L'abbraccio dei giovani per il Giubileo degli adolescenti: oltre 600 studenti all'Abbadia di Fiastra
Si è chiuso in un grande simbolico abbraccio riscaldato dalla voce di papa Francesco il Giubileo degli adolescenti della Diocesi di Macerata. «Vivi, ama, sogna, credi», queste le parole di speranza del Pontefice per affrontare giorni difficili. Momenti che i giovani potranno superare grazie agli insegnamenti donati dalla preghiera, dalla gioia e dalla reciprocità, dallo star bene insieme.
Ragazzi e ragazze, circa 600, tra scuole medie e superiori che, grazie all’organizzazione della Pastorale Giovanile Diocesana, in questa due giorni hanno attraversato i comuni di Tolentino e Urbisaglia prima di avviarsi insieme in pellegrinaggio all’Abbadia di Fiastra, ricordando nelle loro intenzioni il Santo Padre e il beato Carlo Acutis.
Ad attenderli il vescovo Nazzareno Marconi che, riprendendo le parole del Papa, ha impartito loro la benedizione con l’acqua santa, ricordando gli insegnamenti di Gesù nel Vangelo: «Il segreto della vita è portare frutto, avere la gioia di fare cose buone e belle durante la propria esistenza. Non dobbiamo lasciarci scoraggiare dai difetti che vediamo in noi, perché restando vicini a Gesù potremo fare grandi cose».
Ed è nel Battesimo che questa unità si presenta per la prima volta e si rinnova: «Alcuni anni fa in una Piramide è stata ritrovata un’anfora piena di semi di grano – ha continuato il Vescovo –, hanno provato ad annaffiarli e dopo 3500 anni alcuni di quei semi sono germogliati, la vita è ripresa. Uno può pensare che il proprio Battesimo non funzioni più, ma non è così, è come quel seme, per rifiorire e portare frutto basta che riceva la forza di Dio e si apra al dono dello Spirito Santo».
Dopo il momento di preghiera in Abbazia, il gruppo si è spostato al vicino campetto insieme al Vescovo e ai sindaci di Tolentino e Urbisaglia, Mauro Sclavi e Riccardo Natalini, evidentemente soddisfatti: «Questi ragazzi camminano nella speranza e nella cristianità – ha detto Sclavi –, spero sia la prima di tante esperienze simili. Tolentino non aspetta altro che riaccoglierli».
La piazza di Urbisaglia riempita di speranza è invece l’immagine scelta da Natalini: «Papa Francesco invitava i giovani a camminare come l’acqua che non ristagna, noi dobbiamo aiutarli ed essere orgogliosi di quello che è stato vissuto in questi giorni».
Giovani che, ha detto nei ringraziamenti finali don Marco Petracci, responsabile Diocesano del Servizio dell’Ufficio Pastorale Giovanile e Oratori, «si sono fidati e affidati ai loro catechisti ed educatori nel partecipare con gioia e comunione a tutti gli eventi».
Un’organizzazione che ha visto provenire partecipanti da tutte le parrocchie della Diocesi (per un totale di 750 accreditati tra giovani e adulti); e che ha coinvolto la totalità degli uffici diocesani, sfidato la pioggia e saputo superare qualche imprevisto lungo il cammino.
«È stata un’esperienza significativa che ha coinvolto tutti da Tolentino a Urbisaglia fino all’Abbadia di Fiastra – ha poi concluso il vescovo Marconi –, un’esperienza che spero potremo ripetere perché far entrare i nostri giovani con la nostra grande tradizione di fede e il nostro territorio con la natura che ci circonda è una grande attività educativa e formativa sulla quale vogliamo continuare a investire».
Commenti