In merito alla questione dell'ospedale unico, il sindaco Fabrizio Ciarapica precisa quanto segue:"Apprendo dalla stampa che il presidente Ceriscioli ha definito un “inutile viaggio della speranza” la richiesta fatta dal sottoscritto, congiuntamente ad altri sei sindaci del territorio, di programmare un confronto sulla sede dell'ospedale unico; una frase che ci è sembrata poco galante, rilasciata mezzo stampa e non direttamente e rivolta ad un territorio vasto che aspetta risposte sulle sanità e informazioni chiare e trasparenti su quanto sta succedendo alla Pieve. Il bisogno di confrontarci con il Governatore della nostra Regione ci era apparso doveroso dopo quanto dichiarato da lui stesso nel corso della seduta del Consiglio comunale aperto convocato dal presidente del Consiglio comunale Morresi su richiesta del sottoscritto e della maggioranza per allargare un dibattito sulla sanità che i cittadini ci chiedono di riaprire. Per cortesia istituzionale abbiamo atteso alcuni giorni con la fiducia di essere ricevuti, ma a questo punto non ci resta che muoverci diversamente e in autonomia. Non ho mai abbassato la guardia sull'ospedale unico, e non lo farò ora che, oltre ai problemi legati a viabilità e ai costi ingenti per far sorgere la struttura alla Pieve, si aggiunge la grave questione dell'inquinamento che non può essere liquidata con sole parole rassicuranti di Carancini. C'è un problema ancora più grande che riguarda la salute dei cittadini e che richiede attenzione e non ulteriori perdite di tempo e perdite di denaro pubblico, soldi aggiuntivi che si richiedono per l'eventuale bonifica.
Non ci sono altre alternative alla Pieve che non siano il polo di Montecosaro, locazione che ha una sua logica e i suoi vantaggi dovuti alla proprietà dell'area che è già dell'Asur, alla vicinanza con una superstrada già esistente e il casello dell'autostrada, e rappresenta la risposta giusta che va data alla costa la cui popolazione residente sta diventando sempre più numerosa e che ha bisogno di un presidio all'avanguardia e non certo di un solo ospedale depotenziato.Il motivo dell'ostinazione sulla Pieve, Ceriscioli lo deve spiegare non solo al sottoscritto ma ai tanti altri sindaci che non temono di riaprire una discussione alla luce dei recenti carotaggi. Occorre smetterla di nascondere dietro ad algoritmi e tecnicismi le decisioni su un argomento così importante. Gli organi preposti ci agevolino nella realizzazione di un ospedale dove i cittadini possano curarsi senza fare viaggi della speranza verso le regioni limitrofe, come sta accadendo da tempo.Caro Ceriscioli, i veri “viaggi della speranza” sono quelli che purtroppo sono costretti a fare le persone in ricerca delle giuste cure, se la Regione non saprà dare risposte concrete ed adeguate e se la politica continuerà a tenersi lontana dalle logiche del buon senso.Tanti Comuni rivendicano una sede idonea per il nuovo ospedale e ritengono prioritaria la salvaguardia della salute dei cittadini, rispetto ad una conferenza dei sindaci nella quale non si conoscevano aspetti gravi sulla Pieve emersi solo di recente".
E' bastato un piccolo tamponamento per mandare in tilt il traffico in superstrada e paralizzare, di fatto, anche l'accesso in Autostrada a Cvitanova Marche. ne sanno qualcosa gli automobilisti che questa mattina si sono trovati imbottigliati all'ingresso della Valdichienti interessato, in questi giorni, da alcuni lavori di manutenzione.
Stando a quanto é dato sapere, intorno alle nove di questa mattina due auto ed un mezzo pesante si sono tamponati proprio all'altezza dell'area di cantiere, dove la carreggiata si restringe. inevitabilmente si é creata una coda che ha raggiunto dimensioni significative. Attualmente il traffico risulta ancora fortemente rallentato.
Omaz, gruppo leader mondiale nel settore avicolo, diventa partner del talentuoso pilota di Moto 2 Lorenzo Baldassarri. La volontà è quella di spingere insieme l'acceleratore sulla promozione del territorio, veicolando il valore delle sue eccellenze. Così nei giorni scorsi il centauro montecosarese ha fatto visita alla sede centrale dell'azienda civitanovese, con quest'ultima che ha deciso di accostarsi alla giovane promessa del Pons Racing Team.
La Omaz per due stagioni unirà allora il suo nome a quello di Baldassarri, fresco della stupenda partenza nel Motomondiale 2018 e del primo posto a Jerez. “Lorenzo Baldassarri è un ragazzo del territorio – hanno detto Stefano Cardinali e Giuseppe Quadrini, rispettivamente direttore operativo e presidente Omaz – molto legato alle sue origini. Un pilota che si sta esprimendo a livello mondiale, diventando un campione e rappresentando un po' tutto il bello di questa nostra terra. Ci sembrava importante quindi come realtà imprenditoriale nata a Civitanova poterlo sostenere, dal momento che le nostre storie si assomigliano un po'. La Omaz, pur avendo sessant'anni di esperienza, è un'azienda giovane (la compagine societaria è entrata 4 anni fa), che vuole crescere e che combatte ogni giorno grandi sfide a livello globale, confrontandosi con mercati di tutti i continenti. E' giusto quindi essere accanto a questo nostro talento, perché descrive bene pure l'immagine di Omaz nel mondo”.
Lorenzo “Balda” ha visitato la produzione, salutando e ricevendo abbracci da tutto il personale, suo grande fan. “Un'accoglienza davvero calorosa – ha detto il centauro - sono appena tornato a Montecosaro dopo la vittoria in Spagna e fa piacere sentire tutto questo affetto”. La Omaz conferma quindi la sua grande attenzione per il territorio e per i suoi talenti. Anche nello sport il gruppo difatti, con sede a Civitanova, per consolidare questo suo legame con le origini ha da due stagioni deciso di sponsorizzare la Lube Volley. A questa si va ad aggiungere la partnership recentemente siglata con Baldassarri.
E' in dirittura d'arrivo il nuovo extended play dei Project Czar, la band capitanata dal montecosarese Ivan Perugini, presentato dal vivo lo scorso 5 maggio al Teatro delle Logge di Montecosaro.La nuova creazione musicale si intitola "In my heart", dal titolo del brano contenuto, da cui è stato estratto anche un video, girato per gli interni a Morrovalle, con l'aiuto di Ermanno "Dottor Voltage", per gli esterni nei pressi del Lido Cluana, a Civitanova Marche e vede la musa impersonata da Elena Violini, cantante anche lei, nel gruppo A-Teen."L’idea era di contestualizzare un brano - dice Perugini, il leader della formazione - il cui testo è più una consecutio di immagini e stati d’animo che non una descrizione compiuta, una storia: da qui si è pensato di basarsi sui fondamentali. Chi suona cosa, ambiente caldo, rilassante, adatto all’incedere intimistico del brano. Fotografia essenziale di come l’ispirazione, alla maniera classica, ci prende e ci suggerisce gli strumenti per esternare le nostre emozioni".A questo link il brano "In my heart" http://bit.ly/2IfAq4W
La riforma del credito cooperativo è uno dei temi di maggiore attualità per quello che riguarda il futuro degli istituti di credito. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Bindelli, Vice Presidente della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, solida banca del territorio che da tempo segue assiduamente il processo di riforma.
Dottor Bindelli, allora siete di nuovo in trincea…? Be, si, non possiamo esimerci. Ci sono delle componenti politiche che intendono sospendere la riforma del credito cooperativo. Dopo anni che ci si sta lavorando e dopo che ci sono Banche che stanno pianificando progetti di sviluppo proprio in prospettiva della riforma. Un eventuale stop significherebbe congelare una parte importante del mondo del credito italiano: tutte le Bcc. Con riflessi ovviamente assai negativi per il credito cooperativo marchigiano dove opera un tessuto di Bcc che, se passasse la linea della sospensione della riforma, vedrebbero stoppati, o per lo meno messi così “a bagnomaria”, i loro progetti futuri sui quali continuerebbe a gravare la grande incognita “riforma si o riforma no”? .
A che punto è lo stato della riforma del credito cooperativo? Prima Cassa Centrale delle Raiffeisen, poi Cassa Centrale Banca e, da ultimo, Iccrea Banca hanno presentato all’Organo di vigilanza nel mese di aprile le proprie istanze di candidatura a capogruppo e di costituzione dei gruppi bancari cooperativi (uno provinciale e 2 nazionali). Dalla data di ciascun invio sono decorsi i 120 giorni entro i quali l’Organo di vigilanza dovrà rilasciare o negare l’autorizzazione per la costituzione del gruppo. Nei 90 giorni successivi al ricevimento dell’autorizzazione di Banca d’Italia ci dovrebbe essere la sottoscrizione, insieme ad altri documenti, del contratto di coesione da parte delle Bcc (strumento indispensabile per l’avvio del gruppo e per l’inizio dell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo), pena la perdita della licenza bancaria da parte della Bcc che non aderisce.
Perché ha usato il condizionale? È forse legato alla recente iniziativa parlamentare della Lega che intende chiedere al Governo una sospensione di 18 mesi per l’avvio dei gruppi Intanto ciascuna capogruppo deve ricevere l’autorizzazione dall’organo di vigilanza per poter rendere operativo il termine dei 90 giorni che potrebbe far perdere la licenza bancaria, poi è vero che, se l’iniziativa parlamentare della Lega, peraltro sostenuta anche da alcuni esponenti del M5S in alcuni interventi pubblici, andasse in porto verrebbe bloccato l’intero processo di riforma proprio nel momento in cui sembrava superata la fase più complessa e difficile, con effetti devastanti per l’intero sistema del credito cooperativo.
Mi scusi, ma lei e la sua banca non eravate contrari inizialmente alla riforma delle Bcc? Non eravate stati voi ad osteggiare la federazione marchigiana delle Bcc e la federazione nazionale per quella che venne definita “autoriforma”? E’ vero noi iniziammo una battaglia in ambito regionale già alcuni anni prima del 2015, anno in cui si iniziò a parlare della riforma, per scongiurare il pericolo che in federazione le Bcc in difficoltà decidessero per quelle sane. Poi combattemmo pubblicamente il governo Renzi prima ancora della pubblicazione del decreto legge di riforma perché lo stesso Renzi ventilava l’ipotesi Crédit Agricole, ossia la perdita della licenza bancaria da parte di tutte le Bcc che sarebbero divenute semplici filiali di un’unica grande banca, ipotesi fortunatamente scongiurata nel decreto legge di riforma. Di quest’ultimo contestammo, invece, il vizio di legittimità costituzionale perché consentiva la way out, ossia la trasformazione diretta in SpA con arricchimento a favore dei soci dietro pagamento di un’imposta da parte della banca, solo a 14 delle oltre 300 Bcc dell’epoca e fissava una soglia minima di patrimonio netto di un miliardo di euro per la costituzione di una capogruppo che solo Iccrea sembrava in grado di garantire. In sede di conversione in legge, il DL venne profondamente modificato per recepire le istanze di Federcasse che puntava alla creazione di un gruppo unico e alla fuoriuscita della sola banca per la quale la way out era stata prevista (la Banca di Cambiano che poi è risultata l’unica Bcc italiana ad aver esercitato la nuova way out prevista dalla legge di conversione). Nonostante il Parlamento non recepì le nostre proposte, il nostro impegno proseguì per impedire la formazione di un gruppo unico, verosimilmente con una governance non all’altezza del delicato e fondamentale compito affidatogli e comunque non basata su concetti di meritocrazia. A distanza di due anni possiamo dire che siamo riusciti ad ottenere: a) la candidatura di 2 banche (Iccrea e Cassa Centrale) per la costituzione di 2 gruppi nazionali e b) l’emanazione di disposizioni attuative da parte dall’Organo di vigilanza che disciplinano compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance del gruppo e gli obblighi da parte della capogruppo di mantenere e garantire gli aspetti cooperativi, mutualistici e solidaristici tipici delle Bcc. Su quest’ultimo aspetto, in particolare sulla qualità del governance, stiamo ancora lottando e continueremo a batterci nella assoluta convinzione che il successo di ciascun gruppo bancario cooperativo, e quindi la sopravvivenza e lo sviluppo del credito cooperativo, dipenderà essenzialmente dalla governance della capogruppo e delle Bcc.
Lei crede che la riforma potrà essere proficua per il sistema cooperativo e che una sua sospensione in questo momento possa creare danni? Se ben interpretata e, soprattutto, se tutti gli operatori riusciranno a comprendere l’importanza della governance del gruppo, cioè della capogruppo in primis e, a seguire, di ciascuna Bcc, la riforma, specie dopo l’emanazione delle disposizioni attuative di Bankitalia che hanno disciplinato compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance, potrà contribuire al successo del credito cooperativo e al miglioramento dell’intero sistema bancario nazionale, senza esclusione, vista l’originalità della formula, di quello europeo. Una sua sospensione in questo momento produrrebbe, invece, i seguenti effetti nefasti. Innanzitutto, proprio a causa della riforma, le Bcc sono “ferme” da oltre 2 anni. In un contesto globalizzato in cui la velocità e la capacità di adattamento diventano elementi competitivi e in un mondo bancario in cui si parla sempre più di fintech, digitalizzazione, Bitcoin, ecc., immobilizzare le Bcc per ulteriori 2 anni equivarrebbe a dire relegarle al paleolitico del sistema bancario e, conseguentemente, avvantaggiare ulteriormente le banche appartenenti al resto del sistema. I danni per i nostri territori, imprese e famiglie sarebbero ovvi ed ingenti. In secondo luogo, poiché nella stessa Mozione parlamentare si dice che un terzo delle attuali Bcc sarebbero considerate ad alto rischio ed un altro quarto sarebbero mediamente a rischio (in totale le Bcc a rischio rappresenterebbero dunque il 58% del totale), se le cifre fossero corrette, tutti i gruppi parlamentari dovrebbero accordarsi celermente per approvare una norma che acceleri e agevoli la partenza dei gruppi e delle capogruppo gestite in base a criteri di meritocrazia; gruppi all’interno dei quali, e bene ricordare, sono previste e disciplinate stringenti garanzie reciproche finalizzate proprio a prevenire e risolvere eventuali stati di crisi delle Bcc. Per contro, la soluzione (peraltro l’unica) prospettata nell’iniziativa parlamentare e riconducibile agli IPS (institutional protection scheme), oltre ad essere stata sempre osteggiata da tutte le Bcc italiane, rischierebbe di affidare proprio alle Bcc in difficoltà la gestione della soluzione delle crisi a discapito di quelle sane e virtuose. In terzo luogo, una sospensione darebbe luogo ad un enorme spreco di risorse dal momento che, da circa 2 anni, sia le candidate capogruppo che le singole Bcc, stanno spendendo ed investendo tempo e milioni di euro per l’attuazione di una riforma complessa ed unica nel suo genere, che mira a salvaguardare la mutualità prevalente delle Bcc e per la quale l’Organo di vigilanza non perde occasione di ricordare che occorre, invece, fare presto. Infine, una moratoria rischierebbe di far “resuscitare” il tentativo di costituzione di un gruppo unico dopo aver sostenuto innumerevoli costi per la partenza di due gruppi.
Quindi, tanto rumore per nulla? Mi auguro proprio di si, anche se appare evidente, da un lato, che è in atto il tentativo di alcune Bcc (qualcuna a me ben nota) di ricostituire un potere associativo conforme e contrapposto a quello federativo che la riforma ha inteso espressamente ridimensionare e, dall’altro, l’incapacità di taluni di accettare il necessario cambiamento imposto dal mercato e, soprattutto, da talune carenze/criticità intrinseche del movimento cooperativo. Non a caso i nuovi parlamentari, che probabilmente non hanno ancora avuto modo di comprendere la complessità di un sistema e di una riforma che è tuttora “indigesta” a molti operatori e a tecnici del settore, in vari passaggi della Mozione presentata il 2 maggio scorso, sono stati indotti in errore proprio dall’AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane). In ogni caso, la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro sarà nuovamente in trincea per evitare questo rallentamento che porterebbe solo spreco di risorse e di energie per il Paese e per la nostra regione che, invece, hanno bisogno di Bcc autonome e dirette da capogruppo competitive, efficienti e lungimiranti
Aspettando la decisione del tribunale in merito alla richiesta di concordato liquidatorio, presentata dal consiglio di amministrazione ed attesa nei prossimi giorni, a parlare sono alcuni dipendenti ed ex lavoratori di Alma che hanno subito lo stop dei pagamenti di stipendi, buonuscite e tfr.
"Lavoro in azienda da 13 anni - dice uno dei dipendenti - e sono molto preoccupato per questa situazione. Dopo la separazione da mia moglie vivo solo e purtroppo ho il mutuo da pagare. Se la situazione non si sblocca velocemente, dovrò andare in banca per cercare di sospenderlo". "Senza stipendio - continua l'uomo - avrò difficoltà persino a pagare le bollette ma la cosa che mi dispiace di più è di non poter partecipare alle spese fatte per i figli. Al momento non posso nemmeno andare a cercare un nuovo lavoro perché formalmente sono ancora assunto e finché non veniamo licenziati, siamo in una sorta di limbo".
Leggermente migliore è la situazione di coloro che sono usciti nell'ultima tornata di licenziamenti, lo scorso dicembre, come questo impiegato della modelleria: "Avevamo concordato con l'azienda la rateizzazione delle mie spettanze - racconta -, sommando buonuscita e quasi 16 anni di tfr, che dovevano essere pagate in quattro rate. Le prime due sono state regolarmente saldate, della terza ho ricevuto metà della somma ed ora sono in attesa degli eventi". "Al momento sto ricevendo l'indennità di disoccupazione - conclude il modellista - mia moglie fortunatamente lavora e sto aspettando una risposta importante proprio in questi giorni per un possibile nuovo lavoro".
L'ultima testimonianza che abbiamo raccolto, riguarda un altro ex dipendente, questa volta dell'ufficio acquisti, anche lui uscito con i licenziamenti dello scorso dicembre.
"Sono entrato in azienda nel 2004 - ci racconta l'uomo - anni in cui la crisi non sapevamo nemmeno cosa fosse e bastò quel primo contratto semestrale, poi diventato a tempo indeterminato, per farmi decidere di fare il grande passo e sposarmi. Ora ho una famiglia bellissima, con tre splendide bambine e quando ho saputo del mio licenziamento, il primo pensiero è andato a loro e al muto da pagare". "Sono stato liquidato completamente dall'azienda - conclude l'ex dipendente - avendo dovuto riscuotere solo la buonuscita, mentre il tfr l'avevo accantonato in un fondo, ed ho avuto anche la grande fortuna di trovare subito un nuovo lavoro. Quello che più dispiace è veder scomparire l'ennesima grande azienda di Montecosaro, una ditta con quasi settant'anni di storia che ha dato lavoro a generazioni di montecosaresi, sia direttamente, che indirettamente, con tutte le piccole aziende che faceva lavorare".
Il pensiero è stato per la nonna. È a lei, la sua prima tifosa, che Lorenzo Baldassarri ha dedicato la vittoria conquistata oggi sul circuito di Jerez, nella quarta tappa del Mondiale di Moto2. Adesso, il pilota di Montecosaro (che da alcuni anni fa parte della VR46Accademy, la scuola di talenti di Valentino Rossi) è a soli nove punti da Francesco Bagnaia, suo grande amico e portacolori dello Sky Racing Team, che conduce la classifica iridata. Per Baldassarri questa vittoria segna il passo di una stagione cominciata sotto i migliori auspici, dopo l'annata scorsa caratterizzata da cadute e infortuni che avevano compromesso fin dalle prime battute la possibilitá di competere per il titolo mondiale.
C'è forte apprensione in queste ore fra i lavoratori della Alma di Montecosaro, per gli sviluppi odierni, della crisi aziendale che stanno vivendo ormai da diverso tempo. Al ritorno al lavoro, dopo il ponte di lunedì scorso, questa mattina sono stati invitati a non accendere computer e macchinari e a radunarsi in assemblea ed è stata comunicata loro l'impossibilità di riprendere l'attività produttiva, a causa della richiesta inoltrata dall'azienda, di un concordato preventivo, strumento che la legge mette a disposizione dell'imprenditore, in crisi o in stato di insolvenza, per evitare la dichiarazione di fallimento attraverso un accordo con i fornitori.
Un breve discorso, quello del titolare Claudio Sagripanti, in cui ha messo a conoscenza i lavoratori dell'invio di questa richiesta al giudice e che fino ad approvazione della stessa, la ditta è impossibilitata ad operare e quindi, nonostante i cancelli aperti, Alma è chiusa a tutti gli effetti. E' stato comunicato inoltre che nel pomeriggio ci sarà un incontro tra la società e le sigle sindacali e che domani, queste riferiranno alle maestranze, nel corso di un'assemblea.
Nel frattempo, quando si è appena concluso il mese di aprile, i dipendenti devono ancora ricevere il saldo dello stipendio di marzo, di cui era stato dato solamente un acconto ed è inutile dire quanto questo possa creare difficoltà nel bilancio di molte famiglie alle prese con mutui e bollette da pagare, dove magari lavora solamente un componente.
A metà aprile nella preziosa chiesa delle Anime si è tenuto il primo “Festival di Musica da Camera”, tre serate (13,14 e 15 aprile) in cui si sono state protagoniste formazioni eterogenee tra loro.Un evento organizzato e voluto fortemente dal Direttore Artistico, il M° Lorenzo Perugini, che è stato possibile grazie al Comune di Montecosaro, alla Proloco e alle molteplici persone che hanno collaborato con passione per la realizzazione dell’iniziativa e di quello che si spera sia il primo di tanti festival di musica da camera.
La prima serata ha visto ospite il duo pianistico composto dai maestri Lamberto Lugli, docente di Composizione al conservatorio di Pesaro, e Roberto Murra, docente di Pratica e Lettura pianistica al conservatorio di Frosinone. Hanno sviluppato un repertorio incentrato sulla musica del’900 seguendo il filo conduttore dell’ironia con brani di autori come Poulenc e altri scritti appositamente per il duo. Tra le composizioni eseguite anche quella del Maestro Filippo Maria Caramazza presente in sala.La seconda serata ha visto in scena il trio cameristico formato da Corno, Violino e Pianoforte.
La formazione creata per l’occasione ha eseguito il monumentale e meraviglioso trio di Brahms, ma ha avuto anche la fortuna e l’onore di suonare due brani inediti: “Blue” del M° Stefano Chiurchiù e “Otello e la notte…” del M° Lamberto Lugli. l I tre esecutori sono stati il M° Lorenzo Perugini al corno, il M° Luca Mengoni al violino e il M° Stefano Chiurchiù al pianoforte.In occasione dell’ultimo appuntamento, che si è svolto di pomeriggio, la Chiesa delle Anime ha accolto le voci di tre bravissimi interpreti: il soprano Emanuela Torresi, il mezzosoprano Roberta Salvoni e il bass-baritono Massimiliano Mandozzi. I cantanti hanno eseguito arie e duetti di vari autori di diverse epoche interpretando magistralmente i vari stili proposti e regalando al pubblico grandi emozioni. Ad accompagnare le voci il pianoforte del M° Stefano Chiurchiù.Il festival ha visto nelle tre serate una sempre crescente affluenza di pubblico tra amanti della buona musica e musicisti di grande livello.
Durante il periodo di potatura delle piante, molte persone, legate a vecchie tradizioni contadine, preferiscono bruciare foglie e rami anziché gestirle come un rifiuto.
Purtroppo per alcuni abitanti di via Roma, è quello che è successo questa sera, quando, dalle 18 e per circa un paio d'ore, dalle loro finestre, lasciate aperte per far circolare un po' d'aria, ha iniziato ad entrare un odore forte, acre, di bruciato.
Sembra che la pratica di bruciare sterpaglie sia abbastanza frequente per qualche abitante di Via Manzoni e Contrada Selve e già negli anni scorsi ci sono stati problemi con i vicini, che in qualche occasione, si sono rivolti alla polizia municipale per cercare di porre rimedio ad una situazione insostenibile.
In base alla direzione del vento, a soffrire maggiormente sono di solito gli abitanti di via Pavese e zone limitrofe, oppure quelli, come questa sera, di via Roma che da quanto ci hanno riferito, erano veramente imbestialiti e stavano addirittura pensando di far intervenire i vigili del fuoco. Alla fine hanno preferito soprassedere e non dare seguito alle minacce ma nelle prossime occasioni, sicuramente, qualcuno chiederà aiuto alle autorità per tutelare il proprio sacrosanto diritto a respirare.
Non siamo per fortuna ai livelli di qualche anno fa, quando all'interno del fosso che scorre parallelo a Via Fermana furono rinvenuti addirittura dei frigoriferi, ma resta il fatto che dopo gli interventi straordinari di allargamento, taglio degli alberi e la costante opera di pulizia effettuata dall'amministrazione, c'è ancora chi lo utilizza per scaricare i rifiuti.
Basta infatti affacciarsi in qualche punto della via, per scorgere barattoli, vasi, sacchetti di plastica e calcinacci, che fanno bella mostra di se, sia nella scarpata che alla base del fosso. Non sono certamente in quantità tale da creare problemi allo scorrimento dell'acqua ma denotano comunque menefreghismo e assoluta mancanza di civiltà.
Sempre in tema di abbandono di rifiuti, segnaliamo inoltre, vicino al passaggio a livello di via Marche, un cuscino e alcune scatole di cartone, abbandonate qualche giorno fa tra i bidoni dell'umido e del vetro. Qualcuno probabilmente ha cambiato il corredo della propria camera e per disfarsi del vecchio cuscino e delle scatole di lenzuola, non ha trovato posto migliore buttarle a terra sopra il marciapiede.
La lotta all'abbandono dei rifiuti, quando non può contare sul senso civico delle persone, diventa una battaglia dura, se non impossibile, da vincere.
Lunedì, nel ristorante "Signore te ne ringrazi" di Montecosaro, oltre venti cuochi e altrettanti produttori si sono incontrati grazie all’ospitalità dello Chef Michele Biagiola e al supporto di Raffaele Geminiani, presidente dell’associazione Chic, Charming Italian Chef, per conoscersi e fare squadra. Come in una jam sassion, i cuochi hanno improvvisato un piatto sfruttando le materie prime messe a disposizione dalle aziende espositrici, in un clima goliardico e festivo, che ha contagiato tutti i partecipanti.
Biagiola, ancora una volta, si è dimostrato coinvolgente e visionario. "Grazie alla sua generosità – dice Raffaele Geminiani – a distanza di tre anni, CHIC ha riportato nella Regione il format che ha visto tra i protagonisti alcuni tra i più noti e apprezzati professionisti della ristorazione del centro Italia, che si sono uniti in un’unica grande brigata per sperimentare i prodotti di eccellenza del territorio”.
Alle 20:30, invece, è scattata la festa, animata dalla musica di Marco Cecchetti del Terminal di Macerata. Biagiola ha voluto chiamarla la Sagra dei sogni, per mescolare insieme, come in un piatto creativo, cucina alta e piatti più veraci. Grande protagonista, insieme al padrone di casa, che ha preparato i suoi celeberrimi spaghetti, i fusilli alla pecora ed eucalipto dello chef romagnolo Pier Giorgio Parini, insieme alle pizze alla pala di Leonardo Grillo, della pizzeria Suardò di Civitanova Marche.
Giovanni Bartolini, invece, ha sedotto i presenti con una impeccabile versione dei vincisgrassi e una splendida trippa. Oltre ai super cuochi, molti altri espositori, tra cui i formaggi dell’azienda agricola Fontegranne, la porchetta dell’azienda agricola Mei, i carciofi di Montelupone, le marmellate di Sigi, i cargiù di Montappone, il gelato maceratese di Mastrogelato e le Patatas Nana di Senigallia. Tra gli ospiti della serata diversi blogger marchigiani e il vincitore di Masterchef, Simone Scipioni.
Il 16 aprile, presso il ristorante "Signore te ne ringrazi" di Montecosaro, lo chef Michele Biagiola insieme "all’Associazione Chic, Charming Italian Chef", organizzano una giornata tutta dedicata alla gastronomia. La mattina sarà occupata da un incontro a cui parteciperanno i principali chef del territorio marchigiano insieme a produttori nazionali e locali. Sarà l’occasione per creare un network di qualità virtuoso, mettendo insieme conoscenze, passioni e competenze. Una jam session culinaria che prende il nome di "Chic In the kitchen tour", il format ideato e organizzato dall’Associazione CHIC, dove alcuni tra i più grandi rappresentanti della cucina di eccellenza si incontrano per improvvisare un piatto sfruttando le materie prime messe a disposizione dalle aziende, nel 2018 riparte dalle Marche. Saranno oltre 20 gli chef impegnati a scoprire, inventare e cucinare la loro ricetta guidati dall’ispirazione del momento.
Tra i soci di CHIC saranno presenti Armando Beneduce del Ristorante Nascostoposto di Terni, Daniele D’Alberto del Ristorante Borgo Fonte Scura di Silvi (TE), Edi Dottori de La Locanda della Comitissa di Baschi (TR), Pier Giorgio Parini di Rimini.
Ad affiancare gli chef di CHIC saranno alcuni tra i più grandi protagonisti della cucina del centro Italia tra cui Mattia Spadone del Ristorante La Bandiera di Civitella Casanova (PE), Cinzia Mancini della Bottega Culinaria Biologica di San Vito Chietino (CH), Giampiero Giammarini de la Locanda I Piceni di Ortezzano (FM), Emanuele Senzacqua dell’Officina del Sole di Montegiorgio (FM), Aurelio Damiani di Damiani e Rossi di Porto San Giorgio (FM), Matteo Tassotti e lo Chef di Didacus di Lapedona (FM), Iolanda Marchegiani dell’Agriturismo Ponterosa di Morrovalle (MC), Melania Moschini de Agriturismo La Coroncina di Belforte del Chienti (MC), Paolo Mazzieri del Ristorante Mangia di Civitanova Marche (MC), Sabrina Tuzi della Degusteria del Gigante di San Benedetto del Tronto (AP), Daniele Maurizi Citeroni di Ophis ad Offida (AP), Federico Capocasa del Ristorante Itaj di Porto San Elpidio (FM), Nicolò Piccioni dell’ Hostaria dietro le quinte di Jesi (AN), Alessandro Gnocchini e Tiberio Sgalippa de La Limonaia di Civitanova Marche (MC), Carlo Candria de La Casa Azzurra di Civitanova Marche (MC), Lara Mancini di Agra Mater di Colmurano (MC), Andrea Tantucci e Gessica Mastri della Trattoria Gallo Rosso di Filottrano (AN), Rosaria Morganti del Ristorante Due Cigni di Montacosaro (MC), Michele Gilebbi di Nana Piccolo Bistrò di Senigallia (AN) e Andrea Mosca del Ristorante Marili di Grottammare (AP).
Oltre alle aziende partners a livello nazionale quali Az. Agricola Agostinetto Bruno, Nespresso, Pastificio Agricolo Mancini, Riso Buono, Borgo del Balsamico, Agugiaro & Figna, Moretti Forni, Selecta, Fsg Italia, Trabo Italia, Royale, Spirito Contadino, Gico, e Acqua Valverde, saranno presenti piccole aziende che producono prodotti di eccellenza in tutta la regione tra cui Fattorie Biologiche Scibè, Herbartem, Az. Agraria F.lli Magagnini, Fontegranne, Delizie dei Fratelli Angeli, Forno Matteo, Pietro Quercia, Pier Dolce Al Cuore, Gregori Olio, Az. Agricola Sigi, Az. Agr. Anibaldi, Az. Il Seguito, Panificio Totò, Coop. Sociale San Michele Arcangelo, Panificio Borgo Miriam, Az. Nonna Maria e Chips Nanas.
La sera, invece, a partire dalle 20.30, Biagiola ha organizzato "La Sagra dei sogni”, un evento unico nel suo genere, perché trasformerà il ristorante in una piazza in cui consumare in modo informale pietanze preparate al momento dagli chef invitati. Tra gli ospiti ci sarà uno dei più autorevoli e stimati chef italiani del momento, Pier Giorgio Parini, anche lui appartenete all’associazione Chic.
“Un cuoco - ci dice Biagiola - dalla grande sensibilità, a cui mi unisce un forte radicamento territoriale e una passione sfrenata per i vegetali. Pier Giorgio è un talento sorprendente, che stregherà i nostri ospiti”. Sarà presente anche Giovanni Bartolini, lo storico chef della Luma, ristorante che sorgeva proprio nei locali che ospiteranno l’evento. Bartolini farà ritorno per la prima volta nella sua cucina storica, realizzando due grandi piatti del passato, che aumenteranno la sensazione di amarcord. Ad allietare il palato dei partecipanti ci sarà anche Leonardo Grillo, che farà assaggiare le sue pizze alla pala in anteprima assoluta, dato che la sua pizzeria, Sauardò, aprirà i battenti a Civitanova Marche solamente a maggio.
“Insieme a CHIC - spiega Biagiola - abbiamo coinvolto tanti amici e abbiamo chiesto loro di aiutarci a far sognare i nostri clienti. Sarà una sagra vera e propria all'interno di Signore te ne ringrazi, con tanti piatti live da mangiare in assoluta libertà, e ci sarà anche la possibilità di ballare, grazie alla musica di Marco Cecchetti, del Terminal di Macerata. Mentre l’evento BtoB del mattino sarà a porte chiuse, la cena sarà una festa aperta a tutti, al costo di €40.
Con l’arrivo del nulla osta della Banca d’Italia, la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro si appresta a diventare l’Istituto di Credito Cooperativo più grande, dal punto di vista territoriale, dell’intera regione.
Tutto pronto, infatti, per l’approdo dell’Istituto civitanovese nella provincia anconetana, con l’apertura della Sede distaccata di Castelfidardo e delle due Filiali di Loreto e Osimo che porteranno a 16 il numero complessivo delle sedi territoriali ed a 3 le Provincie coperte.
Quella dorica, infatti, si andrà a sommare ai territori storici della Banca di viale Matteotti, quello della provincia maceratese e quello della provincia fermana, ampliando, di fatto, l’operatività dell’Istituto a l’intera area territoriale del centro Marche.
Un momento “storico” per la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro.
Il progetto di ampliamento territoriale è stato presentato questa mattina, presso la bellissima Sala degli Stemmi della Sede Municipale di Castelfidardo, dal Presidente Sandro Palombini, dal Direttore Generale Marco Moreschi e dal Vice Presidente Marco Bindelli.
La nuova sede distaccata di Castelfidardo sarà in via Lorenzo Pelosi 9, la Filiale di Osimo in via Vittorio Bachelet 13, a Campocavallo di Osimo, mentre la sede di Loreto in via Donato Bramante 41.
“Una straordinaria novità per il nostro territorio – dice il Sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani – a beneficio del tessuto sociale ed economico della nostra città, formato in larga misura da famiglie e piccoli imprenditori”.
“Il nostro obiettivo – dice il DG Marco Moreschi – è quello di incrementare le masse intermediate di 150 milioni di euro in due anni, rafforzandoci come punto di riferimento per famiglie e piccole Imprese”.
“Questo ampliamento – dice il Presidente Sandro Palombini - pone le basi per uno sviluppo su scala regionale nel medio periodo. D’altronde come BCC Civitanova e Montecosaro abbiamo i numeri per ampliare il nostro raggio di azione e la forza di un nuovo DG e di un nuovo Gruppo Bancario, guidato da Cassa Centrale Banca e al quale, come noto, abbiamo convintamente aderito, che diventerà uno dei maggiori in Italia”.
“Certo è che – riferisce il Vice Presidente Marco Bindelli – l’atteggiamento che abbiamo riscontrato nel nuovo territorio dorico è stato subito assai favorevole, fin dai primi passi che abbiamo mosso in questa nuova direzione”.
Ricordiamo, a tal proposito, che nel dicembre scorso la Bcc civitanovese ha presentato a Bankitalia, come richiesto dalla normativa specifica, istanza per le nuove aperture accompagnandola con quasi 300 preadesioni a Socio, ben un centinaio in più rispetto a quelle richieste dall’attuale normativa per l’apertura di una sede distaccata.
“Stiamo attraversando un periodo “storico” - riprende Palombini - l’adesione al Gruppo Bancario cooperativo guidato da Cassa Centrale Banca; l’arrivo, nel luglio scorso, del nuovo Direttore Generale Marco Moreschi; ed ora questo ampliamento del perimetro di azione”.
“Un’espansione – dice Bindelli – che rientra nel nostro piano strategico di sviluppo e in quello di Cassa Centrale Banca e sarà supportata dal nostro Direttore Generale Marco Moreschi, il quale, in meno di un anno, è riuscito a ridefinire modello organizzativo e processi e, nel contempo, a dare un importante impulso allo sviluppo commerciale”.
Il DG Moreschi ha poi illustrato il nuovo modello organizzativo della Banca e i dati andamentali, “specchio di una Banca in salute – ha detto Moreschi - e con una robusta situazione patrimoniale”.
DATI ANDAMENTALI
Dati andamentali 2017
Segni positivi su tutti i principali aggregati patrimoniali: + 3.2% la raccolta complessiva a 653 mln€ con particolare enfasi per l'indiretta a +18%; anche gli impieghi segnano una crescita importante e in controtendenza pari ad un + 5.7% a 314 mln€.
In tale contesto si segnala che l'intervento straordinario di copertura del credito ammalorato, che pesa il 13.4% del totale impieghi, ha portato il livello di copertura al 53% ed ulteriormente migliorato il texas ratio portandolo al 47.3%.
Positivo anche il risultato economico finale di esercizio che segna un utile netto pari ad 1.4 mln € nonostante il suddetto innalzamento delle coperture sul credito deteriorato ed una serie di interventi straordinari di accompagnamento all'esodo di parte del personale.
Non da ultimo si evidenza un indice CET1 al 20.4% pur dopo la sottoscrizione dell'aumento di capitale di Cassa Centrale Banca funzionale alla partenza della nuova Capogruppo.
Dati andamentali primo trimestre 2018
e nuovo modello organizzativo
Il lavoro posto in essere negli ultimi mesi sotto il profilo dell'efficientamento organizzativo e dell'evoluzione distributiva mostra segnali importanti già nel primo trimestre del corrente esercizio: la raccolta cresce di un 4.43% in ulteriore accelerazione rispetto all'esercizio appena chiuso con il risparmio gestito che segna un +20%; ulteriore accelerazione per gli impieghi che mostrano una crescita del 6.55% rispetto ad un sistema del credito cooperativo in contrazione dell'1,1%.
Si riscontrano anche i primi risultati sul fronte del contenimento dei costi, con il totale delle spese amministrative che, nello scorso mese di marzo, è diminuito del 4%.
E' inoltre in fase attuativa un'importante operazione di cessione delle sofferenze congiuntamente alla Capogruppo che porterà il totale dei crediti non performing al di sotto del 10% nell'arco del 2018.
A Montecosaro l'ottavo Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti ha visto nella finale di ieri, domenica 8 aprile, il trionfo del tenore Valerio Borgioni. Un'edizione che si è caratterizzata dalla scelta della giuria di non assegnare, per la prima volta nella storia della competizione, il primo premio. Il giovane tenore romano, classe 1997, ha però ottenuto il maggior numero di consensi, vincendo il secondo premio, il premio giovane promessa e il premio del pubblico. Terzi pari-merito, Brigitte Canins (Italia) e Seo Jeonghyeok (Corea). Il concorso Anita Cerquetti offre poi possibilità di debutto. Yang Yinghe (Cina) potrà infatti partecipare a Treviso ad un concerto per le celebrazioni Rossiniane, mentre a Grosseto si esibirà Holly Czolacz (Inghilterra). Quindi con l'Orchestra Sinfonica di San Remo ci saranno Borgioni, Canins e Jeonghyeok. Gli altri finalisti del Teatro delle Logge sono stati Davide Ciarrocchi (Italia), Sergei Morozov (Russia), Andranik Fatalov (Armenia) e Dina Perekmodko (Russia).
“Abbiamo scelto di non assegnare il primo premio – ha spiegato il soprano Inés Salazar, presidente di giuria – perché abbiamo ascoltato ragazzi che spiccano in musicalità, espressività e voce, ma con alcune cose da risolvere. Non molte. La nostra responsabilità è quella di incentivarli e aiutarli nell'iniziare nel migliore dei modi una bella carriera”.
“Anche quest'anno – le parole del maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico - tanti giovani cantanti lirici si sono sfidati nel nome della grande Anita Cerquetti a Montecosaro, per aggiudicarsi uno dei cinque debutti che abbiamo offerto. Grazie ai tanti collaboratori che rendono straordinaria questa iniziativa”.
Soddisfatta per la riuscita l'amministrazione di Montecosaro, con il vice sindaco Lorella Cardinali e l'assessore Filippo D'Alterio che hanno seguito la finale.
“Un concorso che portiamo avanti perché riconosciamo la sua indubbia importanza – ha detto la Cardinali -: qui vengono coinvolti giovani ragazzi ed è bello poter dar loro possibilità di emergere”.
La serata, condotta con grande professionalità da Maria Tiziana Pepi, ha visto il piacevole intermesso al pianoforte di Gian Luca Randi, Elisa Conestà, Eleonora Fazzini e Federico Tartabini.
Il Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti è organizzato dal Comune di Montecosaro insieme all’Accademia Anita Cerquetti, con la collaborazione dell’Associazione Musicale Gilfredo Cattolica. Si realizza anche grazie al supporto del Rotary Club di Civitanova Marche, del Distretto Rotary 2090, del Lions Host e Lions Cluana di Civitanova Marche.
Il Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti di Montecosaro è arrivato alla sua ottava edizione, pronto ad animare il Teatro delle Logge da venerdì 6 aprile a domenica 8, con la finale che si terrà in forma di concerto pubblico dalle 17. Un traguardo importante, per una manifestazione che nel corso degli anni ha permesso a tanti giovani cantanti di trovare spazi dove debuttare. E, ovviamente, l'evento vuole essere tributo al grande soprano Anita Cerquetti, che ha personalmente seguito il concorso muovere i suoi primi passi. La scomparsa della Cerquetti, avvenuta nel 2014, ha motivato ancora di più gli organizzatori nello stringere rapporti con nuove realtà internazionali. Così, dopo aver offerto ai vincitori di potersi esibire in importanti scenari, ultimo a New York al gran gala del Carrer Bridges, quest'anno ci saranno in palio due concerti, uno con l'Orchestra Sinfonica di Sanremo e l'altro con l'Orchestra Sinfonica di Grosseto, oltre ad una esibizione con l'Orchestra Sinfonica Puccini.
“Siamo arrivati ad otto anni di attività al servizio di giovani cantanti lirici – le parole del maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico della rassegna - e siamo felici di offrire e di aver offerto debutti, grazie ai quali alcuni vincitori hanno iniziato delle brillanti carriere. Continuiamo poi a ricordare la straordinaria soprano Anita Cerquetti, considerata il più grande soprano verdiano del Novecento”.
La giuria, sempre di alto spessore è presieduta dal soprano Inés Salazar, quest'anno è composta da: Alfredo Sorichetti, direttore d'orchestra; Giancarlo De Lorenzo, direttore d’orchestra, direttore artistico Orchestra Sinfonica di Sanremo; Antonio Di Cristofano, pianista, direttore artistico Orchestra Città di Grosseto; Maurizio Scardovi, agente, titolare dell’Agenzia Punto Opera di Bologna; Gian Luca Pasolini, tenore.
“Siamo arrivati all'ottavo anno del concorso – ha detto il sindaco Reano Malaisi -, un appuntamento che continua a rappresentare il più importante evento culturale del nostro territorio. E continua ad essere un significativo strumento di promozione sia a livello nazionale che internazionale, e i riscontri lo hanno dimostrato. Siamo orgogliosi di poter dare opportunità a giovani talenti di potersi esprimere e trovare occasioni significative. Grazie al maestro Sorichetti e a chi da anni con efficacia permette di far vivere questo concorso lirico, dando prestigio alla manifestazione”.
Il Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti è organizzato dal Comune di Montecosaro insieme all’Accademia Anita Cerquetti, con la collaborazione dell’Associazione Musicale Gilfredo Cattolica. Si realizza anche grazie al supporto del Rotary Club di Civitanova Marche, del Distretto Rotary 2090, del Lions Host e Lions Cluana di Civitanova Marche.
Con forza, tenacia e determinazione, il montecosarese Giole Sabbatinelli, giovane promessa della scuola di danza Effort di Giosy Sampaolo, dopo il tentativo fallito lo scorso anno, ha voluto riprovare e stavolta ce l'ha fatta: ha superato con successo l'audizione presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala.
Enorme soddisfazione da parte di mamma Lina, di papà Giuliano e del fratello maggiore Alessio, terzino delle giovanili della squadra locale, che si dicono ancora increduli e frastornati dall'eco mediatica del successo ottenuto, con il telefono che ha squillato di continuo in mattinata, con amici e conoscenti che hanno voluto complimentarsi.
"Nonostante l'euforia - ci dice il papà - rimaniamo comunque con i piedi per terra, dato che c'è ancora uno step fondamentale da superare per l'ammissione alla prestigiosa scuola milanese". l'11 giugno, infatti, Gioele dovrà tornare nel capoluogo meneghino per due settimane di corso, con allenamenti quotidiani, fino a venerdì 22 e il giorno seguente ci sarà l'esame definitivo che sancirà l'ammissione o l'esclusione dalla prestigiosa scuola di ballo.
Il papà Giuliano, per concludere, ci confida una piccola curiosità sulla loro trasferta lombarda. Vista l'esperienza dello scorso anno e la difficoltà di superare l'audizione, avevano prenotato l'hotel solamente per una notte, dando come molto probabile l'esclusione. Quando però hanno letto in bacheca l'esito straordinario di Gioele, smaltita l'euforia, ha dovuto ricontattare immediatamente l'hotel per vedere se avessero ancora camere disponibili, per prolungare la loro permanenza, dato che il giorno seguente ci sarebbero state le visite mediche (anche quelle superate con successo).
Ci associamo quindi alle congratulazioni per quanto fatto finora e facciamo un grosso in bocca a Gioele e alla sua famiglia per la prossima tappa decisiva di giugno.
Giusto il tempo di aggiudicarsi il secondo gradino del podio nel Gran Premio Motociclistico del Qatar per la categoria Moto2 e Lorenzo Baldassarri, pilota del maceratese classe 1996, torna nelle Marche per prepararsi al prossimo obiettivo, il Gran Premio in Argentina. Prima di risalire in sella alla sua Kalex e allenarsi nella VR Academy di Valentino Rossi, Baldassari fa tappa alla Vittorazi Motors, azienda di Morrovalle del settore aeronautico dalla gloriosa storia passata e dalla sorprendente e continua crescita.
Tra il rombo del motore della due ruote e quello del parapendio ci sono più legami di quelli che si possa credere. Infatti la storia della Vittorazi si fonde con quella delle minimoto, scuola di formazione di prestigiosi campioni del motociclismo mondiale. Fu proprio Vittoriano Orazi, padre fondatore dell’azienda, a realizzare nel lontano 1985, quando la base era a Montecosaro, un primo modello di minimoto e avviare un nuovo segmento di mercato che sfociò anche in campionati e gare.
«La mia storia sulle due ruote – racconta Baldassarri – è iniziata proprio su una minimoto gialla della Vittorazi. Avevo circa 4 anni e il mio primo giro di prova fu su un circuito al Lido di Fermo. Me ne innamorai – racconta – e dall’età dei 7 anni iniziai a gareggiare. Trovarmi qui alla Vittorazi è una grande emozione – spiega il giovane motociclista - sono una persona molto curiosa, volevo scoprire di più di questa azienda, capire come lavora, come si assemblano motori così prestazionali».
Da allora di strada ne ha fatta parecchia il motociclista di Montecosaro, a ben vedere vera e propria fucina di talenti, e quella prima volta in sella ad una Vittorazi pare non averla mai dimenticata.
«Una visita che ci ha fatto molto piacere – racconta uno dei titolari dell’azienda, Matteo Orazi – ci inorgoglisce constatare che tanti campioni siano partiti nella loro avventura sportiva proprio dalle minimoto ideate da mio padre – spiega - Tanti giovani e grintosi piloti, basti pensare a Valentino Rossi, Marco Melandri, Franco Morbidelli, Andrea Dovizioso, solo per citarne alcuni, e anche il giovane “Balda”, hanno iniziato guidando una Vittorazi. E ancora oggi, pur occupandoci di motori d’altro tipo e utilizzo – continua – nel nostro operare rimane la stessa filosofia: innovazione, ricerca, passione. Tre parole chiave alla base di ogni grande risultato».
E infatti il team della Vittorazi continua, sulla scia di un ottimo 2017, a tenere lo sguardo proteso al futuro. «Stiamo lavorando per un’azienda 2.0 – spiega Orazi – che possa contare su un team motivato, giovane e avanguardista. La scorsa estate siamo balzati sui giornali perché cercavamo giovani meccanici propositivi, desiderosi di crescere, appassionati e facevamo fatica a trovarli. Dopo quell’appello li abbiamo trovati, ma ancora oggi siamo aperti ad accogliere e valutare nuove figure di alta professionalità e dedizione perché alla base dei nostri risultati c’è sempre un team giovane, determinato e visionario».
Sarà questo il segreto della ricetta della Vittorazi che amplia la produzione dopo un 2017 con oltre 1500 commesse, il 95% della produzione destinata all’Estero, un campionato mondiale vinto e il dodicesimo titolo italiano conquistato.
Ancora auto che non rispettano il segnale di stop all'incrocio tra via Marche e via Tangenziale, creando un potenziale pericolo, in un punto che non è nuovo a violenti scontri, con l'ultimo grave incidente occorso alla fine di novembre (Leggi https://goo.gl/BtHUiZ).
L'episodio si è verificato la scorsa notte, quando erano circa le 2:30, con protagonista una macchina bianca lanciata su via Marche, in direzione centro storico, che nonostante lo stop ed il sopraggiungere di un'altra auto, ha tirato dritto infischiandosene allegramente del codice della strada.
In verità aveva qualche secondo di vantaggio sull'auto che stava arrivando da via Tangenziale ma questo non giustifica assolutamente il suo gesto, dato che quando c'è uno stop, sarebbe buona norma fermarsi e non accelerare per passare prima degli altri ma evidentemente, ad una certa ora della notte si pensa che tutto sia permesso.
I Comuni di Montecosaro e Civitanova Marche ospiteranno, rispettivamente sabato 24 e domenica 25 marzo, la Fanfara dei Carabinieri a cavallo del IV Reggimento di Roma, manifestazione organizzata in collaborazione con Anc di Civitanova, Montecosaro e Morrovalle e Arma.
L'evento è stato presentato questa mattina, nella sala della Giunta di Palazzo Sforza, dai sindaci Fabrizio Ciarapica e Reano Malaisi, dal presidente Anc Roberto Ciccola, dal maggiore Enzo Marinelli, presenti anche don Lauro Marinelli della parrocchia dell'Annunziata e Gino Pierangeli del comitato cittadino, Aurelio Del Medico coordinatore della Protezione civile, Ermanno Mori jr dell'ippodromo San Marone, Alberto Frenicchi presidente emerito della Banda di Civitanova.
“Ospitare la Fanfara dei Carabinieri a cavallo di Roma – ha detto il sindaco Ciarapica - è un onore per l'Amministrazione comunale che rappresento e un appuntamento prezioso per la nostra città. La manifestazione è legata alla memoria del maresciallo Sergio Piermanni, medaglia d'oro al Valor Militare, di cui lo scorso 18 maggio è stato celebrato il quarantennale della tragica morte. Voglio ringraziare Roberto Ciccola, organizzatore impeccabile di eventi istituzionali ricchi di significato per la storia cittadina, l'associazione carabinieri che collabora costantemente con il nostro Comune, il maggiore Enzo Marinelli e il collega Reano Malaisi. Questo evento è il risultato di quanto si può fare per il territorio se si lavora in sinergia, e il segnale che insieme si possono raggiungere traguardi davvero importanti anche sul fronte dello sviluppo dei servizi”.
A Montecosaro, in occasione della festa dell'Annunziata, la sfilata si concentrerà per le vie limitrofe al santuario Santa Maria a Piè di Chienti (ore 16), mentre a Civitanova partirà domenica, sempre alle 16, dal Varco sul Mare, per arrivare al monumento Piermanni sul lungomare sud, dove verrà osservato un minuto di silenzio, e percorrere via Santorre di Santarosa, viale Vittorio Veneto, via Lauro Rossi, corso Umberto I, la sede del Comune e poi di nuovo, dal vialetto sud al punto di partenza.
Anche il sindaco Malaisi ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra i due comuni, rimarcando la straordinarietà di questa edizione della festa cittadina che vanta una tradizione antichissima nella storia della Marca maceratese.
Don Lauro ha lodato i valori che emergono dall'unione dei popoli, lanciando un appello ad una maggiore promozione dei beni architettonici marchigiani, che il mondo ci invidia.
Il maggiore Marinelli, ringraziando le Amministrazioni, ha detto: “Saranno due giorni dedicati alle nostre tradizioni, dalla festa religiosa alla nostra fanfara, utili a veicolare quei valori che ogni giorno sono fondamentali nello svolgimento del nostro servizio. Questi eventi rivolti al grande pubblico ci permettono di fare comunità e far conoscere ai cittadini le eccellenze dell'Arma”.
Il presidente Ciccola ha ricordato che la Fanfara venne a Civitanova nel 2009 comandata dal maresciallo capo Fabio Tassinari. L'allora sindaco Mobili chiese il contributo del compianto capitano Mori per ospitare gli equini e la famiglia Mori prosegue oggi nell'opera di supporto a manifestazioni istituzionali di grande rilievo.
Per l'occasione il ten. Colucci come tradizione ha realizzato una litografia, la prima del 2018.
L'ordinanza per la chiusura delle strade sarà inviata nei prossimi giorni.
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L’istituzione della Fanfara nell’Arma dei Carabinieri – che già contava dal 1820 alcuni trombettieri, chiamati “trombetti” – risale ufficialmente al R.D. 18 giugno 1862, nel quale fu stabilito per il Corpo dei Carabinieri Reali di ” (…) aumentare la forza degli Stati Maggiori di tutte le Legioni onde…. impiegare alcuni uomini al servizio di trombettiere e … istituire, presso la XIV Legione (corrispondente alla Legione Allievi Carabinieri di Torino) che ha un gran numero di uomini concentrati a Napoli e che occorre talvolta riunire…. una fanfara di 24 individui (…)”.
Dispose inoltre: “Gli Stati Maggiori delle 14 Legioni del Corpo dei Carabinieri Reali siano aumentati ciascuno di… 1 brigadiere a cavallo, 1 vicebrigadiere a cavallo e 4 carabinieri a cavallo per servire da trombettieri. Di più quello della VII Legione di 1 maresciallo d’alloggio a piedi e 5 carabinieri a piedi per la fanfara. E quello della XIV di 1 maresciallo d’alloggio maggiore a piedi, 13 carabinieri a piedi e 11 carabinieri a cavallo per la fanfara…”.
Il 30 luglio successivo con circolare n. 2510 il Comitato dell’Arma (Comando Generale) stabilì quali fossero i distintivi speciali dei trombettieri (v. Banda dei Carabinieri).
La Fanfara della Legione Allievi Carabinieri fu il nucleo che determinò successivamente la formazione della “Musica” dell’Arma (1894) poi della Banda (1910).
La Fanfara della Legione territoriale di Napoli ed i nuclei trombettieri delle altre Legioni ebbero diversa evoluzione.
Attualmente 7 reparti dell’Arma – Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, Scuole Allievi di Roma e Torino, Reggimento a Cavallo e Battaglioni di Milano, Napoli e Palermo – hanno una propria Fanfara, costituita da 1 sottufficiale e 31 militari di truppa (v. Banda dei Carabinieri).