“Far morire di fame” le cellule del tumore: la parola agli oncologi maceratesi Battelli e Faloppi
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori italiani, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, in collaborazione con il gruppo di Marco Foiani, direttore Scientifico dell'IFOM e Ordinario di Biologia Molecolare dell'Università degli Studi di Milano. È notizia di ieri infatti che il gruppo di ricercatori italiani ha individuato un meccanismo che può far “morire di fame” il cancro. Lo studio è stato condotto su cellule umane in vitro e sui topi e dimostra che una dieta ipoglicemica e l’assunzione di metformina (un farmaco contro il diabete) possono uccidere le cellule tumorali attraverso un inedito meccanismo molecolare. “A breve – ha annunciato il coordinatore della ricerca Saverio Minucci – inizierà la sperimentazione clinica sui pazienti.”
Abbiamo deciso di osservare ciò che lo studio ha fatto emergere insieme al primario di Oncologia dell’Ospedale di Macerata, il Dottor Nicola Battelli e al Dirigente Medico oncologo, il Dottor Luca Faloppi, premiato nel 2017 al Congresso Nazionale dell’AIOM come migliore pubblicazione scientifica dell’anno con “Metformin effects on clinical outcome in advanced HCC patients receiving sorafenib: validation study”.
“Quelli che sono emersi sono dati molto interessanti perché è da un po’ di tempo che gli studi stanno andando avanti in questo senso – ha commentato il Dottor Battelli -. Ciò che è certo è che bisogna traslare i risultati dai modelli di laboratorio alla pratica clinica mediante studi sui pazienti. Gli esperimenti hanno fatto emergere che un’alimentazione abbastanza stretta, combinata con la metformina, riesce a ridurre l’attività del tumore e quindi a farlo regredire.”
“Il Dottor Faloppi, nella sua pubblicazione, ha dimostrato, con studi preliminari, che in una particolare forma di tumore del fegato, l’uso della metformina sembra rendere la terapia oncologica, meno efficace – ha commentato il Primario di Oncologia -. Prima però di affermare che lo studio possa avere un reale effetto sui pazienti, sono necessarie delle ulteriori valutazioni approfondite sui malati di tumore, valutazioni che devono riguardare un’ampia casistica di pazienti.”
“La fase della ricerca deve quindi poi essere traslata nell’uomo sia per osservare la tossicità dei farmaci sia per comprendere se effettivamente questi agiscono sulla malattia e sono in grado di dare dei risultati benefici – ha osservato Battelli -. Nel Centro di Ricerca di Macerata ci sono diversi studi in atto per dimostrare se un farmaco è migliore dell’altro e ha degli effetti benefici migliori rispetto a un altro.”
“La metformina potrebbe al contrario avere degli effetti positivi sul tumore alla mammella ma queste sono tesi, come hanno osservato i colleghi di Milano, che devono però poi sempre essere validate sul paziente stesso” ha concluso Battelli.
Ma cos’è la metformina? È un ipoglicemizzante che abbassa la glicemia. Nello studio condotto a Milano si osserva come “riducendo il tasso glicemico con la dieta e somministrando metformina, si inibisce la plasticità metabolica e così vengono fatte morire le cellule tumorali" ha spiegato il Dottor Minucci.
“Siamo davanti a una notizia corretta ma è importante valutare nel complesso gli effettivi benefici sul paziente – ha osservato il Dottor Faloppi -. La metformina infatti, se associata a una determinata dieta, sembra avere un ruolo protettivo, un aumento quindi della morte cellulare e una conseguente regressione del tumore negli animali. Bisogna vedere se poi questo studio, ‘somministrato’ sulle persone, dà gli stessi risultati. È importante inoltre, come osservato dal Primario Battelli, fare degli studi clinici su grandi numeri di pazienti che validino ciò che viene sperimentato in laboratorio.”
“Inoltre l’oncologia non riguarda un singolo tumore ma i tumori sono tanti, partono da diversi organi e prevedono un trattamento specifico sempre diverso – hanno concluso i due oncologi -. È fondamentale, in questo senso, che la ricerca vada avanti e ci dia, in un futuro, delle risposte certe.”
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