Una rappresentanza dell’Università di Macerata incontrerà Papa Francesco in Vaticano. L’udienza privata, che si svolgerà lunedì 9 maggio alle 12 nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, è stata concessa in seguito alla richiesta dell’Ateneo.
Una richiesta, resa ancora più significativa dalla ricorrenza del 470mo anniversario della nascita a Macerata di Padre Matteo Ricci, gesuita e precursore di quel dialogo interculturale, che Unimc sente come missione e principio ispiratore.
“L’Università – spiega il rettore Francesco Adornato -, e in particolare la nostra, Umanistica da oltre sette secoli, è una comunità di studio, di ricerca e di vita che propone una cultura e un’educazione al cui centro risiede la persona. Com’è scritto nel documento congiunto della Conferenza episcopale italiana e della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, l’Università è un ambiente favorevole per promuovere una cultura del dialogo, i cui requisiti sono il rispetto e l’uguaglianza".
"A partire dai loro valori positivi di amore, speranza e salvezza, le religioni rivestono un ruolo rilevante per gli obiettivi di cooperazione e di pace. Per questo occorre riconoscere il loro contributo alla sfera pubblica, nel quadro di rispetto e collaborazione propri del principio di laicità”, aggiunge Adornato.
Lo stesso giorno, alle 15, all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, il Cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, insieme al vescovo di Macerata Nazzareno Marconi celebrerà una messa di ringraziamento animata dal coro dell’Ateneo diretto dal M° Gianfranco Stortoni.
Il gruppo che si recherà dal Papa sarà composto da circa 150 persone, limite indicato dalla Prefettura della Casa Pontificia: ne fanno parte delegati del Rettore, studenti e dottorandi, docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario messi insieme con il criterio della rappresentanza “istituzionale” di tutte le articolazioni dell’Ateneo (organi, strutture, uffici). Ci sarà anche una studentessa ucraina che consegnerà al Papa la borraccia UniMc.
Animali d’affezione provenienti dall’Ucraina, il Comune di Macerata coordinatore delle attività di profilassi. A seguito delle crescenti preoccupazioni per il rischio di importazione nell'Unione Europea del virus della rabbia, la cui circolazione è diffusa in Ucraina, la Direzione Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari ha divulgato una nuova circolare.
Circolare con la quale sono stati condivisi i contenuti del parere richiesto al Centro Nazionale di Referenza della Rabbia con l'obiettivo di prevenire e controllare eventuali rischi per la salute sia per gli stessi profughi che per gli animali al seguito.
“Ai fini di sensibilizzare la popolazione, che accoglie i migranti, a rivolgersi ai rispettivi uffici di competenza per regolarizzare la presenza dei pet provenienti dall'Ucraina - afferma l’assessore all’Ambiente Laura Laviano - l’Ufficio Ambiente e Tutela del Benessere Animale del Comune di Macerata, in collaborazione con i Servizi Veterinari dell’Asur e l’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Macerata farà da coordinatore per le attività di profilassi previste avvalendosi anche della disponibilità espressa dai medici veterinari liberi professionisti".
Dalla lettura dei dati resi noti dall’Ucraina si deduce "una circolazione diffusa dell’infezione nel serbatoio selvatico con frequenti episodi di spillover nei carnivori domestici" nel territorio ucraino, pertanto il CRN (Centro di Referenza Nazionale) raccomanda che "tutti gli animali da compagnia al seguito di proprietari provenienti dall’Ucraina, qualora fossero in possesso di microchip e certificato di vaccinazione antirabbica", siano "sottoposti a prelievo ematico per titolazione anticorpi rabbia e poi assoggettati ad un periodo di osservazione a destino di 3 mesi, in caso di esito positivo della titolazione, e di 6 mesi in caso di esito negativo della titolazione".
In caso contrario, ovvero in assenza di microchip e di certificato di vaccinazione antirabbica, gli animali devono essere sottoposti immediatamente a riconoscimento con microchip e vaccinazione antirabbica e poi assoggettati ad un periodo di osservazione a destino di almeno 3 mesi. Inoltre, il CNR raccomanda che, durante tutto il periodo di osservazione, i cani vengano tenuti sempre al guinzaglio e provvisti di museruola e i gatti vengano tenuti in ambiente confinato.
Nell’ambito del rafforzamento della collaborazione tra Italia e Serbia, il deputato serbo Jovan Palalic, segretario del Partito Popolare Serbo, componente del parlamento di Belgrado e presidente del gruppo interparlamentare di amicizia con l’Italia, ha svolto una visita istituzionale in provincia di Macerata.
Durante la visita l’onorevole Palalic ha incontrato il suo omologo istituzionale italiano, Tullio Patassini, ed altresì una rappresentanza di Confindustria Macerata composta dal vice presidente Alessio Castricini, delegato all’Internazionalizzazione, il direttore Gianni Niccolò e il funzionario Lorenzo Cignali.
Palalic ha illustrato le opportunità offerte dal mercato serbo, sia in termini di scambi commerciali che di investimenti diretti esteri nel Paese, nonché il ruolo della Serbia quale ponte privilegiato per l’area Euroasiatica.
L’incontro si è concluso con l’intesa di approfondire e continuare questo proficuo confronto nell’ottica di rafforzare le relazioni tra le rispettive realtà imprenditoriali. La visita è stata organizzata dall’esanatogliese Mirko Giordani, esperto di geopolitica
Fra ‘strumenti eccezionali’ per rallentare l’inflazione, manovre contro il carovita, tagli sulle accise dei carburanti, via libera per centrali a carbone e rigassificatori per scostarsi dal gas russo (con buona pace delle energie rinnovabili), il governo Draghi ha messo ulteriormente il punto nelle ultime ore anche su ciò che riguarda il sostegno bellico all’Ucraina.
Se nell’ultimo ‘Decreto Aiuti’ annunciato in conferenza stampa dal Cdm lunedì 2 maggio si evince la cifra complessiva legata all’accoglienza profughi – 58,5 mln di euro ai Comuni più altri 40 mln per i servizi sociali degli stessi, 112,7 mln per creare e gestire nuovi centri di accoglienza, altri 192,2 mln alla Protezione Civile – a passare nel sottobosco dell'informazione pubblica è l’exploit rispetto all’invio di nuove armi. Con una particolarità: la lista di questo ulteriore materiale bellico ("Allegato al decreto interministeriale del 22 aprile 2022") risulta secretata.
Ad oggi sappiamo che l’Italia si è adeguata alla linea decisa da USA e Ue, mettendo a disposizione degli ucraini missili terra-aria in grado di intercettare aerei a 2-3 mila metri (Stinger e Milan), mortai anti-carro, mitragliatrici, munizioni. Non per rispondere a una guerra, ma per favorire la resistenza del popolo di Kiev, che ora punta a rinforzare le difese del Donbass.
E per farlo serviranno nuovi mezzi pesanti: la Germania ha già inviato 50 carri armati Panzer, l’Italia presto farà altrettanto con i blindati Lince e Ariete parcheggiati nelle varie caserme. “La nostra appartenenza alla sicurezza atlantica è scontata” – aveva dichiarato il premier Mario Draghi durante la conferenza del 2 maggio – e ora c’è un decreto interministeriale che prevede l’invio di altre armi. Nessuno di noi vuole la guerra, un’escalation, ma neppure abbandonare l’Ucraina che altrimenti cadrebbe in uno stato di sottomissione”.
A sorprendere, però, è la notifica da parte del Codacons circa il ricorso di fronte al Ministero della Difesa, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l'annullamento del decreto attraverso il quale è stata autorizzata la cessione alle autorità governative dell'Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Tale cessione sarebbe avvenuta, infatti, in assenza del previo atto di indirizzo alla Camere, violando di fatto l’art 2 bis del DL n. 14/2022, e insieme anche gli artt. 97, 70 e 77 della Costituzione che riservano la funzione legislativa, rispettivamente, alle Camere e - in casi di necessità ed urgenza - al Governo.
C’è poi il discorso relativo alla secretazione della nuova lista di armi di cui sopra - o meglio del decreto governativo che ne ha disposto la cessione –, fin qui giustificate ‘a scopo meramente difensivo’. Ma non essendoci di base alcuna deliberazione dello stato di guerra ai sensi dell’art. 78 della Costituzione, la suddetta secretazione risulta illegittima, violando anche il principio di trasparenza ed esponendo l’Italia stessa a concrete rappresaglie da parte del Cremlino.
“Il fine giustifica i mezzi”, si dice. Oggi, però, sembra difficile riconscerlo: la tutela della pace o il 2% del PIL per le spese militari entro il 2028?
Prosegue la rassegna di 'Macerata Racconta - le sfide' che ha visto nella sua seconda giornata, 3 Maggio, un incontro con Guido Garufi presso la splendida sala Castiglioni all'interno della Biblioteca Mozzi Borgetti. L'autore dell'antologia "La poesia delle Marche. Il Novecento e oltre", pubblicato nel dicembre 2021, è stato presentato al pubblico dalle parole di Pietro Polverini ed Edoardo Salvioni.
Già nel '98, Garufi scrisse un'antologia sulle poesie marchigiane, quindi occupandosi del periodo poetico antecedente l'anno di pubblicazione; stavolta invece si concentra sull'ultimo trentennio, dalla metà del '900 fino ai giorni nostri. "Ho dovuto trovare delle tracce oggettive: la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale, il Boom economico - puntualizza Garufi - ma, mi sono chiesto: che cosa è successo di forte negli ultimi 25 anni?"
Da questa domanda l'autore introduce il suo libro, rispondendo al quesito e togliendo al pubblico ogni dubbio: la Quarta Rivoluzione Industriale, quella telematica. "La lingua italiana - prosegue Garufi - ha subìto una compressione abrasiva negli ultimi 25 anni. Negli anni '70 il 'forziere linguistico' comprendeva 1700 vocaboli, adesso sono 600/640". Da ciò ne consegue che, destrutturando il linguaggio italiano, anche la poesia ha subito dei cambiamenti.
"Occorre una cultura per scrivere, occorre la lettura degli altri - spiega l'autore, citando ad esempio il grande poeta di Recanati. "Si dice che il grande autore non sia Giacomo Leopardi, ma Monaldo, il padre. Se Monaldo non avesse regalato la biblioteca al figlio, Leopardi non avrebbe percepito la siepe in quel modo."
Garufi conclude il suo discorso spiegando come il linguaggio ora sia diventato sintetico, "fatto di spot ed emoticons", conseguenza della Quarta Rivoluzione Industriale. "Nella nuova generazione ci sono autori che hanno più recensioni di Leopardi: questo perchè con l'era digitale non c'è più la recensione a taglio - sotiene l'autore. "Il mio giudizio storico sull'ultimo trentennio marchigiano è tutto sommato positivo, poichè parlo dei 'resistenti' alla tradizione."
L'incontro si è chiuso con uno scambio di domande, feedback e riflessioni tra Garufi, Polverini, Salvioni ed il pubblico in sala.
Appuntamento a domani, 4 maggio, con "La scuola democratica di Mario Lodi", insieme al docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative Juri Meda (incontro valido come formazione per insegnanti ed educatori).
“Violenza di genere e pedocriminalità nelle fonti giudiziarie tra medioevo e età moderna” è il titolo della giornata di studi organizzata dall’Università di Macerata, dipartimento di Studi Umanistici, per giovedì prossimo, 5 maggio, nella sede in corso Cavour.
Dagli anni Settanta, la documentazione degli archivi giudiziari si è rivelata uno strumento idoneo per la ricostruzione storica delle problematiche inerenti la violenza di genere e la pedocriminalità, costituendo un fondamentale punto di vista attraverso cui cogliere i caratteri specifici delle norme legali e delle pratiche sociali del passato.
Interrogare questa preziosa documentazione permette, non solo di valutare la percezione della violenza nella storia, la sua trascrizione in legge e la sua trattazione negli spazi pubblici dei processi e delle fonti giudiziarie, ma anche di approfondire altri campi di interesse storico-sociale, come il ruolo della donna e la gestione del suo corpo, le strutture familiari, il rapporto tra matrimonio e sessualità e le altre pratiche sessuali devianti.
L’iniziativa proposta dall’Ateneo vuole raccogliere contributi che possano arricchire lo scenario storiografico relativo alla violenza di genere e alla pedocriminalità in un ampio orizzonte cronologico dal primo Medioevo all’età moderna, attraverso approfondimenti sulle fonti giudiziarie e una panoramica delle ricerche in corso d’opera che si allargano dal contesto marchigiano ad un piano nazionale e internazionale.
I lavori si apriranno alle 9:30 con i saluti del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici John Francis McCourt e l’introduzione di Roberto Lambertini. Interverranno, quindi: Didier Lett della Universitè Paris Cité sui Libri Maleficiorum dell’Italia comunale; Maela Carletti sulle fonti giudiziarie a San Ginesio nel XIII secolo; Francesco Pirani sui tre registri super malefitiis della terra di Macerata nella seconda metà del Duecento; Maria Ciotti sulle fonti giudiziarie ad Ascoli in età napoleonica.
Nella seconda parte, che prenderà il via alle 14:30 con il coordinamento di Ninfa Contigiani, si alterneranno: Didier Lett su genere e pedocriminalità a Bologna tra XIV e XV secolo; Benedetta Petroselli sulla violenza contro le donne a Macerata nell’Ottocento; Iacopo Pigini su sodomia e pedocriminalità a Macerata in età moderna; Francesca Bartolacci, Francesca Ghergo e Costanza Lucchetti sulle prime indagini del progetto di ricerca “Donne a Recanati nel medioevo”.
Il past president del Rotaract club di Macerata Angelo Maria Tartaglia all’ultima edizione del corso sulla leadership del Rotary. Si è conclusa il 30 aprile la XXXVII edizione del Ryla, storico corso sulla Leadership organizzato dai vari club del distretto Rotary 2090, rivolto ai giovani under 30 per far comprendere loro l’importanza del sapersi destreggiare in mondo lavorativo sempre in continua evoluzione.
Quest’anno, il Rotary club di Macerata ha inviato all’evento il past president del Rotaract club Angelo Maria Tartaglia, che si è rivelato subito entusiasta per l’eccezionale fiducia riposta in lui da tutto il club ed in particolare dalla presidente Mirella Staffolani.
“Esperienze di questo genere aiutano in concreto i giovani che si trovano ad intraprendere per la prima volta la strada del mondo del lavoro, in quanto spronati da un team di professionisti che solo il Ryla, e pochi altri, possono dare”, queste le parole del partecipante Tartaglia.
Nuovo appuntamento con il ciclo dei Concerti in Ateneo organizzato dall’Università di Macerata in collaborazione con il Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo. Giovedì 5 maggio, il giovane e pluripremiato musicista Jacopo Fulimeni si esibirà in un recital pianistico nell’aula A di Filosofia alle ore 18.30. L’ingresso è libero, non occorre prenotazione.
Jacopo Fulimeni ha iniziato lo studio del pianoforte a 8 anni. A 9 anni è risultato primo all’esame di ammissione per la classe di pianoforte al Conservatorio di Fermo. Si è classificato 1° assoluto in numerosi concorsi nazionali e internazionali.
Come giovane promessa è stato chiamato a tenere concerti in numerosi Festival pianistici. Si è esibito come solista con la Form nei Teatri Gentile da Fabriano e Annibal Caro di Civitanova Marche. E’ stato invitato dal governo ungherese a tenere un concerto per la stagione 2019/2020 al Liszt Ferenc Memorial Museum di Budapest.
Nella giornata di ieri, 2 maggio, Macerata ha dato il via all'XI edizione del festival del libro "Macerata racconta", quest'anno dal titolo "Le sfide", organizzata dall'associazione conTESTO, in collaborazione con il Comune e Unimc. La manifestazione durerà fino all'8 maggio e vedrà eventi per bambini, adulti, per gli studenti universitari e per le scuole, con dibattiti, presentazione di libri, contest e molto altro.
La prima giornata ha visto tra i vari incontri, un'anteprima assoluta presso il teatro della Filarmonica, lo spettacolo "Non possiamo abituarci a morire". I protagonisti sul palco sono stati il reporter e scrittore Angelo Ferracuti, la cantante Serena Abrami ed il pianista e compositore Fabio Capponi. A fare da filo conduttore all'esibizione del trio, il tema del lavoro.
Il lavoro trattato in ogni suo aspetto: da quello precario, a quello sottopagato, al "contratto a chiamata". Tematiche tutt'ora vive e accese, che invitano a riflettere sulla situazione attuale delle grandi aziende e sulle condizioni cui versano tanti lavoratori. Le stesse riprese da Ferracuti, che con voce profonda e maestria ha saputo introdurre gli spettatori nella vita del poeta fermano Luigi Di Ruscio, fino ad attraversare tutta la sua storia.
Trasferitosi ad Oslo nel 1957, come tanti migranti Di Ruscio ha dovuto affrontare le più varie controversie di un paese del tutto sconosciuto: imparare una nuova lingua, il lavoro in fabbrica, la discriminazione, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a far nascere quella rabbia, quella necessità di evasione, quella profonda aggressività, che nel tempo si sono trasformate in poesia per raccontare la condizione operaia e umana 'tout court'.
Alle letture di Ferracuti, spesso rudi e taglienti, la voce delicata di Abrami accompagnata dalla soave musica di Capponi hanno alternato canzoni e canti popolari, intrise della gioia e della disperazione dei lavoratori. Il tutto lasciando lo spettatore sospeso fra incanto e riflessione.
«L'interesse del mercato russo per le scarpe italiane, e per quelle marchigiane in particolare, è immutato, ma il problema è come evadere i pagamenti degli ordini che sono stati portati a casa». Ad affermarlo è il vicepresidente di Assocalzaturifici Valentino Fenni, tracciando un bilancio dell'Obuv di Mosca, una delle più grandi fiere internazionali di calzature e pelletterie, a cui hanno partecipato una cinquantina di imprenditori italiani, nonostante la guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, suscitando non poche polemiche.
Il settore chiede al governo "misure immediate e straordinarie". «Dobbiamo solo sperare che la guerra finisca al più presto» - aggiunge Luca Guerrini, amministratore di Blue star che produce scarpe da uomo a Montegranaro (Fermo), che parla di "un blocco insormontabile" per i pagamenti. «Partiamo ad esempio dagli acconti che devono versare su un ordinativo - spiegano Fenni e Guerrini - In genere si versa il 20-30% così che le nostre aziende possono avviare la produzione.»
«Il punto - proseguono i due imprenditori - è che i clienti russi vanno sì nelle loro banche ed effettuano il bonifico, ma la transazione viene bloccata negli istituti di credito italiani e spesso rifiutata e rispedita al mittente. In questo modo i russi si trovano per alcune settimane senza la loro liquidità e noi in attesa di una transazione che praticamente sempre non va a buon fine, col risultato che la commessa viene bloccata e quindi persa»
«Tutto questo - concludono Guerrini e Fenni - rischia di farci perdere per sempre i nostri clienti», e nel frattempo «Turchia e Cina su tutti sono pronti a subentrare, dato che loro non applicano alcuna sanzione e le transazioni tra questi Paesi e la Russia sono ammesse.»
(fonte ANSA)
Dal 18 dicembre 2021, giorno dell’inaugurazione, a ieri 1° maggio 2022, giorno di chiusura, sono stati 6.164 i visitatori che si soni recati allo Sferisterio per ammirare le opere allestite, dal Corridoio Innocenziano fino alla Gran Sala Cesanelli, per l’esposizione “Raffaello. Una mostra impossibile”, nata per contribuire a celebrare il 500° anniversario della morte del Divino Pittore, ideata e curata da Renato Parascandolo e la direzione scientifica di Ferdinando Bologna.
“Una mostra inconsueta - commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - che ha permesso a tanti, soprattutto famiglie e bambini, di ammirare da vicino opere uniche e ha offerto a tutti la possibilità di osservarle con calma e di godere appieno della bellezza dei particolari. Molte le iniziative organizzate in questi mesi che hanno accolto i tanti visitatori dello Sferisterio che ancora una volta si è aperto al pubblico in tutta la sua bellezza”.
La raccolta dei 45 dipinti, capolavori disseminati in musei, luoghi sacri e collezioni private di 17 città del mondo compreso l’affresco de La Scuola di Atene, riprodotti rigorosamente in dimensione reale e ad altissima definizione, hanno catturato l’attenzione di adulti ma soprattutto di tanti giovani e scolaresche grazie anche alle Domeniche Raffaellesche. la serie di visite guidate tematiche per adulti e di attività per bambini finalizzata alla scoperta delle opere del Maestro urbinate.
Un successo ottenuto grazie alla proposta della Regione Marche e dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) che hanno consentito al Comune di Macerata di ospitare le riproduzioni delle opere di altissima qualità e pregio e di rivolgersi così prevalentemente ai giovani e a quanti non frequentano abitualmente i musei e le esposizioni d’arte, e che, visti i “numeri” ottenuti in termini di presenze allo Sferisterio, si sono dimostrate un volano di grande efficacia per invitare a scoprire i capolavori esposti.
Nuovi sviluppi sul dramma che si è consumato nel pomeriggio di domenica 1° maggio, e che ha visto coinvolta una famiglia di origini indiane. Le indagini condotte nelle ultime ore dalla Squadra Mobile di Macerata – guidata dal Commissario Capo Matteo Luconi – con il supporto della Polizia Scientifica, hanno ufficialmente escluso la caduta accidentale per la bambina di 4 anni, restringendo i sospetti ai genitori. In particolare, la donna, classe ’82, è risultata la maggiore indiziata, giustificando lo stato di fermo adottato dalle forze dell’ordine.
Secondo le ultime ricostruzioni e le testimonianze dei residenti della palazzina sita tra via D. Alighieri e via U. Foscolo, la madre avrebbe lanciato la propria figlia dalla finestra della camera da letto, dal 3° piano, dopo essersi chiusa dentro con lei per il timore che il padre si recasse in India portando con sé la piccola. Successivamente, avrebbe tentato di togliersi la vita anche lei gettandosi nel vuoto dalla stessa finestra.
La bambina, trovata in gravi condizioni ma ancora viva, è stata trasportata in eliambulanza all’Ospedale Torrette e poi trasferita al Salesi di Ancona, dove i medici sono riusciti ad intervenire salvandole la vita. “Ci sono sempre sembrate delle persone tranquille – ha dichiarato una coppia di residenti della palazzina – e nessuno immaginava potesse accadere una cosa del genere. Noi abitiamo qui da più di due anni, ma non li abbiamo mai sentiti litigare”.
Mentre proseguono gli accertamenti e le indagini sull’accaduto, la donna è stata trasferita presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Macerata, a disposizione della locale Procura della Repubblica che coordina le indagini. L’uomo, classe ’77, rimane a disposizione degli inquirenti, insieme alle altre famiglie di origini indiane che abitano l’appartamento.
Di seguito, il servizio:
Si è da poco conclusa l'attività di indagine della Squadra Mobile di Macerata, diretta dal commissario Matteo Luconi, in coordinamento con la pm Stefania Ciccioli, su quanto avvenuto nel pomeriggio del primo maggio in un palazzo di via Dante Alighieri, a Macerata.
Sembrano essersi diradati in maniera definitiva i dubbi sull'origine della caduta dalla finestra del terzo piano di una bambina di 4 anni, di origine indiana. Si esclude possa essersi trattato di una caduta accidentale, il cerchio si stringe attorno ai familiari della bambina.
In particolare attorno alla madre, ricoverata all'ospedale di Macerata dopo essere stata trovata in casa con delle ferite ai polsi. La donna è stata sottoposta a fermo, in quanto gravemente indiziata del tentato omicidio della propria figlia. Maggiori dettagli verranno resi noti tra pochi minuti dalla Questura di Macerata.
Decisivo, ai fini dell'indagine, quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla Mobile: ascoltati sia il marito della donna che la coppia di indiani che vive nel loro stesso appartamento.
Dall'ospedale Salesi di Ancona, intanto, arrivano segnali incoraggianti sulle condizioni della piccola. "È fuori pericolo, sebbene a breve dovrà sottoporsi a un'operazione", fa sapere il commissario capo della Squadra Mobile, Matteo Luconi.
La piccina è sveglia e cosciente, non intubata ma in analgosedazione. I medici del reparto, guidato dal primario Alessandro Simonini, sono "relativamente ottimisti" ma ancora è presto per esprimersi riguardo all'evoluzione delle condizioni della bimba e la prognosi resta per ora "riservata".
Tra le varie lesioni per "politrauma da precipitazione", la piccola paziente, fanno sapere gli Ospedali Riuniti di Ancona, ne ha subito una "vertebrale ma senza interessamento mielico". Un quadro clinico articolato, con contusioni polmonari bilaterali, pneumotorace, alcune fratture e ferite al collo, nel quale la prognosi resta per ora "riservata".
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LEGGI QUI LA RICOSTRUZIONE COMPLETA DELLA QUESTURA: UNA LITE ALLA BASE DEL FOLLE GESTO
Per la Festa del libro Macerata Racconta, mercoledì 4 maggio alle 17:30, nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, l’Università di Macerata presenta i primi due volumi della nuova collana eum Prolusioni: “Anni memorabili” di Winston Churchill e “Come un pedone sulla scacchiera” di Alexander Fleming.
Ne parleranno il presidente della casa editrice universitaria Luca De Benedictis, le docenti Benedetta Barbisan, diritto pubblico comparato, e Raffaela Merlini, lingua e traduzione inglese, insieme alle allieve della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” Serena Cinquepalmi e Valentina Trobbiani.
L’attrice Lucia Mascino proporrà la lettura di alcuni brani tratti dai volumi. L'ingresso all'evento è libero e non è prevista la prenotazione. Le prolusioni contenute in questi volumi, talvolta dimenticate o mai proposte prima alla lettura, lasciano così i luoghi originari in cui furono pronunciate e danno voce a idee tuttora capaci di insegnamento e ispirazione, specchio di molti degli interrogativi che percorrono le odierne società. La sezione Echi, di cui è arricchito ciascun volume, offre al lettore ulteriori evocative risonanze.
“Anni memorabili” di Winston Churchill, traduzione ed Echi traduttivi a cura di Raffaela Merlini, Sapere del passato, fare il presente, intuire il futuro a cura di Benedetta Barbisan: nessun uomo politico ha occupato posizioni di governo nel corso di entrambe le guerre mondiali del secolo scorso.
Nessuno a parte Winston Churchill, un testimone del Novecento fuori dal comune anche per la maestria con le parole, agevolata da un ingegno fulmineo, da una lingua affilata e da un inesauribile vocabolario.
Alcuni fra i suoi più celebri e intensi discorsi furono tenuti nelle università e nelle scuole. La selezione proposta dalle eum riunisce cinque prolusioni tenute fra il 1941 e il 1949 nelle università di Harvard, Zurigo e al Massachusetts Institute of Technology e nelle public schools di Harrow e Westminster, dove Churchill intonò per la prima volta il suo storico incitamento a non arrendersi mai (‘Never give in’), impiegò per la prima volta la locuzione di suo conio ‘cortina di ferro’ e auspicò la creazione degli Stati Uniti d’Europa
“Come un pedone sulla scacchiera” di Alexander Fleming, traduzione a cura di Raffaela Merlini e Roberta Favaron, Uno sguardo sull’insolito a cura di Benedetta Barbisan, Echi traduttivi a cura di Raffaela Merlini: a leggere la prolusione che Fleming pronunciò a Harvard nel 1945 – pochi mesi prima di ricevere il Premio Nobel, insieme a Chain e Florey, per la scoperta della penicillina – appare un evidente fil rouge negli eventi più determinanti della sua esistenza: il caso, che lo condusse anche alla sua prima scoperta, il lisozima, rivelatosi capace di dissolvere alcuni batteri.
Nel riconoscere l’influenza del fortuito sulla sua stessa carriera, però, Fleming sottolinea l’importanza di praticare uno sguardo eccentrico sulle cose, pronto a cogliere nella stravaganza di un dato, o di un fatto, l’indizio della necessità conseguente al caso.
Spettacolo al PalaCatania, le squadre danno vita ad una partita combattuta e giocata a ritmi altissimi, arricchita dalla sfida a distanza tra i due opposti Giannotti e Lucconi.
Servono cinque set per decretare la vittoria dell'Aci Castello, rammarico invece per la Med Store Tunit che riesce a prendersi il doppio vantaggio nei set, recuperando nel finale del primo e dominando nel secondo dove mette pressione agli avversari con un muro infallibile, ma poi cede alla reazione degli avversari.
I padroni di casa crescono trascinati dal PalaCatania, la riscossa si concretizza nel terzo set quando la battaglia si protrae fino ai vantaggi dove hanno la meglio i siciliani e si completa nel quarto dove non riesce il recupero ai biancorossi. Al tie-break l'Aci Castello va avanti, Macerata da tutto ma la gara 1 è dei padroni di casa. La Med Store Tunit si giocherà tutto al Banca Macerata Forum domenica 8 alle 21.
LA CRONACA – Med Store Tunit in campo con Giannotti, Lazzaretto e Margutti, centrali Sanfilippo e Robbiati, regia affidata a Longo, Gabbanelli è il libero. Coach Kantor conferma il sestetto che ha conquistato la semifinale, Lucconi, Gradi e Zappoli, Frumuselu e Smiriglia al centro, il palleggiatore è Cottarelli, il libero Zito.
Il primo punto lo firma Lucconi, l'opposto fanese tra i giocatori più attesi della partita, le squadre giocano testa a testa con ritmi alti. Torna avanti Aci Castello bloccando l'attacco di Giannotti e sulla free ball è bravo Cottarelli a fulminare la difesa biancorossa, 7-6.
Macerata tiene i ritmi imposti dai padroni di casa e dopo aver pareggiato trova anche il vantaggio, errore di Zappoli che manda fuori, Med Store Tunit avanti 10-11, le squadre continuano a rincorrersi dando spettacolo al PalaCatania; dopo il nuovo pareggio di Macerata grazie alla combinazione al centro tra Longo e Sanfilippo, i biancorossi ritrovano il +1 e sul 14-15 coach Kantor chiama il time-out.
Difende bene la Med Store Tunit, mette pressione agli avversari che mandano fuori il pallone del il 17-18: buon momento dei biancorossi che allungano fino al 17-20 costringendo coach Kantor al nuovo time out.
Macerata resiste al tentativo di recupero degli avversari e porta a casa il primo set chiudendo 22-25. Riparte forte la Med Store Tunit, 1-5 e Aci Castello costretta di nuovo ad inseguire.
In difficoltà i padroni di casa, i biancorossi tengono a distanza gli avversari e allungano, colpendo con efficacia in attacco e tenendo bene contro il forte opposto di casa, 7-14.
Il vantaggio si fa profondo ma arriva il break per Aci Castello: sbaglia Longo, poi due ace consecutivi di Lucconi rilanciano i catanesi, 12-17. Il PalaCatania si accende provando a trascinare i suoi, nonostante le proteste contro l'arbitro Lucconi manda out un paio di palle, Macerata respira poi Frumuselu colpisce in zona centrale, 13-19; difende bene Aci Castello e in avanti ritrova il suo opposto che con un piazzato inganna i biancorossi, coach Domizioli chiama il time out per tenere alta la concentrazione in un finale di fuoco.
Diagonale di Ferri, muro out e 14-20 per la Med Store Tunit, poi ancora proteste per un salvataggio dello stesso numero 10 biancorosso che porta al muro vincente dei maceratesi, nuovo allungo 15-21.
Salva tutto Macerata che si difende a più riprese, poi spreca Frumuselu, quindi chiude il set il muro vincente di Longo, 21-25. Torna in campo con sicurezza la Med Store Tunit, 1-4, poi alza il muro Smiriglia e Aci Castello pareggia 5-5.
La partita torna combattuta, Lucconi trova il diagonale forte dell'8-8, poi errore di Margutti e i padroni di casa vanno avanti; lunghissimo scambio e spettacolo al PalaCalatania, lo risolve Gradi, 11-10, le squadre lottano su ogni pallone ma ora è Macerata che deve inseguire.
Sale in cattedra Lucconi per Aci Castello, risponde Giannotti, il clima è caldissimo e i padroni di casa riescono ad allungare 17-15 murando Ferri, time out per Domizioli.
Lazzaretto scuote i suoi, poi ace di Longo, riparte la Med Store Tunit, 19-18: salva tutto Zito dopo uno scambio senza fine, Macerata preme e arriva l'invasione commessa dai catanesi, 19-19. Due errori dei biancorossi rilanciano l'Aci Castello, di nuovo è Lazzaretto a trascinare Macerata, 22-22, finale al cardiopalma: Giannotti risponde ancora a Lucconi, 24-24, servono i vantaggi per decidere il set.
La Med Store Tunit annulla diverse set-ball ma alla fine si arrende 29-27, la riapre l'Aci Castello. Stesso copione ad inizio di quarto set, le squadre si affrontano colpo su colpo, sono i padroni di casa però ad andare avanti, 5-2 che costringe coach Domizioli al time out.
Gioca sulle ali dell'entusiasmo l'Aci Castello, ace di Lucconi e 9-5, ma i biancorossi non si arrendono e accorciano 9-8 con Giannotti; la buona serie in battuta di Margutti favorisce il recupero della Med Store Tunit, arriva il 9-9.
Macerata si aggrappa a Lazzaretto e Giannotti che sbagliano pochissimo e tengono il ritmo degli avversari, 13-12; l'Aci Castello si riprende subito, ottimo momento dei padroni di casa che ricacciano indietro i biancorossi, Smiriglia firma il 17-13. Ci prova la Med Store Tunit, ritrova il muro su Gradi ma gli avversari guidano 21-15, i maceratesi accorciano ancora con Lazzaretto e Giannotti 24-21 poi devono arrendersi e serve il tie-break per decidere la squadra vincente.
Riparte come ha chiuso il quarto set l'Aci Castello, avanti su servizio di Gradi, è Giannotti a regalare il primo punto a Macerata, 3-1, ma i biancorossi sono in difficoltà e sul 5-1 coach Domizioli chiama il time out. 8-1 al cambio campo, Ferri scuote i suoi e con Scrollavezza accorcia per la Med Store Tunit, 9-5, intanto esce Lucconi che si fa male. La lotta si riapre, l'Aci Castello ritrova punti decisivi col diagonale di Gradi che vale il 12-7: Macerata combatte ma il gara 1 è dei siciliani.
Il tabellino
SISTEMIA ACI CASTELLO: Zito, Maccarrone, Zappoli 18, Lucconi 30, Gradi 17, Frumuselu 5, Smiriglia 14, Battaglia 1, Cottarelli 6. NE: Vintaloro, Di Franco, Andriola. Allenatore: Kantor.
MED STORE TUNIT MACERATA: Longo 2, Giannotti 24, Scita, Magutti 1, Ferri 4, Sanfilippo 15, Scrollavezza 1, Lazzaretto 21, Gabbanelli, Robbiati 8. NE: Paolucci, Ravellino. Allenatore: Domizioli.
Una bambina di quattro è caduta dal terzo piano di una palazzina, in via Dante Alighieri, a Macerata: è grave. Ancora da chiarire i contorni di una vicenda drammatica che ha segnato il pomeriggio del primo maggio.
Il fatto è avvenuto intorno alle 16, mentre la piccola si trovava in casa con padre e madre, di origine indiana. Dopo la segnalazione di alcuni passanti, i soccorritori del 118 sono giunti immediatamente sul posto e, valutati i traumi riportati dalla piccola dopo un volo di circa dieci metri, hanno subito allertato l'intervento dell'eliambulanza, che l'ha trasportata d'urgenza ad Ancona.
È ricoverata, in gravi condizioni, con prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell'Ospedale materno infantile Salesi. Anche la madre è ricoverata presso l'ospedale di Macerata, dopo essere stata trovata in casa con ferite ai polsi.
Sul fatto indaga la Squadra Mobile di Macerata, diretta dal commissario Matteo Luconi, in coordinamento con la pm Stefania Ciccioli.
La Mobile ha già compiuto un lungo sopralluogo nell'abitazione e rilievi in collaborazione con la Polizia Scientifica (in particolare sulla finestra e sul balcone attiguo della casa) per accertare se la caduta sia stata accidentale o provocata.
Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire l'accaduto, sentendo varie testimonianze.
Aumento del costo delle materie prime, guerra in Ucraina, blocco dell’export e gestione post pandemica. Col rischio concreto di una macelleria sociale che possa coinvolgere il Paese in autunno, quando saranno tangibili sulla popolazione i primi effetti diretti del conflitto nell’est Europa.
Sarà un primo maggio segnato più dalla fine delle restrizioni che dai festeggiamenti dei lavoratori italiani. Per quanti sul proprio lavoro possano ancora continuare a fare affidamento. Tralasciando mondi sommersi e ormai dimenticati da poco lungimiranti piani industriali: lotta alla precarietà, attenzione ai giovani e sostegni alle partite Iva.
“Sarà necessario ripartire da loro e dai successi ottenuti in regione con le vertenze sindacali Indelfab, Caterpillar e iGuzzini, che hanno dimostrato quanto sia necessaria l’interlocuzione tra parti sociali e aziende”, spiega Giuseppe Santarelli, segretario generale della Cgil Marche eletto a maggioranza lo scorso 26 aprile.
Non usa il politichese e questo è già un merito per Santarelli, fermano di nascita e una vita spesa nella CGIL: “Siamo consapevoli delle difficoltà alle quali stanno andando incontro aziende e lavoratori e il rischio reale è quello di una campagna di licenziamenti di massa in autunno. Ma dobbiamo intervenire prima. I segnali che arrivano dalla tenuta sociale delle Marche sono preoccupanti. Crediamo nell'effetto positivo della fine delle restrizioni. Ma abbiamo anche delle richieste da fare al Governo”.
“Lo scostamento di Bilancio deve essere sostanziale e al momento non c’è sintonia con Draghi. A livello regionale poi non abbiamo incontrato nessuna disponibilità al dialogo. Riteniamo plausibile anche un prelievo una tantum sulle aziende che hanno fatturato molto durante la pandemia, perché non tutte sono andate in crisi”, aggiunge Santarelli.
Una crisi che si riflette sulle categorie più deboli. 170.000 sono gli iscritti della CGIL nelle Marche, solo il 19% gli under 35. Un dato che risente però dell’ampia presenza di pensionati e che fa crollare la percentuale di giovani iscritti “ad una cifra realistica vicina al 10%”.
Un gap che spiega la mancanza di fiducia delle nuove generazioni, costrette troppo spesso allo sfruttamento: “Sono oltre 1000 le tipologie di contratti lavorativi esistenti, 280 quelli firmati dai sindacati: comunque una enormità. E nel frattempo ci interroghiamo sul salario minimo. Ma non vogliamo che il contratto sia solo salario rinunciando ai diritti”.Un quadro nel quale aumentano anche gli infortuni sul lavoro fra i più giovani: “La precarietà è un dettaglio di non poco conto, soprattutto quando i ragazzi sono costretti magari a cambiare dieci lavori in poco tempo. Solo nel primo bimestre 2022, c’è stato un aumento dell’11%: si tratta di un trend che continua a crescere”.
In questo contesto regionale, troppo poco si continua a puntare sulla formazione: “Su questa le aziende dovrebbero investire, ma sembra non vi sia margine di trattativa al momento. E i periodi ai quali andiamo incontro rischiano di essere molto bui e non certo propizi per riforme a più riprese richieste al Governo centrale”.
La provincia di Macerata, in occasione della Festa dei Lavoratori, ospita un'ampia varietà di eventi ed iniziative, rivolte alle famiglie e ai giovani. Fra esibizioni musicali, escursioni nella natura e visite culturali, ecco le 5 proposte più interessanti per trascorrere al meglio la domenica del 1° maggio.
1 - Concerto del 1° Maggio a Tolentino.
Chi dice che il concertone è solo quello romano? Anche il comune marchigiano organizza il suo in Piazza Martiri di Montalto. Dalle ore 16.00 fino a sera, avrete l'opportunita di ascoltare vari cantanti e band, come Ghisella Asiliani, Tommaso Foresi, Barry mad (band), I ragni (band), Pasquale Sculco, Sonia Mazza, Grazia Miscia, Denis Bonjaku, Claudia Spuntarelli, Kir, Peppe Cirillo (Antiqua saxa), Ilaria Foti, Alice Burani. Ospiti speciali gli artisti Federica Carta, seconda ad Amici, Martina Attili, diventata famosa con X Factor e Paolo Vallesi, vincitore delle "nuove proposte" di Sanremo.
2 - Escursione a Sarnano.
A chi vuole staccare la spina dalla vita della città o a chi ama la natura, Sarnano offre un tour gratuito del centro storico con visita ai musei, per immergersi poi nel verde, diretti alle suggestive Cascatelle del borgo. Per i più avventurieri, gli itinerari da poter seguire sono diversi: c'è la Via delle Cascate Perdute, le Pozze dell'Acquasanta, la Cascata del Pellegrino e la Cascata di Soffiano. Una proposta allettante per chi vuole munirsi di macchina fotografica e respirare aria pura.
3 - Musei Civici e Sferisterio a Macerata.
Gli amanti dell'arte e della storia non possono perdersi "Raffaello: una mostra impossibile", allestita all'interno dello Sferisterio di Macerata, inaugurata lo scorso 18 dicembre 2021. Per chi si fosse perso l'esposizione, questa è l'occasione giusta per ammiralra, poichè terminerà proprio il giorno del 1° Maggio. Per l'occasione, la struttura resterà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 20, con la possibilità di partecipare a tre tour guidati alle 11, alle 16 e alle 17.30. Inoltre, resteranno aperti anche i musei civici di Palazzo Buonaccorsi e sarà possibile ammirare la città dall'altro grazie a visite guidate della Torre Civica alle ore 10.30, 12, 15, 16 e 17.
4 - Il Fiume Incantato di Cingoli.
Per le famiglie, invece, il comune di Cingoli organizza una giornata all'insegna di natura, favole e magia. Ad attendervi lungo il fiume Musone denominato Fiume Incantato, ci sarà il popolo degli Gnombù con le loro abitazioni sugli alberi, gli amici del bosco e le fate. La giornata sarà allietata da spettacoli itineranti con artisti che rievocano il mondo delle fiabe e da laboratori didattici. Puro divertimento per adulti e bambini.
5 - Festival di Street Food a Macerata, Porto Recanati e Tolentino.
Se la vostra passione è il buon cibo, avrete l'mbarazzo della scelta: ben tre festival di Street Food. Macerata ospita la decima tappa della VI Edizione dell'International Street food 2022 in Piazza Mazzini. Potrete gustare olive ascolane, le bombette pugliesi, i panini di mare, il Black Angus, la paella e molto altro. Stesse date per Porto Recanati che accoglie la quinta tappa della lV edizione di Tiello Streetto 2022, in Via Marinai d'Italia. Un'ottima occasione per godersi il cibo di strada, ascoltando l'esibizione di cantanti e gruppi rock e blues. Infine, anche in piazza della Libertà a Tolentino è possibile partecipare al festival culinario all'insegna di piatti tipici e musica live.
Ultimo appuntamento di stagione con la FORM (Orchestra Filarmonica Marchigiana) che si esibirà mercoledì 4 maggio, alle ore 21, al Teatro Lauro Rossi di Macerata con il programma "Oltre Confine: Gulda - Gershwin".
Un concerto dove la musica si spinge oltre i limiti tradizionali dei generi, degli stili, delle forme integrando il linguaggio sinfonico con il jazz, il musical, il rock, il pop. Massimiliano Caldi, Direttore Principale della Filarmonica Subcarpatica “A. Malawski” di Rzeszów (Polonia), dirigerà la FORM e il giovanissimo violoncellista Ettore Pagano.
In programma l’esecuzione di due capolavori della letteratura musicale “Oltre Confine”: il "Concerto per violoncello e orchestra di fiati" di Friedrich Gulda e la "Fantasia per orchestra" tratta dal Porgy & Bess di George Gershwin, qui eseguita nell’arrangiamento per piccola orchestra di Iain Farrington.
Il primo è un esempio di fusione fra lo stile classico-romantico e il rock-pop: Gulda riesce a ricavare dal violoncello espressioni, gesti e caratteri differenti, padroneggiando una tecnica strumentale ideata ex novo. Il secondo capolavoro si riferisce all’opera “black” del compositore statunitense che ha rivoluzionato il teatro musicale popolare, integrando la musica lirico-sinfonica con le canzoni jazz-blues, il musical, il gospel.
Vittoria di misura per la Maceratese che espugna l'Atletico Centobuchi 0-1 con una prestazione d’esperienza. I biancorossi riescono a superare le insidie presentate dal 'Nicolai' e chiudono il primo tempo in vantaggio grazie al gol di Perez. Un buon controllo palla e una difesa ordinata permettono di mantenere lo scarto fino alla fine e conquistare i tre punti.
Inizio di gara acceso fin dai primi minuti, con la Rata che alza subito il proprio baricentro. Il vantaggio arriva presto con Perez che va in gol su assist di testa di Tittarelli. I biancorossi tengono il pallino del gioco per quasi tutto il resto del primo del primo: l’Atletico Centobuchi riesce comunque a farsi avanti in qualche occasione, senza però impensierire Santarelli. Si va a riposo sullo 0 a 1 per gli ospiti.
Nella ripresa l’Atletico Centobuchi scende in campo più convinto e riesce ad impostare meglio in avanti. Non mancano le occasioni per entrambe le squadre, ma il risultato rimane ancora invariato. La tensione cresce man mano che i minuti passano: la Rata fa di tutto per prendere tempo e riesce a congelare il risultato sullo 0 a 1. Al triplice fischio i ragazzi di Trillini possono festeggiare i tre punti che accorciano le distanze dalla seconda in classifica: a quota 55 punti la Maceratese è solo a -1 dal Monturano.
(Fonte Foto: pagina Facebook Maceratese)