Frontale tra due auto (una Fiat Punto e un'Audi A3) all'incrocio: due feriti trasportati all’ospedale, uno dei quali soccorso in eliambulanza. È il bilancio di un incidente che è avvenuto, poco dopo le 9, a Mogliano, in contrada Streggiano. Una volta scattato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118.
I sanitari, dopo aver prestato le prime cure - in loco - ai due uomini alla guida dei mezzi, un giovane di Falerone e un 61enne di Massa Fermana, hanno richiesto il supporto dell'elisoccorso, prontamente decollato da Ancona per trasferire d'urgenza il 61enne all'ospedale regionale di Torrette.
L'uomo, alla guida della Punto, dopo l'urto è stato sbalzato violentemente fuori dall'abitacolo: si trova in gravissime condizioni. Per l'altro ferito, il giovane di Falerone, è stato disposto il caricamento in ambulanza, direzione ospedale di Macerata, in codice giallo. Saranno i Carabinieri di Macerata e Mogliano a ricostruire l’esatta ricostruzione di quanto avvenuto.
Oltre 2000 chilometri in auto per fuggire dalla guerra e ricongiungersi con la nonna che vive a Mogliano e lasciando il papà al fronte a combattere. Questo il viaggio infinito di due bambini ucraini di 5 e 12 anni fuggiti da un villaggio poco a ovest della capitale, da giorni sotto assedio da parte dell'esercito russo.
Lei, la piccola Mariia, estremamente timida e con negli occhi l'innocenza che appartiene solo ai bambini. Lui, Liev, conserva ancora la paura di chi non dimenticherà i bombardamenti ai quali ha assistito lasciandosi alle spalle un Paese martoriato. Hanno dovuto abbandonare casa, amici e compagni di scuola per fuggire dalla guerra e senza la certezza di poter più ritornare.
Hanno viaggiato insieme alla mamma per arrivare a casa della nonna, sposata con un cittadino di Mogliano e da anni residente nel Maceratese. La piccola abitazione nella quale vivono ha spinto l'uomo a chiedere aiuto al sindaco di Mogliano, Cecilia Cesetti, per riuscire a trovare una sistemazione temporanea.
Il cuore grande di Mogliano aveva già dato disponibilità per l'accoglienza dei profughi ucraini e in meno di mezz'ora la casa è stata trovata. Ad impegnarsi in prima persona chi la guerra l'ha già vissuta negli anni '90: Luigi e Maja.
I due, oggi marito e moglie, si sono conosciuti nel corso della prima delle 18 missioni umanitarie che Luigi, come presidente della Croce Verde di Monte San Giusto e vice presidente dell’Anpas Marche ha organizzato tra il 1993 e il 1995 in Croazia, Bosnia e Serbia.
Il papà dei bambini, militare professionista, è rimasto a combattere al fronte, impegnato con la propria unità nel tentativo di ostacolare l'avanzata degli invasori. La nonna si prenderà cura dei piccoli e della nuora, che insieme ai bambini ha ottenuto un visto di ingresso per restare in Europa per i prossimi tre mesi.
Tanti i maceratesi che hanno intanto manifestato la propria disponibilità a fornire un aiuto sotto forma di generi alimentari e quanto utile per i bambini e la loro madre, che sono stati travolti dall'affetto della popolazione marchigiana e da Kara, lo splendido cane di famiglia.
Tanti i giocattoli per cercare di regalare un sorriso ai bambini "che resteranno ospiti di Mogliano per tutto il tempo che sarà necessario come scritto in ucraino nel messaggio di benvenuto che abbiamo fatto trovare nel loro alloggio", ha raccontato Luigi.
Prezzi alle stelle per il metano, che nel Maceratese è arrivato a superare i tre euro al chilo. Il forte rincaro dei carburanti – compresi diesel e benzina che vanno oltre i due euro al litro – ha già obbligato nell’ultima settimana molti distributori a sospendere il servizio di distribuzione e persino a chiudere. Fra questi, alcuni impianti siti in Porto Potenza, Tolentino, Recanati e Civitanova.
A incidere è soprattutto il conflitto russo-ucraino: oltre ai carburanti fossili, il 45% del metano distribuito in Italia – e molto utilizzato anche dalle fabbriche, dalle raffinerie e per i riscaldamenti delle case - proviene proprio dalla Russia. Nonostante il tentativo degli automobilisti di rifornirsi laddove il costo del gas si aggirava ancora intorno a 1,90 euro – come Mogliano, Loreto e Fontespina – la situazione appare sempre più grave e incerta.
“Rimaniamo aperti perché bisogna garantire il servizio, ma si va avanti giorno per giorno" – ha dichiarato Adriano Massaccesi, titolare dell’impianto alla Pieve rimasto chiuso lo scorso weekend, e dove il metano era arrivato a costare 3,40 euro. "Purtroppo noi gestori siamo costretti a lasciare a casa i nostri dipendenti, oppure a farli lavorare con orario ridotto. La situazione è diventata critica: non so quanto resisteremo. Da 300mila metri cubi al mese di metano erogato siamo passati a 100mila".
Il rincaro choc di carburante, gas e luce sta mettendo in ginocchio l'intero Paese. A pagare il conto più salato le aziende del territorio, come la cartiera di Tolentino, che dopo l'emergenza Covid si trovano adesso con l'acqua alla gola e la possibilità di ricorsi di massa a Cassa integrazione, licenziamenti e chiusure (almeno momentanee). Diversi gli impianti che nel corso dell'ultimo fine settimana hanno deciso di abbassare le saracinesche per contenere i costi, con il gasolio che ha superato quota 2 euro al litro e il metano arrivato addirittura a 3 euro.
Per il “carburante verde”, c'è chi ancora tenta di mantere dei prezzi competitivi a fronte dell'aumento dei costi favoriti anche dal conflitto ucraino. Come nel caso di un distributore di Mogliano. Qui il costo del metano a 1,55€ ha spinto tantissimi maceratesi a spostarsi sul territorio per un pieno di quello che presto rischia di essere definito come il nuovo "oro verde". "Noi siamo in fila da mezz'ora e siamo arrivati da Civitanova, sulla costa i prezzi sono insostenibili", hanno raccontato degli automobilisti.
Il Comitato tutela area verde del Santuario del Santissimo Crocifisso si è trovato stamane a Fermo, per un sit-in di sensibilizzazione verso gli organi della curia sulla nota vicenda della costruzione di una nuova casa di riposo a Mogliano nell’area verde retrostante il Santuario.
“Siamo convinti della necessità di una casa di riposo a Mogliano, servizio sempre presente fino ai giorni funesti del terremoto e mai abbiamo chiesto alla Diocesi di opporsi alla ricostruzione della struttura, ma l’area scelta dall’amministrazione appare assolutamente impropria e inopportuna”, spiega il presidente del comitato Luciano Falconi.
“Vi sono, infatti, diverse e validissime alternative (mai realmente approfondite dall’amministrazione comunale) a questo progetto che “impoverirebbe il Santuario”, imponendo ad esso un ”sacrificio” sul piano culturale, religioso, storico e ambientale”.
Alla luce dell’approvazione della variante al Piano regolatore lo scorso 3 febbraio, una parte dell’area è stata resa edificabile per scopi socio assistenziali, ma un’altra parte di eguale dimensione è stata destinata ad altro, in netto contrasto con lo spirito sociale, assistenziale e caritativo della donazione modale dei Padri Sacramentini con cui il comune nel 2017 è entrato in possesso di quell’area”.
“Oltre al danno per la cittadinanza, che rischia di vedersi privare di spazi verdi da sempre vitali per molteplici attività socio-culturali-religiose, si ha il timore di aprire quello spazio, adiacente lo storico Santuario del Santissimo Crocifisso, a future speculazioni”, aggiunge Falconi
"Invitiamo la cittadinanza moglianese a sostenerci e chiediamo a Monsignor Rocco Pennacchio di valutare approfonditamente le implicazioni della scelta che si accinge ad intraprendere, per la quale, il comitato ha anche prodotto un parere Pro Veritate che ripercorre la storia, le prerogative e i diritti di quell’area oggi di proprietà comunale e frutto di donazioni generose dei moglianesi al Santuario, ma sulla quale sussistono vincoli ben precisi di cui non si può non tenere conto".
“La scelta dell’amministrazione - che sta dividendo la cittadinanza e trascinando nella disputa anche la diocesi di Fermo - è assolutamente immotivata, stante la possibilità di validissime alternative che vanno dal recupero di edifici comunali esistenti all’acquisto di aree già edificabili poco distanti dal Santuario stesso”.
“Ieri sera, mentre il Consiglio Comunale approvava la variante al piano regolatore che permetterà la cementificazione dell’area verde del Santuario del Santissimo Crocifisso, tanti cittadini hanno dimostrato la loro contrarietà alla decisione della maggioranza in modo fermo e civile”.
È deciso a non arrendersi il Comitato per la tutela e la valorizzazione del Santuario del Santissimo Crocifisso di Mogliano. Giovedì, in una settantina, si sono riuniti all’ex Foro Boario per un sit-in organizzato con tanto di striscioni con lo scopo di far sentire all’amministrazione la propria voce contraria alla realizzazione della nuova casa di riposo nell’area verde del Santuario. Il Consiglio comunale, che si è svolto in contemporanea, è andato però avanti e ha approvato definitivamente, con otto voti della maggioranza (contrari i quattro consiglieri dei due gruppi di opposizione SiAmo Mogliano e Mogliano 313), la variante che di fatto dà il via alla costruzione della struttura.
“Durante la serata tanti giovani, non pochi anziani e diverse famiglie con bambini hanno ascoltato i vari oratori intervenuti che hanno alternato la lettura di brani della storia del Santuario del Santissimo Crocifisso e dei suoi “pascoli” verdi tratti dal testo ‘Le vie della Fede’ con testimonianze e altre letture scientifiche tratte da ‘La nazione delle piante’ – hanno spiegato i componenti del Comitato - . Il Santuario del Santissimo Crocifisso con la sua area verde sono il futuro di Mogliano e non vanno soffocati da cemento e asfalto.
Prima del terremoto avevamo una casa di riposo funzionante e il parco verde del Santuario. Oggi, con questa scelta scellerata, chi ci amministra sta distruggendo un Santuario ricco di storia, fede e tradizione e condanna la cittadinanza ad avere un parco in meno ed un ecomostro in più. Contrasteremo con forza e determinazione questo grave abuso”.
“Ritrovarsi tutti insieme e pacificamente protestare per qualcosa di profondamente ingiusto ci ha fatto aprire al sorriso e ad allargare il cuore e lo spirito, ha aggiunto il presidente del comitato l’ingegner Luciano Falconi. “Manifestazione semplice, ma bella che proveniva dal cuore e dal desiderio di giustizia di cui, nonostante tutto, non possiamo fare a meno. Quasi certamente stiamo precipitando verso il nulla di amministratori a cui nulla importa realmente, di persone che hanno perso la loro umanità e il rispetto per gli altri”.
E adesso cosa accadrà? Mentre l’amministrazione comunale moglianese sembra voler andare diritta per la propria strada, i componenti del Comitato hanno deciso di proseguire nel loro dissenso attraverso una petizione (che ha già raccolto un migliaio di firme) e nuove iniziative di protesta.
Domani a Mogliano è in programma il Consiglio comunale cittadino per l’approvazione definitiva della variante urbanistica che permetterà la cementificazione dell’area verde del Santuario del Santissimo Crocifisso per la costruzione della nuova casa di riposo. Il Comitato per la tutela e la valorizzazione della stessa are verde dice no e organizza un sit-in di protesta.
L’incontro si terrà nelle vicinanze del consiglio comunale, che si svolgerà dalle 21 in via Adriani. Il comitato, presieduto dall’ingegner Luciano Falconi, in modo pacifico e con degli striscioni, manifesterà a difesa dell’area. "Sosteniamo fortemente che l’area in discussione, ampia, pianeggiante e fruibile per molte attività socioculturali – ha spiegato il gruppo sin dalla sua formazione – rappresenti un unicum di cui nessun altro paese nei dintorni è dotato".
"Va preservata da ogni costruzione o cementificazione. Crediamo che esista un profondo legame tra questo spazio e l’intera comunità moglianese, in quanto frutto delle donazioni e del lavoro gratuito offerti da tanti nostri genitori e nonni al santuario. Al di là del passaggio di gran parte della proprietà dell’area dai Padri Sacramentini al Comune, riteniamo che l’area debba rimanere verde, essere destinata al servizio del santuario e finalizzata a scopi di socializzazione per tutta la comunità".
“Il Comitato è naturalmente favorevole alla realizzazione di una struttura per anziani, ma non è d’accordo con l’edificazione del complesso nell’area del Santissimo Crocifisso: ultima zona verde urbana che deve rimanere al servizio del Santuario e di tutta la cittadinanza senza cementificazioni o lottizzazioni", ha concluso Falconi.
Accusa un malore e si accascia a terra. L'episodio è avvenuto in piazza Garibaldi, pieno centro di Mogliano, intorno alle 10:30. L'uomo, un 65enne dipendente del Comune, in base a una prima ricostruzione è stato colto da malore ed è crollato al suolo sotto gli occhi dei passanti, dopo esser sceso da un furgone. Nella caduta il 65enne avrebbe anche battuto la testa.
Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. L'uomo è stato subito soccorso dai sanitari che, valutata la situazione, hanno richiesto il supporto logistico dell'eliambulanza. L'elicottero del soccorso, una volta atterrato in un campo alle porte del paese, ha poi trasportato il 65enne all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso.
Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”. “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”. Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.
Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.
La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione.
La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione” ha detto il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande.
“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.
L’Amministrazione comunale di Mogliano, in collaborazione con l'Asur Area Vasta 3 di Macerata, ha attivato un centro vaccinale di prossimità all'ex ospedale San Michele, nei giorni di sabato 22, domenica 23, sabato 29 e domenica 30 gennaio. Il centro sarà aperto dalle 8 alle 13.
All'hub di Mogliano sarà possibile effettuare la terza dose prevista per gli over 18 che abbiano ricevuto l’ultima vaccinazione (seconda dose o monodose Johnson & Johnson) da almeno 4 mesi (120 giorni), la seconda dose per coloro che devono completare il ciclo vaccinale e la prima dose per coloro che non hanno provveduto ancora alla vaccinazione. "Per evitare assembramenti sarà necessario prenotare l'appuntamento online nel sito del comune di Mogliano" ha sottolineato il sindaco Cecilia Cesetti.
Nella giornata odierna si è svolto lo screening grautito per gli studenti in tutta la Regione Marche, utile a garantire il rientro nelle scuole in sicurezza. Solo nella provincia di Macerata si sono svolti in totale circa 423 tamponi, che hanno segnalato 43 casi positivi di Covid-19, di cui 14 a Civitanova Marche (su 185 tamponi) e 7 a Matelica (su 67). Domani sarà previsto per molti comuni il rientro nelle classi - fatta eccezione di quelli i cui sindaci hanno deciso di posticiparne la riapertura per la prossima settimana - ma nel Maceratese i centri di Tolentino, Petriolo e Mogliano saranno soggetti alla lezione in dad, come disposto dall'Ufficio scolastico regionale.
Nel resto della regione - secondo i dati finora riportati - i risultati dei tamponi sono stati 27 positivi per Ancona (su 365 test effettuati), 11 per Fabriano (su 149), 26 per Jesi (su 215), 27 per Senigallia (su 255), 21 per Osimo (su 245), 48 per Pesaro (su 512), 12 per Urbino (su 297), 39 per Fano (su 589, registrando il numero più alto di tamponi processati), 22 per Fermo (su 353, escluso Amandola) e 9 per Ascoli Piceno (su 108, escluso San Benedetto).
Dopo due anni dall’inizio dei lavori, a metà mandato, arriva l’importante svolta per la ricostruzione pubblica e privata post-sisma. Il sindaco di Mogliano, Cecilia Cesetti ha commentato nella conferenza stampa di oggi l’ordinanza speciale firmata il 31 dicembre scorso dal commissario straordinario Giovanni Legnini.
L’ordinanza, spiega la sindaca, consentirà la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria in piazza, gli interventi di recupero del palazzo Forti, sede del municipio comunale, e la costruzione ex novo della casa di riposo.
La parola chiave emersa nella conferenza: "accelerare". Per ristabilire rapidamente la funzionalità dei servizi è stato agevolato il percorso burocratico attraverso importanti deroghe, come indicato dall’ordinanza speciale numero 30.
L’obiettivo principale è la rivitalizzazione del centro storico dopo il sisma, il cuore pulsante di Mogliano. Integrare la casa di riposo nel tessuto cittadino è stato un primo focus fondamentale: la sede della casa di riposo Santa Colomba, attualmente fuori dal territorio comunale e manchevole delle caratteristiche necessarie per qualificarla come struttura sanitaria adeguata, verrà trasferita nell’area degli ex Sacramentini, immersa nel verde: “non si poteva scegliere una posizione migliore, a ridosso del centro storico, con un verde pubblico intorno attrezzato”.
“Gli interventi alla chiesa e al palazzo Forti sono fondamentali segnali di rinascita”, ha aggiunto Cesetti: il ripristino della Chiesa restituirà ai fedeli della città il loro luogo di aggregazione, che tornerà anche ad ospitare le tele di Lorenzo Lotto, ora nel palazzo comunale. Il restauro del municipio anticiperà i lavori sulla scuola che in questo momento ospita gli uffici amministrativi, cercando di rispettare il serratissimo cronoprogramma che ci si è dati.
“Il lavoro è stato svolto per intero dall’ingegner Loffredo. – precisa Giovanni Legnini, commissario speciale intervenuto da remoto nella conferenza – Le procedure semplificate derogatorie stanno funzionando. Stiamo registrando le aperture dei cantieri a distanza di 7/8 mesi. Conoscendo i tempi di ideazione e progettazione delle opere pubbliche, questo costituisce una riprova evidente dell’efficacia di questo strumento”. “L’obiettivo è la riattivazione del bel centro storico di Mogliano - aggiunge in conclusione il subcommissario Loffredo – territorio che appartiene all’importante cintura di comuni a metà strada fra il mare e le zone più interne. E poi la casa di riposo, per Mogliano fondamentale per il sostegno delle persone anziane”
Intervenuto in video anche l’assessore regionale Guido Castelli: “Con quest’ordinanza abbiamo voluto velocizzare e migliorare la risposta pubblica al sisma – spiega – Abbiamo dato una spinta significativa alla ricostruzione privata, poi ci siamo concentrati sul grande tema della ricostruzione pubblica”. L’amministrazione comunale ha voluto concentrarsi, da un lato, sul problema dell’invecchiamento e del calo demografico che affligge tutto il Bel Paese attraverso la costruzione della casa di riposo; dall’altro la rivitalizzazione del centro storico e il ritorno alla condizione pre-sisma. "Senza fretta ma senza sosta, stiamo lavorando al meglio", conclude Castelli.
Interviene in conclusione anche l’ex primo cittadino Flavio Zura, in carica al momento del terremoto: “La giornata di oggi per me è motivo di grande soddisfazione”. Un primo grande passo verso la fine di questo calvario. “Grazie al lavoro del commissario Legnini abbiamo subito un’accelerazione nei lavori privati, si cominciano a vedere i primi cantieri. Anzi, qualcuno è già terminato. Grazie a queste ordinanze speciali anche i lavori pubblici andranno più spediti. L’anno passato ho avuto problemi con il covid e sono ancora in convalescenza, però questa ordinanza speciale è un modo per rimettermi in gioco nella vita quotidiana, per aiutare anche come intermediario con l’ufficio tecnico. Mi auguro di non deludere la fiducia riposta in noi”.
Approvata in via definitiva la nuova Legge di Bilancio 2022 con 355 voti a favore. Tante le modifiche introdotte dal testo, dalla riforma fiscale all'intervento sul caro bollette. E non sono mancate le polemiche.
La nuova legge prevede per il 2022 l’impiego di 37 miliardi di Euro, con risorse pari a 13,7 mld e un aggravamento del deficit nazionale di 23,3 mld. Saranno principalmente la riforma fiscale (con il taglio di Irpef e Irap), il caro-bollette (con un intervento di 1,8 mld), il reddito di cittadinanza (confermato) e il Superbonus (fino al 110%) le misure di intervento maggiormente interessate dalla manovra “espansiva”.
Nello specifico, 8 mld saranno destinati al taglio delle tasse a alla cancellazione dell’Irap per autonomi e professionisti, operazione che dovrebbe in un secondo momento avviare la riforma fiscale: passaggio delle aliquote da 5 a 4 e detrazioni del 23% per i redditi fino a 15 mila euro, 25% per i redditi fino a 28 mila euro, 35% tra 28 mila e 50 mila euro, 43% oltre i 50 mila euro. Per i redditi fino a 15 mila euro rimane il bonus Irpef da 100 euro, rimodulato fino ai 28 mila.
Per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia, la manovra taglierà le bollette di luce e gas nel primo trimestre del 2022 (fino al raggiungimento dell’importo di 912 milioni di euro) per i redditi bassi con Isee sotto sotto gli 8.265 euro oppure con 20 mila euro lordi annui e almeno quattro figli. Per le famiglie con redditi maggiori ci sarà invece l’opportunità di rateizzare (senza interessi aggiunti) il pagamento dei primi 4 mesi di bollette fino a 10 mesi. Nel primo trimestre, inoltre, verranno annullati gli oneri di sistema per le utenze della luce fino a 16 kwh, oltre a una riduzione dell’Iva al 5% sul metano da riscaldamento. Non ultimo, la possibilità di pagare nell’arco di 180 giorni (anziché 60) le cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022, senza pagare interessi di mora o sanzioni ulteriori. Sarà rifinanziato il reddito di cittadinanza, anche se dal 2022 osserverà regole più rigide e controlli più severi prima della concessione del sostegno, facendo decadere la richiesta dopo il secondo rifiuto.
Per quanto riguarda gli incentivi edilizi, la novità più rilevante è rappresentata dalla conferma del Superbonus in aggiunta all’eliminazione del tetto ISEE per i lavori di ristrutturazione degli edifici monofamiliari (purché il 30% dei lavori sia ultimato entro il 30 giugno 2022). Il Sisma-bonus sarà invece prorogato al 2025 e salirà dal 50 all’85%, con interessamento di tutti i centri colpiti da un evento sismico, a partire dal terremoto dell’Aquila del 2009. La legge di bilancio 2022 prevede, in questo senso, lo stanziamento di 6 miliardi di Euro aggiuntivi per la ricostruzione privata nelle aree colpite dal sisma, con 200 milioni di Euro per l’assistenza alla popolazione. Il Sisma-bonus, va ricordato, consente ai contribuenti di eseguire interventi per l’adozione di misure antisismiche beneficiando di detrazioni, il cui valore si lega alla riduzione del rischio sismico e alla realizzazione dei lavori sulle parti comuni di edifici condominiali.
Dipendenti positivi al Covid: chiudono le filiali Intesa San Polo di Mogliano, Piediripa, Casette Verdini e Macerata (corso Cavour).
I locali saranno sanificati, mentre tutti i dipendenti dovranno essere sottoposti a tampone. La banca questa mattina ha affisso un cartello nelle filiali per avvertire i clienti della chiusura. La riapertura è verosimilmente prevista non prima della giornata di lunedì. "L'operatività di cassa - si legge nel cartello - sarà disponibile a Macerata,in via Carducci, e nelle altre filiali rimaste aperte".
Tris di presepi a Mogliano per il Natale 2021. Per il decimo anno consecutivo Guido e Paola Ginobili hanno allestito un presepe tradizionale in via Rossini, reso unico dalla ricostruzione del villaggio di Betlemme.
All’entrata del paese, invece, spicca il presepe con personaggi a grandezza naturale, ideato dalla contrada San Nicolò. Giunti al centro, infine, per opera degli “amici di Piazza Garibaldi, si può ammirare una maestosa Natività, realizzata con antiche statue prelevate dall’antica chiesa di Santa Maria, resa inagibile dal terremoto cinque anni fa. Un affascinante e suggestivo percorso visitabile sino al giorno dell’Epifania.
Prosegue la campagna di vaccinazione nella Regione Marche, nonostante le preoccupazioni per l’imminente zona gialla (leggi qui). Anche la Provincia di Macerata, in questo senso, sta accusando un sensibile aumento dei contagi, con riferimento particolare a Comuni come quello di Mogliano. Nella mattinata di oggi, a partire dalle ore 8.30, il camper predisposto alla somministrazione dei vaccini è tornato presso la comunità locale, dopo essere già intervenuta giovedì scorso a fronte di una forte affluenza (effettuati 154 vaccini, di cui 5 nuove dosi, in 4 ore di lavoro). Il presidio scelto per l’occasione stavolta è stata la palestra dell’Istituto Giovanni XXIII, dove tra controlli preventivi nell’area parcheggio e ticket rilasciati si è raggiunta quota 150 somministrazioni solo a metà mattinata.
«La situazione in generale è buona – ha dichiarato Angelo Andreozzi, Coordinatore della Protezione Civile di Mogliano – sebbene le dosi di vaccini restino a disposizione fino ad esaurimento scorte. Probabilmente non riusciremo a coprire nemmeno oggi, come giovedì scorso, tutte le richieste. Siamo molto preoccupati, soprattutto ora che torniamo in zona gialla: noi della Protezione Civile siamo sempre in prima linea e per questo più esposti al contagio. È difficile essere ottimisti per il futuro».
Lutto a Mogliano. Si è spento all’età di 62 anni Dario Andreozzi. L’uomo è stato colto da malore, nel pomeriggio di ieri, mentre si trovava in casa in compagnia dell’anziana madre. La donna ha subito allertato i soccorsi, ma per il 62enne non c’è stato più nulla da fare. A stroncarlo, un infarto risultatogli fatale. Andreozzi lavorava nel mondo della calzatura e della pelletteria, ed era molto conosciuto in paese, dove viene ricordato come una persona estremamente cordiale e disponibile.
"Ciao Dario sarai sempre nei nostri cuori", hanno scritto nel manifesto funebre i suoi coetanei della classe 1959. Il funerale avrà luogo domani, mercoledì 15 dicembre alle ore 10, nella chiesa di San Gregorio Magno a Mogliano.
Svezia chiama Italia. O forse sarebbe meglio dire The Nordinis chiamano Marche. E’ questo il segno di riconoscimento per lo chef svedese Peter Nordin e sua moglie Carina, da cinque anni proprietari di uno splendido casale sulle colline fermane.A Stoccolma hanno lavorato per 30 anni e sono stati proprietari di 14 ristoranti, alcuni dei quali stellati Michelin. Poi, dopo tanti viaggi, il desiderio di cambiare e scegliere una vita più tranquilla: “E’ per questo che abbiamo scelto le Marche. Qui la gente è fortunata e spesso non se ne rende conto”.
E quindi basta con la frenesia della capitale svedese. Lì Chef Nordin era un personaggio pubblico e con sua moglie Carina, anche lei chef in ambito dolciario, partecipavano spesso a programmi televisivi: tra questi, l’equivalente italiano di Master Chef.
“Dopo averla girata dal 1986 ad oggi, aver prodotto i nostri vini e il nostro olio in Toscana, posso dire che in Italia abbiamo ritrovato il piacere di assaporare profumi e sapori”, racconta lo chef davanti a una tazza di caffè accompagnata da un butterkaka preparato da Carina.D’estate The Nordinis gestiscono questo casale come holiday house, in inverno ne approfittano per viaggiare: “Abbiamo scritto anche delle guide culinarie sui migliori posti della zona. Quello che cerchiamo di fare adesso è di far assaporare la cucina tipica marchigiana rivisitandola con tecniche francesi e svedesi”.E questa è la storia dei The Nordinis:
Taglio del nastro per la mostra di Giannino Ciccola, di professione elettrauto, ma con con l’estro della pittura e ora anche scrittore. Ieri pomeriggio all'Auditorium San Nicolò di Mogliano è stata inaugurata la personale di pittura dell'artista, preceduta dalla presentazione del suo libro "La tela del ragno".
Numerosi gli intervenuti, in primis del sindaco Cecilia Cesetti e dell'assessore Simone Settembri. La mostra rimarrà aperta fino a domenica prossima 12 dicembre con orario 16-20.
Si attende per lunedì 29 novembre il prossimo consiglio comunale in quel di Mogliano, nel quale il confronto fra i consiglieri promette di portare all'attenzione generale tante proposte ed iniziative. Fra queste, è stata segnalata quella riguardante l'edificazione di una nuova casa di riposo, che prevedrebbe l'esproprio di una parte del terreno compreso nell'area del Santuario del Santissimo Crocifisso. Le procedure di esproprio di una parte del terreno sarebbero già state messe in atto dall'amministrazione comunale, suscitando le reazioni della Diocesi, stando a quanto dichiarano in una nota i gruppi di minoranza in Consiglio.
Nel comunicato diffuso dai gruppi consiliari "Mogliano 313" e "Siamo Mogliano", vengono riportate, inoltre, le ragioni del contenzioso, in particolare: l'illegittimità dell'esproprio; l'inscindibilità dell'elemento immobiliare come parte integrante del culto religioso; le conseguenze di un impoverimento dello stesso Santuario; l'impatto ambientale che la nuova costruzione avrebbe, in termini di deterioramento; la mancanza di soluzioni alternative; il mancato rispetto che ne deriverebbe riguardo la preservazione delle aree verdi.
I Gruppi Consiliari hanno voluto indicare nel sindaco di Mogliano, Cecilia Cesetti, "un comportamento discutibile e in contrasto con l'autorità religiosa rappresentata da Sua Eccellenza il Vescovo di Fermo. Avanzando, inoltre, la necessità di sensibilizzare la cittadinanza tutta al tema in questione, onde evitare altri comportamenti scriteriati, dannosi ed inefficaci".
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"Si precisa che fra l'Amministrazione comunale e la Diocesi esiste un atteggiamento di apertura e di collaborazione reciproca nel discutere e risolvere le problematiche del territorio". A sottolinearlo, nel replicare alle dichiarazioni dei gruppi consiliari di minoranza circa i presunti rapporti conflittuali con la Curia arcivescovile di Fermo, è il sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti.