È una tradizione che si rinnova, quella del Meeting San Giuliano in occasione della festa patronale a Macerata. Una grande classica dell’atletica, arrivata all’edizione numero 34 allo stadio Helvia Recina, per aprire la seconda parte di stagione.
Il protagonista al maschile è ancora una volta Emanuele Salvucci, autore nel giavellotto di una spallata a 68.99 che vale la seconda misura in carriera a un paio di metri dal personale di 71.19 ottenuto l’anno scorso.
Con questo risultato il lanciatore dell’Atletica Avis Macerata, società organizzatrice dell’evento, conquista il Memorial intitolato al nonno Delio Salvucci, tra i fondatori del sodalizio di cui è stato vicepresidente, e al papà Stefano.
Per la migliore prestazione femminile viene invece premiata Elisabetta Vandi (Fiamme Oro), al successo nei 200 metri in 24”49 controvento (-1.7). La 22enne pesarese proveniente proprio dal club avisino si impone davanti a Benedetta Boriani (Sef Stamura Ancona, 24”88), quest’anno brillante quarta nella rassegna tricolore under 23, e all’allieva Alice Pagliarini (Atl. Fano Techfem) che si migliora con 25”09 al rientro dopo un’estate di trionfi in maglia azzurra.
Continuano a crescere i giovani: nel triplo con un balzo a 15.58 (+2.0) firma il personale all’aperto Valerio De Angelis (Asa Ascoli Piceno), vicecampione italiano promesse indoor, dopo averlo già superato in precedenza con 15.36 e 15.41.
Tra gli allievi il giavellottista Pietro Colonnella (Asa Ascoli Piceno) allunga di oltre cinque metri con 65.30 e nell’alto Riccardo Ricci (Atl. Avis Macerata) valica la quota di 1.93 alla prima prova, per un centimetro di progresso.
Al maschile nei 200 passo avanti della promessa Michele Ferracuti (Sport Atl. Fermo) in 21”82 (-1.0). Applausi nei 1500 per Ndiaga Dieng (Atl. Avis Macerata), bronzo paralimpico su questa distanza a Tokyo nella scorsa estate, che domina in 4’00”29.
Negli 80 cadetti di nuovo in luce Francesco Pagliarini (Atl. Fano Techfem), autore di una volata vincente in 9”23 (-0.6), e Caroline Escobar (Sport Atl. Fermo), classe 2008, che scende a 10”12 con vento nullo.
Ad arricchire il programma del meeting, le gare della Coppa Italia di lanci Fispes e Fisdir in collaborazione con l’Anthropos Civitanova del presidente Nelio Piermattei.
La classifica finale del Trofeo Banca Macerata vede quindi l’affermazione della Sport Atletica Fermo al maschile e della Collection Atletica Sambenedettese al femminile.
Ospiti gli azzurri della ginnastica Andrea Cingolani e Matteo Levantesi, saliti sul podio ai recenti Europei, e Giorgio Luzi, presidente della Virtus Pasqualetti Macerata.
Presenti tra gli altri Giovanni Torresi, vicepresidente Coni Marche, e Fabio Romagnoli, delegato Coni Macerata, con il presidente Avis comunale Gaetano Ripani, insieme a Gabriella Trisolino, vicepresidente FIDAL Marche, e Andrea Corradini, consigliere regionale.
(Foto di Maurizio Iesari)
Con i festeggiamenti di San Giuliano si è con conclusa la mostra d’arte “Triennale del colore” agli Antichi forni di Macerata. La manifestazione organizzata dalla Pro Loco Macerata, e curata da Anna Calcaterrra, ha visto la partecipazione di oltre 60 artisti provenienti da tutta Italia. La mostra ha avuto un numero altissimo di visitatori giunti anche da fuori provincia, perche’ in questo periodo Macerata era solita organizzare la "Marguttania".
I vincitori di questa edizione sono stati scelti dalla Commissione Giudicante composta da: Mario Migliorelli (artista), Ninfa Contigiani (docente universitaria e ricercatrice storica), Gabriella Zagaglia (artista, scrittrice e poetessa). Al primo posto: Gabriella Belardinelli; al secondo posto: Angiola D’Archino; al terzo posto: Emanuela Rocco.
Inoltre sono state seganlate le opere degli artisti: Liliana Fioretti, Patrizio Marafini, Susy Rastelli. La mostra inserita nel programma dei festeggiamenti di San Giuliano è stata realizzata con il supporto dell’ufficio turismo di Macerata ed un particolare ringraziamento va all’assessore Riccardo Sacchi.
In occasione della gara inaugurale di domenica prossima con l’Atletico Gallo, la società biancorossa chiama a raccolta la città e da il via ai festeggiamenti per i cento anni del club. Allo stadio Helvia Recina sfileranno vecchie glorie biancorosse che saluteranno il pubblico mezz’ora prima del fischio d’inizio in programma per le 15. Nomi altisonanti che rievocano gli strepitosi trionfi del passato. Molti di loro torneranno a Macerata appositamente dopo anni e anni.
Subito dopo il triplice fischio gli stessi raggiungeranno la piazza e i locali degli “Antichi Forni” dove la tifoseria, in collaborazione con la società, sta allestendo una suggestiva mostra fotografica con vessilli e cimeli di un secolo di storia. L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato prossimo a partire dalle 18. Ci sono inoltre in serbo, nel corso della stagione, altre iniziative dedicate a questa grande ricorrenza. Tutti allo stadio dunque, per la Rata e per la storia!
Si è svolta questa mattina, in piazza della Libertà, la cerimonia di consegna degli encomi al personale sanitario operativo a tutti i livelli, dal marzo 2020 a tutt’oggi, durante le varie fasi dell’emergenza pandemica presso le strutture Covid dell’Area Vasta 3. La cerimonia è stata promossa dal sindaco Sandro Parcaroli, dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani e dal delegato alla Sanità Giordano Ripa. Alla cerimonia erano presenti l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, la direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi e le autorità cittadine.
Il 5 luglio 2021, il Consiglio comunale, su proposta del consigliere Ripa, ha votato all’unanimità l’ordine del giorno che invitava l’Amministrazione a organizzare e realizzare una cerimonia pubblica al fine di conferire un attestato di riconoscimento a tutti coloro che, per mesi, hanno esercitato la propria attività professionale presso le varie strutture Covid. «Per aver svolto il proprio lavoro con professionalità, dedizione e forte spirito solidale a servizio della popolazione duramente colpita dall’emergenza sanitaria. Grazie». Questo recita l’encomio consegnato ai rappresentanti di tutte le unità operative degli ospedali di Macerata, Civitanova, San Severino e Camerino.
Dopo aver osservato un minuto di silenzio per ricordare le tante persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19 e prima della testimonianza del dipendente comunale Mario Pazzarelli, è stato il sindaco Parcaroli a prendere la parola. «Grazie per quello che avete fatto, siete i nostri angeli e siete gli angeli del territorio – ha detto il primo cittadino -. Mentre noi eravamo a casa, isolati e attenti a osservare tutte le misure anti-contagio, voi eravate in ospedale in prima linea, preoccupati per voi stessi, per le vostre famiglie e, in particolare per i pazienti. Siete stati favolosi e questo è sinonimo del fatto che in Italia la sanità c’è e funziona grazie a personale qualificato che non dimentica l’aspetto umano. A ciò dobbiamo poi aggiungere la necessità di avere attrezzature all’avanguardia e su questo, come istituzioni, faremo sempre rete».
«Non possiamo nascondere la commozione nel vedere una piazza gremita per la presenza di medici, operatori sanitari e non che hanno attraversato dei momenti davvero difficili a causa dell’emergenza pandemica – ha aggiunto Luciani -. Siete stati straordinari e sempre in prima linea, dentro agli ospedali, a salvare vite umane e quello che vi consegniamo oggi è un piccolo riconoscimento dato che non basterebbero innumerevoli “grazie” per tutto ciò che avete fatto. Un ringraziamento infine al consigliere comunale delegato alla Sanità Giordano Ripa e a tutto il Consiglio comunale per aver fortemente voluto questa manifestazione».
«Oggi coroniamo, come Amministrazione, un percorso iniziato il 5 luglio del 2021 quando ho portato all’attenzione dell’assise cittadina un ordine del giorno votato all’unanimità per riconoscere un attestato di benemerenza ai rappresentanti di tutte le unità operative degli ospedali di Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino che hanno operato durante l’emergenza Covid-19 – ha detto Ripa -. Da consigliere comunale e da medico, essere qui oggi mi rende orgoglioso e soddisfatto perché ho davanti a me tanti colleghi con i quali ho condiviso anni di lavoro; si tratta di un segnale di affetto e stima e vorrei che questo abbraccio fosse esteso a tutti gli operatori dell’Area Vasta 3 che sono circa 3500; grazie davvero a tutti voi per quanto avete fatto e fate ogni giorno».
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dal legale Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al contratto di comodato d’uso gratuito avente ad oggetto un immobile e concluso a beneficio di un familiare. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: “Il proprietario di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito per esigenze familiari al proprio figlio, può richiedere il possesso del bene in caso di separazione della coppia beneficiaria?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, stabilendo il seguente principio di diritto: “Il comodato di un immobile che sia pattuito per la destinazione di esso a soddisfare le esigenze abitative familiari, non è assoggettabile al recesso “ad nutum” da parte del comodante, dal momento che il rapporto creato secondo lo schema contrattuale di cui all’art. 1809 cod. civ., sorge per un uso determinato ed ha una durata funzionalmente legata alla permanenza della famiglia, pur se in crisi” (Corte di Cassazione; Sez. Un.; Sent. n. 20448 dep. il 29.09.2014).
Difatti, l’art. 1809 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo espressamente che, “Il comodatario è obbligato a restituire la cosa alla scadenza del termine convenuto o, in mancanza di termine, quando se n’è servito in conformità del contratto”, sancisce un nesso inscindibile tra la finalità per la quale il comodato viene perfezionato e la durata dello stesso, impedendo dunque al proprietario concedente, di rientrare con semplice richiesta, nel possesso del bene oggetto di tale contatto, fino a che permanga l’esigenza che si intende soddisfare.
A tal proposito, occorre osservare che, in un’altra recente sentenza, la n. 21785/2019, la stessa Suprema Corte si è pronunciata in ordine al legittimo recesso della proprietaria di un appartamento concesso in comodato d’uso gratuito al figlio e alla rispettiva ex moglie, la quale anche dopo il divorzio da quest’ultimo, aveva continuato ad utilizzare l’immobile ad oggetto, esclusivamente per la notte, pur avendo costituito un nuovo nucleo familiare con un altro uomo ed acquistato una nuova casa, rilevando come in tale circostanza, “Le caratteristiche concrete del rapporto quali dedotte in giudizio, fanno protendere per la cessazione della finalità del comodato, in ragione del venir meno della reale destinazione dell’appartamento.
Essendo lo stesso appartamento rimasto occupato soltanto di notte e a meri fini strumentali, per evitare cioè una pronuncia di restituzione alla legittima proprietaria. Da tali motivi ne deriva che le esigenze connesse all’uso familiare dell’immobile concesso in comodato d’uso gratuito siano certamente venute meno”, così legittimando il recesso della proprietaria comodante (Cass. Civ.; Sez. III; Sent. n. 21785/2019; dep. 29.08.2019).
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: “Quando un terzo abbia concesso in comodato un bene immobile di sua proprietà perché sia destinato a casa familiare, il successivo provvedimento di separazione o divorzio dei beneficiari, non modifica la natura e il contenuto del titolo di godimento sull’immobile, con la conseguenza che il comodante è tenuto a consentire la continuazione del godimento per l’uso previsto nel contratto a patto che permangano le effettive esigenze abitative di ciascun soggetto” (Cass. Civ.; SS.UU.; Sent. n. 13603/2004). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Carlo Calenda, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi. Sono i tre nomi che hanno segnato il corso di quest’ultima settimana, quella che di fatto ha aperto ai 30 giorni finali prima delle elezioni del 25 settembre. Tre nomi per tre persone con altrettante storie diverse, il cui comun denomitore dal 29 agosto è uno solo: Tik Tok.
La piattaforma ByteDance è diventato improvvisamente il social network più ambito di questa campagna elettorale, forse perché a maggio 2022 il numero di italiani registrati è stato di circa 16 mln (il 76% in più rispetto all’anno precedente). Una cifra importante, se si considera che quasi 1/3 è costituito dai giovani, solitamente avezzi all’uso di Tik Tok per condividere contenuti, dai più leggeri (balletti, tutorial) ai più impegnati (idee, consigli, riflessioni).
Si potrebbe riassumere questa sorta di nuova declinazione della politica nostrana con la ben nota massima - spesso erroneamente attribuita a Niccolò Macchiavelli - per cui “il fine giustifica i mezzi”. Ma qual è esattamente questo fine? Coinvolgere i giovani come se da loro dipendesse il futuro dell’Italia? Rispolverare la facciata di una politica vecchia e stantia? Non è chiaro.
C’è da dire che, in anticipo sugli altri, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle erano già approdati nelle scorse settimane sulla nota piattaforma digitale: ma il lato grottesco dell’intera faccenda è che, mentre questi ultimi hanno preferito insistere con una comunicazione più dal taglio istituzionale e fissata sugli argomenti pregnanti del loro programma (Alessandro Zan che parla dei diritti civili o Giuseppe Conte della legge Salvamare), i nuovi arrivati sono sembrati più preoccupati di tener fede alla loro maschera carnevalesca di cera.
Ecco allora un Berlusconi ricorrere al vecchio espediente delle barzellette in posa da televendita e al proprio sorriso smagliante "copyright 1994"; un Matteo Salvini che da 'solerte genitore' bacchetta i ragazzi sull’uso delle droghe ("la cannabis è merda, la droga è morte”) o un Renzi che snocciola il proprio curriculum - da capo clan boyscout a presidente del Consiglio nel 2014 - con simpatia e fresca verve giocando fra il suo pseudo inglese e il corsivo di Elisa Esposito, rispetto a un Calenda più impacciato e in cerca di credibilità con un “non so ballare, sembro un orso ubriaco”. Di fronte a questa sostanziale deriva, è quasi inevitabile non lasciar trasparire dai cellulari una generale presa per i fondelli nei confronti di quei 5 mln di giovani iscritti di cui sopra.
Del resto, anche Enrico Letta lo aveva asserito nelle ultime ore - “Tik Tok è una cosa seria” - facendo quasi da èco a una Giorgia Meloni che nel suo sostenuto esordio telematico si era affidata all'evergreen “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”. Questo prima di deviare su temi che finora hanno spaziato dagli animali domestici allo sport come soluzione alle devianze giovanili (bypassando completamente i punti più controversi del programma di Fratelli d'Italia: scuola, lavoro, legge 194).
Un vero e proprio esodo, dunque, quello dei partiti e dei loro leader, che però non sembra tener conto del pensiero reale dei ragazzi: e cioè che dei politici, a loro, non gliene frega proprio nulla. Li vedono e "skippano". Al massimo, si divertono a definirli cringe, boomer, o a prenderli in giro come fanno già gli adulti. Forse, allora, la chiave della credibilità oggi si nasconde dietro la megalomania di questi neo influencer: quella di lasciare che i giovani esprimano le loro idee rispetto alla politica nostrana, raccontino delle loro aspettative e desideri, o di ciò che li spaventa maggiormente. Insomma, meno video e più attenzione all’ascolto: a quel punto, qualcosa è possibile che cambi anche per noi.
(foto: ANSA)
Tutto pronto per la ripartenza: la Sagra della polenta torna a Santa Maria in Selva, finalmente senza restrizioni, la seconda e la terza settimana di settembre (10-11, 17-18 settembre). Un evento che vede nei valori di comunità, unione e fratellanza i suoi nodi centrali, in linea con il progetto del primo fondatore Don Giuseppe Branchesi, venuto a mancare ormai due anni fa. Fra musica, cibo e cultura, l’invito è aperto a tutti gli amanti della polenta marchigiana.
La conferenza stampa per presentare la manifestazione si è tenuta presso la sala consiliare della Provincia di Macerata: “Per Don Peppe era importante presentare la sagra in questo luogo che considerava la ‘casa della comunità maceratese’ – commenta l’ex presidente della provincia Antonio Pettinari – e sono felice di poter essere qui oggi a portare avanti il suo lavoro”.
“Questa festa è una nuova occasione per tornare alla normalità e alla spensieratezza di un tempo – aggiunge il presidente provinciale in carica Sandro Parcaroli -. Oltre alle specialità offerte dalla Pro Loco di Treia e le tipicità del nostro territorio, non mancherà il tradizionale torneo di briscola; novità di quest’anno, i tornei di burraco e tresette”.
“Già lo scorso anno c’era stata una timida ripartenza post Covid e per la prossima edizione la voglia di tornare è palpabile – continua Pettinari -. Ci aspettiamo una partecipazione numerosissima e siamo pronti ad accogliere tutti con i prodotti tipici della nostra terra. Don Peppe si definiva un ‘prete di campagna’ e andava orgoglioso della sua comunità, generosa e accogliente anche se vessata dalle difficoltà della vita rurale: continuare il suo operato significa difendere le eccellenze locali e onorare le nostre tradizioni, radici e valori”.
“Sono onorato di portare avanti il lavoro di Don Branchesi ed è meraviglioso poter partecipare a questo evento – segue il parroco di Santa Maria in Selva, don Igino Tartabini -. Abbiamo però gli occhi rivolti anche al futuro in questo momento: se vogliamo che questa manifestazione non si spenga è necessario avvicinare i giovani, affiancandoli a chi si occupa da sempre della Sagra per garantire loro l’esperienza necessaria a continuare”.
“Da Treiese ha un sapore speciale per me parlare della Sagra della Polenta, che rappresenta un punto di riferimento importante per le tradizioni gastronomiche della nostra provincia, nonché della regione – commenta il consigliere provinciale Andrea Mozzoni -. Un evento che vanta un grande legame su tutto il territorio nazionale grazie all’associazione dei polentari d’Italia e all’impegno profuso da don Giuseppe Branchesi. É sorprendente, come ricordava lo stesso don Peppe, il fatto che un piatto considerato in passato “povero” riesca a riunire intorno alla tavola così tanta ricchezza umana e così tanti valori, ai quali si affianca il lavoro prezioso dei volontari di Santa Maria in Selva”.
“Dedichiamo il nostro tempo libero dopo il lavoro a questo evento e qualcuno di noi comincia a sentire anche il peso degli anni - conclude Gianni Savi, fra gli organizzatori dell'iniziativa -. Abbiamo bisogno del supporto di forze nuove e di giovani volenterosi che vogliano portare avanti questa tradizione, altrimenti destinata a sparire”.
L' Associazione sportiva Volley Lube piange la prematura scomparsa di Giovanni Zacconi. L'ex atleta maceratese si è spento ieri, all'età di 59 anni, dopo una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo.
Grande protagonista con la maglia biancorossa dal 1990 al 1992, nelle prime due stagioni di storia della società cuciniera, con lui l'allora Lube Carima Treia, partita dalla serie C, vinse due campionati consecutivi conquistando la Serie B1 e iniziando di fatto la scalata verso la massima serie, che arrivò nel 1995.
Giovanni Zacconi viveva da molti anni a Pescara dove svolgeva la professione di broker finanziario e parallelamente si dedicava alla sua nuova passione: il beach tennis. La società biancorossa ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia dell'atleta maceratese.
“Il privato è tale e così deve assolutamente essere, in un’epoca però strana come la nostra, dove si ‘parla’ quasi esclusivamente sui social, dove il concetto di amicizia è particolare, si è amici su Facebook però se ci si incrocia per strada non ci salutiamo neanche, un incontro come quello di ieri sera diventa qualcosa di significativo da raccontare, per cui in questo caso il privato ha una valenza pubblica quasi imperativa”.
Queste le parole degli ex alunni della quinta A, anno scolastico 1971-72 della Scuola IV novembre di Macerata, i quali hanno festeggiato con una cena i 50 anni dalla licenza elementare.
“La nostra classe è stata sempre particolare, complice la bravura di una maestra straordinaria, Leda Lattanzi Palloni, che non esauriva la sua lezione con il suono della campanella e ci ha trasmesso sapere, ma soprattutto ci ha aiutato a formarci come persone, il legame che ci unisce è forte, è una costante che sfida il tempo indipendente dalla frequentazione”, raccontano.
“Un po’ come le vere amicizie, ‘non è importante vedersi sempre, è importante non andarsene mai’, è incredibile come nonostante il vissuto differente di ognuno ed il tempo (tanto…) trascorso, trovarsi e parlare risulta facile come se fossimo ancora nel cortile dietro la scuola”.
“Risate, complicità, inevitabili ricordi, confidenze, comprensione, un brindisi commosso a Stefano Gallucci e Sandro Gatti, compagni che ci hanno lasciato, e alla maestra a cui ciascuno di noi deve tanto di quello che è”. “In un contesto difficile in cui spesso viviamo il disagio nella solitudine – affermano - fare gruppo diventa una rarità da raccontare, se poi questo gruppo si è formato più di 50 anni fa la storia assume un aspetto di eccezionalità”.
“Tutto cambia niente cambia, noi in fondo siamo sempre quelli che ascoltavamo la maestra, che ci leggeva gli episodi degli eroi di De Amicis, a volte annoiati altre commossi e crescevamo però convinti che il bene trionfasse sempre sul male e che in ogni circostanza ci fosse il Garrone della situazione”.
Una raffica di Kalashnikov AK-47 può bastare per uccidere un uomo. Ma per riservare lo stesso destino alle sue idee e azioni, serve l’indifferenza e l’oblio. In occasione del 40° anniversario dalla scomparsa del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa – occorsa con l’attentato mafioso in via Carini il 3 settembre 1982 – il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha scelto di riportare l’attenzione pubblica su uno dei pensieri più esaustivi del fu Prefetto di Palermo: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”.
Una riflessione (al tempo) volta a smuovere le coscienze e auspicare un futuro degno di essere vissuto per le nuove generazioni, pacifico e scevro da ogni paura dal punto di vista sociale e civile. Dalla Chiesa aveva abnegazione nello svolgere il proprio lavoro e buon senso nell’esporsi a livello mediatico. Lui, che durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Resistenza contro il nazifascismo; che posto al comando della Legione carabinieri di Palermo condusse in prima persona quelle indagini operate dalla seconda metà degli anni ’60 e i cui risultati finirono nel famoso “Rapporto dei 114” (riferito alle cosche mafiose di Cosa Nostra); che nel pieno degli anni ’70 guidò il contrasto al terrorismo brigatista, forte anche delle rivelazioni fornite dal pentito Patrizio Peci.
Finchè non fece ritorno a Palermo nella primavera del 1982 (sotto il governo Spadolini) nelle vesti di prefetto, con la promessa da parte dello Stato di “poteri speciali” utili a portare avanti la lotta contro Cosa Nostra. Poteri che, in realtà, non gli furono mai concessi. Eppure, nel limite delle proprie possibilità, dalla Chiesa portò avanti le sue inchieste, puntando alla pancia delle pubbliche amministrazioni (colpevoli, secondo lui, di favorire le infiltrazioni criminali all’interno delle istituzioni) e riuscendo persino a redigere il cosiddetto “Rapporto dei 162” (nel quale veniva ricostruito l’organigramma delle famiglie mafiose palermitane).
L’ostracismo locale e nazionale, però, non tarda a manifestarsi. Il generale piemontese viene presto isolato dai suoi colleghi, trovandosi per questo costretto anche a fare i conti con la muta ostilità dei politici siciliani. Le sue azioni vengono d’un tratto sminuite e derise, e - non ultimo - anche il suo secondo matrimonio con Emanuela Setti Carraro finisce con l’essere strumentalizzato (lei di 30 anni più giovane). Per capirci, in un’intervista al Manifesto (agosto 1982) un anonimo funzionario della questura di Palermo dichiarò: “Dalla Chiesa farebbe bene ad andarsi a sciacquare le palle al mare e a non rompere i coglioni qui da noi”.
Era chiaro che la precisa e minuziosa strategia del gen. aveva suscitato il panico tra i mafiosi e i loro garanti nascosti tra le fila della politica - Democrazia Cristiana in prima linea - e della magistratura: sua l’espressione “ingiustizia che assolve” usata per definire le sentenze dei giudici sospettosamente indulgenti nei confronti di taluni criminali. Abbastanza da decretarne la condanna a morte, insieme alla moglie e l’agente di scorta Domenico Russo.
Un destino tragico e silente, comune a tutti coloro che in quegli anni - da sotto una toga, da dietro una divisa o con una penna in mano - avevano la sfortuna di costituire un’anomalia all’interno del complesso sistema italiano: colpa di quell’ostinata propensione a “servire lo Stato, preservare le leggi, combattere per la giustizia civile in nome della collettività”. Una serie di requisiti che lo stesso dalla Chiesa esigeva da ogni giovane aspirante carabiniere a dispetto di sacrifici e rinunce, e che in qualche modo andrebbero reintegrati all’interno di una società come quella attuale che, nonostante i potenti mezzi a disposizione, dell’opportunismo e dell’omertà sembra voler insistere nel farne i pilastri della propria identità (e non solo in riferimento al "cancro mafia").
Il suo discorso (forse) più emblematico, il compianto generale originario di Saluzzo (CN) lo tenne il primo maggio 1982, all’indomani del brutale assassinio per mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. “Se esiste un potere, questo è solo dello Stato e delle sue istituzioni e delle leggi. Non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti. Potere può essere un sostantivo nel nostro vocabolario, ma anche un verbo. Ebbene io l’ho colto in questo senso e lo voglio sottolineare in tutte le sue espressioni […]. Poter convivere, poter essere sereni, poter guardare in faccia l’interlocutore senza abbassare gli occhi, poter ridere, poter parlare, poter sentire, poter guardare in viso i nostri figli e i figli dei nostri figli senza avere la sensazione di doverci rimproverare qualcosa”.
Lunedì 5 settembre si terrà alla Palestra Fratelli Cervi, zona Colleverde in via Romagnoli, una giornata di riapertura della attività di tutto il settore giovanile della Pallavolo Macerata. Un evento all’insegna dello sport maschile e femminile e del divertimento, per accogliere nuovi interessati ad avvicinarsi al volley e ritrovarsi di nuovo in palestra con gli iscritti alla Volley Academy. La giornata sarà divisa in due gruppi, dalle 16 per bambini e bambine dai 5 ai 10 anni, dalle 17:30 per ragazzi e ragazze dagli 11 anni in su.
La coordinatrice della Volley Academy Macerata Lara Morresi parla dell’Open Day: "Riprendiamo le attività di tutti i nostri gruppi, sarà un piacere rivedere ragazzi e ragazze e accogliere tutti i nuovi giovani e le famiglie che vorranno venirci a trovare. Ripartiamo con entusiasmo, un nuovo coach che si aggiunge ad uno staff già consolidato e professionale e soprattutto nuove palestre; con l’incremento degli iscritti, potremo usufruire non solo della Fratelli Cervi ma anche di altri spazi per far allenare le nostre squadre che in questi anni hanno continuato a crescere".
Quello promosso dalla Volley Academy Macerata si conferma un movimento sportivo e sociale in costante crescita: "C’è un forte coinvolgimento da parte della città. Le nostre attività estive, come il Camp, riscuotono successo e ci aiutano a mantenere sempre il contatto con gli iscritti e ad attirare nuovi interessati. Dallo scorso anno siamo inoltre orgogliosi di poter offrire ancora più spazio alla pallavolo femminile: è nata questa opportunità e abbiamo accolto la passione di tante ragazze che vogliamo far crescere insieme a noi".
Nella giornata dedicata all’Open Day, si confermano degli obiettivi della Volley Academy Macerata: "Aspettiamo tutti quelli che vorranno venirci a trovare, oltre a ritrovare i nostri iscritti, vogliamo avvicinare più giovani possibile alla pallavolo. L’evento sarà infatti dedicato al divertimento, con attività sportive e ludiche pensate per passare una giornata insieme e far respirare l’atmosfera che si vive nella Volley Academy".
“Ma il pescatore poi chi è” recita il ritornello della nota canzone. Ma stavolta a finire truffato dalla rete è stato Francesco Gabbani: o meglio, una sua inguaribile fan. Proprio in occasione del concerto di stasera all’arena Sferisterio, Maria Rossi (nome fittizio), residente a Macerata, si è messa in azione via social nella speranza di poter incontrare dietro le quinte il proprio beniamino: ma il risultato è stato quello dell’ennesimo imbroglio architettato dai furbetti del web che si nascondono dietro i nomi dei big della musica o del cinema.
Dopo essersi recentemente iscritta a uno dei fan club più attivi su facebook (“Francesco Gabbani supporter Sicilia”, gruppo con quasi 20mila iscritti), Maria è stata presto contatta in via privata tramite Telegram da quello che credeva verosimilmente essere il cantante originario di Carrara: nome utente, @Francescogabbani_21.
Dopo i primi scambi di battute, complimenti e ringraziamenti vari, la conversazione telematica ha preso però una piega sospettosa: in particolare, nel momento in cui il presunto Gabbani si è sbilanciato nei confronti della stessa Maria chiedendole come favore estemporaneo una ricarica tramite gift card per effettuare acquisti su Steam (nota piattaforma digitale legata al mondo dei videogiochi). La cortese disponibilità della donna - insieme alla promessa di libero accesso alle quinte dopo il concerto allo Sferisterio - è venuto a costare l’esborso di ben 100 euro, in ricariche da 50 l’una.
Una volta effettuata la transazione economica, a far cadere ogni ombra di dubbio è stato il rimando da parte del “profilo fake” al presunto contatto telegram del managament dello stesso Gabbani: @Managementvipmeetandgreetsection, al quale Maria avrebbe dovuto fornire ulteriori dati sensibili al fine di ottenere la tessera vip utile ad accedere al retropalco. A nulla è valsa neppure la segnalazione della truffa fatta direttamente all'entourage del cantautore attraverso i contatti del sito ufficiale, di cui non è pervenuta alcuna risposta.
“Non m’importa di aver perso dei soldi - ammette la donna - ma ho voluto subito denunciare alle autorità competenti quanto accaduto affinché non capiti ad altre persone. Siamo semplici fan, e nel nostro entusiamo, ci auguriamo spesso di poter conoscere di persona, un giorno, il nostro musicista o attore preferito. Purtroppo ci sono troppi delinquenti e approfittatori nel mondo dei social, e ora ne so qualcosa per diretta esperienza: ma questo, certamente, non mi impedirà di continuare a manifestare il mio amore per la musica e di sostenere il mio cantante preferito”.
Macerata si è aggiudicata il finanziamento di un milione e 500mila euro del bando del Ministero relativo al Pnrr, che prevede la realizzazione di nuovi impianti per favorire il recupero di aree urbane e il progetto proposto dal Comune permetterà di realizzare un impianto sportivo polivalente di arti marziali e scherma a Piediripa.
"Macerata si aggiudica un altro finanziamento importante che andrà a interessare la zona più popolosa della città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Oltre a investire nello sport, con questo progetto l’Amministrazione ha puntato anche a una diversificazione dell’offerta di modo da attirare maggiori sportivi e appassionati in città. Crediamo molto nell’etica e nel valore dello sport come strumento di benessere fisico e psichico ma anche di prevenzione".
"Un altro bando competitivo del Pnrr nel quale per vincere occorreva presentare un progetto attrattivo e all’avanguardia sia sotto il profilo tecnico che funzionale: abbiamo vinto, ma a vincere ancora una volta sono i maceratesi che avranno una palestra polifunzionale a costo zero per il bilancio comunale – ha continuato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. La città sta cambiando sia nelle piccole cose che nei grandi investimenti e anche l’obiettivo di questo progetto è quello di un utilizzo responsabile di denaro pubblico per una struttura che sarà a servizio dei giovani atleti".
"Nell’anno di Macerata Città Europea dello Sport arriva un altro importante finanziamento per la città che da un lato incentiva la pratica della scherma e dall’altro non dimentica la funzione sociale che tale impianto avrà in una frazione come Piediripa – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Possiamo così rispondere alle numerose richieste delle società sportive che, giustamente, rivendicano degli spazi e che costituiscono una vera e propria ricchezza per Macerata. Un ringraziamento infine alla competenza e al valido lavoro degli Uffici comunali".
La nuova palestra interesserà una porzione di 2.832 metri quadri circa. La struttura progettata consentirà di svolgere attività sportiva polivalente di scherma e arti marziali e sarà realizzata con caratteristiche tali da consentire anche la pratica dei principali sport indoor, oltre a tutte le attività sportive a corpo libero.
Si prevede un’area di gioco libera di 24 x 15 metri lineari per una superficie complessiva pari a 360 metri quadri, oltre spogliatoi, depositi, servizi igienici e locali tecnici. La superficie per l’attività sportiva sarà pavimentata in pvc e avrà un’altezza libera di circa 8 metri. La palestra sarà pavimentata in gomma nel rispetto delle prescrizioni Coni mentre i restanti servizi e locali in gres porcellanato antiscivolo.
In partenza gli Open Day dalla Yfit, organizzati da tecnici qualificati e specializzati nel settore. Le giornate gratuite sono previste nelle seguenti date: Martedì 6 e giovedì 8 settembre prossimi presso il campo sportivo “Tonino Seri” di Collevario a Macerata, in via Verga n. 52, inizieranno le giornate aperte per tutte le bambine e ragazze della provincia di Macerata che vogliono avvicinarsi o perfezionare il gioco calcistico.
Dalle ore 16:30 alle ore 18:00 tutte le bambine nate dal 2012 al 2017 (con le squadre: primi calci, piccole amiche e pulcini). Dalle ore 18:00 alle ore 19:30 tutte le ragazze nate dal 2006 al 2011 (con le squadre: Esordienti, Giovanissime e Allieve). Dalle ore 20:00 alle ore 21:30 provini per le ragazze nate dal 2006 in giù per la prima squadra che gareggia nel campionato di Eccellenza.
Gli allenamenti della stagione 2022/2023 inizieranno il 12 settembre con le seguenti categorie, giorni e orari: Primi calci (Under 06), Piccole amiche (Under 08) e Pulcini (Under10) si alleneranno lunedì e giovedì dalle ore 17:00 alle ore 18:30. Esordienti (U12) Lunedi, mercoledì e venerdì dalle ore 18:30 alle ore 20:00. Allieve (U17) martedì, giovedì dalle ore 18:30 alle ore 20:00 e venerdi dalle ore 20:00 alle ore 21:30. La 1° Squadra (campionato di eccellenza e coppa Italia) martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 20:00 alle ore 21:30.
Il club bianco blu ricorda che è possibile iscriversi inviando una email a info@yfit.it oppure un messaggio whatsapp al numero di telefono 3472835046. È necessario munirsi di certificazione medica in corso di validità. “YFIT nasce in Inghilterra durante le Olimpiadi estive del 2012 che ebbero luogo a Londra.
Il fondatore e presidente della Yfit, di origine partenopea cresciuto nelle Marche, va a Londra; conosce la realtà del Chelsea Football club Women, si appassiona a questo incredibile sport al femminile e da qui nasce l’idea.
La YFIT nel 2017 diventa realtà! Nel 2019 vince la Coppa Italia del campionato di Eccellenza Femminile FIGC-LND, nel 2020 organizza il 1° Torneo Nazionale di calcio giovanile Femminile a Porto Recanati con le Società partecipanti: As Roma, Crotone, Pescara, Torino, Frosinone, Bari, Marsala, Bassano Del Grappa e Tavagnacco.
Nel 2021 vince la Coppa Marche, arrivano alla semifinale di Coppa Italia e per 2 punti non sale in serie C.” la YFIT fino a oggi rappresenta l’unica società di “puro” calcio femminile della provincia di Macerata".
Una formale conferenza in salsa Lega quella che oggi pomeriggio ha animato l’Auditorium della biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata in occasione del lancio della seconda edizione del 'Marche Storie' (promosso dall'assessorato alla cultura della Regione Marche), al via ufficiale domani 2 settembre e che durerà fino al 18. “Cultura e turismo, un binomio per la crecita” è lo slogan scelto per il 2022, e che nel lavoro sinergico di associazioni e istituzioni locali trova il suo comun denominatore nelle tipicità (artigianato, spettacoli, grastronomia), bellezze naturali e ‘storie’ dei 101 comuni marchigiani aderenti all’iniziativa (circa il doppio rispetto alla prima edizione dell’anno scorso).
A salutare i vari sindaci, rappresentanti e addetti ai lavori il ministro del turismo Massimo Garavaglia, accompagnato dal presidente della provincia Sandro Parcaroli e l’assessore regionale Giorgia Latini (in rappresentanza anche del governatore della Regione Francesco Acquaroli, assente all’incontro). Presenti fra il pubblico anche i vari collaboratori della rassegna, tra cui: Alessandro Battiato (Ass. Gli Stronati), Daniela Tisi (dirigente settore beni e attività culturali Regione Marche), Gino Sabatini (pres. Camera di Commercio), Giordano Nasini (Coldiretti Macerata), Giorgio Menichelli (Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo), Piero Celani (Amat) e Paolo Notari (direttore artistico del festival).
“E’ importante valorizzare ciò che abbiamo - ha esordito in apertuta Parcaroli, ponendo l’accento sulla partecipazione di Borgo Villla Ficana - e per farlo occorre fare squadra e coinvolgere la comunità. Dopo la stagione di successo allo Sferisterio e le varie iniziative culturali, continuiamo ad impegnarci per rilanciare il nostro meraviglioso territorio”.
“Fondamentale il lavoro di supporto e coordinamento della Regione - ha aggiunto Latini - insieme alle varie realtà locali. Gli obbiettivi quest’anno sono due: emozionare i turisti che verranno a farci visita, e informare. Molti giovani si sono appassionati all’iniziativa, e hanno svolto un grande lavoro di ricerca: è il segnale che c’è fermento, consapevolezza e voglia di trasmettere anche alle nuove generazioni la bellezza delle nostre tradizioni. Quest’anno vogliamo, inoltre, premiare i 10 migliori borghi, aiutandoli a promuovere le loro tipicità anche con varie convenzioni”.
In chiusura, le osservazioni del ministro Garavaglia, che si è espresso anche in termini di mercato e profitto. “Le Marche sono la sintesi dell'Italia: trovi tutto quello che vuoi in poco tempo ed entro pochi chilometri. I nostri borghi rappresentano un bel prodotto che dobbiamo saper vendere, di cui dobbiamo prendere coscienza e saper raccontare. La proposta di Marche Storie in questo senso è emblematica: la Regione ha lavorato bene in questi ultimi anni grazie a una campagna integrata, rivolta a mare ed entroterra. L'autenticità di questi territori, però, è la chiave vincente. Noi del ministero del turismo continueremo a sostenere la filiera della qualità attraverso nuovi investimenti; importante sarà anche diventare sempre più inclusivi e attrattivi, soprattuto rivolgendoci ai giovani in termini di sostenibilità e digitalizzazione. Al netto del tema del caro energia, questi sono i pilastri del futuro”.
Primo bagno di folla della stagione per la CBF Balducci Hr Macerata e una bella occasione per un iniziale contatto tra squadra e città. Nella serata di mercoledì, in occasione della festa di San Giuliano, le arancio-nere sono salite sul palco allestito in piazza della Libertà per il vernissage organizzato dall’amministrazione comunale che ha voluto omaggiare così la formazione di coach Luca Paniconi, pronta ad affrontare il suo primo campionato di Serie A1 femminile della storia.
Sfidando la pioggia che ha fortunatamente risparmiato l’evento, da tempo organizzato per iniziare a creare un primo feeling tra le campionesse della Cbf Balducci Hr e tifosi maceratesi (e non solo), le 12 ragazze e lo staff al completo sono saliti sul palco del capoluogo per circa 15 minuti, accompagnate dai video celebrativi dei recentissimi successi nella Coppa Italia di Serie A2 (2021) e nel Playoff promozione in A1 (2022).
A guidare la delegazione arancio-nera, la famiglia Balducci: a caricare le ragazze e l’ambiente ci hanno pensato la grinta e l’entusiasmo del commendator Franco Balducci, il primo a prendere la parola accompagnato poi dal sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli.
Poi il turno del presidente Pietro Paolella e del direttore sportivo Maurizio Storani, a presentare uno per uno i protagonisti della prossima stagione nel massimo campionato, a partire proprio dalle 12 giocatrici presenti (unica assente Polina Malik, in arrivo a metà settembre). A concludere la serata, la cena sempre in piazza della Libertà gentilmente offerta dalla Pro Loco di Macerata, a cui va il ringraziamento della Cbf Balducci Hr.
"La serata ci ha già regalato delle bellissime sensazioni – commenta Paolella – e speriamo di trasferire questo entusiasmo anche al palasport, aspettiamo tanti tifosi a seguirci in questa bellissima avventura che si chiama Serie A1. Ringraziamo quanti hanno voluto fortemente la nostra presenza all’evento e tutte le persone che erano in piazza ad applaudire questa splendida realtà che ha regalato già grandi soddisfazioni alla città di Macerata e che ha l’obiettivo di crescere ancora, di far divertire e consolidare la pallavolo di altissimo livello nel capoluogo".
Nove anni e neppure un giorno in più: così si è arrivati ai saluti. La dirigente Annamaria Marcantonelli si congeda dal “suo” liceo e migra a quello limitrofo di Recanati: da un Leopardi all’altro, ma con tanto bagaglio nella valigia dei ricordi.
C’erano tantissimi professori e personale Ata alla cena di saluto, ultima occasione anche per il vice preside Adriano Menchi, assente a giugno, ma presente e pimpante ad agosto. La serata, pur con tanti sorrisi sinceri, non ha mancato di regalare qualche pagina di nostalgia, qualche velata lacrima e, perché no, una sorta di racconto, fatto di aneddoti, dei nove anni trascorsi.
“Nove anni in cui abbiamo lavorato tanto ed imparato tanto – commenta Annamaria Marcantonelli – e nei quali abbiamo attraversato periodi difficili, tempi stupendi ed esperienze sempre in crescita di interesse. Ma io devo ringraziare voi – ha aggiunto – perché solo con voi potevamo raggiungere certi risultati e superare certe difficoltà che, oltre alla pandemia, sono state spesso di carattere logistico”.
Dopo un breve saluto alla professoressa Maria Emilia Corbelli, mamma recente di due gemelli, e il congedo ufficiale del professor Adriano Menchi, che ha ricordato le prime tappe del linguistico e con quali modalità ed intuito venne istituito nella medesima sede del classico (e per il quale sono scesi in campo i professori Pamela Grisei e Alessandro Farinelli cantando, sulle note di Azzurro, alcune strofe “dedicate” al vice preside), la professoressa Maria Mirabile, perfetta padrona di casa della serata, ha letto il saluto ufficiale alla dirigente.
La preside, dopo i doni di rito (fra questi anche un album fotografico, racconto dei nove anni trascorsi al Leopardi, curato dal professor Fabio Macedoni) ha ringraziato, ha contenuto la commozione, si è intrattenuta poi per i vari tavoli e ha posato per le immancabili foto di rito.
Le sue parole, che sono state, poi, inviate a tutti le componenti scolastiche, come definitivo saluto, sono state queste: "Nove anni passati in fretta, pieni di operosità e passione, di successi e gratificazioni. Voi siete stati i miei compagni di viaggio, questa scuola è diventata la mia famiglia, il confronto quotidiano e leale si è rivelato l’arma vincente per superare gli ostacoli che pure ci sono stati. Siamo tutti consapevoli di aver vissuto e superato insieme uno dei momenti più difficili della nostra epoca. Io sono fiera di aver potuto far parte, per un piccolo tratto, di questa grande storia".
Sulle note dell’accompagnamento musicale dei professori Gionni Branchesi ed Elio Catalini si sono chiuse le danze mentre gli stanti si sono congedati con grandi abbracci: chi definitivamente e chi dandosi appuntamento per i primi di settembre.
La Fiera di San Giuliano torna - finalmente, è il caso di dirlo - a riempire il centro di Macerata per la festa patronale. Tantissimi i mercatini che hanno invaso il centro storico e le vie circostanti con un grande palco e lo stand gastronomico in Piazza della Libertà. Non è solo la tanto attesa assenza delle restrizioni a rendere speciale questa edizione, ma anche l’occhio di riguardo per le iniziative culturali, artistiche e musicali.
Novità assoluta di quest'anno l'estensione della manifestazione a cinque giornate, dal 27 al 31 agosto, ricche di ospiti di primo piano nella scena locale per offrire spettacoli entusiasmanti ed esaltare le realtà artistiche del maceratese.
Apprezzatissimo anche il lato culinario con lo stand gastronomico gestito dal ristorante "Il Ghiottone" che alla serata d'apertura di martedì 30 è già riuscito a formare una fila lunga quanto l'intera Piazza della Libertà.
Il menù è quello della tradizione: vincisgrassi, frittura tipica marchigiana e carne sono solo alcune delle pietanze offerte con la papera che la fa da protagonista indiscussa. Il piatto principe sono infatti gli gnocchi (o le tagliatelle) al ragù di papera, immancabili sulla tavola di ogni buon maceratese nel giorno di San Giuliano.
"É importantissimo poter tornare a questa manifestazione dopo due anni di limitazioni - commenta il presidente della Pro Loco di Macerata, Luciano Cartechini -. Per la prima volta abbiamo deciso di allungare l'evento e finora tutte le serate sono andate tutte benissimo: la migliore è stata quella di ieri (lunedì ndr) in cui si è esibito dj Nicola Pigini, di Recanati".
"L’ho coccolato e spronato tanto per venire qui e sono felice di averlo fatto: per lui abbiamo preso il led wall, lo spara coriandoli e i fuochi d’artificio. Ci siamo fatti in quattro, insomma, ma il successo della serata ci ha ripagato: non potevo essere più soddisfatto né per affluenza di persone né per qualità e varietà dei mercatini in centro", aggiunge Cartechini.
"Gli ospiti della serata del 30 agosto erano le Koreos Majorette di Morrovalle e i Talk Radio di Civitanova Marche - continua il presidente -. Stasera invece ci sarà, come primo appuntamento, la presentazione delle principali squadre locali (Maceratese, Med Store Tunit e HR Macerata CBF Balducci). Saliranno poi sul palco i rappresentanti delle città gemellate e il sindaco Sandro Parcaroli, nostri ospiti anche per cena".
Una particolare nota di merito per l'attenzione dedicata ad arte, cultura, spettacolo e divertimento nella proposta di quest'anno della Pro Loco di Macerata: "Non siamo solo una sagra magnereccia - sottolinea deciso Cartechini -, abbiamo organizzato mostre di pittura agli antichi forni, il cinema estate e sfilate di moda sul palco, oltre che tutti gli spettacoli e le esibizioni musicali di queste serate di festa".
"Devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione e alla realizzazione di questo evento - conclude Luciano Cartechini -. In primo luogo l’ufficio turismo di Macerata, in particolare l’assessore Riccardo Sacchi che ci ha sempre supportato; un grande grazie anche alle aziende private locali che ci hanno sponsorizzato e senza le quali nulla sarebbe stato possibile. É una grande fatica organizzare eventi così ma siamo felici di farlo per i maceratesi".
L'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) ha svolto 702 tra verifiche e accertamenti nel 2021: le violazioni accertate si riferiscono a 4.528 lavoratori, 665 dei quali completamente in nero, 223 soggetti a sfruttamento o caporalato; 1.490 i lavoratori coinvolti da fenomeni di interposizione illecita di manodopera; 999 le violazioni sull'orario di lavoro e 1.172 le violazioni in materia di salute e sicurezza. Sono dati contenuti nel Rapporto Annuale delle attività di tutela e igilanza dell'Ispettorato Nazionale di Lavoro nell'anno 2021.
Dal quadro delle statistiche emerge un tasso di irregolarità nelle Marche pari all'83,40% (in assoluto la percentuale più alta rispetto a tutte le altre regioni italiane), con percentuali ancora più alte in specifici settori: 90,86% nelle Costruzioni e 92,68% nei Servizi di Supporto alle imprese. In particolare, nel settore delle Cooperative di lavoro, emerge un tasso di irregolarità pari all'83% con una percentuale di lavoratori in nero o irregolari pari al 10,74%.
"Numeri disarmanti che confermano quanto denunciamo da tempo e con sempre maggiore preoccupazione", commenta il segretario generale della Cgil Marche, Giuseppe Santerelli. "Nessuno strumento sarà di per sé risolutore (ad esempio il salario minimo) - avverte il sindacalista - e nessuna ulteriore semplificazione burocratica migliorerà la vita alle imprese, se non si contrasta ogni forma di illegalità e di sfruttamento nel mondo del lavoro", partendo "dal rafforzamento dell'attività ispettiva, la cui attività è oggi certamente più mirata, ma in costante calo quantitativo complessivo. Non c'è altra strada possibile".
Un curioso “incidente” quello che pochi minuti fa ha interessato la polizia locale di Macerata: un’auto di pattuglia impegnata nel proprio giro di ricognizione si è scontrata contro alcuni blocchi di cemento posizionati fuori Porta Picena, all’altezza dello Sferisterio. Le uniche conseguenze (fortunatamente) sono state i danni riportati al paraurti del mezzo.
Le barriere stradali erano state posizionate provvidenzialmente a ridosso della carreggiata per delimitare l’area di transito durante la corrente festività di San Giuliano che ha già attirato centinaia di avventori e numerosi commercianti con le loro bancarelle. Una misura, a quanto pare, sfuggita all’occhio vigile degli agenti, la cui vettura incidentata è stata prontamente presa in carico e rimossa dal carro attrezzi.