Civitanova, l'imprenditore Germano Ercoli: "ripartire con il lavoro per dare un segnale forte ai mercati esteri"
Il Coronavirus sta mettendo a dura prova non solo l'intero sistema sanitario nazionale ma anche tutto il mondo dell'imprenditoria che, nonostante le mille difficoltà derivanti dalla pandemia, non ha mai smesso di mettersi in moto per dare un aiuto concreto ai vari ospedali impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza.
Di questo gruppo fa parte anche il titolare dell’aziende Eurosuole e GoldenPlast Germano Ercoli che in quest'ultimo mese ha donato un ecografo al Reparto di Ginecologia e 500 mascherine per Radiologia dell'Ospedale di Civitanova Marche. Un gesto importante ma anche un segnale forte e di speranza per un futuro, che col passare del tempo si fa sempre più nebuloso anche per tutte le aziende maceratesi che oramai da quasi un mese sono ferme senza ancora una data certa che stabilisca la loro ripartenza.
L'imprenditore civitanovese ha commentato a parole sue questo momento storico che sta passando l'Italia e ha inoltre illustrato la sua 'ricetta' per ripartire:
"Il periodo che stiamo attraversando in Italia e nel Mondo credo che non sia era mai visto da 100 anni a questa parte" - esordisce Ercoli - " se interpretiamo in maniera grossolana i numeri di questa pandemia facendo il rapporto tra i contagiati attuali e il numero della popolazione mondiale, il dato che esce fuori è rappresentato da una percentuale irrisoria; ma se andiamo a vedere nelle specifico l'incidenza nelle singole popolazioni e prendiamo coscienza di quello che sta accadendo in Italia, i numeri si fanno pesanti e non nascondo che ti fa venire i brividi"
Queste è la fotografia dell'emergenza sanitaria scattata dall'imprenditore civitanovese: "Questa è una situazione dove nessuno ha esperienza per affrontarla in quanto è totalmente nuova - aggiunge - sinceramente pensavo che le misure restrittive imposte dal Governo avrebbero portato ad una diminuzione maggiore del numero dei contagiati però la speranza che le cose possano migliorare è sempre viva ; capisco che lo stare sempre chiusi in casa porti disagio a tutta la popolazione ma al contempo sono convito che sia la medicina giusta per far terminare l'emergenza".
Una fase di completa stasi a cui devono sottostare anche tutte le aziende italiane: "Ora il grande dilemma che ci poniamo tutto riguarderà gli effetti di questa cura - e mette in evidenza - se la cura è stata pesante e l'ammalato muore allora vuol dire che c'è stato qualche problema e mi riferisco soprattutto al fatto che non è stata ancora stabilita una data precisa e certa su quando si potranno riaprire le aziende"
"Questo sta iniziando a diventare un terreno realmente scivoloso soprattutto se questo stato di incertezza lo proiettiamo sui nostri clienti stranieri ai quali siamo ogni volta costretti a comunicargli una nuova data sulla nostra riapertura - dichiara -. E' ovvio che non possiamo sapere la data certa di quando terminerà l'emergenza ma c'è bisogno che qualcuno si prenda la responsabilità di decidere quando far ripartire l'economia, altrimenti saremo costretti ad affrontare un dramma sociale ed imprenditoriale, in quanto ci sono delle realtà che hanno finito letteralmente l'ossigeno"
Il lavoro, soprattutto in Italia, ha sempre recitato il ruolo di vero motore sul quale fare affidamento per affermarsi a livello internazionale: "Se oltre a venire a mancare il capitale, le aziende iniziano a perdere pure l'afflusso dei clienti allora non ci sarà più la forza per rimettersi in moto e a farne le spese sarà tutto il tessuto produttivo e sociale - spiega Ercoli che si immagina così l'immediato futuro -.Questo virus stravolgerà la vita di tutti sia a livello professionale che quotidiano e questo porterà tutti noi a ragionare in maniera differente; nessuno sa come sarà il futuro anche se è immaginabile che per la nostra economia non sarà affatto roseo, ecco allora che c'è ancora più bisogno che qualcuno si alzi in piedi e si assuma la responsabilità di prendere decisioni forti tipo stabilire una data certa di ripartenza"
Uno snodo cruciale per Ercoli che rafforza in questo modo: "Dico questo al di là di quella che può essere la produzione e la distribuzione dei nostri prodotti perché stabilire una data significa dare un segnale di vita verso il mercato internazionale e dire a tutti 'noi ci siamo e il nostro cuore pulso ancora', poi la percentuale sulle nostre produzione la vedremo strada facendo"
Idee per ripartire ma anche per programmare un futuro: "Per farsi un cliente ci vogliono anni e per perderlo basta un minuto" - sentenzia Ercoli -."Lo Stato ha imposto alle aziende di adottare un protocollo di sicurezza che ritengo giusto e doveroso, infatti per le mie due realtà Eurosuole e GoldenPlast abbiamo speso più di 20 mila euro per telecamere termiche e per tutti i vari dispositivi di protezione invidiale, senza dimenticare il rispetto delle distanze di sicurezza tra chi lavora - e inoltre - abbiamo scelto gli uomini che comporranno il Comitato di Sicurezza così quando ci saranno dei controlli da parte delle autorità sapranno con chi parlare".
Tutte misure che oltre ad essere adottate per obblighi governativi e per la salute di chi lavora, hanno anche un fine più lungimirante: "Abbiamo fatto tutto il necessario pur di rimetterci in moto in quanto sappiamo fin troppo bene che le perdite derivanti da un lungo periodo di stop non si riusciranno mai effettivamente a quantificare - dichiara- noi ad esempio tra GoldenPlast ed Eurosuole abbiamo perso oltre 4 milioni di euro di fatturato nelle 2 settimane che siamo stati fermi, il tutto considerando che le spese aziendali che sosteniamo rimangono le medesime e le tasse governative dovranno essere comunque onorate, anche se sono state procrastinate di qualche mese".
Un quadro della situazione ben chiaro nella mente di Ercoli come lo sono anche le sue idee per tentare di risollevare gli umori di una popolazione sempre più impaurita e sfiduciata: "In questi giorni stiamo assistendo ad un grande gara di solidarietà alla quale stanno partecipando veramente in tanti con donazioni rivolte agli ospedali per alleviare le fatiche dei nostri operatori sanitari che ogni giorno affrontano in prima linea questa emergenza - e propone - sarebbe buona cosa che per chi ha la possibilità di donare attrezzature mediche, lo Stato facesse pagare solo l'importo del bene togliendo il costo dell'IVA; Ecco questa iniziativa penso che sia uno dei primi provvedimenti che chi ci guida debba prendere in modo che si renda molto più semplice il gesto del donare"
Non è solo il mondo della solidarietà ad essere bisognoso di interventi statali adeguati e così Ercoli aggiunge una sua idea riguardo i disoccupati che stanno vivendo un momento di difficoltà reso ancora più duro dall'emergenza Covid-19: "Ora rimaniamo in attesa di questa manovra finanziaria che il nostro Premier Conte ha definito 'poderosa' ma di fatto ancora non sappiamo di fatto quando potremo beneficiarne - chiosa - In questo momento storico in Italia ci sono milioni di disoccupati e tanti altri ne verranno dopo questa emergenza in quanto molte aziende si troveranno in grosse difficoltà - da qui parte l'idea di Ercoli - credo che il Governo debba prendere in seria considerazione la possibilità di garantire fino a fine anno almeno 1200/1300 euro al mese ad ogni disoccupato perché secondo me questo è un modo semplice e fattibile per far tirare fuori un sorriso a tante persone che ora stanno attraversando un brutto periodo, il minimo che si possa fare è garantirgli un pò di serenità, anche alle loro famiglie, in modo che possano sentirsi tutelati e spronati a ripartire con uno spirito rinnovato".
L'imprenditore civitanovese ha concluso poi affermando: "Il popolo è come una fiamma che deve essere alimentata e costudita, ora sta vivendo una fase dove c'è poco entusiasmo e tanta paura e proprio per questo che sono convinto che vanno adottate tutte le misure possibili per ridargli una meritata boccata di ossigeno quanto prima".
Post collegati

Offerta di lavoro a Macerata: cercasi montatore di mobili professionista per azienda di design d'interni

Banco Marchigiano lancia “Insieme per il bene comune”: formazione e cofinanziamento per il Terzo Settore

Commenti