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Cronaca Macerata

Orim, l'ipotesi: l'incendio partito da un fusto caduto. E sui rischi per la salute è polemica

Orim, l'ipotesi: l'incendio partito da un fusto caduto. E sui rischi per la salute è polemica

Potrebbe essere stata la caduta di un fusto, omologato precisa l'amministratore unico Alfredo Mancini, durante il trasporto ad aver originato l'incendio che ha interessato tre dei quattro capannoni della Orim, azienda di trattamento rifiuti di Piediripa. Un incendio che ha impegnato lungamente i vigili del fuoco e che ha destato preoccupazione nella popolazione, soprattutto per la nube nera che si levava dal rogo. 

La Procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo e inquinamento ambientale, per ora senza indagati. Lo stabilimento è sotto sequestro in attesa di concludere gli accertamenti tecnici. 

Nessun rischio per la salute o allarme particolare al momento, rassicura il sindaco di Macerata, Romano Carancini. Ma la polemica sul fronte inquinamento è ancora forte. Per Legambiente, con la presidente regionale Francesca Pulcini, che chiede di "accendere tutti i riflettori del caso per evitare ogni possibile ricaduta sanitaria ed ambientale sul territorio Maceratese. Innanzitutto è necessario capire quali sono state le cause dell’incendio, capire cosa è bruciato e parallelamente prendere tutte le misure necessarie affinché si tenga sotto controllo la nube che si è sprigionata. Monitoreremo costantemente gli sviluppi di questi controlli per capire cosa si è sprigionato da quell’incendio e per informare correttamente i cittadini sui loro effettivi rischi per la salute".

“Successivamente - conclude Pulcini - La riflessione necessaria da farsi è sui sistemi di sicurezza. Chiediamo che siano fatti tutti gli accertamenti per valutare se sono scattate tutte le misure preventive di sicurezza per evitare un incendio di simili dimensioni. La sicurezza di tale area è prioritaria, siamo in una zona “mista”, oltre all’area industriale ospita una vasta area commerciale ed aree residenziali a meno di 500 metri di distanza”.

Il consigliere Sandro Bisonni porta il caso in Regione con un'interrogazione con la quale chiede di "conoscere le cause dell'incendio e la qualità e l'efficacia delle misure di protezione civile adottate. Recentemente la Regione Marche ha approvato una legge, di cui sono stato l'estensore, contro la combustione dei rifiuti. Questa scelta importante, oggi guardata anche da altre Regioni d'Italia, implica la volontà da parte delle Marche di porre investimenti e risorse sugli impianti per il recupero e il riciclo dei materiali provenienti dai rifiuti; per tali motivi queste strutture, pubbliche o private, rappresentano elementi di fondamentale importanza al raggiungimento di questo obiettivo”. 

“Non possiamo permetterci - sottolinea Bisonni, di vedere incendiati impianti del genere ma purtroppo non è la prima volta che accadono eventi simili, infatti negli ultimi anni si sono susseguiti altri incidenti, ora dobbiamo vigilare”.

"Purtroppo sembra che il nostro territorio, la nostra città non riesca a trovare più pace anche se Macerata è definita “città della pace”. Molto grave quanto accaduto, vista la tipologia di azienda in questione e l'entità del fatto, che ha colpito non solo l'area circostante e la frazione di Piediripa ma anche i comuni limitrofi, parte della vallata del Chienti, la città stessa di Macerata, comuni dell'entroterra e della costa - commenta Mattia Orioli - Ritengo urgente e lecito chiedere alle istituzioni tutte, che diano immediati chiarimenti su quanto accaduto; se vi è stato o vi è pericolo per la salute e per l'ambiente, attraverso indagini ed analisi.

Certamente mi auspico che vi sia un esito negativo e che non ci sia stato ed è alcun pericolo; ritengo che la chiarezza, la verità e soprattutto la trasparenza siano termini insindacabili ed irrinunciabili ai quali sono convinto che si dovrà e si darà sicuramente una risposta, attesa da tutti i cittadini. Ricordo che la questione della ditta suddetta non è nuova all'amministrazione comunale di Macerata, la quale non è stata capace nel tempo di trovare soluzioni alternative, per poter ovviare all'esigenza della ditta di svolgere la sua attività, ed al contempo di non esporre la popolazione a fatti gravi come quelli di ieri.

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