Continuano i lavori di preparazione in vista della riconversione della Fiera di Civitanova Marche in un ospedale da 90 posti di terapia intensiva per l'emergenza Covid-19.
Presso l'area destinata è arrivata la cucina mobile con la quale saranno preparati i pasti per un centinaio tra tecnici e operai che lavoreranno nel cantiere della quale se ne stanno già occupando i volontari del CISOM ovvero il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta.
"Per quello che riguarda la struttura della Fiera di Civitanova il Cisom si occuperà della mensa e seguiremo lo staff delle maestranze e di Bertolaso per quanto concerne l'ufficio segreteria e gestione del magazzino, poi terminata questa fase lavorativa lasceremo tutto alla Regione Marche - spiega il Capo Raggruppamento della Cisom Marche Stefano Carnevali - abbiamo già istallato una nostra cucina mobile all'esterno della Fiera e il Sindaco di Civitanova Marche metterà a disposizione il vettovagliamento e le riserve alimentari - aggiunge -. Per questo periodo di lavoro ci avvarremo inoltre della professionalità dello chef Giuseppe Giustozzi e di suo figlio, che cucineranno per noi a titolo gratuito".
Un lavoro quello del Cisom iniziato da alcuni giorni e che non si è limitato all'allestimento dell'area ristoro: "Stiamo allestendo la zona mensa che sarà vicino e in più avremo un'area di controllo sanitario dove ci sarà un nostro ambulatorio mobile con un medico sempre presente - sottolinea Carnevali -. Tutto il personale che accederà in queste aree sarà controllato con il termo scanner sia in entrata che in uscita - e conclude -. Siamo 30 volontari operativi più 60 professionisti che si alterneranno nell'arco del periodo; siamo già da qualche giorno operativi con tutti i nostri uomini e attendiamo l'arrivo dei tecnici che si occuperanno del montaggio della struttura ospedalieri che avverrà in settimana".
A visionare la cucina mobile e tutta la zona adibita a zona mensa era presente anche lo chef Giuseppe Giustozzi, proprietario del "Gruppo Giustozzi Hotels - Banqueting & Catering": "Ho accolto con piacere questa proposta che mi è stata fatta dai Cavalieri di Malta - esordisce Giustozzi - presteremo la nostra opera a titolo gratuito e daremo il nostro contributo per le persone che saranno ricoverate in questa struttura - e continua - ai fornelli saremo io e mio figlio Samuele ma ora stiamo valutando di quanto personale avremo bisogno per tutto il periodo in cui il CISOM sarà presente alla fiera".
La Cucine Lube Civitanova saluta Bruno Mossa de Rezende. Il palleggiatore brasiliano, con lo stop anticipato della stagione, chiude dopo due anni incredibili la sua esperienza con i cucinieri: nei giorni scorsi sono arrivati via social i suoi saluti.
"Il Club biancorosso intende ringraziare per la straordinaria professionalità Bruno, che ha contribuito a far raggiungere alla società vette mai conquistate finora. Il regista carioca ha trascinato la Cucine Lube Civitanova alla conquista di un incredibile poker di trofei consecutivi (Scudetto, Champions League, Mondiale per Club, Coppa Italia) che resterà indimenticabile nella storia del Club, così come Bruno, siamo sicuri, rimarrà indimenticato nei cuori di tutti i tifosi biancorossi", scrive la società in una nota ufficiale.
Ciarapica tuona giù le mani dal nostro ospedale, Civitanova Marche non deve diventare un polo stabile Covid’ ed è un post fake senza alcuna attinenza con i fatti. Qual è il documento da cui attinge il Sindaco per lanciare l’ennesima polemica. Non esiste. Così il capogruppo del partito democratico civitanovese, Giulio Silenzi, si è espresso in risposta al sindaco Ciarapica, il quale aveva chiesto rassicurazioni riguardo l’ospedale cittadino, una volta terminata l’emergenza, asserendo che non può diventare un Covid Hospital a vita.
“Quello di Ciarapica – continua Silenzi – è un allarme senza fondamento a cui ricorre per distogliere l'attenzione dal fatto che non riesce a trovare mascherine da distribuire ai civitanovesi, che non è riuscito a organizzare prima di Pasqua la distribuzione dei buoni alimentari ai suoi concittadini, esponendoli oltretutto a vergognose file in piazza. Da lui finora solo post e foto per apparire e visto che tra l'altro Civitanova è un Comune che ancora non ha un bilancio 2020, inventa la fake dell’ospedale di covid a vita. Tutto avviene tramite post, e senza alcun atto scritto, terreno su cui Ciarapica ancora una volta dimostra tutta la sua debolezza già emersa nella vicenda dell’ospedale unico con il sindaco di Macerata Carancini che è riuscito a far passare criteri per portare la struttura alla Pieve con il commento giulivo di Ciarapica ‘é una giornata felice’. O nell’altra scandalosa questione del salasso sulle tariffe dell’acqua, pagato in sede di ambito idrico dai civitanovesi, complici gli errori di Ciarapica.
“Anche stavolta – prosegue il consigliere di minoranza - il sindaco ha dimostrato di essere più bravo con Facebook che nell’attività amministrativa e infatti il 3 aprile, con la sua giunta, ha votato una delibera per concedere alla Regione la Fiera in comodato d’uso gratuito così che possa essere trasformata in maxi ospedale 100 posti terapia intensiva. In quel documento, in cambio dell'apporto generoso che la città stava dando alla soluzione dell’emergenza covid, non è stato inserito nessun documento per chiedere future garanzie alla Regione, per ottenere ad esempio finanziamenti destinati ad ultimare i due piani dell’ospedale e per il suo potenziamento. Un buon amministratore avrebbe fatto un accordo scritto e, se invece di scansarla con disprezzo e supponenza, avesse ascoltato la mia proposta a firmare una convenzione, oggi avrebbe in mano documenti scritti e non vuoti post allarmistici. Ancora una volta il sindaco sceglie di cavalcare la paura per nascondere le sue incapacità, atteggiamento grave e irresponsabile in un momento in cui c’è invece bisogno di rapportarsi con i cittadini con onestà e verità”, conclude Silenzi.
Questa mattina intorno alle ore 11 in via D'Annunzio a Civitanova Marche, una giovane ragazza di 34 anni è stata aggredita da un cane di grossa taglia mentre passeggiava lungo la strada.
L'allarme è stato lanciato dai passanti e sul posto sono prontamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure alla donna ferita.
(Servizio in aggiornamento)
Jiri Kovar, nel giorno del suo trentunesimo compleanno, si è raccontato in diretta nell’ultimo appuntamento della settimana con #campionidacasa. Il veterano della Cucine Lube Civitanova ha risposto alle numerose richieste di tutti i tifosi e appassionati di volley accorsi durante la diretta delle 18 sulla pagina Instagram @asvolleylube. Un viaggio nel passato dello schiacciatore biancorosso accompagnato da tante curiosità.
Ciao Jiri, innanzitutto buon compleanno, sono 31 giusto?
“Grazie, sì sono tantissimi (ride)”
Un mese e mezzo fa si pensava alla Coppa Italia, ora ci troviamo in tutt’altra situazione, dicci il tuo pensiero a riguardo.
“È iniziato tutto mentre stavamo giocando la Coppa Italia, in quel weekend il virus iniziava a diffondersi in Italia. Speravamo di poter ricominciare ma era giusto fermare tutto, dispiace è ovvio ma sono cose più grandi e importanti di noi. Uno può condividere o meno questa decisione ma per altri atleti che hanno voglia di tornare a casa e stare in famiglia in questo momento difficile era anche giusto dargli questa possibilità”
Resti alla Cucine Lube il prossimo anno?
“Vedremo, sono in scadenza di contratto. Ora tutte le trattative sono ferme, si aspetta la ripartenza non tanto del volley mercato quanto dell’Italia”
Ti piacerebbe giocare all’estero?
“Sì perché in generale mi piace molto viaggiare e conoscere nuove realtà, posti, persone, nuovi modi di vivere e pensare”
Cosa ti piace di più dell’essere parte della Lube?
“La fortuna che ho avuto in questi anni alla Cucine Lube è che mi sono sempre trovato bene coi compagni di squadra. Credo sia la cosa fondamentale per proseguire anno dopo anno nella stessa società”
Hai vissuto a Macerata e Civitanova, che differenza hai trovato?
“A Macerata si stava bene ma non è una città molto viva e giovanile. Invece qui c’è il mare, si sta meglio a Civitanova”
Cosa ti ha spinto a fare questo sport?
“Da piccolo ho fatto tanti altri sport, ho iniziato col calcio, poi basket, pallamano, ping-pong, hockey sul ghiaccio. I miei genitori giocavano entrambi a pallavolo, passavo molto tempo in palestra con loro, ho iniziato a praticarlo e me la cavavo. Mi divertivo perciò ho continuato”
Come ti senti da futuro papà?
“Bene, non vedo l’ora. È un periodo difficile per far nascere un bambino. Vedo la pancia di mia moglie crescere a dismisura, mancano 3 settimane. È tutto pronto, anche la cameretta, stiamo solo aspettando che arrivi”
Quale squadra tifi di calcio?
“Non lo seguo per niente, è uno dei pochi sport che non mi piace guardare”
Il tuo sestetto ideale?
“Vermiglio palleggiatore e Fox Fei opposto; Samuele Papi con Osmany o Ngapeth in posto 4; al centro Gustavo e il tedesco Stefan Hubner; come libero Grebennikov”
Hai mai pensato di tornare a vestire la maglia azzurra?
“Sì, a gennaio avevo parlato con Chicco Blengini a lungo. Mi chiedeva la disponibilità per l’estate in Nazionale. In questo periodo ci saremmo dovuti risentire per confermare il mio stato fisico. Sarebbe un sogno andare alle Olimpiadi, l’unico traguardo che non sono riuscito a raggiungere in carriera”
La vittoria più bella che hai ottenuto in carriera?
“Il mio primo scudetto con la Cucine Lube a Milano nel V-Day contro Trento nel 2012”
Sei sempre molto calmo e concentrato, come fai a non rispondere alle provocazioni sotto rete?
“Non ci sono tante provocazioni, qualche giocatore lo fa per stuzzicare ma non vedo motivo per rispondere altrimenti stai al gioco dell’avversario”
Come passi la quarantena?
“Provo a cucinare con mia moglie, mi alleno quasi ogni giorno un paio d’ore, guardo la tv, oggi ho pulito il terrazzo”
Sei bravo a cucinare? Cosa ti piace di più preparare?
“Bravo direi di no, mia moglie è brava e cerco di seguire i suoi consigli. Decidiamo cosa cucinare e cerchiamo di fare qualcosa di buono insieme”
Cosa pensi di Marchisio?
“È un bravissimo ragazzo. È un po’ una testa calda da frenare ogni tanto, però si impegna, è stato bravo per tre anni nel suo ruolo qui alla Cucine Lube. Avere sempre davanti dei liberi fortissimi e non poter giocare non è facile, ha fatto un ottimo lavoro ed è migliorato tanto”
Un compagno di squadra a cui sei molto legato?
“Dragan Stankovic, abbiamo giocato insieme una vita. Tutt’ora ci sentiamo, d’estate di vediamo spesso”
Il tuo ricordo più bello con la maglia della nazionale?
“Non ho avuto il piacere di vestirla tanto a Lugo per i vari infortuni. Direi l’Europeo a Copenaghen, è stato un bel viaggio”
Cosa ci dici di Gigi Mastrangelo che ti ha salutato in diretta?
“Siamo stati anche compagni di stanza in nazionale. Fa veramente ridere, è un simpaticone”
Qual è stato l’infortunio più doloroso dal punto di vista psicologico?
“Quando ho rotto per la seconda volta il crociato in due anni. È stato doloroso psicologicamente, avevo passato da poco tutti i mesi di riabilitazione. Rompersi di nuovo mi ha fatto abbastanza male”
Che rapporto hai con i tifosi?
“Non sono il giocatore più attivo tra quelli che hanno rapporti coi tifosi. Forse sono stimato da loro perché non esagero con gli atteggiamenti, non sono appariscente. I tifosi comunque per ogni squadra sono importanti quindi li ringrazio per essere sempre con noi”
Incendio alla cabina dell’Enel di via Ricci a Civitanova, i quartieri di Fontespina e IV Marine rimangono senza corrente. il principio d'incendio si è sviluppato, per cause da verificare, intorno alle 19:30 del pomeriggio odierno nella cbina dell'Enel Sul posto i vigili del fuoco per mettere in sicurezza il sito che è stato recintato. Conseguenze su gran parte del vie della zona nord di Fontespina, molte rimaste senza energia elettrica. Allertate Enel e Atac. La corrente e’ tornata dopo poco in alcune zone, ma parecchi residenti sono rimasti per tre ore con il disagio del black out. Alle 21:30 l'Enel ha portato un generatore elettrogeno per ripristinare la situazione.
La Falc S.p.A., a cui fanno capo tra l’altro i marchi Naturino e Voile Blanche, ha aderito con un’importate donazione economica al fondo di solidarietà del Comune di Civitanova Marche creato per sostenere le famiglie che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza COVID-19.
“La nostra è un’azienda dal respiro internazionale, ma le radici di Falc sono da sempre qui, a Civitanova Marche, dove l’azienda mantiene il cuore pulsante di ogni nostra attività. Per sostenere la nostra città abbiamo deciso di rispondere all’invito del Sindaco e di aiutare tutti coloro che si trovano in difficoltà in questo momento “dichiara Salina Ferretti, Amministratore Delegato della Falc.
L’azienda civitanovese che da sempre sostiene associazioni locali e collabora con il Comune ha voluto dare il suo contributo in un periodo così delicato per l’intera comunità.
L’azienda Ferrero ha deciso di portare un po’ di dolcezza negli ospedali italiani donando a medici, infermieri e operatori socio sanitari impegnati in questi giorni nella battaglia contro il Covid-19, migliaia di uova Grand Sorpresa Kinder.
Questa mattina, uova e colombe pasquali sono arrivate anche negli ospedali di Civitanova Marche e Fermo.
Un po’ di dolcezza per il personale ospedaliero per affrontare questo momento difficile.
In totale, sono 220 mila le uova distribuite da Ferrero con il contributo della Protezione Civile a medici, infermieri, paramedici e ausiliari, impegnati in 150 strutture sanitarie in tutta Italia.
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a nome dell'ex consigliere comunale di Civitanova Marche Livio De Vivo, in merito al lancio della nuova web radio "Radio Ciarapigna":
Cari lettori vi volevo informare di come, oramai, vedere quello che sta succedendo a Civitanova sia veramente inaccettabile e imbarazzante, vedere un'Amministrazione che non ha un briciolo di cuore e getta via la dignità altrui senza problemi.
Oltre ai casini fatti fino a che non scoppiasse il coronavirus, in questo mese anzi due, ne hanno collezionate troppe di brutte figure e imperdonabili e quindi da ex consigliere comunale e cittadino mi sono fatto portavoce e ho deciso di aprire un gruppo e fare un nuovo programma web radio che si chiama" Radio Ciarapigna": è possibile scriversi al gruppo cercando su Facebook proprio "Radio Ciarapigna".
Nelle mie dirette metto a nudo tutti i problemi della città con numeri alla mano, e non solo. Intervengono in diretta telefonica personaggi noti e cittadini scontenti, il tutto con un pizzico di satira e con imitazioni di personaggi. Il programma sta riscuotendo un grandissimo successo.
Nelle mie dirette cerco sempre di avere notizie bomba ed esclusive: ho tirato fuori il problema mascherine, ho lamentato il fatto delle file per avere i buoni pasto senza un minimo di privacy e sicurezza, per non parlare del mercato alimentare che è stato perlopiù fallimentare.
Prima delle mie denunce non avevano messo un euro ad aiuto dei cittadini causa coronavirus, non avevano creato un piano spiagge e ancora non hanno dato risposte ai commercianti per non parlare di tutti quei soldi in un periodo come questo messi a bilancio per feste e cotillon dell'assessore che capisce tutto al turismo....Ma oggi leggere la triste notizia che l'assessore Capponi ha inviato messaggi per chiedere cifre di 10 o 20 euro a chi li doveva, per le mense con le scuole chiuse, è ridicolo. Non ci sono giustificazioni, visto che la stessa non ha risarcito chi ha pagato anticipatamente anche il mese di marzo senza usufruire del servizio.
Qui purtroppo bisogna dare un segno di discontinuità e una "testa deve saltare" : o l'assessore Capponi si dimette o, se non lo farà, lo faccia il Sindaco prima che sia troppo tardi. Meglio finire in amministrazione vigilata e controllata con il prefetto, che continuare su questa marcia.
“Civitanova Marche ha dimostrato a tutta la regione, al di là di ogni orientamento e interesse politico, di essere responsabile e generosa nel momento di massima emergenza Covid nel salvare vite umane. Prima ha accettato, come altri Comuni, la trasformazione del proprio nosocomio in Covid Hospital e poi ha dato, senza esitazione, il via libera alla richiesta pervenuta dalla Regione di trasformare la propria Fiera in un polo di terapia intensiva pronta ad ospitare 100 posti letto. Ora però ci attendiamo garanzie dal Governatore Ceriscioli che tutto ciò sia solo ‘temporaneo’ per superare l'emergenza”. Così il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica in merito alle voci che circolano circa le decisioni che la Regione sta assumendo in queste ore per fare di Civitanova Marche un centro unico regionale di cura al Covid 19.
“Non accetterò che la mia Città si trasformi in un unico centro Covid in modo permanente, perché ciò avrebbe una serie di ripercussioni sociali ed anche economiche che Civitanova non può permettersi. La Regione, con la stessa velocità e onestà con cui ci siamo mossi noi, si impegni da subito a trovare un’alternativa al nostro ospedale dando certezze e programmando la sanità regionale per rispondere ai malati Covid nel lungo periodo. Civitanova – ha proseguito Ciarapica - è stata disponibile per un periodo transitorio e di emergenza ma non è disponibile a diventare un centro Covid in maniera permanente. Sappiamo tutti che la lotta al coronavirus sarà molto lunga, per questo chiedo, che sia individuato da subito un ospedale alternativo al nostro, magari partendo da una di quelle strutture chiuse di recente”.
“Pretendiamo con forza che il nostro ospedale, come specificato in ogni occasione dall’inizio della pandemia, ritorni quanto prima al ruolo originario e riprenda l’ordinarietà indicandoci anche l’utilizzo che si farà dei due piani posti sopra al pronto soccorso e mai utilizzati. Ci sono malati - puntualizza il sindaco - che con patologie molto gravi stanno aspettando la ripresa delle normali attività che al momento sono state sospese, rimandate o dislocate su altri ospedali. La nostra comunità, inutile specificarlo per l’ennesima volta, è la più popolosa della provincia e serve tanti comuni limitrofi della costa e anche dell’entroterra, per questo non può permettersi di rinunciare ad un proprio ospedale.
“Ora mi aspetto che la Regione dia - ‘a stretto giro’ - garanzie scritte nero su bianco. Noi – ha concluso il Sindaco – abbiamo agito sempre nell’interesse e per il bene della collettività, è il tempo che la Regione nei confronti di Civitanova faccia altrettanto e dimostri alto senso delle istituzioni restituendo ciò che ci è dovuto”.
"Pedalare, pedalare, pedalare". Così l'assessore Capponi descrive l'attività di tutto il settore del sociale in questo momento. Giorni imprevisti ed imprevedibili, che portano nuove problematiche e necessitano flessibilità, nuove strategie e sinergie concrete. Gli uffici sono al lavoro non solo per i buoni spesa, ma per le molte attività che proseguono in tutti i settori pur avendo cambiato veste, e per le nuove emergenze che la situazione Coronavirus fa nascere di continuo.
I buoni vengono costantemente distribuiti e nel contempo le centinaia di domande rimanenti vengono processate, ma nell'attesa di riceverli chiunque abbia necessità può contattare nel più totale riserbo il numero appositamente attivato: 347-8911558, o rivolgersi alle assistenti sociali regolarmente in servizio per rappresentare le proprie necessità. Dato l'incremento nella distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie in questo momento così emergenziale, per i rifornimenti si stanno adoperando davvero tutti: istituzione comunale, onlus, associazioni, volontari, ente pastorale, aziende, cittadini.
"Tutti al lavoro non solo negli uffici ma direttamente sul campo per coordinare, relazionarci, individuare bisogni, comunicare con gli enti che stanno donando le principali necessità, accelerare tempistiche ove possibile, raccogliere prodotti ad hoc per le diverse fasce di utenza. Mi sono personalmente relazionata con tanti che ci hanno donato, scandagliando con gli uffici e i volontari le esigenze, essendo presente all'arrivo dei carichi, coordinando le consegne con la Caritas e la Protezione Civile, nostri partner in questa raccolta, per l'arrivo dei prodotti in tempi utili anche per capire cosa manca da acquistare. La Diocesi, che ringrazio fortemente, e l'Assessorato alle Politiche sociali hanno voluto prevedere dei contributi straordinari, e anche con le prime donazioni effettuate è stato possibile acquistare carne e prodotti freschi da distribuire. Mi è caro ringraziare, oltre che il personale amministrativo che sta davvero lavorando sopra le forze data la enorme mole sia di domande per i buoni che di storici servizi e di nuove necessità emergenti, tutti quelli che hanno collaborato con l'assessorato tramite le loro donazioni per i pacchi alle famiglie o che con il loro servizio e impegno ci stanno aiutando con la logistica. Doveroso citare in primis Caritas Civitanova e Diocesi di Fermo e Protezione civile Civitanova Marche, ma anche le Farmacie comunali Civitanova Marche, SVAU- soccorritori volontari aiuti umanitari, Coldiretti e le aziende di rete Campagna amica, Multi cash Civitanova Marche, la Consulta dei servizi sociali di Civitanova Marche, il comitato di Potenza Picena di Croce Rossa Italiana e naturalmente tutti i cittadini che generosamente riempiono i cestoni della raccolta anche quando ordinano la spesa dal proprio domicilio. Ogni volta i civitanovesi dimostrano il loro incredibile spessore umano, ed è un grande orgoglio fare parte e rappresentare questa comunità, ora ferita, ma che insieme faremo ripartire. " conclude l'assessore Capponi.
Le fa eco Barbara Moschettoni, a nome di tutto il direttivo e volontari Caritas e Diocesi: "Diceva Madre Teresa che la nostra generosità è una goccia nel mare del bisogno, ma che se questa goccia non ci fosse il mare ne sentirebbe la mancanza. La gente di Civitanova ha accolto con generosità l'invito a donare la propria “goccia”, per andare incontro alle tante necessità di quanti, oggi, stanno vivendo situazioni difficili. Con i generi di prima necessità e le donazioni in denaro, i Civitanovesi stanno rendendo possibile un aiuto non generico ma in grado di soddisfare le tante diverse necessità di decine di famiglie bisognose. Mediamente in questo periodo stiamo assistendo 350 famiglie, di cui una settantina circa giunte a seguito della chiusura attività economiche. Stiamo lavorando davvero in rete con l'Amministrazione comunale ma anche con tutti i cittadini, associazioni, privati e aziende. Fra due giorni sarà Pasqua: il prendersi cura di chi ha meno di noi è il miglior modo di prepararci a questa festa e di rendere meno dura anche a noi la prova che stiamo affrontando. Papa Francesco, domenica scorsa, ha detto che «siamo al mondo per amare Lui e gli altri. Il resto passa, questo rimane. Il dramma che stiamo attraversando in questo tempo ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore». Gli auguri alla nostra bella città li facciamo ancora con le parole del Papa: «di fronte a tante certezze che si sgretolano, nel senso di abbandono che ci stringe il cuore, Gesù dice a ciascuno: “Coraggio: apri il cuore al mio amore. Sentirai la consolazione di Dio, che ti sostiene».
La raccolta alimentare prosegue anche nelle prossime settimane in moltissimi esercizi commerciali di alimentari, igiene e grande distribuzione, la cui lista aggiornata è pubblicata sul sito del comune di Civitanova. E' possibile donare anche per coloro che non sono costretti per necessità ad uscire quando si ordina la propria spesa da casa, in ottemperanza al decreto e per rispettare la linea guida di uscire il meno possibile. Sono sempre necessari prodotti alimentari a lunga conservazione e prodotti per l'igiene casa e persona.
Il Coronavirus sta mettendo a dura prova non solo l'intero sistema sanitario nazionale ma anche tutto il mondo dell'imprenditoria che, nonostante le mille difficoltà derivanti dalla pandemia, non ha mai smesso di mettersi in moto per dare un aiuto concreto ai vari ospedali impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza.
Di questo gruppo fa parte anche il titolare dell’aziende Eurosuole e GoldenPlast Germano Ercoli che in quest'ultimo mese ha donato un ecografo al Reparto di Ginecologia e 500 mascherine per Radiologia dell'Ospedale di Civitanova Marche. Un gesto importante ma anche un segnale forte e di speranza per un futuro, che col passare del tempo si fa sempre più nebuloso anche per tutte le aziende maceratesi che oramai da quasi un mese sono ferme senza ancora una data certa che stabilisca la loro ripartenza.
L'imprenditore civitanovese ha commentato a parole sue questo momento storico che sta passando l'Italia e ha inoltre illustrato la sua 'ricetta' per ripartire:
"Il periodo che stiamo attraversando in Italia e nel Mondo credo che non sia era mai visto da 100 anni a questa parte" - esordisce Ercoli - " se interpretiamo in maniera grossolana i numeri di questa pandemia facendo il rapporto tra i contagiati attuali e il numero della popolazione mondiale, il dato che esce fuori è rappresentato da una percentuale irrisoria; ma se andiamo a vedere nelle specifico l'incidenza nelle singole popolazioni e prendiamo coscienza di quello che sta accadendo in Italia, i numeri si fanno pesanti e non nascondo che ti fa venire i brividi"
Queste è la fotografia dell'emergenza sanitaria scattata dall'imprenditore civitanovese: "Questa è una situazione dove nessuno ha esperienza per affrontarla in quanto è totalmente nuova - aggiunge - sinceramente pensavo che le misure restrittive imposte dal Governo avrebbero portato ad una diminuzione maggiore del numero dei contagiati però la speranza che le cose possano migliorare è sempre viva ; capisco che lo stare sempre chiusi in casa porti disagio a tutta la popolazione ma al contempo sono convito che sia la medicina giusta per far terminare l'emergenza".
Una fase di completa stasi a cui devono sottostare anche tutte le aziende italiane: "Ora il grande dilemma che ci poniamo tutto riguarderà gli effetti di questa cura - e mette in evidenza - se la cura è stata pesante e l'ammalato muore allora vuol dire che c'è stato qualche problema e mi riferisco soprattutto al fatto che non è stata ancora stabilita una data precisa e certa su quando si potranno riaprire le aziende"
"Questo sta iniziando a diventare un terreno realmente scivoloso soprattutto se questo stato di incertezza lo proiettiamo sui nostri clienti stranieri ai quali siamo ogni volta costretti a comunicargli una nuova data sulla nostra riapertura - dichiara -. E' ovvio che non possiamo sapere la data certa di quando terminerà l'emergenza ma c'è bisogno che qualcuno si prenda la responsabilità di decidere quando far ripartire l'economia, altrimenti saremo costretti ad affrontare un dramma sociale ed imprenditoriale, in quanto ci sono delle realtà che hanno finito letteralmente l'ossigeno"
Il lavoro, soprattutto in Italia, ha sempre recitato il ruolo di vero motore sul quale fare affidamento per affermarsi a livello internazionale: "Se oltre a venire a mancare il capitale, le aziende iniziano a perdere pure l'afflusso dei clienti allora non ci sarà più la forza per rimettersi in moto e a farne le spese sarà tutto il tessuto produttivo e sociale - spiega Ercoli che si immagina così l'immediato futuro -.Questo virus stravolgerà la vita di tutti sia a livello professionale che quotidiano e questo porterà tutti noi a ragionare in maniera differente; nessuno sa come sarà il futuro anche se è immaginabile che per la nostra economia non sarà affatto roseo, ecco allora che c'è ancora più bisogno che qualcuno si alzi in piedi e si assuma la responsabilità di prendere decisioni forti tipo stabilire una data certa di ripartenza"
Uno snodo cruciale per Ercoli che rafforza in questo modo: "Dico questo al di là di quella che può essere la produzione e la distribuzione dei nostri prodotti perché stabilire una data significa dare un segnale di vita verso il mercato internazionale e dire a tutti 'noi ci siamo e il nostro cuore pulso ancora', poi la percentuale sulle nostre produzione la vedremo strada facendo"
Idee per ripartire ma anche per programmare un futuro: "Per farsi un cliente ci vogliono anni e per perderlo basta un minuto" - sentenzia Ercoli -."Lo Stato ha imposto alle aziende di adottare un protocollo di sicurezza che ritengo giusto e doveroso, infatti per le mie due realtà Eurosuole e GoldenPlast abbiamo speso più di 20 mila euro per telecamere termiche e per tutti i vari dispositivi di protezione invidiale, senza dimenticare il rispetto delle distanze di sicurezza tra chi lavora - e inoltre - abbiamo scelto gli uomini che comporranno il Comitato di Sicurezza così quando ci saranno dei controlli da parte delle autorità sapranno con chi parlare".
Tutte misure che oltre ad essere adottate per obblighi governativi e per la salute di chi lavora, hanno anche un fine più lungimirante: "Abbiamo fatto tutto il necessario pur di rimetterci in moto in quanto sappiamo fin troppo bene che le perdite derivanti da un lungo periodo di stop non si riusciranno mai effettivamente a quantificare - dichiara- noi ad esempio tra GoldenPlast ed Eurosuole abbiamo perso oltre 4 milioni di euro di fatturato nelle 2 settimane che siamo stati fermi, il tutto considerando che le spese aziendali che sosteniamo rimangono le medesime e le tasse governative dovranno essere comunque onorate, anche se sono state procrastinate di qualche mese".
Un quadro della situazione ben chiaro nella mente di Ercoli come lo sono anche le sue idee per tentare di risollevare gli umori di una popolazione sempre più impaurita e sfiduciata: "In questi giorni stiamo assistendo ad un grande gara di solidarietà alla quale stanno partecipando veramente in tanti con donazioni rivolte agli ospedali per alleviare le fatiche dei nostri operatori sanitari che ogni giorno affrontano in prima linea questa emergenza - e propone - sarebbe buona cosa che per chi ha la possibilità di donare attrezzature mediche, lo Stato facesse pagare solo l'importo del bene togliendo il costo dell'IVA; Ecco questa iniziativa penso che sia uno dei primi provvedimenti che chi ci guida debba prendere in modo che si renda molto più semplice il gesto del donare"
Non è solo il mondo della solidarietà ad essere bisognoso di interventi statali adeguati e così Ercoli aggiunge una sua idea riguardo i disoccupati che stanno vivendo un momento di difficoltà reso ancora più duro dall'emergenza Covid-19: "Ora rimaniamo in attesa di questa manovra finanziaria che il nostro Premier Conte ha definito 'poderosa' ma di fatto ancora non sappiamo di fatto quando potremo beneficiarne - chiosa - In questo momento storico in Italia ci sono milioni di disoccupati e tanti altri ne verranno dopo questa emergenza in quanto molte aziende si troveranno in grosse difficoltà - da qui parte l'idea di Ercoli - credo che il Governo debba prendere in seria considerazione la possibilità di garantire fino a fine anno almeno 1200/1300 euro al mese ad ogni disoccupato perché secondo me questo è un modo semplice e fattibile per far tirare fuori un sorriso a tante persone che ora stanno attraversando un brutto periodo, il minimo che si possa fare è garantirgli un pò di serenità, anche alle loro famiglie, in modo che possano sentirsi tutelati e spronati a ripartire con uno spirito rinnovato".
L'imprenditore civitanovese ha concluso poi affermando: "Il popolo è come una fiamma che deve essere alimentata e costudita, ora sta vivendo una fase dove c'è poco entusiasmo e tanta paura e proprio per questo che sono convinto che vanno adottate tutte le misure possibili per ridargli una meritata boccata di ossigeno quanto prima".
La Direzione dei Superstore Coal di Civitanova Marche e Maxi Coal di Tolentino, in questo particolare momento, ha deciso di raddoppiare il bonus governativo per i propri dipendenti.
"Con un piccolo gesto – affermano dalla Direzione Giuliano Passarini e Raniera Sopranzetti – vogliamo ringraziare le nostre maestranze per il lavoro svolto nonostante il momento di tensione, ansie e paure. Nessuno si è tirato indietro garantendo un buon livello di servizio e di rifornimento merce sempre costante".
"Dietro la mascherina ci sono i sorrisi dei nostri straordinari dipendenti che, con professionalità, abnegazione e passione, malgrado i rischi, non hanno esitato a mettersi a disposizione per garantire gli orari di apertura dei nostri supermercati con l’intento di fornire servizi di qualità e capaci di rispondere alle esigenze dei nostri clienti - proseguono i direttori - . E per questo abbiamo decisi di premiarli. Perché anche loro, in prima linea, al pari di altre categorie, non hanno esitato un attimo, rimanendo al proprio posto di lavoro".
"Insieme, come in una famiglia, ogni giorno, siamo dietro il bancone o nelle corsie dei negozi, uniti e disponibili, con l’intento non solo di far trovare la merce che serve ai nostri acquirenti ma soprattutto di donare un sorriso o una parola gentile che possano essere di ausilio per tutti coloro che - concludono Passarini e Sopranzetti -, come noi, stanno vivendo questo momento con la certezza che ce la faremo, quanto prima, a tornare alla normalità".
"In un momento di grave emergenza globale non riteniamo prioritario ratificare il progetto dell'ospedale unico; sorge il dubbio che si tratti di una strategia politica che vede un’accelerazione in prossimità delle elezioni regionali". Così interviene Euro Ginobili, coordinatore di "Obiettivo Civitanova" in merito all'approvazione del piano economico relativo all'ospedale unico da realizzare alla Pieve.
"Ci sorprende un aspetto - sottolinea Ginobili -: come mai è stata ribadita e rimarcata in Regione la favorevole posizione geografica di Civitanova per la realizzazione della struttura sanitaria temporanea, destinata alla gestione dell'emergenza COVID-19 presso la fiera, e tale vantaggio non possa essere considerato valido in condizioni di ordinaria gestione della sanità?"
"Non si tratta di allarmismo, allora, sostenere l’affermazione del sindaco Ciarapica sulla volontà progettuale di smantellare l'ospedale di Civitanova Marche - aggiunge Ginobili -, approfittando della richiesta di organizzare una riconversione a centro COVID-19, senza precise garanzie per l'immediato futuro del nostro nosocomio".
"La situazione attuale sta evidenziando in maniera drammatica come i tagli alla sanità degli ultimi decenni e l'accorpamento dei servizi ospedalieri in uniche strutture si rivelino fallimentari in situazioni di emergenza - dice ancora Ginobili -; sulla base di questo ci domandiamo su quali principi economici e sanitari il nostro presidente Ceriscioli intenda proseguire con queste stesse politiche non rispondenti alle reali esigenze dei cittadini. La nostra riflessione non nasce da un mero campanilismo, ma dall'incertezza che tale struttura unica sia in grado di soddisfare i bisogni reali dell'intera comunità. L'attuale amministrazione regionale non sembra fornire chiarimenti, né sembra dare risposte ai cittadini marchigiani, nella fattispecie civitanovesi".
"Non solo ci opponiamo fermamente ad ogni progetto di ospedale unico sito in località Pieve ma, data la portata epocale di questa emergenza, chiediamo che la struttura civitanovese non venga ridotta bensì potenziata nel personale e strutture magari con la creazione di un nuovo reparto adiacente l’ospedale destinato alle malattie infettive che operi in modo permanente così da diventare una risorsa sanitaria di eccellenza fondamentale sia in situazioni ordinarie che epidemiche" queste le richieste provenienti della lista civica "Obiettivo Civitanova".
Il Rotary Club Civitanova Marche si è messo al servizio per dare il proprio contributo nel contrastare il diffondersi della pandemia di Coronavirus. Ultima azione in ordine di tempo, è la donazione di 400 mascherine all’Asp Paolo Ricci di Civitanova.
Nei giorni scorsi, è stata consegnata la fornitura al direttore generale dell’istituto, la dottoressa Patrizia Zallocco. Per essere maggiormente incisivi, il Club civitanovese ha inoltre deciso di creare una raccolta fondi: chiunque potrà parteciparvi per sostenere i nuovi progetti che il sodalizio sta concretizzando per aiutare le realtà che sono profondamente toccate dalla pandemia. Lo stesso Club dettaglierà le somme messe in campo, per garantire la massima trasparenza. Presto verranno annunciate tutte le modalità sul profilo Facebook “Rotary Club Civitanova Marche”.
In precedenza, il Club aveva già stanziato 10mila euro per le esigenze di operatori e pubbliche assistenze. Una parte di tale somma (2mila euro) è stata destinata alla Croce Verde Civitanova e alla Croce Rossa Potenza Picena, mentre circa 6mila euro sono serviti per l’acquisto di strumentazioni per l’ospedale di Civitanova: si tratta di un letto bilancia per la dialisi e di due tiralatte, con relativi accessori, per il reparto di Ginecologia Ostetricia. Il restante importo è messo a disposizione per altre necessità. Tanto che, seguendo l’appello del governatore distrettuale Basilio Luigi Ciucci (distretto che tocca Abruzzo, Marche, Molise e Umbria), il Rotary Civitanova ha contribuito al fondo collegiale di tutti i Club del territorio
Un gesto a sorpresa e venuto dal cuore quello fatto dall'imprenditore Germano Ercoli. Nel pomeriggio di oggi, al reparto di radiologia del Covid-Hospital di Civitanova Marche, sono pervenute ben 500 mascherine, frutto di una donazione personale del titolare di Eurosuole.
Una donazione ovviamente molto apprezzata, in una struttura ospedaliera convertita integralmente alla cura dei pazienti positivi al coronavirus come quella civitanovese.
Tutti i medici, i tecnici e gli operatori sanitari dell'ospedale di Civitanova intendono esprimere il loro sentito ringraziamento all'imprenditore, vista la costante difficoltà nel reperire un dispositivo di sicurezza individuale tanto fondamentale per il loro lavoro.
Una concreta dimostrazione di solidarietà e vicinanza nei confronti di uomini e donne impegnati, ogni giorno, in prima linea nella lotta al coronavirus.
"Ero convinto e consapevole che questo campionato fosse già finito. Era molto difficile andare avanti in mezzo a questa pandemia che ci sta ancora colpendo". Così Osmany Juantorena, capitano della Cucine Lube Civitanova, ha commentato la decisione ufficiale della Fipav di porre fine in maniera ufficiale alla stagione agonistica della pallavolo.
"Triste, molto triste chiudere una stagione così ma credo che fosse la cosa giusta da fare visto la situazione di emergenza - scrive Juantorena in un post Instagram -. La nostra salute, quella dei nostri genitori, figli e amici vale molto di più di un finale di stagione forzato!! La pallavolo adesso è secondaria, dobbiamo pensare solo alla salute".
Osmany dedica un pensiero anche ai compagni di squadra, molti dei quali - lo annuncia lui stesso - non faranno più parte della Lube nel prossimo campionato: "Non ho aggettivi per descrivere questo gruppo, siamo stati fantastici. Abbiamo chiuso un ciclo vincendo tutto quello che c’era da vincere tranne la Supercoppa, ma va bene così lo stesso. So che il prossimo anno tanti ragazzi andranno via da qui, mi sento di dire come capitano di questo gruppo grazie a tutti per questa bellissima avventura: siete unici, la cosa che mi è piaciuta di più, al di là dei risultati e delle coppe portate a casa, è stato il rapporto fra le persone che abbiamo avuto! Siamo come dei fratelli e questa cosa è tanta roba, che poche squadra riescono a fare!! Quindi ragazzi un grosso in bocca al lupo a tutti! Spero un giorno di poter trovarci tutti insieme per berci una bella birra fredda! Ve la offro io! Vi voglio tanto bene e vi dico ancora grazie, bestie".
Giovedì pomeriggio alle ore 17.00 è in programma la terza Pillola di Tipicità, in diretta sulla pagina Facebook. Si tratta di un’azione innovativa a livello nazionale che nasce nella nostra regione, in quanto i temi sviluppati nel tradizionale Festival, in periodo di Corona Virus, vengono trattati on-line, ma con la partecipazione di un’ampia comunità. Infatti sono oltre 2.500 le persone che hanno visualizzato e molte delle quali anche interagito, in occasione della seconda Pillola, una platea degna di un evento vero e proprio.
Giovedì si parlerà di idee, percorsi e spunti concreti per la ripartenza del territorio sotto il profilo turistico: cosa si potrà fare di nuovo, quali prodotti idonei a superare l’emergenza, prospettando nuove idee che la crisi sanitaria ha innescato. Se ne parlerà con decisori pubblici marchigiani, insieme all’assessore al Turismo di Civitanova Marche, Maika Gabellieri: dall’entroterra pesarese fino a San Benedetto del Tronto, passando per l’Anconetano ed il Fermano, in un grande confronto al quale parteciperà anche Bruno Gambacorta di RAI-TG2, sempre in veste di osservatore affacciato su un ambito globale.
Assitenza scolastica via web per 60 studenti. L'Assessorato ai Servizi educativi e formativi si è attivato per mettere in atto modalità alternative che consentissero a bambini e ragazzi di usufruire del servizio di assistenza scolastica, in collaborazione con la cooperativa Il Faro
"Ringrazio la cooperativa Il Faro per la professionalità e la disponibilità con cui si sono messi subito al lavoro per consentirci di continuare l'erogazione del servizio di assistenza scolastica. Comprendiamo che la modalità della scuola a distanza porti in sé criticità da risolvere per tutte le famiglie, quanto più complesse ove ci siano necessità di apprendimento particolari. Sappiamo bene che l'assistenza scolastica da remoto è ancora in rodaggio e tutto si può certamente migliorare, ma è già un passo fondamentale per garantire quella continuità didattica e relazionale tanto importante per ogni studente" commenta l'assessore ai Servizi educativi formativi Barbara Capponi.
Non tutte le Amministrazioni comunali hanno attivato il servizio cosiddetto on line: ad oggi è stato attivato nei comuni più grandi, mentre nei medio piccoli non è ancora partito ed è incerto se in alcune verrà attivato.
Il funzionamento avviene nel rispetto del decreto: collegandosi da remoto, gli studenti sono in contatto con un operatore che, come avveniva in classe, fornisce un valido supporto alla socializzazione ed all'integrazione. Per poter individuare gli alunni destinatari, si è fatto ricorso alla collaborazione degli istituti scolastici, e l'Ente comunale ha autorizzato la cooperativa Il Faro ad attivarsi di concerto con le famiglie per effettuare il collegamento da remoto, tramite i propri devices e mediante le applicazioni più opportune.
Ad oggi sono circa 60 gli studenti che ne stanno usufruendo, suddivisi fra tutti gli ordini di scuola, dalla primaria alla superiore di secondo grado, oltre ad alcuni bambini della scuola dell'infanzia. Dopo un breve periodo di assestamento, comprensibile per la novità messa in atto, questa modalità di espletare il servizio si sta dimostrando funzionale ed efficace.
"Dotare gratuitamente tutti i cittadini che vivono a Civitanova di due mascherine chirurgiche". È questa la proposta che Giulio Silenzi, capogruppo del Partito Democratico, suggerisce al sindaco Fabrizio Ciarapica per "far fronte alla richiesta crescente di questo presidio indispensabile per la tutela della propria e altrui salute".
"Cosa fattibile, visto che già in altri Comuni lo fanno e visto che Civitanova ha 6 Farmacie Comunali che nella giornata di ieri ci hanno fatto sapere di averle in vendita (il costo per i cittadini di una singola mascherina è di 1,50 euro) - afferma Silenzi, che aggiunge -. Le mascherine potrebbero essere donate direttamente dal Comune tramite l’Atac (Atac che anche quest’anno realizzerà degli utili) o acquistate dal Comune utilizzando gli utili dell’Atac".
"Ogni mascherina chirurgica ha una efficacia di circa 5/6 ore e può essere - essendo in tessuto - sanificata e riutilizzata per un massimo di 10 volte (naturalmente se correttamente sanificata). Le due mascherine potrebbero essere sigillate in una bustina di cellophane e consegnate a casa dai volontari che vanno istruiti allo scopo. Questo sarebbe un aiuto concreto - conclude il consigliere - per tutti i cittadini che vivono a Civitanova ed e' auspicabile che avvenga nel piu' breve periodo".