"Quanti sono i buoni spesa distribuiti dal Comune di Civitanova alle famiglie?" Questa è la domanda che si pone il capogruppo del partito democratico civitanovese, Giulio Silenzi, in riferimento alla distribuzione dei buoni spesa da parte del Comune".
"Ad un mese dallo stanziamento del fondo alimentare, che a Civitanova ha portato risorse statali pari a 262.000 euro destinate ai cittadini in grave difficoltà, con i buoni consegnati in ritardo per una ottusa burocrazia, ancora non è stato reso noto un bilancio ufficiale degli aiuti effettivamente erogati - continua Silenzi - Da giorni amministratori e dirigenti negano i dati, tanto che ho dovuto presentare una richiesta di accesso agli atti nel merito, ma non rispondono nemmeno a solleciti. Per trasparenza e chiarezza, il Sindaco e l’Assessore ai servizi sociali devono spiegare se i buoni spesa distribuiti sono 1.310 come avevano annunciato, o se invece sono poco più di mille, stante i calcoli fatti sulle dichiarazioni del Sindaco. Quindi molti meno".
"Non sono informazioni di poco conto perché significherebbe che il Comune ha ancora in cassa dal 1 aprile dai 50.000 ai 100.000 euro di soldi statali che non è riuscito a distribuire alle famiglie (doveva farlo prima di Pasqua) che invece ne hanno tanto bisogno per fare spesa, per mangiare - prosegue il consigliere di minoranza -. Se così fosse avrebbero potuto immediatamente riaprire il bando per consegnare i buoni rimasti. Non solo questa amministrazione ha costretto la città alla vergogna delle file fuori dal Comune per presentare le domande di accesso al sussidio ed ha consegnato con pesante ritardo i buoni, ma adesso si profila un errore nella quantificazione degli aiuti con un significativo tesoretto non speso, non distribuito alle famiglie alle prese con una emergenza economica senza pari e davanti alla quale il Comune avrebbe dovuto ricercare e liberare le migliori competenze per cercare di alleviare i problemi dei cittadini. Invece, oltre agli errori anche i ritardi".
"Basti pensare che dopo dieci giorni dall’approvazione dell’emendamento di bilancio per destinare soldi alle famiglie ancora non è stato emanato dalla giunta nessun provvedimento economico. - ha concluso Silenzi -. Siamo in emergenza e non si riescono ad utilizzare i soldi che ci sono per incapacità e approssimazione, per ottusa burocrazia. Fin qui solo annunci"
La Delegazione Pontificia di Loreto ha donato questa mattina all’ospedale Covid -19 di Civitanova Marche una statua della Beata Vergine di Loreto. L’effigie, posizionata come da tradizione per tutta la scorsa notte in Santa Casa, è stata consegnata dal Rettore della Basilica, P. Franco Carollo, al Prof. Fiorenzo Mignini, Responsabile del Dipartimento Sanitario Santa Casa, al termine della preghiera in Santa Casa guidata dall’Arcivescovo Delegato Pontificio, Monsignor Fabio Dal Cin. Presenti al momento di preghiera anche il Vicario generale della Delegazione Pontificia, Don Bernardino Giordano, e un rappresentante delle Forze dell’Ordine.
I lavori per la realizzazione dell’ospedale Covid 19, iniziati il 17 aprile scorso, saranno presto conclusi ed è dunque prossima l’apertura della struttura sanitaria.
“È un tempo difficilissimo,” ha detto il dottor Mignini dopo la consegna della statua, “credo che avere il conforto della Vergine Maria in ospedale sia di sostengo per tutti gli operatori sanitari e per tutti i malati che arriveranno. I medici del Dipartimento Sanitario della Santa Casa stanno lavorando a fianco dei medici del Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta e della Misericordia di Ancona per sostenere dal punto di vista clinico ed emergenziale tutti gli operai che stanno ultimando il Covid Hospital. In seguito, saremo disponibili per il trasferimento dei malati e per tutte le necessità mediche, infermieristiche ed emergenziali. Mi sento di dire, dopo due mesi di studio della malattia, facciamoci guidare dalla speranza e dalla fiducia nella parte medica, farmacologica e soprattutto nell’affidamento alla Beata Vergine Maria che sempre, come ha fatto in questi mesi, ci sosterrà.”
L’Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin, in Santa Casa, al cospetto della statua destinata all’ospedale, ha recitato la supplica per la liberazione dalla pandemia.
“Il messaggio che porta l’immagine della Madonna di Loreto”, ha detto l’Arcivescovo, “è un messaggio di consolazione, di speranza, un invito all’unità. Una madre cerca sempre il bene dei suoi figli. Credo che ogni madre sia contenta quando vede i suoi figli uniti e sollevati dai problemi e incoraggiati ad affrontarli con determinazione, ma anche con quello spirito di solidarietà e di condivisione che è necessario per costruire insieme qualcosa di buono anche in situazioni difficili come lo è questa. Dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci viene un richiamo forte di Dio: Egli non ci abbandona, è presente nella nostra vita e porta la croce insieme con noi. In questo frangente, Maria ci aiuta ad affrontare tutto con speranza, incoraggiandoci a far nascere il meglio che c’è in ognuno di noi, non per interesse personale, ma per fare il bene reale delle persone. Non abbiate paura: è il messaggio anche per il mese di maggio. Non abbiate paura io sono con voi ci dice, anche oggi, il Signore".
Controllate oltre 200 persone e verificate decine di attività commerciali. È questo il bilancio del servizio svolto dai carabinieri di Civitanova Marche durante tutto l'arco della giornata del primo maggio.
Ad essere sanzionate, per il mancato rispetto delle norme governative per il contenimento del coronavirus, sono state complessivamente sei persone. Nel dettaglio, tre giovani sono stati sorpresi mentre giocavano a basket in un'area interdetta sul lungomare Piermanni di Civitanova Marche; mentre, altri due soggetti erano alla guida delle rispettive autovetture senza valide e plausibili motivazioni per giustificare il loro spostamento.
Infine, un quarantasettenne campano circolava a bordo di una bicicletta pur essendo destinatario di provvedimento di foglio di via obbligatorio emesso dalla Questura di Macerata lo scorso gennaio, pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica per l’inosservanza della prescrizione e sanzionato per inosservanza delle misure di contenimento epidemico nella misura aggravata per la recidiva e l’uso del mezzo di trasporto.
Prudenza e responsabilità: sono queste le parole d'ordine che "il Madiere" ha voluto inviare a tutti i soci delle associazioni nautiche di Civitanova Marche in vista della riapertura del Porto alla navigazione da diporto prevista per il prossimo lunedì, 4 maggio.
Ieri, in una riunione del direttivo del "Madiere" allargata ai presidenti delle 7 associazioni nautiche civitanovesi, è stato deciso un protocollo di autoregolamentazione che disciplinerà la possibilità di accesso alle basi nautiche da parte dei soci che vorranno prendere il mare.
“Le nostre richieste sono state ascoltate – ha dichiarato Gianni Santori , presidente dell'associazione – ,ora dobbiamo gestire con intelligenza questa maggiore libertà di movimento per non ripiombare in un nuovo “confinamento” che causerebbe guasti difficilmente riparabili. I pontili del diporto sono da sempre luogo di incontro e socialità ma le norme varate dalla regione Marche giovedì scorso non consentono ancora di tornare alle abitudini di sempre".
Per il momento l’accesso ai pontili sarà riservato solo a coloro che hanno una barca all’ormeggio o che stanno facendo le operazioni di varo, limitatamente al “passaggio” per raggiungere il proprio mezzo.
Anche le attività che potranno essere effettuate a bordo dai diportisti sono precisate con puntiglio: la manutenzione che l’armatore o il proprietario della barca sono autorizzati ad eseguire in proprio e l’uscita in mare.
Ecco nel dettaglio le misure anti-contagio da Covid-19 in vigore dal 4 maggio:
1. Potranno accedere alla struttura i membri del direttivo, i soci o gli ospiti stagionali dal momento del varo della propria barca, unicamente per effettuare la manutenzione consentita a bordo, per uscire in mare in solitaria o accompagnati da una sola persona. Il cancello d’ingresso dovrà essere richiuso dopo l’entrata o l’uscita di ciascuna persona autorizzata.
2. Le norme nazionali e regionali in vigore al momento non consentono l’accesso alla struttura ai soci e ospiti stagionali che non hanno la barca all’ormeggio.
3. La struttura, in questa fase, sarà utilizzabile come mero strumento di transito per raggiungere la propria unità da diporto. E’ inibito l’accesso a tutti i locali al chiuso e quindi ai relativi servizi.
4. Nella struttura si potrà accedere indossando mascherina e guanti o garantendo l’igiene (delle mani) con idoneo liquido igienizzante.
5. Al cancello d’ingresso e nei luoghi di passaggio mantenere la distanza di almeno 2 metri sia in entrata che in uscita. Ha la precedenza chi esce dalla struttura.
6. Dove non fosse possibile rispettare la distanza di due metri, transitare in senso alternato sul pontile cioè senza incrociarsi, dando la precedenza a chi torna dalla propria unità da diporto verso terra.
7. È vietato sostare o riunirsi all’interno di qualsiasi spazio dell’associazione.
8. Sarà garantito l’uso di elettricità ed acqua; dopo l’utilizzo di rubinetti e/o colonnine elettriche si dovranno sanificare le stesse con prodotti adeguati, da tenere a disposizione nella propria unità da diporto, sia che si indossino i guanti o meno.
9. Eventuali rifiuti prodotti dovranno essere smaltiti personalmente all’esterno della struttura e negli appositi contenitori.
Altra visita al Covid-Center alla Fiera di Civitanova, da parte di Guido Bertolaso. Questa mattina, l'ex capo della Protezione Civile, si è recato presso la struttura dove proseguono i lavori, accompagnato dal sindaco Fabrizio Ciarapica, unitamente ad alcuni componenti della maggioranza comunale, tra cui l'assessore Giuseppe Cognigni.
"Il dottor Bertolaso ci ha accompagnati all’interno del cantiere facendoci vedere sia la sala operatoria che la Tac da 128 strati", ha spiegato in un post facebook l'assessore Cognigni. "Entro il 12 di maggio 'l’astronave' sarà pronta ad accogliere gli ammalati in terapia intensiva", ha aggiunto.
Proprio oggi Primo Maggio 2020 un nuovo segno di speranza nel reparto di Ostetricia Ginecologia dell’Ospedale di Civitanova Marche, diretto dal primario Filiberto Di Prospero. Proprio ora che ci avviciniamo alla tanto attesa fase 2 è nata Stella. La mamma, residente in Provincia di Macerata, era già seguita presso la struttura civitanovese che è punto di riferimento regionale per tutte le donne in dolce attesa positive al Coronavirus.
Ricoveratasi questa mattina per probabili sintomi prodromici del parto, si è visto poi che in realtà qualcosa non andava a livello della placenta e quindi è stata sottoposta subito a taglio cesareo.
All’intervento riuscito perfettamente erano presenti i ginecologi: la dottoressa Rita Traini, la dottoressa Jessica D’Alessandro, l’Ostetrica Orietta Bevilacqua, l’Infermiera Carla Broglietti, il Medico Anestesista Stefania Ascenzi, la Strumentista Cinzia Valentini, il Tecnico Anestesista Erika Lupacchini, l’Infermiere di Sala Mauro Orsili, la Pediatra Alessandra Dieni. Una grande soddisfazione per tutti gli Operatori dell’Area Vasta 3.
Mamma e bambina stanno bene. Stella attualmente è in Pediatria e sta effettuando tutti primi controlli di routine e si prevede che già nelle prossime ore inizierà l’allattamento al seno.
Si tratta di un nuovo risultato positivo del Reparto di Ostetricia di Civitanova Marche, che dotato di tecnologie innovative, è stato tra l’altro una delle prime Unità Ostetriche Covid-19 italiane.
A mezzogiorno del Primo Maggio, la Polizia di Stato e le altre Forze dell'Ordine unitamente alla Polizia Municipale, Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, hanno reso onore ancora una volta ai medici e al personale sanitario che stanno lottando da settimane contro il Covid-19 presso gli ospedali di Macerata, Civitanova (ospedale e Villa Pini) e Camerino.
L'iniziativa della Questura di Macerata denominata simbolicamente "Forza e Coraggio", è stata dedicata ai 151 medici e ai 50 infermieri e operatori sanitari che si sono immolati fino all’estremo sacrificio per curare i malati. Una dedica speciale è stata anche rivolta all’Agente della Polizia di Stato Pasquale Apicella, della Questura di Napoli, che alcuni giorni fa è stato ucciso per catturare due rapinatori. Un giovane uomo che ha sacrificato la propria vita per adempiere fino in fondo al proprio dovere, lasciando i suoi affetti piu’ cari, la giovane moglie e due bambini, uno di 6 anni e l’altra di pochi mesi.
Come consueto, negli ospedali hanno risuonato le note de "Il Silenzio" con il conseguente schieramento di tutte le Forze dell'Ordine e autorità presenti al solenne momento.
Presso l’Ospedale di Macerata sono stati presenti il Vescovo S.E. Nazzareno Marconi, il direttore dell’ASUR Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, la Polizia Municipale, il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Macerata Tommaso Vecchio e il Questore di Macerata Antonio Pignataro, oltre ad altre Autorità civili e militari.
“La trattativa con il 18enne cubano Marlon Yant Herrera - dice il ds biancorosso Giuseppe Cormio - per quanto riguarda le parti è già conclusa, con l'obiettivo di inserire nel roster un ragazzo che la Cucine Lube segue già da 2 anni, avendo intravisto in lui le potenzialità di un giocatore che potrà fare strada nel giro di poco nel nostro mondo. Ovviamente la trattativa è soggetta all'approvazione della federazione cubana: da tempo è stata inviata la richiesta ma al momento non è giunta ancora conferma”.
“Se ci sarà l'ok della federazione cubana - precisa Cormio - riguardo la possibilità di dar corso all'accordo con l'atleta Yant, è indiscutibile che il giocatore sarà inserito nella nostra rosa 2020/2021. Siamo sorpresi dalle notizie pubblicate stamani da alcuni media che smentiamo: confermiamo invece che, se e quando arriverà l'ok da Cuba, l'atleta giocherà soltanto nella Cucine Lube Civitanova”.
I tempi di coronavirus un altro marchigiano si laurea. E lo fa ovviamente on line sia pur da Milano dove è rimasto per potere studiare meglio.
il civitanovese Riccardo Taffoni, 26 anni, ha conseguito ieri la laurea magistrale in Ingegneria matematica al Politecnico di Milano con tesi dal titolo "Wasserstein k-means per clustering di misure di probabilità ed applicazioni".
Una tesi seguita da un centinaio di persone tra amici e famigliari tramite un doppio collegamento via web su due piattaforme social.
Anche i festeggiamenti del nuovo dottore, rigorosamente on line, sono durati tutti il giorno.
Difficilmente in neo laureato tornerà breve nelle Marche visto che sta già sostenendo dei colloqui di lavoro con aziende del nord , che con la prossima riapertura post Covid potranno tornare a svolgersi dal vivo.
Il Ministero della Salute ha raccomandato alle regioni la creazione di centri Covid dedicati per il trattamento dei pazienti ancora in trattamento nei reparti di terapia intensiva degli ospedali marchigiani e per affrontare la prevista recrudescenza del virus nella seconda parte del 2020. Per far fronte a questa risoluzione la Giunta Regionale delle Marche e il presidente Ceriscioli, nella seconda metà del mese di marzo, hanno deciso di predisporre un unico sito di terapia intensiva e semintensiva mediante l’adeguamento strutturale della fiera di Civitanova Marche. I tempi di consegna allora erano rapidi, si parlava del 15/20 aprile, mentre oggi si indica metà maggio per consegna dei primi 28 posti degli 84 totali. Non ci si può quindi sottrarre ad una valutazione sui ritardi dei tempi di realizzazione e di approntamento degli atti necessari, tanto più che attualmente il contagio appare molto più contenuto di allora, i ricoveri si sono dimezzati e fortunatamente anche il ricorso alle terapie intensive è ridotto ad un terzo rispetto a quando l’opera è stata progettata.
Non ci sfugge la necessità di liberare gli ospedali pubblici dal trattamento dei malati Covid-19 per garantire il loro ritorno alla normale e ordinaria operatività e far fronte alle esigenze sanitarie del territorio. Per affrontare le prossime fasi è fondamentale potenziare l’individuazione rapida dei contagi per i pazienti che presentino sintomi compatibili, individuando percorsi di triage separati in ospedale e potenziando la medicina del territorio attraverso le terapie di intervento domiciliare. La programmazione sanitaria in fase di emergenza deve adottare tutte le misure che evitino il ripetersi della diffusione dei contagi all’interno delle strutture sanitarie e delle RSA, ritenendo inoltre necessario l’aumento della prevenzione e degli screening di massa, nonché un maggior ascolto delle esigenze prospettate dai medici e dagli operatori della sanità.
L’individuazione dell’Ordine dei Cavalieri di Malta come soggetto attuatore non può bypassare le esigenze di legalità e di correttezza nell’uso delle risorse che oltre 900 soggetti, in forma individuale o societaria, hanno ritenuto di mettere a disposizione della popolazione e a cui va reso sicuramente merito e rispetto sull’utilizza delle risorse. Chiediamo alla Regione di vigilare sul corretto impiego di queste risorse e sulla rendicontazione puntuale delle stesse, destinandole il più che sia possibile, all’acquisto di attrezzature e impianti che possano – a emergenza cessata – diventare proprietà della sanità pubblica regionale sostituendo apparecchiature obsolete e coprire le carenze di nuovi macchinari.
Ulteriore aspetto da tenere in debita considerazione è la questione relativa all’impiego del personale medico ed infermieristico, già duramente provato dalla gestione della crisi. La carenza degli anestesisti e dei rianimatori, comune a tutta l’Italia, non esime le Marche. Auspichiamo quindi che, già al momento della decisione la Giunta Regionale e l’Asur abbiano individuato le risorse umane da impiegare nella struttura civitanovese, anche attingendo ai reclutamenti straordinari effettuati dalla Protezione Civile o dall’Asur stessa, evitando di mettere in difficoltà i reparti di terapia intensiva degli ospedali e, non da ultimo, considerando il fabbisogno complessivo di staff da utilizzare in un servizio in pieno funzionamento, comprendente anche operatori quali OSS, tecnici di radiologia, imprese delle pulizie etc.
Il Coordinamento Regionale di Italia Viva Marche auspica inoltre che le circostanze vissute negli ultimi mesi a causa della diffusione del COVID-19 portino l’amministrazione regionale a valutare la necessità di un concreto ed indispensabile investimento di risorse nei presidi ospedalieri periferici, centri nevralgici del sistema sanitario regionale.
Infine, la disponibilità della città di Civitanova Marche– sia per quanto riguarda la gestione della prima fase con l’ospedale divenuto Covid-hospital, che per quanto riguarda la gestione della fase 2 con la fiera-Covid – non può essere ignorata nella futura programmazione sanitaria regionale. Chiediamo quindi che si avviino subito i lavori per il completamento dei due piani e che si potenzi il nosocomio civitanovese, che già in questi anni è stato chiamato ad operare in una realtà complessa e in forte espansione.
In ottemperanza al DPCM del 26 aprile 2020, lunedì 4 maggio - nel territorio comunale di Civitanova Marche - saranno riaperti parchi, giardini pubblici e piste ciclabili. Rimangono chiuse le aree attrezzate per il gioco dei bambini.
Inoltre, sempre lunedì 4 maggio, saranno riaperte le aree cimiteriali con i consueti orari.
"L'accesso alle aree sopra indicate dovrà avvenire nel rigoroso rispetto delle norme igienico sanitarie di contenimento dell’epidemia da coronavirus indicate dalle autorità governative (in particolare il divieto di assembramento e l'obbligo del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale). Confido nella vostro senso di responsabilità e attenzione a seguire scrupolosamente le regole" sottolinea il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
E' stata inoltre disposta la proroga, dal 4 maggio fino al 30 giugno, della sospensione del pagamento delle tariffe di sosta per gli stalli con strisce blu in tutta la città. "Stiamo mettendo in campo tante misure e agevolazioni per mostrare la nostra vicinanza alla cittadinanza in questo periodo di emergenza" dice Ciarapica.
Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del popolo della Famiglia, commenta la diatriba creatasi sulla costruzione dell'ospedale Covid di Civitanova. << Quello che mi interessa - continua Sebastianelli- è tutelare i cittadini e portare all'attenzione di tutti ciò che invece è stato trascurato:la centralità della trasparenza. Questo è fondamentale e a questo dovrebbe essere ricondotta tutta la diatriba. Nei dubbi sollevati, nelle relative risposte o affermazioni non c'è chiarezza e spesso neppure la dovuta consistenza, come in genere usa fare chi vuole parlare pubblicamente ma senza far comprendere a tutti. Gioco e metodo politico che sarebbe meglio chiudere in un cofanetto che riporta l'etichetta: " tempi passati". I numeri pubblicati in merito alla spesa ipotizzata necessaria alla costruzione dell'ospedale in oggetto, quelli dei contributi economici richiesti, quelli ottenuti dalla Banca D'Italia o da “privati” - termine generico- non chiariscono se le risorse economiche realmente a disposizione della governance marchigiana e quelli che intende spendere per il progetto avviato derivano esclusivamente da donazioni private oppure -almeno in parte-sono anche pubblici. Il punto fondamentale è questo, spiega Sebastianelli. Occorre trasparenza nella distribuzione e nell'utilizzo delle risorse economiche. Un privato può decidere di affidare i suoi soldi a chi vuole e di spenderli come vuole, ma un Ente pubblico, quale è la Regione assolutamente no: i soldi sono dei cittadini e a loro deve rendere conto, nella massima trasparenza e per molteplici e ovvie ragioni>>.
<< A questo proposito- prosegue Sebastianelli- ritengo ottima la proposta fatta nel 2015 dalla Associazione consumatori e Utenti Marche ( ACU ) al presidente della Regione Marche, di istituire un tavolo permanente per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Tavolo, da quanto riferitomi da Fabio Amici (ACU Marche), attivato nel 2019 con la prima riunione e, a quanto sembra, non più utilizzato. Tanto che nei giorni scorsi lo stesso Fabio Amici ha provveduto a richiederlo di nuovo alle Autorità a mezzo comunicazione scritta e comunicato stampa. Ribadisco - conclude Sebastianelli - ora più che mai - per le evidenze che l'attualità inedita ci presenta- c'è bisogno che controllo e trasparenza divengano chiavi e metodi di gestione delle risorse pubbliche. Lo dobbiamo anche a chi non ce l'ha fatta o si è trovato solo e con mille problemi nell'emergenza Covid. Anche per il nuovo progetto di Civitanova occorre scongiurare il ripetersi di situazioni a dir poco incresciose, già sperimentate nel passato, ma ancora attuali, come ad esempio quella avvenuta riguardo le zone terremotate. Il Popolo della Famiglia lancia un appello al Presidente Ceriscioli e alle Autorità competenti, perché venga attivato e utilizzato il tavolo citato, insieme a qualsiasi altra forma di controllo e trasparenza sulla spesa pubblica. I cittadini marchigiani hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi, da chi vengono donati, chi li gestisce e quali sono i criteri con cui si mette in campo ogni tipo di scelta>>.
Il Cav. Rag. Giuseppe Tosoni, presidente dell'Associazione Tutela Impresa, interviene con un articolo a sua firma per commentare le misure economiche previste dal governo Conte per sostenere le imprese nella difficile situazione conseguente l'emergenza sanitaria del Covid-19.
Di seguito il contenuto integrale dell'articolo:
"Nella conferenza stampa del 26 aprile scorso il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, ancora una volta ha messo in atto un gioco illusionista. Con il suo ormai famoso bazooka di bei paroloni politici, cerca di incantare gli italiani scioccati, mostrandosi ancora una volta come il salvatore indiscusso ed indiscutibile della Patria.
Ma scendendo da questo mondo teorico a quello pratico, si manifestano in maniera evidente le seguenti "anomale parvenze".
Pur affermando che le pratiche pervenute all'Inps per la richiesta dei sussidi sono 11.000 (leggasi, invece di 11.000.000), recita il nostro ben amato Presidente, è proprio il caso di dirlo, "abbiamo gia' liquidato quasi 3.5 milioni di bonus da 600 euro...ed alcuni (!!) attendono ancora".
All'apparenza sembrerebbe gia' riscossa dai richiedenti questa somma, ma all'atto pratico significa invece che verrà pagata - con molta probabilità - ma non si sa quando.
Ma i restanti 7.5 milioni di richiedenti? Definiti assurdamente "alcuni ", che fine dovranno fare? Se ben ricordo, queste somme sarebbero dovute pervenire ai destinatari entro 48 ore dalla richiesta.
E ancora, ha tuonato il Presidente Conte nel suo discorso: "L'Inps in un mese ha trattato una mole di lavoro (ricezione 11.000.000 richieste), corrispondente a quella trattata in cinque anni". Questa sì che è una situazione senza precedenti, che ci indica il modo in cui la pubblica amministrazione è abituata a lavorare. Se il lavoro di questo mese solitamente viene portato a termine in ben cinque anni, siamo messi proprio bene.
Ma lo sforzo straordinario del Governo non si ferma qui, anzi ancora più evidente si rileva sui 450 miliardi di liquidità, destinati gia' da tempo all'immediato salvataggio delle attività titolari di partite iva. Infatti, è stato assicurato dalla medesima fonte, in data antecedente l'emanazione del D.L. n.23 dell' 08.04.2020, che in 24 ore le banche erano chiamate ad erogare.
Altra storica farsa politica che ad oggi si contrappone al reale stato dei fatti, cioe' che soltanto circa 5.000 domande sono state presentate per i "facili " affidamenti fino a 25.000 euro. Considerando che le piccole imprese in Italia sono 4.3 milioni, si deduce che appena lo 0,06% sia stato in grado di adempiere alle miriadi di richieste di documenti, fatte dalle banche a tal riguardo.
Ma queste fortunate aziende richiedenti penso non si siano neanche accorte, o hanno dovuto accettare in maniera estorsiva, il famoso punto 9) del modulo per la richiesta di garanzia, che recita testualmente: "ai sensi degli artt 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 il sottoscritto, consapevole delle responsabilita' anche penali dichiara di essere a conoscenza e di accettare che, nei casi di revoca totale o parziale dell'agevolazione sarà tenuto al versamento al Fondo di un importo pari all'aiuto ottenuto (vale a dire il 100%) e delle ulteriori sanzioni".
Cio' significa che una revoca parziale, magari di soli 100 euro, per aver nel frattempo corrisposto 24.900 euro, obbliga la ditta finanziata al versamento totale di 25.000 euro. A questo punto ci dobbiamo domandare, ma "questo sforzo fin qui straordinario" non era meglio fosse rappresentato con una "normale e tranquilla" operazione , magari condotta da piu concreti politici, con interessamento diretto delle aziende?
Una doverosa censura merita, infine, lo schiaffo dato dal nostro Presidente - nell'ultima conferenza stampa - alle volenterose imprese italiane che, magari riconvertendo la propria attività nella produzione di mascherine, si sono viste applicare il tetto massimo di vendita a 50 centesimi a pezzo, prezzo peraltro non concordato con alcuna associazione di categoria.
Molte aziende si sono rimboccate le maniche e con ammirevole coraggio, anziche' chiudere le pregresse attività, hanno deciso di affrontare l'insuperabile burocrazia con importanti investimenti, senza licenziare alcuna mano d'opera, vedendosi ora premiati con un'ennesima batosta tra capo e collo.
Credo a questo punto che sia indispensabile un rinnovamento del mondo politico, che lasci ampio spazio decisionale a persone meno ambiziose, meno vanitose, magari senza alcun titolo di studio, ma con esperienze dirette nei vari ambiti, sopratutto maturate all'interno di aziende. Sicuramente potranno molto più concretamente sostenere i vari comparti produttivi senza "sforzi straordinari" o "bazooka di sorta".
La mattina del 1° Maggio prossimo, alle ore 12:00, la Polizia di Stato e le altre Forze dell'Ordine unitamente alla Polizia Municipale, Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, si recheranno ancora una volta presso gli ospedali di Macerata, Civitanova (ospedale e Villa Pini) e Camerino dove si schiereranno all'esterno delle strutture sanitarie per rendere onore ai medici e al personale sanitario che stanno lottando da settimane contro il Covid-19 salvando molte vite umane.
L'iniziativa della Questura di Macerata denominata simbolicamente "Forza e Coraggio", il 1° Maggio sarà dedicata ai 151 medici e ai 50 infermieri e operatori sanitari che si sono immolati fino all’estremo sacrificio per curare i malati. Una dedica speciale sarà anche quella rivolta all’Agente della Polizia di Stato Pasquale Apicella, della Questura di Napoli, che due giorni fa è stato ucciso per catturare due rapinatori. Un giovane uomo che ha sacrificato la propria vita per adempiere fino in fondo al proprio dovere, lasciando i suoi affetti piu’ cari, la giovane moglie e due bambini, uno di 6 anni e l’altra di pochi mesi.
Come consueto, negli ospedali risuoneranno le note de "Il Silenzio".
Presso l’Ospedale di Macerata saranno presenti il Vescovo S.E. Nazzareno Marconi, il direttore dell’ASUR Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, la Polizia Municipale, il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Macerata Tommaso Vecchio e il Questore di Macerata Antonio Pignataro, oltre ad altre Autorità civili e militari.
Proprio il Questore Pignataro ribadisce ancora una volta l'importanza dell'iniziativa: "Come Forze dell'Ordine abbiamo il dovere di dare solidarietà, sostegno e vicinanza ai medici e al personale sanitario che in questo momento delicatissimo per il nostro Paese, stanno mettendo seriamente in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri. La lotta al Covid-19 e la lotta alla criminalità, due battaglie condotte da medici, infermieri, operatori sanitari e forze dell’ordine, spesso nella consapevolezza di mettere a rischio la propria vita. 151 medici e 50 infermieri deceduti e due giorni fa la morte dell’agente della Polizia di Stato Pasquale Apicella. Tutti hanno sacrificato la propria vita per assicurare alla comunità legalità, giustizia e libertà".
Il Presidente della Provincia, Antonio Pettinari, e il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, hanno firmato questa mattina lo schema del nuovo preliminare dell’accordo di programma con il quale si riavviano le procedure finalizzate alla riqualificazione urbanistica dell’area sede dell’ex Liceo Scientifico di proprietà della Provincia, che si trova nel quartiere Fontespina.
L’iter amministrativo si riavvia dopo una serie di precedenti tentativi di vendita mai arrivati a conclusione, per la mancanza di offerte economiche, che si sono svolti tra luglio 2014 e settembre 2015.
Il Presidente Pettinari si era rapportato, fin dall’inizio della legislatura, con l’allora Amministrazione Corvatta con l’obiettivo di riqualificare il quartiere di Fontespina, in cui ricade l’ex complesso scolastico.
“L’area aveva una destinazione residenziale e turistica-alberghiero, con una notevole cubatura - afferma Pettinari - e insieme al Comune di Civitanova abbiamo definito un percorso che puntava sui servizi al posto della residenza, nonché a una importante riduzione della volumetria del nuovo insediamento. Tale modifica comportava per la Provincia una diminuzione del valore dell’area che trovava la sua giustificazione nella volontà di partecipare direttamente alla realizzazione di un’opera pubblica di riqualificazione del quartiere Fontespina, privo di viabilità, di parcheggi, di verde e di servizi. Con l’attuale Amministrazione Ciarapica abbiamo condiviso e confermato tale impostazione”.
Con la sottoscrizione degli atti che danno avvio all’iter procedurale della variante viene quindi ribadito e confermato il rilevante contributo della Provincia all’interesse pubblico generale della città di Civitanova Marche; infatti, il programma concordato comporterà la riqualificazione del popoloso quartiere Fontespina, con la riduzione delle attuali potenzialità edificatorie, la realizzazione di un elevato standard di servizi e attrezzature con una ridefinizione delle destinazioni d’uso dell’edificato realizzabile, e una viabilità con un nuovo e sicuro collegamento con la Statale Adriatica.
L’assetto urbanistico prevede un’area a destinazione commerciale di 2.500 mq e una di destinazione direzionale di 2.000 mq; mentre è confermata l’esclusione di qualsiasi destinazione residenziale.
“Questo accordo preliminare conferma la collaborazione importante che abbiamo con la Provincia di Macerata - afferma il sindaco Ciarapica -. Diamo continuità per interesse della comunità al percorso avviato dall’Amministrazione comunale precedente; con questa operazione si centra l’obiettivo per riqualificare il quartiere, realizzando anche una viabilità, che i residenti chiedono da tempo, con una rotatoria che garantisce le necessarie condizioni di sicurezza e un adeguato regime del flusso di traffico sul tratto della Statale Adriatica. Inoltre verrà meno la situazione di degrado che è avanzato da quando non c’è più la scuola perché è diventato un luogo abbandonato; ridiamo dignità e servizi al quartiere per farlo crescere”.
Il documento sottoscritto prevede anche il nuovo importo dell’area, deciso dall’Amministrazione provinciale, che risulta ridotto a 1.710.000 €. I due enti procederanno all’immediata pubblicazione di tutti gli atti con i relativi elaborati tecnici.
"Più di cento persone stanno lavorando 24 ore su 24 alla riconversione del centro fieristico di Civitanova Marche che, di questo passo, sarà completata nei tempi prestabiliti": a dirlo all'ANSA è il sindaco Fabrizio Ciarapica. I lavori sono finalizzati alla realizzazione di un ospedale da 90 posti di terapia intensiva da mettere a disposizione della battaglia al Covid 19.
"Sono in corso le tramezzature dell'ambiente e la predisposizione di tutti gli allacci - aggiunge il sindaco -. Già a fine settimana le opere saranno a un buon punto e quindi, tutto lascia sperare che il lasso di tempo di 15 giorni, indicato da Guido Bertolaso, possa essere rispettato".
(Fonte: ANSA)
E' stato un lunedì nero, ieri, per tanti operatori dopo la decisione presa dal Governo di imporre un ulteriore blocco alla riapertura di alcune attività inerenti i servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti. Il lockdown prolungato fino a giugno, ha gettato nella totale disperazione i tanti operatori che confidavano nella ripresa del lavoro a maggio, in considerazione del calo dei contagi e sull'onda della riapertura di altri settori.
"In questi due giorni – riferisce il sindaco Fabrizio Ciarapica - ho ricevuto tantissime telefonate da parte dei titolari delle imprese di acconciatura ed estetica ed anche di bar e ristorazione, che chiedono ai Sindaci e alla Regione un intervento immediato per scongiurare perdite economiche non recuperabili. Si teme anche una concorrenza sleale da parte di coloro che proveranno a svolgere le loro attività abusivamente a domicilio.
Mi sono immediatamente attivato per capire, sentendo altri sindaci delle Marche e la regione, la strada da percorrere per dare risposte alle tante preoccupazioni che ho ricevuto in queste ore.
Di fatto, con l'ultimo provvedimento il Governo affossa un settore chiave a Civitanova. Sono circa 2000 le attività nelle tre province di Macerata, Fermo e Ancona, e di questi, 150 circa operano a Civitanova, con centinaia di addetti alle dipendenze.
Civitanova rappresenta dunque una delle città maggiormente coinvolte su questo fronte e per questo già stamattina mi sono messo in contatto col Governatore Ceriscoli per condividere gli umori degli operatori, e dare il mio contributo per sollecitare l'adozione di misure di sicurezza che consentano una apertura in tempi brevi. Il Presidente mi ha rassicurato sul fatto che la Regione sta studiando un protocollo con associazioni di categoria e medici per garantire la ripartenza quanto prima, e in piena sicurezza, sia per gli operatori che i clienti, come distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia e sanificazione.
In caso di emanazione di specifica ordinanza regionale, l'Amministrazione comunale farà la sua parte per la ripartenza anche di questi lavoratori.
Dobbiamo restare tutti ancora in fase di massima allerta, il pericolo di un nuovo innalzamento dei contagi è reale e non ci permette di abbassare la guardia, ma non si possono discriminare interi settori se c'è l'impegno a garantire il rispetto di tutte le norme sanitarie necessarie. Domani ci sarà un incontro tra vertici regionali e categorie. Mi auguro di poter fare la mia parte, per quanto di competenza comunale, perché questo protocollo che salverà molte imprese artigiane diventi presto realtà”.
Il comitato direttivo dell’associazione “Il Madiere” esprime tutta la preoccupazione del diporto civitanovese per il blocco delle attività che ha riguardato il settore della nautica fino ad oggi. Il ritardo nei lavori di manutenzione del naviglio rischia di pregiudicare pesantemente la stagione 2020 ormai iniziata; l’imminente inizio della “fase 2” dovrà essere l’occasione per la ripartenza del settore e per la definizione delle regole che dovranno consentire ai diportisti di riprendere il mare in condizioni di sicurezza riguardo ai rischi di contagio da coronavirus.
Andare per mare è di per sé una attività che isola, che allontana dai luoghi affollati e quindi protegge dalle possibilità di contagio; ma consentire al diporto la ripresa dell’attività avrà anche una importante funzione sociale di attenuazione del disagio delle famiglie dopo questo lungo e forzato confinamento in casa.
Siamo consapevoli che la pandemia richiederà di rivedere molte consuetudini che caratterizzano il settore; la salute delle persone resta l’obiettivo prioritario da anteporre ad ogni altro interesse ma le diverse esigenze della sicurezza e della “ripartenza” possono essere garantite da soluzioni equilibrate e condivise.
Con l’intento di dare un contributo alla discussione sulle misure necessarie al rilancio dell’attività diportistica nella regione Marche, il comitato direttivo del “Madiere” avanza una serie di richieste su cui chiede all’Ente Regione ed agli Enti locali di impegnarsi ciascuno per le proprie competenze.
In questa prospettiva riteniamo indispensabile che dal prossimo 4 maggio:
1. Sia consentita, senza particolari restrizioni, la navigazione ad unità da diporto con equipaggio formato da un solo occupante
2. Sia consentita, senza particolari restrizioni, la navigazione ad unità da diporto con equipaggio formato da più occupanti ma facenti parte dello stesso nucleo familiare convivente;
3. Siano definite le regole che dovranno disciplinare l’imbarco di persone estranee al nucleo familiare (amici o parenti) tali da garantire il distanziamento sociale a bordo e la prevenzione del contagio; in questo caso riteniamo che il numero delle persone di equipaggio sia rapportato ad un parametro oggettivo quale può essere la lunghezza dell’unità da diporto.
4. Siano consentiti l’alaggio, la manutenzione ed il varo delle unità da diporto, nel rispetto delle norme di protezione individuale e distanziamento sociale (come già avviene in altre regioni d’Italia).
Certi di poter contare sull’impegno dell’Ente Regione e dei Comuni marchigiani chiediamo l’apertura di un confronto che porti in tempi brevi alla definizione di regole capaci di garantire una efficace lotta contro il coronavirus e nello stesso tempo permettano ai diportisti ed alle loro famiglie di riprendere il mare.
"Il 26 aprile abbiamo utilizzato per la seconda volta il quad, acquistato ed immediatamente operativo. Sarà impiegato per il controllo sicurezza durante il periodo estivo su tutto il litorale civitanovese, fino al Bacino del Chienti". Questo l'annuncio fatto dall'assessore alla sicurezza del comune di Civitanova Marche Giuseppe Cognigni.
Sul lungomare sud, all'altezza dello chalet "Il Brigantino", sarà predisposta un’area sosta per il mezzo e per gli Operatori, sempre appartenenti alla Polizia Locale. Terminerà, invece, il 4 maggio - in corrispondenza con la Fase 2 - l'utilizzo del drone, anche se lo stesso verrà impiegato durante i mercati del sabato "per sorvegliare l’incolumità delle proprietà personali, spesso oggetto di furti, borseggio e altre amenità", come specificato dall'assessore.
"Dal 4 maggio riapriranno i parchi e le spiagge - ricorda Cognigni -. Questo è quello che conta, ancora poco e la battaglia contro il Covid-19 l’avremo vinta per tornare, assolutamente, alla normalità di un tempo. Ancora qualche giorno e l’unlock permetterà di ripartire, sempre in sicurezza, tornando gradualmente al mondo che conosciamo".
Dopo 22 anni di contenzioso, il Comune di Civitanova raggiunge l'accordo sulla lottizzazione ex Ceccotti. Il 2020 segna dunque il punto di svolta di una vicenda durata decenni.
“Sopra la testa, l'Amministrazione comunale aveva inizialmente una spada di Damocle di 20 milioni di euro, una prospettiva di blocco totale della progettazione futura e nessuna possibilità di nuovi investimenti per la città – spiega l'assessore all'Urbanistica Fausto Troiani -. Ora, invece, con 750 mila euro che verseremo a titolo di risarcimento per i ritardi nella pianificazione urbanistica, il Comune potrà sanare il danno riconosciuto dal TAR e incassare gli oneri di urbanizzazione degli appartamenti venduti senza certificazione di abitabilità".
"Non nascondo la mia piena soddisfazione per la conclusione di questa vicenda . prosegue l'assessore -, che connotava negativamente la storia degli ultimi anni della Città, con una zona Ceccotti abbandonata a sé stessa e nel degrado assoluto. Ora possiamo lasciare alle spalle le politiche fallimentari del passato, che non sono state in grado di trovare una soluzione soddisfacente sia per la collettività sia per i proprietari, e possiamo impostare il futuro. Adesso bisogna andare avanti con il Piano Ceccotti e dare finalmente un assetto qualitativo ad un'area che può svolgere funzioni primarie sotto il profilo urbanistico, socio-economico e di servizi".
"Per questo voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato alla trattativa, a partire dalla Curatela fallimentare Prica, al dirigenti Paolo Strappato e al Segretario Generale Sergio Morosi al geometra Alessandro Fiorelli. Grazie a questo lavoro encomiabile tra le parti, tutte le cause pendenti saranno ritirate” conclude Troiani .
La storia del contenzioso inizia nel 1998, quando fu approvato il Piano Particolareggiato. Atto che innescò una serie di ricorsi al TAR, che nel 2005 annullò il Piano. L'anno dopo il Consiglio di Stato lo recuperò, annullando la sentenza del TAR e rideterminando così la sua piena vigenza.
Nel 2007, con l’approvazione della Variante al PRG, la Provincia, con il presidente Silenzi, stralcia il Piano Particolareggiato Ceccotti e l’area diventa "zona bianca". Si va avanti così, tra un contrasto e l'altro sul ruolo urbanistico della zona, che viene riprogettata dalla giunta Corvatta nel 2017, non riconosciuta dalla giunta Ciarapica che nel 2018 ne decide la riprogettazione. Operazione tuttora in corso.
La Società Immobiliare Terzo Millennio, intanto (poi Fallimento Prica), promuove al TAR vari ricorsi e il Comune viene condannato al risarcimento di 20 milioni di euro, nelle prime fasi giudiziarie.
Nelle perizie successive delle parti, il danno valutato dalla Prica fu di poco più di 3 milioni di euro e dal Comune di un milione e 200 mila euro. Si apre la trattativa e si arriva all'accordo finale: 750 mila euro.