Gli studenti dell'Ipsia "Ercoli" di Camerino (sezione del Pocognoni di Matelica) grazie al progetto "La Biodiversità degli Appennini" curato dal Professore Augusto Vagnoni, docente di Matematica e grande appassionato delle nostre montagne e dalla Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) e Biologo Simone Gatto del "Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking" di Ussita, nonché ex loro docente di Scienze, sono potuti finalmente tornare ad assaporare il sapore delle cime deglii Appennini dopo gli eventi sismici.
Anche se molti di loro provengono da Comuni fortemente colpiti dal sisma come Camerino, Pieve Torina, Fiastra, Bolognola, Visso, Ussita, l'amore che hanno per queste montagne e il valore personale che gli danno non è cambiato.
Gli studenti, complice anche il tempo clemente, hanno passato una splendida giornata scoprendo le vette e le foreste secolari della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Canfaito.
E' stato presentato il progetto della nuova scuola di Pieve Torina, uno dei comuni più danneggiati dal terremoto. L'incontro si è svolto nella tensostruttura dove ora i ragazzi frequentano le lezioni ''facendo 150 chilometri al giorno, andata e ritorno dalla costa dove sono sfollati'' ha detto il sindaco Alessandro Gentilucci.
''Con nostalgia si è demolita la vecchia scuola - ha aggiunto - ma manterremo il filo tra passato e futuro, tra quella che è l'antica Pieve e quella che sarà la nuova''. ''Speriamo di non perdere troppi ragazzi, all'inizio del prossimo anno scolastico''. Il nuovo edificio ospiterà 120 studenti. La settimana scorsa è stato condotto l'esame di microzonazione sismica per avere la sicurezza che non ci siano rischi per la struttura, che sarà a due piani: al primo livello la scuola primaria, al secondo la secondaria di primo grado. Intanto c'è l'ufficialità sull'arrivo delle casette. "Le avremo al massimo per il 21 agosto'' ha assicurato Gentilucci. (Ansa)
Ancora piccole scosse, che fanno parte della inevitabile sequenza di aftershocks, sono state registrate nel Maceratese all'alba.
La più forte, di magnitudo 3 è stata registrata alle 5.30 di oggi con epicentro a due chilometri da Monte Cavallo e una profondità di nove chilometri.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa è stata preceduta da altre due di minore intensità: 2.6 alle 5.22 e 2.3 alle 4.53. Non si segnalano danni a persone o cose.
La grande festa di inizio estate, Tutti agibili per un giorno, che si terrà all'ombra del santuario di Macereto, prende sempre più forma. L’evento, che si svolgerà il 24 giugno è dedicato agli allevatori e alle attività economiche di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Pieve Torina (leggi qui).
L’obiettivo della giornata di festa è quello di reperire aiuti da tutto lo Stivale per permettere la riapertura o la sistemazione delle imprese locali che hanno subito danni con le scosse terribili iniziate il 24 agosto. Dopo, quindi, dieci mesi esatti, arriva l’evento che vuole ridar vita al territorio dell’alto maceratese.
L’ultima novità è la conferma della presenza di Neri Marcorè, che si è reso disponibile sin dall’ideazione di Tutti agibili per un giorno e che con la sua partecipazione dona un valore aggiunto alla giornata. Come sempre, l’attore, comico e presentatore marchigiano si impegna in prima persona per portare avanti la sua campagna pro-Marche, in questo caso, nello specifico “pro-maceratese”.
L'evento è organizzato da: Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera, Legambiente Marche, Cia Marche, Copagri Marche, Altonera e Marco Scolastici
Una scossa di magnitudo 2.9 è stata distintamente avvertita dalle popolazioni colpite duramente dal terremoto nei mesi scorsi.
I sismografi hanno registrato la scossa alle 19.18 con una profondità di appena otto chilometri. L'epicentro è stato localizzato fra Pieve Torina, Pievebovigliana e Muccia. Non si registrano danni a cose o persone.
"Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l'Italia: basta parole, vogliamo dei fatti". E' il messaggio lanciato nel corso di un presidio davanti a Montecitorio dai comitati delle zone terremotate del centro Italia, tra cui 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. Arrivati con fischietti e striscioni, dicono, dalle 4 regioni colpite in rappresentanza di 131 comuni, i portavoce del presidio lamentano scarsa concretezza nella macchina della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione. Nulla è operativo, i decreti non sono attuativi - spiegano - manca la volontà. In sette mesi hanno portato 25 container travestiti da casette, e hanno fatto pure la sfilata. Non ci sono gli aiuti alle imprese. La scorsa settimana Gentiloni ha parlato di cose che non esistono: il miliardo l'anno nel decreto non c'è. Siamo stanchi di parole: se non otterremo risultati concreti bloccheremo il Paese".
La manifestazione (dal titolo 'La ri-scossa dei terremotati'), riferiscono i portavoce, si è svolta in contemporanea in 10 Comuni del cratere: "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - dicono ancora al microfono - Non ci dite che non ci stanno i soldi, perché per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio. Queste persone non meritano più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi". Tra le felpe di Amatrice e Accumoli e le magliette 'Daje Marche', c'erano striscioni contro la rivista Charlie Hebdo (che pubblicò una discussa vignetta sul terremoto), o 'Abbandonati da 37 mesi senza casa, lavoro e soldi'. In piazza anche dei figuranti in abiti dell'Antica Roma: "Noi - si legge nel loro cartello, abbiamo costruito il Pantheon in 330 giorni: voi in 7 mesi che avete fatto?".
I manifestanti hanno bloccato la SS 'Salaria' a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, dove c'erano circa 200 persone. Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme erano presenti delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore" le scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
"Sono solidale con la protesta in corso in queste ore nei luoghi del cratere sismico". Lo dice all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. Una protesta che condivido, contro un'eccessiva burocratizzazione del sistema che è alla ricerca di una procedura perfetta e, intanto, la mia terra muore". Una protesta - aggiunge - "contro la miriade di procedure per i moduli commerciali, che non possono essere evase. Contro l'enormità degli atti necessari per procedere alle demolizioni". In qualità di presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino (Comuni di Fiastra, Serravalle del Chienti, Muccia, Pieve Torina e Camerino), Gentilucci intanto ha scritto al prefetto di Macerata Roberta Preziotti per evitare l'ulteriore spostamento degli sfollati dai camping e hotel della costa.
Intanto, proprio stamattina è iniziata la demolizione della scuola di Pieve Torina, dove si si comincia a pensare alla ricostruzione. "C'è speranza che la nuova scuola possa essere pronta per il 12 settembre, ospiterà 120 ragazzini - dice il sindaco Alessandro Gentilucci -. Intanto stiamo lavorando per il primo step della nuova sede. Abbiamo anche iniziato a ridurre la zona rossa".
"Invito i colleghi sindaci dei Comuni veramente terremotati della provincia di Macerata a restituire insieme a me le fasce tricolori al prefetto perché è impossibile pagare le ditte che hanno eseguito per le amministrazioni comunali lavori anche importanti". E' l'appello di Luca Giuseppetti, primo cittadino di Caldarola (Macerata), il cui territorio "è zona rossa al 60%, di cui il 90% pesantemente danneggiato". "Ci siamo sobbarcati i problemi dei cittadini e anche delle imprese - si sfoga con l'ANSA nel giorno della protesta dei comitati dei terremotati -. Qui ci sono delle aziende locali che hanno fatto lavori importanti per la preparazione delle aree per le casette". "Il Comune ha fatto delle anticipazioni di cassa, ma le nostre risorse sono limitate - spiega -, avremo dato sì e no il 10% delle somme dovute. Se lo Stato non interviene, queste ditte andranno 'a zampe all'aria. Finora ci sono stati soldi solo il Cas e per l'ospitalità degli sfollati".
Tutto pronto domani per la "Ri-scossa dei terremotati", la manifestazione a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma organizzata dai comitati 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. L'appuntamento è per le 10 a Roma in piazza Montecitorio e nei diversi punti di ritrovo predisposti nel cratere.
I cittadini di Rieti, Torrita, Grisciano,Trisungo, Visso, Pieve Torina, Salvalagli di Gagliole, Tolentino, Porto Sant'Elpidio e L'Aquila, saranno presenti nei diversi stalli per dare vita "a una protesta pacifica, ma determinata nel richiedere un cambio di passo nella gestione del post sisma - spiegano gli organizzatori - E non si è fatta attendere la risposta degli italiani che in poche ore hanno affollato la pagina ufficiale dell'evento, 'Terremoto centro Italia', con le immagini del logo e striscioni dell'evento comparsi un po' ovunque. Da registrare anche gli endorsement politici di Di Maio, Meloni e Lega che su Fb hanno condiviso il video di presentazione della manifestazione, facendo schizzare le visualizzazioni a 200mila, raggiungendo quasi 700mila persone".
Sabato primo aprile il Comitato Spontaneo "Quelli che il Terremoto" e il Comitato "La Terra Trema noi no" scenderanno uniti in piazza a Roma ed in altri stalli lungo il cratere "per denunciare i ritardi, le lacune, l'assenza di una gestione puntuale ed efficace che negli ultimi 7 mesi ha aggravato la ferita invece di sanarla".
Per dare ulteriore voce alla protesta, e anche per sensibilizzare i cittadini a partecipare alla manifestazione, è stato realizzato anche un breve video.
"Dateci una mano, condividete questo video, #insiemejelafamo #laterratremanoinonoi non ci stiamo a venire dopo, ad essere sacrificabili, ad abbandonare le nostre terre. Questa lentezza, la burocrazia, stanno soffocando ogni speranza di rinascita.Sabato 1 aprile i comitati spontanei “quelli che il terremoto” e “la terra trema, noi no” manifesteranno a Roma: l’appuntamento è davanti a piazza Montecitorio, alle 10. Saremo presenti anche in 10 punti di raccolta lungo il cratere per denunciare la situazione vergognosa del centro italia.Ci Hanno detto non vi lasceremo soli, ma lo hanno fatto: nella maniera peggiore. Aiutateci a ad amplificare la nostra voce, condividete questo video, andate punti di raccolta più vicini a voi esponete gli striscioni di sostegno in ogni città e paese d’italia. Il cuore dell’italia vuole tornare a battere".
La manifestazione si svolgerà a partire dalle 10 a Montecitorio e nei 10 stalli individuati (Amatrice, Pieve Torina, Trisungo, Grisciano, Norcia, L’Aquila, Visso, Salvalagli di Gagliole, Tolentino e Porto Sant’Elpidio), dove le popolazioni si raccoglieranno per dar voce a questa protesta, pacifica, ma determinata al fine di chiedere un netto cambio di marcia nella gestione del post-sisma.
In numerose città italiane verranno esposti – in segno di solidarietà – gli striscioni dell’evento.
La storia è quella di Maurizio, un uomo di 64 anni che da quasi quarant'anni gestisce una piccola falegnameria a Pieve Torina. Un uomo che ha sempre avuto una forte passione per il suo lavoro, malgrado sia faticoso ed usurante e nonostante, di recente, gli sia stata diagnosticata una grave malformazione al cuore. Una persona di altri tempi, che non conosce domeniche e giorni di festa, ma è pronto a lavorare senza orari, instancabilmente, per garantire alla sua famiglia una vita dignitosa. Un uomo che il 26 ottobre scorso, alle 21.18, in pochi secondi, si è visto sgretolarsi davanti a suoi occhi i sacrifici di una vita. Il terremoto ha infatti spazzato via la sua casa e il suo lavoro.
A raccontare la sua storia è la figlia Ludvina Cinti, una degli organizzatori della manifestazione a Roma dei terremotati e che, proprio in quella occasione ha avuto modo di incontrare la Presidente della Camera Laura Boldrini. Oggi la storia di Ludvina e di suo padre appare proprio nel sito ufficiale della Boldrini dove la ragazza scrive: "Ho visto i suoi occhi riempirsi di lacrime. Ed è stato terribile sentirsi così fragili, vedere in lui uno smarrimento quando per una vita è stato per me esempio di forza e di coraggio. È stata una stretta al cuore di gran lunga più dolorosa del ritrovarsi al buio, sotto la pioggia, in mezzo ad una strada, senza più un’abitazione".
Un evento terribile che non ha però scoraggiato l'uomo. Maurizio, infatti, ha reagito, dopo i primi momenti di scoramento, ricominciando subito a lavorare. La casa, però, è completamente inagibile e anche lo spazio per la sua attività, che si trova al piano terra del medesimo stabile.
"Di fronte al disastro - scrive ancora la figlia - provocato dal sisma la sua più grande preoccupazione è stata quella di potere tornare ad aprire la falegnameria. Così, per giorni si è rivolto ad istituzioni ed organi competenti per chiedere come poter riaprire la sua attività. Ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta e, a distanza di quattro mesi, brancoliamo nel buio di una burocrazia complessa e incapace di agire, che non gli consente di poter ricominciare a lavorare".
"Sappiamo di non essere soli - conclude Ludvina - ma chiediamo alle istituzioni maggiore impegno perché ci aiutino, noi e chi come noi si trova nella medesima situazione, a rialzarci, a ricominciare, a tornare presto ad una vita quanto più possibile normale.
La Regione Marche ha messo a disposizione nel proprio sito i dati relativi ai contributi di autonoma sistemazione erogati fino al mese di gennaio/febbraio 2017 sotto la rubrica “Contributi autonoma sistemazione - Nuclei familiari soggetti a ordinanza di sgombero di prima unità abitativa dichiarata inagibile a seguito degli eventi sismici Agosto Ottobre 2016 (O.C.D.P.C. 388/2016) - pagati al Comune fino all'ultimo rendiconto”.
Questa la situazione che emerge da un’analisi delle informazioni relative ai comuni della provincia di Macerata maggiormente colpiti dal terremoto: Camerino vanta il numero più alto di persone “sfollate”, ben 4059 e 2336 nuclei familiari nel mese di gennaio 2017 che si sono ridotte a 3908 individui e 2258 nuclei a febbraio e per un importo complessivo che da euro 1.355.516,09 è sceso a euro 1.338.675,01.
Il secondo comune con più persone fuori dalle proprie abitazioni ed in autonoma sistemazione è Tolentino: 3248 persone a gennaio e 3206 a febbraio per una cifra che si aggira intorno a un milione di euro. Quindi non c’è stata alcuna diminuzione significativa.
Nel comune di San Severino non è ancora stato rendicontato il mese di febbraio e a gennaio le persone fuori casa erano 2454 ed il contributo erogato è stato di euro 757.174,19 mentre Caldarola a gennaio ha ricevuto 192.316,13 euro per 640 individui.
A Macerata invece a febbraio il comune ha ricevuto 118.864,29 euro, cifra pressoché analoga a quella conferita nel mese di gennaio, per i 185 sfollati presenti .
A Pieve Torina, San Ginesio, Visso e Muccia ancora non è stato liquidato il contributo di febbraio e a gennaio risultavano, rispettivamente, 791, 488, 442 e 413 persone senza casa.
Infine il piccolo comune di Ussita conta ben 95 persone che usufruiscono del Cas per un contributo nel mese di febbraio di circa 30 mila euro.
Complessivamente, quindi, la cifra che ogni mese viene erogata per i contributi di autonoma sistemazione in provincia di Macerata, si aggira sui sei milioni di euro. Fatti due conti, e moltiplicata questa cifra per i mesi già trascorsi e per quelli che trascorreranno prima che gli sfollati possano far rientro nelle proprie abitazioni, ci si rende conto dell'enormità della mole di denaro necessaria a gestire il post sisma. E i ritardi, alla luce di questo, sono ancora più inammissibili, visto che ogni giorno lasciato trascorrere senza fare qualcosa per riportare la gente a casa, significa un fiume di soldi pubblici da spendere.
(In calce la tabella con i Cas erogati da ogni singolo Comune)
Nelle Marche verranno installate almeno 836 casette, le Sae (Soluzioni abitative d'emergenza) in cui alloggiare i terremotati. Finora ne erano state ordinate 639: oggi è partito l'ordine per altre 207 Sae destinate a Pieve Torina (Macerata). Il dirigente della Protezione civile regionale David Piccinini spiega però che "il totale di richieste supera le 2.000 Sae".
Entro una decina di giorni è previsto l'arrivo delle prime attesissime 26 casette ad Arquata del Tronto, epicentro del sisma di agosto, dove è quasi pronta la prima area della frazione di Pescara. "Nella zona dell'epicentro e in quella montana puntiamo alla consegna delle Sae prima dell'autunno"' dice Piccinini, mentre per le altre zone "dobbiamo farcela prima dell'inverno"'. La Regione tuttavia conta molto sull'acquisizione di nuovi appartamenti, grazie al bando emesso proprio oggi dall'Erap. Anche perché i costi delle Sae non notevoli: "80 mila euro circa a casetta" (ANSA).
L’ex calciatore Roberto Baggio idolo degli anni ’90, fenomeno di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna e Brescia, nonché numero 10 della nazionale di calcio, continua a scaldare i cuori degli italiani. Il goleador ha mandato un messaggio ai terremotati con due giovani, Francesco e Renzo, amici del calciatore e residenti a Pieve Torina.
Nel video, il pallone d’oro del ’93 ha espresso la sua solidarietà agli sfollati, cercando di inviare un messaggio di speranza per le popolazioni marchigiane duramente colpite dal terremoto.
Baggio ha visitato le zone martoriate dal sisma e ha voluto augurare ai terremotati di “riprendersi, tornare a fare la vita che facevano prima, anzi, avere più di quello che avevate prima di questa tragedia, ribaltando la situazione”, l’augurio di un futuro pieno di gioia e felicità da un uomo che continua dimostrarsi un campione dentro e fuori dal campo.
Anche il Carnevale può assumere un significato profondo se dietro pulsa il cuore di solidarietà dei Civitanovesi. L'entusiasmo e la soddisfazione per le tantissime presenze di ieri, con la piazza e le vie del centro stracolme di famiglie e bambini, non svanisce nel giro di un giorno ma si amplifica con l'organizzazione della kermesse di domani, a Pieve Torina, che l'assessore al Turismo Silenzi ha annunciato essere il primo degli eventi “gemellati” con la montagna flagellata dal sisma.
“Ieri è stata una giornata stupenda, favorita dal sole e dal bel tempo – ha detto Silenzi – mai vista tanta gente a Carnevale, carri numerosissimi e bellissimi e il sorriso dei bambini ci ha ripagato di tutto il lavoro fatto. I locali erano pieni di gente, questi eventi indubbiamente favoriscono l'economia. Un ringraziamento a tutto lo staff del turismo del nostro Comune, alle parrocchie che hanno aderito e alle ditte che hanno sovvenzionato l'evento”.
Da Civitanova domani partiranno quattro pullman alle ore 14 in piazza. A bordo saliranno anche la Junior band, Oregon tape Crew.
Il Carnevale di Pieve Torina è presentato da Marco Moscatelli e vedrà la partecipazione di Miss Marche Taryn Piccinini. Il Comune di Civitanova lo realizzerà grazie ad alcune donazioni da parte dei privati.
L’Istituzione Culturale della Repubblica che si batte per la salvaguardia del patrimonio culturale gastronomico italiano consegna ad Amatrice i contributi raccolti per un valore di circa 100.000 € a 20 aziende selezionate che hanno subito gravi danni a causa del sisma e nuovi macchinari del valore di 10.000 € al Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice. Paolo Petroni (Presidente di Accademia Italiana della Cucina): “Si tratta di un piccolo aiuto per infondere coraggio e dare sostegno economico ai produttori locali che hanno deciso di non abbandonare questi territori e le proprie attività. Vogliamo aiutarli a ripristinare il flusso produttivo e ridare loro la forza per ripartire”.
23 febbraio 2017 Amatrice – Ripartire dalla terra e dal patrimonio gastronomico locale aiutando i giovani agricoltori, i ristoratori e i piccoli allevatori e produttori del Centro Italia, messi in ginocchio dal terremoto e dall’ondata di maltempo che negli ultimi mesi ha colpito incessantemente le zone del sisma. Questo lo spirito che ha mosso la raccolta fondi promossa da Accademia Italiana della Cucina che consegna oggi ad Amatrice nella Chiesa della Comunità Sant'Agostino alle 11.30 i contributi raccolti e il Premio Orio Vergani del valore di 10.000 € agli studenti del Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice.
L’Istituzione della Repubblica fondata nel 1953 da Orio Vergani, col compito di salvaguardare, insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola, ha espresso fin da subito la sua vicinanza e solidarietà alle popolazioni e al territorio duramente colpiti dal terremoto e nei mesi scorsi la Presidenza aveva promosso l’iniziativa benefica dedicando la consueta cena ecumenica annuale alla cucina di Amatrice.
“La cucina e la gastronomia per noi sono fondamentali manifestazioni della cultura, con tutto il loro bagaglio di storia, di tradizione, di forte incisività sulla struttura sociale – spiega Paolo Petroni, Presidente di Accademia Italiana della Cucina – L’Accademia, in quanto protagonista di questo processo di recupero culturale, vuole fornire un sostegno immediato a quelle piccole realtà imprenditoriali in difficoltà che, nonostante i danni e le condizioni meteorologiche avverse, hanno scelto di non abbandonare il territorio e lottare per la ripresa. Il nostro intervento, per quanto modesto rispetto all’immane catastrofe, ha lo scopo di aiutare concretamente e psicologicamente alcuni di loro.”
Istituito per ricordare la memoria del Fondatore dell’Accademia, il Premio Orio Vergani viene conferito agli studenti del Centro Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice, perché continuino a coltivare ed onorare con i loro studi la cultura gastronomica di Amatrice e la Civiltà della Tavola italiana. Il premio, del valore di 10.000€, consiste nel Trittico Star Tronic da Banco per Gelato destinato alle cucine dell’Istituto, momentaneamente trasferito a Rieti.
Il Giardino delle Farfalle è una delle 20 strutture che beneficeranno dell’assegno di Accademia Italiana della Cucina. Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini sono i fondatori di questa struttura situata nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a Cessapalombo, comune di Macerata, dove la coppia organizzava laboratori con i bambini con lo scopo di far conoscere il ciclo vitale che le farfalle devono compiere per diventare tali, e degustazioni di prodotti tipici per promuovere la gastronomia locale. Una piccola attività in uno spazio di natura incontaminata che proprio adesso cominciava a registrare 4500 presenze, e dopo cinque anni di sacrifici dei proprietari, ha purtroppo subito una dura battuta d’arresto.
“La storia del Giardino delle Farfalle ci ha molto colpiti, il loro coraggio e la loro missione rappresentano un simbolo per la rinascita di queste terre” - afferma Paolo Petroni - “Il patrimonio gastronomico e culturale del territorio è il principale volano del nostro Paese. Per questo è importante che nel processo di ricostruzione e di ritorno alla normalità, si riparta anche da questo prezioso settore. Un ringraziamento va a tutte quelle persone, che stanno sostenendo e contribuendo con le loro donazioni alla nuova vita di questa regione”.
Gli assegnatari:
Azienda agricola Casale Nibbi di Amelia Nibbi - Produzione orto frutta, stalle, produzione lattiero casearia – Casale Nibbi (Amatrice)
Azienda Agricola Biologica Aureli - Allevamento ovini, produzione formaggi (Pinaco di Amatrice)
Azienda Agricola di Santa Santolini Trenta - allevamento ovini e bovini marchigiani (Arquata del Tronto)
Azienda agricola di Antonio di Marco - Allevamento Bovini e ovini, produzione formaggi (Rocchetta di Amatrice)
Ristorante Da Cavallo di Massimiliano Firmani (Arquata del Tronto)
Ristorante Il Tiglio di Enrico Mazzaroni (Montemonaco)
Ristorante Da Giovannino di Roberto Crisceri (Amatrice)
Ristorante La Lanterna di Alessio Serafini (Amatrice)
Ristorante La Campagnola Loreto Digiammarco (Amatrice)
Ristorante e azienda agricola La Conca di Elisabetta Perini (Amatrice)
Ristorante Matru di Daniele Bonanni (Amatrice)
Ristorante Il Castagneto di Luigi Bucci (Amatrice)
Osteria del Castello di Cristina Diacono e Salvatore Bracciani (Arquata del Tronto)
Forno Cappelli Stefano e Corrado Cappelli (Arquata del Tronto)
Rifugio Sottovento di Alessandro Tuccini - rifugio escursionistico (Colle di di Montegallo)
Macelleria Petrucci di Enzo Emanuele e Alessandro Petrucci (Arquata del Tronto)
Calabrò Carni di Giorgio Calabrò - Produzione salumi tipici (Visso)
Panificio Fronzi di Daniele Pascoli - Produzione dolci e pane (Pieve Torina)
Il Giardino delle farfalle di Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini - Corsi degustazione prodotti tipici e laboratori per bambini (Montalto di Cessapalombo)
Ristorante Vecchio Molino di Silvia Fronzi (Pieve Torina)
È ancora da Facebook che parte la denuncia sulla cattiva gestione dell'emergenza post sisma. Un post in cui si parla di casette in muratura, costruite per il terremoto del '97, vicine ai luoghi marchigiani maggiormente colpiti, che sarebbero state lasciate in stato di totale abbandono almeno dal 2003.
Una denuncia lanciata sui social tre mesi fa, che ancora non ha avuto riscontri da parte delle istituzioni e alla quale ancora si cerca di dare delle risposte.
Ecco il testo integrale del post/denuncia.
"Buonasera,
sapendo dei disagi che molti di voi vivono, sentendo di persone che vivono ancora in roulotte o in alberghi situati sulla costa a decine e decine di chilometri dalla propria casa e vedendo la totale immobilità delle istituzioni, ho deciso, da semplice e comune cittadino, di scrivere questo post con lo scopo di mettervi al corrente della situazione, capire se quanto sto per descrivere, dal mio punto di vista completamente assurdo, lo è effettivamente e magari riuscire ad aiutare qualcuno.
Ad Annifo, frazione montana del comune di Foligno nella quale vivo e sita a 15 minuti scarsi di auto da Muccia, 20 da Pieve Torina e 30 scarsi da Camerino, ci sono una trentina di case in muratura costruite ed urbanizzate per il terremoto del '97 e lasciate nel più totale abbandono dal, anno più anno meno, 2003.
Oltre a queste, esistono un'altra trentina di casette di legno di cui forse una quindicina affittate come seconda casa vacanza e dunque abitate per un mese all'anno e completamente disabitate per i restanti 11 mesi.
A Novembre, come abitanti della frazione, denunciammo la cosa tramite social pubblicando alcune delle foto che vedete e dopo qualche giorno, dopo anni di assenza, improvvisamente e magicamente apparvero a dare una ripulita degli omini armati di decespugliatori, motoseghe ecc ecc. e provenienti da..... comune di Foligno? Provincia di Perugia? Regione Umbria? Pianeta Terra? Galassia Andromeda?
La nostra speranza era che, da chiunque fossero stati mandati, ripristinassero velocemente l'abitabilità al fine di permettere a qualcuno di voi di poter passare almeno l'inverno dentro una casa in muratura situata a 15-20-30 minuti dal proprio paese al posto di dover magari arrivare sull'Adriatico oppure dormire all'agghiaccio in una tensostruttura o in camper.
Invece, passati 3 mesi (Febbraio), tutto tace nuovamente nel completo abbandono e silenzio ma non più nella jungla.
Ora, tenendo in considerazione che sicuramente in tutta la zona umbra colpita dal terremoto del '97 esisteranno altre decine di situazioni in stile Annifo (mi pare esista anche un servizio delle Iene a riguardo), io, che ammetto essere ignorante, chiedo:
C'è qualcuno che può spiegarmi come sia possibile una cosa del genere? C'è qualcuno al corrente di eventuali procedimenti in atto col fine di sbloccare queste abitazioni ma rallentati dalla burocrazia?
Ad oggi le uniche risposte informali fornite sono state:
a) che tanto non verrebbe nessuno perchè voi siete marchigiani mentre noi umbri,.......che a me comunque risultano etnie facenti parte della stessa nazione........probabilmente già dai tempi dello Stato Pontificio
b) che a voi non risolve nulla. Sono solo 30 villette a schiera ( .....da moltiplicare per le varie Annifo).
c) silenzio
d) silenzio
Per concludere:mi scuso se mi sono permesso di rubarvi spazio sul gruppo, ma, ritenendo questa cosa una totale mancanza di rispetto nei vostri confronti e, mi ripeto, immaginando i disagi che vivete ogni giorno, non ho potuto continuare a tenere tutto nel silenzio più assoluto.
Fossero anche solo 30 abitazioni, comunque qualcuno avrebbe potuto o potrebbe trovare momentaneo conforto a pochi chilometri dal proprio paese in strutture che sono già lì, già urbanizzate (penso siano solo da rifare gli allacci) ed a 4 km dalla nuova strada statale 77.
In serata ho mandato una mail per conoscenza anche ai sindaci di Pieve Torina e Muccia, che sono i comuni a noi più vicini.
Suppongo ci si debba muovere a livello istituzionale; è però anche vero che se alcune istituzioni non sono al corrente di determinate situazioni non possono neanche muoversi".
La solidarietà sale sui carri di Carnevale per portare un po' di allegria ai bambini di Pieve Torina. Da Civitanova nasce “Carnevale tra i Sibillini”, una nuova iniziativa di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma organizzata per martedì 28 febbraio, con partenza in pullman da piazza XX Settembre in direzione piazza Salvo D'Acquisto a Pieve Torina.
Questa mattina, nella Sala Giunta di Palazzo Sforza, il vicesindaco Giulio Silenzi ha ricevuto in conferenza stampa il sindaco Alessandro Gentilucci per promuovere la manifestazione.
“Sulla scia delle tante iniziative di vicinanza messe in atto dall'Amministrazione comunale per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto – ha detto Silenzi – promuoviamo questo martedì di allegria per trasmettere positività e la speranza di una rinascita partendo proprio dalla quotidianità. Ringrazio il responsabile del nostro ufficio turistico Maria Rosa Berdini e Teresa Martelli di Pieve Torina che hanno elaborato questa idea, che arriva dopo il successo dei mercatini con i prodotti tipici. Non si tratta di iniziative isolate; la nostra è un'azione continua che durerà nel tempo. In questi giorni stiamo ragionando sul modo migliore di investire le risorse (circa 36 mila euro) per destinarle alle esigenze più urgenti dei comuni del sisma”.
Nel ringraziare, a nome della comunità del paese del maceratese il comune di Civitanova, il Primo cittadino Gentilucci ha sottolineato quanto sia importante per la rinascita avere uno spirito positivo e ricevere l'aiuto di altre comunità. “Dobbiamo trasformare l'energia negativa del terremoto in energia positiva di solidarietà – ha detto. La solidarietà e la creatività che ci viene data dai marchigiani e da tutta la nazione è per noi la spinta per andare avanti e progettare la ricostruzione. Per settembre vogliamo garantire ai nostri ragazzi di avere una scuola sicura per tornare a lezione stiamo raccogliendo i fondi per la struttura. I Civitanovesi sono i benvenuti per Carnevale e ogni giorno che vorranno collaborare con noi e aiutare la nostra gente”.
L'idea del Carnevale a Pieve Torina nasce dalla signora Martelli che desiderava fare una festa per i bambini. Lo staff dell'ufficio turistico ha coinvolto persone di Civitanova, scuole di ballo, gruppi musicali, presentatori, animatori, ecc. Il pullman, gratuito, partirà da piazza XX Settembre alle ore 14 del 28 febbraio. Si ringraziano Barbara Figoli e gli amici di Trieste che hanno acquistato 70 vestitini di Carnevale per i bambini, Francesca Catalano e i suoi amici di Colorno (Parma) e la squadra di rugby Old Devil di Colorno; Coraggio Marche e Marvel per il volantino, il presentatore Marco Moscatelli, il duo musicale David Pucci, Eurosuole Ercoli Germano, Oregon tape Crew e altre scuole di danza, il Corpo bandistico di Civitanova, Europabus. Iscrizioni all'ufficio turistico dalle 09 alle 13 dal lunedì al venerdì entro il 24 febbraio ai seguenti numeri: 0733 822 213 – 822 258
Nella mattinata di ieri il sindaco di Montegranaro Ediana Mancini e l'assessore allo sport Endrio Ubaldi si sono recati a Pieve Torina, uno dei comuni maggiormente colpiti dal terremoto, insieme ad una delegazione del Circolo Tennis Montegranaro, guidata dal presidente Enzo Morresi.
Circolo Tennis che, in occasione di un torneo svoltosi nelle scorse settimane, ha raccolto 1.110 euro che sono stati donati al comune del maceratese e destinati dal sindaco Alessandro Gentilucci al progetto "Una scuola per crescere".
Sindaco Gentilucci che, insieme al suo consigliere comunale Manuele lapucci, ha ringraziato gli amministratori veregrensi e i dirigenti del circolo per la grande sensibilità dimostrata, prima di far loro visitare il territorio del Comune montano.
“Sinergia” è senz’altro la parola d’ordine delle aziende che rientrano nell’Ato 3, l’ambito territoriale di Macerata (in cui sono organizzati i servizi pubblici integrati come ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti) e che hanno fronteggiato l’emergenza sisma prima e l’emergenza neve poi.
Per quanto riguardo il servizio idrico integrato, normalmente l’Ato ha lo scopo di garantire un ottimale approvvigionamento d’acqua potabile, privilegiando la qualità pur salvaguardando le risorse idriche nel rispetto per l’ambiente.
Quella del terremoto, soprattutto del 30 ottobre, è stata un’emergenza drammatica anche per quanto riguarda il servizio idrico, ma sotto il coordinamento di Confservizi Cispel Marche (che associa aziende ed enti che gestiscono diversi servizi) e grazie ad un grande spirito di collaborazione si è riusciti ad evitare tragedie ben più gravi. A darne conto, il direttore dell’Ato 3 Massimo Principi e il responsabile tecnico Daniele Nardi: “Subito dopo il sisma del 30 ottobre – raccontano – a Pieve Torina si era verificata una perdita d’acqua e diverse aziende, coordinate da Confservizi, sono intervenute per rintracciarla e risolvere il problema. In questo contesto è intervenuta anche l’Apm di Macerata e, il giorno seguente, l’Assm di Tolentino”.
Non solo a Pieve Torina ma anche negli altri comuni colpiti è stato necessario monitorare la potabilità dell’acqua: “La situazione doveva sempre essere aggiornata – spiegano – e tutte le aziende intervenute si sono mosse in maniera coordinata anche per quanto riguarda le analisi in laboratorio dei campioni d’acqua. Con il nostro ufficio tecnico invece, ci siamo resi disponibili per la corretta individuazione dei punti di smaltimento delle macerie”.
L’efficacia degli interventi in fase emergenziale, secondo Nardi e Principi è stata senz’altro dovuta al lavoro in sinergia di tutte le aziende: “Il nostro territorio è gestito da tante diverse realtà – sottolineano – ma abbiamo visto che questo tipo di collaborazione porta buoni frutti. Da anni perseguiamo l’obiettivo di un gestore unico e se l’Ato riesce ad avere il supporto delle aziende allora il lavoro diventa ancora più efficace. L’intervento tempestivo ha evitato disagi ancor più gravi non solo alle persone ma anche agli animali”.
(Nella foto, da sinistra Massimo Principi e Daniele Nardi)
Un post che parte da Facebook, accorato, profondo, sentito. Parole che parlano di solidarietà e che racconta la storia di 23 giovani che da Mantova sono partiti alla volta di Pieve Torina a sostegno degli allevatori in difficoltà.
Un carico di rotoballe, un gesto concreto che nasconde qualcosa di più profondo: la speranza che costruire un mondo migliore, fatto di gesti nobili, di concretezza e spirito di solidarietà è ancora possibile.
Questo il post integrale.
"Ho sempre sognato un mondo migliore, costituito da persone migliori, con la pace nel cuore e l'amore negli occhi.
Ho sempre sognato meno McDonald's e meno fame nel mondo, eppure migliaia di bambini ancora oggi muoiono di fame, ho sempre sognato la fine delle guerre, invece i manuali di storia hanno una mole sempre maggiore, ho sempre sognato l'abbattimento di muri, eppure ancora se ne stanno facendo, ho sempre sognato che i colori fossero quelli dell'arcobaleno e non quelli della pelle, eppure i colori sembrano essere diventati solo due: il bianco ed il nero, o meglio ancora, il bianco ed il negro.
Mi è sempre piaciuto sognare un mondo all'altezza dei sogni di ciascuno, con uno Stato serio, una sanità migliore, un'istruzione efficace, con la possibilità di trovare uno straccio di lavoro inerente gli studi pagati profumatamente nel corso degli anni e così sì, contro la volontà dei miei genitori, ho anche marinato la scuola per i miei ideali e le mie battaglie e sono scesa in piazza tra i cortei con bandiere e megafoni, ho distribuito volantini che inneggiavano ad un mondo che tutti meriterebbero, e ho protestato e lottato per un qualcosa di più simile al mondo da me desiderato, invano.
Poi passano gli anni, le priorità cambiano, le esperienze ti spingono a combattere un po' meno e ad accettare un po' di più la nuda e cruda realtà, gli impegni aumentano, l'università, il lavoro (...) e in un attimo ti dimentichi di quando avevi 10 anni e di quell'altalena che ti spingeva così in alto da poter sfiorar il cielo dove immaginare il disegno del tuo mondo dei sogni su una tela di nuvole bianche.
Non arriverà mai il secondo tempo del mio mondo perchè forse è davvero troppo utopico, basti pensare alle catastrofi naturali che hanno scosso il cuore della nostra Italia, catastrofi sempre in prima fila quando si tratta di ricordare quanto la natura sia la forza più incredibile e spesso crudele dell'universo.
Mentre noi stavamo passando il natale con le nostre famiglie al caldo infatti, mangiando tortellini e bolliti, alcuni italiani non avevano più ne un lavoro ne una famiglia ne una casa.
Allora da anni, ma ancor di più negli ultimi mesi mi sono chiesta: come è possibile pensare ancora ad un mondo migliore?! Ebbene, ho avuto la risposta che ho sempre cercato lontano e altrove a due passi da casa, da amici di una vita.
Il mondo migliore non bisogna sognarlo perchè non basta più, bisogna farselo, bisogna costruirselo mattone dopo mattone, sudando e faticando, non curandosi di chi ti vuole fermare.
Ne ho avuto la conferma in questi giorni seguendo passo dopo passo gli organizzatori del lungo viaggio per Pieve Torina, seguendo il lavoro del loro raccolto umanitario e di tutte quelle aziende agricole che hanno donato ciò che era nelle loro possibilità.
Queste foto e questi video sono solo una piccola dimostrazione che sì, la natura è forte ma la solidarietà lo è di più.
23 giovani amici che avrebbero avuto tutte le carte in regola per starsene al caldo sul divano con la propria famiglia, che invece decidono di sfidare la notte, il freddo, il viaggio lunghissimo e le varie critiche, che hanno certamente appesantito il lavoro, per un obiettivo comune: provare a "ricostruire" il piccolo mondo di 1400 persone.
Con i vostri sorrisi e la vostra forza di volontà avete dimostrato un entusiasmo fuori dal comune, un'unione incredibile e una voglia di cambiare le carte in tavola veramente ammirevole.
Per questo io oggi vi dico che siete voi la prima dimostrazione così vicina a me del mondo migliore che ho sempre sognato, fatto di mani sporche, di sudore sulla fronte, di fatica e costanza, di umiltà e amore, di speranza e generosità, di fatti e non di parole, di altruismo e di voglia di mettersi in gioco per aiutare chi è messo davvero con le spalle al muro.
Sarà che sono cresciuta in mezzo ad agricoltori e terzisti, persone umili che non conoscono domeniche, che non conoscono feste, che non conoscono il ferragosto, che sanno quando inizieranno a lavorare ma non sanno quando finiranno, dunque mi risulta impossibile non essere così orgogliosa della grande famiglia agraria alla quale appartengo da sempre, grazie a mio nonno, mio padre, mio fratello e tutti i colleghi e amici però ho la profonda convinzione di parlare a nome di tutti se dico che siete stati formidabili e che tramite questo viaggio avete reso tutti noi orgogliosi delle nostre umili origini e del nostro grande cuore".
Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.
L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che
“In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi".
E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016.
In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia.
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo:
1. il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo.
Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio.
Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza .
Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.