Circa 1100 su 1200 km di strade provinciali coinvolte dalla neve e dal ghiaccio. Nello scorso fine settimana i fenomeni atmosferici hanno interessato tutta la provincia, dalla costa all’entroterra”. Il Presidente della Provincia Antonio Pettinari spiega l’importante operato svolto dalla sua Amministrazione e, in particolare, durante lo scorso fine settimana, in cui la nostra regione è stata investita dal maltempo.
“Fin dalla mattina del sabato la viabilità era garantita sulle strade provinciali - prosegue Pettinari - nonostante sia stato interessato tutto il territorio: questo perché c’è una grande organizzazione e un lavoro fatto con serietà, sia dai dipendenti, con la struttura tecnica, e sia dalle ditte che si occupano dello sgombero neve e delle operazioni altrettanto fondamentali di spargi sale. Questa annata non è impegnativa come quella del 2012 e del 2017 in cui ci furono fenomeni atmosferici pesanti, ma tra novembre 2020 e ieri abbiamo già speso circa 700mila euro per queste operazione, somme ingenti riguardo alla situazione in cui versano gli Enti e soprattutto le Province”.
Complessivamente l’Amministrazione provinciale ha in dotazione 20 mezzi attrezzati per la neve, di cui 5 turbine. Inoltre, per situazioni come queste di spazzaneve e spargi sale, vengono effettuate delle procedure di appalto biennali.
“I 1200 km di strade provinciali sono divise in 57 lotti, che vengono individuati in base al rischio di innevamento: un lotto della costa è molto più esteso di quello della montagna. Cinquantasei sono le ditte impegnate; il lotto non assegnato è coperto direttamente dalla Provincia con i suoi mezzi. L’impresa che partecipa deve garantire l’intervento in 30 minuti, quindi stiamo parlando di aziende che sono sul territorio. Tuttavia, in situazioni complesse, non è sufficiente l’operato della singola ditta e c’è bisogno di rafforzare il lavoro per accelerare la percorribilità delle strade colpite da fenomeni nevosi, con un intervento delle nostre turbine e dei nostri mezzi. Trenta sono i nostri cantonieri e questo fa capire quanto l’Ente sia sottodimensionato. Da diversi anni sono bloccati i concorsi per le Province e alcuni dipendenti sono stati trasferiti in altri Enti, mentre altri ancora sono andati in pensione: tutto questo ha portato a una riduzione delle risorse umane e c’è la necessità di riassumere personale”.
Gli interventi della scorsa settimana dovevano anche favorire la riapertura degli impianti che purtroppo non c’è stata, con grande delusione degli operatori e della popolazione. “Servono senso di responsabilità, buon senso e tutte le cautele del caso, ma sono necessarie le attenzioni verso la comunità, altrimenti il Paese va allo sbando”.
In conclusione Pettinari ricorda che di fronte a fenomeni nevosi intensi serve la collaborazione di tutti, istituzioni e persone. “È chiaro che la nostra priorità è la sicurezza dei lavoratori, operare sulla neve non è una passeggiata e quando ci sono situazioni di pericolo blocchiamo l’intervento. È successo, ad esempio, tra la notte del 25 e il 26 gennaio scorso: in altitudine c’era una bufera di neve e per tutelare le persone abbiamo sospeso l’intervento notturno per riprenderlo nel giorno successivo. Questa decisione salvaguarda chi sta lavorando ma al tempo stesso anche chi si muove in auto, che potrebbe improvvisamente, trovarsi in situazioni molto difficili. In montagna non ci si può avventurare”.
Le sbarre dei passaggi a livello restano abbassate per circa mezz'ora, il traffico va in tilt. È quanto avvenuto nel primo pomeriggio odierno nelle principali arterie stradali di Macerata, da via Mattei, a via Roma e via Spalato.
Il problema si è verificato sulla linea regionale che collega la stazione di Civitanova Marche a quella di Macerata, per via della mancata chiusura di uno dei passaggi a livello posti lungo il percorso a causa di un guasto improvviso mentre il treno era in transito, simile a quello riscontrato circa una settimana fa in via Roma (leggi qui).
Il convoglio è stato bloccato per diversi minuti, con conseguente ritardo nell'arrivo a destinazione presso la stazione di Macerata. Le sbarre, in ogni caso, si sono abbassate in automatico in base all'orario d'arrivo previsto dalla tabella di marcia. La situazione è stata ripristinata proprio in questi minuti, con conseguente deflusso del traffico.
Numerose segnalazioni sono pervenute alla Polizia Locale di Macerata, per via dei disagi causati agli automobilisti nella giornata di Carnevale.
"Se è vero che le nostre mense sono inserite all’undicesima posizione nella classifica nazionale di una rivista online dedicata al tema, è anche vero che sono precedute da altre importanti realtà il cui sistema organizzativo si discosta molto dal nostro e i cui punti di forza non sono la cucina interna ma altri e importanti fattori: cibo sano, locale, legato alle stagioni, cucinato bene, esperti di riferimento, controllo costante con tutte le professionalità coinvolte. Per cui forse le nostre mense non sono così perfette come si tende a definirle e se il servizio fosse stato di qualità sicuramente non ci saremmo mossi".
A dirlo è l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta dopo che ieri, in Consiglio comunale, si è discusso del progetto di sperimentazione che si sta analizzando in relazione alle mense scolastiche.
"Mense per le quali il bilancio comunale investe pesantemente – continua l’assessore Cassetta -. E che abbiamo scoperto non dotate tutte della stessa strumentazione per preparare un cibo sano e nutriente. Dotate di uno solo abbattitore per 13 mense (installato solo a dicembre 2020) non tutte organizzate con personale adeguatamente formato e aggiornato (solo sei le ore di formazione fatte dai cuochi lo scorso anno). Mense che occupano 43 tra cuochi e aiuto cuochi, chi a tempo pieno chi part-time, 7 scodellatori esterni per una produzione media giornaliera di 1646 pasti. Mense che benché per molti genitori funzionino bene potrebbero, secondo il nostro parere, essere ulteriormente migliorate grazie a una possibile riorganizzazione che stiamo analizzando da mesi e che continueremo ad analizzare avendo come obiettivo quello di una mensa di qualità e partecipata dato che tutti saranno coinvolti in percorsi di approfondimento, controllo, proposte e suggerimenti".
"Mense che nel bilancio comunale creano un disavanzo annuo di 1.254.351,00 stando ai dati dell’ultimo bilancio 2019 - continua la Cassetta -. Un disavanzo che purtroppo pesa nel bilancio comunale benché riceva un rimborso dal Ministero di circa 200mila l’anno per il Progetto Mense Verdi Bio. Un disavanzo creato da un costo del personale che pesa sul servizio offerto in modo pesante, con costi per oltre 1 milione di euro a fronte di costi per il cibo di circa la metà. La sperimentazione che stiamo valutando permetterebbe un accantonamento ipotizzato di circa 60mila euro, senza nessun licenziamento e nessun taglio al personale. Sessantamila euro che sono di tutti e che, nel caso specifico, saranno destinati per una educazione alimentare e per un controllo maggiore".
"L’ipotesi che stiamo ancora vagliando, dopo aver coinvolto cuochi, dirigenti, genitori con i Comitati mensa, Asur, ascoltato esperti e consulenti è quella di provare ad ampliare un sistema che funziona per la scuola Padre Matteo Ricci da tre anni e non ha mai creato criticità. Non si tratta di un processo di esternalizzazione, non sarà eliminato il biologico e non ci sarà nessun catering dal momento che il processo di preparazione dei pasti rimane totalmente in gestione diretta; nessuna mensa interna verrà smantellata nell’ipotesi allo studio – ha chiarito l’assessore all’Istruzione -. Da sempre i pasti vengono anche trasportati alla scuola IV Novembre, via Verdi, Primaria della Pace, e Natali un giorno a settimana. L’unica variante, rispetto a oggi, risiede nel fatto che nelle mense riceventi il secondo piatto e il condimento verranno trasportati da una mensa a un’altra con un tempo di percorrenza di pochi minuti garantendo massima sicurezza e qualità di modo da garantire tutte le proprietà organolettiche del cibo che non subirà sbalzi termici".
"A tal proposito ricordo che anche attualmente il cibo viene cotto prima e mantenuto a temperatura fino al momento del servizio. Verrà stilato inoltre un aggiornamento del Piano di autocontrollo che prevede la rilevazione puntuale delle temperature del cibo presso la mensa di destinazione. Le mense serventi sono state scelte nelle immediate vicinanze di quelle riceventi. La preparazione del cibo da veicolare è suddivisa in più mense proprio per non creare squilibri e sovraccarichi di lavoro e consentire che la cura del pasto non venga alterata" puntualizza Cassetta.
"La nuova organizzazione consentirebbe una riduzione delle ore lavorative, corrispondenti a tre unità di personale a tempo pieno; le prossime cessazioni dal servizio di personale di ruolo, quindi, non verranno rimpiazzate. Si riducono anche le ore di scodellamento (-36 ore settimanali) – ha aggiunto l’assessore -. Abbiamo già preso contatti con l’Università, con lo Slow Food Marche e con esperti e nutrizionisti di fama nazionale per programmare una serie di lezioni e progetti di sensibilizzazione sul tema. Inoltre è stato espressamente chiesto alla Regione di poterci coinvolgere in programmi e progetti legati ai Distretti del Cibo Biologico che possano permetterci, appena scadrà l’appalto di fornitura, di rivedere il piano di acquisto dei prodotti per le mense".
"Nessuno ha intenzione di mettere a rischio la sicurezza alimentare dei nostri alunni, nessuno ha intenzione di licenziare il personale, nessuno ha intenzione di smantellare 13 mense per il cui allestimento e funzionamento sono stati spesi dei soldi pubblici, ma crediamo sia un dovere e diritto poter analizzare le varie questioni che sono state poste da una parte della popolazione senza pregiudizi o pressioni, ascoltando tutti e rispettando le idee di tutti" ha concluso la Cassetta.
È online il bando per partecipare al “Premio Antonio Megalizzi” istituito dall’Università di Macerata in collaborazione con Pindaro Eventi destinato a tesi di laurea magistrale discusse nell’Ateneo maceratese nell’ambito delle scienze politiche e sociali.
Chi era Antonio Megalizzi? È stato un giornalista italiano, ideatore e caporedattore di Europhonica, un network che riunisce varie radio universitarie italiane con l'obiettivo di raccontare agli studenti le dinamiche dell'Unione Europea. È scomparso prematuramente a seguito dell'attentato di Strasburgo dell'11 dicembre 2018, dove si trovava per seguire l'ultima plenaria dell'anno del Parlamento europeo. Megalizzi sognava un’Europa più unita e inclusiva.
Per mantenere vivo il suo messaggio, UniMc ha bandito una borsa di studio da 2.500 euro per tesi che mettano in risalto orizzonti e idee per l’Europa nell’ottica di un umanesimo innovativo, capace di tenere insieme passato e futuro. Tra le possibili linee tematiche oggetto delle tesi ci sono: la questione della cittadinanza, l’identità in ottica storico-filosofica, la dimensione comunicativa e il ruolo dei media, il dialogo interreligioso, l’evoluzione dell’Unione europea, le politiche e i diritti, ecologia e sostenibilità, migrazioni e generazioni.
La Commissione, nominata dal rettore, valuterà le tesi dei candidati al premio in base a criteri predefiniti come l’originalità dell’elaborato, il rigore scientifico e metodologico, la completezza di trattamento dell’argomento e dei risultati. La graduatoria sarà pubblicata online. Le domande di partecipazione vanno inviate entro il 31 agosto. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il sito www.unimc.it alla sezione Ateneo, bandi e concorsi.
"La nomina dell'avvocato Giulianelli come garante dei diritti della persona è un atto fazioso e arrogante, frutto di un mercimonio tra le componenti della maggioranza". È quanto afferma il presidente del gruppo consiliare regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
"Seppur con poche speranze, avevamo auspicato che la destra-destra al governo della Regione Marche mostrasse più rispetto istituzionale e maggiore considerazione per un tema delicato come quello dei diritti. Invece, ancora una volta, dobbiamo prendere atto di una decisione frutto di faziosità, arroganza e inadeguatezza, che, nello specifico, va a ledere i principi di autonomia e imparzialità richiesti dalla figura dell’Ombudsman".
"Come già detto, non intendevamo chiedere alla maggioranza di rinunciare alle proprie prerogative - aggiunge -, ma ci sembrava che intorno alla scelta del profilo cui affidare la tutela dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione per i prossimi cinque anni, ci si potesse confrontare in maniera serena e costruttiva per il bene della collettività".
"L’imposizione del nome dell’avvocato Giancarlo Giulianelli, noto anche per essere stato il legale di Luca Traini, protagonista nel 2018 della drammatica sparatoria per le vie del centro di Macerata contro persone di origini sub-sahariane, rappresenta una radicale negazione di questo metodo. La nostra contrarietà non deriva tanto dalla sua legittima collocazione politica, quanto dalla sua candidatura a sostegno dell’attuale presidente Acquaroli nelle ultime elezioni regionali, che pregiudica a nostro modo di vedere, la sua indipendenza" accusa Mangialardi.
"La sua nomina, infatti, appare come un vero e proprio mercimonio tra le diverse componenti della maggioranza, che squalifica la figura del Garante dei diritti delle persona, riconducendola a oggetto di sottobosco governativo per collocare chi non è riuscito a entrare in consiglio regionale attraverso la sana competizione elettorale" conclude il capogrugruppo regionale del Pd.
Alle prime ore del mattino di sabato scorso, al culmine di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dal Procuratore Giovanni Giorgio, i poliziotti della Squadra Mobile, guidati dal Commissario Capo Matteo Luconi, hanno portato a termine 13 misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP presso il Tribunale di Macerata, dottor Bonifazi nei confronti di altrettanti cittadini extracomunitari, tutti di nazionalità nigeriana, responsabili del delitto di spaccio di eroina ceduta nel periodo compreso tra gennaio 2017 e ottobre 2020.
L’individuazione di tutti i singoli episodi di spaccio delle sostanze stupefacenti, ha permesso di ricostruire una definita reta di illegalità nella città di Macerata: svariate cessioni di eroina fatte da 18 cittadini nigeriani, di cui 13 destinatari delle misure di custodia cautelare in carcere e 5 denunciati all’Autarità Giudiziaria in stato di libertà.
L’indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobilee si è sviluppata anche attraverso l’effettuazione di molteplici servizi di appostamento e di pedinamento, che hanno consentito di ricostruire il modus operandi degli spacciatori. Ognuno, dislocato autonomamente sul territorio, riforniva più tossicodipendenti. I pusher venivano immediatamente rimpiazzati, dopo un determinato periodo di spaccio, con connazionali provenienti da altre province, al fine di eludere i controlli e le indagini delle Forze dell’Ordine.
Nel corso dell’operazione, sono state eseguite mirate perquisizioni domiciliari, col supporto di operatori dei reparti Prevenzione Crimine e dell’Unità Cinofili della Questura di Ancona.
Tra gli spacciatori già catturati sabato scorso, tutti senza fissa dimora, in esecuzione del provvedimento del GIP,c’è anche il cittadino nigerino arrestato in flagranza di reato il giorno prima per resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini di spaccio, dopo un rocambolesco inseguimento in auto avvenuto a Morrovalle.
Il soggetto – una volta notato il personale della Questura ha ingoiato 14 ovuli di eroina, avendone spacciato uno- in precedenza - ad un tossicodipente.
I particolari sull'operazione sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa, presso la caserma "P.Paola" di via dei Velini, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica Giovanni Giorgio, del Questore della provincia di Macerata Vincenzo Trombadore e del Commissario Capo Squadra Mobile Macerata, Matteo Luconi.
“Le 13 ordinanze adottate dal GIP attestano il persistente impegno del personale della squadra mobile della Questura di Macerata nel contrasto alla criminalità extracomunitaria – ha esordito il Procuratore Giorgio - in questo caso specifico parliamo di quella nigeriana, una comunità presente a Macerata che avuto il suo momento di triste fama nell’omicidio di Pamela Mastropietro, e che oggi prosegue con la sua attività illecita ma portata avanti con modalità diverse rispetto al passato”.
“Prima avevamo delle zone fisse in cui si svolgeva il mercato della droga mentre ora, a seguito delle attività di controllo, gli spacciatori arrivano da fuori Macerata attuando quella tecnica che in gergo viene chiamata 'mordi e fuggi' – spiega il Procuratore Capo della Repubblica - ovvero si dirigono in determinati luoghi dove effettuano la compravendita e poi ,dopo aver riscosso l’incasso, tornano nei paesi vicini in cui risiedono. La particolarità di questi soggetti è data dal fatto che quando si accorgono che sono sotto osservazione dalla polizia giudiziaria, o si disfano delle dosi in loro possesso oppure le ingeriscono con evidente rischio per la loro incolumità - sottolinea – I consumatori di sostanze stupefacenti in questa provincia sono presenti in un numero significativo quindi parallelamente la domanda è elevata”.
“Il nostro compito è quello di svolgere un’azione repressiva – conclude Giovanni Giorgio - più forze di polizia sono presenti sul territorio, compresa la Locale, maggiore sarà l’effetto deterrente in quanto quando un soggetto che vuole spacciare si accorge che è un attività difficile da realizzarsi per via dei controlli a qual punto la situazione generale potrà solo migliorare”.
“L’attività di indagine è nata a fine 2019 e ha messo in luce un duplice dato – ha illustrato Matteo Luconi Commissario Capo Squadra Mobile Macerata- il primo denota la professionalità dei soggetti destinatari delle misure cautelari e il secondo riguarda la mobilità degli stessi”.
“Tutti questi soggetti smerciavano in maniera capillare le sostanze stupefacenti negli ambiti cittadini del capoluogo – ha precisato - è stato accertato che l’eroina veniva trasportata in ovuli messi in bocca e questo risalta la scaltrezza ma anche la loro pericolosità sociale. Dopo un periodo determinato di spaccio i soggetti venivano strategicamente rimpiazzati per rendere più difficile la loro identificazione da parte delle forze di Polizia”.
“I nostri controlli hanno ricostruito una rete di spaccio in ambito cittadino che abbraccia un periodo che va dal 2017 al 2020 – ha chiarito il Commissario Luconi - è stato inoltre accertato che le singole cessioni hanno assicurato un notevole profitto e ogni dose di sostanza stupefacente, corrispondente a 0,5 grammi, veniva pagata circa 25-30 euro”.
L’Ufficio del Garante regionale dei diritti della persona ha un nuovo titolare. Si tratta dell’avvocato maceratese Giancarlo Giulianelli che è stato eletto alla votazione di ballottaggio (nelle precedenti quattro votazioni non era stato raggiunto il quorum dei 2/3 dei votanti) dall’Assemblea legislativa con 18 preferenze contro le 9 attribuite all’avvocato del foro di Ancona, Manuela Caucci.
Giulianelli succede nell’incarico all’avvocato anconetano Andrea Nobili, il quale aveva comunicato pubblicamente l’intenzione di non ripresentare candidatura.
Da oggi, 16 febbraio, fino a domenica 21 febbraio il parco di Villa Lauri e i Giardini Diaz rimarranno chiusi al pubblico.
La chiusura delle due aree verdi si è resa necessaria a causa delle condizioni del terreno, con presenza di neve e ghiaccio, che delle alberature. Ad oggi, infatti, non possono essere garantite le condizioni di fruizione in sicurezza di entrambi i parchi che riapriranno però regolarmente lunedì prossimo, 22 febbraio, con il consueto orario 8 – 16.30.
Si è avviata oggi presso la sede del Dipartimento Dipendenze Patologiche a Macerata - in accordo con la Direzione Generale Area Vasta 3 - la prima somministrazione di vaccino anti Covid-19 per tutti gli ospiti e gli operatori presenti nelle comunità di recupero dalle dipendenze della Provincia. Un passo realizzato tra i primi nelle Marche e in Italia, quindi un impegno vaccinale aggiuntivo, non scontato, che grazie all'impegno degli operatori del DDP si affianca a quello principale.
"I nostri medici e i nostri infermieri si sono già messi a disposizione in questo anno di emergenza contribuendo alla somministrazione di tamponi rapidi; i tamponi sono stati per lungo tempo la principale arma di prevenzione, ora che abbiamo il vaccino i miei operatori non si sono fermati, tutt'altro, grazie alla loro disponibilità metteremo in sicurezza le strutture di recupero e i loro ospiti".
Le parole di Gianni Giuli, Direttore del DDP AV3, sottolineano la dedizione che ormai abbiamo imparato a conoscere degli operatori sanitari. Avviando le operazioni vaccinali di oggi ha concluso così: "Ringrazio il mio staff. Ringrazio le comunità per la collaborazione, infine ringrazio la dott.ssa Daniela Corsi e il dott. Alberto Tibaldi che ci hanno messo nelle condizioni di allestire questa impresa e sono venuti a presenziare l'inizio delle operazioni.".
La Direttrice Daniela Corsi poco prima della prima iniezione di oggi si è rivolta al personale: "Da medico, che fino a pochi mesi fa era insieme a voi sul campo a fronteggiare l'emergenza, vi ringrazio per quel che state facendo, il vaccino è l'unica arma risolutiva che abbiamo a disposizione e dobbiamo procedere a diffonderlo il più velocemente possibile"; in seconda battuta ha insistito sulla necessità di operare in un'ottica di difesa del singolo e della comunità: "I soggetti fragili hanno la precedenza. Le persone che oggi verranno per il vaccino devono essere tutelate perché si sono affidate a noi, alle nostre strutture, stanno con fatica e impegno seguendo un percorso terapeutico e sappiamo che alcune di loro hanno patologie correlate che compromettono le difese immunitarie."
Appoggiandosi alle parole della Direttrice appare utile rimarcare come le comunità di recupero siano strutture sanitarie a tutti gli effetti. Il piano iniziato oggi permette di non lasciarle indietro, così da garantire protezione ai malati, alle loro famiglie, agli operatori che vi operano, e infine anche al resto del tessuto sociale, poiché possono divenire luogo di focolai, che a loro volta rischiano di avviare contagi su ampia scala.
"Quella che stiamo correndo è una maratona, in cui non bisogna mollare mai e rilanciare anzi l'azione. La fase 1 ci ha visto andare spediti, entrando nella fase 2 ci vuole la stessa determinazione.", l'intervento di Alberto Tibaldi, Direttore del Dipartimento Prevenzione, ha anticipato anche la prossima tappa di questa maratona: "Dal 20 febbraio 2021 inizieremo con tutti gli over 80 della provincia di Macerata. Un enorme grazie a tutto il personale che con i suoi sacrifici sta consentendo l'esecuzione del piano vaccinale".
Il piano specifico per le comunità di recupero prevede la somministrazione del vaccino Pfizer scaglionando i contingenti provenienti dalle strutture nel corso della settimana, per completare prevedibilmente la prima dose entro venerdì 19 febbraio. Si procederà alla seconda dose dopo i 21 giorni previsti dal protocollo.
La procedura nel suo complesso impegna lo staff infermieristico del DDP per un rilevante orario aggiuntivo che è stato possibile integrare grazie alla disponibilità della dott.ssa Mara Buccolini, Direttrice Servizio Professioni Sanitarie. Per aiutare il DDP a effettuare le operazioni in velocità e sicurezza la Direzione dell'Area Vasta ha pure messo a disposizione due medici veterani: la dott.ssa Donella Pezzola, già Direttrice del Distretto Sanitario, e il dott. Luigi Saitta, "in prestito" dal Servizio Continuità Assistenziale.
Come avevano fatto già in precedenza davanti agli inquirenti, hanno scelto ancora di non rispondere alle domande, questa volta del gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni, Arianna Orazi, 49 anni, e il figlio Enea Simonetti, 20 anni.
Entrambi sono stati arrestati il 12 febbraio scorso con l'accusa di aver concorso nell'omicidio premeditato pluriaggravato (minorata difesa) di Rosina Carsetti, 78enni, madre di Arianna e nonna delle 20enne, in concorso con il marito di lei Enrico Orazi, 79 anni, indagato in libertà.
L'anziana era stata strozzata in casa tra le 17 e le 17.20 della scorsa vigilia di Natale.
I familiari avevano raccontato di una rapina finita in tragedia commessa da un rapinatore solitario, poi scappato; l'accusa non ha mai creduto a questa versione dei fatti e, tra ammissioni parziali del giovane, intercettazioni e altri accertamenti tecnici, ha chiesto e ottenuto le misure cautelari per due dei tre indagati accusati anche di simulazione di reato, maltrattamenti e di estorsione.
Dietro l'omicidio, sostiene l'accusa, una difficile convivenza tra Rosina, che il 19 dicembre aveva anche chiesto aiuto a un centro anti-violenza, e gli altri familiari, rapporti deteriorati anche per motivi economici.
Per l'interrogatorio di garanzia, la Orazi, ora in carcere a Villa Fastiggi di Pesaro, è stata portata in Tribunale a Macerata. Assistita dai propri legali, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Stessa scelta da parte del figlio che, in videocollegamento dal carcere di Montacuto (Ancona), è rimasto anche lui in silenzio.
Enrico Orazi, non sottoposto a misure cautelari, si trova invece in un albergo. La villetta di via Pertini, luogo del delitto, è ancora sotto sequestro.
Il prossimo 16 settembre, durante il Salone del Camper di Parma, la fiera più importante dedicata al turismo itinerante, la Federazione nazionale Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia assegnerà al Comune di Macerata la Bandiera Gialla destinata a strutture e località che si distinguono per investimenti in accoglienza e servizi a favore del “Turismo del movimento”.
La comunicazione è arrivata dall’A.C.T. Italia, Associazione Campeggiatori Turistici e il nominativo di Macerata è già stato inserito nel sito dell’associazione che vanta più di 90 Club sparsi in tutto il territorio nazionale. Macerata, dunque, tra le destinazioni del turismo in libertà. Una grande opportunità per valorizzare il territorio e incentivare ogni forma di turismo sostenibile e grazie alla quale Macerata entra a far parte di un network, quello dei campeggiatori, importante anche per i suoi numeri e che sicuramente rappresenterà un veicolo promozionale per la città.
La procedura per ottenere il prestigioso riconoscimento era stata attivata lo scorso novembre su iniziativa dell’assessore al Turismo Riccardo Sacchi: “Siamo partiti da un’azione ricognitiva sulle componenti materiali e immateriali utili a rafforzare l’attrattività della città – afferma l’assessore– e questo rappresenta sicuramente un altro passo nella direzione intrapresa: comunicare la città, rispondere alle esigenze degli operatori locali e valorizzarne l’impegno, far crescere in varietà e qualità l’offerta turistica territoriale, generando in questo modo un sistema virtuoso di vantaggi reciproci”.
“Siamo contenti di questo riconoscimento – interviene l’assessore ai Parchi pubblici Paolo Renna -. Un motivo in più per conoscere i nostri splendidi parchi e i musei della città”.
Il Comando della Polzia locale ha emesso un’ordinanza che modificherà temporaneamente la circolazione stradale in via Tucci, piazzale Maurizio Serra e strada comunale Torregiana, per consentire all’Apm di effettuare lavori di riparazione e rifacimento delle condotte fognarie nell’area davanti al Palazzetto dello Sport di Fontescodella.
Il provvedimento prevede, da mercoledì 17 febbraio fino al 27 febbraio, e comunque fino al termine dei lavori in:
via Giuseppe Tucci
- restringimento della carreggiata nel tratto di strada prima della rotatoria;
- passaggio obbligatorio, in base all’avanzamento del cantiere, per mantenere due corsie di marcia delle dimensioni di 3 metri;
- limite massimo di velocità di 30 Km/h, nel tratto interessato dai lavori;
- divieto di sorpasso, nel tratto interessato dai lavori;
Piazzale Francesco Serra
- senso unico alternato “ a vista”, nel tratto interessato dai lavori, con precedenza ai veicoli in uscita;
- divieto di sosta con rimozione coatta, nel piazzale ove necessario per lo svolgimento dei lavori e garantire la fluidità della circolazione;
Strada comunale “Torregiana”
- divieto di transito nel tratto interessato dai lavori, per i veicoli provenienti dalla rotatoria di via Tucci.
Vendevano prodotti contraffatti tramite il web: denunciate tre persone e sequestrati beni per 60mila euro
Operazione della Compagnia di Macerata che, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Macerata – Dott. Giovanni Giorgio, ha individuato tre soggetti residenti nella provincia maceratese, facenti parte dello stesso nucleo familiare che, attraverso la creazione di “gruppi” su piattaforme di alcuni social, pubblicizzavano e vendevano capi di abbigliamento e accessori, borse e pelletterie contraffatti, riconducibili a note griffe della moda (Gucci, Dior, Louis Vuitton, Nike, Burberry e Adidas).
I tre soggetti, due italiani ed un extracomunitario, molto esperti nell’utilizzo dei social network, acquistavano in paesi extracomunitari, quali Turchia, Marocco e Cina, ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi d’alta moda contraffatti, che arrivavano nel nostro Paese attraverso corrieri internazionali.
Il pagamento dei prodotti ai propri fornitori veniva effettuato anticipatamente da parte dei tre, attraverso il servizio “money transfer”, oppure utilizzando la procedura “Paypal”.
Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per ricevere il pagamento da parte dei propri clienti dei prodotti contraffatti ordinati: infatti, gli indagati richiedevano in anticipo il pagamento del capo acquistato, facendo accreditare i relativi importi su carte di credito ricaricabili, rendendo, così, difficoltosa la possibile individuazione.
Al fine di verificare l'autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi si sono, tra l’altro, avvalse di un consulente tecnico esperto informatico in materia di contraffazioni, appositamente nominato - Pietro Dal Ben, il quale ha effettuato specifiche perizie su alcuni prodotti sequestrati nell’ambito di una perquisizione effettuata presso la residenza delle persone coinvolte.
Le indagini esperite hanno permesso di risalire alla vendita di circa 12.000 capi contraffatti, costituiti, nella maggior parte dei casi, da “set” composti da scarpe, borsa e portafoglio, griffati, con un giro d’affari di circa 120.000 euro ed un profitto netto conseguito per circa 60.000 euro.
Nell’ambito dell’inchiesta, il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata – Dott. Claudio Bonifazi – su richiesta del Procuratore della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, del profitto del reato - pari a circa 60.000 euro - di somme di denaro ovvero di beni ed altre utilità nella disponibilità degli indagati, sino a concorrenza di detto importo.
I finanzieri hanno quindi dato esecuzione al provvedimento del Giudice, procedendo al sequestro di oltre 6.000 euro, tra denaro detenuto su conti bancari e postali e gioielli, nonché di una porzione di due appartamenti siti nella provincia di Macerata, riconducibili ai soggetti implicati nell’attività illecita.
La posizione degli indagati verrà inoltre approfondita sotto l’aspetto fiscale, in quanto l’attività posta in essere dai tre, oltre a configurarsi illecita in materia di tutela dei marchi, è stata svolta in totale evasione d’imposte.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1120 tamponi: 601 nel percorso nuove diagnosi (di cui 106 nello screening con percorso Antigenico) e 519 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 21,3%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 128 (23 in provincia di Macerata, 90 in provincia di Ancona, 5 in provincia di Pesaro-Urbino, 2 in provincia di Fermo, 2 in provincia di Ascoli Piceno e 6 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (21 casi rilevati), contatti in setting domestico (16 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (65 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (5 casi rilevati). Per altri 15 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 106 test e sono stati riscontrati 15 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 14%.
Diminuisce di 7 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 620, di cui 83 in terapia intensiva (+ 3 rispetto a ieri). Sono, invece, 14 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 117 pazienti: 45 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 16 a Camerino. Altri tre pazienti sono ospitati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 21,29% oggi, rispetto all'14,46% di ieri.
La neve a Macerata caduta nei primi giorni del weekend ha causato solo qualche piccolo disagio facendo comunque scattare da subito il 'piano neve' messo a punto dal Comune.
Arterie principali e strade secondarie sono state immediatamente ripulite tant’è che non è stata resa necessaria la sospensione delle attività didattiche in tutti gli istituti di ogni ordine e grado in quanto il trasporto pubblico urbano ha svolto la sua regolare attività.
Chiusa in via precauzionale solamente via dei Velini e gli unici disagi alla circolazione si sono registrati nella giornata di ieri in via Dante Alighieri a causa di un grosso ramo che spezzatosi e finito sopra ad una autovettura parcheggiata(leggi l’articolo)
Questa mattina gli operai comunali hanno passato a rassegna tutti gli alberi della via mettendone in sicurezza i rami. Un lavoro preciso e volto a scongiurare il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose sia per i pedoni sia per i conducenti di mezzi.
In via Piave questo pomeriggio sono invece intevenuti due automezzi dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza di un arbusto che si era piegato in maniera preoccupante a causa della troppa neve.
Nessun problema per il traffico veicolare invece dopo le forti gelate di questa notte: “Comunico che anche nella giornata di oggi, grazie al lavoro dei dipendenti comunali, i mezzi spargisale stanno raggiungendo le vie della città – ha annunciato il Sindaco Sandro Parcaroli - Cerchiamo di prestare la massima attenzione perché sono previste temperature in picchiata nella notte. Ricordo che domani le scuole saranno regolarmente aperte”.
“Intendo manifestare tutta la mia contrarietà e la protesta per le scelte che il Partito Democratico ha orientato nell'indicazione dei Ministri del nuovo governo di Mario Draghi - a dirlo è il Consigliere Regionale del Gruppo Assembleare Partito Democratico Romano Carancini - Ancora una volta spicchiamo per incoerenza. Nessuna donna in delegazione e, guarda caso, tutti e tre i capicorrente del partito".
Questa è la reazione di Carancini dopo che il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha sciolto la riserva e ha accettato ufficialmente il compito di formare il nuovo governo tecnico-politico che avrà al suo interno sia ministri tecnici (8) appunto che proventi dai partiti (15). L’ex presidente della Bce dopo aver incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha elencato i nomi dei componenti del nuovo esecutivo, che vanno dalla Lega, dai Cinque Stelle fino a Forza Italia con Roberto Speranza (Leu), confermato alla Salute.
Per il PD confermati Lorenzo Guerini alla Difesa, Dario Franceschini alla Cultura, che viene separata dal Turismo, ed entra poi Andrea Orlando al Lavoro.
"Mi chiedo come possiamo credibilmente contestare sui nostri territori scelte di arretratezza politica se poi il PD nazionale sconfessa con i fatti le nostre battaglie culturali e ci delegittima nelle nostre comunità. È evidente che di questo passo le persone non potranno mai vederci come una scelta diversa, di vera democrazia - sottolinea l'ex sindaco di Macerata - Noi siamo il PD e le parole che seguono sono quelle di Walter Veltroni all'atto fondativo del 2007:
'Il Partito democratico, il partito che dovrà dare l'ultima spallata a quel muro che per troppo tempo ha resistito e che ha ostacolato la piena irruzione della soggettività femminile nella decisione politica e nella vita del Paese. La rivoluzione delle donne ha affermato in tutte le culture politiche il principio del riconoscimento della differenza di genere come elemento costitutivo di una democrazia moderna. È questa esperienza che dovrà essere decisiva, fin dal momento della fondazione del nostro partito'.
"Ecco, abbiamo tradito, ancora una volta, quello per cui siamo nati - tuona Carancini - Un altro passaggio dei nostri capi nazionali che rende ancor più ripida la salita di chi, sui territori, si confronta con le persone e cerca di riavvicinarle, anche deluse da destre violente, populiste, sovraniste e autarchiche".
"Dichiara il segretario Nicola Zingaretti che ci rifaremo con i sottosegretari - continua il Consigliere PD della Regione Marche - Il contentino che è ancor peggio del buco e che dovrebbe spingere le donne del PD a rinunciare a qualsiasi incarico del c.d. sottobosco dei sottosegretari, lasciando al gruppo dirigente tutta la responsabilità di un passaggio che offende le donne e gli uomini che credono ancora nei valori fondativi del Partito Democratico.
"Un secondo aspetto che non può essere taciuto è la dittatura dei capicorrente - spiega - Ho letto con sincera speranza le parole di Stefano Bonaccini nell'intervista a Repubblica di questa settimana sul futuro di un partito capace di dialogare nel pluralismo delle sensibilità e sulle idee, ma senza che prima di esse conti l'incancrenimento delle correnti e tutto ciò che ne consegue - aggiunge -Uomini, solo uomini per tutte le stagioni, che pontificano strategie, perdono consensi, collegi ma continuano, anche con supponenza, a rivestire sempre ruoli di potere e condizionamento".
"Dobbiamo confrontarci e ricostruire un Partito Democratico che trovi nei valori fondativi del 2007 la forza e il coraggio della strada maestra - chiosa Carancini - Un segno di coraggio lo chiedo Giovanni Gostoli e alla direzione regionale affinché, con una nota netta, rappresentino formalmente e immediatamente al Segretario Nicola Zingaretti tutto il senso della frustrazione di una base di iscritti e simpatizzanti che non può più sopportare la colpevole incapacità nel guidare un partito popolare senza rispettarne i suoi stessi valori fondativi.”
Un incontro cordiale, utile e costruttivo quello di stamattina tra il nuovo Questore di Macerata Vincenzo Trombadore ed i vertici di CNA Macerata.
Ad accogliere il Questore, il Presidente dell’Associazione di categoria Giorgio Ligliani ed il Direttore Luciano Ramadori.
“La CNA – ha detto il Presidente Ligliani – è disponibile con la propria rete di imprese per segnalare le criticità dei vari territori”. Il Direttore Ramadori ha quindi posto l’accento sulla ricostruzione post-sisma e della sua potenziale appetibilità per interessi illeciti della malavita organizzata: “le misure che si stanno mettendo in campo per il controllo degli accessi ai cantieri vanno nella giusta direzione di contrasto ad eventuali infiltrazioni; le ditte locali purtroppo non basteranno a coprire l’immane domanda e sarà quindi inevitabile aprirsi a ditte esterne”.
Il Questore ha ascoltato con attenzione le istanze presentategli da CNA, auspicando la creazione di una rete di fiducia tra tutte le associazioni di categoria e le imprese da esse rappresentate con le istituzioni ed i loro rappresentanti sul territorio: “la sicurezza pubblica è un bene di tutti – ha detto il dottor Trombadore – ed è importante la collaborazione di ciascun attore sul territorio affinché ognuno e tutti possano beneficiare delle migliori condizioni per vivere e per lavorare. Su questo campo non esistono competizioni o personalismi ma solo condivisione di obiettivi definiti, disponibili, concreti e visibili a tutte le imprese e alle loro associazioni di rappresentanza. Imprese e cittadini non devono essere solo destinatari ma parte attiva in uno scambio virtuoso che porti tutta la comunità ad attivare una sicurezza pubblica integrata”.
Il Presidente CNA Ligliani, consegnando al Questore una copia del libro sulla storia della CNA maceratese, ha quindi espresso un sincero elogio per questa attività di ascolto che il Questore sta portando avanti molto alacremente: “è rassicurante per tutti poter contare su interlocutori attenti e sensibili che condividono insieme a noi i valori più saldi della nostra tradizione artigiana come il rispetto delle regole, il mutuo aiuto e l’attaccamento al territorio”.
Prosegue il momento magico di Macerata che raccoglie la sesta vittoria di fila, quinta in trasferta. Dopo un inizio difficile, con i padroni di casa bravi ad andare in vantaggio e controllare il set, i biancorossi si sono bloccati e negli ultimi punti hanno ribaltato il risultato aprendosi la strada verso la vittoria. Nel secondo e terzo set non c'è stata storia per Bolzano, la Med Store ha fatto valere l'esperienza dei propri campioni ma anche la qualità dei giovani. Un'altra prestazione di livello che conferma l'ottima forma della squadra, peccato solo per l’infortunio patito da Margutti al quale vanno gli auguri di un pronto rientro.
LA CRONACA – Coach Di Pinto schiera Dennis, Ferri e Margutti, al centro Calonico e Pizzichini, Monopoli e il libero Gabbanelli. Per Bolzano Ostuzzi, Polacco e Gallo, i centrali Gasperi e Codato, quindi Maccabruni e il libero Brillo. Subito buoni ritmi e dopo un iniziale doppio vantaggio biancorosso firmato Calonico, Bolzano recupera e ribalta, 5-3. Macerata raggiunge il 5-5 grazie all'ace di Calonico ma l'equilibrio dura poco e i padroni di casa scappano sul 9-6, costringendo il coach Di Pinto al time out. Si difende bene Bolzano e mette in difficoltà i biancorossi, intanto Dennis a innescare il recupero bucando il muro di casa dopo un bel recupero di Valenti, ma gli avversari tengono il vantaggio con un Ostuzzi in fiducia e il supporto di Maccabruni, 15-13. Il coach di casa chiama il time out sul 20-18, dopo che i biancorossi recuperano due punti; Palano capisce il momento di calo dei suoi, infatti Macerata ingrana con l'ingresso di Cordano e Snippe e la partita cambia: arriva il 21-21, poi proprio il diagonale dell'olandese vale il vantaggio per i biancorossi, 21-22 e nuovo time out per Palano. Ora è Macerata a guidare ma l'ace di Maccabruni rimette tutto in gioco, 23-24 e time out Di Pinto. I biancorossi restano concentrati e Ferri mette al terra il punto che chiude il primo set. La gara riparte con Macerata avanti, è Ferri a firmare il punto del 3-6 con Bolzano che soffre mentre prova a ritrovare il buon ritmo del primo set. Macerata controlla, Bolzano è in balia dei biancorossi, la distanza si allunga ancora e Ferri trova l'ace del 5-13, poi Pizzhinici buca al centro, quindi arriva il break per i padroni di casa con l'errore in battuta di Ferri. La partita non è finita, Bolzano reagisce e accorcia, ci prova Gallo con una forte schiacciata a spingere i suoi sul 12-18, risponde però subito Ferri, di nuovo sopra al muro avversario. Macerata guida con esperienza, tenendo a distanza Bolzano, Pahor svetta e in diagonale firma il 14-23; ormai il set è in discesa e ancora Pahor, stavolta a muro, firma il punto decisivo. Bolzano riparte con nuova verve e si porta subito avanti, Macerata risponde ancora e ribalta, 5-6. Di nuovo i biancorossi provano a scappare, controllando il vantaggio con Pizzichini che con una palla lunga supera il muro e trova il 9-11. Buon momento anche di Pahor che firma due punto e manda i suoi sul 10-14, time out per coach Palano. La risposta di Bolzano passa ancora dalle mani di Ostuzzi, che risolve un lungo scambio schiacciando tra le mani del muro; non si scopone Macerata e Pahor trova l'ace, poi i biancorossi scappano sul +7 con il muro di Ferri, 13-20. Gara sotto controllo, la chiude un ottimo Pahor di forza, 17-25.
Il tabellino:
MOSCA BRUNO BOLZANO 0 MED STORE MACERATA 3
PARZIALI: 23-25, 14-25, 17-25.
Durata set: 26’, 25’, 24’. Totale: 75’.
MOSCA BRUNO BOLZANO: Codato 6, Senoner 1, Marotta, Maccabruni 2, Grassi, Brillo, Polacco 11, Anastasios, Ostuzzi 12, Gallo 3, Gasperi 8. NE: Bressan, Dalmonte. Allenatore: Palano.
MED STORE MACERATA: Snippe 4, Pasquali, Calonico 6, Pahor 8, Cordano, Dennis 8, Margutti 2, Ferri 17, Monopoli 1, Pizzichini 6, Gabbanelli, Valenti. NE: Risina, Princi. Allenatore: Di Pinto.
ARBITRI: Piubelli e Serafin.
Personale e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco, sono stati impegnati per fronteggiare le molte richieste giunte presso la Sala Operativa, interventi dovuti ad alberi caduti, autovetture finite fuori strada e persone in pericolo a causa della copiosa neve caduta nel Maceratese.
In particolare i Vigili del Fuoco sono intervenuti a Macerata in Via Dante Alighieri per un grosso ramo che spezzatosi e finito sopra ad una autovettura parcheggiata, e a Tolentino in Contrada San Martino dove una quercia e rovinata sopra ad una privata abitazione sfondando il tetto. Non si sono registrati feriti.
Nel complesso I Vigili del Fuoco in Provincia, tra la nottata trascorsa e la mattinata odierna, hanno compiuto circa 40 interventi.
Il Comune di Macerata, nel mese di dicembre, per provvedere alla regolarizzazione delle situazioni di occupazione presenti presso gli esercizi commerciali di vicinato di frutta e verdura, ha provveduto, tramite il lavoro dell’assessore al commercio e alle attività produttive Laura Laviano e il controllo della Polizia locale, a un monitoraggio su tutte le diverse situazioni presenti valutando una possibile soluzione, soprattutto in merito al problema legato all’accumulo di metalli pesanti e polveri sottili dovuto all’inquinamento da traffico, per la frutta e la verdura esposta nelle zone di maggior flusso automobilistico.
Tramite un attento studio sul campo, portato avanti anche grazie all’Ufficio Suap – Attività Produttive, si è riusciti a trovare una soluzione pratica di semplice applicazione richiedendo, a dicembre, agli esercizi stessi, di provvedere a procurarsi cassette per la frutta in plexiglass trasparente così da poter avere la possibilità di non rinunciare all’esposizione della merce e, al contempo, tutelare la salute dei consumatori. Nel mese di gennaio, grazie alla collaborazione fattiva da parte degli esercenti, tutti si sono attrezzati per essere a norma con quanto richiesto.
La Polizia locale, con il suo fattivo e concreto supporto e sotto il coordinamento del comandante Danilo Doria e del sostituto commissario Marzia Paulini, si è occupata dell’aspetto preventivo dando tempo per adeguarsi a tutte le attività interessate.
"Ho avuto il piacere di collaborare con il comando della Polizia locale che ha richiesto il mio supporto conoscendo la mia attività professionale – ha detto l’assessore Laviano -. L’utilizzo delle cassette in plexiglass, che permette di mantenere i prodotti nella loro integrità, è un aspetto che oltre a far allineare gli esercizi interessati alle normative di igiene e sicurezza degli alimenti attualmente in vigore permette di garantire la sicurezza anche in questo momento di pandemia. Tutti gli esercizi commerciali hanno mostrato la loro massima disponibilità".
"È stato raggiunto un obiettivo storico e di crescita culturale a tutela di tutti i cittadini – ha aggiunto il comandante della Polizia locale Danilo Doria -. Il fine ultimo della tutela della salute della collettività, applicando una norma di carattere nazionale, è stato raggiunto con la volontà di tutti e nelle modalità più opportune possibili. Ringrazio della collaborazione e per la sua professionalità l'assessore Laviano con cui ho condiviso sin da subito l'obiettivo da raggiungere e le modalità operative".
La soluzione è stata individuata in accordo con il servizio Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) dell’Area Vasta 3. Oltre all’utilizzo delle cassette in plexiglass, per i negozi che non hanno la possibilità di chiudere la porta, è stato fatto installare il muro d’aria per evitare l’ingresso di particelle dall’esterno.
Con delibera di Consiglio numero 9 del primo febbraio del 2021 infatti, denominata “Regolamento per la disciplina del canone patrimoniale dell’occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria”, è stato approvato il nuovo Regolamento in cui è stato inserito l’articolo 82 dedicato all’“Occupazione di suolo pubblico finalizzate all’esposizione di prodotti alimentari che specifica che “1. Le occupazioni finalizzate all'esposizione di prodotti alimentari deperibili come frutta e verdura sono autorizzabili a seguito di valutazione delle caratteristiche e condizioni specifiche di ogni singolo caso da parte degli Uffici coinvolti nell'istruttoria, comunque nel rispetto della normativa vigente in merito alla conservazione degli alimenti e alla relativa esposizione su area pubblica. 2. Le occupazioni di cui al presente articolo, se svolte su aree esposte al traffico veicolare, possono essere effettuate esclusivamente con l'utilizzo di contenitori chiusi, destinati alla conservazione a norma degli alimenti e dotati di copertura apribile, per una più efficace limitazione delle problematiche igienico-sanitarie potenzialmente connesse al consumo dei prodotti esposti. Tale copertura potrà e dovrà essere aperta esclusivamente per il tempo necessario alle operazioni di prelievo dei prodotti”.