Grazie anche alle due belle giornate tipicamente primaverili, in molti sono stati presenti al Salone Caccia Pesca Ambiente che si è tenuto al Centro Fiere di Villa Potenza.
Cacciatori con le loro famiglie hanno potuto visitare i numerosi stands con le ultime novità nel campo venatorio.
Federcaccia, come sempre è stata presente con un proprio stand dove, per l' occasione, sono intervenuti, il Presidente Regionale Paolo Antognoni, i Presidenti Provinciali di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, rispettivamente, Galassi Nazzareno, Amico Ivo, Artico Stefano; il delegato regionale ACMA ( Associazione Cacciatori Acquatici ) Federici Graziano, il Vice Coordinatore Provinciale delle Guardie Venatorie di Macerata, Calvigioni Gianfranco.
Tanti i Presidenti Comunali ed i Soci che si sono intrattenuti nello stand Federcaccia per avere informazioni su tutte le ricerche scientifiche predisposte dalla Federcaccia stessa, al fine di poter avere sia dati certi sulle varie specie cacciabili, sia un calendario venatorio certo e sostenibile.
La presenza delle Guardie Venatorie dell' associazione ha permesso a tutti, indistintamente, di avere chiarimenti sulle normative che regolamentano l' attività venatoria.
Le numerose riviste disponibili, i gadget in omaggio e degli apprezzati buffet, sono stati il coronamento di due splendide giornate trascorse con tutti i soci regionali ed extra-regionali.
Nel giorno della festa della donna il Presidente dell’associazione ANTEAS, Lorenzo Tamburrini, ed il vice Presidente dell’associazione L’Albero dei cuori, Giuseppe Brignone, hanno voluto donare un piccolo omaggio a tutte le donne ospiti della casa di riposo di Villa Cozza.
Un momento per ricordare che le donne sono il simbolo della forza e della speranza e che lo sono a tutte le età ed in tutti i momenti, anche quelli più difficili della vita, perché, nonostante tutto, sanno affrontare tutte le sfide con il sorriso.
Si è concluso il concorso sponsorizzato dalla Banca Macerata, che ha coinvolto gli studenti delle Scuole Primarie e Scuole Secondarie di primo grado della Provincia di Macerata. Gli alunni degli Istituti si sono divertiti ad immaginare una mascotte per la squadra di volley dimostrando grande passione e voglia di partecipare all’iniziativa, con la Commissione giudicante, composta da membri della Pallavolo Macerata e della Banca Macerata, che ha raccolto circa 300 disegni. Dopo un’attenta valutazione sono stati quindi decretati i vincitori del concorso.
Alessia Addimando della Scuola Primaria Salvo d’Acquisto si è aggiudicata il primo premio, pari a 300€ in buoni acquisto a favore dell’Istituto e 80€ di buono acquisto presso il negozio di abbigliamento sportivo Macron di Montecosaro a beneficio dell’alunna. Elisa Brachetti della Scuola Secondaria di Primo Grado Dante Alighieri ha vinto il secondo premio, 150€ euro per l’Istituto e un buono acquisto di 20€ da Macron per l’alunna.
La Commissione ha inoltre assegnato due premi speciali della giuria, che verranno consegnati agli alunni Sara Laici della Scuola Primaria Salvo d’Acquisto e Angelo Giglio della Scuola Secondaria di Primo Grado Dante Alighieri.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà domenica 17 marzo alle 18 presso la Marpel Arena, in occasione della partita casalinga tra la Pallavolo Macerata e Conad Reggio Emilia valevole per il campionato di Serie A2. I dirigenti delle scuole vincitrici, gli insegnanti di riferimento degli alunni premiati, le rispettive classi e famiglie, sono invitati a partecipare alla cerimonia e ad assistere alla partita.
Mercoledì 13 marzo alle 16.30 all’Auditorium Unimc in via Padre Matteo Ricci, per il ciclo di incontri "La città del futuro. Lezioni di urbanistica a Unimc” si indagherà su come cambia il modo di vivere quando si passa dall’età della globalizzazione a quella del sovranismo populista; quali sono le conseguenze di questa ideologia nell’ambiente scolastico, lavorativo, negli spazi fruiti nel tempo libero.
Dopo un’introduzione del rettore Francesco Adornato, il seminario verrà condotto sotto forma di intervista/dibattito diretta dell’architetto Manuel Orazi, direttore della casa editrice Quodlibet di Macerata e docente di storia dell’architettura dell'Università di Ferrara, a Francesco Merlo, giornalista e scrittore italiano, attualmente editorialista per il quotidiano La Repubblica. Il ciclo di incontri è curato da FedericaCiavattini.
Sono Franco Moschini, Emanuela Rocco e Maria Beatrice Rossi ad aggiudicarsi rispettivamente il primo, il secondo e il terzo posto del concorso d’arte “Il segno d’inizio” organizzato dalla Pro Loco di Macerata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata.
Il contest giunto alla quinta edizione ha visto la partecipazione di 58 artisti provenienti da Marche, Abruzzo, Lazio ed Emilia Romagna. La premiazione che ha dato il via alla mostra in esposizione agli Antichi Forni fino al 12 marzo si è svolta alla presenza degli esperti che hanno valutato e giudicato le opere.
La giuria, composta dal consigliere comunale e critico d’arte David Miliozzi, dall’ex direttrice dell’Istituzione Macerata Cultura Alessandra Sfrappini, dall’incisore e pittore Carlo Iacomucci ha premiato l’opera “Rottamazione” 3 di Marco Franchini che verrà donata alla pinacoteca di palazzo Buonaccorsi. Per l’artista anche un premio di 400 euro. Al secondo posto “Sferisterio e la porta” di Emanuela Rocco e al terzo “Nebulosa vaga e malinconica” di Maria Beatrice Rossi. Segnalate le opere “Centro storico... l’apertura al futuro” di Sandro Cianni, “Tramonto” di Rita Pascucci e “Velata curiosità” di Marisa Rocci.
“Grazie al successo dello scorso anno, con rinnovato impegno, riproponiamo questo momento di incontro tra artisti e cittadinanza – ha commentato il presidente uscente della Pro loco di Macerata Virginio Micozzi - Voglio ringraziare tutti i partecipanti che hanno accolto ancora una volta la sfida di trasferire sulla tela i propri pensieri e le proprie emozioni, partendo dal segno d’inizio. Ringrazio inoltre i qualificati componenti della giuria e tutti coloro che, con il loro lavoro, hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Dal prossimo anno, sono certo che il nuovo direttivo riproporrà il concorso coinvolgendo un numero sempre maggiore di artisti rendendo così ancor più prestigioso questo appuntamento artistico”.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile agli Antichi Forni fino al 12 marzo.
La dedica della redazione della radio di Unimc ad Antonio Megalizzi, “ragazzo dell’Europa”, il reporter vittima dell’attentato terroristico di Strasburgo, è stato il cuore dell’incontro oggi tra gli studenti dell’Università di Macerata ed Enrico Letta. Un incontro dove la voglia di Europa, “di un unione che ci renda migliori” espressa dai giovani - rappresentati da Rebecca Marconi, laureanda in scienze politiche, e Omar Pallotta, dottorando in Global Studies – ha trovato sostanza nelle argomentazioni dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri, oggi direttore della Scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici all’Università SciencesPo di Parigi. “Se avessi la bacchetta magica – ha dichiarato - vorrei che si costruisse un Erasmus anche per gli adolescenti, che darebbe quella apertura mentale che era il sogno di Megalizzi. Nel 2016 solo 30 mila giovani su 18 milioni e mezzo hanno potuto fare questa esperienza”.
Ricevuto dal rettore Francesco Adornato prima della conferenza pubblica, Letta ha raccontato di conoscer bene Macerata. “Amo molto lo Sferisterio, che andrebbe valorizzato ancora di più”, ha detto, per poi informarsi sull’Ateneo e sul sistema universitario marchigiano in generale. Oltre trecento persone nell’aula più grande del Polo Pantaleoni, tappezzata di mimose per omaggio alla giornata mondiale delle donne, hanno seguito il dibattito condotto da Frediano Finucci, caporedattore economia-esteri del Tg La7, che ha visto la partecipazione anche di Andrea Maresi, membro del gabinetto del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.
“In questo percorso di ricostruzione dell’identità europea – ha osservato il rettore Adornato in apertura – si avverte il bisogno di un nuovo mondo fatto di democrazia, libertà, equità e giustizia, dove è vitale il contributo delle donne in tutti i continenti che, non a caso, hanno nomi femminili. Questo è il futuro che vogliamo costruire”.
L’ex premier ha evidenziato il capovolgimento dei rapporti di forza nell’attuale scenario geopolitico. A fronte di un’enorme crescita demografica, con la popolazione mondiale aumentata dai 3 miliardi di abitanti del 1966 agli attuali 10 miliardi, gli Europei diminuiscono, in termini percentuali e assoluti, e invecchiano, rappresentando oggi il 6 per cento della popolazione mondiale contro il 21 per cento di un tempo, mentre aumentano gli Africani e gli Asiatici, quest’ultimi fortemente preponderanti, specie con la Cina, sul piano economico e politico. “Questo è il motivo per cui dobbiamo stare insieme. Di fronte a questa evidenza i singoli Paesi europei rappresentano una goccia. La Brexit ha rappresentato il più grande suicidio da parte dell’Inghilterra”.
Quella di Letta non è una difesa a oltranza delle politiche europee. “Sull’immigrazione l’Europa ha sbagliato profondamente”. Ma solo attraverso l’unione si possono mantenere quei valori europei “che ci indicano la strada in un mondo in cui tutto cambia” ha ribadito, riferendosi alle politiche sanitarie e ambientali, al welfare, all’indipendenza della magistratura, alla libertà di stampa e di insegnamento, per citarne alcuni. Esemplare il caso della gestione dei dati personali. “Nel mio telefono c’è tutta la mia vita. Tutte queste informazioni saranno stoccate da qualche parte e non ho idea di come potranno essere usate. Il loro controllo è il petrolio del futuro. Per gli americani non c’è nessun limite al loro utilizzo, se non la regola reputazionale. Per i cinesi sono uno strumento di controllo preventivo dei cittadini. Per noi europei esiste una sfera individuale da proteggere e la persona va sanzionata dopo che ha sbagliato. Ma solo un’Europa forte e influente può essere in grado di mettere in campo le nostre idee”.
Il prossimo mercoledì 13 marzo, alle ore 17,00, presso la sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti, si terrà l’ultimo incontro del ciclo di conferenze “Il Racconto e i Falò, quando il Paesaggio diventa un personaggio letterario”. Filo rosso degli appuntamenti che si sono susseguiti finora è il rapporto tra letteratura e paesaggio e si parlerà di come i luoghi e le ambientazioni influiscano sulle vicende narrate all’interno dei tanti capolavori di cui è costellata la storia della letteratura.
In questo incontro, l’ultimo del ciclo, potremo ascoltare Laura Melosi, professore ordinario di Letteratura Italiana del dipartimento di studi umanistici di UniMC e membro del comitato scientifico del centro nazionale di studi leopardiani di Recanati, che presenterà un intervento dal titolo Paolina Leopardi touriste: dieci anni di viaggi in Italia Di Paolina Leopardi (Recanati 1800 – Pisa 1869). Sono note la sensibilità e l’acutezza dell’ingegno, la capacità di applicazione letteraria in proprio e a fianco dei fratelli e del padre, la duttilità psicologica che le valse in famiglia l’appellativo di «tutta di tutti».
La sua esistenza trascorse solitaria e intimamente desolata nella Marca pontificia, ma gli ultimi dieci anni, vissuti all’insegna di una disponibilità di sé prima sconosciuta, ebbero il merito di riscattarne la marginalità. Fu allora che la contessa Leopardi iniziò a viaggiare nel paese che si andava costituendo come Nazione, visitando le principali città centro-meridionali e in particolare quelle in cui l’amato Giacomo aveva soggiornato. A spingerla lungo le rotte classiche del grand tour in Italia aveva contribuito in maniera decisiva l’arrivo a Recanati di Teresa Teja, la signora torinese sposata in seconde nozze da Carlo Leopardi nel 1858. A lei Paolina scrive quotidianamente dalle località visitate, descrivendole paesaggi, situazioni e stati dell’animo attraverso una conversazione epistolare vivace e spontanea, da cui affiora la trama dei rapporti e degli stili di vita dell’élite femminile ottocentesca.
Le quasi 120 lettere di questo carteggio vedono per la prima volta la luce in un volume appena pubblicato dall’editore Leo S. Olschki, di cui verranno illustrati, in questa occasione, gli aspetti inediti di maggiore interesse paesaggistico. Il ciclo di conferenze è organizzato dalla sezione maceratese di Italia Nostra insieme al dipartimento di studi umanistici dell’università di Macerata, con il patrocinio del comune di Macerata.
Tutti gli incontri sono accreditati come eventi formativi presso l’ordine degli architetti della provincia di Macerata.
Il Questore in questa giornata dedicata alle Donne con il tradizionale taglio della Torta Mimosa ha inteso festeggiare tutte le donne che prestano servizio in Polizia nella nostra provincia ringraziandole per l’indispensabile lavoro svolto ogni giorno al servizio della collettività.
Nel contesto dei festeggiamenti il Questore ha sottolineato l’importanza di tale giorno, data indispensabile per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche della Donna e, in modo particolare, le violenze subite nella storia. Inoltre ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo della Donna in Polizia, specie in questo particolare momento storico dove si rileva un aumento esponenziale di femminicidi.
Ed è proprio in tale contesto che ha chiesto alle donne che indossano la divisa di farsi portavoce di iniziative culturali e sociali per contribuire a ridurre il numero dei reati in cui sono vittime le donne e i bambini assistendole e consigliandole dando quel conforto morale certamente utile a superare questi momenti particolarmente difficili e delicati.
Prosegue incessante e senza soluzione di continuità il lavoro della Squadra Mobile di Macerata, diretta dalla Dott.ssa Maria Raffaella Abbate. In particolare, ieri è stato condotto l’ennesimo servizio denominato Operazione “Scuole Sicure” attuato al fine di contrastare il fenomeno di spaccio nelle adiacenze degli Istituti scolastici della città di Macerata. Il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti è ormai quasi debellato, grazie ai numerosi interventi operativi che ogni giorno vengono svolti per evitare che spacciatori senza scrupoli possano riappropriarsi delle piazze, dei giardini e delle vie, ormai rese libere.
È proprio nell’ambito di questa delicata e complessa attività di monitoraggio e di mappatura che ormai da tempo viene svolta dagli uomini della Squadra Mobile dell’intera città e, in modo particolare, attraverso il controllo assiduo del Terminal Bus, della Stazione ferroviaria e degli altri luoghi di interscambio trasporti e di ritrovo di minori, che nella giornata di ieri in zona Santa Croce è stato individuato un giovane nigeriano, bloccato dai poliziotti della Squadra Mobile in quanto aveva tentato di vendere della sostanza stupefacente, nella fattispecie tre dosi di eroina, a un giovane italiano.
Il giovane nigeriano, munito di regolare permesso di soggiorno, sconosciuto alle Forze di Polizia è residente ad Ancona e la sua presenza non era mai stata rilevata prima nel territorio di Macerata. Lo straniero è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle attività sono state sottoposte a controllo e identificate numerose persone.
Sabato 9 marzo alle ore 17.00 presso l'Hotel Claudiani di Macerata verrà presentato il nuovo libro di Marco Mori "La morte della Repubblica. Gli Stati Uniti d'Europa", edito da Altaforte Edizioni.
Marco Mori ripercorre, in questo suo lavoro, le tappe che hanno condotto alla destrutturazione sistematica della Costituzione italiana e lo fa attraverso una ricostruzione dei contesti e degli eventi che l’hanno permessa, creando un clima di generalizzato ricatto verso i popoli europei.
Una analisi giuridica, ma alla portata di tutti, una disamina complessiva di un disegno che - se letto nel suo insieme - darà al lettore una inquietante consapevolezza: l’austerità che, tradotta in lingua corrente, significa povertà, paura del futuro, cancellazione dei diritti sul lavoro, delle garanzie sociali e tanto altro, è stata utilizzata come strumento di pressione affinché i popoli subiscano, quasi come una liberazione, l’atto finale, ovvero la cancellazione dello Stato in favore di una nuova entità giuridica costruita con i presupposti ideologici del liberismo più estremo e pensata da e a beneficio di una ristretta cerchia di speculatori internazionali.
La prefazione del libro è curata da Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound.
Otto gare alla fine del campionato, nove punti di vantaggio sulla seconda. Comincia così la vigilia della diciannovesima giornata del girone C per la Roana CBF. Seconda trasferta consecutiva per la banda di coach Paniconi che, domani, sabato 9 marzo, alle ore 21:00, affronta a Capannori la neopromossa Bionatura Nottolini.
La formazione toscana, sesta in classifica a -7 dalla zona playoff, si sta rendendo protagonista di un’annata sopra le righe e la scorsa settimana ha compiuto un’altra delle sue imprese, ribaltando lo 0-2 a Montale Rangone e portando a casa due punti contro la banda di Agüero. Un grosso favore alle ragazze maceratesi ma anche un monito per Peretti e compagne che già nel match di andata hanno avuto vita dura contro la formazione di coach Becheroni.
Un avversario sulle ali dell’entusiasmo, al riparo dal peso delle aspettative che coach Paniconi non vuole sottovalutare: “Il match di andata è stato un po’ particolare in virtù di un paio di nostre assenze importanti però affrontiamo una squadra che ha confermato i valori mostrati a inizio stagione e che può ancora legittimamente lottare per i playoff, specialmente dopo una vittoria come quella di Montale che ha dato loro una grossa spinta mentale”.
Stavolta, però, le toscane avranno anche il favore del pubblico di casa: “Sarà un ambiente caldissimo perciò dovremo fare ancor più attenzione perché quando giochi da primo della classe gli avversari trovano sempre delle motivazioni in più per metterti in difficoltà” – ha aggiunto il coach maceratese. Una trasferta dura contro un avversario galvanizzato come non mai. A chi insegue aspettando solo un passo falso bisognerà rispondere, come di consueto, per le rime.
La giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà di Poste Italiane a Macerata che si caratterizza, nelle Marche e in Italia, come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia fra operatori e addetti. Per quanto riguarda il capoluogo, tutti e 9 gli uffici postali della città sono guidati da donne e anche il dato provinciale è molto alto: 58 su 93 uffici hanno un direttore donna (62%). A preponderanza femminile anche il personale amministrativo e di sportello (63%).
Attualmente le Marche si conferma come una delle regioni con la più alta percentuale di donne applicate in Poste Italiane: sono 2.157, pari al 65% dell’intero personale. In tutta Italia sono circa il 55% della popolazione aziendale, e rendono Poste Italiane una delle aziende più “in rosa” del nostro Paese, con un’importante presenza femminile anche ai vertici.
Un bambino viene portato al pronto soccorso per un'allergia, ma gli arrossamenti non convincono i medici. La segnalazione genera l'apertura di un'indagine da parte della Polizia, che sta cercando di far luce riguardo possibili maltrattamenti subiti in famiglia dai genitori, di origine italiana.
A far emergere l'indagine è stata Maria Raffaella Abbate, capo della Squadra mobile, durante il convegno dal titolo "Protezione e tutela nel rapporto di coppia. Profili normativi e psicosociali nel reato di genere" tenutosi giovedì 7 marzo presso l'Auditorium Unimc.
L'episodio risale a una ventina di giorni fa, come affermato dalla Abbate: "Una famiglia si è presentata al pronto soccorso preoccupata dagli arrossamenti riportati dal figlio di pochi anni, affermando che fosse vittima di una brutta allergia. I pediatri, però, non convinti dai sintomi del piccolo hanno deciso di allertare la polizia".
"Sono partiti degli accertamenti per chiarire - prosegue la Abbate - se davvero potessero esserci stati dei maltrattamenti. È molto importante che la segnalazione sia arrivata dal pronto soccorso, dove i medici avrebbero potuto limitarsi a curare il bimbo".
La Polizia e i servizi sociali sono al lavoro in sinergia per far luce su quanto accaduto.
Proprio questa mattina, lungo la Strada Statale 77 "Val di Chienti" tra i caselli di Montecosaro e Morrovalle, in direzione monti, si è verificato l'ennesimo incidente stradale che ha visto coinvolte tre vetture. Un tamponamento a catena, provocato, molto probabilmente, dalla frenata improvvisa dei conducenti che hanno notato, all'ultimo secondo a quanto pare, la Fiat Panda della Polizia Municipale di Montecosaro, posizionata sulla piazzola di sosta. Un incidente che ha destato non poca rabbia in tanti automobilisti che, attraverso segnalazioni social e non solo, hanno evidenziato alcuni appunti riguardo le modalità di posizionamento dell'auto della Polizia Locale.
Come stabilisce la norma infatti, le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità, devono essere preventivamente segnalate e ben visibili.
"Come si vede nella foto, l'auto della Polizia Locale ha il cofano alzato - si legge in alcune segnalazioni fatte dai cittadini -. In questo modo la postazione dell'autovelox viene in un certo senso camuffata e non rispetta le norme secondo le quali dovrebbe invece essere ben visibile oltre che preventivamente segnalata."
"L'autovelox - si può leggere in altri commenti - deve essere ben visibile e non nascosto dietro l'auto della Polizia Locale, come avvenuto questa mattina lungo la Strada Statale 77."
In occasione dell'8 marzo, giornata in cui si celebra la Festa della Donna, abbiamo deciso di intervistare una delle personalità femminili più rilevanti della provincia di Macerata, il Prefetto Iolanda Rolli, e affrontare insieme a Lei temi quali la disparità di genere, il femminicidio, l'importanza della donna e il valore dell'educazione sentimentale.
Quali sono i lati positivi e quali invece quelli negativi nel ricoprire il ruolo di Prefetto in un settore, come quello delle istituzioni pubbliche, in cui il genere maschile è prevalente?
Il rispetto delle regole e la lotta contro l’illegalità sono il primo obiettivo che dobbiamo perseguire per la sicurezza dei cittadini ma accanto a ciò, nel corso degli ultimi decenni la funzione del prefetto si è arricchita di un ruolo di mediazione sociale che si è particolarmente sviluppata.
In un contesto sempre più complesso, in cui le attribuzioni sono ripartite fra organi territoriali di vario livello, il prefetto si pone quale organo di garanzia per l’esercizio dei diritti civili e sociali previsti dalla nostra Costituzione e, in tal modo, come il naturale referente sul territorio. Nel far questo non c’è alcuna differenza se il prefetto è un uomo o una donna. Le dirò di più, oggi c’è una completa parità numerica.
Secondo Lei, si sta facendo abbastanza per contrastare la disparità di genere, e più in generale il femminicidio, nella nostra società? Si potrebbe concretamente fare qualcosa di più?
La condizione femminile è ancora oggi oggetto di un fenomeno insidioso, spesso sommerso ma ultimamente sempre più alla ribalta, costituito da fatti di violenza psicologica e fisica che ne mortificano la dignità e, talvolta, la stessa incolumità fisica.
I generi, quello maschile come quello femminile, patiscono il cambiamento radicale che stanno vivendo. Secondo me è necessario intervenire per colmare un enorme vuoto formativo su un tema che dovrebbe invece essere centrale nella formazione di ciascun individuo, ossia l’educazione sentimentale con tutti i risvolti culturali ed emotivi da gestire in maniera paritetica e consensuale. Con consapevolezza e libertà.
Secondo Lei, c’è una disparità tra i due generi nell’accesso alle posizioni dirigenziali sul lavoro? Il fatto di essere donna, in alcuni casi, può essere uno svantaggio?
La Costituzione sancisce, con l'articolo 3, il principio di uguaglianza davanti alla legge e con l'articolo 51, l'uguaglianza nell'accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive eppure solo nel 1960 la Corte Costituzionale abolì le discriminazioni di genere nelle carriere pubbliche con la sentenza n.33.
Soltanto da allora le laureate italiane cominciarono a entrare in prefettura e diplomazia. L'importante e sempre crescente ruolo che, con grande dedizione e non senza sacrifici personali, le donne hanno saputo svolgere nella società italiana ha costituito un importante strumento per la crescita e la coesione sociale, anche grazie all'impegno di molte di loro in ruoli chiave nelle istituzioni.
La nostra generazione ha avuto davanti un bivio, ci siamo confrontate con modelli marcatamente maschili: seguire quelli o seguire altre strade? Io ho scelto la seconda via e cerco di coniugare al femminile il mio ruolo. E questo, credo, non sia uno svantaggio. Mi piace essere presente nel territorio, conoscere le realtà, le criticità e le eccellenze, e posso dire di essere già stata in ogni comune. Oggi c’è l’esigenza di concretezza, è necessario un approccio fattivo: conoscere i problemi, e cercare di trovare le soluzioni per raggiungere l’obiettivo di risolverli per il bene dei cittadini.
Per Lei, è sempre stato semplice coniugare il suo ruolo istituzionale con la sfera familiare? Ha dovuto fare dei sacrifici?
Certo non è facile conciliare la propria professione con gli impegni familiari derivanti, in particolare, dall’avere dei figli. Devo essere grata soprattutto a mio figlio che mi ha sempre saputo dare quel supporto e quella serenità indispensabile per esercitare al meglio i vari incarichi che mi sono stati affidati. Il supporto familiare, poi, è stato indispensabile e mi ha consentito di rivolgere, anche durante le ore notturne e festive, il dovuto impegno alle situazioni, anche assai complesse, che mi sono trovata ad affrontare.
Oggi, secondo Lei, si ha coscienza del perché si festeggia l’8 marzo o la ricorrenza viene celebrata in modo superficiale?
L'8 marzo non ricorda solo le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Non può e non deve essere celebrato in modo superficiale.
Ha ricoperto, per diversi anni, incarichi istituzionali di rilievo nella Capitale, per poi essere trasferita a Manfredonia come Commissario Straordinario. Dal luglio 2018 è stata nominata Prefetto di Macerata. Cosa pensa della realtà maceratese? Quali differenze ha riscontrato tra la realtà metropolitana e quella di provincia?
Per me è un onore e un orgoglio essere alla guida di questa prefettura, mi fa piacere essere in questo territorio, voglio viverlo, starci pienamente e imparare a conoscerlo bene e ritengo che il mio bagaglio di esperienze possa essere messo utilmente al servizio di questa provincia. C’è un ricco patrimonio artistico e paesaggistico e una grande vitalità culturale.
Ho trovato, con piacere, una completa sinergia tra le istituzioni e le Forze dell'Ordine e un buon rapporto anche tra istituzioni e cittadini. Un clima che non è facile trovare in altre realtà.
E’ grande la soddisfazione del rettore Francesco Adornato per l’annuncio di nuova fermata ferroviaria “Macerata Università” all’altezza del Polo Bertelli di Vallebona e per la più generale opera di elettrificazione della tratta ferroviaria Albacina-Civitanova.
“Ringraziamo la Regione - commenta -, che ha creduto nella nostra proposta fin dall’inizio, non facendo mai mancare il proprio sostegno, e la Rete Ferroviaria Italiana che, attraverso l’attivazione di un treno diretto all’Università, permetteranno di usufruire di un mezzo di trasporto alternativo alla viabilità su strada, con rilevanti ricadute benefiche non solo per i nostri studenti, ma per la città tutta. Oltretutto, questo intervento si inserisce nel più generale progetto di potenziamento della sede di Scienze della formazione, beni culturali e turismo, premiato a livello nazionale come Dipartimento di eccellenza, per la quale stiamo progettando un sostanziale ampliamento dei locali”.
L’intervento è stato fortemente voluto dall’Ateneo che da tempo avvertiva la necessità di questo nuovo collegamento, per facilitare lo spostamento delle tante persone che gravitano intorno alla sede di Scienze della formazione.
“Dal 2015, insieme alla Regione, - ricorda il direttore generale Mauro Giustozzi - abbiamo insistito con Rfi per la realizzazione di una nuova fermata a servizio della zona e del rione delle Vergini. La linea Albacina-Civitanova contava già allora una media di 600-900 passeggeri in partenza dalle principali stazioni. Attualmente si stimano che siano quasi cinquemila gli utenti del polo universitario, anche se non tutti concentrati negli stessi giorni, di cui tremila solo per i corsi di laurea, altri 700 per i corsi post-laurea e per i dottorati di ricerca, altri 800 per i corsi di abilitazione dei docenti di sostegno di imminente attivazione, e poi docenti, personale tecnico amministrativo e ospiti accademici”.
Oggi per raggiungere la zona si utilizza prevalentemente l’auto privata, creando problemi di parcheggio, inquinamento e congestione, specie all’uscita della superstrada.
Regione e Rete Ferroviaria hanno assicurato tempi di realizzazione della struttura saranno brevissimi, otto mesi al massimo, quindi entro l’anno la città potrà contare su una nuova fermata in una zona di forte richiamo per gli studenti pendolari. Il costo complessivo è di un milione e 650 mila euro, di cui 300 mila finanziati da Rfi, il resto dalla Regione.
L’accordo prevede la realizzazione di un marciapiede lungo 150 metri con pensilina, dotato di segnaletica, sistemi tattili per non vedenti, panchine, impianti di illuminazione e predisposto anche per le biglietterie automatiche.
“Quello delle Vergini – conclude il rettore - è un quartiere molto popoloso, che ben si può integrare con la comunità universitaria. Per rafforzare ulteriormente il servizio, sarebbe ideale che fosse realizzato anche un parcheggio di interscambio per agevolare la sosta di pendolari e altre persone che potrebbero avvantaggiarsi del collegamento ferroviario verso i centri limitrofi. Sempre in questa ottica potrebbe essere utile anche un collegamento pedonale più agevole con la vicina fermata dell’autobus e il resto del rione”.
I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Macerata hanno denunciato alla Procura per guida sotto l’effetto di stupefacenti, un 19enne residente nella provincia maceratese.
Nel corso di controlli su strada tesi ad arginare la guida sotto l’effetto di droghe, i militari del nucleo radiomobile hanno proceduto al controllo di svariati automobilisti.
Il diciannovenne, alla guida di un’utilitaria, è subito apparso “poco presente a sè stesso”. Inoltre nell’auto i carabinieri hanno rinvenuto tracce di un possibile uso di stupefacenti. E così hanno approfondito il controllo sottoponendo il conducente, tra l’altro neo patentato, ad esami clinici che hanno dato ragione all’iniziale sospetto dei carabinieri.
Infatti, nel sangue del giovane, vi erano tracce di stupefacenti. Per diverso tempo, di certo, non potrà guidare.
I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di macerata hanno tratto in arresto un cittadino marocchino, 41enne, già conosciuto alla giustizia, per evasione.
Il 16 febbraio scorso i carabinieri del nucleo radiomobile lo avevano già arrestato per evasione poiché, sottoposto agli arresti domiciliari, era stato sorpreso fuori casa e addirittura alla guida di un mezzo, senza patente e in stato di ebbrezza.
Vista la peculiare caratteristica del soggetto, incline all’illecito, i militari hanno richiesto all’autorità giudiziaria una misura restrittiva, richiesta che, vagliata dalla magistratura, è stata accolta.
Pertanto allo straniero è stata revocava la misura degli arresti domiciliari e quindi ripristinata la custodia in carcere. Ora si trova ristretto ad ancona.
Una giornata, quella di mercoledì 6 marzo, interamente dedicata dal Presidente della Provincia e dal Soggetto Attuatore ingegner Soccodato e dal suo staff alla verifica dello stato dei lavori sulle diverse strade provinciali all'interno del cratere.
Il lungo giro è iniziato a Caldarola con un sopralluogo sulla variante della strada regionale 502 dove la realizzazione della bretella di collegamento con la provinciale Belforte Caldarola è a buon punto.
L'ingegner Soccodato e l'ingegner Franciscis ed atri tecnici responsabili dei diversi cantieri si sono quindi spostati sulla Provinciale Pian di Pieca – Monastero – Fiastra dove è stato accertato l'avanzato stato dei lavori.
Un progetto quello della strada in questione redatto in piena sintonia con la Provincia e poi appaltato per 4.337.000,00 di euro dal Soggetto attuatore incaricato del ripristino di tutta la viabilità comunale provinciale e statale danneggiata dal terremoto.
Come si ricorderà, per la messa in sicurezza dell'arteria, si è intervenuti in particolar modo sulla protezione del piano stradale installando reti protettive e paramassi sulle dorsali costituite in parte da rocce particolarmente friabili.
Altra tappa è stata fatta a Fiastra dove con il Sindaco Castelletti e il Vice Sindaco Scaficchia sono state affrontate questioni strettamente connesse alla sistemazione di alcune strade comunali.
Successivamente a Pievetorina, il Sindaco Gentilucci, il Presidente e gli altri tecnici hanno insieme verificato lo stato dei lavori sulla provinciale Pievetorina – Colfiorito dove sono aperti diversi cantieri tra i quali uno è prossimo alla chiusura per il completamento delle operazioni di ripristino.
“Mi sento in dovere di ringraziare – ha detto il sindaco di Pievetorina Gentilucci – la Provincia nella persona del Presidente Pettinari e l'ingegner Soccodato dell'ANAS per il loro impegno che ha consentito il ripristino della Pievetorina – Colfiorito; quando si lavora in sintonia – ha proseguito il sindaco – si ottengono risultati eccellenti tant'è che l'intervento sulla Pievetorina – Colfiorito rappresenta il primo vero lavoro della ricostruzione portato a termine nel nostro Comune con i fondi pubblici.”
Altro sopralluogo è stato effettuato sulla Visso – Ussita dove solo qualche giorno fa sono ripresi i lavori ed è stato ripristinato il senso unico alternato di giorno e la chiusura al traffico di notte sulla galleria per favorire le ultime operazioni relative al definitivo consolidamento della volta.
I lavori, come già anticipato, dovrebbero terminare nel giro di due o tre settimane al massimo.
Un ulteriore sopralluogo è stato eseguito sulla provinciale Visso Castelsantangelo arteria in cui i lavori furono divisi in tre lotti. Anche qui i lavori sono praticamente giunti al termine; resta da fare solo la pavimentazione per la quale si attendono tempi e temperature adatte per la loro esecuzione.
La tappa conclusiva della giornata è stata effettuata nei pressi del cantiere dell'ultimo lotto vicino al ristorante la Fiorita attualmente inagibile per i danni provocati dal terremoto.
In questa sede è stato fatto il punto sui lavori riguardanti la Pian Perduto, strada provinciale che collega Castelsantangelo a Castelluccio; l'ingegner Soccodato, De Franciscis, il Presidente Pettinari, il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Falcucci e i tanti responsabili dei cantieri visitati, hanno incontrato le imprese con le quali hanno fatto un primo programma per la ricostruzione di un tratto stradale che necessita di palificazioni.
Per l'escavazione dei pozzi verrà portata a breve sul posto una macchina speciale indispensabile per le perforazioni del caso. In ultimo, dopo aver fatto il punto, si sono dati appuntamento al prossimo mese per valutare nuovamente lo stato dei lavori.
“Una giornata sicuramente utile – riferisce Pettinari - dove è stata fatta una verifica sullo stato dell'arte e tutti, nei rispettivi ruoli, hanno contribuito alla risoluzione delle criticità emerse durante i sopralluoghi. Al termine della giornata sono stati anche discussi ulteriori interventi per il completamento dei cantieri in corso. La viabilità – ha sottolineato Pettinari - è un elemento essenziale per la ripresa ed il rilancio delle comunità locali ed occore quindi muoversi con celerità.”
“Esprimendo i miei più sinceri sentimenti di gratidudine all'ingegner Soccodato ed al suo Staff non posso nascondere il fatto che è alquanto singolare – ha commentato il Sindaco Falcucci – assistere al rispristino delle viabilità senza purtroppo vedere un significativo passo in avanti per quanto concerne la ricostruzione.”
“L'ANAS, quale Soggetto Attuatore – ha spiegato l'ingegner Soccodato - ha provveduto alla progettazione esecutiva del 98% del valore degli interventi compresi nei primi due stralci del programma per un investimento di circa 185 milioni di euro previsti in Provincia di Macerata.
Sono già stati appaltati i lavori per la realizzazione di 139 interventi, per un valore di circa 172 milioni di euro, pari al 92% dell'investimento previsto sul territorio provinciale. Risultano attualmente in corso o ultimati i lavori per la realizzazione di 122 interventi per un importo di circa 143 milioni di euro pari al 76%.”
"Potrei avere un rimpiattino?" Una frase che potrà essere presto ricorrente nei ristoranti della provincia di Macerata per portare a casa cibi e bevande avanzati e non consumati. Questa è la simpatica proposta scelta da Confcommercio-Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Comieco - Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo di carta e cartone per dare un sinonimo italiano alla doggy bag, la principale "arma" contro lo spreco alimentare quando si mangia fuoricasa.
Il progetto si propone, attraverso il coinvolgimento diretto del mondo della ristorazione, di fare della doggy bag una pratica sempre più consolidata nella cultura italiana. L’iniziativa è di rilevanza nazionale e sul territorio sono state programmate varie tappe per presentarne i termini e le attività ristorative aderenti. La tappa marchigiana si è tenuta oggi ad Ancona nella sede del Confidicoop Marche e hanno partecipato all’incontro anche i ristoranti aderenti della provincia di Macerata.
"Rimpiattino – ha detto il direttore generale Confcommercio Marche Centrali prof.Massimilano Polacco –, sintetizza perfettamente lo spirito dell’iniziativa che abbiamo presentato ad Ancona e l'impegno messo in campo dal mondo della ristorazione contro lo spreco alimentare”.
“I nostri ristoratori – le parole dello chef stellato Moreno Cedroni presidente Confcommercio Marche Centrali-Fipe –, hanno saputo sorprenderci, mostrando, come testimoniano i nuovi dati dell'ufficio studi che tratteremo nella nostra iniziativa dedicata a #Rimpiattino, una crescente sensibilità al tema dello spreco alimentare.
Una sensibilità che da oggi, anche grazie a questa iniziativa, potrà diventare patrimonio comune". Secondo la ricerca condotta dall'ufficio studi Fipe emerge che negli ultimi anni è notevolmente cresciuta la sensibilità dell'opinione pubblica e delle imprese della ristorazione sul tema dello spreco alimentare.
“Secondo l'80% dei ristoratori intervistati da Fipe – ha spiegato Silvio Moretti direttore Area Relazioni Sindacali, Previdenziali e Formazione Fipe-Confcommercio –, il problema dello spreco di cibo nei loro esercizi viene considerato rilevante (tra questi il 50,6% lo considera addirittura molto rilevante) e il 55% dei ristoratori rileva che spesso si spreca molto cibo al ristorante perché i clienti non mangiano tutto quello che hanno ordinato e lo stesso problema avviene per il vino. Infine, nonostante solo il 30% dei ristoratori conosca l'iniziativa promossa da Fipe e Comieco, ben il 92% si dichiara favorevole mentre il 66% è pronto ad aderire”.
Il progetto è pronto dunque a fare il salto di qualità come ha spiegato Carlo Montalbetti direttore generale di Comieco: “La sensibilità nel mondo della ristorazione è cresciuta e con questa anche quella dei consumatori che, in modo proattivo, da una parte propongono e dall’altra chiedono sempre più con disinvoltura di portare a casa cibo o vino avanzati al ristorante. E se poi si unisce il buono e bello ancora meglio.
Buon cibo e buon vino affidati a confezioni in cartoncino riciclabile e firmate da affermati designer e illustratori: non solo un’opportunità per poter contribuire alla lotta allo spreco alimentare ma anche oggetti ‘d’autore’ e riutilizzabili. Allargare l’adozione di questa buona pratica inizialmente diffusa nei ristoranti della zona Expo all’intero bacino nazionale di FIPE è un ulteriore passo avanti nella crescita di comportamenti responsabili e sostenibili: buone pratiche quotidiane come la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone di cui Comieco è garante nazionale”.
Lista dei ristoratori della provincia di Macerata che hanno aderito a Rimpiattino:
OSTERIA DEI FIORI
OFFICINA BISTROT
RISTORANTE OLIVO DA BASILI ARGENTINA
RISTORANTE CAVALLINI
LA CANTINA DI ALE A PALAZZO BELLO
MOTEL CARNEVALI
DUE CIGNI DI MORGANTI ROSARIA E SNDRO SNC