Arresto cardiaco, ogni secondo conta: la nuova app 'Dae' Marche coinvolge i cittadini per salvare vite
Una persona è colta da arresto cardiaco. I presenti chiamano il 112 (Numero di emergenza Unico Europeo): in quel momento i cittadini registrati come DAE First Responder ricevono una notifica immediata sul loro smartphone che li informa di un possibile arresto cardiocircolatorio nelle vicinanze. Con un semplice clic sul display “Posso intervenire”, possono attivarsi per fare la differenza. Tutto questo è possibile grazie all’ applicazione DAE Marche.
La nuova app, già operativa, è stata presentata oggi a palazzo Raffaello nella sede della Regione Marche. Presenti il vicepresidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) Flavia Carle, il direttore del Dipartimento Salute Antonio Draisci, il dirigente del Settore Sistema Integrato delle Emergenze, Andrea Fazi.
DAE Marche, implementata dal Settore Sistema Integrato delle Emergenze dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS), fornisce la mappatura dei defibrillatori semiautomatici (DAE) presenti sul territorio regionale e consente l’allertamento dei First Responders, ossia di qualunque cittadino che, registratosi sull’app, può dare la sua disponibilità ad intervenire se si trova nelle vicinanze dell’evento. Una volta incaricato e, sotto la guida della Centrale Operativa 118, il First Responder recupera il DAE più vicino e inizia le manovre di rianimazione cardiopolmonare in attesa dei soccorsi.
"Con questa App – ha detto Saltamartini - promuoviamo la realizzazione di una vera e propria rete salvavita che coinvolge attivamente i primi soccorritori attraverso la tecnologia. Si tratta di un lavoro straordinario fatto dagli uffici che consente di utilizzare i defibrillatori in condizioni di emergenza e che mette insieme le associazioni di volontariato, il sistema sanitario pubblico ed i cittadini che sanno utilizzare questi strumenti, è veramente una bella pagina. Non solo medici, infermieri, esperti in rianimazione, personale delle organizzazioni di volontariato, ma chiunque abbia svolto un corso di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce o si sia documentato tramite l’e-learning dell’app stessa, può mettersi a disposizione della comunità, per contribuire a salvare vite.
Tramite questa App, integrata con le Centrali Operative 118, i cittadini, guidati dagli operatori sanitari e supportati dalla tecnologia, possono portare un primo e fondamentale intervento di soccorso che può salvare vite. In caso di arresto cardiaco improvviso, infatti, ogni secondo è prezioso: garantire una risposta tempestiva può fare la differenza tra la vita e la morte, e assicurare alla persona colpita esiti di salute positivi. Continuiamo ad investire nella digitalizzazione e nella formazione per garantire ai cittadini una sanità più moderna e tempestiva. Al 31 dicembre 2024 sono state formate tramite la piattaforma regionale 73.217 persone, una quota veramente ingente che testimonia il grande lavoro compiuto in termini di formazione e di coinvolgimento della comunità".
“L'arresto cardiaco è una patologia "tempo-dipendente", e proprio per questo l'aiuto dei cittadini può risultare decisivo. Il lavoro di sviluppo è stato arricchito da confronti con altre regioni italiane dove sistemi simili sono stati attivati, per armonizzare e rendere ancora più efficiente il processo di soccorso. Dare a ogni cittadino la possibilità concreta di salvare una vita rappresenta un passo fondamentale verso una società più sicura e solidale”, ha precisato nel suo intervento la professoressa Carle.
Andrea Fazi, dopo aver spiegato il funzionamento della App e le sue molteplici utilità ha precisato che nelle Marche ci sono circa 2500 DAE censiti e 73 mila soccorritori già formati dal 2018 ad oggi. Significativa la presenza delle organizzazioni di volontariato e dei direttori delle centrali operative del 118, che hanno ribadito l’utilità dell’applicazione.
Ogni anno, una persona su mille viene colpita da arresto cardiaco. L’intervento immediato con un defibrillatore può aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza (50-70%), se effettuato entro 3-5 minuti dall'evento. Viceversa, senza un rapido intervento, le chance di sopravvivenza diminuiscono del 10-12% per ogni minuto che passa. Rendere qualunque cittadino capace di prestare i primi soccorsi aumenta la capacità di sopravvivenza e migliora la prognosi.
Come funziona
In caso di malore, i presenti chiamano il 112 che transita la chiamata alla Centrale Operativa 118 competente. Il 118 attiva i mezzi di soccorso e, contestualmente, invia un’allerta al sistema DAE Marche. L’allerta viene ricevuta sugli smartphone di tutti i First Responders che si trovano più vicini all’evento. I First Responders che sono disponibili accettano l’emergenza e tramite app verranno guidati prima al DAE più vicino e poi al luogo dell’evento, sotto la guida del 118. I First Responders possono a questo punto iniziare le manovre rianimatorie, sempre sotto la guida del 118, in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso.
Per diventare First Responders è sufficiente scaricare l’app (già disponibile gratuitamente su Play Store e Apple Store) e registrarsi. La formazione alle manovre rianimatorie e all’uso del Defibrillatore (BLSD) è raccomandata, ma non è obbligatoria.
L’app contiene una sezione e-learning, dove vengono illustrate le tecniche di primo soccorso e tutte le attività sono sempre svolte sotto la guida esperta del personale sanitario della Centrale Operativa 118. DAE Marche consente non solo di registrarsi come First Responder e di localizzare il defibrillatore più vicino, ma anche di registrare un nuovo dispositivo e segnalare eventuali problemi o guasti dell’apparecchio, un contributo prezioso per mantenere il sistema efficiente. Inoltre, verifica automaticamente se l’utente ha svolto un corso BLSD nella regione.
La campagna informativa per incentivare l’utilizzo dell’App DAE Marche sarà veicolata attraverso i canali social istituzionali e accompagnata dalla distribuzione di materiali divulgativi, come brochure e locandine attraverso una rete capillare di enti e soggetti sul territorio. Saranno coinvolti gli enti del Servizio Sanitario Regionale (SSR), i centri di formazione accreditati per il rilascio dell’autorizzazione all’uso dei defibrillatori, le organizzazioni di volontariato che collaborano con il SSR per i servizi 118 e di trasporto sanitario, le scuole di ogni ordine e grado, le associazioni di categoria, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e altri attori strategici.
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