concedendoti anche la libertà di tenere qualcosa solo per te. (Spoiler: nessuno ti toglierà il feed se salti un giorno di stories.)
Quello che non devi scrivere con: “Ragazzi, mi prendo una pausa.” Ma che semplicemente fai. Perché il vero benessere digitale non si annuncia. Si pratica. E magari… si gode di più.
E tu? Hai mai provato a staccare sul serio? Hai mai resistito alla tentazione di condividere qualcosa solo per il gusto di tenerlo per te? Nel prossimo episodio di Chic & Social parliamo di chi… non si ferma mai. “L’influencer in ferie non si ferma mai (e nemmeno noi)”.
Tra post, reel e “buongiornissimo” anche a Ferragosto, perché ci sentiamo tutti in dovere di documentare tutto? Per chi lo facciamo davvero? Ne parliamo ad Agosto, sotto l’ombrellone (e con il telefono in mano, ovviamente).
Ancora un evento di carattere internazionale all’Hockey Stadio di San Girio. Giovedì prossimo, 7 agosto, alle ore 19 le ragazze della Prima Divisione del locale Hockey Potenza Picena affronteranno in un incontro amichevole la squadra femminile del Muhlember College della città di Allentown, in Pennsylvania.
Le quotate atlete statunitensi sono impegnate in un tour europeo estivo e tra le tappe in programma è stata inserita anche Potenza Picena. “Siamo onorati di ospitare la squadra di uno dei più quotati College americani nell’ambito dell’hockey su prato – ha riferito il responsabile dei rapporti internazionali del club potentino, Massimo Romoli – la nostra società è al top nazionale sia nel settore giovanile che nelle prime squadre, femminile e maschile, entrambe in seria A.
Da anni siamo impegnati anche nell’organizzazione del Trofeo del Picchio, ormai diventato uno dei più importanti appuntamenti a livello europeo in ambito giovanile, e questo ci ha dato una credibilità e visibilità internazionale”. Il terreno di gioco in sintetico dell’Hockey Stadio di San Girio è uno dei migliori in Italia, tant’è che in più occasioni ha ospitato raduni delle squadre nazionali azzurre e della nazionale olimpica della Germania.
Sono migliaia i giovani che in questi giorni e la prossima settimana, di ritorno da Roma, si fermeranno al Seminario Redemptoris Mater di Macerata. Ragazzi e ragazze da ogni parte del mondo in procinto di recarsi nella Capitale per celebrare insieme le giornate del Giubileo a loro dedicate e ricevere le parole di speranza e la benedizione di papa Leone XIV. Prima di raggiungere Tor Vergata per la veglia di preghiera di stasera e la Messa con il Santo Padre di domenica mattina, le visite al Seminario hanno toccato punte di 2mila giovani al giorno, insieme ai catechisti e animatori. Emblematico, a ogni ora della giornata, il corteo dei pullman che ha attraversato le campagne maceratesi prima di fare il proprio ingresso lungo la via oggi intitolata a mons. Tarcisio Carboni. Un’accoglienza organizzata grazie a più postazioni di benvenuto e al servizio svolto dai seminaristi per ogni necessità di ristoro.
«È una bellissima esperienza di accoglienza, incontrare i pellegrini è una grazia – ha detto il rettore del Seminario del Cammino Neocatecumenale don Davide Tisato –, sono tanti i gruppi passati a Macerata per arrivare a Roma al Giubileo e altri, fino all’8 agosto, faranno tappa qui di ritorno dopo l’incontro con il Papa. Per questo ringrazio il vice rettore don Emanuele Marconi per il grande impegno profuso e con lui tutti i seminaristi».
Tra i tanti doni di speranza, dalla Terra Santa ne è giunto uno molto personale per don Davide: «Ho avuto la grazia di vivere due anni lì per la mia formazione da seminarista e grazie al Giubileo dei giovani ho potuto incontrare volti noti – ha raccontato –, è stata un’esperienza che mi ha dato molto e mi ha insegnato tanto. In questo tempo di drammatici conflitti, il Signore è capace ancora una volta di unire i popoli attraverso l'Anno Santo: è davvero il punto di incontro persino tra le nazioni in guerra».
Brasile, Russia, Scandinavia, Uganda, Spagna, Stati Uniti, Polonia, Francia, El Salvador, Israele, Ucraina, sono solo alcune delle nazionalità dei giovani arrivati al Seminario, con più turni necessari per il servizio del pranzo o della cena. A portare il loro saluto anche il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi: «Queste giornate intense ma davvero toccanti fanno scorgere nei volti di chi abbiamo incontrato di passaggio al Seminario o di quanti hanno intrapreso il cammino a piedi verso Roma un forte richiamo della preghiera e desiderio di speranza – ha detto –, in particolare, l’esperienza del Cammino Neocatecumenale aiuta tanti giovani a incontrare il Signore nella Sua Parola è allo stesso tempo a fare esperienza della bellezza della comunità che cammina insieme nella fede della Chiesa».
Particolarmente significativa la visita al Seminario Redemptoris Mater di circa 450 giovani ucraini nella serata del 31 luglio che, nonostante il lungo viaggio, hanno comunque voluto fermarsi a Macerata prima di proseguire il proprio percorso verso Roma. Don Michał Wiśniewski da undici anni svolge il suo servizio in Ucraina: «Sono giovani che provengono da ogni parte dell’Ucraina e fanno parte del Cammino Neocatecumenale – ha spiegato –, abbiamo fatto diverse tappe, tra cui Slovacchia, Ungheria e Croazia prima di essere qui». Un viaggio con comprensibili problematiche che ha visto molti di loro coetanei maschi rimanere a casa, non potendo lasciare l’Ucraina in quanto maggiorenni, viste le disposizioni dovute al conflitto: «Alcuni di loro hanno perso i genitori o i familiari a causa della guerra – ha proseguito don Wiśniewski –, si sente molto questo peso e loro stessi affrontano ogni giorno la dura sfida lanciata dall’odio. Noi adulti lo abbiamo sperimentato per primi, l’odio è la prima cosa che ci uccide, ci toglie la speranza e influisce in ogni nostra decisione: a loro annunciamo come Cristo sia l’unico che possa portare anche una pace interiore, con la quale possiamo affrontare ogni difficoltà. La guerra finirà ma senza l’aiuto di Gesù i suoi segni di dolore rimarranno per sempre su questi nostri giovani».
Il Gruppo comunale di Protezione Civile della Città di San Severino Marche è impegnato in questi giorni in servizi di supporto ai partecipanti al Giubileo dei Giovani, in corso a Roma. Una squadra di volontari settempedani si è unita alla grande macchina organizzativa per offrire il proprio contributo, dimostrando ancora una volta lo spirito di servizio che caratterizza il volontariato marchigiano.
In un evento che raduna centinaia di migliaia di giovani da ogni angolo del mondo, la Protezione Civile gioca un ruolo cruciale per garantire la sicurezza, l'assistenza e il corretto svolgimento delle manifestazioni. I volontari di San Severino Marche, preparati e formati per affrontare diverse tipologie di emergenza, sono stati assegnati a compiti di supporto logistico e operativo agli eventi principali previsti a Tor Vergata, dove è stato allestito un vero e proprio "villaggio" di accoglienza.
La loro presenza si inserisce in un ampio dispositivo nazionale coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile, che vede la mobilitazione di migliaia di volontari provenienti da diverse regioni d'Italia. Il loro impegno spazia dalla gestione dei flussi di persone, all'informazione ai pellegrini, alla distribuzione di generi di conforto, fino al supporto sanitario e alla gestione delle emergenze.
“È per noi un onore e un privilegio poter partecipare a un evento di portata internazionale come il Giubileo dei Giovani – sottolinea Dino Marinelli, coordinatore del gruppo comunale dei volontari di Protezione Civile, che aggiunge - Questa esperienza non solo ci permette di mettere a disposizione le nostre competenze a favore di una causa così importante ma rappresenta anche un momento di crescita e confronto con altre realtà di volontariato. Il nostro Gruppo è da sempre in prima linea per la comunità, e questa missione a Roma è la conferma del nostro impegno e della nostra dedizione”.
La partecipazione al Giubileo dei Giovani 2025 consolida la reputazione del Gruppo Comunale di Protezione Civile di San Severino Marche come una risorsa affidabile e preparata, pronta a intervenire non solo a livello locale ma anche in contesti di grande respiro nazionale e internazionale. Il loro servizio è un esempio concreto dei valori di solidarietà, altruismo e professionalità che animano il mondo del volontariato.
Con una nota stampa anche il gruppo consigliare di Fratelli D'Italia si pronuncia sulla tema della discarica cittadina: "È noto a tutti che il Consiglio comunale di Macerata, nella seduta del 27 luglio 2021, si è espresso chiaramente contro l’ipotesi di realizzare una nuova discarica sul territorio comunale.
Vi è da dire che l’amministrazione Parcaroli, ancor prima della proposizione della citata mozione, aveva comunque il proposito di non realizzare un’ulteriore discarica nel Comune di Macerata e, con la presentazione della mozione da parte del Partito Democratico, emendata e migliorata dalla maggioranza, l’amministrazione si è ufficialmente impegnata ad adottare “tutte le iniziative legittimamente esperibili, anche in sede giudiziale ove fosse ritenuto necessario, per evitare la realizzazione di una discarica in una delle quattro aree indicate dall’ATA”.
Anche la giunta il 16 settembre 2021 ha espresso contrarietà all’approvazione di qualsiasi atto successivo che preveda l’inserimento nel Comune di Macerata di aree o siti potenzialmente idonei alla realizzazione di una discarica, stante le peculiarità del territorio, in relazione alla vocazione turistica e culturale dei luoghi del capoluogo provinciale.
Una posizione chiara, inequivocabile, espressa da un organo democratico che rappresenta l’intera cittadinanza maceratese. Una presa di posizione che oggi torna d’attualità dopo che le ipotesi emerse nell’ambito dello studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche – incaricata da ATA – sembrano ancora prendere in considerazione aree del territorio comunale come possibili sedi della futura discarica provinciale.
Riteniamo che tra i parametri presi in considerazione da detto studio sarebbe stato opportuno inserire (dandogli un punteggio) quello relativo al fatto che un territorio sia stato già interessato o meno dalla presenza di una discarica”
Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia interviene con fermezza nel dibattito, ricordando che Macerata ha già ospitato due discariche nel corso della sua storia recente e che questa responsabilità ambientale è stata ampiamente adempiuta. È tempo che altri territori si assumano le proprie responsabilità”.
Il gruppo di Fratelli d’Italia ribadisce quindi la sua netta contrarietà a ogni ipotesi di localizzazione di una nuova discarica nel territorio maceratese. “Riteniamo doveroso rispettare la volontà già espressa dal Consiglio comunale – affermano – e dalla giunta che da un indirizzo politico, continueremo a vigilare affinché non venga meno l’impegno assunto nei confronti dei cittadini”.
Gran finale di Lunaria con il terzo attesissimo appuntamento a Recanati con la musica e la parola di Ermal Meta sabato 2 agosto alle ore 21,30 in Piazza Giacomo Leopardi.
Sarà proprio Ermal Meta il protagonista del concerto, unico nelle Marche, ultimo appuntamento della stagione della celebre rassegna estiva di Musicultura che grazie al sostegno del Comune di Recanati anima le notti estive della città dell’infinito regalando indimenticabili emozioni al pubblico.
Dopo il grande successo dei live di Filippo Graziani e di Petra Magoni nelle location simbolo più suggestive di Recanati, Ermal Meta salirà sul palco di Lunaria per offrire un concerto raffinato e dinamico, concepito come un racconto dove ogni canzone contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente.
Ad accompagnare Ermal Meta ci sarà Davide Antonio Pio, pianista e co-autore dello spettacolo, con un terzetto d’archi per impreziosire un viaggio di musica e parole che racconta l’essenza stessa dell’ispirazione artistica, formato da Alessandro Cosentino al violino, Tiziano Guerzoni al violoncello e Ghyneska Padrino al violino.
Un percorso che si snoda tra i grandi successi di repertorio dell’artista e alcuni brani inediti, tutti resi attraverso un’orchestra di tastiere, chitarre ed altri effetti in un continuo fluire di sperimentazioni sonore.
Il concerto proporrà un viaggio personale e musicale, dove le canzoni di Ermal Meta diventano capitoli di una storia più ampia, raccontata attraverso la sua voce, permettendosi con sincerità di condividere col pubblico anche esperienze e riflessioni intime.
Nel maggio scorso Ermal Meta ha pubblicato il singolo “Ferma gli orologi” e a distanza di tre anni dal successo del suo esordio letterario “Domani e per sempre” l’artista ha presentato il suo nuovo romanzo "Le camelie invernali" dove racconta una potente storia che tocca un fenomeno particolare dell’Albania, un sistema di diritto consuetudinario del XV secolo che va oltre la giustizia “legale” tramandato oralmente per generazioni e che continua ad esistere ancora oggi: il Kanun.
Sabato prossimo 2 agosto ci si potrà immergere nella grande musica e poesia di Ermal Meta, comodamente seduti in piazza Giacomo Leopardi, trasformata per l’occasione in un grande salotto a cielo aperto sotto le stelle di Recanati.
In questi giorni è possibile ancora comprare gli ultimi biglietti per il concerto di Ermal Meta sia in piazza Leopardi a Recanati, presso la postazione di Lunaria Musicultura che nel circuito Ticketone al costo popolare di 15 euro.
Per informazioni: 071 7574320
Settempeda-Maceratese si giocherà sabato 9 agosto alle ore 20.45 allo stadio “G. Soverchia”. Come da tradizione va in scena il classico dell’estate calcistica, un appuntamento fisso del precampionato delle due squadre, un allenamento congiunto molto atteso dalle rispettive tifoserie.
Quest’anno però il test tra le due formazioni, la rinnovata Settempeda che prenderà parte al torneo di promozione e la Maceratese neo promossa in serie D, assume un valore particolare e significativo. La Settempeda, che festeggia i 100 anni di vita e di storia(è stata fondata nel 1925), ha scelto questo evento come la “Partita del Centenario”.
Ha trovato dunque degna collocazione nel calendario dei festeggiamenti della società biancorossa questa partita che vedrà come protagoniste due delle società più importanti del calcio marchigiano, una occasione speciale per rinnovare e certificare una amicizia storica. I due club hanno ottimi rapporti oltre ad avere una collaborazione consolidata e che va avanti da tempo, senza dimenticare il fortissimo legame che c’è fra i gruppi dei tifosi più caldi, i Boys e la Curva Just, uniti da un gemellaggio di vecchia data che vede gli ultras scambiarsi molto spesso i “favori” del tifo alle rispettive partite.
Insomma, non poteva esserci scelta migliore per celebrare sul campo, con il calcio giocato, i 100 anni della Settempeda e anche l’orario scelto(in serale) testimonia di come si voglia vivere una serata unica e intensa con gli amici della Maceratese e con tutti i sostenitori biancorossi. Dunque non resta che dare appuntamento a tutti allo stadio confidando di vedere sulle tribune il pubblico delle grandi occasioni in modo da avere una degna cornice per la “Partita del Centenario”.
La Vigor Basket Matelica è lieta di annunciare la conferma per la stagione 2025/2026 di Giacomo Eliantonio. Ala-pivot classe 1988, 206 centimetri di altezza, per lui sarà la seconda annata consecutiva in biancorosso e la prima in cui sarà con la squadra sin dall’inizio, dopo essere arrivato a Matelica lo scorso ottobre.
Nato e cresciuto a Terni, dopo aver completato le giovanili a Siena, è diventato rapidamente una garanzia dei campionati di Serie A2 e B. Per lui tantissime esperienze, tra cui spiccano le tre tappe marchigiane prima di Matelica (a Jesi tra il 2006 e il 2008, a Recanati nel 2014/2015 e a Falconara nel 2015/2016) e i due campionati vinti, uno di Serie A Dilettanti a Sant’Antimo e uno nella vecchia Serie B unica con l’Urania Milano. “Jack” è arrivato a vestire la canotta della Halley a metà ottobre 2024, individuato dalla dirigenza vigorina per tamponare l’assenza dell’allora infortunato Musci. L’ala-pivot umbra ha dato il suo contributo di fosforo ed esperienza: per lui una stagione da 4,6 punti a partita che purtroppo è stata limitata nel finale dai problemi a un ginocchio mai veramente superati. Eliantonio ha comunque stretto i denti, dando una mano sia nella serie contro il Bramante che in quella contro Cagliari nonostante il dolore gli impedisse di essere al 100%. Ora per lui una nuova sfida: quella, insieme a Lorenzo Panzini, di fare da “chioccia” a una Halley largamente ringiovanita.
Queste le sue prime parole guardando verso la prossima stagione: «Sono contento di poter essere a Matelica anche quest'anno. C'è sicuramente grande voglia di rivalsa dopo il finale della scorsa stagione: arrivare più pronti nella parte finale della prossima sarà sicuramente un nostro obiettivo».
Così il gm Stefano Bruzzechesse: «Giacomo darà esperienza al reparto lunghi, vista l’età media degli altri componenti. Le sue qualità ci torneranno utili, sperando che non sia tormentato da acciacchi come purtroppo successo nella parte finale della scorsa stagione».
È racchiuso tra l’inno di Mameli e le bandiere della Palestina il debutto del Macbeth al Macerata Opera Festival di ieri sera. Sotto un cielo stellato che voleva farsi perdonare l’esordio mancato di sabato scorso, prima ritardato dalla pioggia battente, poi annullato a causa di un guasto tecnico e infine affogato in un mare di sterili (e perlopiù ridicole) polemiche, il capolavoro verdiano versione Emma Dante è andato in scena finalmente senza intoppi, ma con un epilogo che ha spaccato il pubblico: al termine degli applausi, gli artisti sul palco hanno srotolato alcune bandiere della Palestina, che sono così entrate a far parte del quadro finale, Il tutto sotto gli occhi (e probabilmente ad uso e consumo) del vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini, ospite d’onore della serata sul palco centrale.
Coloro che avevano provato a gridare “bu” all’annuncio dell’esecuzione dell’inno nazionale (poi messi a tacere dall’applauso generale dello Sferisterio), probabilmente sono stati gli stessi a gridare “bravi” all’esibizione delle bandiere, mentre altri spettatori si alzavano in tutta fretta e se ne andavano indignati. Ma non è questo lo spazio riservato alle considerazioni politiche: fatta la doverosa cronaca di quanto accaduto, si torna a parlare solo di arte, di musica e di teatro, affidando semmai a sedi diverse commenti di altro genere.
Lo spettacolo, una coproduzione dell’Associazione Arena Sferisterio con il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Regio di Torino (che tra l’altro, giova dirlo, ha vinto nel 2017 il prestigioso Angel Herald Award al Festival di Edimburgo), torna dopo il successo nella stagione 2019 e conferma anche quest’anno, con la sua immutata forza immaginifica, l’indimenticabile ricordo che portava con sé.
La regista Emma Dante costruisce un racconto in cui la sua cifra stilistica raffinata e riconoscibilissima si riscontra in ogni dettaglio e in ogni istante, ma che al contempo rende omaggio senza mai dimenticarli, anzi esaltandoli, sia a William Shakespeare che a Giuseppe Verdi. Questo Macbeth sanguigno e visionario è tutto da vedere, perché tutto diventa protagonista, non solo i cantanti, il coro e i danzatori con i loro incessanti movimenti coreografici o la loro iconica fissità, ma le luci, i costumi, ogni colore, ogni gesto, ogni frammento della scenografia.
Tutti gli elementi si fondono in un sincronismo perfetto nel dramma che diventa esso stesso, con le sue mille sfaccettature, protagonista unico e indiscusso. La contemporaneità si integra per magia con la Scozia dell’anno Mille, e nessuno potrebbe mettere in dubbio di essere lì, in quell’epoca, fra le mura spartane di quei castelli, in quei boschi freddi e desolati. E questo grazie non a facili didascalie ma a simboli potenti e universali. Gli otto ventagli di lance dorate che disegnano ricami d’ombra sul muro dello Sferisterio, le siepi di fichi d’India che si animano diventando il bosco di Birnam che sconfiggerà sotto il comando di Malcolm e Macduff il traditore assassino Macbeth.
L’elegante total white o il rigoroso total black dei costumi dei coristi, gli abiti di velluto rosso sangue di Mabeth, salito al trono del re Duncan dopo averlo ucciso, e della sua sposa che porta in giro il lungo strascico come una scia di sangue che incide il palcoscenico. Il doppio di Macbeth, la sua ombra, che pugnala per tre volte il re Duncan prima del vero omicidio, i letti chiazzati di sangue che danzano intorno a Lady Macbeth ormai in preda alla follia dopo l’omicidio. La figurina del vecchio re morto che diventa Gesù Cristo, il cui corpo viene lavato dalle donne e portato in braccio come se pendesse dalla croce. Lo scheletro di cavallo che trasporta Macbeth e che assomiglia tanto a quei pupi siciliani semoventi della terra di Emma Dante.
Le streghe invasate che predicono il futuro attorno a calderoni fumanti dai quali escono inquietanti neonati, i morti in battaglia stesi in terra che vengono ricoperti di teli bianchi e trascinati via sul pavimento, le bianche visioni del fantasma di Banco assassinato. Sono talmente tante le immagini memorabili da annotare che se ne potrebbe perdere il conto. Ma la regia di un’opera lirica, non va dimenticato, non vive mai di vita propria, è sempre al servizio del canto, della musica, e ieri sera la musica, il canto e l’inconfondibile pathos di Verdi hanno contribuito in larga parte alla riuscita della serata, grazie alla direzione del maestro Fabrizio Maria Carminati e a un cast complessivamente di buon livello.
Il giovane baritono coreano Leon Kim da programma doveva alternarsi nel ruolo di Macbeth con Franco Vassallo, ma si è trovato a cantare da “titolare” in questa seconda recita che di fatto è diventata la prima. E non se l’è cavata affatto male, portando a casa una esecuzione più che dignitosa, anche se forse è mancata una certa gravità dolente e cupa, sia nella resa vocale che nell’intenzione interpretativa che poteva essere più incisiva.
La personalità invece non manca alla vera regina del Macbeth, il soprano Marta Torbidoni, marchigiana doc di Montemarciano, che torna al MOF dopo il successo del 2024 in Norma, ruolo che ha debuttato neanche un mese fa alla Scala, dove non veniva messo in scena da ben 48 anni. Per il suo debutto assoluto come Lady Macbeth – che come aveva dichiarato giorni fa sarebbe stata una Lady tra il demoniaco e l’animalesco – dunque Marta Torbidoni ha scelto Macerata, che l’ha ripagata con lunghi applausi scroscianti già sin dalla prima aria e l’ha consacrata definitivamente come una delle cantanti con maggior personalità e talento nell’ambito del panorama lirico odierno. Bella la voce, sicura l’interpretazione, negli acuti, nei passaggi di agilità, ma anche nelle note basse ha dato sfoggio delle sue doti vocali, sorrette da una chiara tecnica. Successo personale anche per il Banco del basso-baritono spagnolo Simón Orfila, per il Macduff del giovane tenore Antonio Poli, anch’egli nel cast dell’ultima Norma scaligera insieme a Marta Torbidoni diretta da Fabio Luisi nel ruolo di Pollione, e qui una piacevole scoperta con la sua voce dal bel timbro e ben spiegata. Buona prova anche per il tenore Oronzo D’Urso nel ruolo di Malcolm, per Federica Sardella (la Dama di Lady Macbeth), Luca Park (il medico), Stefano Gennari (il domestico, l’araldo e il sicario), Andrea Pistolesi (la prima apparizione) e Lucia Spreca (la seconda e terza apparizione).
Convinti applausi per la direzione di Fabrizio Maria Carminati, prestigiosa bacchetta internazionale dalla carriera ormai trentennale e direttore artistico del Teatro Bellini di Catania, alla guida dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, per il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto da Christian Starinieri e per Federico Gagliardi che ha ripreso la regia, avvalendosi del prezioso contributo delle scene di Carmine Maringola, dei costumi di Vanessa Sannino, delle luci di Christian Zucaro e delle coreografie di Manuela Lo Sicco.
Repliche il 7 e 10 agosto alle ore 21, con Franco Vassallo nel ruolo di Macbeth.
A causa delle condizioni meteo avverse, il concerto “Diasilla” di Matteo Paggi e Matteo Stella, previsto domenica 3 agosto a Muccia, si terrà all’Eremo del Beato Rizzerio, sempre a Muccia, alle ore 18:00.
L’escursione prevista è pertanto cancellata.
Il pubblico potrà vivere comunque l’esperienza immersiva di IncantoMarche attraverso “Diasilla”, un progetto musicale che nasce dall’amore per i Monti Sibillini e per la nostra terra. Il trombonista Matteo Paggi, stretto collaboratore di Enrico Rava e membro della sua formazione Fearless Five, e Matteo Stella, sperimentatore tra elettronica, paesaggi sonori e natura, intrecciano jazz contemporaneo e suggestioni ambientali per raccontare in musica il respiro dei boschi, l’eco delle vallate e la spiritualità dei luoghi che hanno ispirato la loro creatività.
Un viaggio sonoro che celebra l’identità dei Sibillini, trasformando emozioni e memorie in musica: la nostra terra che diventa partitura, vibrazione e incanto.
Biglietti disponibili: https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/matteo-paggi-e-matteo-stella-diasilla-incantomarche-2025 o direttamente nel luogo del concerto.
Info e programma completo: www.incantomarche.it
Si è conclusa da pochi giorni, l'attesissima rassegna "Revival 2.0" che ha trasformato lo stabilimento balneare Arturo Mare di Civitanova Marche nel cuore pulsante dell'estate per un weekend indimenticabile. L'evento, promosso in esclusiva per il Centro Italia da Mandarina Duck, ha superato ogni aspettativa, attirando un vastissimo pubblico e regalando quattro giorni ricchi di musica, benessere, cultura e puro divertimento.
L'atmosfera magica si è accesa giovedì sera, 24 luglio, con l'incantevole Concerto Candle Light. Il talentuoso pianista Sam Giacomozzi ha saputo creare un'esperienza unica e romantica, con le sue note che si diffondevano dolcemente in riva al mare, illuminato solo dalla tremolante luce delle candele. Un inizio da favola che ha subito catturato l'attenzione e il cuore dei presenti.
La mattina successiva, venerdì 25, il risveglio è stato all'insegna del benessere con Pilates Vista Mare. Guidati dagli esperti istruttori di Thera Lab, i partecipanti hanno potuto iniziare la giornata con una sessione rigenerante, godendo di un panorama mozzafiato sull'Adriatico. La sera, l'appuntamento era con la nostalgia: Grande Schermo, Piccoli Ricordi ha proiettato “Il Ciclone” di Pieraccioni, un classico del cinema estivo, accompagnato da pop corn e Coca-Cola gratuiti offerti a tutti i presenti, che hanno rivissuto le emozioni dei film che hanno segnato la loro giovinezza.
Il culmine del festival è stato senza dubbio il Revival 2.0 Party all’italiana di sabato 26. La pioggia copiosa ha provato a rovinare la festa senza però riuscirci perché Arturo Mare con la collaborazione dello staff di Mandarina Duck sono riusciti lo stesso a creare la cornice adeguata per una serata esplosiva, animata dalla presenza del grande Erminio Sinni, vincitore di "The Voice Senior". La sua performance, emozionante e coinvolgente, ha preparato il terreno per il dj set di Simone Barbaresi, che ha saputo far ballare il pubblico fino a tarda notte con una selezione musicale impeccabile. L'entusiasmo era palpabile e ha reso la serata clou del festival un successo strepitoso.
La chiusura di domenica 27 luglio non è stata da meno. Il pomeriggio è stato dedicato alla sfida e all'allegria con il torneo di Burraco e Batticuore, che ha messo in palio ricchissimi premi firmati Mandarina Duck, dimostrando ancora una volta l'eleganza e la cura dei dettagli dell'organizzazione. Per tutta la giornata, lo staff di Mandarina Duck ha animato la spiaggia con giochi e gadget, culminando con la distribuzione di un freschissimo gelato per i saluti finali.
L'evento ha confermato la perfetta sinergia tra Mandarina Duck e Arturo Mare, che insieme sono riusciti a creare un festival variegato e di alta qualità, capace di soddisfare gusti diversi e di unire intere generazioni nel segno dei "ricordi belli". Un successo che segna un nuovo, splendido capitolo per l'offerta estiva di Civitanova Marche, in attesa, si spera, di una prossima edizione il prossimo anno.
La Biblioteca Comunale "Silvio Zavatti" ha aderito al progetto «i Rifugi», promosso da Settenove edizioni, casa editrice di Cagli (PU) che si contraddistingue per la sua attività di prevenzione della violenza di genere. «I Rifugi» sono un circuito di librerie che hanno aderito a un percorso di formazione sul tema della violenza di genere e sul suo contrasto attivo, in cui lavorano persone in grado di offrire informazioni utili e supporto competente alle donne in stato di temporanea difficoltà che frequentano la libreria.
Il programma è stato finanziato, quest’anno, anche dalla Fondazione "Giulia Cecchettin". L’edizione 2024 si è svolta sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e si è arricchita del prezioso contributo di D.i.Re Donne in rete contro la violenza e Differenza Donna.
Per Civitanova aderire al circuito vuol dire diventare una biblioteca rifugio per le persone che la frequentano: le biblioteche, infatti, possono essere un fondamentale presidio culturale e sociale nel territorio, un aiuto concreto alla lotta contro la violenza e alla promozione di una cultura della libertà e dell’autodeterminazione.
Due operatrici della Zavatti, Simona Carassai e Maria Laura Tirabassi, hanno frequentato un corso di formazione strutturato in tre incontri online sincroni della durata di 2 ore ciascuno, per avere una formazione di base sulle questioni legate a genere e violenza e informazioni specifiche per un primo supporto e orientamento alle persone in difficoltà.
Il circuito "Rifugi" è composto da 134 librerie e biblioteche già presenti in tutta Italia con newsletter periodiche tematiche di aggiornamento, riconoscibili con un adesivo in vetrina.
I primi due incontri, tenuti dalle formatrici di Settenove, hanno fornito una formazione di base per saper riconoscere e decostruire gli stereotipi di genere e i pregiudizi interiorizzati nella cultura e nella comunicazione, con contributi offerti anche da librerie e biblioteche già aderenti al circuito, attiviste, autrici e autori Settenove.
Nel terzo incontro, con una formatrice di Percorso Donna AP, è stata data una formazione specifica su come riconoscere la violenza di genere e la violenza assistita, come funziona la rete antiviolenza territoriale e come accedervi, cosa fare come presidio territoriale e cosa evitare per offrire un aiuto concreto e un supporto orientativo alle donne in stato di temporanea difficoltà che dovessero frequentare la Biblioteca.
Alessio Lanari, centrocampista appignanese classe 2006, capitano della formazione Juniores del Chiesanuova, è attualmente ricoverato all’Ospedale di Macerata per curare un “fastidioso problema di salute”.
Secondo la nota stampa del club, si tratta di un “ostacolo imprevisto che Alessio affronta e supererà con determinazione” – la stessa qualità che lo caratterizza in campo, dove “non tira mai indietro la gamba”. In tre stagioni con la società biancorossa, Lanari si è guadagnato la fascia di capitano grazie a impegno ed esempio.
La società dichiara inoltre: “Siamo sicuri saprà dare una lezione anche a questo avversario ‘diverso’”. Le parole evidenziano fiducia nella sua tenacia e determinazione anche in questa circostanza difficile.
Il comunicato si conclude con un caloroso messaggio: “Nell’attesa di rivederti in campo e in maglia biancorossa, ti siamo vicini Ale e ti facciamo gli auguri di pronta guarigione”.
Resterà aperta fino al prossimo 4 agosto l'esposizione inaugurata oggi presso la Palazzina Sud del Lido Cluana a Civitanova Marche e tutta dedicata alla Lambretta , uno dei più iconici simboli del Made in Italy. Sarà un autentico viaggio dai primi esemplari degli anni ’40 fino alle versioni più moderne.
L’esposizione, co-organizzata dal Comune di Civitanova Marche e curata dal Lambretta Club Marche – punto di riferimento nazionale per gli appassionati del mitico due ruote – presenta modelli storici, rari e restaurati, come la Lambretta 125 A, primissimo modello risalente al 1948.
Ogni Lambretta esposta racconta un pezzo di storia sociale, industriale e culturale.offrendo al pubblico la possibilità di ammirare da vicino l’evoluzione estetica e tecnica di questo mezzo leggendario che non è solo uno scooter ma un simbolo di rinascita, libertà e stile che ha segnato la storia italiana dal secondo dopoguerra.
La mostra, che unirà passione motoristica, memoria storica e linguaggi artistici contemporanei, è un'iniziativa che nasce dalla collaborazione tra il Lambretta Club Marche e l’artista Giorgio Toccaceli.
Abbinata all’esposizione motoristica, gli spazi della Palazzina Sud ospitano la mostra personale di Giorgio Toccaceli, artista visivo marchigiano di riconosciuto talento. Attraverso una selezione di opere recenti, Toccaceli propone un viaggio immaginifico nel contemporaneo, dove i richiami alla pop art, all’estetica urbana e alla cultura visiva degli anni ’60-’70 si fondono in un linguaggio originale e fortemente identitario.
La sua partecipazione al progetto rappresenta una chiave di lettura inedita e creativa della Lambretta, capace di ispirare narrazioni visive che vanno oltre la pura passione meccanica, aprendo nuove prospettive di interpretazione tra mobilità, design e immaginario collettivo.
Un evento aperto a tutti. La mostra è visitabile con ingresso gratuito per tutta la durata dell’evento. Un’occasione perfetta per famiglie, appassionati di motori, turisti e curiosi, per vivere un’esperienza immersiva e trasversale tra cultura, arte e tradizione.
L’iniziativa rientra nel più ampio programma di eventi estivi sostenuti dall’amministrazione comunale, con l’intento di valorizzare il territorio attraverso proposte culturali innovative e coinvolgenti.
Tappa finale a Macerata per la giornata marchigiana dell’On. Matteo Salvini, Segretario Federale della Lega Salvini Premier, Ministro delle Infrastrutture e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Il leader del Carroccio è arrivato in Piazza Mazzini intorno alle 19:30, accolto da una folta rappresentanza di dirigenti e amministratori locali, con un incontro pubblico presso il gazebo della Lega.
La visita rientra in un tour che ha toccato diverse città della regione, partito al mattino da Pesaro, per poi proseguire verso Fano e Senigallia, fino a concludersi proprio a Macerata, che Salvini ha definito “dulcis in fundo”, ricordando con soddisfazione l’invito ricevuto da tempo dal sindaco Sandro Parcaroli.
Attimi di apprensione si sono vissuti poco prima dell’arrivo del Ministro, quando la consigliera regionale Anna Menghi ha accusato un malore: è stato necessario l’intervento di un’ambulanza e il trasferimento al pronto soccorso, ma la situazione sembra essere sotto controllo.
A fare gli onori di casa insieme al sindaco Sandro Parcaroli, c’erano il segretario regionale della Lega Marche Giorgia Latini, il segretario cittadino e capogruppo consiliare Aldo Alessandrini, il delegato provinciale Mauro Lucentini, il vicepresidente regionale Filippo Saltamartini e numerosi esponenti della Lega a livello comunale e regionale.
Salvini ha parlato con i giornalisti, tracciando un bilancio della giornata e affrontando alcuni temi politici chiave, tra cui le prossime elezioni regionali e il caso giudiziario che coinvolge Matteo Ricci, attuale candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche: “Ho passato l’intera giornata senza polemizzare sulle inchieste che riguardano Ricci e il PD. Non voglio vincere per le indagini ai danni degli altri, anzi gli auguro di dimostrare la sua innocenza: le accuse sono pesanti. Ma, a differenza della sinistra che ci condanna ancora prima dei processi, io credo nella presunzione d’innocenza. Noi vinciamo per ciò che abbiamo fatto, non per i problemi degli altri”.
Sui sondaggi e sulla performance del partito, il Ministro ha tagliato corto: “Tutti sbagliano qualcosa. A Macerata mi accontento di essere il primo partito. L’importante è vincere nelle Marche e confermare il buongoverno di Francesco Acquaroli. Ho visto liste aperte, con candidati nuovi. Anna Menghi qui ha fatto un lavoro eccezionale. Ma tutti i nostri candidati corrono per vincere: ciò che conta è il successo della coalizione”.
Parole di stima anche per il sindaco Sandro Parcaroli, che ha però definito affettuasamento 'invecchiato': “Parcaroli candidato per un nuovo mandato? Calma! Facciamogli finire questo mandato, che è già invecchiato di parecchio... È sicuramente uno dei sindaci con cui mi sento più spesso, un valore aggiunto per la città. Sono molto orgoglioso di lui”.
Salvini ha poi ricordato gli investimenti portati sul territorio dal Ministero delle Infrastrutture: “Oggi festeggiamo anche il contributo fisso di 400mila euro che permetterà di sostenere il festival allo Sferisterio. E poi ci sono i fondi per la Val Potenza: decine di milioni di euro per il rilancio infrastrutturale dell’area”.
Non sono mancate alcune contestazioni, isolate e non accese, che hanno richiesto comunque l’intervento dei carabinieri per l’identificazione di alcune persone.
L’incontro si è concluso con selfie di rito con i cittadini e un breve momento conviviale, prima che il Ministro si dirigesse allo Sferisterio per assistere alla rappresentazione del Macbeth.
Il Comune di Porto Recanati, in co-progettazione con l’Associazione Oltre i Limiti, ha dato il via a una spiaggia attrezzata per le persone con disabilità, ampliando i servizi già esistenti con nuove infrastrutture e soluzioni per garantire l'accessibilità e il benessere di tutti. Un progetto che non solo risponde a un bisogno urgente di inclusività, ma che, grazie alla sinergia tra le istituzioni e il volontariato, diventa un simbolo di speranza e libertà.
Il primo giorno di operatività sulla sabbia ha visto protagonista un gruppo di giovani provenienti dal centro diurno Santa Maria in Selva, che insieme ai loro educatori hanno potuto godere di un'esperienza unica. Un'iniziativa che ha emozionato tutti, dalla giunta comunale agli operatori, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze che hanno avuto la possibilità di tuffarsi in mare con la stessa dignità e libertà di chiunque altro. Una libertà che, a volte, può sembrare un sogno, ma che oggi diventa realtà.
“Questo è solo l’inizio di un progetto che si evolverà, sia in termini di infrastrutture che di inclusione sociale. Siamo felici di accogliere il gruppo di ragazzi e operatori e di offrire loro uno spazio che rappresenta la concretizzazione di un diritto fondamentale: il diritto a vivere pienamente la propria esistenza, senza barriere fisiche e mentali,” ha dichiarato Sonia Alessandrini, assessora ai Servizi Sociali del Comune di Porto Recanati.
Nonostante la partenza sia limitata al solo mese di agosto, l'amministrazione ha già annunciato che, per il futuro, il servizio sarà attivo anche nei mesi di luglio e agosto, ampliando così le opportunità per tante altre persone. Una promessa che guarda all'inclusività e alla socializzazione, facendo sì che le vacanze al mare possano diventare una realtà per tutti. Per la prossima stagione (2026), inoltre, la spiaggia sarà ulteriormente implementata con un bagno attrezzato per disabili e spogliatoi, per offrire un'esperienza ancora più completa e confortevole.
“Ringraziamo sinceramente tutti coloro che hanno contribuito con il loro impegno e la loro energia a realizzare questo progetto. Questo sogno, nato per pochi, è diventato un sogno per tutti. E siamo solo all’inizio,” ha concluso il Sindaco Andrea Michelini.
Il servizio continuerà a essere attivo, con l’obiettivo di offrire un'esperienza indimenticabile, accessibile e, soprattutto, rispettosa dei diritti di ogni persona. Un passo importante verso una comunità più inclusiva, dove nessuno viene lasciato indietro.