Giovanni Iesari, fondatore e co-titolare dell'azienda di recupero e smaltimento rifiuti Macero Maceratese, è venuto a mancare all'età di 72 anni nel pomeriggio di giovedì 12 settembre. Iesari, persona conosciutissima a Macerata dove abitava dalla nascita, era stato colpito da una malattia incurabile.
I funerali saranno svolti sabato 14 settembre alle ore 9:00 nella chiesa del Sacro Cuore, a Macerata.
Con la consegna dei certificati Cambridge e degli attestati per la migliore esperienza all’estero, si è concluso nei giorni scorsi il percorso formativo che ha coinvolto complessivamente 60 studenti iscritti alle ultime classi di alcune scuole superiori della provincia di Macerata.
Attraverso il progetto biennale English4U, l’Università di Macerata, promotrice dell’iniziativa, ha realizzato interventi formativi volti alla diffusione della conoscenza della lingua inglese in partenariato con l’Istituto Tecnico Industriale Statale Divini di San Severino Marche e l’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi di Macerata, con il supporto dell’Iis Bramante-Pannaggi, dell’Itc Gentili, del Liceo Artistico Cantalamessa, dell’Iis Matteo Ricci di Macerata insieme al Leonardo Da Vinci di Civitanova e il finanziamento della Regione Marche tramite risorse del Programma Operativo Marche, Fondo Sociale Europeo.
Sono stati realizzati un corso di preparazione al Preliminary English Test, equivalente al livello B1, e tre corsi di preparazione al First Certificate of English, equivalente al livello B2, con l’obiettivo di aiutare i ragazzi a raggiungere una più alta professionalità e facilitare il loro inserimento nel mercato del lavoro.
Il progetto è stato realizzato tra dicembre 2018 e settembre 2019. Dei sessanta studenti, sono stati cinquantotto gli alunni che hanno sostenuto l’esame e, di questi, cinquantadue quelli che hanno ottenuto la certificazione. Tra i quattro corsi organizzati, sono stati selezionati i ventotto studenti più meritevoli, sette per ogni classe, che hanno ricevuto una borsa per un viaggio studio all’estero, nel Regno Unito, della durata di tre settimane, tra luglio e agosto 2019.
Come evidenziato dalla referente di progetto Paola Bucceroni, in rappresentanza dell’Università di Macerata, il progetto ha portato risultati concreti per gli organismi coinvolti, il territorio, grazie al consolidamento della rete Ateneo-Scuole-Aziende, e soprattutto per gli studenti e studentesse beneficiari, ora in possesso di strumenti utili per muoversi nella fase post-diploma con maggiore consapevolezza e con un curriculum vitae più competitivo.
Sono Matteo Cesca, Alessandro Lanciani, Diego Postacchini e Marco Mariani gli ultimi quattro acquisti del mercato di rafforzamento estivo della Maceratese in vista del via ufficiale al campionato di Promozione 2019/2020. I primi due sono espressione del serbatoio dal settore giovanile dell’allora Maceratese che dopo varie destinazioni tornano in biancorosso. Per Cesca, centrocampista, diverse convocazioni nella stagione 2015/16 al primo anno di Lega Pro.
Lanciani classe 2001, difensore centrale, nell'ultima stagione ha militato con la juniores nazionale del Montegiorgio. Diego Postacchini anch’esso 2001, che ha già ben figurato nelle amichevoli ed in coppa ha trascorsi con la berretti della Sambenedettese. Infine Mariani, esterno di centrocampo ma vero e proprio jolly, arriva dal Montegiorgio.
Il Direttore Tecnico delle squadre nazionali ha presentato al Consiglio Federale della FIDAL, in riunione ieri a Matera, l’elenco dei convocati per la partecipazione ai Campionati del Mondo in programma a Doha (Qatar) dal 27 settembre al 6 ottobre prossimi.
Faranno parte della squadra anche Eleonora Vandi, convocata per gli 800 metri, e Giovanni Faloci per il lancio del disco. Due avisini che sono le colonne delle squadre assolute femminile e maschile dell’Atletica AVIS Macerata, entrambi al loro primo Campionato del Mondo.
Per Eleonora si tratta di una grandissima soddisfazione che premia la passione, l’impegno e la serietà che da sempre emergono dalla sua attività e che la ripaga dei tanti sacrifici che ha dovuto compiere, soprattutto nella scorsa stagione, per superare una fastidiosa fascite plantare che l’ha tenuta ferma per 6 mesi.
Quest’anno dopo la dolorosa rinuncia alla Finale di Coppa Europa di Bydgoszcz è riuscita a recuperare da una ricaduta e seguitando ad allenarsi si è fatta trovare in forma per questo importantissimo appuntamento. Prima ha ottenuto il suo personale a Rehlingen (GER) in 2’00”88 nel mese di giugno, poi ha dato importanti conferme in agosto prima a Cles al Meeting Melinda in 2’02”30, poi a Rovereto al Palio della Quercia in 2’02”55
Eleonora Vandi, 23 anni, è un po’ la storia della società di questi ultimi otto anni nel corso dei quali ha vinto ben otto titoli italiani nelle varie categorie ed ha vestito la maglia azzurra in nove occasioni le ultime delle quali, con la nazionale assoluta, sono state i Campionati Europei di cross a Tilburg nel mese di dicembre scorso e le più recenti Universiadi di Napoli nel mese di luglio scorso.
Negli anni l’atleta ha partecipato prima ai Campionati del mondo allievi a Donetdk nel 2013 poi ai Campionati Europei junior a Eskilstuna nel 2015, ai Giochi del Mediterraneo a Tunisi nel 2016 poi ai Campionati Europei under 23 a Bydgoszcz; un palmares di grande spessore.
Ma Eleonora Vandi nel frattempo si è laureata in beni culturali ad indirizzo archeologico alla Ca’ Foscari di Venezia, dove sta facendo la specializzazione post laurea.
Insomma un’atleta a tutto tondo, una bandiera dell’AVIS, un esempio per i più giovani, sempre presente anche alle occasioni ufficiali: Festa dell’Atleta, premiazioni (Panathlon) e cerimonie varie alle quali è stata invitata nel corso degli anni.
L’altro avisino a Doha sarà Giovanni Faloci il gigante dell’AVIS che, con una strepitosa gara a Latina i primi di luglio, ha superato la misura di qualificazione per il Campionato del Mondo lanciando il disco a 65,30 metri. Misura che rappresenta la terza prestazione italiana di tutti i tempi e la migliore degli ultimi trenta anni.
Il colosso avisino, 33 anni, attualmente in Fiamme Gialle ma in maglia bianco-rossa da tredici anni, capitano della squadra assoluta maschile, è il Campione Italiano assoluto del lancio del disco in carica, con la vittoria di Bressanone a luglio, vanta un palmares straordinario con 22 maglie azzurre della nazionale assoluta in carriera, dove spiccano: il secondo posto alle Universiadi in Kazan nel 2013, il quarto posto ai Campionati Europei a squadre di Leiria del 2009, ancora quarto ai Campionati Europei a squadre quest’anno a Bydgoszcz dove, con 60,25 metri, è stato determinante per il magnifico quarto posto della squadra italiana.
Nell’AVIS, anche quest’anno, alle Finali Nazionali di Orvieto le vittorie nelle gare di disco e peso sono state sue con 60,51 e 16,43 metri.
Esordienti a un Campionato del Mondo sia Eleonora Vandi che Giovanni Faloci sapranno farsi valere come hanno sempre fatto in tutte le occasioni importanti.
Angelica Nicole Ricca, studentessa del 5G del Liceo Linguistico Leopardi di Macerata ha avuto l'occasione di poter partecipare a un'esperienza negli USA a seguito delle varie fasi dei progetti di Futura del Miur. Angelica Nicole ha deciso di raccontare il suo periodo di soggiorno oltreoceano con una lettera che ha inviato alla redazione di Picchio News.
"A soli 9.976 km da qui possiamo trovare quello che inevitabilmente può considerarsi un universo isolato dal mondo, all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie: la Silicon Valley. Ѐ proprio qui che ho avuto la possibilità di visitare alcune delle aziende più grandi al mondo e di immergermi in quella che è chiamata “la mentalità americana”, distante anni luce dalla nostra - racconta Angelica Nicole -. Inoltre nella mia permanenza in California ho potuto visitare anche due delle più prestigiose università americane: Stanford e Berkeley; immediato è stato il paragone col nostro sistema universitario, completamente diverso. Credo di dover spiegare le ragioni del mio insolito viaggio e decisamente più particolare di una semplice gita di piacere oltreoceano."
"Il 22 novembre 2018, a Campobasso, si è tenuto uno dei tanti Hackathon Nazionali indetti dal MIUR, competizioni “tra cervelli” di due giorni dove studenti di tutta Italia si confrontano sulle tematiche più disparate, cercando di convogliare tutte le loro idee in un unico progetto valido e possibilmente attuabile, presentandolo infine ad una giuria di esperti e di delegati del ministero - continua la studentessa -. In quell’occasione una delle due sfide consisteva nella realizzazione di uno storytelling per un video riguardante la sicurezza nelle scuole; io ero una dei partecipanti a questo evento ed il mio team era formato da altri sette ragazzi mai visti prima e con cui ho avuto la fortuna di passare le ore più tese, ed al tempo stesso più belle, della mia vita. Di questa esperienza, così breve, ho cercato di cogliere tutti gli aspetti che avrebbero potuto aiutare la mia crescita personale, arrivando poi alla conclusione, condivisa, che l’importante non sarebbe stato vincere ma dare il meglio di noi. Così è stato, tanto che siamo stati svegli una notte intera per migliorare la nostra presentazione e alla fine il nostro impegno è stato ripagato. Increduli, emozionati ed elettrizzati siamo saliti sul palco per ricevere un premio che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato: un soggiorno di dieci giorni a San Francisco, per scoprire tutti i “segreti” dell’imprenditoria, principalmente nel mondo delle StartUp. Inutile dire che sull’argomento non ero solo digiuna; direi quasi completamente ignara. Ma come è risaputo, non esiste modo migliore di conoscere qualcosa se non quello di toccarla con mano."
"Gli Stati Uniti sono sicuramente il posto migliore in cui poter navigare se si vuole esplorare quello che è il mondo delle “larghe vedute”. Il sogno americano dà già, in sé, l’idea di qualcosa di grande e quando ci si trova a contatto con esponenti di Google, Facebook, Amazon, Adobe, Linkedin ecc. possiamo sperare, foss’anche per un attimo, di potercela fare; visitare posti come il Garage, da dove poi si è sviluppata quella che è ora la Silicon Valley, un’area di 400km, sede dei giganti dell’high-tech, può far sognare anche noi giovani che spesso siamo fermati dalla paura di non riuscire a trovare lavoro, di non avere un futuro ma soprattutto di vanificare tutto l’impegno che abbiamo profuso, riponendolo in quei lunghi pomeriggi di studio - conntinua Angelica Nicole -. Abbiamo fatto tesoro di ogni singolo istante passato lì, portandoci a casa tutto, in particolare la voglia di conoscere e di scoprire, che è stata quella che ha reso speciale il nostro viaggio. Provo a riassumere il tutto, mettendo in pratica la lezione del professor LeBlanch della Berkeley: quasi 10.000km, trentacinque studenti, più di dieci aziende, due università, una media di tre/quattro “caffè” al giorno, quattro sfide affrontate, trentotto filtri con cui osservare quattro città, milioni di idee e miliardi di risate: è tutta una questione di numeri."
"Se vi state chiedendo se è finito tutto qui, la risposta è no; unire tanti studenti che hanno una voglia imperativa di fare qualcosa, non può far pensare di chiudere il tutto con un “speriamo di rivederci presto”, bensì con un progetto a cui abbiamo iniziato a lavorare poco dopo essere tornati in Italia. Ora cercheremo di sviluppare le competenze acquisite e, certamente, sentirete presto parlare di noi. Garantito."
Il pignoramento di 3 milioni di euro del creditore della Società Nuova Via Trento nei confronti del Comune di Macerata, ha creato non pochi malumori nelle file dell'opposizione che oltre a vederci poco chiaro e a chiedere delucidazioni al sindaco Romano Carancini sulla vicenda sono compatte nel parlare di un "danno enorme per la Città". Una nota stampa del Comune, nel pomeriggio, ha comunicato che "le somme dovute dal Comune di Macerata alla Nuova Via Trento, per effetto del lodo arbitrale del 24 luglio scorso, fino alla concorrenza di 3.000.000 di euro circa, sono state pignorate da un creditore della Società Nuova Via Trento attraverso un atto giudiziale notificato ieri al Comune di Macerata. In merito alla vicenda è utile ricordare, come preannunciato dall’Amministrazione comunale, che il lodo stesso sarà oggetto di impugnazione nei termini stabiliti dalla legge, oltre che del giudizio di verifica di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione la cui udienza è già fissata per il prossimo 24 settembre."
L'Ente pubblico ha un termine di 120 giorni per completare l'esecuzione del provvedimento giurisdizionale che lo obbliga al pagamento della somma di denaro. E proprio in questo lasso di tempo ricade anche la sentenza della Corte di Cassazione che si pronuncerà tra dodici giorni.
"Ci sarebbe molto da dire anche se la notizia è scarna e da adito a molte considerazioni - le parole del consigliere della Lega Andrea Marchiori -. Anzitutto la stranezza dovuta al fatto che sul sito del Comune viene data una notizia che apparentemente è neutra per l'Ente stesso e inoltre credo che se il Comune deve pagare una somma di denaro, che la paghi al creditore principale o al creditore del creditore non cambia nulla. È la prima volta che sul sito ufficiale viene data notizia di un pignoramento fatto al Comune e in questo caso non per un debito dell'Ente pubblico. Sorge il sospetto che sia stato fatto per gettare discredito sulla Nuova Via Trento e, se così fosse, sarebbe un fatto gravissimo perché il Comune ne è socio ed è anche, stando alla lettura della sentenza, responsabile di ciò che sta accadendo."
"Il Comune si affanna inoltre a ribadire che farà appello al lodo arbitrale, un annuncio che aveva già fatto tempo fa in conferenza stampa. Se si afferma un fatto di questa portata bisogna spiegare che il lodo arbitrale non è appellabile come una sentenza di giudizio ordinario - prosegue Marchiori -. L'organo che andrà a valutare l'appello andrà a valutare la regolarità procedurale: il rispetto delle formalità tipiche. Se noi ci aspettiamo un successo che sia in grado di stravolgere il contenuto della condanna probabilmente diamo la sensazione a chi legge di qualcosa che giuridicamente non tiene. Voci ufficiose sostengono che il procuratore generale presso la Corte di Cassazione avrebbe dato parere negativo al ricorso fatto dal Comune; se così fosse è un ricorso che parte già in maniera sbagliata e attendersi un esito felice è un po' eccessivo."
"Nessuno di noi consiglieri e cittadini credo sia felice che l'Ente sia stato costretto a pagare una cifra che crea nel bilancio una voragine pericolosissima. Dato che però questa è la realtà dobbiamo tirare fuori una considerazione: come si fa a sostenere una responsabilità politica come quella del PD, del sindaco Carancini o dell'Assessore Ricotta che non hanno eseguito quell'opera pubblica prevista nella convenzione ritenendo, con una scelta individuale, di non doverla fare? Una scelta individuale per la quale tutti ci troviamo ora a pagare una condanna. Come si fa a parlare di appello, di ricorso in Cassazione o di pignoramento verso terzi quando nessuno ha mai fatto un esame di coscienza sui propri errori? Senza considerare che tutta questa vicenda noi consiglieri o appartenenti alla Commissione di Bilancio la apprendiamo dalla stampa e nessuno ci ha mai comunicato altro nelle dovute sedi."
"Siamo davanti a un atto grave e non capisco come siamo potuti arrivare a questi livelli - le dure parole della consigliera Deborah Pantana di "Idea Macerata" -. Il primo cittadino è un uomo di legge e le cose le doveva sapere meglio già prima di altri. Quello che è accaduto oggi è un fatto mai successo a Macerata, un atto grave. Mi auguro che il sindaco Carancino, che era già stato informato dai revisori su ciò a cui sarebbe andato incontro, trovi una soluzione con il privato perché non si può essere superficiali in questa occasione: auspico quindi un accordo o una transazione con la Società."
"Parliamo di un danno di notevole entità che la Città sta subendo - il commento di Francesco D'Alessandro della lista "Macerata nel cuore" -. Al di là del fatto particolare che è gravissimo, perché va a toccare le tasche di tutti i cittadini, tutto ciò è frutto di un centro-sinistra che da più di 20 anni detiene il potere a Macerata e la amministra come se fosse qualcosa che gli appartiene, qualcosa di privato. Questo è nocivo perché non c'è una progettualità per la Città. La notizia di oggi di certo non ci stupisce se non fosse che va a pesare in maniera molto conistente sulle tasche dei cittadini stessi. Mi chiedo per quali motivi certi patti non sono stati rispettati e come mai la bretella non è mai stata realizzata? Da un buon amministratore, che dovrebbe essere il cosiddetto buon padre di famiglia, ci si aspetta che aggiusti le cose invece il Sindaco Carancini e il PD continuano a inimicarsi la Città."
"Più che chiedere al Sindaco Romani Carancini di dimettersi non saprei cosa altro dire ancora - il commento sulla vicenda di Anna Menghi, dell'omonimo Comitato delle file dell'opposizione -. Questo è un appello a tutte le forze di opposizione per costruire un’alternativa capace di governare il disastro che il centro-sinistra lascerà dopo più di vent’anni di governo o meglio "sgoverno" della Città."
Le fa eco Paolo Renna, consigliere di Fratelli d'Italia. "Visto il danno che il sindaco ha creato alla Città penso non ci sia altra alternativa se non quella di dimettersi."
Il 12 settembre di 40 anni fa Pietro Paolo Mennea ha riscritto la storia dell'atletica e dello sport italiano infrangendo una barriera ancora oggi insuperabile per qualsiasi atleta europeo. Il 19 e 72 con il quale ha fatto fermare il cronometro a Città del Messico, davanti ad uno sparuto numero di spettatori - perlopiù addetti ai lavori - è rimasto inarrivabile per qualunque umano abbia calcato le piste di atletica in oltre 17 anni di competizioni.
"Non si trattava di un'Olimpiade o di un Campionato del Mondo, ma delle Universiardi. Un mattino qualunque di un giorno qualunque". A parlare è Nazareno Rocchetti, 72 anni, nato a Filottrano e fisioterapista della Nazionale Italiana di Atletica Leggera in quegli anni. L'uomo che ha curato e accudito quotidianamente i muscoli di Mennea con i suoi massaggi.
"Quel giorno non c'era praticamente nessuno sugli spalti. C'erano, però, - racconta Rocchetti - gli atleti. Tra questi Tommie Smith, l'americano che allora deteneva il record del mondo. L'ho visto inginocchiarsi al passaggio di Mennea. <<Mi inchino al nuovo re>>. Così disse".
Parliamo di una leggenda. Tommie Smith è stato il primo uomo a correre i 200 metri in meno di 20 secondi e proprio a Città del Messico, undici anni prima, era passato alla storia per il pugno alzato sul gradino più alto podio alle Olimpiadi. Un gesto che è diventato il simbolo delle proteste per l'ottenimento dei diritti civili dei neri. Un gesto immortalato da una fotografia iconica.
Legame indissolubile
Il rapporto tra Rocchetti e Mennea nasce nel '76: "Inizialmente lo vedevo soltanto ai raduni collegiali di Formia. Poi è nata una simbiosi. Abbiamo letteralmente vissuto assieme dal 1979 sino al 1988. Una vera amicizia. Mennea aveva capito che potevo dargli molto e aiutarlo a vincere".
Due storie simili, le loro: "Il nostro legame è nato ancor prima di conoscerci, viste le origini comuni. Entrambi venivamo da una terra misera dove la fame era una dama di compagnia. Eravamo figli di operai, che facevano fatica ad arrivare al 27 del mese. Lui era un uomo schivo, e aveva trovato in me una personalità diversa. Lo facevo ridere, lo sopportavo quando era intrattabile, e soprattutto giocavo un ruolo di tramite con la Federazione e con il suo allenatore Carlo Vittori".
Il Mennea "dietro le quinte"
Quando gli si chiede che uomo fosse Mennea, Rocchetti ne profila così i tratti: "Ho amato Pietro, Mennea un pò meno. Si trattava di un uomo che aveva una gran sete di riscattare oltre a sé stesso, un interno popolo e una terra come quella del Sud. Non l'ho mai visto bere il vino prima degli anni '80. Beveva acqua, non gasata, ma liscia. Una volta feci con lui l'ultimo dell'anno a Formia. Ha brindato con l'aranciata, e a mezzanotte e otto minuti era già a dormire. Il suo peggior nemico era proprio sé stesso".
"Si sottoponeva ad allenamenti massacranti - ricorda Rocchetti -, al punto che soltanto lui, in oltre un ventennio, ha resistito a quella mole di lavoro. Gli altri li abbiamo distrutti tutti. Volete sapere perché lui non si faceva mai male ed oggi, invece, vediamo come anche i calciatori incappino spesso negli infortuni? Mennea aveva un rispetto sacrale del suo corpo. Tutte le sere lo massaggiavo per far smaltire ai suoi muscoli tutte le tossine e l'acido lattico accumulato durante la giornata di allenamento".
Il segreto di Mennea
Il grande segreto dietro le grandi imprese sportive di Menna era una dedizione totale, al punto da divenire maniacale. Una dedizione alimentata dalla rabbia di un uomo del Sud, che ha voluto a tutti i costi ridisegnare il proprio destino.
"Per ogni traguardo che si vuol raggiungere per l'80% conta la testa e per il 20% il fisico - sottolinea Rocchetti -. Proviene dal cervello, la forza misteriosa che riesce a far sormontare ogni ostacolo. Se tu credi in qualcosa, spacchi le montagne. La grande determinazione riscontrata in Mennea non l'ho trovata in nessun altro atleta con il quale ho lavorato".
E la lista dei campioni con i quali Nazareno Rocchetti ha collaborato è lunga, da Sara Simeoni sino a Valentina Vezzali. Un "umile massaggiatore di campagna", come si definisce ingiustamente lui stesso, che ha avuto un ruolo fondamentale nelle imprese leggendarie di Pietro Mennea.
Nuova sede per Banca Mediolanum a Macerata. L’istituto di credito si sposta da Via Contini a Corso Cavour al civico 62.
La banca fondata da Ennio Doris è presente nel capoluogo fin dal 1982, inizialmente come Programma Italia investimenti, per poi nel ’97 acquisire la denominazione attuale di Banca Mediolanum.
Ora, come detto, l’istituto si sposta nel centralissimo Corso Cavour, dove il prossimo sabato 14 settembre alle ore 11, ci sarà la cerimonia inaugurale, con il consueto taglio del nastro.
Non ci sono modifiche sostanziali nell’organigramma che è costituito da dodici family banker con i rispettivi uffici.
È scomparso lo striscione creato dalla S.S. Maceratese in onore del tifoso Marco Sciarabba, il 31enne morto nel giorno di San Giuliano, che la stessa società biancorossa aveva esposto in curva e poi in campo in occasione della sfida d’esordio casalinga di Coppa contro il Corridonia.
A denunciarlo è la stessa società in un post apparso su Gacebook.
“La S.S. Maceratese – recita il post - deve purtroppo constatare e denunciare un episodio altamente spiacevole: lo striscione realizzato dalla società ed esposto in curva in ricordo di Marco è stato sottratto. Un gesto deplorevole da condannare. Confidiamo d'altra parte in un concreto ravvedimento da parte del responsabile (o dei responsabili) e che il materiale venga riconsegnato. Facciamo presente il significativo valore morale e umano che rappresenta a tutti coloro che hanno voluto e vogliono bene a Marco”.
Lo striscione recitava : "Con la Rata nel Cuore, Ciao Marco" e ora, nella rete che divide il campo dagli spalti, è rimasto solo il mazzo di fiori, che il capitano biancorosso Marco Campana aveva poggiato sopra lo striscione.
"Le somme dovute dal Comune di Macerata alla Nuova Via Trento, per effetto del lodo arbitrale del 24 luglio scorso, fino alla concorrenza di 3.000.000 di euro circa, sono state pignorate da un creditore della Società Nuova Via Trento attraverso un atto giudiziale notificato ieri al Comune di Macerata. In merito alla vicenda è utile ricordare, come preannunciato dall’Amministrazione comunale, che il lodo stesso sarà oggetto di impugnazione nei termini stabiliti dalla legge, oltre che del giudizio di verifica di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione la cui udienza è già fissata per il prossimo 24 settembre." Ad annunciarlo è una nota stampa dell'Ente pubblico.
“A distanza di 3 anni dai disastrosi eventi sismici che hanno sconvolto il Centro Italia, l’agenda politica del nuovo Governo dovrà necessariamente concentrarsi sul tema della ricostruzione post-terremoto che di fatto oggi risulta ancora troppo lenta”. Ad affermarlo, in una nota, è la segreteria provinciale del Pd, guidata da Francesco Vitali.
“Per definire un processo di ricostruzione che sia al tempo stesso efficiente ed efficace, appare necessario apportare una serie di modifiche all’attuale sistema di regole e leggi per superare le indiscutibili criticità oggi riscontrate, con l’obiettivo di garantire nell’immediato futuro una semplificazione burocratica che assicuri uno snellimento delle procedure, una governance del processo meno frammentata che faccia diminuire conflitti di attribuzioni, una semplificazione e armonizzazione della politica delle ordinanze finora adottata e una maggiore facilità di accesso e fruibilità delle risorse messe in campo per la ricostruzione”.
“La Segreteria Provinciale del Partito Democratico ritiene che all’interno della compagine governativa in fase di definizione, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Ricostruzione post sisma debba auspicabilmente essere una figura che proveniente dall’area maggiormente colpita dai terremoti del 2016 - conclude la nota - . Pensiamo, difatti, che solo chi abbia quotidianamente toccato con mano le esigenze dei cittadini e le criticità legate alla ricostruzione, possa meglio e più proficuamente indirizzare le scelte strategiche future al fine di perseguire un processo di ricostruzione che sia finalmente efficace e dinamico”.
Nella giornata di ieri, mercoledì 11 settembre, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Macerata hanno avviato le procedure di rimpatrio nei confronti di un 25enne gambiano, destinatario del provvedimento di espulsione emesso dalla Prefettura di Macerata nel mese di aprile.
Nel tardo pomeriggio di ieri i carabinieri, in servizio di perlustrazione, hanno proceduto al controllo del giovane, notato dagli operanti mentre passeggiava sul marciapiedi di viale Leopardi in direzione di corso Cairoli. Il 25enne alla vista della pattuglia ha subito manifestato nervosismo.
Il giovane, in possesso del passaporto emesso dalle autorità del Gambia, è risultato privo del permesso di soggiorno nonché colpito dal citato provvedimento prefettizio e dal connesso ordine del Questore di Macerata di lasciare il territorio nazionale, al quale non aveva ottemperato.
Dopo le formalità di rito il giovane è stato accompagnato presso il Centro di Permanenza di Bari in attesa del successivo rimpatrio.
Il Motoclub Montecassiano ha organizzato sabato 7 settembre un motogiro attraverso l’entroterra maceratese con lo scopo di donare un defibrillatore dotato anche di monitoraggio per la realizzazione di un elettrocardiogramma immediato alla Croce Verde di Macerata.
Il motogiro dal nome “In Moto Riparte il Cuore” , con partenza dalla Piazza della Libertà alle 9:00 circa, ha raccolto la partecipazione di decine di motociclisti appartenenti a varie località, anche fuori regione.
"Abbiamo ideato questo Tour di poco più di 200 chilometri - dichiara Paolo Scarselletta, organizzatore per il Motoclub Montecassiano -. Il percorso prevede, dopo esser partiti da Macerata, il passaggio attraverso Passo di Treia, Castelraimondo, Pioraco, Sefro, Montelago, poi lungo un piccolo tratto della Strada Statale 77 e una risalita verso Camerino attraverso la Strada Provinciale 17; una sosta presso Maddalena di Muccia ha dato la possibilità di tenere pieni i serbatoi di benzina. Poi il gruppo si è spostato nella direzione di Caccamo percorrendo la vecchia ss 77, costeggiando il lago di Polverina, e Caccamo. Li aspettava nella propria sede di Serrapetrona Mauro Quacquarini, che data l’ora prossima alla pausa pranzo ha preparato una tavola ricca di prodotti enogastronomici di produzione propria dalla qualità encomiabile, accompagnati dalla presenza irrinunciabile della tradizionale quanto ormai famosa Vernaccia servita alla giusta temperatura e nelle sue varianti (dolce e secca). Una degustazione speciale, sui generis, realizzata direttamente da Quacquarini. Una degustazione che ha saziato abbondantemente le aspettative della sosta e in abbondante quantità. Una visita nei locali dell’azienda dolciaria ha suscitato l’interesse del gruppo, accompagnata dal saggio racconto sulle procedure di produzione artigianale e dagli aneddoti che ruotano spesso intorno alla creazione di prodotti che fanno ormai parte della storia di questa azienda. A malincuore il gruppo ripartiva per il suo giro raggiungendo questa volta il suggestivo lago di Fiastra, per poi risalire e transitare per Bolognola, Sassotetto, e Sarnano."
"Il gruppo iniziava a percorrere la strada del rientro a Macerata, ma c’era una sorpresa che l’attendeva - prosegue l'organizzatore -. Intorno alle 16:30 i fratelli Baleani, titolari della ditta Le Terre di San Ginesio, hanno accolto i motociclisti presso la loro sede in Contrada Val di Piastra a Ripe di San Ginesio dopo aver allestito una degustazione di vino cotto tipico dei nostri territori prodotto in formula artigianale dalla stessa ditta da oltre trent’anni. Una visita dei locali faceva da prelibato contorno alla degustazione del vino cotto accompagnato dai tipici tozzetti e ciambelline. Si rientrava infine a Macerata presso la sede della Croce Verde per la cena dove hanno ricevuto il saluto e il ringraziamento del Presidente Proietti Pannunzi Mauro."
L'evento è stato patrocinato dal Comune di Macerata che ha concesso l’utilizzo del suggestivo scenario di Piazza della Libertà per la partenza del giro.
Il gruppo è stato scortato da due motociclisti dell’Arma dei Carabinieri, sempre sensibile alle iniziative benefiche, che hanno garantito il deflusso del gruppo unito lungo l’intero itinerario. Ovviamente, oltre la scorta dell'Arma era presente un'ambulanza dotata di presidi di soccorso avanzato e il cui equipaggio era costituito da un altro organizzatore dell'evento (per conto della Croce Verde di Macerata) Ennio Tamagnini, congiuntamente ad altro Milite esperto Paolo Venanzetti. Presenti al momento della partenza per un saluto la vicepresidente della Croce Verde di Macerata, dott.ssa Antonella Scarponi, il segretario della medesima associazione Carlo Lorenzini e l’assessore Alferio Canesin.
La campagna di raccolta fondi per l’acquisto del defibrillatore (Lifepack15 ) è ancora aperta fino al raggiungimento della somma prevista (20.000 circa), e le donazioni sotto forma di versamento possono essere effettuate sulle seguenti coordinate bancarie IT05V0311113402000000001365 indicando nella causale la dicitura “donazione pro acquisto defibrillatore evento In Moto Riparte il Cuore”.
In vista della riapertura dell’anno scolastico 2019/2020, il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha presieduto una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, alla quale hanno partecipato i vertici territoriali delle Forze di Polizia, e con propri rappresentanti: la Provincia di Macerata, i Comuni di Macerata, Camerino, Cingoli, Civitanova Marche, Corridonia, Morrovalle, Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena, San Severino Marche, Tolentino e Treia, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Nel corso della riunione il Prefetto ha ribadito la massima attenzione per la scuola, struttura portante della società in quanto ambiente formativo fondamentale per promuovere valori aggreganti ed inclusivi e luogo insostituibile nell’educazione dei giovanissimi alla cittadinanza attiva.
Ha ricordato la rilevante attività di formazione e prevenzione quotidianamente svolta dall’Ufficio scolastico evidenziando l’importanza delle progettualità programmate in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico.
Ha ringraziato le Forze di Polizia per le attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti che, in attuazione della direttiva ministeriale “Scuole sicure”, sono state messe in campo nell’ultimo anno sottolineando il permanere, per il buon esito delle azioni future, della più ampia condivisione di intenti tra tutti gli attori istituzionali del territorio chiamati, ciascuno nel proprio ambito di competenza, a prevenire ogni possibile situazione di rischio.
Nel corso della riunione è stato dato rilievo alla necessità di stringere un’alleanza tra tutti i soggetti della società, siano essi singoli o collettivi, pubblici o privati, per rendere sempre più la scuola luogo privilegiato di crescita personale e spazio sociale di partecipazione e condivisione dei valori fondamentali.
In questo contesto, il Prefetto ha sottolineato come risulti fondamentale il ruolo che possono svolgere le Polizie Locali, in collaborazione, con le Forze di polizia. Ha ricordato ai responsabili dei Comuni come sia importante una presenza sul territorio, amica e vicina, per naturale prossimità a chiunque lo abita e ha ringraziato per la disponibilità e per le assicurazioni ricevute.
In chiusura il Prefetto, ha assicurato costanza di impegno nella prevenzione e nel contrasto oltreché dello spaccio e consumo di stupefacenti anche degli altri fenomeni di dipendenza sia attraverso azioni di presidio e di controllo degli istituti scolastici e dei siti più a rischio, sia attraverso la promozione di iniziative educative e formative specifiche. Ha nuovamente ribadito il valore aggiunto del lavoro di squadra, ha ringraziato tutti i partecipanti per i contributi portati al tavolo che sarà riconvocato nei prossimi mesi per verificare gli esiti delle azioni messe nel frattempo in atto.
Oggi è stato il giorno dell’ultima pellicola per il regista Alessandro Valori. 400 persone si sono volute stringere intorno alla famiglia del 54enne, alla moglie Carmen, al figlio Blasco e ai fratelli Alfonso e Federico, presso la Chiesa dell’Immacolata, per dare l’ultimo saluto a un uomo che portato alto il nome di Macerata nelle sale cinematografiche e non solo.
“Oggi abbiamo detto che è il giorno dell’estremo saluto ma non è così, è troppo poco, Alessandro oggi non se ne va. Il fine della fede è solo uno: l’amore – le prime parole dell’omelia di Fra Andrea, cugino del regista scomparso -. Alessandro l’amore lo aveva anche nel suo nome, “colui che difende gli uomini”. Lui questo lo sapeva e l’aveva capito perché tutti gli uomini sono forti quando hanno una loro identità e Alessandro con i suoi film ha voluto raccontare proprio gli uomini e le loro storie; nella sua vita ha incontrato gente per potersi confrontare e per poter ricevere amore.”
“Dio non poteva impedire che il nostro amico morisse? La risposta è “sì”. Abbiamo però ceduto il passo al voler credere che il nostro Dio è possente invece è onnipotente e vulnerabile – ha proseguito Fra Andrea -. Alessandro ha raccontato le persone che vivono a stento nelle borgate più profonde di Roma, ci ha raccontato che le debolezze sono sintomo di dignità e questo è un insegnamento della fede, dell’uomo e dell’amore. Un amore che vuole vivere. Lui ha sempre guardato gli ultimi, la precarietà, il dramma delle famiglie, di chi credeva di essere chissà chi e che riscopre il senso della vita quando si mette ad aiutare quelli che sono in carrozzella", come nel film "Tiro libero".
Fra Andrea, durante l’omelia, ha poi ricordato un episodio personale che lo lega profondamente ad Andrea: il funerale di sua zia, e mamma del regista, Anna Maria. “In quell’occasione ascoltai come spettatore privilegiato in prima fila un dibattito tra Alessandro e una mamma – ricorda -. Lui fece i complimenti a quella mamma, complimenti arrivati nella più totale dolcezza che è espressione della levatura del dolore. Poi disse ‘non so se mia madre è così fiera di me’. Ecco, quella fu la massima espressione di un uomo che ama così tanto da non sapere se è amato. La donna rispose ‘anche tu sei un bravo figlio’ e Alessandro scoppiò in un pianto pieno di gioia. Un momento che mi fece capire ancora di più quanto l’umanità di Gesù Cristo abitasse in lui e nella sua fragilità. Il regista Gesù, in quel caso, ha sciorinato in lui la pellicola più bella: sentirsi amato per ciò che era.”
Poi c’è la famiglia. “Alessandro ha sempre dimostrato il suo grande amore per la famiglia e proprio il successo, quando è condiviso con le persone che si amano, assume un valore immenso. Oggi ci ha voluto raccontare non la storia ultima ma la più bella – ha proseguito Fra Andrea -. Una storia dalla quale potremo attingere perché ci ha detto che Dio è amore anche se non lo si conosce. Anche in una vita fatta di morte, Dio ci può liberare da quei riflettori spenti che in noi generano soltanto solitudine.”
“Papà oggi non è qui a deliziarci con la sua allegria e con l’amore per la vita – il toccante ricordo del figlio Blasco -. Proprio per questo dobbiamo ricordalo perché lui era un uomo che amava la gente anche se la gente non lo amava”. L’emozione del figlio del regista ha poi lasciato il posto alle lacrime.
“Non è facile per nessuno parlare in questo momento nemmeno per noi fratelli che abbiamo l’abitudine di giocare con le parole. Non è facile perché nonostante tutti gli ammonimenti abbiamo perseguito la vanità: ma dobbiamo liberarcene se vogliamo ascoltare e comunicare – le parole del fratello Federico -. Per poterlo fare occorre che il nostro io venga liberato e inizi ad ascoltare il cuore degli altri. Alessandro lo faceva e in questo modo riusciva ad amare; con piccole immagini quotidiane era in grado di fare grandi discorsi e i suoi occhi erano illuminati di entusiasmo, lui era pieno di carità e generosità. Le sue storie quotidiane rimarranno, le sue semplici e limpide storie rimarranno, le parole invece di noi avvocati che se le porti via il vento. Grazie Alessando.”
Un lungo appaluso ha poi accolto l’uscita del feretro dalla Chiesa per rendere omaggio al regista Valori. Presenti al funerale Iginio Straffi, ideatore delle Winx e amico di Valori, l’attore Simone Riccioni che ha collaborato con il regista in molte pellicole.
"Resto fiducioso e ottimista, ma anche consapevole che non basta un risultato medio positivo per parlare di una solida ripresa delle nostre esportazioni”. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, commentando i dati dell’export regionale relativi al primo semestre 2019, elaborati dall'Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio delle Marche su base ISTA: +3,6% nel periodo gennaio-giugno, contro il 2,7% della media nazionale.
Tra le province, quella di Pesaro-Urbino ha ottenuto la migliore performance: +18,4% (a 1,5 mld.), fortemente condizionata dal comparto della nautica, che ha chiuso il semestre con una crescita esponenziale grazie al risultato ottenuto sul mercato cipriota con una transazione commerciale, probabilmente di natura straordinaria.
Bene anche Ascoli Piceno (+4.5% a 1,2 mld.), spinta al rialzo in particolare dal settore farmaceutico. “La crescita è a macchia di leopardo – fa notare Sabatini – e ci spinge come ente camerale a guardare in una sola direzione: continuare a creare le condizioni perché i diversi segni negativi possano velocemente diventare positivi. Solo allora si potrà parlare di ripresa effettiva”.
Un riferimento quello del presidente della Camera di Commercio, in particolare, ai risultati di Fermo (-9,2% a 554 milioni), Ancona (-0,8%, ma che con circa 2 miliardi di euro detiene il primato regionale del valore delle esportazioni) e Macerata (-0,4% a 825 mln.).
Il settore dei prodotti della moda (tessile, abbigliamento, pelli e accessori) continua a essere quello con la più alta vocazione all’export (1.1 mld. nel semestre, ma -8,5% rispetto al medesimo periodo scorso anno), seguito da quello dei macchinari e apparecchi meccanici (970,4 mln., +4%); seguono il comparto dei metalli di base e prodotti in metalli (695,7 mln., +2.8%).
Un contributo positivo alla performance media regionale del primo semestre l’hanno dato anche il comparto dei mezzi di trasporto (375,1 mln. e + 225%) e l’agroalimentare (189,3 mln. e +9%), che secondo Sabatini “sta tornando ad avere un ruolo di leader internazionale della qualità” come visto anche in occasione della recente collettiva organizzata da Regione Marche e Camera Commercio delle Marche al SANA di Bologna.
Quanto ai principali paesi di sbocco, l’Europa resta la prima area geografica di destinazione (4,5 mld. e +3,1%): la Germania continua a essere il miglior cliente dei prodotti marchigiani (634,8 mln. e -4,7%), “ma già nel primo semestre c’è stato un impatto significativo della frenata dell’economia tedesca, che potrebbe diventare ancora più consistente nella seconda parte dell’anno”, ha osservato Sabatini, che ha auspicato “una strategia di differenziazione da parte delle imprese”. La Francia resta il secondo mercato di riferimento (584,7 mln. e +1,7%), seguita da Belgio (540,7 mln. e + 23,9%) e Stati Uniti (450,3 mln. e +19,1%).
Nel primo semestre dell’anno, la maggior crescita dell’export regionale si è avuta in Giappone: 68 mln. e +31,2%. Per il presidente Sabatini si tratta di “un mercato ciclico, ma ora il Pil è tornato a crescere e la popolazione, come quella marchigiana, ha un’età media molto alta: il know how delle nostre aziende, soprattutto quello specialistico legato alla silver economy, può essere un ottimo passepartout per migliorare i fatturati anche nell'estremo Oriente”.
Si è conclusa l’annuale campagna di scavi archeologici che un’équipe dell’Università di Macerata, diretta da Roberto Perna, conduce a Gortina di Creta in continuità con le ricerche avviate Antonino Di Vita a partire dal 1978 e proseguite da Giovanna Maria Fabrini.
Gortina è una delle più importanti città antiche del Mediterraneo, con una storia che va dal IX secolo a.C., quando, grazie anche a scavi iniziati da archeologi italiani alla fine dell’800, si documentano i processi che portano in Grecia alla nascita della polis, la città-stato, fino al IX d.C. quando la ricca capitale della provincia romana di Creta e Cirenaica si trasforma in una città bizantina, che ospiterà anche una delle più grandi e magnifiche chiese del Mediterraneo.
Gli scavi sono inseriti nell’ambito delle attività condotte dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene e sono incentrati nell’Edificio Sud del quartiere delle case bizantine, “imponente edificio a carattere pubblico che - come ricorda il professor Perna - con ogni probabilità ospitava la sede dell’assemblea regionale cretese, il koinon, a partire dal IV secolo d.C.”.
Le stesse indagini hanno consentito di verificare come l’edificio fosse stato riutilizzato per ospitare una sorta di “macelleria” nella quale venivano lavorati ovini e bovini nel VII secolo d.C.
Nel corso della missione è stata ospitata anche una troupe della Rai che,anche in collaborazione con i ricercatori maceratesi, sta lavorando a un documentario dedicato proprio alla Scuola Archeologica Italiana di Atene, prestigiosissimo Istituto di ricerca e formazione, nato con Decreto regio nel 1909, dove si sono formati importanti archeologici affermatisi sia nei ruoli del Ministero dei Beni culturali sia nel mondo Accademico.
“Gli scavi archeologici realizzati a Gortina di Creta, grazie alla collaborazione con la Saia sono un chiaro esempio - commenta il rettore Francesco Adornato - dei livelli di eccellenza e del prestigio internazionale raggiunti dalla ricerche dell’Università di Macerata, con risultati unanimemente riconosciuti nel mondo accademico e scientifico”.
Le attività degli archeologi UniMC si possono seguire nella pagina facebook “Urbs Salvia/Villamagna, Hadrianopolis, Gortina - Missioni Ma.Mo.”, insieme a quelle di altre ricerche in corso in Italia e all’estero. Alla missione hanno partecipato anche le docenti e ricercatori - Simona Antolini, Jessica Piccinini e Gilberto Montali, Marzia Giulidori come tecnico e i collaboratori e studenti Unimc David Sforzini, Ludovica Xavier de Silva e Elena Moscara.
Il Maggiore Roberto De Paoli è il nuovo Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata. 51 anni originario della provincia di Mantova, sposato e con un figlio, De Paoli arriva dal Comando della Compagnia di Merate, in provincia di Lecco. Laureato in Scienze Amministrative e in Scienze delle Politiche Pubbliche e Giurisprudenza ha conseguito anche un Master in Criminologia.
Insediatosi lunedì 9 settembre presso il comando provinciale del capoluogo, il Maggiore De Paoli, da 30 anni nell’Arma, "vanta alle spalle una ricca esperienza professionale in varie province del Veneto, della Lombardia e in Toscana" ha spiegato il Tenente Colonnello Walter Fava.
“In questi anni ho operato sempre in scenari prettamente territoriali e per me, il comando di Macerata, è la prima esperienza cittadina e quindi nuova – ha spiegato De Paoli -. Ho già potuto apprezzare le bellezze architettoniche della Città e svilupperò le varie attività messe in campo dal Comando in stretta sinergia con la Prefettura e con la Procura.”
“Il controllo del territorio e la prevenzione, mantenendo sempre l’efficienza dei mezzi e la forza per esprimere così la massima operatività, saranno le mie principali occupazioni sulla scorta delle direzioni del Comando provinciale – ha concluso il Maggiore -. Lavoreremo sicuramente sulle problematiche che ho lasciato, come i furti e lo spaccio di sostanze stupefacenti; ho vissuto il ritorno dell’eroina in provincia di Lecce e spero che qui il fenomeno non sia così tangibile quanto è, nella realtà, devastante.”
"Ancora clamoroso silenzio sull'interrogazione riguardante la Comunità Pars di Corridonia". A denunciare il fatto è la pagina social "La voce di Pamela Mastropietro" e la stessa famiglia della 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio del 2018 da Innocent Oseghale, il 30enne nigeriano che lo scorso 29 maggio è stato condannato in primo grado dalla Corte d'Assise di Macerata all'ergastolo.
"A distanza di più di un anno da quando essa è stata presentata, siamo ancora in attesa di ricevere, dal Presidente della Giunta Regionale delle Marche, una risposta all'interrogazione scritta con cui si chiedeva alla suddetta notizie in merito alla comunità terapeutica a doppia diagnosi di Corridonia, dove Pamela era ricoverata, e da cui si è allontanata il 29 gennaio dello scorso anno, andando incontro al suo tragico e demoniaco destino - prosegue la nota -. In essa, si chiedeva, dopo una sostanzisa premessa: se dopo i tragici fatti di Pamela siano state eseguiti ispezioni, accertamenti e controlli come di competenza del Servizio Regionale, dell'Area Vasta e del suo relativo Dipartimento; se la risposta al precedente punto è positiva: quali sono i risultati delle relative ispezioni, dei controlli e delle verifiche ai sensi della normativa vigente; se in precedenza al fatto di cronaca di cui in oggetto siano state fatte ispezioni e verifiche, di che tipo e quali accertamenti siano scaturiti dalle medesime, nonché quali determinazioni successive siano state messe in atto; quante e di che tipologia, sono, rispettivamente, le segnalazioni pervenute al competente servizio regionale, P.F. Accreditamenti, al Servizio Salute, alla competente Area Vasta e al relativo Dipartimento, su disfunzioni, richiesta di verifiche, esposti, lamentele, diffide, anche ai sensi della DGR 109/2015 e ss.m.ii.; quali siano i livelli di finanziamento di questa struttura da parte dell’Amministrazione regionale ed i risultati ottenuti a fronte delle rette corrisposte dalla Regione; facendo seguito al punto che precede, se e come, questa Amministrazione vigili sul regolare svolgimento dell’esercizio di recupero degli utenti da parte della suddetta Comunità."
"Perchè questo clamoroso silenzio? Noi vogliamo delle risposte, che credo riguardino TUTTI. Questa è la sensibilità mostrata dall'amministrazione regionale nei confronti di una tragedia simile? Questa è la trasparenza?" conclude "La voce di Pamela Mastropietro".
L'INTERROGAZIONE REGIONALE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA DELLA LEGA MARZIA MALAIGIA E DALLA CONSIGLIERA DI FRATELLI D'ITALIA ELEONA LEONARDI IN DATA 25 LUGLIO 2018: CLICCA QUI.
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