Disavventura, ma col lieto fine, per una donna dispersa questa mattina tra i boschi dell'entroterra maceratese, tra i comuni di Monte Cavallo e Visso. La malcapitata si era avventurata con un compagno, dal quale si è successivamente separata, per la ricerca dei funghi e - dopo essersi allontanata - è stata sorpresa dal maltempo perdendo il senso dell'orientamento e, di conseguenza, il sentiero principale.
L'allarme è stato lanciato proprio dalla persona che si trovava insieme alla donna, che non riusciva più a trovarla. Nell'immediato, una squadra dei vigili del fuoco è stata inviata sul posto. Nell'arco della mattinata i pompieri hanno individuato e raggiunto la dispersa.
La donna si trovava in un buono stato di salute, ma era visibilmente affannata e disorientata, tanto che è stata affidata alle cure dei sanitari del 118, intervenuti con un'ambulanza e condotta, per accertamenti, al pronto soccorso.
Un weekend a tutta velocità quello appena andato in archivio a Monte Cavallo, che ha fatto da cornice all'evento 'Speed Down'. Si tratta di una gara, organizzata dall'associazione Emilia Corse riservata a spiriti temerari, in quanto gli equipaggi partecipanti - a bordo di mezzi creati in proprio ma rigorosamente privi di motore e con freno a disco - si sono lanciati in discesa con l'obiettivo di realizzare il miglior tempo.
La tappa di Monte Cavallo, non competitiva, si è svolta nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 agosto su un circuito di 2 chilometri lungo la provinciale Monte Cavallo-Collattoni. La manifestazione è tornata nel comune tre anni dopo l'ultima volta, un'assenza causata dalle difficoltà legate alla pandemia. A partecipare sono stati equipaggi singoli e a coppie per un totale di 38 concorrenti provenienti da tutta Italia, da Reggio Calabria sino a Trento.
I mezzi si sono sfidati in una gara a tempo toccando punte di 90/95 km/h, ognuno facendo riferimento alla propria categoria di competenza: dai motocicli ai kart, sino a carretti con cuscinetti in acciaio. "Si è trattato di un evento capace di incentivare le presenze turistiche dell'intera zona dell'entroterra maceratese, in quanto partecipanti e appassionati hanno avuto modo di osservare le nostre bellezze durante tutti i 4 giorni in cui si sono stabiliti a Monte Cavallo per provare il circuito. Un successo", ha sottolineato il sindaco Pietro Cecoli.
Ultimati i lavori per la messa in sicurezza del ponte sulla strada comunale di Pian della Noce, per l’eliminazione del rischio idraulico del torrente Madonna, che scorre a margine dell’abitato storico e delle attuali abitazioni di emergenza post-terremoto del 2016, nel Comune di Monte Cavallo. Oggi si è svolta la cerimonia di apertura del ponte, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e Difesa del suolo, Stefano Aguzzi, del sindaco Pietro Cecoli e delle consigliere regionali Elena Leonardi e Anna Menghi.
“Erano interventi necessari e urgenti da realizzare – ha detto Aguzzi – Nonostante l’iter sia stato complesso sono soddisfatto che siano stati completati, grazie all’impegno e alla collaborazione sia della Regione che delle amministrazioni locali, degli enti e dei tecnici incaricati”. Per questi lavori, la Regione ha utilizzato i fondi POR-FERS Asse 8 destinati alla riduzione del rischio idraulico nei territori colpiti dal sisma, destinando 600 mila euro alle opere per il Comune di Monte Cavallo. Il percorso amministrativo non è stato semplice in quanto la progettazione si colloca in zona di pregio ambientale. Dopo circa 1 anno, i lavori sono stati ultimati ed oggi l’opera è stata consegnata al Comune. La progettazione e l’esecuzione delle opere sono state curate in ogni sua fase dai dipendenti del Genio Civile di Macerata.
Nel tratto di strada che conduce al centro abitato era presente un ponte che è stato riconosciuto non adeguato alla piena di progetto e comunque al limite di servizio; è stato quindi progettato un nuovo ponte della lunghezza di 12 metri, a 2 carreggiate. I lavori si sono concentrati sul torrente della Madonna, in quanto sul torrente dell’Angelo si erano già risolti i problemi di esondazione con l’utilizzo di fondi dal Sisma del 1997, costruendo un nuovo ponte e curando lo scorrimento delle acque.
L’obiettivo è stato ripristinare l’argine di difesa dell’abitato, con attenzione sugli accessi ai fondi privati, prevedendo dossi artificiali per contenere le acque nella zona di scorrimento naturale. Il ripristino dell’argine è avvenuto emulando la tecnica dei muretti a secco, patrimonio culturale dell’Alto Chienti e Potenza, riconosciuta ultimamente come opera patrimonio immateriale dell’Unesco. Infatti a Monte Cavallo sul torrente dell’Angelo vi è un pregevole muro a secco che svolge la funzione di difesa idraulica.
“Con la realizzazione del muretto – ha affermato Aguzzi – si è portato a termine un intervento che oltre ad essere funzionale all’eliminazione del rischio idraulico, preserva una tecnica e una costruzione strettamente connesse ad elementi identitari e culturali del Maceratese, le quali possono diventare un focus di riferimento per altri interventi da realizzare in contesti simili”.
Monte Cavallo piange la scomparsa del 43enne Lucio Testiccioli. L’uomo, che lavorava in banca, al Credito cooperativo dei Sibillini di Pieve Torina, si è spento domenica sera all’Hospice di San Severino, dopo aver affrontato con dignità un male che non gli ha lasciato scampo.
Ieri tante persone, alla camera ardente allestita nella chiesa parrocchiale del paese, si sono strette alla moglie Lucia, ai genitori Otello e alla sorella Simona e al fratello Paolo.
Il funerale è previsto per oggi, alle 10.30, sempre nella chiesa del paese. Numerosi i messaggi di affetto e vicinanza, dall’associazione Avis comunale di Pieve Torina al Comune di Monte Cavallo.
Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”. “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”. Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.
Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.
La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione.
La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione” ha detto il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande.
“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.
Approvata in via definitiva la nuova Legge di Bilancio 2022 con 355 voti a favore. Tante le modifiche introdotte dal testo, dalla riforma fiscale all'intervento sul caro bollette. E non sono mancate le polemiche.
La nuova legge prevede per il 2022 l’impiego di 37 miliardi di Euro, con risorse pari a 13,7 mld e un aggravamento del deficit nazionale di 23,3 mld. Saranno principalmente la riforma fiscale (con il taglio di Irpef e Irap), il caro-bollette (con un intervento di 1,8 mld), il reddito di cittadinanza (confermato) e il Superbonus (fino al 110%) le misure di intervento maggiormente interessate dalla manovra “espansiva”.
Nello specifico, 8 mld saranno destinati al taglio delle tasse a alla cancellazione dell’Irap per autonomi e professionisti, operazione che dovrebbe in un secondo momento avviare la riforma fiscale: passaggio delle aliquote da 5 a 4 e detrazioni del 23% per i redditi fino a 15 mila euro, 25% per i redditi fino a 28 mila euro, 35% tra 28 mila e 50 mila euro, 43% oltre i 50 mila euro. Per i redditi fino a 15 mila euro rimane il bonus Irpef da 100 euro, rimodulato fino ai 28 mila.
Per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia, la manovra taglierà le bollette di luce e gas nel primo trimestre del 2022 (fino al raggiungimento dell’importo di 912 milioni di euro) per i redditi bassi con Isee sotto sotto gli 8.265 euro oppure con 20 mila euro lordi annui e almeno quattro figli. Per le famiglie con redditi maggiori ci sarà invece l’opportunità di rateizzare (senza interessi aggiunti) il pagamento dei primi 4 mesi di bollette fino a 10 mesi. Nel primo trimestre, inoltre, verranno annullati gli oneri di sistema per le utenze della luce fino a 16 kwh, oltre a una riduzione dell’Iva al 5% sul metano da riscaldamento. Non ultimo, la possibilità di pagare nell’arco di 180 giorni (anziché 60) le cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022, senza pagare interessi di mora o sanzioni ulteriori. Sarà rifinanziato il reddito di cittadinanza, anche se dal 2022 osserverà regole più rigide e controlli più severi prima della concessione del sostegno, facendo decadere la richiesta dopo il secondo rifiuto.
Per quanto riguarda gli incentivi edilizi, la novità più rilevante è rappresentata dalla conferma del Superbonus in aggiunta all’eliminazione del tetto ISEE per i lavori di ristrutturazione degli edifici monofamiliari (purché il 30% dei lavori sia ultimato entro il 30 giugno 2022). Il Sisma-bonus sarà invece prorogato al 2025 e salirà dal 50 all’85%, con interessamento di tutti i centri colpiti da un evento sismico, a partire dal terremoto dell’Aquila del 2009. La legge di bilancio 2022 prevede, in questo senso, lo stanziamento di 6 miliardi di Euro aggiuntivi per la ricostruzione privata nelle aree colpite dal sisma, con 200 milioni di Euro per l’assistenza alla popolazione. Il Sisma-bonus, va ricordato, consente ai contribuenti di eseguire interventi per l’adozione di misure antisismiche beneficiando di detrazioni, il cui valore si lega alla riduzione del rischio sismico e alla realizzazione dei lavori sulle parti comuni di edifici condominiali.
E' il 26 ottobre del 2016, un mercoledì sera come tanti dalle parti di Monte Cavallo, un piccolo borgo di 100 anime della provincia maceratese al confine con l'Umbria. Qui si conoscono tutti e il sindaco, tranne una breve parentesi, è in carica addirittura dal 1990. Renzo si trova a tavola per una cena tra amici all'interno della sua trattoria. All'improvviso la terra comincia tremare, i muri a spaccarsi: è l'inizio della fine.
Era già accaduto. Sì, perché questo piccolo borgo si trova in zona 1 nella categoria di livello sismico: il più elevato possibile. Nel 1996 da queste parti c'erano già passati: allora molte abitazioni andarono distrutte o rese inagibili e le casette in legno che sono state edificate temporaneamente, a distanza di 25 anni, regnano ancora al centro di quello che era un parcheggio e oggi è diventato un nuovo luogo di socialità.
Renzo avrebbe potuto abbandonare tutto, rispondere presente alle richieste di importanti ristoranti della regione e andare via di qua. Ma non l'ha fatto e oggi è da tutta la regione - e moltissimi anche da fuori - che decidono di venire qui. "Sono troppo orgoglioso e non potevo mollare, è stato per questo che ho riaperto la mia trattoria, è stata la prima attività a ripartire dopo il terremoto", racconta Renzo.
La sua nuova realtà, quella lavorativa ma soprattutto quella familiare, è fatta appunto di casette in legno. Dentro queste abitazioni temporanee Renzo ci vive anche. Rifinite. Accoglienti. Ma mai quanto casa o come il suo vecchio ristorante, che nei prossimi mesi sarà invece raso al suolo. "Non sappiamo ancora per quanti altri anni dovremo restare qui dentro, ma ormai mi ci sono quasi affezionato e non spingo più per andar via". La vita di Renzo, di sua moglie e della figlia Clarissa è ricominciata da qui, dove le aquile nidificano e il loro volo rappresenta un augurio di buona speranza. Ed è con questa speranza di rinascita e di gioia negli occhi che la redazione di "Storie" augura alle decine di migliaia di lettori di queste prime 7 puntate un Sereno Natale. Noi ci prendiamo un piccolo periodo di pausa per ritornare con voi, con tante nuove storie da tutta la regione, all'inizio del nuovo anno. Questa è la storia di Renzo e de "Il Nido dell'Aquila":
Due coppie marchigiane e una toscana si sono laureate Campioni d’Italia nella sfida che ha assegnato il tricolore agli atleti tesserati Figest che si sono dati battaglia nel lancio della ruzzola a coppie in tre percorsi che hanno interessato altrettanti Comuni del Maceratese: Monte Cavallo, Valfornace e Pieve Torina.
Le tre stupende località dell’Appennino hanno ospitato il 5° Campionato italiano di lancio della ruzzola la cui organizzazione è stata affidata all’Asd Gsr Monte Cavallo, guidata da Graziano Cervelli.
Tre le categorie in gara: per la categoria A ben 48 le coppie iscritte, 40 nella categoria B e altre 32 per la categoria C. In tutto 240 partecipanti impegnati nei lanci tra il percorso di Villarella, il ruzzodromo di Valfornace e il terzo percorso di Capriglia.
Molte le società rappresentate con i rispettivi portacolori arrivati da Arezzo, Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno ma anche Perugia e Siena.
Al termine delle gare pranzo sociale e premiazioni, in piazza a Monte Cavallo, uno dei centri colpiti dal sisma del 2016, alla presenza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, del vice presidente del Consiglio regionale, Gian Luca Pasqui, del presidente nazionale della Federazione Italiana dei Giochi e degli Sport Tradizionali Figest, Enzo Casadidio, del sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli, e di altri amministratori locali.
Per la categoria A sul gradino più alto del podio la coppia composta da Roberto Mercanti e Samuele Bianchi di Ancona. Argento per Gianni Papi e Duccio Ceccacci, sempre di Ancona mentre bronzo a Mauro Sabatini e Massimo Passeri di Perugia.
Nella categoria B titolo di campioni d’Italia a Marco Stuppini e Silvano Leonori di Macerata, argento a Luciano Milani e Federico Caprari sempre di Macerata mentre bronzo agli anconetani Alberto massi e Avio Franceschetti.
Per la categoria C titolo tricolore alla coppia formato da Bruno Ferroni e Luigi Ferroni, dalla provincia di Siena, argento per gli anconetani Luigi Cingolani e Aldeo Sabbatini e bronzo a Domenico Ciappelloni ed Enzo Luzi.
L’appuntamento sportivo, uno dei primi dopo l’emergenza Covid a firma della Figest, ha registrato anche la presenza del presidente regionale della Federazione, Matteo Capeccia, del dirigente provinciale Patrizio Romaldini, del presidente di specialità, Mauro Sabatini, e dei consiglieri federali Valeriano Vitellozzi e Stefano Cardarelli.
Sono iniziati i lavori di asfaltatura della provinciale 30, “Collattoni”, dell’importo di 100mila euro. Su questa strada, che si estende dal centro abitato di Monte Cavallo fino all’innesto con la provinciale 96, “Pieve Torina-Colfiorito”, la Provincia di Macerata è intervenuta nel 2019 e nel 2020 rifacendo asfaltature in più tratti.
L’Amministrazione provinciale ha previsto di intervenire anche questa volta su più tratti per mettere in sicurezza le parti di strada più ammalorate. Il lavoro è inserito nel bilancio dell’Ente per l’anno 2021 e viene finanziato con le risorse messe a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) per la sicurezza delle strade.
“Portiamo avanti contemporaneamente a ritmo serrato vari interventi di asfaltature – dichiara il Presidente Antonio Pettinari –, previsti per l’anno 2021. A questi lavori di risanamento effettuati con le risorse del MIT, infatti, se ne affiancano altrettanti finanziati con fondi propri dell’Ente”.
Ben 240 giocatori oggi e domani si sfideranno nel 5° Campionato italiano di lancio della ruzzola a coppie, organizzato dalla Asd Gsr Monte Cavallo, società affiliata alla Federazione Italiana dei Giochi e degli Sport Tradizionali Figest.Il ritrovo oggi è avvenuto in piazza Caduti di Nassiriya, a Monte Cavallo. Le gare si svolgono su tre percorsi diversi e interessano i Comuni di Monte Cavallo, Pieve Torina e Valfornace. Il primo tracciato è quello della Villarella, il secondo interessa il ruzzodromo di Valfornace, inaugurato lo scorso 17 luglio, il terzo è quello di Capriglia, tra Pieve Torina e Valfornace.Le coppie che hanno preso parte alla manifestazioni sono arrivate dalle province di Ancona, Pesaro e Urbino, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Arezzo, Perugia e Siena. I partecipanti sono suddivisi in tre categorie: per la categoria A 48 coppie, per la categoria B 40 coppie mentre per la categoria C 32 coppie. In tutto 240 giocatori più le rispettive giurie.Il Campionato si è aperto oggi con le prime due eliminatorie, mentre domenica si svolgeranno la semifinale e, a seguire, la finale. Al termine della gara ritrovo e premiazioni a Monte Cavallo, uno dei Comuni più colpiti dal sisma del 2016.
Presenti il presidente della Figest nazionale, Enzo Casadidio, il presidente regionale Matteo Capeccia, il dirigente provinciale Patrizio Romaldini, il presidente di specialità, Mauro Sabatini, i consiglieri federali Valeriano Vitellozzi e Stefano Cardarelli, il presidente dell’Asd Gsr Monte Cavallo, Graziano Cervelli. A fare gli onori di casa saranno i sindaci di Monte Cavallo, Pietro Cecoli, di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, e di Valfornace, Massimo Citracca. Ha assicurato la propria presenza anche il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui.“Finalmente, e con enorme gioia, salutiamo la ripresa dei nostri campionati dopo il terribile periodo di pandemia – sottolinea il presidente nazionale Figest, Enzo Casadidio, che aggiunge – Da marchigiano posso dire di giocare in casa in un territorio dove storia e tradizione la fanno da padrone. In questo contesto ben si inseriscono i nostri giochi tradizionali come la ruzzola che è molto praticata nelle Marche. Ritengo che questo Campionato italiano possa essere una iniziativa degna di lode per la divulgazione sia dei nostri sport, della nostra Federazione e delle sue molteplici attività, sia per l'aspetto più turistico della promozione del territorio in un momento in cui gli italiani hanno ricominciato a sentirsi liberi di viaggiare”.
Monte Cavallo, un centinaio di abitanti, è uno dei comuni più piccoli della provincia di Macerata: uno splendido paesaggio montano raccoglie il tursmo di chi è alla ricerca di un’oasi di pace nella natura più incontaminata, di una passeggiata in montagna lontano dalle mete più affollate.
Nella pausa pranzo 'Il Nido dell’aquila', un piccolo ristorantino a conduzione familiare, offre le sue prelibatezze, tra cui i rinomati antipasti come le cotiche con i fagioli, gli zampetti di maiale con il finocchio, la coratella. Ma c’è solo l’imbarazzo della scelta, è tutto squisito in questo “nido”, tutto ha il sapore della cucina nostrana e tutto parla della dedizione con cui Renzo Budassi con la moglie Stefania e la loro figlia Clarissa hanno fatto ripartire questa attività nel 2017, dopo il terremoto che li ha costretti a chiudere e ad abbandonare quella che era stata dal 2006 la sede originaria del ristorante.
Meta di molti clienti, nuovi ed affezionati, che dalla costa in poco meno di un’ ora raggiungono il Nido dell’ aquila, Clarissa ci racconta del dispiacere provato nel fine settimana appena trascorso per aver dovuto rifiutare tante prenotazioni a causa del contingentamento imposto dall’emergenza Covid.
Fortunatamente, ci spiega, le miti temperature e le giornate soleggiate di questi giorni hanno permesso di ampliare la zona ristoro con tavoli all’aperto come è consuetudine fare con l’arrivo della primavera, ma nonostante ciò non si sono potute soddisfare tutte le richieste giunte telefonicamente.
D’altro canto è impossibile pensare di organizzare un doppio turno perchè “lo slogan” è “una domenica al Nido”: chi si siede per pranzo a mezzogiorno, circondato dalle vette che sovrastano il piazzale del ristorante, nel relax più totale, baciato dal sole, è praticamente impossibile si alzi da tavola prima delle 4 del pomeriggio!
“La settimana scorsa la SUAM della Regione Marche ha appaltato i lavori per l'eliminazione del rischio idraulico a Monte Cavallo sul lato torrente Valle della Madonna“. Lo rende noto l’Amministrazione comunale di Monte Cavallo.
I lavori consistono il rifacimento del ponte all’altezza della frazione Pian della Noce per il contenimento di eventuali piene.
L'importo complessivo dell'intervento ammonta a € 400.000 euro e la gara è stata vinta da una ditta di Pesaro.
La Provincia di Macerata ha approvato, con decreto del Presidente Antonio Pettinari, il progetto esecutivo dell’importo di 100mila euro per l’asfaltatura della provinciale 30, “Collattoni”.
La strada, su cui la Provincia è intervenuta nel 2019 e nel 2020 rifacendo asfaltature in più tratti, si estende dal centro abitato di Monte Cavallo fino all’innesto con la provinciale 96, “Pieve Torina-Colfiorito”.
L’Amministrazione provinciale ha previsto di intervenire anche questa volta su più tratti per mettere in sicurezza le parti di strada più ammalorate. Il lavoro è inserito nel bilancio dell’Ente per l’anno 2021 e viene finanziato con le risorse messe a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) per la sicurezza delle strade.
“Stiamo concludendo con l’Ufficio Tecnico della Provincia tutta la progettazione degli interventi di risanamento viario previsti per l’anno 2021 – dichiara Pettinari – .
Nei mesi scorsi contemporaneamente all’approvazione dei progetti esecutivi abbiamo iniziato anche le procedure di appalto con l’obiettivo di avviare i lavori dalla prossima primavera".
Lo screening di massa al Lanciano Forum di Castelraimondo, nell’ambito dell’operazione “Marche Sicure”, nella prima giornata di test, quella di domenica 24 gennaio, ha contato 1.369 test antigenici rapidi uno dei quali, sottoposto a successivo tampone molecolare, è risultato “positivo”.
Fino a domani, 26 gennaio, sarà possibile prenotare un controllo purché si sia residenti in uno dei 19 Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18 interessati dall’iniziativa: Bolognola, Camerino, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, San Severino Marche, Sefro, Serravalle di Chienti, Ussita, Valfornace e Visso.
Oltre 2mila le persone che si sono già prenotate e che si sottoporranno ai test iniziati domenica scorsa e che termineranno domani, martedì 26 gennaio, rispettando sempre lo stesso orario, e cioè dalle ore 8 alle 20.
Per effettuare il tampone bisognerà presentarsi, nell’orario prenotato, muniti di Tessera Sanitaria originale e modulo di Richiesta test antigenico rapido compilato, disponibile al sito www.ats17.it
Saranno escluse:
persone che hanno sintomi che indichino un'infezione da Covid-19: in questo caso, si deve contattare il Medico di Assistenza primaria (MMG/PLS); persone attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo; persone in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi; persone attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario; persone che hanno già prenotato l'esecuzione di un tampone molecolare; persone che eseguono regolarmente il test per motivi professionali; Minori sotto i 6 anni; persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le case di riposo pubbliche e private.
Il tempo complessivo richiesto è di circa 30 minuti. Dopo l'effettuazione del tampone, si dovrà restare in auto nei successivi 20 minuti. Se non si riceveranno comunicazioni telefoniche il test avrà dato esito negativo e si potrà successivamente controllare in piattaforma con le credenziali inviate in Sms.
Solo in caso di esito positivo si verrà richiamati telefonicamente nei 20 minuti successivi al test e invitati a rientrare per effettuare seduta stante anche il tampone molecolare.
Dopo aver raddoppiato le linee telefoniche a disposizione dei cittadini per effettuare le prenotazioni, e aver ricevuto oltre 700 chiamate in un solo giorno, gli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18 sono pronti a dare il via all’operazione “Marche Sicure” per sottoporre a test la popolazione contro il Covid al Lanciano Forum di Castelraimondo.
Lo screening di massa interesserà ben 19 Comuni del Maceratese: Bolognola, Camerino, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, San Severino Marche, Sefro, Serravalle di Chienti, Ussita, Valfornace e Visso.
Complessivamente la macchina organizzativa sarà capace di effettuare oltre 7mila tamponi, circa 200 ogni ora, dalle ore 8 alle ore 20 dei giorni 24-25-26 gennaio.
Quattro gli operatori dedicati a ricevere le prenotazioni su altrettante linee telefoniche, due di linea fissa e due mobile, che rispondono ai seguenti numeri: 0733/637245 interno 1; 0733/639427 interno 2; 3516888191 e 3701538124.
Inoltre, per tutti, c’è anche la possibilità di prenotare direttamente dal sito www.ats17.it tramite una email da inviare allo staff dell’Ats17 che poi ricontatterà gli interessati.
Per effettuare il tampone bisognerà poi presentarsi, nell’orario prenotato, muniti di Tessera Sanitaria originale e modulo di Richiesta test antigenico rapido compilato, disponibile al sito www.ats17.it
Saranno escluse: persone che hanno sintomi che indichino un'infezione da Covid-19: in questo caso, si deve contattare il Medico di Assistenza primaria (MMG/PLS); persone attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo; persone in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi; persone attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario; persone che hanno già prenotato l'esecuzione di un tampone molecolare; persone che eseguono regolarmente il test per motivi professionali; minori sotto i 6 anni; persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le case di riposo pubbliche e private.
Il tempo complessivo richiesto è di circa 30 minuti. Dopo l'effettuazione del tampone, si dovrà restare in auto nei successivi 20 minuti. Se non si riceveranno comunicazioni telefoniche il test avrà dato esito negativo e si potrà successivamente controllare in piattaforma con le credenziali inviate in Sms.
Solo in caso di esito positivo si verrà richiamati telefonicamente nei 20 minuti successivi al test e invitati a rientrare per effettuare seduta stante anche il tampone molecolare.
Al via la campagna di screening della popolazione contro il Covid-19, per tutti i cittadini dei Comuni ricadenti negli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18, tramite tampone rapido al drive-in che sarà allestito al Lanciano Forum di Castelraimondo.
Potranno parteciparvi, dunque, i cittadini residenti nei seguenti Comuni: San Severino Marche, Matelica, Castelraimondo, Esanatoglia, Gagliole, Fiuminata, Pioraco, Sefro, Bolognola, Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Valfornace, Serravalle di Chienti, Ussita e Visso.
L’iniziativa rientra nell’ambito dell’operazione “Marche Sicure” e interesserà i giorni 24-25-26 gennaio 2021, dalle ore 8 alle ore 20.
E' necessaria prenotazione telefonica al numero telefonico 0733 6376245 che fa riferimento al call center attivato dall’Ats 17 di San Severino Marche presso l’Unione Montana Potenza Esino Musone aperto, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 18.
Per effettuare il tampone bisognerà poi presentarsi, nell’orario prenotato, muniti di Tessera Sanitaria originale e modulo di Richiesta test antigenico rapido compilato, disponibile al sito www.ats17.it
Saranno escluse: persone che hanno sintomi che indichino un'infezione da Covid-19: in questo caso, si deve contattare il Medico di Assistenza primaria (MMG/PLS); persone attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo; persone in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi; persone attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario; persone che hanno già prenotato l'esecuzione di un tampone molecolare; persone che eseguono regolarmente il test per motivi professionali; Minori sotto i 6 anni; persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le case di riposo pubbliche e private.
Il tempo complessivo richiesto è di circa 30 minuti. Dopo l'effettuazione del tampone, si dovrà restare in auto nei successivi 20 minuti. Se non si riceveranno comunicazioni telefoniche il test avrà dato esito negativo e si potrà successivamente controllare in piattaforma con le credenziali inviate in Sms.
Solo in caso di esito positivo si verrà richiamati telefonicamente nei 20 minuti successivi al test e invitati a rientrare per effettuare seduta stante anche il tampone molecolare.
Rischio idraulico a Monte Cavallo: al via i lavori al fosso di Valle della Madonna.
Gli interventi riguarderanno la costruzione di un ponte lungo circa 10 metri in zona Pian della Noce che permetterà il contenimento delle acque che provengono da monte , per la salvaguardia dell’abitato di Monte Cavallo.
“Le acque rimarranno addossate al versante destro del fosso, attraverso la chiusura di tutte le entrate idrauliche che stanno lungo la strada”, spiega il progettista dei lavori. Sarà possibile ciò grazie al ripristino di un presidio idraulico, che oggi è un relitto di sassi, mediante la costruzione di un muretto alto un metro, fatto di pietra naturale recuperata sul posto.
L’importo per il progetto è di circa di 400.000 euro”.
I lavori, gestiti dal P.F. tutela del territorio di Macerata, inizieranno a marzo 2021 e ci vorrà circa un anno per la loro conclusione.
Soddisfazione da parte del sindaco Pietro Cecoli: “È un’opera di primaria importanza per la messa in sicurezza dell’abitato di Monte Cavallo, rispetto al fosso Valle della Madonna con l’eliminazione del rischio idraulico. Si tratta di un passaggio fondamentale per avere una ricostruzione più sicura”.
"Obbligati a rispondere per una corretta informazioni". Così hanno replicato i sindaci di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, di Monte Cavallo Pietro Cecoli e di di Valfornace Massimo Citracca alle dichiarazioni rilasciate ieri dal primo cittadino di Fiastra, Sauro Scaficchia, componente del consiglio dell’Unione Montana ed ex presidente della Comunità Montana Marca di Camerino in merito alla questione sollevata relativa al non accoglimento della loro richiesta di adesione all'Unione Montana Marca di Camerino.
Ecco il testo integrale del comunicato congiunto reso noto dai tre sindaci:
"Dopo le improvvide repliche apparse sulla stampa, ci vediamo costretti nostro malgrado a ulteriori precisazioni alle inesattezze dichiarate per dare una corretta informazione suffragata da oggettivi richiami e non da slogan precostituiti e d’effetto che evidenziano arroganza tanto da utilizzare epiteti forti quali “Attacco cinico e sgarbato”!
Il Presidente Gentilucci con inusuale tempestività risponde rimettendo al mittente l’omissione di atti d’ufficio e sulla mancata risposta, anziché limitarsi ad una semplice smentita di circostanza ha ritenuto opportuno chiamare a rispondere i Sindaci che hanno aderito all’Unione Montana.
Non sarebbe stato più che sufficiente pubblicare la risposta che afferma di averci inviato e che a noi non è mai pervenuta?
Lo invitiamo a farlo quanto prima perché trattasi, come giustamente dice, di atti pubblici unitamente ai documenti con i quali ci venivano indicate le modalità di ingresso! Non le abbiamo mai ricevute! Continuare ad asserire che i sindaci che oggi scrivono avevano deciso di affossare l’Ente, non solo è stucchevole ma non risponde a verità.
Premesso allora che il diritto di entrare a far parte di un’unione montana è proprio dell’ente che lo richiede senza che possano aver rilievo comportamenti e personalismi degli amministratori, le ragioni a suo tempo considerate sono note a tutti perché furono ampiamente illustrate e si riferivano agli esagerati compensi che percepiva il Direttore Generale tanto che, per ridurre i costi del personale, ma pur di mantenere tale figura, si è proceduto ad un “esodo forzato” dei dipendenti in organico che avevano esperienza e specifiche competenze compromettendo, inevitabilmente, l’operatività che l’Ente Montano garantiva sul territorio.
L’appello di Gentilucci verso i Sindaci che hanno “salvato” l’Unione Montana a dare risposta alle “accuse” è stato accolto solo da due Comuni: Fiastra e Serravalle di Chienti.
Fatta eccezione per il Comune di Ussita che è commissariato, all’appello ne mancano due e importanti!
Al collega di Fiastra, che si stupisce per le nostre affermazioni, dobbiamo ricordare che se non fosse stata modificata la L.R. n. 35/2013 con la L.R. n. 28/2014 in extremis, l’Unione Montana non sarebbe mai nata perché su 13 Comuni solo sei erano disponibili alla sua costituzione!
Una prova provata della totale inoperatività dell’attuale Unione Montana e quindi del suo fallimento di Ente sovracomunale, l’ha data proprio il Comune di Fiastra.
Infatti, con un Atto di Consiglio del marzo 2019 ha affidato all’Unione Montana di San Severino Marche la gestione associata delle funzioni relative alle entrate tributarie e di riscossione coattiva delle stesse e, nel marzo di quest’anno, con Atto di Giunta ha aderito alla Centrale Unica di Committenza sempre dell’Unione Montana di San Severino Marche.
Qualcuno direbbe: strano ma vero! Pur essendo sostenitore dell’attuale Giunta dell’Unione Montana, e strenuo difensore dell’utilità della stessa per il territorio, per quale ragione si avvale per il proprio Comune di quella limitrofa?
Il Presidente Gentilucci, per nascondere i fatti e le verità, arriva addirittura a intravedere un’iniziativa “… per minare l’autonomia di una Istituzione quale l’Unione Montana che si basa sulla adesione volontaria…”. Nulla di ciò caro Presidente, tranquillo!
La questione è molto più semplice. Si chiede il rispetto delle regole e della democrazia in quanto parliamo di Enti Pubblici e non di società, o addirittura circoli, privati! Proprio ad un circolo privato sembra ispirata l’attuale gestione dell’Unione Montana, sempre per dare una corretta informazione si richiama l’attenzione sullo statuto vigente, All’art. 17 – Elezione del Presidente – il comma 1) recita: “Il Presidente dell’Unione montana è eletto dal Consiglio, a maggioranza assoluta dei soli componenti che rappresentano i Comuni che hanno aderito fin dall’origine alla sua costituzione”.
Al mondo ci sono solo due Organismi importanti che hanno questi limiti di democrazia:
1) l’ONU che con il diritto di veto di uno dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, ha la facoltà di impedire una deliberazione da parte della maggioranza dei componenti l’Assemblea;
2) l’Unione Montana Marca di Camerino.
Il riferimento volutamente esagerato, sta a significare che chi dovesse aderire oggi all’Unione Montana o chi ha aderito dopo la sua costituzione come fece il Comune di Ussita, non può partecipare all’elezione del Presidente che è riservato esclusivamente ai 5 Comuni “fondatori”!
Strano senso della democrazia, ma ancora di più totale mancanza di sensibilità normativa, anche perché parliamo di un Ente Pubblico sovracomunale!
Giova ricordare che sull’elezione del Presidente lo statuto originario prevedeva la partecipazione di tutti i Comuni. Con la Delibera di Consiglio n. 2 del 30/04/2015 lo statuto, come sopra riportato, è stato modificato. Questi sono i fatti documentati e non “chiacchiere”! Tutto ciò è stato segnalato, come già detto con il precedente comunicato, alle Istituzioni competenti che devono vigilare, ma ad oggi ancora nulla è accaduto. Perdura una illegittimità che è “scritta” e abbiamo letto la dichiarazione virgolettata del Presidente “… non siamo ostativi verso nessuno”, per fortuna! Sulla inoperatività dell’Unione Montana nulla è stato eccepito, anche perché sarebbe stata veramente una missione impossibile dire il contrario anche alla luce di quanto sopra descritto per il Comune di Fiastra!
Da ultimo, abbiamo letto sul sito che il 26/06/2020 è stato convocato il Consiglio dell’Ente per il 23/07/2020 (Il conto consuntivo doveva essere approvato entro il 30/06/2020) e solo allora potremo conoscere lo stato economico dell’Ente e delle società a cui partecipa. Una convocazione oltre la data perentoria è legittima a condizione che venga effettuata entro il termine ultimo ma, di norma, deve essere individuata una data entro la prima decade di luglio. Chissà se questa ulteriore dilazione nasconda qualcosa!!!
Dopo oltre 16 mesi di attesa, la pazienza è finita! L’aver chiamato in causa da tempo le massime Istituzioni regionali, aveva la finalità di rimuovere le illegittimità che perdurano da anni.
Purtroppo ciò non si è verificato e ci vedremo costretti a segnalare questo inaccettabile comportamento nelle Sedi giudiziarie".
''Federcontribuenti e' a fianco dei sindaci di Castelsant'Angelo sul Nera, Valfornace e Montecavallo dimenticati dall'Unione Montana di Camerino. E' dal dicembre 2018 che queste tre amministrazioni hanno chiesto l'adesione all' Unione Montana, ad oggi nessuna risposta. Esprimiamo profondo dissenso, contro un provvedimento, perche' di questo ad oggi si tratta, preso in modo unilaterale dalle autorità dell'Unione Montana, senza nemmeno una comunicazione ufficiale ai sindaci del territorio''.
Lo dichiara, in una nota, Maria Teresa Nori, Segretario di Federcontribuenti Marche che chiede un intervento ''deciso'' del Presidente della Regione Ceriscioli e delle autorita' competenti.
La burocrazia blocca implacabile la nascita di una nuova attività nel comune più piccolo delle Marche, Montecavallo. «Non è notizia di tutti i giorni che una famiglia di quattro persone voglia venire a vivere qua e voglia aprire un bar, ma come sempre in Italia le cose non sono mai semplici e ci si mette di mezzo la burocrazia – racconta il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli – diverso tempo fa abbiamo ricevuto la richiesta da parte di un'attività commerciale, dei locali dell'ex chiesa, per allestire un'attività di bar e gelateria e degustazione. Dato che ora sono liberi, da quando abbiamo riaperto la chiesa dopo i lavori, siamo stati ben felici della richiesta».
A mettersi di traverso sulla strada della futura attività, ci sono niente di meno che le elezioni regionali. «La famiglia che è originaria del nostro comune ed aveva un'attività fuori, attende di riparare i danni della loro casa e vorrebbe venire a vivere qua, ma è emerso che il seggio per le prossime elezioni, dovrà essere per forza ospitato nell'ex chiesa, perchè i militari devono dormire dentro la notte – continua Cecoli – noi avevamo proposto invece la vicinissima sala polivalente, che si trova a soli dieci metri di distanza e di mettere davanti all'ingresso un container dove ospitare i carabinieri per la sorveglianza del seggio. Sembra che non si può fare, perchè la legge prevede che devono dormire dentro la struttura». Nel frattempo la situazione per il nuovo bar rimane bloccata, proprio all'inizio di una stagione turistica estiva che sta portando tantissime presenze anche nel piccolo centro del maceratese. «Anche chi vuole portare opportunità e sviluppo in un piccolo centro come il nostro – conclude il sindaco – si deve scontrare con l'ottusità della burocrazia che pone sempre ostacoli e di chi applica le leggi, siamo in una doppia emergenza, dopo il terremoto ed il Covid, va sostenuto chi vuole rilanciare l'economia stagnante delle nostre zone»