Preoccupati, comprensibilmente. Vogliono sapere cosa hanno respirato durante le operazioni di spegnimento dell'incendio alla Orim. I vigili del fuoco, unitariamente, lanciano un appello per conoscere a quali rischi possano andare incontro, avendo verificato direttamente l'effetto che i liquami e i materiali interessati dal rogo hanno avuto su divise e scarponi.
"Usciamo con questo comunicato stampa in quanto fino a sabato mattina, i firmatari nonché segretari di Cgil – Cisl - Uil, Zitti Giuseppe della Cgil, Belloni Andrea e Berrè William della Fns Cisl, e Tirabasso Rocco della Uil, sono stati impegnati direttamente nelle operazioni di spegnimento ed in quelle di supporto allo spegnimento dell'incendio della ditta Orim.
Vogliamo chiedere a chi di competenza di conoscere quali rischi potrebbero derivare dalle operazioni di spegnimento che noi vigili del fuoco abbiamo eseguito nell'incendio. Ci spieghiamo meglio.
Abbiamo verificato con preoccupazione l'effetto dei liquami e dei materiali interessati dall'incendio che hanno avuto sui nostri indumenti sui nostri dispositivi di protezione individuale.
Ci chiediamo quindi se i nostri dispositivi di sicurezza siano stati sufficienti per tenere al sicuro i Vigili del Fuoco dagli effetti potenzialmente tossici di tali liquami e di tali materiali (presumibilmente anche amianto...) interessati dall’incendio.
Ce lo chiediamo con forza e pretendiamo di conoscere l'esito delle analisi dei materiali interessati dall'incendio al fine di acquisire la dovuta consapevolezza di eventuali effetti collaterali sulla salute dei nostri colleghi.
CGIL - CISL e UIL chiedono risposte chiare in merito ai rischi subiti e potenziali in seguito all'incendio dell'azienda Orim di Piediripa. Prima la sicurezza!
Dopodiché" dicono ancora vogliamo ringraziare tutta la popolazione per il sostegno che ci ha dimostrato così come vogliamo ringraziare le autorità pubbliche ed i vari sindaci dei territori che ci hanno fatto sentire il loro Grazie.
Vogliamo ringraziare anche il comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata Patrizietti per aver coordinato insieme ai vari funzionari del comando e capi turno le operazioni di spegnimento in maniera egregia.
Ma un immenso grazie ovviamente va ai colleghi di Macerata ed a quelli di tutta la regione che con dedizione ed impegno hanno scongiurato il peggio. Ottima la collaborazione tra tutti i colleghi delle province di Pesaro, Ancona ed Ascoli Piceno, che hanno fatto “squadra unica” con i colleghi di Macerata. Questa la vera forza dei Vigili del Fuoco.
Ma una precisazione: i vigili del fuoco non sono andati a spegnere l'incendio della Orim con l'intento poi di chiedere dei soldi! È giusto chiedere, così come abbiamo fatto e così come faremo in ogni ambito, la pari dignità retributiva e pensionistica dei Vigili del Fuoco alle altre forze dell'ordine, ma tale richiesta non va espressa, a parere nostro, qui sul territorio provinciale sfruttando la tragedia dell'incendio avvenuto alla Orim .
Questo soprattutto per rispetto dei Vigili del Fuoco che hanno scelto di fare questo mestiere non certo per lo stipendio ma sicuramente per la passione ed il rispetto che hanno nei confronti di questo lavoro.
Tutti i 50 e passa Vigili del Fuoco che sono intervenuti nell'incendio della Orim hanno lavorato con dedizione ed abnegazione a prescindere dallo stipendio e senza l'idea di guadagnarci qualcosa, questo perché i Vigili del Fuoco ci sono e ci saranno sempre a prescindere dal risultato delle azioni sindacali messe in campo per ottenere, ovviamente, il giusto riconoscimento economico e pensionistico per i Vigili del Fuoco".
Ventiquattro ore dopo il tremendo incendio alla Orim, l'area è rimasta completamente incustodita. La denuncia arriva da un residente della zona che, comprensibilmente, manifesta la sua preoccupazione.
Il cittadino, mentre rientrava a casa intorno alle 22.30, ha notato come il sito risultava completamente abbandonato. Dopo la richiesta di interventi sabato sera per un nuovo focolaio e altre esplosioni, l'area interessata dall'incendio domenica era incustodita. "Se va a fuoco un capannone di paglia in mezzo ad un campo, viene sorvegliato per quattro o cinque giorni. Francamente, se oltre al danno c'è anche la beffa, noi non ci stiamo...".
"Chiedo l'intervento urgente del capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Gioacchino Giomi, affinché verifichi cosa è successo e attivi gli uffici sanitari del dipartimento centrale per disporre i dovuti urgenti controlli a tutela della salute dei vigili del fuoco coinvolti nelle operazioni di spegnimento dell'incendio alla Orim di Macerata".
Così Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato autonomo Conapo, interviene in merito alla vicenda dei potenziali rischi per la salute dei pompieri intervenuti alla Orim che "si sono visti ritirare le uniformi e i dispositivi di protezione coinvolti nell'incendio".
"Questi rischi – spiega il sindacalista nazionale - sono purtroppo all'ordine del giorno per noi vigili del fuoco. E' imperativo cercare quanto più possibile di prevenirli e, qualora non possibile, di limitarne le conseguenze dal punto di vista sanitario".
"Ma mi sia anche consentito dire che noi vigili del fuoco siamo stanchi del trattamento che lo Stato ci riserva: con un rischio pari o superiore a quelli che corrono gli altri corpi dello Stato veniamo remunerati con 300 euro di meno al mese, è semplicemente vergognoso e calpesta la nostra dignità", aggiunge.
Torna, puntuale, anche oggi la consueta rubrica "Chiedilo all'avvocato", curata dall'avvocato Oberdan Pantana.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della sicurezza sulle strade e nello specifico il caso in cui l’automobilista sia distratto nella guida dall’uso vietato del telefonino o di altro strumento tecnologico, tanto da comportare un incidente mortale o delle lesioni gravissime. Di seguito le spiegazioni dell'avvocato Pantana.
Innanzitutto, bisogna ricordare che il solo fatto di utilizzare apparecchi radiotelefonici durante la guida, comporta la violazione dell’art. 173, 2° comma, del Codice della Strada, secondo il quale: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani). Inoltre, il comma 3–bis del medesimo articolo, prevede quale sanzione amministrativa il pagamento di una somma da euro 161 a euro 647; infine, viene applicata anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio.
Mentre, se da tale violazione al Codice della Strada, ne deriva un sinistro stradale dall’esito mortale, il responsabile sarà incolpato del reato di omicidio stradale, previsto e punito dall’art. 589 bis del codice penale, con la pena della reclusione da due a sette anni; infine, se dall’utilizzo di apparecchi radiotelefonici alla guida ne consegue, invece, un sinistro con lesioni gravi o gravissime, ai sensi dell’art. 590 bis del codice penale, il trasgressore andrà incontro al reato di lesioni stradali, punito con la pena della reclusione da tre mesi ad un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.
Non sempre, però, risulta agevole poter provare tale tipologia di violazione pur in concomitanza di tali tragici eventi, in quanto l’istantaneità nell’utilizzo di tali strumenti tecnologici, pur fatale per la realizzazione di tali reati, a volte non consente alla Polizia Giudiziaria poter risalire alle effettive cause di tali delitti.
Per tali ragioni, la Procura di Pordenone con la Procura Generale di Trieste, tramite la Direttiva n. 4414 del 26 giugno 2018 indirizzata agli operatori di Polizia Giudiziaria del Friuli Venezia Giulia, hanno posto in essere delle precise indicazioni, condivise sin da subito anche da altre Procure italiane, sul come porre in essere i dovuti accertamenti al fine di far emergere tali responsabilità.
Le distrazioni tecnologiche più frequenti, specifica la direttiva, sono rappresentate dall'uso dei telefonini per chattare, inviare sms, utilizzare la rubrica telefonica, telefonare o riceverne, impostare il navigatore ecc. . In questi casi il conducente perde il controllo visivo del veicolo e può provocare incidenti anche molto gravi. Per questo motivo è estremamente importante che gli organi di vigilanza pongano la massima attenzione su questi dispositivi e su tutte le ulteriori dotazioni di bordo del veicolo come telecamere e scatole nere. In caso di sinistro mortale o con lesioni gravissime, andranno quindi attivati immediatamente accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone, specifica la direttiva, ai sensi dell'art. 354 del codice di procedura penale; in particolare la Polizia Giudiziaria dovrà verificare l'orario esatto dell'incidente ed elencare tutti i dispositivi elettronici presenti sul veicolo, il loro stato unitamente al recupero dei codici di sblocco. Il dispositivo in uso all'eventuale persona deceduta dovrà sempre essere sequestrato prestando attenzione a non spegnerlo; per le persone ferite andrà richiesto il consenso degli interessati mentre i dispositivi di bordo andranno sequestrati assieme al veicolo.
Particolare attenzione andrà riposta, prosegue la direttiva, nel controllo dei dispositivi mobili in dotazione al conducente: se l'autista presterà il consenso l'apparato andrà consultato in loco con informazione sulla facoltà di fare presenziare un avvocato o persona di fiducia purché prontamente reperibile; nel verbale si darà atto di tutto quanto, ovvero se sono presenti messaggi o chat aperte e coincidenti con il momento del sinistro. Se dall'esame del dispositivo non emerge alcun elemento che sostenga l'utilizzo del supporto al momento del sinistro, l'apparecchio verrà consegnato al proprietario, diversamente si procederà al sequestro del cellulare per quanto di competenza.
Inoltre, nell'ipotesi in cui l'autista non risulti collaborativo, la Polizia Giudiziaria potrà procedere alla perquisizione in flagranza con successivo sequestro del dispositivo per i successivi accertamenti tecnici di cui all’art. 360 del codice di procedura penale; se le condizioni lo suggeriscono la Polizia Giudiziaria potrà limitarsi a richiedere all'autista il numero dell'utenza per poi richiedere alla Procura l’acquisizione del tabulato telefonico.
Infine, la direttiva specifica che, tutti i dispositivi che non possono essere esaminati immediatamente con il consenso dell'interessato, dovranno essere sequestrati ed esaminati successivamente con la complessa procedura prevista per gli accertamenti tecnici irripetibili.
Pertanto, l’applicazione da parte della Polizia Giudiziaria di tale direttiva consentirà la migliore ricostruzione dei fatti al fine di far emergere le dovute responsabilità.
Come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Avv. Oberdan Pantana
"Questa città italiana un tempo accoglieva i migranti. Ora, è un simbolo per la politica dell'ala destra". Titola così il "The New York Times" un articolo (qui) che ha come protagonista proprio Macerata e nel quale il giornalista Jason Horowitz traccia una disamina sugli ultimi mesi vissuti da questa città e dai suoi abitanti. E del circolo di odio e violenza che sembra non fermarsi. Ultimi mesi che, si legge, hanno di certo aiutato l'insediamenteo del nuovo governo italiano, quello che si regge su Matteo Salvini "Ora la forza più turbolenta e potente d'Italia. Più di tutti, ha capito e sfruttato la rabbia scatenata a Macerata".
"Ora, mentre le democrazie liberali - si legge ancora sul prestigioso quotidiano americano - in tutta Europa sono sotto pressione, i nuovi fili del populismo stanno trasformando la politica italiana e velocemente. Il partito nazionalista di Salvini, la Lega, ha aumentato il suo sostegno a Macerata dallo 0,6% nel 2013 al 21% a marzo".
Una situazione che si è acutizzata nel tempo perché "Macerata non è sempre stata così. Aveva una reputazione di tolleranza e, nel 2013, ha vinto il riconoscimento nazionale per i suoi sforzi di integrazione. Un tempo l'ex vescovo si vantava dello spirito accogliente codificato nel DNA della città".
Una città di provincia dove si respirava un'atmosfera tranquilla che ha attratto turisti e studenti, che ha attratto anche Pamela, barbaramente uccisa dopo essersi trasferita in città. Una città di provincia che per molti migranti intervistati doveva rappresentare un nuovo inizio. "C'era l'idea che Macerata fosse una città accogliente", ha detto il signor Diallo, senegalese intervistato dal giornalista. "Ma alcune parti della popolazione non sono pronte."
Dopo la bellissima serata di ieri che ha inaugurato Macerata Jazz Estate, rassegna di Musicamdo Jazz con il patrocinio del Comune di Macerata, nella splendida cornice del cortile di Palazzo Buonaccorsi, sede dei Musei Civici, stasera torna l’appuntamento con la grande musica, l’arte e il gusto.
Infatti, a partire dalle ore 20 si accenderanno i riflettori sul piano solo del musicista umbro Manuel Magrini da gustare con un aperitivo preparato da Il Pozzo di Macerata.Tra vini del territorio e prelibatezze che lo raccontano, la serata musicale continuerà poi con il consueto concerto delle ore 21.
Nel cortile di Palazzo Buonaccorsi spirerà un vento dal Portogallo con il sassofonista Ricardo Toscano e il suo quartetto composto dal pianista Joao Pedro Coelho, dal batterista Joao Pereira e dal contrabbassista Romeu Tristao.
La data di venerdì scorso rinviata per l’incendio della Orim, verrà poi recuperata domani (lunedì 9) con “Tonight at Noon”, il sestetto tutto marchigiano composto da Samuele Garofoli alla tromba, Stefano Conforti al sax tenore, Fabrizio Caraceni al sax baritono, Edoardo Petracci al contrabbasso, Roberto Bisello alla batteria e Alessandro Bravo al piano, omaggeranno il grande Charles Mingus.
Nella notte, intorno all'una, i vigili del fuoco hanno spento un altro focolaio d'incendio alla Orim.
L'azienda di Piediripa è stata infatti colpita da un vasto incendio nel pomeriggio di venerdì (leggi qua l'articolo). Nella notte le squadre dei vigili del fuoco si sono attivate per l'intervento su un nuovo focolaio nato dai cumuli di materiale incendiato ancora sul posto perché sotto sequestro.
Continua e assidua l'attività dei vigili del fuoco che, da venerdì, controllano il luogo dell'incendio ogni due tre ore proprio per scongiurare la possibilità di far divampare nuovamente le fiamme.
Pronti a ricominciare, a ripartire appena possibile e nella stessa sede di Piediripa. Sono i dipendenti della Orim a scrivere per manifestare le loro intenzioni.
"Come collaboratori della Orim S.p.A. riteniamo necessario confermare il nostro intendimento di proseguire l’attività nel sito attuale.
La nostra Azienda ha sede in via Concordia n. 65 a Piediripa dal Settembre del 1984 e leggendo le critiche sui media riteniamo doveroso sottolineare che sono le aziende e le strutture a noi vicine che non sarebbero dovute sorgere accanto ad un’azienda che si occupa di smaltimento e recupero di rifiuti speciali come la nostra - spiegano - Confermiamo che non appena verrà tolto il sequestro potremmo immediatamente riprendere parte delle attività poiché solo un capannone (il C) è inagibile, il capannone B dovrà essere sottoposto a controlli ma complessivamente la nostra Azienda è presente in un’area composta da n. 6 capannoni.
Riteniamo le critiche alla nostra attività assolutamente ingiuste poiché il nostro lavoro permette, ad una parte della popolazione, di vivere tranquillamente in quanto tutte le attività che vengono svolte dalla gente producono rifiuti, direttamente e/o indirettamente, e la Orim trattando questi rifiuti, pericolosi e non, si prende tutto il rischio che altrimenti sarebbe ricaduto su quelli che per ignoranza ci criticano.
Ci scusiamo per il disagio arrecato - concludono - Ringraziamo sinceramente e sentitamente quanti ci hanno aiutato e sostenuto. Noi dipendenti non ci scoraggiamo e siamo pronti a ricominciare, più determinati che mai".
Potrebbe essere stata la caduta di un fusto, omologato precisa l'amministratore unico Alfredo Mancini, durante il trasporto ad aver originato l'incendio che ha interessato tre dei quattro capannoni della Orim, azienda di trattamento rifiuti di Piediripa. Un incendio che ha impegnato lungamente i vigili del fuoco e che ha destato preoccupazione nella popolazione, soprattutto per la nube nera che si levava dal rogo.
La Procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo e inquinamento ambientale, per ora senza indagati. Lo stabilimento è sotto sequestro in attesa di concludere gli accertamenti tecnici.
Nessun rischio per la salute o allarme particolare al momento, rassicura il sindaco di Macerata, Romano Carancini. Ma la polemica sul fronte inquinamento è ancora forte. Per Legambiente, con la presidente regionale Francesca Pulcini, che chiede di "accendere tutti i riflettori del caso per evitare ogni possibile ricaduta sanitaria ed ambientale sul territorio Maceratese. Innanzitutto è necessario capire quali sono state le cause dell’incendio, capire cosa è bruciato e parallelamente prendere tutte le misure necessarie affinché si tenga sotto controllo la nube che si è sprigionata. Monitoreremo costantemente gli sviluppi di questi controlli per capire cosa si è sprigionato da quell’incendio e per informare correttamente i cittadini sui loro effettivi rischi per la salute".
“Successivamente - conclude Pulcini - La riflessione necessaria da farsi è sui sistemi di sicurezza. Chiediamo che siano fatti tutti gli accertamenti per valutare se sono scattate tutte le misure preventive di sicurezza per evitare un incendio di simili dimensioni. La sicurezza di tale area è prioritaria, siamo in una zona “mista”, oltre all’area industriale ospita una vasta area commerciale ed aree residenziali a meno di 500 metri di distanza”.
Il consigliere Sandro Bisonni porta il caso in Regione con un'interrogazione con la quale chiede di "conoscere le cause dell'incendio e la qualità e l'efficacia delle misure di protezione civile adottate. Recentemente la Regione Marche ha approvato una legge, di cui sono stato l'estensore, contro la combustione dei rifiuti. Questa scelta importante, oggi guardata anche da altre Regioni d'Italia, implica la volontà da parte delle Marche di porre investimenti e risorse sugli impianti per il recupero e il riciclo dei materiali provenienti dai rifiuti; per tali motivi queste strutture, pubbliche o private, rappresentano elementi di fondamentale importanza al raggiungimento di questo obiettivo”.
“Non possiamo permetterci - sottolinea Bisonni, di vedere incendiati impianti del genere ma purtroppo non è la prima volta che accadono eventi simili, infatti negli ultimi anni si sono susseguiti altri incidenti, ora dobbiamo vigilare”.
"Purtroppo sembra che il nostro territorio, la nostra città non riesca a trovare più pace anche se Macerata è definita “città della pace”. Molto grave quanto accaduto, vista la tipologia di azienda in questione e l'entità del fatto, che ha colpito non solo l'area circostante e la frazione di Piediripa ma anche i comuni limitrofi, parte della vallata del Chienti, la città stessa di Macerata, comuni dell'entroterra e della costa - commenta Mattia Orioli - Ritengo urgente e lecito chiedere alle istituzioni tutte, che diano immediati chiarimenti su quanto accaduto; se vi è stato o vi è pericolo per la salute e per l'ambiente, attraverso indagini ed analisi.
Certamente mi auspico che vi sia un esito negativo e che non ci sia stato ed è alcun pericolo; ritengo che la chiarezza, la verità e soprattutto la trasparenza siano termini insindacabili ed irrinunciabili ai quali sono convinto che si dovrà e si darà sicuramente una risposta, attesa da tutti i cittadini. Ricordo che la questione della ditta suddetta non è nuova all'amministrazione comunale di Macerata, la quale non è stata capace nel tempo di trovare soluzioni alternative, per poter ovviare all'esigenza della ditta di svolgere la sua attività, ed al contempo di non esporre la popolazione a fatti gravi come quelli di ieri.
Oltre 13 chili di hashish, due chili e mezzo di cocaina e qualche grammo di marijuna per circa 300mila euro da mettersi in tasca. E' questo, secondo le indagini dei carabinieri di Osimo, il giro di affari gestito da due uomini e una donna, nei confronti dei quali il giudice per le indagini preliminari di Macerata ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
I provvediment per i tre, rendono noto gli investigatori, scaturiscono dallo sviluppo dell'indagine "Ramon Loco" che aveva portato a individuare e smantellare un articolato meccanismo di spaccio tra Filottrano, Appignano, Montefano e Recanati con decine di clienti, tra cui volti noti e molti adolescenti.
Sulla scorta degli accertamenti effettuati, i carabinieri hanno ricostruito l'altrettanto fitta rete di smercio gestita dai tre, in particolare nel periodo aprile-dicembre 2017, ricostruzione da cui è scaturita poi la richiesta dei provvedimenti, concessi dal giudice, ed eseguiti oggi.
Alla vigilia del Macerata Opera Festival, Cantine Muròla – fra le più importanti aziende vitivinicole del territorio – hanno organizzato “Il canto e la vite”, una piccola rassegna fra vino e opera, con ospiti alcuni artisti dello Sferisterio. A metà strada tra i Sibillini e l’Adriatico, le Tenute Muròla si trovano in una zona d’eccellenza ai confini della riserva naturale dell’Abbazia di Fiastra; occupano circa 500 ettari dell’entroterra maceratese, a Urbisaglia, e producono vini da antiche varietà locali. Primo appuntamento, domenica 8 luglio, alle 18.30, con il concerto del soprano Lucrezia Drei e del tenore Giovanni Sala, con Massimo Fiocchi Malaspina al pianoforte. In programma brani dal Flauto Magico, capolavoro di Mozart che i due cantanti interpreteranno anche allo Sferisterio dal 20 luglio. La degustazione sarà invece dedicata al Giulia Morichelli D’Altemps 2015, un IGT bianco marche. Il secondo appuntamento de Il canto e la vite, domenica 15 luglio (ore 18.30), è dedicato all’altra opera in scena allo Sferisterio quest’estate e prevede brani tratti dall’Elisir d’Amore di Donizetti; la degustazione è invece con il Baccius, IGT trebbiano. Le arie dalla celebre opera donizettiana saranno eseguite dal soprano Francesca Benitez e dal baritono Stefano Marchisio, sempre con l’accompagnamento al pianoforte di Massimo Fiocchi Malaspina.
Lo ha salvato il pronto intervento dei medici del 118. Ha rischiato di morire dopo aver assunto stupefacenti, un 36enne delle periferia di Macerata, trovato in stato di incoscienza dai familiari che hanno dato l'allarme prontamente. A chiamare il 118 e i carabinieri sono stati alcuni vicini di casa che hanno raccolto la richiesta di aiuto del 36enne.
Trasportato in ospedale, l'uomo è stato sottoposto a trattamenti specifici a cui ha risposto positivamente, non è più in pericolo di vita. I carabinieri del Nucleo investigativo della compagnia di Macerata stanno indagando sull'accaduto.
Chiede che il Governo mantenga "le promesse fatte equiparando le retribuzioni e le pensioni dei vigili del fuoco agli altri Corpi dello Stato". Una sollecitazione che il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, rivolge alla politica, e in particolare ai rappresentanti locali, all'indomani dell'impegnativo e rischioso intervento alla Orim di Piediripa.
"Nonostante, l’incendio sia divampato in maniera enorme nel giro di pochi minuti, il tempestivo intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco di tutto il territorio ha permesso che il rogo fosse domato nel giro di poche ore - spiega il segretario provinciale Michele Cicarilli- Come al solito, e come è giusto che sia: Tutti fuori e i VVF dentro. Sembra una fase fatta ma nei momenti di grande calamità agli incendi e in tutte le situazioni dove il pericolo e il rischio si fanno presenti, mentre tutta la gente scappa per salvarsi o rimane molto distante solo a guardare, i Vigili del Fuoco sono chiamati a mettere in gioco la propria vita per riportare alla normalità tutte quelle criticità che hanno modificato il quieto vivere dei cittadini.Con tempismo, coraggio e alta professionalità i Vigili del Fuoco della Provincia di Macerata ieri hanno dato il loro ennesimo contributo placando il rogo che si era sviluppato presso la ditta Orim.I video e le foto che hanno descritto quei momenti sono pubblici e ognuno si sarà reso conto di quanto importante sia stato l’intervento dei Vigili del Fuoco. Non va dimenticato però - sottolinea il segretario provinciale - che dentro quei camion rossi che arrivano a sirene spiegate e dentro quelle divise nere a righe gialle fluorescenti, dentro quei caschi neri, rossi, argento, che coprono il volto, ci sono cuori che battono e battono forte e velocemente, ci sono Uomini con molta adrenalina nel sangue che nonostante il timore, e nonostante la propria umanità si mettono a servizio di tutta la popolazione. Ci sono Uomini che hanno lasciato a casa le loro sicurezze, i loro affetti, mogli, figli e ogni volta che si trovano davanti un simile scenario non possono garantire a se stessi e alle loro famiglie che riusciranno a tornare a casa. Nascosti nelle divise ci sono Uomini che diversamente da quelli che lavorano dietro una scrivania, corrono un rischio e una precarietà enormi.
Uomini che quando tornano a casa si trovano ad affrontare le problematiche economiche e sociali per cercare di mantenere le proprie famiglie, uomini dello Stato, bravi, forti, essenziali, preparatissimi, professionisti, etc etc.. ai quali però non viene nemmeno riconosciuto il giusto compenso economico, Uomini ai quali ogni mese viene negata una giusta e corretta equiparazione, almeno agli altri corpi dello stato e lasciati con stipendi mediamente più bassi di 300/600 euro mensili. I VVF rischiano meno degli altri uomini dello stato? Perché allora non equipararne almeno gli istituti contributivi e retributivi?"E per assurdo proprio mentre ieri a Macerata i vigili del fuoco si sono trovati ad affrontare l’ennesimo incendio, nei palazzi romani, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto correttivo, predisposto dal precedente Governo, sul riordino delle carriere dei Vigili del Fuoco derivante dalla legge Madia, contestato fortemente dal Conapo, "in quanto non prevede delle modifiche adatte a valorizzare a dovere il personale operativo, soprattutto proprio in virtù del rischio che ricopre ogni giorno, come dimostrato nell’incendio di ieri, allontanandoci ancora una volta dal poter aspirare ad una equiparazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi dello stato, o almeno con la Polizia di Stato la quale fa capo allo stesso ministero degli interni".
Il Conapo, "pur rendendosi conto che il nuovo Governo si trova per le mani un decreto predisposto dal precedente, ha ribadito con forza la necessità dell’apertura di un dialogo tra sindacati e governo dove si possano mettere in luce le vere necessità del personale operativo e possano trovarsi le giuste misure correttive da fare".
"Auspichiamo dunque - conclude - che tutti gli attuali politici, anche locali, dopo quanto accaduto ieri presso la ditta Orim, si possano far carico di richiamare i loro premier di Governo sulla fondamentale importanza e necessità di non affrettarsi a chiudere il decreto ma di effettuare modifiche correttive importanti per quegli stessi uomini che ieri hanno rischiato la loro vita per salvaguardare la sicurezza del popolo italiano".
Alfredo Mancini, amministratore unico della Orim, all'indomani dell'incendio che ha interessato la sua azienda, interviene per ringraziare chi è intervento e per rassicurare sull'efficacia dei sistemi di prevenzione dell'Orim, rivolgendo un pensiero ai residenti della zona.
"Sento il dovere di ringraziare il personale Orim, i Vigili del fuoco e tutte le Forze dell'Ordine che sono intervenute prontamente e che, con la loro professionalità, hanno circoscritto i danni all'azienda e i disagi alla popolazione - commenta - Confermo che i sistemi di prevenzione della Orim sono di qualità certificata sia per la sicurezza che per il rispetto dell'ambiente e sono sottoposti a verifiche e controlli periodici da parte delle autorità competenti e sono tutti entrati efficacemente in funzione, scongiurando ogni rischio per l'incolumità dei lavoratori e dei terzi. Ricordo che non ci sono stati feriti, né gravi né lievi".
"Sia io che i miei collaboratori - sottolinea - siamo a disposizione delle Autorità preposte che dovranno accertare le cause che hanno dato luogo all'incendio che, allo stato, non possiamo che ritenere assolutamente accidentali. Mi auguro che i disagi, mio malgrado arrecati alla popolazione, possano essere prontamente superati".
Continua a completarsi il puzzle della Pallavolo Macerata. I biancoverdi mettono a segno un altro colpo di caratura. E’ infatti ufficiale l’arrivo a Macerata di Lorenzo Piazza, alzatore classe 1992.
Nelle ultime quattro stagioni Piazza ha giocato sempre in A2 con le maglie di Alessano, Bergamo, Lagonegro e Cantù. Dal prossimo campionato invece indosserà la maglia biancoverde della Pallavolo Macerata, andandosi a giocare il posto con Miscio.
“Sono felicissimo di essere approdato a Macerata – dice Piazza – La tradizione della città mi ha spinto ad accettare la proposta. La società mi ha fatto sentire subito parte del progetto e voglio ripagare la fiducia”. Che squadra si sta costruendo? “Una buonissima formazione con giocatori di categoria come Casoli, Peda e Tartaglione giusto per citarne alcuni. Sono convinto che potremo toglierci delle ottime soddisfazioni”.
In regia si giocherà il posto con Miscio: “E’ una delle prime volte che ho al mio fianco un alzatore più esperto di me. Lui è un giocatore molto forte e sono convinto che ci sarà una sana competizione tra noi. L’obiettivo comune sarà quello di vincere, chiunque scenderà in campo basta che vince la Pallavolo Macerata”. Ai tifosi maceratesi cosa dici? “Si seguirci. Noi faremo del nostro meglio per ricreare entusiasmo in città e in quel palazzetto che evoca grandi ricordi pallavolistici”.
"E' in corso il monitoraggio dell'aria da parte dell'Arpam e proseguirà nei prossimi giorni. Siamo tutti impegnati a salvaguardare la salute dei cittadini". Lo afferma Angelo Sciapichetti assessore regionale della Protezione Civile in merito all’Incendio che si é sviluppato all'interno di l'impianto di trattamento rifiuti Orim ubicato presso la zona industriale Piediripa del Comune di Macerata. Lo stabilimento ora è sotto sequestro per disposizione della Procura.
"Nella fase emergenziale, immediatamente successiva allo sviluppo dell’incendio - spiega - l’Arpam si è attivata avviando procedure di campionamento dell’aria atte a ricercare le sostanze sviluppatesi nel corso dell’incendio, tenendo conto dei materiali interessati dalla combustione e dei possibili inquinanti emessi. Tale monitoraggio è attualmente in corso e proseguirà anche per i prossimi giorni".
Sulla base della direzione prevalente dei venti e da riscontri oggettivi effettuati in tempo reale, l'Arpam spiega che è stata delimitata la possibile area di ricaduta degli inquinanti, al fine di effettuare campionamenti mirati di ortaggi e suoli per valutare l’entità delle deposizioni. Le analisi riguarderanno la determinazione dei seguenti parametri: diossine, furani, PCB, IPA e metalli. Questa mattina inoltre si è svolto un tavolo tecnico Arpam - Asur finalizzato alla definizione delle aziende agricole che in data odierna saranno interessate dai campionamenti.
Presso la Sala Operativa Integrata di Macerata sotto il coordinamento della Prefettura, si è immediatamente riunito il centro di coordinamento costituito da tutti i soggetti coinvolti (Forze dell'ordine, Presidente della Provincia, Assessore Regionale all'ambiente e Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Arpam, Sindaci di Macerata e Corridonia, Asur Area Vasta 3, Croce Rossa Italiana).
“Voglio ringraziare tutti per la collaborazione, in particolare i vigili del fuoco per la straordinaria dedizione - aggiunge Sciapichetti - per il lavoro svolto e quello che si sta facendo ancora in queste ore per garantire la salute dei cittadini”.
In merito alle operazione di spegnimento dell’incendio il Centro Coordinamento Soccorsi spiega che Vigili del Fuoco sono intervenuti ed hanno controllato l'incendio tanto che alle 20.30 le fiamme sono state domate e la colonna di fumo è cessata. La combustione ha prodotto una nube che, in base ai venti, ha interessato principalmente i comuni di Macerata località Piediripa, Corridonia, Petriolo, Monte San Giusto, Morrovalle e Montecosaro.
Sono stati continuamente sentiti tutti i sindaci interessati dall'evento. Considerando che la fase acuta dell'incidente è superata, in via precauzionale si invita la popolazione a non consumare prodotti alimentari (frutta e verdura) raccolti nelle zone interessate in attesa dei risultati delle analisi che verranno condotte nelle prossime ore. In base alla circolazione atmosferica, altri comuni lungo la vallata del Chienti hanno risentito in maniera minore della ricaduta dei prodotti di combustione.
Dopo aver rimandato il debutto della rassegna previsto per ieri sera a lunedì 9 a causa dell'incendio alla Orim di Piediripa, Macerata Jazz Estate, la minirassegna organizzata da Musicamdo Jazz con il patrocinio del Comune di Macerata, procede oggi con la prima serata all’insegna di musica, food e arte. Stasera infatti, direttamente da Amsterdam, raggiunge Macerata uno dei pianisti più interessanti della scena del giovanissimo jazz europeo, Tommaso Perazzo. Un vero talento appena sfornato dalla fucina dell’ultima edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani, il ventiduenne genovese ha stregato la giuria del Premio Urbani composta per l’occasione da Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Ada Montellanico e dal direttore del Torino Jazz Festival Giorgio Li Calzi e la giuria critica composta dai giornalisti nazionali di settore. Alle 20 per l’aperitivo servito dal Pozzo si esibirà in piano solo e poi, alle 21.15, accompagnato da Kimon Karoutzos al contrabbasso e da Marcello Cardillo alla batteria regalerà al pubblico tutto il suo estro e il suo incredibile pianismo. Si chiude poi domani (domenica 8) con una ventata dal Portogallo. Infatti il cortile di Palazzo Buonaccorsi sarà palcoscenico ideale dell’ensemble composto dal sassofonista Ricardo Toscano, dal pianista Joao Pedro Coelho e dal batterista Joao Pereira. Lunedì 9 invece si recupera l’omaggio a Charles Mingus. INFOBiglietto d’ingresso a partire dalle 20, 10 euro. Con il biglietto d’ingresso al museo di Palazzo Buonaccorsi si ha diritto ad una riduzione sul prezzo del biglietto al concerto (8 euro).
Quarantacinque trasporti verso un impianto di smaltimento in Germania per un totale di un milione di chili di rifiuti classificati come A4140, ovvero "rifiuti che consistono in o contengono sostanze chimiche fuori specifica o scadute". Dall'ufficio competente della Regione Marche l'autorizzazione alla Orim di Piediripa era arrivata proprio ieri. Prima che l'incendio devastasse i capannoni dell'azienda. Un incendio sulle cui eventuali conseguenze ambientali l'Arpam sta effettuando accertamenti.
Dopo aver contenuto l'avanzare delle fiamme, che ha investito i capannoni della Orim, per i vigili del fuoco prosegue il lavoro di bonifica dell'area interessata dal rogo. Hanno proseguito a lavorare per tutta la notte e andranno avanti anche per la giornata di oggi, i cinquanta uomini impiegati dal pomeriggio di ieri, quando è scattato l'allarme. Subito evacauti i circa sessanta dipendenti della ditta di recupero materiali, allontanati in via precauzionale anche i residenti della zona, visto il fumo denso e nero che si alzava e che in poco tempo si è diffuso.
Passando il momento dell'emergenza immediata, dettata da un incendio che si è espanso rapidamente, ma che ora è contenuto, c'è la necessità di bonificare l'intera superficie per scongiurare il rischio di esplosioni e nuovi focolai.
Accertamenti anche da parte dell'Arpam. Lo stabilimento è stato posto sotto sequestro.