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"No al cemento nell'area verde del Santissimo Crocifisso": la protesta si sposta a Fermo

"No al cemento nell'area verde del Santissimo Crocifisso": la protesta si sposta a Fermo

Il Comitato tutela area verde del Santuario del Santissimo Crocifisso si è trovato stamane a Fermo, per un sit-in di sensibilizzazione verso gli organi della curia sulla nota vicenda della costruzione di una nuova casa di riposo a Mogliano nell’area verde retrostante il Santuario.

“Siamo convinti della necessità di una casa di riposo a Mogliano, servizio sempre presente fino ai giorni funesti del terremoto e mai abbiamo chiesto alla Diocesi di opporsi alla ricostruzione della struttura, ma l’area scelta dall’amministrazione appare assolutamente impropria e inopportuna”, spiega il presidente del comitato Luciano Falconi.

“Vi sono, infatti, diverse e validissime alternative (mai realmente approfondite dall’amministrazione comunale) a questo progetto che “impoverirebbe il Santuario”, imponendo ad esso un ”sacrificio” sul piano culturale, religioso, storico e ambientale”.

Alla luce dell’approvazione della variante al Piano regolatore lo scorso 3 febbraio, una parte dell’area è stata resa edificabile per scopi socio assistenziali, ma un’altra parte di eguale dimensione è stata destinata ad altro, in netto contrasto con lo spirito sociale, assistenziale e caritativo della donazione modale dei Padri  Sacramentini con cui il comune nel 2017 è entrato in possesso di quell’area”.

“Oltre al danno per la cittadinanza, che rischia di vedersi privare di spazi verdi da sempre vitali per molteplici attività socio-culturali-religiose, si ha il timore di aprire quello spazio, adiacente lo storico Santuario del Santissimo Crocifisso, a future speculazioni”, aggiunge Falconi

"Invitiamo la cittadinanza moglianese a sostenerci e chiediamo a Monsignor Rocco Pennacchio di valutare approfonditamente le implicazioni della scelta che si accinge ad intraprendere, per la quale, il comitato ha anche prodotto un parere Pro Veritate che ripercorre la storia, le prerogative e i diritti di quell’area oggi di proprietà comunale e frutto di donazioni generose dei moglianesi al Santuario, ma sulla quale sussistono vincoli ben precisi di cui non si può non tenere conto".

“La scelta dell’amministrazione - che sta dividendo la cittadinanza e trascinando nella disputa anche la diocesi di Fermo -  è assolutamente immotivata, stante la possibilità di validissime alternative che vanno dal recupero di edifici comunali esistenti all’acquisto di aree già edificabili poco distanti dal Santuario stesso”.

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