Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Csa Sisma/Centri Sociali Marche/Ambasciata dei Diritti Marche
Trattare quanto successo a Macerata come l’ennesimo caso di cronaca in cui un folle si fa “giustizia” da solo è parte integrante del clima politico, sociale e culturale che stiamo vivendo da anni.
Chi oggi ha sparato per le strade della città ha un profilo politico chiaro: candidato della Lega alle amministrative, tatuaggio che richiama a Terza Posizione in fronte, frequentazioni in vari ambienti di estrema destra, al momento dell’arresto ha fatto il saluto romano con il tricolore legato al collo. Si tratta chiaramente di un’azione di matrice fascista: un fascista ha sparato a persone indifese che passeggiavano.
Un’azione che non è un episodio isolato: da anni militanti di estrema destra nel nostro paese sparano e sono responsabili di gravissimi episodi di violenza contro migranti e non solo.
Quello di oggi è solo l’ultimo, e sicuramente anche il più grave, di una serie di fatti che hanno un’unica origine, che si colloca sulla scia di una serie di atteggiamenti solo apparentemente “innocui”, anche quotidiani, a cui ciascuno di noi è costretto ad assistere a Macerata come altrove.
Stupirsi di quanto accaduto fa parte dello stesso meccanismo di sdoganamento delle ideologie razziste che è in atto nei mezzi di informazione e nel dibattito politico. Se infatti la matrice è chiara anche le ragioni che portano a questi fatti lo sono: nel nostro paese è in atto un meccanismo che alimenta odio razziale a tutti i livelli, la politica ha enormi responsabilità, negarlo, ancora una volta, significa essere complici. E le responsabilità non sono da attribuire solamente a partiti come la Lega, Casa Pound o Forza Nuova che minimizzano o addirittura “rivendicano” e dimostrano solidarietà all’aggressore, ma anche a chi in questi anni ha legittimato queste organizzazioni in nome di una falsa democrazia, dando adito a chi strumentalizza una povera ragazza massacrata per giustificare un fascista che tenta una strage.
Parte dello stesso meccanismo è quello che in queste ore ha portato al completo disinteresse rispetto alle vittime.
Chi lotta tra la vita e la morte, a loro va il nostro primo pensiero, è stato completamente dimenticato e sembra caduto nel dimenticatoio mediatico e del semplicistico dibattito da social.
Ancora una volta le vere vittime sono escluse, private della parola e del racconto. Anche questo, forse soprattutto questo, è sintomo del razzismo dilagante.
Episodi come questi vanno combattuti nel quotidiano, in ogni ambito, non sono sufficienti purtroppo i dati e le statistiche che da soli basterebbero a dimostrare in maniera evidente come quello dell’immigrazione sia un dibattito completamente folle e drogato da un substrato razzista.
La risposta a questi gravissimi fatti deve essere immediata ma non dovrà esaurirsi nella comprensibilissima onda emotiva iniziale, la lotta contro fascismo e razzismo è azione quotidiana, è ricostruzione costante delle condizioni che ne determinano l'inagibilità fisica, politica e culturale nelle nostre città e nelle nostre piazze.
BISOGNA REAGIRE SUBITO CON FORZA E DETERMINAZIONE.
INVITIAMO TUTTI SABATO 10 FEBBRAIO A COSTRUIRE INSIEME UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CAPACE DI DARE VOCE E CORPO COLLETTIVO AD UNA REALE OPPOSIZIONE AD OGNI FASCISMO E RAZZISMO".
Dopo alcuni anni, tornano su RAI Radio3 le produzioni del Macerata Opera Festival: lunedì 4 febbraio alle ore 22.30 andrà in onda l'opera Shi (Si faccia), titolo inaugurale del festival 2017 in linea con il tema "Oriente".
Andata in scena al Teatro Lauro Rossi, dal 20 luglio per quattro rappresentazioni, Shi (Si faccia) era nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze significative sia nella prosa che nel teatro musicale. La partitura prevede per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia) . L’allestimento è stato realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video sono firmati invece da Igor Renzetti.Uno spettacolo dall’atmosfera onirica che racconta uno dei più celebri personaggi maceratesi, uomo straordinario, attraverso un libretto che traccia il profilo più esistenziale di Matteo Ricci. Nell’opera, il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore.«Sono lunghe tutte le strade che conducono a ciò che il cuore brama», scriveva nel 1927 Joseph Conrad nel suo romanzo La linea d’ombra: questa frase, che ha ispirato Cecilia Ligorio nella stesura del suo lavoro, può ben riassumere le storie dei protagonisti del Macerata Opera Festival 2017, sia quelli in scena sia le figure che puntellano il legame con la città. Primo fra tutti Matteo Ricci, gesuita maceratese che alla fine del Cinquecento riuscì ad attuare una fruttuosa forma di comunicazione interculturale tra Europa e Cina, basata oltre che sul dizionario anche sulla cultura e sullo scambio di conoscenze; ammesso alla Corte Imperiale a Pechino, Ricci fu il primo occidentale ad essere sepolto il Cina per volere dell’Imperatore che, dopo averlo considerato in vita un interlocutore rispettabile e apprezzato, vergò la richiesta di sepoltura scrivendo: “Shi”, cioè “si faccia!”.Figura mitica è ancora presentissima nella cultura cinese con il nome di Li Madou, diviene oggi protagonista del teatro musicale contemporaneo con una nuova creazione su libretto di Cecilia Ligorio e musica di Carlo Boccadoro, che ha scelto di scrivere la sua partitura «per due pianoforti e percussioni, organico che ritengo funzionale ai rapporti psicologici dei personaggi resi attraverso l’astrazione musicale»; la parte di Padre Ricci è affidata a un attore e poi a due baritoni «che, con la stessa tessitura, risultano omogenei e praticamente interscambiabili affinché, data l’unicità della persona, le due parti si fondano spesso insieme diventando quasi una voce sola».«I tre personaggi del libretto sono tutti Matteo» – spiega Ligorio – «Il viaggiatore incarna il Matteo più giovane, quello che sta per partire, legato all’origine della vocazione, della necessità e della scelta del partire. L’uomo che guarda incarna il dubbio, la difficoltà di accettare la vita tale come si dipana, indipendentemente dai nostri desideri di fronte a noi. Rappresenta la lotta che ognuno di noi è costretto a fare nel proprio presente per sostenere la realtà del proprio presente. Matteo è l’uomo storico, l’uomo che invecchia, che muore. Questa piccola trinità costruisce una famiglia immaginaria, onirica, ma fondamentale per costruire gli equilibri e i contrappesi, i patti a cui si deve segretamente scendere per attraversare la solitudine di un’esperienza di vocazione così radicale. Nasce un dialogo intimo che diventa forma di sopravvivenza necessaria per superare le proprie paure e le proprie resistenze».La terra e la carta sono le due materie alla base del progetto scenico curato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata, che propone un Oriente narrato in maniera non didascalica, ma mediante impressioni e suggestioni concettualmente legate alle vicende del protagonista.Nella musica di Boccadoro l’Oriente non è fatto di citazioni o facili immagini “da ristorante cinese”, non contiene riferimenti “pucciniani” né si affida a stilemi di vecchia avanguardia: «All’ascolto– sottolinea il compositore – ci si deve accostare sempre senza pregiudizi; la musica per Shi è una musica come qualsiasi altra; è ascoltabile da chiunque, anche da chi non è abituato al linguaggio contemporaneo; ho molto rispetto del pubblico e so di rivolgermi a persone intelligenti che sapranno capire la complessità di una partitura».
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fp Cisl Marche.
Con la presente la Fp Cisl Marche nel confermare la manifestazione regionale unitaria , davanti al Palazzo della Regione, prevista per lunedi 5 febbraio 2018 alle 9.30 con tutti i lavoratori della Sanita Marchigiana convocati , in assemblea all'aperto ad Ancona, comunica che alla luce dei gravi fatti avvenuti a Macerata sabato scorso i servizi erogati lalla cittadinanza non subiranno sostanziali variazioni.
Una folta rappresentanza di infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ed amministrativi in rappresentanza dei circa 2800 lavoratori sara' comunque presente ad Ancona per rivendicare il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro fermo da dieci anni. Buste paga piu' leggere , carichi di lavoro piu' pesanti, non certezza dei riposi ,mancata ancora definizione del problema precariato , ritardi nelle sostituzioni di maternita' e mobilita', sono elementi forti di protesta anche per i lavoratori dell'Area Vasta 3 .
Per questo , pur nel rispetto dei cittadini e della situazione creatasi dopo i noti eventi di sabato, lunedi davanti alla Regione anche le legittime istanze dei lavoratori dell'Area Vasta 3 saranno portate all'attenzione dell'incontro chiesto ai massimi vertici della Regione.
È stato trasferito in carcere Luca Traini, il 28enne che ieri ha tentato di fare una strage di migranti a Macerata. L'uomo ha lasciato la caserma dei Carabinieri all'una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo.
Traini è ora nel carcere di Montacuto, frazione di Ancona, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela. Proprio la morte brutale di Pamela Mastropietro sarebbe all'origine della tentata strage di ieri. Traini lo ha ribadito ai Carabinieri. "Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro - avrebbe raccontato - ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola".
L'accusa nei suoi confronti è di strage aggravata dalle finalità di razzismo. Al giovane sono contestati anche porto abusivo di armi e altri reati. Traini è ora nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.
(Fonte Ansa)
La trasmissione di Rete 4, condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, ieri sera ha puntato la propria lente d'ingrandimento sul caso dell'efferato delitto di Pamela Mastropietro, la 18enne romana allontanatasi dalla comunità di recupero "Pars" di Corridonia, il cui cadavere è stato ritrovato, fatto a pezzi, in due trolley a Pollenza.
Lo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, presente in studio, dice di aver seguito otto casi simili ed escluderebbe che il presunto assassino possa essere stato incapace di intendere e di volere. Afferma invece che possa averlo fatto esclusivamente per disfarsi del cadavere, invitando a lasciare da parte la follia per il momento.
Durante la puntata, è stata trasmessa anche l'intervista di Josè Berdini, il responsabile della comunità che ospitava Pamela che così la descrive il suo inserimento: "l'inserimento di questa ragazza è stato caratterizzato dalla sua giovane età, piena di sogni e anche piena fortemente delle decadenze che tutti i ragazzi vivono nell'impatto con la comunità [...] Stava facendo l'esperienza della comunità nelle situazioni più semplici".
Berdini descrive anche il momento dell'allontanamento della ragazza, e dice: "Ad un certo punto, volontariamente si è allontanata e l'operatore immediatamente l'ha rincorsa a piedi ed ha cercato di convincerla e dissuaderla da questo intendimento, non ricevendo risposta positiva. L'operatore è tornano immediatamente indietro, ha preso l'auto ed è tornata a cercarla ma non avendola trovata, è tornata di nuovo in comunità ed ha avvertito i familiari e i carabinieri. A quel punto, come normalmente facciamo, siamo partiti con più auto, alla ricerca di questa persona, nei territori circostanti, nelle stazioni ferroviarie, nelle stazioni di autobus e però non l'abbiamo più ritrovata".
“Traini pagherà per il suo gesto criminale. La violenza e la vendetta privata non ci appartengono. Per la Lega la sicurezza, la certezza della pena e il rispetto delle regole sono principi inviolabili". Così interviene il Senatore della Lega Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche riguardo all’autore della sparatoria di questa mattina a Macerata che ha visto il ferimento di 6 persone. “Nulla può giustificare quanto accaduto anche se certi gesti criminali possono essere il frutto avvelenato di un clima di odio e di esasperazione, risultato di queste sconsiderate politiche migratorie”. “Il nostro pensiero va ai feriti ai quali vogliamo esprimere la nostra vicinanza”, conclude il Senatore Arrigoni.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Andrea Cangini, candidato Capolista al Senato per Forza Italia-Collegio plurinominale circoscrizione Marche: “Un esaltato, un frustrato, un assassino. Un folle criminale che ha disonorato il Tricolore di cui si è inopinatamente ammantato. Lo sparatore di Macerata non ha alcuna giustificazione, ovviamente. Ma se Macerata non fosse tra i Comuni italiani con la più alta percentuale di immigrati rispetto alla popolazione residente e se un nigeriano senza permesso di soggiorno non fosse stato lasciato libero di fare a pezzi una ragazza di appena 18 anni, l’esaltato avrebbe messo mano alla pistola?“.
La Roana Cbf inizia il girone di ritorno con una vittoria a Perugia contro la Limmi School Volley. Vittoria da tre punti giocata con una buona aggressività e lucidità. Solo nel terzo set, perso dalle maceratesi, le ragazze di Paniconi hanno rinunciato al loro gioco, ma la risposta nel quarto set ha dimostrato la superiorità arancionera in terra umbra.
Dopo un primo equilibrio iniziale, in cui le formazioni sono avanzate pari passo, e’ Perugia che prova ad allungare con un break di tre punti ma Giorgi e compagne ritrovano subito la parità. Le padrone di casa ci riprovano di nuovo trascinate dalle schiacciatrici di banda in grande spolvero, la Limmi School si riporta in vantaggio e le ragazze di Paniconi faticano a mettere palla terra e a recuperare il gap. Sul 21 a15 il coach di Macerata si gioca il secondo time out, tentando la reazione delle sue ragazze. Macerata tenta la scalata e mister Cimaroli chiama time out sul 22 a 20, ma rientrate in campo si riparte con un ace di Pomili e un primo tempo di Rita che riportano le due squadre in parità. Il set si conclude ai vantaggi con una gran battaglia a suon di attacchi, la spunta la Roana Cbf 27 a 29.
Nel secondo parziale il primo parziale lo creano le ospiti con Giorgi in battuta che porta Macerata avanti 5 a 7. La Roana Cbf mantiene il vantaggio e sull’8 a11 coach Cimaroli ferma il gioco, ma Peretti e compagne non si fanno intimidire e continuano a difendere il piccolo vantaggio. Le locali si fanno sotto, si gioca in totale equilibrio, sul finale si torna in parità 22 a 22, ma con un attacco di Grizzo e un muro di Di Marino Macerata si riporta avanti e un errore in battuta di Perugia regala il set alla Roana Cbf che chiude 23 a 25.
Nel terzo set Perugia parte in vantaggio, ma Macerata riaccende subito la spina e recupera il break. Si torna a giocare punto a punto, come gran parte della partita. La Limmi School si riporta avanti 10 a 7 con le maceratesi che fanno confusione in ricezione e perdono efficacia in attacco. Macerata subisce e le locali scappano fino a conquistare il set 25 a 15.
E’ ancora Perugia nel quarto set, la formazione di casa parte subito con tre punti, la Roana stenta a tornare al suo gioco lucido e efficace, ma si rimette in carreggiata grazie alla battuta di Pomili per ristabilire la parità. La Roana Cbf alza il ritmo di gioco e crea il suo strappo di 4 punti, tanto che il mister perugino chiama tempo sul 9 a 13. Ritornate in campo Perugia subisce due ace, le ospiti diventano una macchina da guerra e accumulano vantaggio fino a chiudere set e partita 16 a 25.
"Nessuno cavalchi l'odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti al termine del comitato per la sicurezza pubblica a Macerata, dove ha incontrato i vertici delle forze dell'ordine. "Auspico - ha aggiunto - una risposta ferma e unitaria" da parte di tutti.
"Siamo di fronte - ha proseguito il ministro - ad una iniziativa criminale individuale. Non c'e' nulla al momento che faccia pensare ad una iniziativa organizzata" con altri. Si tratta, ha concluso, di un fatto "inaccettabile perchè in una democrazia non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo, anche se in questo caso non c'è nulla che possa richiamarci ad un'idea di giustizia". (Ansa)
“L’odio e la rabbia non possono sopraffare il rispetto delle persone, che deve venire prima di tutto”. Sono queste, invece, le parole del sindaco di Macerata, Romano Carancini, che interviene a fine giornata dopo il vertice tenutosi in Prefettura alla presenza del ministro Minniti.
“Quello che sta accadendo in questi giorni in città è inaccettabile – prosegue il sindaco riferendosi anche all’uccisione di Pamela Mastropietro –. L’odio, che non può attraversare i colori della pelle delle persone, va lasciato da parte per fare spazio alla riflessione, alla responsabilità e al ragionamento. Intendo comunque rassicurare i cittadini: Macerata è e resta una città accogliente e la violenza non fa parte del suo codice genetico. In momenti come questo la coesione sociale e politica diventa l’elemento fondamentale per rasserenare gli animi e non creare divisioni. D’altra parte, i maceratesi hanno sempre dimostrato di sapersi unire nei momenti più difficili. Sulla sicurezza in città siamo, ora e da sempre, al fianco delle forze dell’ordine, che stanno operando con indiscutibile competenza ed efficacia. Voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il ministro Marco Minniti e il prefetto Roberta Preziotti per la vicinanza e l’impegno concreto. Infine voglio ribadire che dobbiamo essere tutti dentro un contesto di comunità. Non si possono, anche attraverso i media, lanciare percorsi di odio, direttamente o indirettamente. Nessuno qui è fuori. L’ultimo appello lo lancio a chi ha responsabilità politiche: non è accettabile, dopo quello che è successo, che continuino a proliferare affermazioni che non fanno degna una persona. Viviamo i prossimi giorni con grande senso di responsabilità e usando la testa, immaginando che siamo dentro una comunità e che non conta il colore: il sangue di Pamela e quello dei feriti è identico”.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
Da Potere al Popolo Marche riceviamo
Luca Traini, un neofascista di Macerata già candidato con la Lega Nord alle elezioni amministrative di Corridonia del 2017, questa mattina ha tentato di uccidere sei migranti sparando dalla sua automobile lungo le strade di Macerata: alle vittime della follia fascista va tutta la nostra solidarietà. Traini è stato arrestato poco dopo mentre, nei pressi del monumento ai caduti, faceva il saluto romano. Chi conosce Macerata sa che il 28enne neofascista è da sempre vicino a CasaPound e ad altre organizzazioni di destra come Forza Nuova. Della sua appartenenza ideologica non ci sono dubbi e anche per questo chiediamo che non venga definito "pazzo", né "squilibrato" ma semplicemente fascista. Stabilire questo elemento ci sembra la prima forma di verità.
Alla luce di ciò, come attivisti e candidati di Potere al Popolo chiediamo che il ministro degli Interni Marco Minniti, sempre estremamente solerte a combattere il degrado colpendo poveri e migranti, imponga l'immediata chiusura di Casa Pound e di tutte le altre organizzazioni che si ispirano esplicitamente al regime fascista. Si tratta, a questo punto, di una forma minima di "igiene" da fare immediatamente e senza più tentennamenti. Dopo Amedeo Mancini, killer di Emmanuel a Fermo, e dopo una lunga serie di aggressioni e violenze nel nostro territorio, oggi abbiamo assistito a un atto terroristico vero e proprio che avrebbe potuto causare una strage. Per questo chiediamo che le istituzioni non utilizzino nessuna clemenza verso chi ha commesso questi folli gesti e verso le organizzazioni che al loro interno covano i tanti Luca Traini pronti a colpire, con le armi o con le parole.
“Non saremo certo noi del Partito Democratico ad alimentare le polemiche e aizzare gli animi in un momento così particolare per Macerata. Per ben due volte, negli ultimi giorni, siamo balzati – nostro malgrado – agli onori della cronaca locale e nazionale per avvenimenti cruenti e senza alcuna spiegazione razionale": così il segretario del Partito Democratico delle Marche, Francesco Comi, a seguito dei fatti accorsi oggi a Macerata.
"Il ritrovamento del cadavere straziato della povera Pamela Mastropietro" dice Comi "merita tutti gli sforzi che gli investigatori e gli inquirenti stanno portando avanti con tutti i mezzi possibili.
Lo stesso deve avvenire per quanto accaduto questa mattina nel centro di Macerata e che ha visto le forze dell’ordine arrestare un 28enne per aver sparato colpi di pistola dall’auto in corsa. Uno di questi proiettili è stato esploso contro la sede della sezione cittadina del Partito Democratico.
È stata una fortunata casualità che all’interno della sede non ci fosse il nostro prezioso collaboratore Matteo. La sua scrivania e la sua sedia sono davanti alla porta della sezione. E il 28enne ha sparato ad altezza d'uomo.
Non vogliamo, come detto, alimentare polemiche e lanciarci in facili speculazioni e/o strumentalizzazioni, ma non possiamo non evidenziare come sia alto il rischio di pagare tutti una condotta e una analisi facinorose e irresponsabili.
La bandiera italiana sulle spalle del giovane è un'offesa per tutto il Paese e tutti gli Italiani. Il colpo di pistola alla sede di un partito, silenziato, oscurato dai più, è un fatto grave, ed è un attentato a tutte le forze democratiche.
La strategia dell'odio e dell’intolleranza, alimentati anche a scopo politico ed elettorale, stanno contribuendo a far scivolare la nostra società verso una deriva xenofoba, demagogica e neofascista. È in gioco molto di più di una competizione elettorale. È in gioco il futuro di una comunità, la sua convivenza civile e solidale, la stessa idea di democrazia.
Noi, democratiche e democratici delle Marche, non ci stiamo e diciamo “basta” a questo clima. Occorre dire "Basta! "ad ogni forma di disinformazione, falsità che alimenta odio e rabbia tra i cittadini. Occorre dire basta alla politica delle gogne sommarie, delle risse plateali, degli insulti e delle calunnie. Occorre appellarci saldamente alla ragione e alla forza della Costituzione, dei valori civili e della coesione sociale. Siamo in una fase delicata per il Paese e la democrazia e non possiamo non richiamarci tutti a un forte senso di responsabilità e di condanna, decisa, di questo episodio. L’uso della violenza e del cieco e insensato odio politico non devono prevalere".
Secondo Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale della famiglia, fra Luca Traini e la ragazza non c'era alcun legame. "Non conosciamo questa persona, non vedo come potrebbe avere una relazione con Pamela" ha affermato l'avvocato Verni "e stiamo sentendo bugie di ogni tipo. Addirittura c'è dice che il padre di Pamela si trovasse in macchina con Traini, ma lui in questo momento si trova a Roma per lavorare".
Intanto, il gip di Macerata Giovanni Manzoni ha convalidato l'arresto di Innocent Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere in relazione alla morte della 18enne romana, il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto in due trolley nelle campagne di Pollenza. Disposta la custodia cautelare in carcere. Il 29enne nigeriano, assistito dall'avv. Monia Fabiani, si è avvalso della facoltà di non rispondere
In merito ai fatti odierni, il Rettore dell'Università di Macerata Francesco Adornato ha inviato una comunicazione agli studenti, ai docenti e al personale tecnico amministrativo dell’Università di Macerata: " Cari colleghi tutti, carissimi studenti, anch'io, come voi, ho seguito, e seguo, la vicenda allucinante dello sparatore, ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell'ordine, così come presto altrettanta attenzione ai primi commenti in merito.
Bisogna essere lucidi e freddi, proprio e ancor più in questi momenti di tensione. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e che lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall'impeto. Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente su queste vicende, per pronunciarsi in modo chiaro e deciso. E l'Università ha per definizione tutti gli strumenti per farlo. Proporremo, intanto, confronti con le Istituzioni cittadine e del territorio per rafforzare il senso dell'essere comunità cittadina. Per quanto più direttamente ci riguarda, svolgeremo iniziative all'interno dell'Ateneo per riportare serenità e fiducia tra i nostri studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile. Rifiutiamo la violenza e gli orrori da qualunque parte provengano e operiamo per formare giovani alla cittadinanza, alla partecipazione, alla democrazia e alla responsabilità".
"A Macerata, questa mattina, sono accaduti fatti gravi che potevano avere conseguenze ancora più tragiche" ha dichiarato invece Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, commentando la caccia all'uomo di colore compiuta da una persona armata in apparente rappresaglia per il truce omicidio di Pamela Mastropietro e che al momento dell'arresto si è avvolto in una bandiera italiana e ha fatto il saluto romano. "A un atto di barbarie, come ha detto lo zio di Pamela, non si risponde con altrettanta barbarie. Si risponde accertando i fatti e punendo i responsabili individuali con pene adeguate alla gravità del reato", ha aggiunto Marchesi.
"Purtroppo il clima di odio che circola nel paese alla vigilia della campagna elettorale non prelude a nulla di buono. C'è chi l'odio, anzichè contrastarlo, lo semina, favorendo e persino giustificando episodi come questo. Speriamo che da oggi ognuno sia consapevole delle parole che usa e dell'effetto che possono suscitare", ha concluso Marchesi.
Per i candidati marchigiani del M5s Donatella Agostinelli, Patrizia Terzoni, Andrea Cecconi, Daniela Tisi e Mauro Coltorti “E’ sconcertante quanto accaduto oggi a Macerata. L’episodio si commenta da sé, e deve ricordarci a tutti che l’odio razziale va condannato sempre e comunque e in ogni sua forma ed esternazione. Altrettanto disarmante è però il comportamento di certa parte della politica che strumentalizza l’accaduto prendendo le difese del ragazzo autore del folle gesto: a forza di aizzare gli animi in modo becero e verbalmente violento, i risultati che si ottengono sono questi.
Quando succedono queste cose non c’è una parte politica che vince e una che perde: da questo triste sabato usciamo tutti sconfitti. Per tale motivo tutti coloro che sono candidati al prossimo Parlamento dovrebbero avere fissa come stella polare del proprio impegno politico la non strumentalizzazione a fini elettorali e propagandistici di certi accadimenti. In questa triste vicenda, l’unico plauso va alle nostre forze dell’ordine che con grande professionalità sono riuscite a intervenire in tempo utile prima che accadesse l’irreparabile. Per il resto, certi gesti vanno condannati senza tentennamenti. E chi cerca di giustificarli ancora di più”.
"Un'emergenza gestita nel migliore dei modi": così il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha definito la situazione sanitaria, dopo che questa mattina erano stati attivati tutti i protocolli da seguire in situazioni critiche come quella che si era venuta a creare a Macerata a seguito della folle scorribanda di Luca Traini.
Sei complessivamente le persone ferite, di cui quattro in gravi condizioni. Uno dei feriti è stato trasportato a Torrette: nessuno, fortunatamente, dovrebbe essere comunque in pericolo di vita.
Il quadro è il seguente: un ferito si trova in Chirurgia a Macerata in prognosi riservata da rivedere nelle prossime 24/48 ore per ferita emitorace destro, fratture costali e scapola destra più contusione polmonare. Farà visita pneumologica nel pomeriggio.
Un altro ferito si trova in Rianimazione a Macerata con ematoma del fegato già embolizzato e stabile. Farà controllo ecografico nel pomeriggio. Tac solo in caso di modificazioni dell’emodinanica. Rimane in prognosi riservata da rivedere nelle prossime 24/48 ore.
Una donna ferita è stata ricoverata in Ortopedia per la frattura dell’omero: verrà operata probabilmente martedì.
Ad un altro ferito è stato rimosso il proiettile dalla coscia destra anche lui in ortopedia. L'unico trasportato a Torrette ha invece una sospetta lesione vascolare all'arto superiore destro.
Già dimesso infine il sesto ferito.
Tutti i dettagli nel servizio video
Luca Traini conosceva Pamela Mastropietro? Forse, ma non c'era con lei nessun rapporto se non una conoscenza minima. E' quanto emerge dai racconti degli amici del giovane, autore questa mattina di una folle scorribanda a Macerata a bordo della sua Alfa 147 da dove ha esploso numerosi colpi di pistola che hanno portato al ferimento di almeno sei persone di colore.
Luca Traini lavorava come responsabile della sicurezza in diverse attività della zona di Tolentino. Secondo quanto trapelato, avrebbe conosciuto Pamela e una sua amica mentre prestava servizio a una festa, ma non aveva con Pamela alcun legame di tipo sentimentale. Sembra invece frequentasse l'amica di Pamela, anche lei con problemi di tossicodipendenza e ospite di una comunità della zona, e avrebbe manifestato più volte la sua ferma volontà di volerla tirare fuori dal tunnel della droga. Resta tutta da dimostrare, ovviamente, la correlazione fra la tragedia della 18enne romana e quanto accaduto questa mattina, anche perchè Traini non aveva mai nascosto le sue idee estremiste.
Il titolare della palestra Robby's Francesco Clerico lo descrive come un ragazzo con grossi problemi a livello familiare.
"Fin quando è stato insieme alla sua ex ragazza, con la quale si è lasciato diversi anni fa, e frequentava la palestra" racconta Clerico "le cose andavano piuttosto bene. Da quel momento in poi, ha iniziato a frequentare gruppi di estremisti e si è riempito la testa di idee strane. E' ritornato in palestra, ma lo abbiamo dovuto cacciare nell'ottobre del 2017 nonostante fosse un semplice cliente abituale e per me un amico, perchè aveva manifestato atteggiamenti di odio razziale. Era arrivato al punto di vantarsi del fatto che lo psichiatra lo avesse definito 'borderline'. Quando ci parlavo, cercavo di farlo stare tranquillo e in prima battuta magari ci riuscivo, ma poi ritornava sempre sui suoi passi anche perchè è una persona molto fragile. Non so se conoscesse Pamela. So per certo che da quando si era lasciato con la sua ex non aveva più frequentato altre donne. Mi sembra molto strano, ma non so nulla a questo proposito".
Le idee di Luca Traini sono ben evidenti anche dal tatuaggio che si vede chiaramente nelle foto che lo riprendono. Si tratta della runa Wolfsangel, dove per runa s'intende uno dei caratteri grafici dell'antico alfabeto germanico.
La runa Wolfsangel, che tradotto dal tedesco sta a significare "zanna di lupo", è un antico talismano che preservava dagli attacchi dei lupi e che storicamente, è usato anche come simbolo araldico negli stemmi.
Questo simbolo, che oggi appare in numerosi stemmi cittadini, era però anche stato adottato sin dai primi tempi dal nazismo, prima di essere soppiantato dalla svastica, e in seguito da numerose unità militari della Germania nazista.
Una tenda di fortuna è stata data alle fiamme nel sottopassaggio dei Giardini Diaz a Macerata.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, per circoscrivere le fiamme, e la polizia. Gli agenti della Scientifica hanno raccolto alcuni elementi utili alle indagini: non è escluso che si tratti di un gesto sconsiderato collegato a quanto successo questa mattina a Macerata.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
Il ministro dell'Interno Marco Minniti sarà a Macerata nel pomeriggio. I gravissimi fatti accaduti questa mattina hanno indotto il ministro a convocare un Tavolo nazionale sulla sicurezza che si terrà nelle sale della Prefettura di Macerata intorno alle 18.
Minniti è già arrivato a Macerata dove sta incontrando le autorità locali per avere il quadro completo e chiaro di quanto successo questa mattina.
E' stato catturato intorno alle 12.45 davanti al Monumento ai Caduti di Macerata l'uomo che questa mattina ha seminato il panico a Macerata, sparando dalla sua Alfa 147 addosso a sei persone di colore. Notizie ancora non confermate parlano del decesso di uno dei feriti.
Secondo quanto si è appreso, l'uomo, ormai braccato, si è lasciato arrestare non prima di aver fatto con il braccio il saluto romano. Era avvolto dalla bandiera italiana. L'uomo fermato si chiama Luca Traini, originario di Tolentino (nella foto). Traini, classe 1989, era stato candidato alle amministrative del 2017 nella lista della Lega Nord a Corridonia.
Ora è stato portato in caserma per essere interrogato.
E' terrore, panico. Mai nella storia di Macerata era capitato quello che è successo questa mattina.
Un'Alfa 147 nera ha seminato paura in tutta la città: sei le persone ferite dai colpi di pistola calibro 9 sparati dall'auto in corsa, quattro in gravi condizioni. Gli altri due se la caveranno senza conseguenze serie. Allertate tutte le sale operatorie della provincia dalla direzione sanitaria dell'Area Vasta 3.
Il sindaco di Macerata Romano Carancini ha diffuso un messaggio audio nel quale chiede a tutti di rimanere in casa, in posti sicuri "perchè in giro c'è uno squilibrato che spara".
Le sparatorie sono avvenute in via dei Velini, via Piave, corso Cairoli e via Pancalducci. Tutti i feriti sono persone di colore e questo lascia sospettare che possa esserci un legame con la tragedia di Pamela Mastropietro e con l'arresto del giovane nigeriano, principale indiziato dell'efferato delitto.
Le autorità stanno invitando le persone a non uscire di casa, mentre gli studenti sono stati blindati all'interno degli istituti in attesa che la situazione si tranquillizzi.
Posti di blocco sono stati istituiti ovunque, alla caccia di questa Alfa 147 che al momento pare introvabile.
Ancora un inquietante episodio sconvolge Macerata.
Questa mattina intorno alle 11 in via dei Velini, praticamente di fronte alla filiale di Unipol Banca, un uomo è stato ferito gravemente con un colpo di arma da fuoco. Secondo la testimonianza di alcune persone che hanno assistito all'episodio, un'auto, un'Alfa scura con a bordo due persone, ha rallentato e l'uomo vicino al conducente ha estratto una pistola con cui ha fatto fuoco verso la persona che stava camminando sul marciapiede.
Poi, i due si sono allontanati velocemente facendo perdere le proprie tracce. Il ferito, un giovane di colore, è stato subito soccorso e trasportato in codice rosso all'ospedale di Macerata. Via dei Velini è chiusa attualmente al traffico per consentire alle forze di polizia tutti i rilievi del caso.
Un'altra sparatoria si è verificata in corso Cairoli di fronte alla pasticceria Monachesi, dove altre due persone, sempre di colore sono rimaste ferite. Un quarto ferito è stato soccorso in via Piave. Un altro ferito, presumibilmente a questo punto il quinto, è stato soccorso in via Pancalducci.
Non potendosi levare in volo le eliambulanze, la direzione sanitaria dell'Area Vasta 3 ha allertato tutte le ambulanze disponibili.
Secondo alcune testimonianze, a seminare il terrore a Macerata sarebbe stata un'Alfa 147 nera. La persona al volante sarebbe un uomo di carnagione chiara. A sparare è stata una pistola calibro 9. Macerata è completamente blindata: posti di blocco ovunque, in quella che è diventata una vera e propria caccia all'uomo.
IN AGGIORNAMENTO
Il Comune di Macerata ha emesso un bando per la vendita tramite asta pubblica di due immobili di proprietà comunale. L’asta pubblica avrà luogo il prossimo 6 marzo, alle ore 12, nei locali del servizio Servizi tecnici in Piaggia della Torre, 8 (secondo piano).
Gli immobili in questione sono distinti in due lotti: il primo si riferisce a un edificio unifamiliare su tre piani situato in via Crispi, 16, per una superficie di 141,06 mq e il prezzo a base d’asta è di 113.000,00 euro.
Il secondo lotto riguarda un garage di 30 mq che si trova in vicolo degli Orti, 11 e il prezzo a base d’asta è di 12.000,00 euro.
Gli immobili in vendita sono descritti nel testo integrale del bando pubblicato nel sito del Comune www.comune.macerata.it dove gli interessati possono trovare anche i modelli di domanda di partecipazione e di offerta economica che dovranno essere presentati entro le ore 12 del 3 marzo.