Scontro tra due auto a Corridonia. L'incidente è avvenuto a Corridonia, in Contrada Antico, questa mattina poco dopo le 12.
Ad essere coinvolte tre persone delle quali due hanno rifiutato il trasporto in ospedale, mentre la terza, una donna di 65 anni, è stata trasportata a Macerata dopo essere stata estratto dall'abitacolo della sua Fiat Punto.
Intervenuto il 118. Sul posto anche i vigili del fuoco.
I sanitari del 118 e la polizia sono intervenuti questa sera intorno alle 22.30 a Colbuccaro di Corridonia dove era stata segnalata una persona a terra.
Quando i sanitari sono arrivati sul posto, hanno trovato un uomo disteso vicino al marciapiede con il volto tumefatto, segno evidente di una colluttazione. Il ferito è stato trasportato all'ospedale di Macerata, non prima di essere stato sentito dalla polizia.
Gli agenti intervenuti si sono subito messi a cercare l'altra, o le altre persone, coinvolte nella colluttazione, ispezionando in primis i locali della zona.
Ormai è scontro tra la famiglia di Pamela Mastropietro e la Pars di Corridonia sulla questione inerente la cartella clinica della ragazza.
Dopo che a Quarto Grado venerdì è stata mostrata una cartella clinica con vistose cancellature, è intervenuto l'avvocato Gianfranco Formica, legale della Pars, per spiegare che in realtà non c'era niente di anomalo che si trattava di semplici sfumature a matita facilmente cancellabili con un tratto di gomma.
Oggi, però, interviene l'avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela e legale della famiglia Mastropietro, a ribadire che quella cartella clinica sarebbe quantomeno anomala.
"Alcune riflessioni su quanto dichiarato dalla comunità, per il tramite del proprio legale, riguardo le cancellature presenti sulla pagina del diario terapeutico mostrata durante la trasmissione "Quarto grado" di venerdì scorso.
Premesso che non è questa la sede per fare i processi, e che nessuno, in questa fase, vuole attribuire delle responsabilità" dice l'avvocato Verni "ritengo però opportuno - stante l'interesse pubblico che la vicenda ha assunto - evidenziare alcuni punti.
Da quanto dichiarato dalla comunità, dunque, sembrerebbe che gli operatori abbiano bisogno di "sfumare" le annotazioni riguardanti le terapie per accorgersi e/o ricordarsi l'un l'altro quando esse siano terminate. La presenza,nella tabella, di colonne che riportano, rispettivamente, la data di inizio e di fine terapia, sembrano non essere sufficienti o non facilmente leggibili da chi, invece, dovrebbe essere ad esse avvezzo.
Se parlano di "originale", ed essendo esso stato sequestrato dalla procura presso il tribunale di Macerata in data 9 febbraio, è sorprendente l'esercizio mnemonico compiuto, a distanza di più di venti giorni, per ricordarsi che, su di esso, risulterebbe invece tutto visibile, trattandosi di "sfumature" poste a matita (che, comunque, sarebbero vietate); a meno che qualcuno non abbia avuto modo di poter "ri-visionare" l'originale il giorno dopo "Quarto grado", ma mi pare molto strano.
La famiglia, ed in particolare l'amministratore di sostegno di Pamela, ha inviato diverse email, chiedendo lumi sulle condizioni sanitarie e terapeutiche della ragazza, senza mai ricevere risposta alcuna. Una volta sequestrata la cartella, la famiglia perchè mai avrebbe dovuto chiedere informazioni alla comunità? E, anche volendo, come avrebbe potuto essa (comunità) fornirgliene, se, al massimo, avrebbero anche essi potuto basarsi su una copia della documentazione sanitaria che, al pari di quella mostrata a Quarto grado, sarebbe risultata illeggibile?
Ripetendo, per l'ennesima volta, che Pamela aveva un amministratore di sostegno, con potere di rappresentanza esclusiva anche per le cure ed i trattamenti terapeutici, era forse la comunità che doveva, di volta in volta, avvisare costui sui vari trattamenti, tanto più che, per essi, veniva richiesto, come si evince proprio dalla pagina in questione, che esse dovessero essere firmate (immagino per accettazione) da parte della stessa ragazza
Fermo quanto sopra" conclude l'avvocato Verni "le "sfumature" a matita sono comunque un modo "singolare" di mantenere una cartella sanitaria che, in ogni momento, e da chiunque, dovrebbe essere facilmente leggibile e consultabile".
Tremendo scontro nel primo pomeriggio di oggi lungo la strada provinciale 485, all'altezza di San Claudio. Per cause in corso di accertamento una moto e un'auto si sono scontrate.
Ad avere la peggio è stato il giovane a bordo del mezzo a due ruote. Prontamente soccorso, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, viste le gravi condizioni in cui versava il ferito, ne hanno disposto il trasferimento in eliambulanza a Torrette.
Il giovane ha riportato diverse fratture. Sul posto anche gli agenti della Polizia Stradale per i rilievi di rito. La strada è rimasta chiusa per diversi minuti per consentire, appunto, i rilievi e la rimozione del mezzi coinvolti.
Nessun mistero: dal 15 gennaio la terapia era cambiata e un operatore ha ritenuto di dover sfumare a matita i farmaci a quel punto dismessi.
A parlare è l'avvocato Gianfranco Formica, legale della Pars di Corridonia dopo che Quarto grado venerdì sera ha mostrato una copia della cartella clinica di Pamela Mastropietro con una parte dove si evidenziano segni di cancellazione.
"Siamo costretti a parlare della cartella clinica di Pamela" spiega l'avvocato Formica "perchè lo ha già fatto la famiglia, esibendo in televisione una pagina relativa alla terapia praticata alla giovane, che si dice però essere stata oscurata. Non è così.
Dall'originale consegnato dalla Pars in Procura, dal quale è stata evidentemente tratta la fotocapia mostrata in televisione, sono ben identificabili anche tutti i farmaci, i quantitativi e i tempi della relativa somministrazione. Come risulta da altra parte della cartella, però, a partire dal 15 gennaio la terapia è sostanzialmente cambiata, talchè un operatore, a beneficio dei colleghi, ha ritenuto di dover sfumare a matita i farmaci a quel punto dismessi. Da qui la ipotizzata loro cancellazione, che cancellazione non è.
Risultano, invece, di seguito ben leggibili i nuovi farmaci prescritti ed uno la cui somministrazione non era stata dismessa, che erano ancora utilizzati alla data della fuga della ragazza.
Ripeto, basterebbe prendere visione dell'originale della cartella consegnata alla Procura per avere conferma della buona leggibilità della pagina in questione e, prima ancora, che la deprecata cancellazione è eliminabile a semplice tratto di gomma. Il tutto a conferma della totale trasparenza di tenuta del documento.
Ferma, dunque, la buona fede dei familiari di Pamela, con i quali la Pars si è sempre positivamente rapportata, è certo che una semplice loro preventiva richiesta telefonica di chiarimento avrebbe di sicuro evitato un deprecabile danno di immagine alla Comunità da me assistita".
Una cartella clinica incredibile. Quarto Grado, nella puntata di venerdì sera, ha mostrato il referto clinico di degenza in comunità che i familiari di Pamela hanno ritirato qualche giorno fa nel quale ci sono alcune parti illeggibili. Nel documento, fra l'altro, sarebbe anche riportato che la ragazza aveva riferito di essere infastidita da qualcuno nella struttura.
E' evidente che su un documento ufficiale non si agisce per nessun motivo in quella maniera. Nel caso ci siano degli errori, si può tracciare una linea su quanto scritto, si appone la sigla di chi ha corretto e si riscrive il tutto sul rigo successivo. La somministrazione precedente non deve mai essere eliminata per poter così consentire agli operatori, infermieri e medici di avere un registro clinico completo di ció che al paziente non fa bene.
Da quanto si legge nel referto, Pamela era in terapia con ansiolitici e antipsicotici, farmaci comunque indispensabili per una dipendenza da sostanze stupefacenti, utilizzati allo scopo di alleviarne l’ossessione. La terapia, visti gli orari, la copriva tutto il giorno. Ma quello che non si comprende è proprio la cancellazione cosi pesante della terapia somministrata nei giorni precedenti la tragedia.
Una ipotesi potrebbe essere quella che qualcosa non è andato bene dopo la somministrazione. Il fisico della ragazza non reggeva i farmaci assegnati cosi è stata cambiata terapia. Ma solitamente va solo tirata una riga sopra, perche appunto deve essere lo stesso tutto segnato e ricordato.Questa ipotesi potrebbe ricollegarsi al fatto che Pamela nei giorni precedenti la sua tragica fine raccontava di vomitare e di non sentirsi bene.
Fra i farmaci che le venivano somministrati ci sono Olanzapina, un farmaco antipsicotico che si usa per la cura della schizofrenia e del bipolarismo, Tra gli effetti collaterali ci sono gonfiore ed aumento di peso, fattori che la mamma di Pamela aveva notato nella figlia l'ultima volta che l'aveva vista. Poi c'è anche l'Halcion, un farmaco a base di Triazolam, appartenente alla categoria degli ipnotici e sedativi benzodiazepinici, che viene usato per la cura dell'insonnia grave e debilitante e nevrosi.
In un commento lasciato su Facebook, la mamma di Pamela scrive "E non è finita!", in merito alla questione relativa alla cartella clinica, lasciando intendere di essere a conoscenza di altri elementi che potrebbero fare maggior luce sull'omicidio della figlia.
Intanto, il legale della famiglia di Pamela, lo zio Marco Valerio Verni, conferma che la ragazza in comunità non aveva il cellulare. "Il famoso video è stato girato da Pamela in un suo precedente ricovero, avvenuto in una clinica romana, di poco anteriore alla sua entrata nella comunità di Corridonia. Pamela,al suo ingresso in quest'ultima comunità, non aveva con sè alcun cellulare, che, tra l'altro, sarebbe stato vietato. Poteva comunicare con i familiari una sola volta ogni 15 giorni,con telefonata in vivavoce ed alla presenza di un operatore. Pamela aveva un amministratore di sostegno, con poteri di rappresentanza esclusiva in tutta una serie di materie, tra cui le dimissioni da qualsiasi struttura o comunità sanitaria o terapeutica".
“Agricoltura Sociale. Nuove prospettive e opportunità per il territorio” è il titolo del convegno-seminario organizzato dalla cooperativa sociale San Michele Arcangelo Onlus in collaborazione con la Pars onlus. L’appuntamento è per martedì 6 marzo, alle ore 15:00 e si terrà al Villaggio San Michele Arcangelo a Corridonia.
“Il convegno vuole essere un incontro di presentazione ed approfondimento sul tema dell'agricoltura sociale, una realtà che negli ultimi anni ha acquisito sempre maggiore importanza, arricchendo di nuove esperienze il nostro territorio - spiegano gli organizzatori. La normativa regionale, i finanziamenti, l'agricoltura sociale come strumento di valorizzazione del territorio ed i consumi etici saranno alcuni dei temi affrontati nel corso del convegno, ai quali si aggiungeranno esperienze di longevità attiva e di gestione delle attività di agricoltura sociale”.
Ad aprire i lavori l’intervento sulla longevità attiva in ambito rurale a cura della dott.ssa Cristina Gagliardi dell’Inrca. A seguire, gli interventi del dott. Leonardo Lopez (Regione Marche), prof. Matteo Belletti (Università Politecnica delle Marche), prof. Alessio Cavicchie dott.ssa Chiara Aleffi (Università degli studi di Macerata), dott.ssa Gioia Castronaro(Aiab Marche), dott. Giovanni Carlot (San Michele Arcangelo) e la dott.ssa Irene Torretti (Pars onlus).
L'incontro è aperto a tutti ed, in particolare, a coloro interessati a conoscere le opportunità offerte dal settore agricolo come strumento di integrazione e inclusione dei soggetti svantaggiati.
Il convegno sarà anche l'occasione per presentare il progetto europeo FASST (Formazione per l' Agricoltura Sociale e lo Sviluppo Territoriale) finanziato dalla Commissione Europea, un progetto di cui la cooperativa sociale PARS è ente capofila insieme alla cooperativa San Michele Arcangelo di Corridonia ed altri 7 partners europei. Il progetto infatti prevede lo sviluppo di una piattaforma e-learning libera ed accessibile a tutti per la formazione sul settore dell'agricoltura sociale.
Al termine dell’evento vi sarà una degustazione dei prodotti biologici della cooperativa San Michele Arcangelo.
Per informazioni e iscrizione, scrivere a info@agricolasanmichele.org oppure chiamare ai numeri 349 0542261 - 0733 434871.
Questo il resoconto del presidente Contram Belardinelli sulla situazione trasporti:“Abbiamo effettuato tutti i servizi - spiega il presidente Stefano Belardinelli - nella zona montana e del cratere la situazione è abbastanza positiva. I trasporti vanno bene e sono di una puntualità compatibile con le condizioni dei luoghi”.
I problemi sono stati registrati invece nella parte bassa della provincia: “Sulla Macerata-Civitanova siamo sui 25-30 minuti di ritardo, Osimo-Ancona addirittura sui 45 minuti mentre sta migliorando in zona Corridonia dove portiamo una 20ina di minuti di ritardo. Quando parlo di ritardi - precisa - non sono per questioni imputabili a noi. Gli autobus trovano vetture e autocarri che bloccano la strada e quindi perdono tempo”. Sono circa 700 le telefonate che il centralino della Contram ha ricevuto e ci sono diversi operatori che stanno lavorando per rassicurare gli utenti
Nella mattinata di sabato 24 febbraio si è tenuto un incontro informativo all'Ipsia di Corridonia sulle problematiche connesse all' emergenza sanitaria, nonchè sulle dinamiche correlate alla condivisione di un eventuale percorso volto ad arrivare ad attività di volontariato.
Ispirati dal motto che oramai li guida da anni "Volontari... non per caso", i volontari della Croce Verde di Macerata, hanno intrattenuto per circa 3 ore sia gli studenti delle classi 4° e 5°, sia i docenti già impegnati a presenziare alle ore dedicate a questo tipo di attività, secondo un percorso abbastanza intenso ed emozionale.
In effetti, i ragazzi si sono dapprima trovati catapultati in un reale intervento di emergenza sanitaria, dove hanno avuto modo di comprendere le problematiche e le difficoltà connesse a questo tipo di situazioni, per poi passare ad una breve e veloce panoramica delle dinamiche che guidano il protocollo BLS.
A seguire, sono stati nuovamente coinvolti nella narrazione delle esperienze vissute in occasione di casi concreti in cui i volontari stessi sono stati partecipi, per poi concludere con una significativa testimonianza legata al loro intervento a Pescara del Tronto in occasione del recente terremoto che ha colpito e devastato il territorio marchigiano.
Carambola fra diversi mezzi questa mattina a Corridonia, lungo la strada che scende verso Piediripa.
Poco dopo il cimitero, quasi certamente a causa del ghiaccio formatosi sulla sede stradale a seguito delle forti gelate notturne, sono stati ben sei i mezzi coinvolti nell'incidente a seguito del quale, fortunatamente, non si sono registrati feriti.
Inevitabilmente, il traffico, già difficoltoso per le condizioni della strada, ha subito ulteriori rallentamenti. Si raccomanda la massima attenzione lungo tutte le strade della provincia e di evitare di mettersi in macchina se non strettamente necessario.
(Foto dal web)
Si è svolto venerdì scorso 23 febbraio, presso il C.A.G. di Corridonia, l'attesissimo appuntamento " La notte dei racconti", l'annuale evento ideato da "Reggionarra" e che l'Associazione Equilibri, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, da alcuni anni promuove per avvicinare piccoli e adulti alla lettura.
Sfidando la pioggia ed il freddo pungente, coraggiosissimi bambini armati di morbidi pigiamini e calzini antiscivolo, si sono ritrovati con le loro famiglie per ascoltare le storie, protagoniste di questa serata unica.
Tema dell'iniziativa di quest'anno:" Sotto un tetto di storie", laddove per tetto si intende la casa, luogo che non solo è riparo sicuro, ma anche spazio in cui si sperimentano sentimenti o si evocano emozioni provate nell'infanzia.
Il rosso è stato il colore di questa notte dei racconti, nella quale. .." tutti insieme, tutti alla stessa ora. ..."adulti e bambini hanno sperimentato in una magica atmosfera, fatta di luci diffuse e morbidi cuscini, il piacere di ascoltare fantastici racconti.
Storie dolci, ma anche divertenti, nuove come "Rifugi"o "La casetta sull'albero", oppure dal sapore antico, come "I tre porcellini" e "La muffola rossa", sapientemente rivisitate dall'originalissima animazione delle lettrici volontarie. E poi spazio alla lettura più intima e raccolta per ogni bambino con i suoi genitori.
E per finire, come di consueto, una dolcissima buonanotte a base di biscotti e latte caldo per tutti...
L'appuntamento è quindi per l'anno prossimo, per un'altra "Notte dei racconti", tutta nuova, tutta da immaginare e da aspettare.
Ippodromi di Civitanova Marche e Corridonia: votata all'unanimità dall'aula la mozione urgente presentata dal vice capogruppo, Francesco Micucci, che impegna la Giunta a sostenere presso il ministero delle Politiche agricole e forestali l'inserimento delle strutture ippiche tra quelle ammesse alla programmazione nazionale ed alle sovvenzioni ministeriali, al fine anche di sostenere le politiche turistico-ricettive del territorio marchigiano. L'applicazione dei decreti 681 del 2016 e 995 del 2017ha tagliato fuori per il 2018 i due ippodromi della provincia di Macerata dalle agevolazioni previste come ogni anno dal competente ministero.
Le due strutture sono state escluse per la prima volta dai contributi sulla base di parametri relativi in parte al volume delle scommesse. «Si tratta di un criterio riduttivo – haaffermato il vice capogruppo Micucciquesta mattina in aula – perché non tiene nel docuto conto soprattutto le presenze fisiche agli ippodromi durante le giornate di corse, che sono un richiamo per moltissime persone provenienti anche da fuori regione, soprattutto nel periodo estivo. Le strutture ippiche di Civitanova e Corridonia hanno dunque anche un valore turistico per la provincia di Macerata già profondamente colpita dal terremoto».
All'interno della mozione anche la richiesta affinché la Giunta possa verificare con il ministero la possibilità di apportare modifiche ai decreti 681 del 2016 e 995 del 2017 al fine di dare la giusta rilevanza anche agli aspetti sociali e sportivi delle strutture ippiche, oltre che a quelli delle scommesse. Dal canto loro, come riportato da Micucci all'Assemblea regionale, gli ippodromi di Civitanova e Corridonia hanno già messo in atto alcune azioni per poter essere riammessi nella graduatoria delle agevolazioni. Lo stesso decreto ministeriale 995 del 2017 prevede la possibilità, solo per l'anno 2018, di far entrare nella programmazione nazionale, consentendo l’accesso alle sovvenzioni anche gli ippodromi esclusi in prima istanza, purché questi presentino un progetto finalizzato al rilancio della struttura ippica interessata, anche con investimenti che consentano il miglioramento delle performance, da sottoporre ad apposita commissione. E le strutture in questione stanno già predisponendo i progetti.
Leggere la mattina permette di mettere in moto le attività cognitive. Ridere fa bene e, secondo alcuni studi scientifici, il momento migliore per approfittarne è la mattina.
Sono sicuramente questi i motivi per cui sabato 24 febbraio alle 11 di mattina si incroceranno due scrittori marchigiani di successo, Deborah Iannacci e Piero Massimo Macchini, alla libreria Mondadori di Corridonia (al Corridomnia Shopping Park) in un evento che si preannuncia imperdibile.
I loro due libri "Il Tripponario" e "La gente mormorano" sono subito diventati due casi letterari per l’ironia, la leggerezza e l’acume con cui vengono descritti due personaggi in cui ogni marchigiano si rispecchia, la Vergara ed il Provincialotto.
Deborah Iannacci, classe ’85, nasce a Sant’Elpidio a Mare, è 0 positivo e porta il 38 di scarpe. Da sempre attratta dal mondo della comunicazione, tanto che alle elementari redige un giornalino settimanale che disegna e scrive di suo pugno su fogli a quadretti e vende per 150 lire ai suoi compagni di classe, truffandoli.
Nel corso degli anni sceglie il percorso come grafica pubblicitaria, dapprima frequentando una scuola professionale e poi aprendo una attività in proprio che segue tuttora.
Però questo a Deborah non basta, a lei je piace a magnà. Così fonda la pagina Facebook TRIPPAdvisor dando vita a una community di 40.000 fans scatenati che al solo nominare ciauscolo e vincisgrassi fanno la ola.
Piero Massimo Macchini un talento naturale, un attore multitasking, un fenomeno senza eguali.
Spazia con disinvoltura dal teatro di strada al cinema, passando per il teatro comico alla tv e dal web alla radio.
Propone una media annua di 200 live e più di 150 video nei suoi canali social. Nel corso della sua carriera si è esibito in tutti i 5 continenti portando i suoi di Visual Comedy.
Fonda Lagrù, una associazione culturale fucina di artisti e fonda il progetto web, live e tv, Marche Tube.
È anche formatore e personal coach per enti statali e privati, firma regie per il teatro e non solo.
La sua ultima follia, il Marche Comedy Record, un progetto a sfondo sociale dove ha sostenuto uno show di 12 ore consecutive, ovvero parte di tutto il suo repertorio.
È appena uscito il 2° videoclip del nuovo album di Francesco Frank Ricci, prodotto dall'etichetta discografica Cimbarecord di Alessandro Galassi. Dopo il 1° videoclip legato al tema della violenza sulle donne, è ora pubblico il nuovo lavoro: Ricci mette insieme musica e scienza, in collaborazione con l'astrofisico Francesco Tombesi, ricercatore della NASA.Il progetto è nato sulla rete: è un'importante scoperta di Tombesi sui buchi neri, mostrata attraverso le immagini originali dell'agenzia spaziale statunitense insieme alla musica di “Aderente”, brano contenuto nel nuovo album di Ricci. Il riassunto di questa ricerca di Tombesi, che si è guadagnata la copertina della rivista scientifica "Nature" nel 2015:"Combinando osservazioni satellitari nei raggi X e in infrarosso di una galassia attiva chiamata IRAS F11119+3257 abbiamo dimostrato che i venti sprigionati dai buchi neri supermassicci al centro delle galassie ne influenzano l’evoluzione andando a spazzare via il gas freddo da cui nascono le stelle."La poesia contenuta nel video:"Nel cuore di tutte le galassie si nasconde la porta d'ingresso di un abisso, un buco nero supermassiccio.La sua attrazione irresistibile fa muovere milioni di stelle e nubi come in un vortice tempestoso.Potenza creatrice e distruttrice, invisibile direttore d'orchestra.Un'inconsapevole presenza, ma che cresce ed evolve con la vita delle galassie, sin dagli albori dell'Universo." (Francesco Tombesi)Francesco Tombesi è un astrofisico italiano che ha lavorato per diversi anni negli Stati Uniti al Goddard Space Flight Center della Nasa e alla University of Maryland. Da quasi un anno è tornato in Italia, dove lavora all’università di Roma Tor Vergata. Francesco “Frank” Ricci è un musicista e compositore che vanta collaborazioni con le più grandi leggende del rock e del prog: membri dei Deep Purple, dei Genesis, degli Europe, e con musicisti di fama internazionale come Robben Ford, Stuart Hamm, Paul Gilbert, Alphonso Johnson, Tony Esposito.L'inizio di una vera e propria collaborazione...extragalattica.
L'associazione musicale Appassionata lancia quattro concerti e due produzioni che rientrano nel progetto "Marche inVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”. Realizzata in coproduzione con l'Associazione Arena Sferisterio e sostenuta dall'accordo fra MiBACT e Regione Marche, l'iniziativa è coordinata dal Consorzio Marche Spettacolo.
Dopo "Musica per le città ferite", con cui l'anno scorso Appassionata ha portato concerti di musica classica nei centri colpiti dai sismi del 2016, nei prossimi due mesi saranno offerti al pubblico sei spettacoli con ingresso gratuito: si comincia da Camerino mercoledì prossimo (21 febbraio), quindi Loro Piceno (10 marzo), San Ginesio (11 marzo), Gualdo (17 marzo), Sarnano (24 marzo) e Corridonia (8 aprile). Ciascuno degli eventi è patrocinato dal Comune che lo ospita.
L’iniziativa segue un duplice percorso. Uno è incentrato sulle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, con l'obiettivo di valorizzare giovani interpreti che si stanno formando nelle Marche portandoli ad esibirsi in alcuni dei luoghi feriti dal terremoto ma che hanno ripreso la strada del rilancio e sono esempi di forza di volontà. L'altro è orientato a produzioni: una del tutto inedita sulla figura di Bob Dylan dal titolo "Anche il fantasma non era una persona soltanto", l'altra sulla figura di Italo Calvino, "Invisible Cities".
Si inizia mercoledì 21 febbraio a Camerino, uno dei luoghi simbolo dei sismi: appuntamento alle 11 al polo scolastico provinciale con Elena Baldoni che esegue la Sonata per pianoforte n.23 in fa minore, op.57 "Appassionata", e Lorenzo Felicioni che interpreta la Sonata n.27 in mi minore, op.90.
L'Ostello comunale di San Ginesio accoglierà la seconda data del progetto, domenica 11 marzo alle ore 17, quando si esibiranno Caterina Dionisi nella Sonata n.13 in mi bemolle maggiore, op.27 n.1 e Massimo Natali nella Sonata n.30 in mi maggiore, op.109.
A Gualdo l'appuntamento è per sabato 17 marzo alle 21, nella tensostruttura allestita proprio all'indomani del terremoto, con Saverio Beccacece e Melissa Galosi: Beccacece suona la Sonata n.13 in mi bemolle maggiore, op.27 n.1, Galosi la Sonata n.31 in la bemolle maggiore, op.110.
La serie di concerti si chiude a Corridonia, nel Centro Aggregazione Giovanile, domenica 8 aprile alle 17 si esibiscono al pianoforte Stefano Chiurchiù nella Sonata n.1 in fa minore, op.2 n.1, Riccardo Maria Ricci nella Sonata n.8 in do minore, op.13 "Patetica" e Laura Sarchiè nella Sonata n.17 in re minore, op.31 n.2 "La Tempesta".
Le due produzioni, invece, vanno in scena sabato 10 e sabato 24 marzo. Primo incontro alle ore 21 al Teatro comunale di Loro Piceno con una prima assoluta: "Anche il fantasma non era una persona soltanto", dialogo in forma teatrale su Robert Zimmerman. Bob Dylan: l'uomo, le canzoni, la vita", con Clara Galante e Luca Damiani, su testi di Luca Damiani, da una idea di Andrea Trettaccone.
Sabato 24 marzo alle ore 21 al Cineteatro di Sarnano va in scena lo spettacolo dal titolo "Invisible cities", musica visionaria ispirata alle Città invisibili di Italo Calvino. Protagonista è EME-Eloisa Manera Ensemble composto da Eloisa Manera (composizione, violino, voce), Gianluca Barbaro (flauti dolci, ewi), Piero Bittolo Bon (sax alto, baritono, clarinetto), Andrea Baronchelli (trombone), Pasquale Mirra (vibrafono), Danilo Gallo (basso, contrabbasso), Ferdinando Faraò (batteria), Roberto Zanisi (string guitars, cumbus, bouzouki, steel pan, doumbek, gunja cajon, cifteli, bowglamà).
Una mozione urgente, che arriverà in aula martedì prossimo, 20 febbraio, per salvare gli ippodromi di Civitanova Marche e Corridonia, esclusi dalle agevolazioni del ministero delle Politiche agricole e forestali per il 2018. A presentare il documento, il vice presidente del gruppo Francesco Micucci. A tagliare fuori le due strutture dalle sovvenzioni ministeriali, il volume delle scommesse, valutato, secondo i parametri stabiliti dai decreti ministeriali 681 del 2016 e 995 del 2017, non sufficienti per garantire l’erogazione del contributo.
«Si tratta di un criterio riduttivo – afferma il vice capogruppo Micucci – perché non tiene conto delle presenze fisiche agli ippodromi durante le giornate di corse, che sono un richiamo per moltissime persone provenienti anche da fuori regione, né, dunque, tiene conto delle positive ricadute turistiche delle gare, lasciando la valutazione dell'impatto “sociale” delle manifestazioni sportive solamente al volume di scommesse. Alla luce di questo – prosegue Micucci –, considerando anche che tutte e due le strutture si trovano nella provincia di Macerata, già profondamente colpita dal terremoto, chiedo alla Giunta di sostenere presso il competente ministero delle Politiche agricole e forestali, attraverso le forme che riterrà opportune, l'inserimento delle strutture ippiche in oggetto tra quelle ammesse alla programmazione nazionale ed alle sovvenzioni ministeriali, al fine anche di sostenere le politiche turistico-ricettive del territorio marchigiano. Inoltre – aggiunge ancora Micucci – chiedo alla Giunta di verificare col competente ministero la possibilità di apportare modifiche ai decreti 681 del 2016 e 995 del 2017 al fine di dare la giusta rilevanza anche agli aspetti sociali e sportivi delle strutture ippiche, oltre che a quelli delle scommesse, già ampiamente rappresentati».
Un punto a favore per la salvezza degli ippodromi di Civitanova e Corridonia è presente nello stesso decreto ministeriale 995 del 2017 che prevede la possibilità, solo per l'anno 2018, di far entrare nella programmazione nazionale, consentendo l’accesso alle sovvenzioni anche gli ippodromi esclusi in prima istanza dalla graduatoria, purché questi un progetto finalizzato al rilancio della struttura ippica interessata, che con investimenti che consentano il miglioramento delle performance, da sottoporre ad apposita commissione. «Le strutture in questione – conclude Micucci – stanno già predisponendo i progetti. Anche per questo auspico che la Regione si faccia promotrice verso il ministero affinché i due ippodromi marchigiani possano essere salvati».
La Scuola secondaria di 1° grado, annessa all’I.C. “Alessandro Manzoni” di Corridonia, a conclusione del I quadrimestre, si appresta a vivere una settimana culturale “sperimentale” che prevede la sospensione dell’ordinaria attività didattica a favore di proposte alternative che “stuzzichino” l’interesse e la curiosità degli Alunni come: il Torneo di pallavolo presso il Palazzetto dello sport della Zona Industriale, i Giochi matematici, il Progetto “Mr. Cittadino” sul volontariato, l’incontro con i funzionari della Questura di Macerata in merito all’Educazione digitale, il Progetto Lettura, la visita guidata alla Mostra fotografica su Eugenio Niccolai e l’incontro con una nutrizionista su tematiche di Educazione alimentare, iniziative, queste, realizzate con al collaborazione anche di esperti esterni.
Inoltre va ricordato che ci sarà tanto altro: i Laboratori di Musica ed Arte, i Cineforum in Lingua francese e Italiana gestiti direttamente dai docenti interni ed è proprio il caso di dire, last but not least, lo Stage linguistico in Irlanda per gli alunni delle classi Terze medie che lo hanno scelto.
Che dire di più?
Non resta che augurare buon lavoro a tutti, alunni e docenti.
Il centro di aggregazione giovanile Pippo per gli amici di Corridonia si prepara a festeggiare il Carnevale. Nel corso del laboratorio creativity, i bambini, insieme alle operatrici Giulia Gentili e Giada Taglioni, hanno potuto realizzare i costumi per partecipare alla grande sfilata di carri e gruppi mascherati che si terrà sabato pomeriggio in città. “Il tema che abbiamo scelto è il sorriso - spiega la Taglioni - I 20 bambini che frequentano il nostro centro, sono stati protagonisti indiscussi nella fase di ideazione e costruzione dei costumi anche con materiali di riciclo. Durante le attività non sono mancati momenti di riflessione sul sorriso e sulle emozioni che lo generano, sulle circostanze, le situazioni e le persone che contribuiscono a farlo nascere. Alla fine dell’esperienza, tutti i bambini sono stati invitati ad esprimere il significato che attribuiscono al termine sorriso”.
Martedì 13 febbraio, dalle ore 15 alle 19:00, al salone del Cag Pippo, si terrà la festa di Carnevale di Pippo, aperta a tutta la cittadinanza. I bambini, i genitori, i nonni e chiunque voglia partecipare alla festa in maschera, sarà gradito ospite.
“Dopo aver accolto i bambini e i loro genitori, inizieremo a fare giochi di gruppi e il trucca- bimbi - commenta l’operatrice Gentili - L’animazione proseguirà con i balli di gruppo per coinvolgere grandi e piccini. Questa iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza ed è gratuita”.
La festa sarà un momento dedicato al divertimento, con tanta musica, balli e canti. Seguirà la sfilata delle maschere e la premiazione della più originale e bella. Si terminerà il pomeriggio con la premiazione e un buffet di dolci tipici per tutti i gusti.
Il centro giovanile, gestito dalla cooperativa sociale Pars onlus, si trova all’ex mercato coperto, in via Cavour 65. Per informazioni contattare il numero telefonico 3402135634 oppure inviare un messaggio alla pagina Facebook Cag Pippo.
In occasione dell’edizione 113 di MIPEL, in programma a Milano dall’11 al 14 febbraio, Valentino Orlandi, azienda pellettiera di Corridonia specializzata nella realizzazione di accessori di lusso made in Italy, ha ideato e realizzato una borsa esclusiva, in limited edition, che sarà esposta in Rinascente durante tutta la durata di Mipel.
La borsa è stata ideata per il progetto “Feel Your Rolling Bag”, organizzato dalla fiera Mipel con il supporto di ICE Agenzia, in collaborazione con la rivista Rolling Stone Italia.
Un accessorio unico e particolare: una mini bag in pelle nera con dettagli rock style ricamati in fili oro, argento e rosso brillante. La tracolla è maxi, come dettano le tendenze new age, anch’essa decorata con grafismi luminosi che rubano i colori ai metalli. Una chitarra, un cuore, labbra rosse e una pioggia di stelle esprimono tutto il carattere irriverente e strong tipico della rivista, mentre la fine manifattura e la perfezione delle lavorazioni sono un fulgido esempio del saper fare italiano e di quell’artigianalità Made in Italy che da sempre contraddistingue il brand nel proprio mercato di riferimento.
Riceviamo e pubblichiamo dalla Cooperativa Sociale PARS "Pio Carosi" Onlus
La triste vicenda di Pamela ha suscitato tante reazioni, di cui una particolarmente deplorevole (la sparatoria), ed ha posto tanti interrogativi, alcuni dei quali riguardano il modo con cui funzionano le comunità e come possono agire in casi come questo. Proviamo a chiarire, fin dove è possibile, il contesto di questa vicenda.
Quando un servizio chiede l'ingresso in una comunità residenziale di una persona significa che ha già tentato di realizzare tutta una serie di interventi ambulatoriali che si sono dimostrati infruttuosi. E' come quando il medico di base o lo specialista chiede il ricovero in ospedale, lo si fa solo quando altri interventi non sono più utili.
In comunità Pamela, come tutti gli utenti, è stata seguita personalmente da un operatore di riferimento, da uno psicologo e da un medico psichiatra; nel suo caso, anche per la giovane età, il rapporto con la famiglia è stato particolarmente intenso e frequente: in tre mesi ci sono state numerose telefonate, una relazione scritta sul suo percorso di comunità, tre incontri in comunità da parte dei familiari con puntuali aggiornamenti, altri giorni passati con la famiglia vicino alla comunità, una visita medica specialistica sempre su richiesta della famiglia. Inoltre, in accordo con i familiari, l'equipe aveva deciso un calendario di incontri di Pamela con la mamma in comunità. Alla luce dei fatti, tutto ciò, nonostante gli ultimi tentativi di dissuadere Pamela dall'andarsene, non è stato sufficiente a trattenerla dall'andare verso la morte.
Ci si chiede ovviamente se si poteva fare di più.
Si può sempre migliorare, ma quasi trent'anni di esperienza e le tante persone che abbiamo avuto ed abbiamo in cura con buoni risultati (migliaia i casi trattati, lunghe liste di attesa per l'ingresso) ci dicono che il nostro metodo di lavoro non va cambiato nei punti fondamentali: la proposta di un nuovo stile di vita che si confronta ogni giorno, attraverso educatori, medici e psicologi, con la libertà delle persone che ancora sentono fortemente l'attrazione delle sostanze e che devono imparare a fronteggiare le loro debolezze. La tentazione della fuga per i nostri ospiti, per il tipo di patologia che hanno, è di ogni giorno, ma le tante ragioni per uscire da un passato negativo, l'affetto dei compagni e il sostegno degli operatori, la sapiente cura dei professionisti, riesce quasi sempre, ma non sempre, a vincere questa tentazione.
La libertà della persona in comunità non può essere costretta, sono altri i luoghi (carceri, ricoveri coatti, …) in cui questo può avvenire; la legge vieta alle comunità ogni tipo di costrizione (fisica, psichica e morale) e i nostri regolamenti illustrano nel dettaglio il modo con cui funziona la comunità e sono firmati per accettazione da ospiti e famiglie, altrimenti anche il nostro sarebbe un carcere e non sarebbe possibile fare nessun passo di cambiamento per queste persone.
Le diverse droghe creano sempre squilibri mentali che nel tempo portano sempre, in modo diretto o indiretto, a comportamenti devianti: spaccio, furti, prostituzione, rapine, omicidi, fino alle vere e proprie organizzazioni criminali.
Fondamentale è che la cura inizi in modo precoce, ai primi sintomi. Purtroppo oggi c'è una cultura dominante che ha normalizzato l'uso delle droghe e che ne sottovaluta il pericolo; così il problema si aggrava ed uscirne diventa più difficile, anche se non impossibile, come dimostrano le tante persone che hanno terminato il programma e stanno bene.