Sulla facilità di procursarsi droga nelle nostre città, ormai ci sono pochi dubbi, data la quantità massiccia di stupefacenti circolanti, spesso denunciata dalle autorità e dalla presenza di folta schiera di spacciatori, non solo di "professione".
Nell'ultima puntata della trasmissione radiofonica La Zanzara, andata in onda su Radio24, è stata trasmessa la registrazione di una telefonata ad uno spacciatore di colore di Macerata, probabile conoscente di Gideon Azeke, il ghanese ferito Luca Traini durante il suo folle raid.
Dopo una prima telefonata in cui il pusher è molto diffidente per via del numero privato, ne segue una seconda, con il numero visibile, in cui con pochissime parole si riesce ad ottenere un appuntamento per comprare droga senza problemi.
Il commento finale del conduttore è una desolante ammissione di quanto sia facile oggi procurarsi della droga, "di una facilità impressionante" e come dargli torto?
Medea Macerata che torna da Morciano con i 3 punti (1-3 alla Dolciaria Rovelli) al termine di una partita dai diversi volti che comunque permette di rimanere a pari punti con Portomaggiore, che nel frattempo ha battuto Terni 3-0.
Coach Pasquali deve fare a meno di Di Meo, al posto del quale in banda inizia Furiassi, per il resto si presenta il sestetto consueto. Il primo set vede una Medea piuttosto quadrata con un 80% di ricezione positiva e con una difesa che lascia solo un 26% di efficacia offensiva alla formazione di casa, che dopo un inizio piuttosto equilibrato comincia a cedere terreno nella prima metà di set, quando un turno al servizio di Scuffia sposta i rapporti di forza a beneficio dei maceratesi che vanno a vincere 18-25.
La Rovelli però cambia registro nel secondo set, crescendo notevolmente a partire dalla ricezione (61% positiva contro il 35% del primo set), fino ad una buona combinazione muro-difesa (5 punti a muro e efficienza di attacco degli ospiti che crolla dal 50% al 31% nel parziale). 8-3 per i padroni di casa che diventa 16-9, Pasquali inserisce Thiaw al posto di Bussolari ma la Medea non riesce ad avere quella continuità di gioco che servirebbe per recuperare un set nato male in partenza. Sul 21-16 Casoli e compagni provano a recuperare ma non riescono ad arrivare ai vantaggi, arrestandosi sul 25-22 con 12 errori punto.
Il pareggio è una doccia fredda per la Medea. Il primo scambio del terzo set si interrompe per l’infortunio del capitano della Rovelli Sebastiano Caselli, ben sostituito da Alessandro Papa. Macerata piuttosto contratta, sono infatti i padroni di casa a partire meglio (8-5). A gioco lungo però la Medea riesce a recuperare, raggiungendo la parità sul 13-13. Il pareggio mina le certezze dei padroni di casa che cominciano a perdere contatto con l’avversario che allunga sul 15-21 e poi sul 20-25.
Il nuovo vantaggio di Macerata taglia le gambe ai romagnoli. Il quarto set ripercorre le orme del primo, con i biancoverdi che si creano da subito il divario da gestire al meglio. La percentuale di attacco dei locali rimane sul 29% mentre Macerata sale a 54%. Finisce sempre 20-25 e tre punti in cassaforte nonostante non si riesca sempre a pungere al servizio con la dovuta continuità (68% di ricezione positiva per la Rovelli).
Missione compiuta, pur non senza patemi, in vista dello scontro diretto con Portomaggiore di sabato prossimo.
DOLCIARIA ROVELLI MORCIANO-MEDEA MACERATA 1-3
DOLCIARIA ROVELLI MORCIANO: Scrollavezza 3, Fabbri 5, Nelson, Morciano, Rossi (L2), Franco 8, Corso 9, Maggioli (L1), Papa 4, D’Amico 4, Caselli 5, Budzko, Fortes 8. All. Rovinelli.
MEDEA MACERATA: Molinari A. 17, Benedetti, Casoli 14, Miscio, Medei n.e., Troiani 1, Molinari M. 6, Scuffia 28, Thiaw 5, Bussolari 1, Furiassi 3, Gabbanelli (L1), Valenti (L2). All. Pasquali.
ARBITRI: Bosio-Falavigna
PARZIALI: 18-25 (23’), 25-22 (29’), 20-25 (25’), 20-25 (25’)
Un asino in fuga viene inseguito da tre pattuglie della polizia e una della finanza prima di essere finalmente fermato.
E' successo questo pomeriggio a Macerata, quando alcuni automobilisti hanno dato l'allarme per un animale che stava scorrazzando pericolosamente per le strade della città. Sono subito intervenute le pattuglie della polizia che a seguito delle segnalazioni sono riusciti a rintracciare l'asino.
Secondo la ricostruzione fatta, l'animale proveniva dalla zona di Santa Croce, ha percorso via Spalato ed è arrivato fino alla rotonda vicino al palazzetto dello sport. Alla fine, è stato catturato in contrada Fontescodella, lungo la stradina che dal palazzetto porta verso le scuole superiori.
Ora si sta cercando di rintracciare il proprietario dell'animale.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
L'indagine sull'omicidio di Pamela Mastropietro è tutt'altro che conclusa. E altri cittadini nigeriani sono stati interrogati perchè si presume coinvolti in questa vicenda.
A parlare è il procuratore capo della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, che smentisce il fatto che le indagini sulla morte della diciottenne romana siano terminate dopo il fermo di altri due cittadini nigeriani.
"Siamo in attesa di conoscere l’esito dei numerosi accertamenti di laboratorio - effettuati ed ancora da effettuare nei prossimi giorni - da parte del Ris dei carabinieri di Roma in relazione:
- alle impronte rilevate ed ai prelievi biologici acquisiti all’interno dell’abitazione ove ragionevolmente si sono svolti i fatti per cui si procede, nella disponibilità dell’indagato Oseghale, attualmente sottoposto a misura carceraria;
- alla comparazione dei dati acquisiti e da acquisire ancora nei prossimi giorni con i profili dattiloscopici e biologici di tutti gli indagati, di cui quelli sopraggiunti, dei due soggetti, ora sottoposti a provvedimento di fermo di indiziati di reato..
Si attendono inoltre" spiega il procuratore Giorgio "le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell’esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni.
Saranno sentiti anche altri testimoni.
In particolare, si evidenzia che nella nottata tra il 9 e il 10 febbraio , l’esame dei primi dati forniti dagli esperti in materia telefonica consentiva innanzitutto di acquisire la ragionevole certezza che nella giornata del 30 gennaio scorso la persona che usava il telefono, di cui non si conosceva ancora minimamente l’identità, ma solo il nomignolo attribuitogli dagli altri coindagati, appariva essere stato presente con apprezzabile continuità temporale all’interno dell’abitazione dell’Oseghale e risultava altresì aver avuto – nella medesima giornata- apprezzabili contatti telefonici con gli altri indagati.
Si acquisiva altresì consapevolezza del fatto che detta persona stesse progressivamente allontanandosi nella nottata verso la lombardia.
A quel punto, il procuratore ha ritenuto necessario farlo localizzare, posto che la sua presenza fisica risultava indispensabile, ai fini delle ulteriori indagini anche di natura scientifica.
Pertanto, in piena notte, ha deciso di attivare le opportune indagini al fine di controllare i movimenti dell’utilizzatore, allora ancora ignoto del telefono cellulare.
Una volta ottenuta la ragionevole certezza che il soggetto si trovasse all’interno della stazione ferroviaria di Milano in partenza per altra località, tramite il Comando provinciale dei carabinieri di Macerata sono stati immediatamente avvertiti i carabinieri del Comando provinciale di Milano che è riuscito a rintracciarlo prontamente.
D’intesa con la Procura di Milano, una volta fermato, il giovane, privo di documenti, è stato condotto presso il Comando provinciale dei carabinieri di Macerata, per la sua identificazione e sottoposizione a rilievi fotosegnaletici e biologici, in vista delle successive indagini di natura scientifica.
Anche l’altro cittadino nigeriano già coinvolto - ancora a piede libero - nelle indagini, sulla base delle sopraggiunte risultanze investigative a suo carico, è stato sottoposto a rilievi dattiloscopici e biologici.
Quindi, il procuratore, d’intesa con il sostituto procuratore contitolare delle indagini, ha deciso di procedere ad urgente interrogatorio di ambedue i cittadini nigeriani, in presenza dei rispettivi difensori, nonchè di sentire altri cittadini nigeriani risultati coinvolti nella vicenda.
I due indagati hanno risposto alle domande loro formulate tramite interprete.
Le indagini – svolte con la costante collaborazione dei carabinieri di Macerata - sono state accelerate e condotte necessariamente senza sosta di giorno e di notte, al fine di raccogliere elementi indiziari di rilievo probatorio consistente in danno dei due cittadini nigeriani, di cui appariva concreto anche il rischio di fuga.
L’attività investigativa sinora svolta ha raggiunto risultati da ritenersi ancora provvisori, posto che gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi.
Non è intenzione di questo ufficio seguire o acconsentire di fatto a procedure di giustizia sommaria più che mai in una vicenda così delicata.
Colgo l’occasione" conclude il dottor Giorgio "per ringraziare quanti stanno cooperando con i il massimo impegno ad indagini obiettivamente molto impegnative".
Dopo aver assistito alla "incivile manifestazione antifascista" che si è tenuta sabato 10 nel capoluogo marchigiano, autorizzata dal sindaco Romano Carancini, i dirigenti locali di Forza Nuova chiedono le dimissioni del primo cittadino.“I fatti accaduti in questi giorni a Macerata sotto una precisa regia, sono a dir poco vergognosi – afferma Martina Borra vice coordinatore provinciale di Forza Nuova - Prima si impedisce con la forza un nostro comizio poi si autorizza e si concede lo spazio ad una vera e propria carnevalata rossa – continua la nazionalista – rossa come il sangue che hanno sparso,complici di uno stato terrorista ,complici di spacciatori e macellai.”“La cosa che mi rincuora è stato constatare che il popolo maceratese è rimasto barricato in casa dissociandosi assolutamente da questa pagliacciata – spiega ancora Borra - Le uniche parole pronunciate dai manifestanti sono state ‘fascismo, razzismo e xenofobia’ , mentre l’unico razzismo rimane quello messo in atto da loro nei confronti dei nostri fratelli italiani”.“Inneggiare alle Foibe proprio nel giorno del Ricordo è inaccettabile e vergognoso – attacca la nazionalista - Dopo quello che è successo, al sindaco Carancini non rimane che dimettersi per aver permesso e appoggiato questa immonda sfilata di sangue dove non si è avuto il minimo rispetto per i nostri morti”“Condanniamo i vergognosi cori sulle foibe che si sono levati dalla piazza di Macerata e gli attacchi dei manifestanti anti-italiani che hanno sfilato inneggiando all’odio comunista – conclude Borra – Riteniamo responsabile di quanto successo, il sindaco Carnacini in prima persona e ne chiediamo le immediate dimissioni”.
Per il criminologo e psichiatra Alessandro Meluzzi non ci sono dubbi: dietro l'omicidio di Pamela c'è la mano della mafia nigeriana.
"Siamo di fronte a una criminalità pericolosissima" dice Meluzzi "una delle più pericolose del mondo. Forse anche più della mafia cinese. La povera Pamela, è stata attirata in una casa da un gruppo di spacciatori nigeriani, a mio modo di vedere sicuramente violentata e sicuramente uccisa perchè di certo non è morta di overdose anche se di questo non troveremo mai una prova, sezionata come ha detto il medico legale con una perizia che avrebbe richiesto ai medici ore e ore di lavoro con gli strumenti di una camera settoria.
Credo che si sia trattato di un evento che purtroppo si collega a prassi che nella mafia nigeriana sono tutt'altro che rare, come ad esempio il cannibalismo rituale. Il fatto che manchino organi ha come ipotesi probabile che possano essere stati mangiati perchè mangiare organi della vittima è uno strumento per il mafioso nigeriano per acquisire forza, potere, coraggio, secondo delle pratiche rituali cannibaliche che fanno parte di sette come Black Axe".
In occasione della manifestazione di sabato con 20 telecamere visionate di continuo ed in diretta, con una centrale operativa collegata ad AVM (automatic vehicle monitoring) su ogni autobus per individuarne l’esatta posizione in ogni istante, con 4 operatori al numero verde, Contram ha controllato costantemente la sicurezza del Terminal e la regolarità dei servizi.
Garantite tutte le corse da e per Macerata con punto di raccolta al Terminal Pizzarello direzione Tolentino-Camerino, Civitanova-Corridonia, Ancona-Recanati, San Severino Marche-Treia. Sono stati infatti individuati percorsi liberi che hanno consentito di non fermare il Trasporto Pubblico Extraurbano.
Nonostante la carenza di personale della apposita società di vigilanza, data la situazione a Macerata in concomitanza della Manifestazione. la squadra degli agenti di polizia amministrativa di Contram Cervelli Graziano, Diamanti Massimo, Piervittori Roberto e Salvatore Zizzi ha garantito la regolarità di accesso dei mezzi al Terminal e soprattutto ha presidiato l’apertura secondo l’orario ordinario delle sale di attesa e l’accesso ai servizi del Terminal utile alle persone per stare in sicurezza in un presidio riparato e comodo.
Centinaia di telefonate arrivate al numero verde di Contram alle quali gli operatori e le operatrici hanno potuto dare rassicurazioni e puntuali risposte e soluzioni.
Stefano Belardinelli, in qualità di Direttore Tecnico Unitario e Stefano Gregori, Vicepresidente della società consortile, oltre ad Alessandro Campanelli, dirigente tecnico-informatico ed al geom. Sergio Mancinelli, hanno costantemente seguito le attività.
Tecnologie, professionalità e dedizione di tutti lavoratori del settore trasporto pubblico hanno consentito di affrontare ancora una volta una situazioni non ordinaria in Provincia di Macerata senza disagi per utenti e cittadini.
Il corteo c’è stato e grazie all’impegno di tanti, dentro e fuori il corteo, tutto si è svolto senza incidenti.
Cosi il vescovo di Macerata Marconi.
Non sono sceso in strada perché era un corteo “anti…”, una manifestazione “contro” qualcuno e le sue idee e io, per quanto ritenga sbagliata una idea, non posso essere anche “contro” la persona che la sostiene. Il mio modo di capire il Vangelo, mi fa sempre distinguere l’errore da chi sbaglia e se condanno l’ideologia fascista, così come l’ideologia comunista, cercherò di convincere chi le segue dell’errore, ma la parola “nemico” non fa parte del mio vocabolario.
Il mio vocabolario cristiano ama parole come: educare, costruire, dialogare, condividere. Tutte parole facili a dirsi e difficili da mettere in pratica. Perché non basta un corteo o un evento per farlo, ma ci vuole la pazienza e la costanza del lavoro di ogni giorno. Parole da dire, non da gridare.
Mi piace molto anche la parola “preghiera” e per questo ho pregato, prima di tutto per almeno tre donne e poi per varie altre. Ho pregato per tre mamme a cui in questi giorni mi sento vicino con tutto il cuore, perché condivido il loro dolore e anche il senso di avere fallito nel realizzare un compito di bene. Ogni madre dovrebbe far crescere nel bene i propri figli, perché possa gioire di vederli sereni e felici. In questi giorni e negli anni a venire i cuori di queste madri soffrono e soffriranno. La madre di Pamela, per non essere riuscita ad aiutarla ad uscire da quel mondo della droga che l’ha portata alla morte. La madre di Innocent Osegale, non so dove sia e se sia viva, perché questo figlio venuto da noi con il sogno del benessere facile, almeno più facile che in Nigeria, si è arreso alla via facile dello spaccio e poi del delitto. La madre di Luca Traini, che ha visto questo figlio problematico sempre più preda dei fantasmi della sua mente e delle idee sbagliate che altri gli hanno insegnato, fino a giungere all'azione orribile che ha compiuto. Infine le madri delle persone ferite, e tante altre madri, che vivevano serene per i loro figli e figlie e ora hanno scoperto che nessuno è al sicuro, perché il male in tante forme è sempre in agguato.
E ora? Ora che i riflettori pian piano si spegneranno e le Tv e i politici andranno a fare campagna elettorale sul palcoscenico di qualche altra tragedia, noi restiamo a raccogliere i cocci e a ricostruire. A ricostruire la serenità delle famiglie, la capacità di incontrarci senza paure e senza aggressività, la volontà di accogliere e di lavorare per il bene comune.
Cosa abbiamo imparato? Che Macerata è meno sicura, accogliente, onesta, serena e pulita di quanto credevamo; ma certamente lo è molto di più di come è stata dipintadalle lenti spesso deformanti delle telecamere e dalle parole spesso simili della stampa. Coraggio perciò che c’è da camminare, ma la strada è meno lunga e in salita di quanto vogliono farci credere.
Spero che tutte le persone che sono venute e ci hanno raccontato al mondo intero a tinte così fosche, mostrino altrettanta vicinanza e impegno nel sostenerci nella lotta alla droga, che deve ripartire con vigore e nella ricostruzione… perché, cari signori, noi siamo ancora terremotati e a ricostruzione quasi zero dopo circa due anni! Anche questa è Macerata. Per cui se a tutti, vescovo compreso, qualche volta saltano i nervi, abbiamo almeno diritto alle “attenuanti generiche”.
15mila in strada contro il razzismo. La manifestazione di Macerata che ha visto sfilare in corteo cittadini di Macerata ma anche persone provenienti da tutta Italia, si è conclusa senza particolari tensioni.
Tensioni che invece si sono state a Piacenza, durante la manifetsazione organizzata per protestare contro l’apertura della sede diCasapound. Alcuni manifestanti, armati di aste e sassi, hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine.
Un gruppo di manifestanti del corteo antifascista di Torino, invece, si è staccato e ha lanciato sassi, bottiglie e una bomba carta contro le forze dell'ordine. L'azione, in via Luzzati, è stata bloccata con una carica di polizia al termine della quale è stato fermato un manifestante.
Il corteo di Macerata che ha sfilato lungo un percorso che dai Giardini Diaz è ritornato ai Giardini facendo il giro delle mura ha visto aderire tutti i partiti a sinistra del Pd. Oltre ai partiti le bandiere dell'Arci, quelle di Amnesty, il partito comunista dei lavoratori e gli ex rifondazione con Paolo Ferrero. Tra i manifestanti anche Sergio Staino e Adriano Sofri, l'ex ministro dell'integrazione Cècile Kyenge, Gino Strada presidente di Emergency
Alle 17 il corteo è ritornato ai Cancelli e gli organizzatori hanno riferito che a partecipare fossero in 30mila.
Foto di Giammario Scodanibbio, Tommaso Iraci e Dario Matteucci
La Roana Cbf c’è e fa la voce grossa alla Marpel arena contro la capolista Coveme San Lazzaro, una bellissima prova di squadra che rilancia la formazione maceratese nella zona alta della classifica, ma soprattutto conferma i notevoli progressi fatti dalla squadra di coach Paniconi e mister Carancini.
La Roana Cbf parte bene con la Di Marino che sembra in ottima serata, suoi i primi tre punti del set, il coach ospite chiama subito time out sul 4 a 1, vuole smorzare l’entusiasmo maceratese e riportare le sue ragazze a giocare la loro pallavolo, Macerata risponde con un attacco di Pomili che dice “vogliamo vendere cara la pelle”. Riferma il gioco Casadio sul 7 a 2, la Coveme sbaglia troppo. Ma tornate in campo e’ ancora Roana Cbf con una sette di Rita giocata praticamente senza mura: Macerata c’è e lo vuol dimostrare. Paniconi chiama tempo sul 12 a 8, le sue ragazze iniziano a sbagliare qualche palla di troppo e il mister vuole evitare il ritorno di San Lazzaro. La battaglia si infiamma, la Roana Cbf e la Coveme si danno battaglia e le maceratesi cercano di tenere a distanza le ospiti che incalzano e tentano di riavvicinarsi senza successo: vince il primo set la Roana Cbf 25 a 15.
Il secondo parziale inizia con una super pipe di Grizzo, ma San Lazzaro risponde con un muro tetto su Pomili. E’ un altro set, si gioca punto punto, Grizzo e compagne si creano un piccolo vantaggio di due punti e appena divento tre il mister emiliano chiama tempo sul 7 a 4. Ritornate in campo i punti diventano 8 e poi 9 e mister Casadio si gioca anche il secondo time out. Le ospiti si rifanno sotto e sul 10 a 9 e’ coach Paniconi a chiamare time out e cercare di fermare la rimonta della Coveme. Un errore di Pomili porta in parità le due squadre. La Roana Cbf crea un altro break e si riporta avanti nel set 17 a 14 e poi allunga ancora, facendo la voce grossa a muro, 20 a 16. Sul finale di set una super Pomili prende per mano la squadra e le localio vincono anche il secondo 25 a 20.
Sul 2 a 0 per Macerata, nel computo dei set, e’ ancora la Roana Cbf a mettere la testa avanti ma le emiliani si riportano in parità sul 8 a 8. Peretti e compagne non si arrendo e tornano di nuovo in vantaggio e sull’11 a 8 il coach di San Lazzaro chiama time out, ma sembra non servire, si gioca anche il secondo tempo: ma e’ ancora Roana Cbf a marcare il tabellino. Bellucci e compagne sembrano un treno in accelerazione e le ospiti non riescono ad arrestare l’armata. Si chiude con un perentorio 25 a 15 e dagli spalti si torna a cantare a squarcia gola “Un giorno all’improvviso”: la Roana Cbf HR Macerata c’è.
A #Macerata oggi perchè è giusto e necessario: Contro il fascismo, contro il razzismo. Per un’Italia civile che rispetti ogni persona, ogni uomo, ogni donna.”
Lo scrive su Twitter Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali postando le foto della manifestazione di Macerata.
"Oggi a Macerata una bellissima risposta, grande, pacifica e determinata di chi di fronte al fascismo che torna dice che non si sta in silenzio, che occorre riconquistare le piazze per affermare una cosa, tanto semplice quanto fondamentale: il fascismo non è un'opinione, ed è incompatibile con la Repubblica Italiana e la sua Costituzione. Mi dispiace per il Pd e i suoi esponenti. Dovevano essere in piazza e non ci sono - conclude Fratoianni - La loro è una scelta incomprensibile.”
"Al corteo antirazzista i centri sociali inneggiano alle foibe e non spendono neanche una parola di solidarietà verso Pamela, massacrata e fatta a pezzi a 18 anni. Ho deciso: sono ufficialmente razzista con questa gente" rincara la dose il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni.
"Da italiano mi vergogno che nel giorno in cui vengono fermati tre nigeriani per aver ucciso e massacrato una ragazza italiana ci sia la sinistra che sfila in piazza contro il razzismo e pensando al passato, mentre noi guardiamo al futuro". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di un comizio elettorale tenutosi nel pomeriggio a Nova
Salgono a tre i nigeriani fermati per la morte della giovane Pamela. Oltre a Innocent Oseghale, già arrestato, sono stati fermati il 29enne nigeriano bloccato ieri alla stazione di Milano e Desmond Lucky, già indagato insieme ad Oseghale. In particolare, i reati ipotizzati dalla procura di Macerata sono quelli di omicidio, vilipendio, occultamento di cadavere e concorso in spaccio di stupefacenti.
Con i due fermi eseguiti "d'iniziativa della Procura della Repubblica di Macerata, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro, "riteniamo l'indagine chiusa". Lo ha detto all'ANSA il Procuratore Giovanni Giorgio. I provvedimenti cautelari dovranno poi essere convalidati dal gip. L'inchiesta, ha precisato il magistrato, "coinvolge tre indagati" ed "è chiusa".
Ci sono "elementi significativamente rilevanti" che la morte di Pamela Mastropietro sia stata causata da un "omicidio volontario" nella relazione preliminare che il medico legale ha inviato alla Procura ieri sera. Lo rende noto la Procura di Macerata.
Ora gli inquirenti, con l'ausilio anche di indagini tecniche e informatiche, stanno vagliando movimenti e alibi relativi a quel 30 gennaio, l'ultimo giorno di vita di Pamela che, dopo essersi allontanata il 29 gennaio dalla comunità di recupero Pars di Corridonia, era arrivata a Macerata e aveva contattato Oseghale per procurarsi la droga. Qui la vicenda si fa nebulosa. Nella sua seconda versione, il pusher ha sostenuto di essere salito in casa con la ragazza e Lucky che le avrebbe ceduto una piccola dose di eroina. Quando Pamela è andata in overdose, ha detto Oseghale, lui sarebbe scappato, trovando in seguito nell'abitazione le valigie con il corpo già sezionato. Desmond sostiene invece di non aver mai spacciato né di essere stato nella mansarda dove i Ris hanno trovato i vestiti di Pamela sporchi di sangue, tracce ematiche in cucina e su un piumone bagnato in balcone, oltre a grossi coltelli da cucina tra cui una mannaia. La sera stessa Oseghale, che aveva i trolley con sé, ha chiesto a un amico camerunense di accompagnarlo in auto a Pollenza. Il resto sono ipotesi. Pamela potrebbe essere stata stroncata dalla dose d'eroina dopo quattro mesi che non ne assumeva e poi ferita e fatta a pezzi per sviare le tracce. O potrebbe essere stata aggredita e uccisa in una colluttazione in casa. Ipotesi per ora non suffragate da prove, neanche di tipo scientifico. Gli interrogatori ancora in corso potrebbero fornire elementi utili alle indagini su una vicenda che ha ancora troppe zone d'ombra. Gli accertamenti tecnici, per i quali ci vorranno ancora dei giorni, serviranno in ogni caso a dare alcune certezze.
(Fonte Ansa)
"La Monteverde, vice Sindaco di Macerata chieda scusa per aver abbracciato una manifestazione condivisa e partecipata da Adriano Sofri, un insulto ai servitori dello Stato".
Così il consigliere comunale Deborah Pantana dopo la manifestazione di oggi pomeriggio.
"E chieda scusa a tutte le vittime delle foibe che proprio oggi ricordavano i loro defunti, una vergogna ascoltare i cori contro questi questi martiri. Una donna che rappresenta le istituzioni non può e non deve condividere tali manifestazioni senza neanche spendere una parola di conforto e di vicinanza ad una ragazza che proprio a Macerata è stata vittima di un’atroce omicida. Si dimetta".
Il corteo antifascista è stato aperto da uno striscione che non lascia spazio a repliche. "Movimenti contro ogni razzismo e fascismo". Tra i partecipanti ragazzi e ragazze ma anche gente adulta che ha deciso di manifestare il proprio pensiero. Tanti i migranti che hanno preso parte al corteo.
Il percorso che dai Giardini Diaz torna ai Giardini facendo il giro delle mura è di circa tre chilometri. La partenza è stata libera dalle tensioni tanto temute nei giorni scorsi sia dalle autorità che dai commercianti e cittadini di Macerata. Fra gli slogan intonati dai manifestanti: "Ma che belle son le Foibe da Trieste in giù" cantata sulle note della celebre canzone della Carrà.
Alla manifestazione hanno aderito tutti i partiti a sinistra del Pd. Oltre ai partiti le bandiere dell'Arci, quelle di Amnesty, il partito comunista dei lavoratori e gli ex rifondazione con Paolo Ferrero. Tra i manifestanti anche Sergio Staino e Adriano Sofri.
Dalle stime, a manifestazione quasi conclusa, partiti in circa 3000, i partecipanti secondo gli organizzatori sono circa 15mila, circa 10mila per la questura.
In centinaia sono scesi in piazza in segno di solidarietà per le vittime della tentata strage di Macerata. La marcia antirazzista, che si tiene in concomitanza con quella di Macerata, è stata promossa da diverse realtà: collettivi studenteschi, centri sociali, varie sigle che appartengono al mondo della sinistra.
In corteo ci sono associazioni che lavorano anche con i migranti, come il Naga, la Fiom, gli anarchici, l'associazione donne musulmane d'Italia; in rappresentanza della politica c'è Liberi e Uguali con il candidato alla presidenza della Lombardia, Onorio Rosati, Sinistra per la Lombardia, Potere al popolo. In testa al corteo, partito da porta Venezia, uno striscione con la scritta 'Chiudere i covi neri. Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale', sostenuto da un gruppo di ragazzi migranti. Molte persone sono arrivate con dei cartelli: alcuni hanno la scritta 'Salvini sei tu il mandante', riferito ai fatti di Macerata.
(Fonte Ansa)
Sono stati fermati altri due uomini di nazionalità nigeriana per la morte di Pamela Mastropietro e il caso, stando a quanto detto all'Ansa dal Procuratore Giovanni Giorgio sarebbe chiuso anche se i provvedimenti cautelari dovranno essere convalidati dal Gip.
Ai due uomini, Desmond Lucky , 22enne e Lucky Awelima, 27enne, usciti dalla caserma intorno alle 15 di oggi, sono stati contestati i reati di concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere e spaccio di stupefacenti. Entrambi negano la responsabilità. Oltre a loro ad essere indagato è Innocent Oseghale sottoposto a fermo la scorsa settimana.
Le indagini hanno subito un'accellerazione perché nella notte scorsa gli inquirenti hanno avuto certezza del fatto che uno degli indagati (Awelina) si stava allontanando verso la Lombardia. Immediatamente attivato l’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano che hanno localizzato l'uomo presso la stazione ferroviaria centrale.
Nel corso della serata di ieri il consulente medico-legale ha inviato una preliminare relazione con cui ha evidenziato elementi significativamente rilevanti a sostegno della tesi di delitto di omicidio volontario di Pamela.
Durante la notte i due indagati sono stati sottoposti alla procedura di identificazione e quindi ad interrogatori urgenti durante i quali sono stati ritenuti sussistenti gravi indizi di reità a carico dei due indagati. Inoltre si è ritenuto concreto il pericolo di fuga. Per questo motivo il Procuratore della Repubblica di Macerata ha disposto il fermo di indiziato di delitto dei due per concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere.
(Foto di Tommaso Iraci)
Il Macerata Opera Festival è una delle eccellenze marchigiane presenti alla Borsa Internazionale del Turismo che si terrà da domenica 11 a martedì 13 febbraio presso la sede di Fieramilanocity nel capoluogo lombardo. Grazie alla Regione Marche e alla collaborazione della Confcommercio Marche Centrali, le attività 2018 del MOF saranno promosse all’interno di una delle fiere del turismo più prestigiose d’Europa che da oltre trent’anni favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer provenienti da tutto il mondo.
Continua quindi la presenza dello Sferisterio nel circuito degli appuntamenti internazionali: la BIT di Milano è infatti una delle sedi selezionate per illustrare il cartellone del MOF firmato dalla nuova direttrice artistica Barbara Minghetti che, insieme al nuovo direttore musicale Francesco Lanzillotta e al sovrintendente Luciano Messi, ha già presentato al pubblico di casa l’edizione 2018 sul tema #verdesperanza, incentrato sul rapporto fra uomo e natura. Ai tour operator presenti alla tre giorni milanese saranno proposti i titoli della prossima estate: Il flauto magicodi Wolfgang Amadeus Mozart con un nuovo allestimento firmato da Graham Vick (debutto il 20 luglio, repliche 29 luglio, 4-12 agosto), L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti con la regia di Damiano Michieletto che trasporta l’azione su una spiaggia (21 luglio, repliche 27 luglio, 5-10 agosto) e La traviata di Giuseppe Verdi nel famoso allestimento degli specchi pensato da Josef Svoboda per lo spazio scenico dello Sferisterio (22 luglio, repliche 28 luglio, 3-11 agosto) in combinazione con proposte che arricchiscono il soggiorno nelle Marche.
L’appuntamento alla BIT fa parte di una serie di attività di promozione del Macerata Opera Festival intraprese nei mesi scorsi già al World Trade Market di Londra, all’ITW by COMITEL di Stoccarda, all’Holiday World Show di Dublino e al Salon des vacances di Bruxelles, registrando sempre un grande interesse da parte degli agenti di settore. La programmazione dello Sferisterio sarà ancora promossa alla F.R.E.E.di Monaco (21-25 febbraio) e all’ITB di Berlino (7-11 marzo).
Salgono a cinque le persone che sarebbero coinvolte nell'omicidio della 18enne Pamela Mastropietro.
Oggi nuovo sopralluogo dei Ris nell'appartamento di via Spalato 124 dove viveva Innocent Oseghale e dove Pamela sarebbe stata fatta a pezzi, alla ricerca di nuovi elementi per ricostruire quanto accaduto lo scorso 30 gennaio. Secondo i risultati della seconda autopsia, infatti, lo scempio compiuto sul corpo di Pamela, non può che essere opera di più persone e con abilità specifiche. Al momento sono indagati per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere due pusher nigeriani: Innocent Oseghale, arrestato, che abitava nella casa di via Spalato dov'è morta Pamela, per overdose o uccisa, e Desmond Lucky, tuttora in libertà, chiamato in causa da Oseghale come fornitore di una dose di eroina alla 18enne.
Della vicenda di Macerata è tornata a parlare anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che con un post su fb si esprime sulla manifestazione di oggi pomeriggio "l'autopsia - scrive - racconta che è stata fatta a pezzi con cura, che è sparito il suo cuore, il corpo è stato lavato nella candeggina. Ma oggi a Macerata il corteo lo fanno contro il razzismo, non contro gli spacciatori nigeriani. Siete ridicoli!"
Spettacolo di marionette e laboratorio creativo per bambini da 3 a 6 anni, lunedì prossimo, 12 febbraio, alla Biblioteca comunale Mozzi Borgetti.
In scena, dalle 16,30 alle 18,30, Un carnevale fiabesco con Le avventure di Lancisgatto Fierobaffo un teatrino animato e piccole attività per i piccoli che potranno così trascorrere un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’allegria. L’iniziativa è gratuita ma è necessaria la prenotazione al numero 0733/256360
Strade deserte, pochi negozi aperti, mezzi del Comune che rimuovono i cassonetti dell'immondizia: Macerata si prepara alla manifestazione dei centri sociali, a cui hanno aderito pezzi di sinistra, contro il razzismo e il fascismo in programma nel pomeriggio. In città, nonostante l'autorizzazione della Prefettura al corteo, continua a prevalere la paura di scontri e di incidenti già verificatisi nei giorni scorsi.
La maggior parte dei negozi, anche nel centro storico che non sarà toccato dalla manifestazione, sono chiusi e quelli che hanno aperto chiuderanno alle 13.00. I partecipanti al corteo hanno attaccato manifesti invitando a scendere in piazza, ma tanti altri hanno serrato i portoni con catene e tavole di legno. Per ora la situazione è tranquilla e il dispositivo delle forze dell'ordine non è ancora stato schierato. Una mozione di sfiducia sul tema migranti e sicurezza nei confronti del sindaco di Macerata Romano Carancini è stata depositata dai consiglieri di opposizione (Fi, Fdi, civiche).
(Fonte Ansa)