A seguito del sisma che ha colpito in ottobre la provincia di Macerata, ActionAid ha deciso di intervenire e mettersi al fianco delle popolazioni per favorire il loro protagonismo nel processo di ricostruzione.
Il progetto SIS.M.I.CO - Sistema di Monitoraggio, Informazione, Collaborazione prevede il supporto alla piattaforma informativa web Terremotocentroitalia.info (http://terremotocentroitalia.info/) e la realizzazione di interventi nei territori colpiti per monitorare bisogni, supportare le aggregazioni di cittadini (comitati, associazioni, etc.) e le scuole.Ed è proprio nelle scuole che ActionAid ha scelto di intervenire in quanto ritiene che esse costituiscano la base per ricostruire le comunità e il tessuto sociale, così profondamente segnati dall’evento sismico. In particolare, nelle scuole di Camerino, Pieve Torina e Pievebovigliana ActionAid ha avviato il progetto “METE - Percorso di riscoperta della Memoria e dell’idEntità Territoriale localE” che coinvolge studenti, docenti e genitori in attività extra-curriculari finalizzate proprio al recupero della memoria e del significato dei luoghi della propria quotidianità e alla costruzione di una nuova identità in un contesto differente. Questo percorso è stato realizzato con la collaborazione dell’associazione di promozione sociale Praxis di Macerata.Lunedì 22 maggio e giovedì 1 giugno, alle ore 16.45, presso la Geostruttura di Madonna delle Carceri di Camerino, saranno presentanti a genitori e docenti i risultati dei primi laboratori effettuati con gli studenti.In particolare, con i 210 alunni dell’Istituto comprensivo U. Betti di Camerino, di cui sono parte le scuole primarie S. D’Acquisto e U. Betti e la scuola secondaria di primo grado G. Boccati, ActionAid ha realizzato 8 incontri nei quali gli studenti hanno potuto, attraverso una mappa calpestabile, condividere con la classe “i luoghi del cuore” e, tramite interviste, raccontare la storia di persone che come loro amano quel luogo. I bambini e le bambine delle scuole elementari hanno invece illustrato il luogo amato attraverso dei disegni. Tutto questo materiale è stato raccolto in un giornalino i cui estratti saranno presentati agli incontri con genitori e docenti del 22 maggio e del primo giugno, insieme alle proposte dal tema “Il territorio e la scuola che vorrei” elaborate dagli stessi studenti. Tali occasioni costituiranno un primo momento di confronto con gli adulti, genitori e cittadini, affinché possano dare spunti per una ricostruzione attenta ai reali bisogni delle persone e che preveda un necessario monitoraggio civico dell’intero processo.Anche l’Istituto Comprensivo di Pieve Torina “Mons. Paoletti” è coinvolto nel progetto METE. Nello specifico, gli studenti di primo e secondo grado della scuola secondaria di Pieve Torina e Pievebovigliana sono chiamati a elaborare proposte per la ricostruzione dei nuovi plessi scolastici, realizzando dei plastici. La scuola SOS-School of Sustainability guidata dall’architetto Mario Cucinella ha offerto a ragazze e ragazzi un importante contributo in merito alla fattibilità delle proposte emerse, orientando i partecipanti ai laboratori verso scelte architettoniche adatte al contesto in cui vivono. Durante il mese di giugno sarà organizzato anche per genitori e docenti di Pieve Torina e Pievebovigliana un laboratorio che inizierà con un momento di restituzione delle attività realizzate, con la presentazione dei plastici elaborati da ragazze e ragazzi.
Dare un calcio alla paura per spingerla un po’ più in là e creare un’occasione di gioco per far ritrovare i più piccoli attorno a un pallone. Otto squadre di campioncini, d’età compresa tra gli otto e i nove anni, si sono incontrati nel primo “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà”, svoltosi dal 5 al 7 maggio presso il centro Coni di preparazione olimpica di Tirrenia, in provincia di Pisa, per una manifestazione ideata e organizzata dall’associazione Usd Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino. Tra i partecipanti anche trenta bambini provenienti dai paesi del centro Italia colpiti dal terremoto
Il torneo, riservato alla categoria “Primi calci II anno 2008”, ha visto scendere in campo formazioni di cinque giocatori senza alcuna graduatoria finale e con premi finali per tutti. “L’idea - spiegano gli organizzatori - è nata parlando con i bambini, pensando a quanto è accaduto l’estate scorsa col terremoto in centro Italia. Un gesto di solidarietà e amicizia, nel segno del calcio. Dalla Rinascita Doccia sono partiti i contatti, prima con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che è rimasto entusiasta del progetto e non potendo coinvolgere direttamente il proprio paese viste le condizioni attuali, ci ha consigliato di continuare con il progetto e di non fermarci”. Così l’iniziativa è andata avanti coinvolgendo i comuni di San Severino Marche, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina e Serravalle di Chienti.
Al primo “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà” hanno aderito complessivamente quattro società: la S.S. Settempeda e l’A.S.D. Futbol3, attive nel territorio dei comuni del Maceratese colpiti dal sisma. Con loro anche l’U.S.D. Rinascita Doccia e il Castelfiorentino. L’iniziativa ha visto la collaborazione del consiglio regionale della Toscana e si è avvalsa del patrocinio della città metropolitana di Firenze, dei comuni di Firenze e Sesto Fiorentino. Il “Torneo dell’Amicizia e della Solidarietà”, ideato dalla Rinascita Doccia, ha unito realtà lontane che si sono subito ritrovare vicine nel segno della solidarietà e del calcio, sport capace ancora di unire le persone intorno a grandi sfide.
La società settempeda ringrazia la società tutta della Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino e, in particolare, i dirigenti Claudia Fredducci, Maurizio Rotolo e l'allenatore Francesco Sardina.
"Noi sindaci abbiamo chiesto che gli sfollati non vengano spostati dai camping in cui si trovano ora. La riunione è stata aggiornata, ma secondo me ci sono margini di apertura per trovare una soluzione".
Questo il commento del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci al termine della riunione fiume svoltasi in Prefettura a Macerata sul caso dei terremotati ospiti di strutture della costa, che ora dovrebbero spostarsi per far posto ai turisti. Gentilucci torna poi sul nodo delle casette, le Sae che nelle Marche non ci sono ancora. "Ho sottoscritto un cronoprogramma con la Regione secondo il quale a Pieve Torina le casette devono arrivare entro il prossimo 24 agosto. Sono fiducioso che l'impegno venga rispettato. Se così non sarà - annuncia - sono pronto a ogni forma di protesta, anche eclatante".
"Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli farebbe bene a tenere bada l'assessore Angelo Sciapichetti perché le sue dichiarazioni sono imbarazzanti". Così in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia sen. Remigio Ceroni, che critica Sciapichetti per alcune dichiarazioni fatte durante un convegno a Tolentino, in cui avrebbe indicato la durata della ricostruzione in "almeno 15 anni". "Secondo la Protezione Civile, i danni prodotti dal terremoto 2016 ammontano a 23,5 miliardi. Se il Governo ci mette un 1 miliardo l'anno, ci vorranno 24 anni per completare la ricostruzione - argomenta l'esponente di Forza Italia -. Noi diciamo che la ricostruzione deve essere realizzata in 5 anni. Basta che il Governo impegni per il terremoto 4,6 miliardi ogni anno. Le stesse risorse che spende per gli immigrati".
Nel mirino di Ceroni anche un post dell'assessore su Facebook "sul mancato pagamento di circa quindicimila pasti per oltre 150 mila euro, erogati da un ristoratore di Pieve Torina ai vigili del fuoco impegnati nell'area del cratere del terremoto". "Sciapichetti - osserva il coordinatore forzista - ha provato a scrollarsi ogni responsabilità affermando che la Regione Marche non c'entra nulla. Non capisce che il problema non è tanto chi debba pagare i pasti al ristoratore, il quale peraltro attende i soldi da circa sei mesi, ma risolvere la questione. Un uomo di governo deve comunque sempre adoperarsi per trovare soluzione a problemi di questo tipo"
“Lo sfogo arrivato pochi giorni fa via Facebook dai proprietari del ristorante “Il Vecchio Molino” di Pieve Torina è l’istantanea perfetta del disinteresse di chi ci governa nei confronti delle aree appenniniche terremotate. Come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato più interrogazioni parlamentari perché si metta una toppa a questo caso indecente di sciatteria da parte dello Stato. Il governo o chi per lui paghi subito questo esercente, allegando inoltre un biglietto di sentite scuse per un comportamento che definire vergognoso è poco”.
Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
“Che paese civile è – prosegue – quello in cui chi deve amministrare la cosa pubblica matura un debito di 150 mila euro con una piccola attività che opera oltretutto in una zona colpita da una calamità naturale? Il governo deve porre fine a questa preso in giro epocale che da mesi viene perpetrata nei confronti dei cittadini toccati dal terremoto nel Centro Italia. Inoltre deve svelare subito e in modo trasparente l’elenco delle convenzioni stipulate con piccole attività private in quelle aree. Se ciò non accadrà si preparino alle barricate”.
Rimborsare le titolari del ristorante " Il Vecchio Molino" di Casavecchia di Pieve Torina (ce ne eravamo occupati qui) tocca ai Vigili del fuoco, non alla Regione.
A sostenerlo è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, che in un post pubblicato sul suo profilo Facebook ha chiarito la posizione della Regione ai tanti cittadini che in questi giorni si sono preoccupati per le ristroratrici dell'unica attività che ha continuato a lavorare nonostante il sisma. Un appello, il loro, che aveva commosso moltissimo e scatenato unanime indignazione. Una storia ripresa dai media e arrivata, si spera, a un lieto fine.
Scrive Sciapichetti: "A scanso di equivoci, visto che la notizia è stata ripresa anche dai giornali nazionali e che numerose sono state le richieste di chiarimento che mi sono pervenute anche questa mattina, voglio precisare che con il caso in questione nulla c'entra la Regione Marche. Trattasi infatti di pasti consumati dai Vigili del fuoco in servizio nelle zone del cratere, che debbono essere giustamente rimborsati ai titolari del ristorante dal Dipartimento Nazionale dei Vigili del Fuoco così come stabilisce la stessa convenzione in essere. Da quel che mi risulta - prosegue l'assessore regionale - il Comandante Provinciale di Macerata Cipriani è intervenuto con risolutezza per sbloccare il pagamento che, ha assicurato, avverrà nei prossimi giorni".
Si sfogano su Facebook le ristoratrici del Vecchio Molino di Casavecchia di Pieve Torina, unica attività che ha continuato a lavorare nonostante il sisma. Le titolari della struttura sono oramai allo stremo e in un post spiegano tutte le loro (sacrosante) ragioni.
"Siamo state contattate dai vigili del fuoco per fare la convenzione con i pasti. All'inizio facevamo avanti e indietro da Porto Potenza - scrivono - Procurarsi le materie prime non è stato mai semplice. 200 pasti giornalieri erano tanti e i soldi pian piano finivano. Per fortuna le donazioni della gente... stupende persone, se non fosse stato per loro i primi mesi non ce l'avremmo fatta perché lo Stato come sempre era assente. Ma finalmente a novembre un pagamento lo abbiamo ricevuto: quello delle prime fatture".
Un lieve sospiro per le ristoratrici che tuttavia, scrivono: "Da novembre non riceviamo nulla. Siamo sommerse dai debiti con i fornitori e anche con i nostri dipendenti, per la maggior parte persone senza una casa, gente che ha perso la propria attività. Abbiamo fatto anche un esposto in prefettura, ma non abbiamo ricevuto risposte".
Chiedono aiuto: "Lo Stato dice che vuole aiutare le nostre zone, ma così ci sta buttando in mezzo alla strada... Come dobbiamo fare? Richiedere l'ennesimo prestito? I Vigili del fuoco sono persone stupende. Noi siamo sempre state in prima linea per loro, Natale, Pasqua, capodanno... con la neve... a mezzanotte, sempre insomma... è dal 26 ottobre che siamo sempre aperte per garantire loro un pasto, ma qualcuno ci deve pur aiutare sennò siamo costrette solo ad abbassare le serrande. Aiutateci".
L'unità di crisi beni culturali delle Marche ha coordinato il recupero di altri dipinti e statue danneggiati dal sisma nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, insieme a storici dell'arte della Soprintendenza di Ancona, ai carabinieri del Nucleo tutela Beni culturali, ai vigili del fuoco e ai volontari delle Diocesi. Fra le opere d'arte portate in salvo a Pieve Torina (Macerata) un olio su tela raffigurante la "Madonna in trono con bambino" di Andrea De Magistris, dei crocifissi in legno dipinto, e, sempre di Andrea De Magistris, un dipinto con la "Deposizione di Cristo". Dalla Chiesa di Santa Caterina a Camerino sono stati portati via un dipinto dedicato a "San Venanzio e Martiri" del 1627, realizzato da Antonio Pellegrini, e altri quadri. Nella frazione di Gaico a Roccafluvione (Ascoli Piceno) la task force ha prelevato dalla Chiesa di Santa Maria Interselvas un quadro su tela della ''Madonna Addolorata'', di scuola marchigiana del '600. I dipinti sono stati portati in depositi attrezzati (ANSA).
Sono oltre 10 mila le tonnellate di macerie del terremoto trattate finora presso il Consorzio Cosmari di Tolentino, individuato come Sito di Temporaneo delle macerie provenienti dalle demolizioni di edifici a Tolentino, Pioraco, Castelsantangelo sul Nera, Visso, San Ginesio, San Severino Marche, Pieve Torina. I dati sono stati resi noti durante una visita nell'impianto della relatrice del terzo decreto sul sisma e responsabile nazionale Ambiente del Pd Chiara Braga, che era accompagnata dai parlamentari Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni e dall'assessore regionale all'Ambiente e Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
La selezione delle macerie consente di recuperare materiali che vengono avviati al riciclo, compresi gli inerti. Un'attività affidata al Cosmari in virtù dell'impiantistica e dell'esperienza maturata nel settore. Sciapichetti ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per un'area di stoccaggio delle macerie anche nel comune di San Ginesio (ANSA).
Dopo le ultime scosse avvertite nella tarda serata di ieri, l’alto maceratese ha passato un’altra notte con la paura di ciò che poteva accadere. Nonostante sismologi e geologi parlano di aftershocks gli abitanti rimasti di queste zone continuano a vivere con l’ansia di ciò che può accadere.
"La scorsa notte abbiamo avuto compagnia..." ironizza il sindaco di Visso Pazzaglini ai microfoni dell’Ansa “Non ho completato ancora tutte le verifiche ma credo di potere escludere che ci siano stati ulteriori danni”
Anche il sindaco di Pieve Torina Gentilucci rassicura “"Le scosse della scorsa notte? Altroché se le abbiamo sentite. Ho fatto un paio di giri in paese e non mi sembra che ci siano altri gravi danni" poi aggiunge “Qui il problema vero è che su circa 1500 abitanti, ne ho 300 che vivono in roulotte, container, camper o in abitazioni di fortuna, gli altri sono sfollati lungo la costa”.
Anche gli abitanti di Visso, dai 1100 che erano prima del terremoto, sono rimasti in circa 200 e vivono in camper, roulotte e sistemazioni di fortuna.
"Hanno sentito il terremoto tutti gli 11 abitanti rimasti a Ussita", per lo più nelle frazioni, racconta il sindaco Rinaldi "Paura? Qui la terra trema ancora, ma il problema è che la pazienza è agli sgoccioli". Come altri primi cittadini, Rinaldi lamenta ritardi, soprattutto per quello che riguarda le Sae (casette). "E poi - aggiunge - abbiamo anche il problema degli sfollati", alcuni dei quali dovranno essere riallocati per liberare le strutture ricettive dove sono ospitati con l'arrivo dell'estate".
Una situazione che non può più essere sostenuta. Non solo per le continue scosse ma soprattutto per la mancanza di progettazione per un futuro sicuro nel proprio paese.
''La ricostruzione non c'è, e non ci sono neanche i presupposti perché ci sia in futuro, se le premesse continueranno a essere queste''. E' quanto 13 sindaci del maceratese scrivono in una mail inviata al premier Paolo Gentiloni. L'hanno firmata i sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Bolognola, Camporotondo, Caldarola, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Pieve Torina, San Severino, Serravalle del Chienti.
Nella lettera i sindaci affermano che ''la questione riveste carattere di particolare urgenza. Si confida - dicono - in un tempestivo riscontro, necessario per un corretto e rispettoso rapporto tra le istituzioni''. Oltre ai ritardi e a quelle che definiscono ''inefficienze'' nella gestione dell'emergenza, i primi cittadini mettono l'accento sui servizi che ancora mancano, le macerie che restano dove stanno. Spiega all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci: il territorio sta morendo. Non siamo più disposti ad accettare contentini o mediazioni''.
Un incubo che sembra infinito. Nella serata di giovedì, diverse scosse di terremoto sono state distintamente avvertite dalla popolazione.
Secondo i dati dell’INGV tra le numerose scosse rilevate in poco più di venti minuti spiccano tre movimenti tellurici relativamente intensi e con magnitudo crescente :– alle 23.10 scossa di magnitudo 3.5 – alle 23.17 scossa di magnitudo 4.0 – alle 23.20 scossa di magnitudo 4.1
Ipocentro delle scosse a circa 8 km di profondità, mentre l’epicentro è stato individuato esattamente tra Pieve Torina e Visso, sull’Appennino maceratese. Le scosse sono state nettamente avvertite, in particolare le ultime due, in un raggio di oltre 100 km. Nel raggio di 20 km le due scosse di M4.0 e M4.1 sono state avvertite per alcuni secondi con netti tremori e boati, senza provocare danni.
Puntuale il commento del geologo di Unicam Emanuele Tondi secondo il quale "Gli eventi sismici di ieri sera si sono verificati nella zona destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016 e quindi sono considerati aftershocks (o terremoti di assestamento). Ricordiamoci comunque che, anche se oramai poco probabili, gli aftershocks più forti possono arrivare fino ad un grado meno dell’evento principale.
La sequenza sismica nel suo complesso tende a diminuire, con riprese temporanee e fisiologiche in particolare a nord e a sud della zona colpita dai forti eventi sismici dei mesi scorsi. Nelle mappe sono riportati i terremoti degli ultimi 90 giorni avvenuti nella zona settentrionale e meridionale della sequenza, come si può vedere sono localizzati in aree specifiche, evidentemente particolarmente fratturate, dove la deformazione delle rocce (e quindi i terremoti) tende a localizzarsi nello spazio e nel tempo".
Abbiamo incontrato Barbara Figoli, che vive a Trieste ma è spesso a Civitanova, dato che la famiglia possiede un appartamento in zona stadio da sempre, per farci raccontare e rendere noto a quanti non ne fossero ancora al corrente, del suo impegno per gli sfollati del terremoto.
L'idea è nata da un'amica che ha perso la casa con il sisma del 26 ottobre ed è attualmente sfollata a Macerata. Nei giorni seguenti alle forti scosse contattò Barbara chiedendole se avesse delle maglie, dato che lei non poteva rientrare in casa. Barbara ha raccolto immediatamente l'appello e lo ha girato ai suoi numerosi amici triestini che hanno risposto con una generosità tale da riempirle la casa con tantissimi maglioni e giubbotti.
Prima di partire per Civitanova, la nostra benefattrice ha chiesto agli amici locali, un nominativo di riferimento per poter smistare la grossa quantità di abiti raccolti. E' così che ha conosciuto Mariarosa Berdini, figlia del compianto Vincenzo, fondatore della locale protezione civile, con cui collabora proficuamente da quel giorno, quando ha portato in città il primo carico di aiuti.
Il suo racconto prosegue con una leggera nota di tristezza quando ci spiega come sono andate le cose, dopo quella prima esperienza: "io non pensavo sinceramente di fare altri viaggi ma i primi di dicembre, dopo quattro anni di tentativi, è fallito l'ultimo possibilità per avere un figlio e ho dovuto rassegnarmi. A quel punto, per tenermi occupata mi sono detta, figli miei non ne ho, vediamo di aiutare quanti più bambini possibile e mi è venuta l'idea di carnevale".
Contattata Mariarosa Berdini, hanno deciso di fare il carnevale di Pieve Torina, il primo degli eventi "gemellati" con la montagna flagellata dal sisma e per organizzarlo, la richiesta è stata in un primo momento di 50 vestiti per mascherare i bambini, che poco dopo è arrivata a 70, ma nessuno le sapeva dire di quale età e se per bambini o bambine. La nostra Barbara non si è persa d'animo ed ha inviato la richiesta ai suoi amici e conoscenti triestini: "ragazzi, bisogna trovare dei vestiti di carnevale, usati, nuovi, quello che volete. Non so l'età, non so i maschi, non so le femmine, per cui dovrò portare qualcosa in più".
Ci racconta che i primi giorni non riusciva a procurare niente, era tutto fermo, poi di colpo la cosa si è sbloccata e la generosità dei triestini è stata tale che è riuscita ad arrivare a Pieve Torina con ben 140 vestiti ed è stato possibile mascherare tutti i bambini del paese e Pievebovigliana. Lei ovviamente non è voluta mancare alla festa e nonostante il giorno dopo lavorasse, è rimasta fino alla fine, guidando di notte per quasi 600 km per tornare a casa. Un ringraziamento va anche al papà di Barbara che le ha gentilmente prestato la macchina, molto più capiente della sua, con tanto di pieno di carburante e telepass incluso.
Dopo il carnevale, la voglia di aiutare di Barbara non si è certo fermata e l'idea è corsa immediatamente alla festività successiva, la Pasqua, decidendo di portare delle uova di cioccolato per i bambini. Dato però che le uova sono un po' più delicate da trasportare dei vestiti, questa volta si è organizzata diversamente, facendo una raccolta fondi tramite una cena ed una lotteria di beneficenza. Neanche a dirlo, anche questa volta è stato un successo e con i soldi raccolti è stato possibile acquistare 80 uova per i bambini e dolci per gli anziani, presso una ditta produttrice di Ancona.
Per poter effettuare la consegna, la nostra benefattrice ha dismesso i panni di Barbara Figoli e si è trasformata in Wonder Woman. Non potendo prendere molti giorni di ferie dal lavoro, per poter riuscire ad essere mercoledì davanti alle scuole con i regali, dopo tre ore di sonno è partita all'una di notte da Trieste con la macchina stipata di giocattoli e pannoloni per anziani.
Arrivata a Civitanova alle 6:30, si è incontrata quindi con Mariarosa Berdini e Roberto Prosperi, hanno scaricato il contenuto dell'auto e sono andati, con due auto, a prendere le uova di Pasqua in Ancona. Hanno caricato tutto alle 9 e sono ripartiti immediatamente per Pieve Torina, dove hanno effettuato due consegne, una alla tensostruttura dove ci sono elementari e medie e poi hanno raggiunto anche il container dove c'è l'asilo. Appena pranzo hanno terminato le consegne raggiungendo l'ospedale di Matelica, dove ci sono gli anziani sfollati dalla casa di riposo di Pieve Torina. Per loro sono arrivati oltre a beni di prima necessità, direttamente da Trieste anche "titole e pinze", dolci tipici fatti preparare da Barbara in una pasticceria della sua città e distribuiti ad ognuno dei 35 anziani della casa di riposo.
E' stata una giornata estenuante ci dice, ma bellissima e le sue amiche l'hanno fatta quasi commuovere quando le hanno detto: "anche se non hai figli tuoi, quel giorno è come se ne avessi avuti 100".
I giocattoli che grazie ad un amica è riuscita a raccogliere dalle sue parti sono stati talmente tanti che ce n'erano ancora da portare giù. Fortunatamente il marito di questa amica lavora in Ancona ed ha potuto portarli lui e farli avere a Barbara. Sabato mattina si sono incontrati, si sono scambiati le auto e lei è tornata di nuovo a Pieve Torina per consegnarli in un centro raccolta. Veramente una donna instancabile e piena di iniziativa.
Il prossimo appuntamento sarà tra due settimane, per il weekend del primo maggio, quando Barbara scenderà di nuovo a Civitanova e se la sua ultima richiesta per omogeneizzati e pannolini avrà successo, tornerà con un altro carico da destinare agli sfollati. Siamo certi che con la grinta e la passione che ci mette, farà il pieno anche questa volta.
Prima di salutarci, ha voluto fare un ringraziamento particolare per la grande generosità dimostrata, sia ai suoi amici che a negozianti di Trieste e di due paesini vicini: Monfalcone e Pieris. Ringraziamento a cui ci associamo ovviamente anche noi.
Ormai parlare di emozione e commozione, quando si raccontano storie di vite oltre il terremoto appare quasi scontato. Ma non è scontato per niente. Non è scontato che famiglie intere dalla Romagna decidano di trascorrere la Pasqua insieme a famiglie terremotate sfollate lungo la costa.
E il racconto che esce al termine della giornata fa salire il magone, ma anche la speranza. Da un lato, storie intime e nascoste, rivelate solo dalla semplicità con cui i protagonisti le raccontano. Dall'altro, la consapevolezza che al termine di una giornata speciale, tutto tornerà inesorabilmente come prima. Solitudine e nostalgia comprese. E leggere le parole che seguono, fa trattenere a stento le lacrime.
Grazie al gruppo "Aiutiamo e non crolliamo", sempre particolarmente attivo nell'aiuto verso le popolazioni terremotate, le famiglie dell'oratorio di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, hanno realizzato insieme ai loro figli un gemellaggio con le famiglie sfollate all'hotel Charlie a Porto San Giorgio. I loro bambini hanno consegnato le uova di Pasqua ai loro coetanei sfollati, e tutti insieme hanno trascorso il pomeriggio in affettuoso ascolto sulle loro vicissitudini anche anteriori al sisma. Un pomeriggio ricco di esplosioni di lacrime ed abbracci sinceri. Dopo aver cenato tutti insieme, le famiglie riminesi sono ripartite per tornare a casa.
"E' stato un incontro che ha lasciato il segno nel vero senso della parola" racconta il portavoce della comitivi riminese "Abbiamo trovato diverse famiglie, soprattutto formate da persone anziane provenienti da Camerino, Visso, Pievebovigliana e Pieve Torina, persone che appena ci hanno visti hanno cercato di capire cosa succedeva, vedendo anche tanti ragazzini. Tutta questa perplessità è svanita in un secondo: dopo esserci presentati, sono stati quasi travolti da tanta vitalità dei ragazzi di Cerasolo, in primis i giovani che si sono fiondati sui loro 'nonnini adottati'. Tanta emozione, tanta condivisione e comprensione mentre queste famiglie ci raccontavano il loro vissuto".
Poi inizia il racconto, toccante, dell'incontro. "Appena arrivato, sono entrato nell'hotel recandomi nella sala dove le famiglie ci aspettavano. Erano tutti seduti, composti. Ho visto i loro occhi nei miei e quegli sguardi curiosi sono diventati pieni di luce, sorridenti, familiari. Quando mi muovo per tornare indietro, in modo da chiamare la truppa, vedo gli sguardi di prima richiudersi e allora ritorno subito indietro dicendo 'aspettate che arriviamo!', e in un secondo è tornata la luce in quegli occhi pieni di dolcezza e di dolore...
Faccio entrare 27 persone tra adulti e ragazzini di tutte le età in una sala piena di persone, persone pronte a dare e a ricevere. Entriamo con un mare di uova di Pasqua e di dolci, do un'occhiata veloce e in un secondo vedo diverse generazioni: una nonnina di 97 anni e un bimbo di 16 mesi. Cacchio, dove vado ora? E niente... corro a prendere in braccio il bimbo per andare a baciare la nonnina... Siamo lì tutti zitti e allora prendo in mano la situazione e presento il gruppo, riuscendo a non crollare dato che una signora di Visso già piangeva. I ragazzi dell'oratorio si muovono prendendo le uova ed iniziano a distribuirle. Vedere ragazzine di 12 anni andare da nonnine di 70 con il cuore nel viso, con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg, mi ha riempito il cuore... in un battibaleno si formano gruppetti di persone dove i protagonisti erano loro, le famiglie sfollate. Vedo ragazzini attentissimi nell'ascoltare i loro racconti su quella bruttissima sera del 26 ottobre...Vi giuro, sembrava un film: non lo avrei mai pensato.
Ognuno di noi si è dedicato a qualcuno di loro, da Luana a Paolo a Micaela a Elena e tutti gli altri... Ed io? Beh io stavo aspettando il mio Angelo che è arrivato dopo un'oretta e che nemmeno conoscevo. Ero al bar a parlare con la direttrice e lo vedo lì fuori mentre arriva con la moglie, quella moglie che da qualche anno ha rinunciato a se stessa dopo la perdita di un figlio. Lo vedo arrivare verso la porta ,con il suo cappellino alla pescatora un po' rovinato, con i suoi vestiti da lavoro, lui che quando gli apro la porta e gli dico 'Ti aspettavo', mi risponde con un sorriso pieno di gioia ' Sò arrivato!'
Li porto nel salone e tutti li salutano. Fa sedere la moglie come un vero gentiluomo. Lei non parla e non sente da anni, oltre a non mangiare se non per sopravvivere... si siede anche lui, gli portano l'uovo di Pasqua mentre io giravo per la sala ma niente... Ci siamo guardati, lui a testa bassa ma con lo sguardo verso di me, occhi lucidi e io che mi dicevo, ok vado... mi avvicino, parliamo un attimo e in men che non si dica sale in camera a prendere le foto della sua casa per farmele vedere. Le abbiamo commentate tra un mezzo pianto e l'altro... Aveva già vinto ma ha voluto stravincere dicendomi: 'Vuoi salire su a casa mia (casa sua,la camera, ndr)? Ne ho tante altre da farti vedere'. Saliamo, tira fuori un bottiglia di aranciata sanguinella e sul terrazzo parte la rassegna delle foto. Belle, piene di vita, da quelle in bianco e nero a quelle a colori in gita con la moglie bellissima, cosa che lui ha sottolineato sempre, un uomo che ha lavorato come un mulo quella terra che a suo dire lo ha tradito ma che ama più di se stesso...Questo è Antonio, 74 anni con la mente ed il cuore a Pievetorina, il 'Mazzarino' della Valnerina.
Siamo sul terrazzo e due finestroni più in là sento parlare. Mi giro e vedo una donna di 90 anni che fa fatica a camminare, dimessa, con un affanno che toglie il fiato al solo vederla, demotivata, diventata asociale... la prendo in braccio e la porto su una sedia, ci parlo e la invito a cena con noi di sotto ma lei: 'No, non scendo mai di sotto io', detto con l'affanno dettato dalla paura e dall'ansia, quel peso sul cuore. Ma scherziamo? le dico 'Stasera ti invito a cena io'. Vado a prendere la sedia a rotelle che ha li sul terrazzo, la carico, la porto nella sua camera e mentre lei mi parla per farmi desistere inizio a pettinarla, parlandole come fosse mia madre. Mi scendono le lacrime ma lei non mi vede, le sono dietro per pettinarla e sento che l'affanno si calma. Dopo 20 minuti siamo pronti per scendere. Prendiamo l'ascensore e il suo affanno riprende un po' quando mi chiede 'Adesso cosa dico di sotto?'. E io le rispondo 'Nulla, lascia che siano gli altri a dire qualcosa'. Si apre l'ascensore e sfiliamo belli, decisi, lei con un sorriso raggiante, felice come una bambina mentre il solo personale dell hotel guarda lei e guarda me con occhi spalancati, pieni di stupore e felicità, vedendola di sotto come mai era successo fino ad allora. Entriamo nella sala dove gli altri cantano e io con il mio modo la presento. Mi hanno riferito che il suo viso era come un sole raggiante: purtroppo me lo sono perso perché spingevo la carrozzina. Questa è Liliana, 90 anni, la mia mamma adottata e fidanzata per una sera. Ha anche mangiato come ha mangiato tutta la cena la moglie di Antonio. Mi fermo qui... ho il cuore che mi scoppia!".
L'hanno salutato in più di mille persone con una funzione celebrata nel campo sportivo di Pieve Torina. Così Riccardo Milani, il 34enne che ha perso la vita in seguito ad uno schianto in moto, è stato salutato oggi dalla famiglia e dai tantissimi amici accorsi da tutta Italia. Presenti anche diverse associazioni e la Protezione Civile
La funzione, celebrata dal Vescovo di Camerino Brugnaro ha visto l'affetto di tanti, tra i quali anche il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci per la giornata di oggi aveva indetto lutto cittadino, stringersi attorno ad una famiglia devastata dal dolore di una perdita incolmabile.
Riccardo era un grande lavoratore, negli ultimi anni era stato anche all’estero come operaio in alcuni cantieri in Africa e in Europa. Ultimamente era stato assunto alla Nerea di Castelsantangelo sul Nera, una delle poche fabbriche che ha retto al terremoto.
Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di Cordoglio dai Volontari della Puglia.
"La Presidenza del SASS Puglia (Associazione di Volontariato Specializzato Servizi Ausiliari per la Sicurezza Stradale e Sociale - Onlus) con sede a Bitonto partecipa al dolore che ha colpito la famiglia del Ragazzo, nonché Volontario "D'ORO", Riccardo Milani con cui abbiamo collaborato nelle nostre missioni di solidarietà a Pieve Torina grazie al Progetto Colonna Mobile Blu 3. È stato un punto di riferimento per tutti (Amministrazione, tecnici comunali, sfollati, Associazioni varie e Forze dell'Ordine). Una persona dal cuore immenso. Vogliamo continuare a ricordarlo con il suo sorriso. Solidarietà, Vicinanza e Cordoglio alla famiglia per la dipartita del caro e grande Riccardo anche da parte della Presidenza Nazionale del SASS".
Prosegue la serie di aftershocks nei territori già duramente colpiti dal terremoto nei mesi scorsi.
Nelle ultime ore si sono registrati 4 eventi sismici di magnitudo compresa fra 2.8 e 3.3, segnalando una intensificazione del fenomeno nelle estremità nord della faglia, tra Fiastra, Fiordimonte e Pieve Torina. L'evento più significativo è stato quello delle 11.48 di magnitudo 3.3 con epicentro a Fiordimonte e una profondità di appena cinque chilometri.
Non si registrano danni a cose e persone.
Non c'è nulla di preoccupante, in quanto la sequenza è assolutamente normale, ma queste scosse sono percepite distintamente dagli abitanti della zona che si trovano a vivere una situazione di continuo stress psicologico e di esasperazione emotiva. Nonostante le scosse siano all'ordine del giorno, per chi ha subito un trauma con il sisma di ottobre è difficile poter tornare alla normalità.
Si svolgeranno questo pomeriggio alle 15, al campo sportivo di Pieve Torina, i funerali di Riccardo Milani, il 34enne tragicamente scomparso sabato scorso in un tremendo incidente mentre era a bordo della sua moto (qui).
La camera ardente è stata aperta già nella serata di ieri e in tantissimi sono già passati per salutare un'ultima volta l'amico di tutti.
Gli amici d'infanzia hanno voluto ricordare Riccardo con un pensiero che riportiamo di seguito integralmente
"Ci sono notizie nella vita che non ti aspetteresti mai, ma quando arrivano sembra di essere stati colpiti al cuore da un cecchino.
Il mondo ti crolla addosso e vorresti morderti il dito perché sembra vivere in incubo. Purtroppo non è stato così quando sono venuto a sapere che Riccardo ci ha lasciati quel brutto giorno. In quel momento mi sentivo come si mi apparisse davanti un maxischermo che mi proiettava in dei flash back tutti i momenti più belli vissuti con Riccardo durante la scuola elementare e media e anche parte della vita adulta.
Io di te ho sempre invidiato il tuo talento per l'arte e per il fai da te e sei riuscito anche ad affermarti a livello sportivo. Quanto mi riempiva di orgoglio che un pievetorinese come te fosse diventato un "Arciere da Varano". L'anno scorso tra amici di infanzia avevamo fatto una cena che avevamo battezzato "Tutti insieme appasionatamente". Quelle fu una delle serate più belle della nostra vita, perché giustamente ognuno di noi aveva preso strade diverse, ma ritrovarsi tutti insieme era sempre un piacere. Quante risate ci eravamo fatti quella sera parlando degli aneddoti della nostra infanzia e della nostra adolescenza e ci eravamo ripromessi di ripetere una sera una cena come quella.Poi è arrivato il terremoto del 26 ottobre e non hai esitato neanche un minuto ad indossare la tuta della Protezione Civile per aiutare la nostra gente. La tua presenza era una grande sicurezza per i terremotati e non ti sei tirato indietro di fronte ai bisogni ed esigenze di ogni terremotato, tanto che non riuscivi a trovare un momento per te. Forse il momento che avevi preso per te era stato quando volevi comprare una roulotte per dare un rifugio più dignitoso alla tua famiglia per affrontare al meglio l'emergenza terremoto ma il bastardo che mise l'annuncio di vendita se ne scappò con i tuoi soldi.
Per te questo fu un duro colpo ma non avevi tempo di pensare a questo perché la nostra gente stava soffrendo le conseguenze del sisma e sei rientrato in prima linea per aiutarla e non lasciarla sola. Riccardo tu per me sei stata la conferma che nella vita niente è più forte della dedizione di un volontario. Io ti voglio ricordare così Riccardo, Sant'Agostino diceva che la morte non è niente, fisicamente non sarai più tra noi e ci mancherai tantissimo ma il tuo spirito non morirà mai perché sarà sempre con noi sopratutto nei momenti difficoltà. Sono sicuro che Dio ti avrà accolto a braccia aperte. Ciao Riccardo".
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da un gruppo di cittadini di Valfornace
“Come noto l’11 giugno si voterà per la nuova amministrazione di Valfornace. Non sarà inutile ricordare che i nuovi amministratori gestiranno l’auspicata fase della ricostruzione post terremoto, una fase decisiva per la rinascita del nostro territorio che comporterà anche il controllo delle tante implicazioni economiche di questo delicatissimo momento.
Saranno quindi necessarie doti di grande onestà, equilibrio, esperienza e conoscenza dei meccanismi amministrativo/ burocratici che certamente non faciliteranno gli sforzi per ridare sviluppo ad un’area oggi davvero a terra !
In questo senso era circolata la voce circa la possibile presentazione di una lista unica che mettesse insieme i migliori cittadini disponibili a rappresentare questa nuova realtà amministrativa con l’obiettivo di remare tutti insieme verso quell’unico obiettivo che è il bene di Valfornace.
Niente quindi divisioni, ma unione per avere la forza e la credibilità nei confronti delle Istituzioni regionali ,e non solo, allo scopo di ottenere il massimo per i nostri cittadini.
Purtroppo in questi ultimi giorni le voci di corridoio affermano che le liste stanno proliferando e potrebbero essere due se non tre !!
Se verranno confermate queste che oggi sono solo illazioni dovremmo registrare ancora una volta il prevalere di piccole beghe di paese, di antichi odii personali mascherati da politici e l’utilizzo del bene pubblico per la soddisfazione di “smanie di potere”.
Tutto il contrario di quello che serve a Valfornace con buona pace dei tanti programmi impostati che non saranno ovviamente realizzati per i soliti maledetti campanilismi, vera malattia della politica locale!
Ci auguriamo la riscoperta dei valori della buona politica anche se è davvero difficile essere ottimisti! "
I consiglieri nazionali del Psi delle Marche hanno presentato al consiglio nazionale del partito un ordine del giorno, approvato all'unanimità, sul terremoto. Nel documento si impegna il segretario e vice ministro Riccardo Nencini a intervenire in particolare sul Governo per "sollecitare i commissari a riscrivere decreti e ordinanze più chiare e di semplice lettura e superare le difficoltà burocratiche causate anche da ordinanze complicate e di difficile interpretazione", rendere "più rapidi i provvedimenti e superare gli attuali ritardi per istallare le circa 2.500 casette e le 1.400 stalle programmate" e "emanare subito provvedimenti in favore delle finanze comunali per non fare andare i Comuni in dissesto finanziario causa il mancato introito di tributi sospesi per il terremoto". L'odg, presentato tra gli altri dall'assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni e dal segretario regionale del partito Maurizio Cionfrini, è stato illustrato da Dario Conti, ex sindaco di Camerino (ANSA).