"I cittadini ma in particolare gli anziani che abitano a Ussita e Castelsantangelo e nelle frazioni intorno non hanno nessuno e si sentono abbandonati. Ora che non c'e' più' il medico di base, in attesa di una nuova assegnazione con tempi lunghi, sarà un grosso problema per chi vive in queste terre. Oltre alle macerie , l'assenza di giornali ora anche senza medico. Siamo alla violazione dei diritti umani". Così Maria Teresa Nori, segretario di Federcontribuenti Marche dopo che la dottoressa che riceveva a Ussita e Castelsantangelo si e' trasferita ad Urbisaglia.
"Da non credere. In due centri duramente colpiti dal sisma, con popolazione prevalentemente anziana e con una grave epidemia in atto che ha colpito anche le Marche - rileva la rappresentante dei consumatori - ora non hanno neanche un medico. La regione doveva muoversi già per tempo come anche il comune di Ussita e non lo hanno fatto. Questa è la vicinanza di chi amministra questi territori? Senza parole". Nori ricorda infine che rischia anche la chiusura del punto farmaceutico in quanto "la dottoressa visitava lì i cittadini di Ussita". "Faccio appello alle istituzioni nazionali- conclude Maria Teresa Nori - alla Federazione dei medici di medicina generale di stare vicino e aiutare le popolazioni di questi due centri che ogni giorno, da ben quattro anni, affrontano situazioni e momenti di estrema difficoltà".
"Ho appena ascoltato dal Presidente Conte dire che non “lascerà soli” i cittadini e i contagiati dal Covid 19. Auspico, confido, spero che questa affermazione sia diversa da quella più volte reiterata a noi terremotati del 2016 in tutte le occasioni di visite, sopralluoghi e passerelle effettuate nei Comuni distrutti. Se così non fosse, lascio a tutti immaginare le conseguenze". Questo il duro commento del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine delle misure decretate a favore della "zona rossa" dell'emergenza Covid-19.
"Sempre oggi, ho preso atto che alcune misure specifiche, di carattere di sostegno economico e fiscale, si possono destinare ai soli interessati dall’emergenza sanitaria. Finalmente - aggiunge il sindaco in uno sfogo pubblicato sui social -, allora le predette misure si possono finalizzare e restringere. Perché per chi ha perduto tutto a causa del catastrofico Sisma, rivelatosi tale solo per alcuni Comuni del centro Italia, ciò non è stato e non è possibile".
"Siamo ancora in attesa non solo di una risposta, ma soprattutto di misure e iniziative che ci vedano cittadini uguali agli altri - evidenzia Falcucci -. Noi siamo differenti da quelli di tutte le altre emergenze come il ponte Morandi, l’emergenza del Veneto, il sisma di Ischia. Ai Commissari delle altre emergenze sono stati conferiti, giustamente, poteri speciali perché trattasi di situazioni speciali, per il Commissario “Straordinario” del sisma no, anzi ulteriori passaggi burocratici".
"Una riflessione che rivolgo a chi dovrebbe vigilare e governare affinché la Carta Costituzionale sia applicata per tutti in maniera uguale. Così come tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge, lo dovrebbero essere anche per altro, specialmente quando si tratta di salute, emergenze e lavoro" conclude il primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera.
Prende il via a Castelsantangelo sul Nera, sabato 7 marzo 2020, la Campagna di Ascolto Attivo, connessa agli interventi di Ricostruzione nel centro storico e nei nuclei urbani maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Si punta su un modello interdisciplinare per la ricostruzione post-sisma fortemente integrato e attento al coinvolgimento della popolazione durante tutte le fasi di stesura del progetto. I cittadini sono chiamati ad essere attori attivi della ricostruzione del loro territorio.
Saranno coinvolte figure professionali di elevato spessore con la partecipazione di: Mate Soc. Coop.va – arch. Raffaele Gerometta, Stefano Boeri Architetti s.r.l.; Pro.ge. 77 s.r.l. – Prof. Ing. Franco Braga; Nhazca s.r.l. – Prof. Alberto Prestininzi; D.R.E. Am. Italia Soc. Coop. e Dott. Antonio Montemurro.
L'obiettivo è quello di dare concretezza al processo di ascolto, confronto e condivisione verso una riformulazione del disegno strategico da associare alla ricostruzione e alla rinascita di un territorio gravemente lacerato dal Sisma.
Il programma della giornata di sabato prevede una serie di incontri partecipativi con associazioni, residenti, non residenti, enti locali, rappresentanti degli ordini professionali, rappresentanti degli enti competenti, rappresentanti delle associazioni, esperti locali e stakeholders, attraverso delle passeggiate conoscitive nei nove borghi di Castelsantangelo sul Nera, per raccogliere testimonianze e confrontarsi sulle criticità e le opportunità dei luoghi.
I temi specifici saranno finalizzati in base alle diverse caratteristiche dei borghi. A conclusione delle passeggiate ci sarà un incontro collettivo di confronto e sintesi della giornata, che si svolgerà all’interno dello spazio rappresentativo e di aggregazione, della sala polivalente "Casa Amici del Trentino" nell’area SAE di Capoluogo.
Le passeggiate saranno divise in tre gruppi di lavoro:
- Gruppo 1: Nocria (Sarponicchio – Via Piana – via Canepine) e Capoluogo;
- Gruppo 2: Vallinfante, Macchie;
- Gruppo 3: Nocelleto, Rapegna, Gualdo;
Il numero dei partecipanti sarà ristretto ai soggetti interessati per le singole frazioni tenendo conto dei limiti di accessibilità alle aree.
Orari:
- 09.00 – 09.30 Ritrovo dei partecipanti nel punto prescelto di inizio sopralluogo e breve presentazione.
- 09.30 – 12.30 Sopralluoghi (circa un’ora a borgo)
- 12.30 – 13.30 incontro collettivo di sintesi della giornata presso la Sala Polivalente – “Casa Amici del Trentino”
Dopo la sospensione invernale l’ANAS riaprirà il cantiere sulla strada provinciale "Pian Perduto" che collega Castelsantangelo a Castelluccio.
I lavori di sistemazione, sospesi nei mesi scorsi, riprenderanno la prossima settimana. La riapertura del cantiere è stata formalizzata dall’ANAS mercoledi 19 febbraio con apposito verbale alla presenza dell’Impresa.
La decisione e’ stata comunicata al Presidente Pettinari nel corso dell’incontro che si è tenuto mercoledi pomeriggio presso il Compartimento ANAS di Ancona.
La Provincia, pur dando atto dell’impegno dell’ANAS ed in particolare del Soggetto Attuatore e dei suoi collaboratori nell’esecuzione dei numerosi interventi effettuati per il ripristino della viabilità provinciale, ha evidenziato come i ritardi verificatisi nella riapertura di alcune strade stiano producendo gravissime conseguenze per l’intero territorio.
All’incontro, oltre al Presidente della Provincia accompagnato dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico Alessandro Mecozzi, erano presenti il Capo Compartimento Ing. Testaguzza, il RUP Ing. Nocera nonché il Direttore dei Lavori Ing. Morbidoni.
La Provincia ha preso atto della volontà sia dell’ANAS che dell’Impresa di procedere fin da subito all’esecuzione dei lavori per il completamento dell’opera ed ha ribadito che il tempo delle promesse e delle buone intenzioni è ampiamente scaduto.
E' notizia di ieri la nomina di Giovanni Legnini come nuovo cammissario straordinario per la ricostruzione post-sisma dopo il lavoro svolto dall'uscente Piero Farabolli. Si tratta del quarto commissario nominato negli ultimi 3 anni e mezzo che si troverà ad affrontare una situazione di stallo per quanto riguarda i lavori di ricostruzione, con tante situazioni ancora ferme al palo come confermano alcuni dei sindaci dei paesi del createre che hanno commentato così l'insediamento di Legnini.
Mauro Falcucci - sindaco di Castel Sant’Angelo sul Nera: “ Immagino che il dott.Legnini, considerata la sua precedente esperienza come consigliere regionale in Abruzzo, già conosca, anche se in forma indiretta, le problematiche di un post-sisma quindi sarà interessante vedere quale sarà la sua prima iniziativa - esordisce Falcucci - essendo una commissario straordinario c’è anche da capire se questo termine comporta poteri diversi dall’ordinario ma a parer mio la cosa più urgente su cui dovrà subito mettere mano è quella di sistemare al più presto la questione del personale. Se non si stabilizza questo aspetto nel pieno rispetto delle regole qualsiasi iniziativa che si vorrà intraprendere porterà ad un nulla di fatto come risultato e dico questo a nome di tutti quei piccoli comuni che sono stati distrutti dal sisma. Ogni qualvolta c’è un nuovo commissario noi aspettiamo sempre fiduciosi che le cose possano cambiare ma ora è lui che ci deve dare prova di come intende agire perché i quattro commissari che si sono susseguiti negli ultimi anni, denotano una mancanza di continuità sul lavoro che c’è da fare in queste zone, per questo mi auguro che sia un commissario veramente operativo in quanto noi siamo sempre gli stessi ma sono sempre loro che cambiano”
Pietro Ciecoli - sindaco di Montecavallo: “ La nomina del nuovo commissario era un già nell’aria e quindi ora mi auguro che al dott. Legnini sia stata data l’autonomia e di conseguenza il portafoglio necessario per gestire tutta la struttura perché altrimenti il suo lavoro non sarà tanto diverso da quello fatto dai suoi predecessori, visto e considerato che parliamo sempre di una carica il cui mandato scadrà a fine anno – spiega Ciecoli - se non gli sarà dato il potere politico necessario per prendere decisioni rimarremo sempre fermi in quanto la situazione nelle nostre zone si aggrava ogni giorno che passa. Senza dubbio c'è inoltre bisogno di controllare i lavori durante il loro svolgimento e fine dopodiché chi ha sbagliato pagherà, non come è stato fatto fino ad ora e cioè in maniera preventiva rischiando di bloccare tutto senza poi considerare i filoni di spese pazze che sono state fatte alle quali nessuno ha mai posto un controllo. Dal nuovo commissario mi aspetto una scossa forte in questo senso, coinvolgendo magari di più i sindaci dei comuni del cratere e i componenti Regione, ma sinceramente ho qualche perplessità perché negli ultimi anni, al di là dei colori politici che ci governano, ne abbiamo viste veramente di cotte e di crude”
Mario Baroni - sindaco di Muccia: “ Negli ultimi 3 anni e mezzo sono arrivati 4 commissari diversi e questo mi lascia molto perplesso sulla volontà di ricostruire - chiosa Baroni- ora è il turno del dott.Legnini, di cui non metto assolutamente in dubbio le qualità considerando il suo bagaglio di esperienze, ma quello di cui si deve rendere conto immediatamente è che qui siamo ancora ad un punto zero e di lavoro da fare ce n'è veramente tanto. Spero che i tempi siano più brevi, ma secondo me passeranno almeno altri 4-5 mesi solamente per capire da dove iniziare a metter mano. Auguro al nuovo commissario un buon lavoro ma è lampante che per quanto riguarda il suo ruolo, il fattore che in questi anni è venuto più a mancare è stato quello della continuità perché tutti i commissari che si sono susseguiti hanno dovuto sempre ricominciare dall’inizio e tutto ciò non ha fatto altro che ritardare i tempi dei lavori per la ricostruzione. Il dott. Legnini inoltre dovrà fare chiarezza su diverse cose come ad esempio la programmazione dei lavori per le opere pubbliche, le cui garaedi assegnazione corrispondono ad un iter lungo due anni e questo non è accettabile per un comune come il nostro che necessita di interventi immediati. La continuità dei lavori comunque rimane la cosa più importante perché se viene a mancare è inutile aspettarsi qualcosa di positivo”.
Sono 30 i comuni delle Marche dove la Lega, in collaborazione con il gruppo consiliare regionale, ha presentato un ordine del giorno al fine di commemorare con iniziative istituzionali la Giornata del Ricordo del 10 febbraio e provvedere a intitolare una via/piazza ai martiri delle foibe.
“Per troppi anni gli orrori delle foibe, gli eccidi ai danni di civili, militari, uomini, donne e bambini, l'esodo forzato di oltre 250mila italiani e le altre vicende consumatasi nelle terre del confine del Nord-Est, in Istria e Dalmazia, sono stati taciuti e solo nel 2004 lo Stato italiano ha istituito il “Giorno del ricordo”, - evidenzia il responsabile regionale enti locali della Lega Andrea Maria Antonini -. Le Marche furono una Regione direttamente coinvolta negli anni dell’esodo dei profughi giuliano-dalmati. Il porto di Ancona, situato proprio al centro della costa adriatica, fu luogo di arrivo di alcune delle navi che partirono da quelle terre fin dal 1947, quando nella città dorica, il 16 febbraio, per primi giunsero più di 2.000 polesi”.
“Le Istituzioni – continua Antonini - non hanno solo un obbligo di legge, ma anche una responsabilità morale di far conoscere quei tragici eventi, in particolar modo nelle scuole, per conservare il ricordo e favorire la comprensione e la conoscenza di una pagina drammatica di storia”.
I consiglieri della Lega di Ascoli Piceno, Folignano, Montemonaco, Massignano, Comunanza, Cupra Marittima, Castignano, Montalto delle Marche, San Benedetto del Tronto, Fermo, Mergo, Monte Urano, Peglio, Porto San Giorgio, Montegranaro, Acqualagna, Cagli, Montelabbate, Colli al Metauro, Pesaro, Fano, Matelica, Recanati, Petriano, Esanatoglia, Treia, Castel Sant'Angelo sul Nera, Appignano, Sarnano, Castelraimondo, Osimo, Ancona, Filottrano, Falconara Marittima e Numana porteranno quindi nel primo consiglio comunale utile l'ordine del giorno.
“Per la Lega il ricordo dei nostri martiri rappresenta uno dei valori più alti su cui si fonda il Paese”, dichiara il responsabile della Lega Marche Paolo Arrigoni. “A partire dai territori, la Lega voluta da Matteo Salvini intende dunque investire su queste iniziative per rilanciare lo spirito di appartenenza nazionale, oltre al ricordo e la consapevolezza della nostra storia”.
La Regione Marche e la Fondazione Carima rendono noto l’esito dell’avviso pubblicato lo scorso dicembre per l’assegnazione di contributi in favore dei Comuni del cratere sismico della provincia di Macerata a sostegno di iniziative di tutela e valorizzazione degli archivi storici.
Sono Castelsantangelo sul Nera, Monte San Martino, Sarnano e Ussita ad accedere ai fondi stanziati per il 2019, pari a 30.000,00 euro complessivi ripartiti in egual misura fra le quattro amministrazioni comunali, per la realizzazione dei progetti presentati a valere sul Protocollo di intesa siglato dai due enti e finalizzati alla conservazione, fruibilità e promozione di questi luoghi privilegiati della cultura.
Regione e Fondazione – ha dichiarato la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – hanno voluto unire le proprie forze in termini di risorse economiche e professionali su un ambito di intervento comune delle rispettive programmazioni, che entrambe ritengono determinante per ristabilire il flusso della continuità e sostenere la rinascita dei territori colpiti dal sisma. Può sembrare un aspetto secondario e di minore rilevanza rispetto alle problematiche inerenti alla ricostruzione, ma si tratta di un patrimonio documentario che riveste grande importanza in termini identitari per queste popolazioni sotto un profilo antropologico, storico e culturale.
Le proposte progettuali presentate dai Comuni riguardano infatti attività di messa in sicurezza, riordino, inventariazione, catalogazione, informatizzazione e digitalizzazione di documenti cartacei provenienti dagli archivi pubblici lesionati dal terremoto.
Il Protocollo sottoscritto con la Fondazione Carima nel 2019 - afferma l’Assessore alla Cultura Moreno Pieroni - è un valido strumento che va ad inserirsi nel contesto di un intervento più ampio promosso dalla Regione Marche e che consente di recuperare le fonti dirette della memoria del territorio, indispensabili per una riflessione compiuta sulla rinascita e sulla ricostruzione. Rappresenta inoltre un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato che potrà essere replicato anche in altri ambiti per implementare le attività del settore culturale.
I due enti ricordano che il Protocollo ha durata biennale e pertanto mette a disposizione ulteriori fondi per il 2020. Per accedere alle contribuzioni le amministrazioni comunali interessate dovranno presentare apposita e motivata istanza alla Fondazione Carima entro la fine del mese di aprile del corrente anno, nelle modalità indicate nello stesso Protocollo, consultabile on line all’indirizzo www.fondazionemacerata.
Le pratiche relative alla ricostruzione privata sono ferme a Frontignano di Ussita. Sono, infatti, necessarie indagini di approfondimento sulla possibile presenza di faglie attive e capaci all'interno del territorio comunale.
Lo scorso 17 gennaio si è svolto un primo incontro in merito tra i tecnici comunali, i rappresentanti della struttura del commissario Piero Farabollini, il commissario prefettizio Giuseppe Fraticelli e i tecnici dell’ufficio speciale ricostruzione delle Marche. Dall'incontro è emerso come la possibile presenza di queste faglie renda inevitabili i danneggiamenti alle abitazioni costruite sopra la stessa, anche in caso di utilizzo delle più moderne tecnologie per la ricostruzione.
È stato, quindi, disposto di attendere l'esito di studi specifici per comprendere l'effettiva presenza di faglie "attive" e "capaci" a Frontignano. Il termine di tali studi è previsto per il 31 agosto 2020.
A spiegare cosa si intenda per "faglia attiva e capace" è intervenuto oggi il professor Emanuele Tondi, responsabile della sezione di Geologia dell’Università di Camerino. "Una faglia attiva e capace (FAC) - spiega Tondi - è una faglia che si è attivata almeno una volta negli ultimi 40.000 anni e che raggiunge la superficie topografica, producendo una frattura/dislocazione del terreno. Quando una faglia di questo tipo si attiva, genera un terremoto. È possibile costruire affinché un edificio/infrastruttura resista ad un terremoto, ma se l’edificio/infrastruttura si trova sopra una FAC, verrà danneggiato comunque".
"A dicembre 2019, su incarico del Commissario Farabollini, Invitalia ha aperto una gara per l’affidamento di uno studio di approfondimento delle FAC in tutto il cratere 2016/2017 - precisa Tondi -, quindi non solo a Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Lo studio permetterà di definire le diverse zone associate alle FAC. Attualmente sono indicate le “Zone di Attenzione” (molto ampie, 400 metri attraverso la faglia) e, grazie allo studio di approfondimento, saranno definite le “Zone di Rispetto e di Suscettibilità” (più ristrette, fino ad un minimo di 30 metri a cavallo della faglia). Dopodiché si procederà a valutare gli aspetti urbanistici e abitativi esclusivamente delle zone di cui sopra".
"Si poteva fare prima? Certamente sì - argomenta Tondi lasciandosi andare ad una considerazione personale -, anche prima del terremoto, ma sarebbe stata “prevenzione” e sappiamo che non ci riesce molto bene. Vogliamo guardare il lato positivo? Non si parte da zero, ci sono molti studi scientifici disponibili su queste FAC, si farà presto".
Mauro Falcucci, in qualità di Sindaco del Comune di Castelsantangelo sul Nera, nella recente seduta Consiliare ha esposto una rilevante questione, la mancanza di rappresentanza di un esponente dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il primo cittadino non esita nell’evidenziare che per mere questioni politiche, si è scelto ingiustamente di escludere in seno al predetto Consiglio Direttivo un rappresentante degli indicati Comuni, nonostante gli stessi detengano il 25% del territorio costituente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Una presenza da sempre garantita, sin dall’istituzione del Parco (1993).
Dalla data di costituzione dell’Ente Parco, avvenuta con D.P.R. 6/8/1993, la Comunità del Parco ha sempre di fatto attuato il “voto ponderato”, riservando oggettiva attenzione ai Sindaci delle popolazioni che si trovano completamente inserite nel perimetro del Parco. "È importante rilevare che il 100% del territorio che compone Castelsantangelo sul Nera e Ussita ricade completamente nel Parco - sottolinea Falcucci -, oltretutto gli stessi vantano la presenza del Centro Faunistico (introduzione del Cervo e del lupo Appenninico), dell’Ecomuseo, del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), del Centro del Camoscio Appenninico sul Monte Bove e, infine, la Sede dell’Ente si trova a Visso".
Nell’ultima seduta della Comunità del Parco tenutasi il 13 ottobre 2019, si è proceduto a nominare il Presidente e Vice Presidente dell’organo, oltre che alle elezioni dei quattro componenti del Consiglio Direttivo. "Quest’ultima elezione purtroppo non ha visto la nomina di un rappresentante dei 3 Comuni dell’Alto Nera - osserva amaramente Falcucci -, nonostante avessi proposto di candidare il rappresentante del Comune di Visso (si sono sempre alternate la rappresentanza tra i tre Comuni) all’interno del Consiglio Direttivo".
"È innegabile affermare che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini rivesta una ruolo preminente per la rinascita dei territori colpiti dal sisma - prosegue Falcucci - e pertanto la presenza, in seno al Consiglio dell’Ente, di un rappresentante di questo particolare territorio e che conosca tali dinamiche è di per sé irrinunciabile, affinché proponga e promuova le iniziative più funzionali alla rinascita/crescita del territorio riservando, tra l’altro, quella particolare attenzione per i territori che sono completamente compresi in Area Protetta."
Di fronte a quella che viene giudicata come una "incomprensibile prevaricazione", il Consiglio Comunale di Castelsantangelo sul Nera nella seduta del 28 novembre 2019, sentita la relazione del Sindaco Falcucci e sulla scorta del conseguente dibattito, ha approvato una Delibera con la quale si dà ampio mandato al Sindaco al fine di attivare tutte le iniziative che si renderanno necessarie per ristabilire quell’equilibrio di rappresentanza sempre esistito che viene ritenuto essenziale per rimanere nel Parco.
Lo scorso 19 dicembre Falcucci ha scritto una lettera al Presidente della Comunità del Parco, allegando la relativa Delibera Consiliare, coinvolgendo nella delicata questione anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Presidente dell’Ente Parco Monti Sibillini, il Presidente della Giunta Regionale Marche, l’Assessore Regionale all’Ambiente Marche, ed ovviamente i Commissario Straordinario di Ussita e il Sindaco di Visso, con la quale chiede di "sottoporre nuovamente alla Comunità del Parco le oggettive ragioni illustrate affinché si possa ristabilire quell’equilibrio e quelle attenzioni che sono state da sempre riservate a quei territori che hanno necessità e “diritto” di vedere rappresentate le esigenze di una popolazione che ha dato molto e che deve in “forma diretta” poter esprimere il proprio contributo".
È stato chiesto, inoltre, al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa di "attendere un ulteriore pronunciamento della Comunità del Parco prima di Decretare le nomine dei nuovi Componenti il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini".
"Non può essere sottaciuto il forte disagio che l’Amministrazione comunale di Castelsantangelo sul Nera prova, e di conseguenza auspica e confida che venga ristabilita la giusta e corretta rappresentanza in seno al Consiglio Direttivo. In caso contrario - conclude il Sindaco - non potremo che attivare le iniziative Deliberate dal Consiglio comunale ivi inclusa la richiesta di uscire dal perimetro del Parco, considerato anche che l’eventuale enclave che si verrebbe a realizzare, libera da vincoli, non nuocerebbe assolutamente alle qualità ambientali e al rilevante valore della endemica biodiversità, e quindi al complessivo valore naturalistico dell’intera Area Protetta".
Si è svolto oggi, 16 gennaio 2020 alle ore 10:00, nella sede provvisoria del Comune di Castelsantangelo sul Nera, il primo incontro della cabina di regia dei Soggetti aderenti al Protocollo di Intesa, sottoscritto lo scorso 18 dicembre 2019, e propedeutico alla definizione delle “Linee Guida Pianificazione attuativa connessa agli interventi di ricostruzione nel centro storico e nei nuclei urbani maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. n. 9 perimetrazioni – (loc. Capoluogo e n. 8 frazioni)".
All’incontro hanno partecipato: l’Amministrazione Comunale il Sindaco Mauro Falcucci e il Vicesindaco Sandro Riccioni; l’Ufficio Sisma del Comune di Castelsantangelo Sul Nera l’Arch. Marco Guardascione e l’Ing. Mirko Tofoni; la Struttura del Commissario Straordinario di Governo per la Ricostruzione il Dott. Geol. Matteo Carrozzoni; l’Ufficio Speciale della Ricostruzione Regione Marche l’Arch. Rita Ribichini; il MiBAC – Soprintendenza, Archeologica, Belle Arti e paesaggio delle Marche l’Arch. Pierluigi Salvati; la Provincia di Macerata l’Arch. Maurizio Scarpecci; l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini il Geom. Paolo Tuccini e il Dott. Alessandro Rossetti.
Dopo ampia discussione hanno condiviso le indicazioni da contemplare all’interno nelle “Linee Guida”, che saranno redatte da Comune di Castelsantangelo Sul Nera e consegnate ai progettisti incaricati della redazione del DDR, propedeutico alle attività di pianificazione attuativa connessa agli interventi di ricostruzione, previa condivisione e sottoscrizione dello stesso da parte dei Soggetti aderenti al Protocollo di Intesa.
Tra i principali punti concordati:
- Governare in tempi brevissimi il processo di ricostruzione del territorio comunale, comprendendone il relativo ruolo nel più ampio comprensorio dell’Alta Valle del Nera;
- Ricostruire non solo recuperando e restaurando le costruzioni danneggiate, bensì ripensando quel complesso di funzioni urbane, sociali, economiche che connotano un territorio, non riproporre una mera replicazione delle strutture fisiche ma proponendo una nuova conformazione del territorio, anche operando scelte forti ed essenziali;
- Condividere con gli enti le priorità e le potenzialità del territorio, ma anche le criticità pregresse al fine di trasformarle in occasioni di rivitalizzazione/rigenerazione;
- Promuovere strumenti di partecipazione della popolazione al processo di ricostruzione «Ascolto Attivo»;
- Ricostruire in primis una comunità e il suo tessuto sociale, creando nuove opportunità; • Ricostruzione rapida e sicura con particolare attenzione a tutti i rischi presenti sul territorio;
- Ricostruzione secondo una visione di sviluppo sostenibile legata ai valori ambientali e storico-culturali del territorio.
"Nelle Marche, l'informazione si ferma a Pieve Torina. Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non hanno la liberta' di sostenere l'articolo 21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Il problema e' che da Pieve Torina fino all'Alto Nera non esiste una rivendita di giornali da ben tre lunghi anni da quando cioe' il terremoto ha distrutto tutto, e ha distrutto anche la massima espressione di democrazia: la liberta' di informazione". E' l'appello della segretaria regionale di Federcontribuenti Marche, Maria Teresa Nori riguardo la situazione che si e' venuta a creare dal novembre 2016 ovvero a Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non c'e' piu' una rivendita di giornali e le persone devono arrivare a Pieve Torina per acquistarli.
''Molti abitanti di questi territori - continua Maria Teresa Nori - sono anziani e per loro il giornale, sfogliare il giornale insieme ad altri loro amici o in famiglia, e' un rito importante, spezzato dal terremoto. E che succede? Il distributore, che sappiamo viene da Pescara per quasi tutta la provincia di Macerata, non va oltre Pieve Torina per motivi che non sappiamo. So che gia' la vicesindaco di Visso si sta dando da fare per capire di risolvere questa situazione considerando che ci sono esercenti pronti a fare da rivendita''. Nori fa appello alla Fieg, alla Fnsi e alla Regione Marche ricordando infine le parole di ieri di Mattarella in visita all' Ansa per i 75 anni dell'agenzia: ''Informare gli organi di informazione costituisce elemendo decisivo per la democrazia del nostro Paese'".
"A Mattarella - conclude la rappresentante regionale di Federcontribuenti - chiedo se e' democratico lasciare tre comunita' senza organi di informazione''.
Alle 7:30 del 31 dicembre del 2019 i due bar di Castelsantangelo sul Nera "Bar Rita" e "Bar e Giornali" hanno avuto i meritati giornali che aspettavano da 3 anni. Dal terremoto del 2016 infatti, il piccolo comune nel cuore del cratere sismico non riceveva più giornali e riviste.
L'iniziativa è stata presa da una coppia di ragazzi di Pollenza che volontariamente hanno fatto quest'opera di bene portando i giornali a tutti i cittadini, l'iniziativa è stata apprezzatissima dalle persone di Castelsantangelo, le quali, piene di gioia, li hanno ringraziati a non finire.
“Che torna a fare? Per continuare a prendere in giro la popolazione colpita? Basta con le pagliacciate, ci vogliono una vera volontà e fatti seri e concreti!”. È uno delle centinaia di commenti social arrivati dopo l’annuncio del 28 dicembre del premier Giuseppe Conte nelle zone del sisma (LEGGI QUI).
"Tornerò presto nelle zone terremotate per valutare l'applicazione del decreto sisma" aveva spiegato il premier a margine della conferenza stampa nella quale aveva affrontato il bilancio di fine anno del suo Governo. Un annuncio che però ha suscitato molto malumore, soprattutto tra chi vive ormai da oltre tre anni nei luoghi del cratere.
“Puoi anche restare a casa che è meglio” o “Vuoi venire a vedere la casetta di legno in cui vivo o la casa inagibile dove dovrei vivere?” o anche “Rimani a casa. Meglio. Fai più bella figura” continuano i commenti social.
C’è chi inoltre parla di direttive concrete che permettano una rapida ricostruzione. “Date a loro sacchi di tela per portare via le macerie. Almeno faranno qualche cosa!”. “Di tornare può fare tranquillamente a meno. Che dia una svegliata alla ricostruzione”.
C’è infine chi chiosa ricordando le tante “sfilate” politiche avvenute in questi anni che a poco sono servite nella risoluzione del post sisma. “Loro hanno bisogno di case e non di passerelle politiche”.
Si è concluso anche il quarto Natale nelle Sae per i comuni maceratesi del cratere. Come per gli anni precedenti, il sentimento comune rimane quello di amarezza e di delusione. Molti sindaci e cittadini non hanno potuto partecipare nemmeno alla messa di mezzanotte proprio perché le chiese non ci sono e, con loro, nemmeno i parroci che devono dividersi tra più di un comune.
“Le persone hanno passato il Natale nelle casette come è avvenuto l’anno prima e come quelli prima ancora – ha spiegato il sindaco di Muccia Mario Baroni -. I cittadini vorrebbero tornare a festeggiare nelle loro abitazioni ma questo desiderio non sembra affatto vicino dato che l’ultimo decreto non ha cambiato molto lo stato delle cose. Ci aspettavamo qualcosa di più ma purtroppo così non è stato e c’è chi non ha recepito nulla delle nostre richieste”.
Il sindaco Baroni inoltre continua a sottolineare, come fatto già in passato, che “non è possibile trattare tutti i comuni del cratere allo stesso modo perché non si fa politica sulla pelle delle persone e non bisogna nemmeno illuderle. A Muccia abbiamo il 75% degli edifici inagibili e non credo che la situazione sia la stessa in tutti i comuni del cratere".
Per non parlare del calo di presenze proprio in questo periodo di festività; se prima la montagna era una delle mete preferite dai viaggiatori sotto in periodo natalizio, da quattro anni non è più così. “Se non tornano le persone qui è la morte; dobbiamo incentivare tutti gli attori per far sì che i turisti tornino in montagna". Gli abitanti di Muccia hanno potuto celebrare la messa della sera della Vigilia e quella del giorno di Natale nella nuova struttura inaugurata a ottobre.
Nessuna funzione la sera del 24 invece a Castelsantangelo sul Nera dove la messa di Natale è stata officiata solo nel pomeriggio del 25 dicembre grazie al parroco di Visso don Gilberto Spurio. “Il sentimento è quello di delusione e amarezza perché le risposte dal decreto non ci sono state – le parole del primo cittadino Mauro Falcucci -. L’unica soddisfazione di questo quarto Natale è che hanno affidato le pianificazioni”.
Il sindaco torna poi sull’approvazione del decreto sisma, “una delusione totale perché qui non tutti i comuni sono uguali e hanno gli stessi danni – ha osservato -. Ovviamente scatta una ‘solidarietà alla rovescia’ per i comuni vicini che possono iniziare i lavori delle B ma a Castelsantangelo queste classificazioni ci toccano marginalmente dato che noi abbiamo tutte schede con inagibilità E”.
“Qui servono esenzioni totali e le applicazioni delle norme sulla montagna per far tornare la gente a vivere in montagna – ha continuato Falcucci -. Il presidente Conte, dopo la visita nelle nostre zone, ha onorato gli impegni formali ma non quelli sostanziali”.
“Sentimento a tratti di speranza e a tratti di rassegnazione” a Pieve Torina. “Noi cerchiamo di diffondere nella popolazione sentimenti positivi perché la speranza è quella di ricostruire al più presto” – ha spiegato il primo cittadino Alessandro Gentilucci che proprio qualche giorno prima di Natale ha consegnato un’abitazione a un terremotato invalido e alla propria famiglia.
“Da qui ai prossimi giorni ne consegneremo altre" ma la speranza di mescola facilmente alla delusione. “Dal decreto sisma ci aspettavamo qualcosa di diverso dato che abbiamo condiviso un percorso ben preciso con tutti gli attori – ha commentato il sindaco -. Se le misure vengono attuate in maniera parziale è normale che poi non si può continuare a fare il bene della popolazione in toto.”
Sull’autocertificazione Gentilucci parla di una soddisfazione a metà. “Erano necessarie delle linee guida per i tecnici di modo che loro potessero poi lavorare in tutta serenità per la ricostruzione ma così non è stato perché il decret lascia troppo all’interpretazione” ha osservato il sindaco ricordando poi la necessità di aumentare la forza lavoro per la ricostruzione. “A tre anni dal sisma ci aspettiamo che chi di dovere ci ascolti in modo attento” ha concluso Gentilucci.
Una scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata nella notte, alle 4:17, con epicentro a Fiuminata.
La scossa, che è stata seguita poi da repliche di minore entità, è avvenuta a 63 chilometri di profondità.
Il sisma è stato avvertito nelle aree interne del Maceratese.
Non si registrano danni a persone o cose.
''Questo sarà il terzo Natale effettivamente diverso. Sempre meno felice, dominato da una burocrazia che blocca tutto, da una ricostruzione che non parte, e da un sentimento di forte apprensione con lo sguardo angosciato, ma dovrà essere un Natale di speranza e di rinascita". Così Maria Teresa Nori, Segretario Regionale di Federcontribuenti Marche e componente del Consiglio Nazionale, ha ricordato il Natale di chi ha perso tutto ''ma non la dignita'' come ''la gente di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto, Ussita, Visso, Castelsant'Angelo sul Nera, Pieve Torina, Camerino, Caldarola e tanti altri borghi e paesini distrutti dal sisma del 2016''.
Auspichiamo, conclude la rappresentante di Federcontribuenti, ''che il prossimo anno non ci troveremo qui a dover ricordare il quarto Natale con le solite parole, le solite prassi, le solite passerelle''.
La rinascita di un piccolo Comune nelle mani di grandi professionisti del settore. Questa mattina, presso la struttura polivalente "Sala Amici del Trentino" nell'Area SAE di Castelsantangelo sul Nera, è stato firmato il protocollo di intesa per la ricostruzione del gruppo tecnico che prenderà in carico la redazione del piano attuativo per la ricostruzione del paese montano fortemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016. L'architetto Stefano Boeri lavorerà insieme al gruppo Mate che si è aggiudicato la gara.
Il protocollo porta la firma del comune, della Regione Marche, dell'Ufficio speciale per la ricostruzione, della Provincia di Macerata, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio delle Marche.
"È una giornata importante perché abbiamo avviato il percorso che porterà alla rinascita del nostro paese e questo avviene in prossimità delle feste natalizie che solitamente portano sempre momenti di speranza", ha detto all'ANSA Marche il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci.
La stipula del Protocollo d’intesa va nella direzione dell’art.15 della L. 241/90 e dell’art. 112 del Decreto Legislativo . 42/2004 finalizzato a concordare con enti sovracomunali, accordi funzionali di strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione e sicurezza sismica. “L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale, spiega il Sindaco Falcucci è quello di arrivare alla “Conferenza Permanente” con scelte programmate, pianificate, condivise preventivamente da tutti gli enti preposti nei diversi tavoli tecnici di lavoro. Il “Protocollo d’Intesa” che è stato stipulato in data odierna tra gli enti si pone l’obbiettivo di:
Governare in tempi brevissimi il processo di ricostruzione, tenendo conto non solo del territorio comunale, ma di un comprensorio più ampio, al fine di rafforzare il ruolo del Nostro Comune all’interno della valle dell’Alto Nera, non escludendo le vocazioni del territorio.
Comprendere le priorità e le potenzialità specifiche del territorio e dell’area vasta, in modo da meglio inquadrare ciò che il sisma ha distrutto, non solo fisicamente ma anche socialmente, culturalmente ed economicamente.
Valutare le criticità pregresse al fine di trasformarle in potenzialità e avviare un processo di rigenerazione che non sia più passivo ma attivo e capace di produrre occasioni. L’obiettivo della ricostruzione non è esclusivamente il restauro delle singole costruzioni danneggiate, bensì un ampio processo di recupero e ricostruzione di quel complesso di funzioni urbane, sociali, economiche che connotano un territorio.
Prendere atto, che un evento fortemente traumatico come questo terremoto ha comportato delle modifiche permanenti alle realtà locali, le quali non possono essere affrontate unicamente tramite una riproposizione pedissequa della situazione antecedente all’evento. La ricostruzione deve piuttosto diventare una opportunità di ripensamento complessivo del territorio. In tal senso la ricostruzione non potrà essere impostata come una mera replicazione delle strutture fisiche distrutte, ma anche come una revisione necessaria della conformazione e dell’utilizzo del territorio ereditato a seguito del sisma.
Considerare tutto il territorio coinvolto come un unicum, un arcipelago di centri urbani che condividono una antica vicenda di scambi e flussi legati alla geografia, alla mobilità, alla storia stessa del nostro Paese. Senza questa consapevolezza, la ricostruzione rischia di essere la somma di azioni indipendenti e incoerenti”.
“I cittadini saranno chiamati ad essere attori attivi della ricostruzione del loro territorio al fine di ricostruire prima di tutto le comunità, evitando di commettere l’errore di ricostruire solo le case" – ha concluso il sindaco di Castelsantangelo sul Nera.
La rinascita di un piccolo comune sul parco dei Monti Sibillini, a partire da un approccio multidisciplinare, con professionisti di alto profilo scientifico.
È stato siglato oggi a Macerata, come riferisce l'ANSA Marche, un accordo di collaborazione per l'attivazione sperimentale di sistemi informatici di rilevazione delle presenze autorizzate nei cantieri della ricostruzione post terremoto.
L'incontro per la firma è avvenuto in Prefettura a conclusione di un percorso pilota che era stato messo in atto su sollecitazione del prefetto Iolanda Rolli che aveva istituito, lo scorso giugno, il Tavolo di Monitoraggio dei flussi di manodopera, come previsto dalle norme per la ricostruzione.
"La firma dell'Accordo di collaborazione è un primo strumento che conferma come la ricostruzione del centro Italia, il cantiere più grande d'Europa, sia responsabile e condivisa nell'ottica della tutela sia dei terremotati che dei lavoratori - ha commentato il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini -. Abbiamo da subito aderito al tavolo istituito dal prefetto che ha voluto trovare una soluzione condivisa a un problema stringente quanto spinoso come il rispetto delle norme e la conseguente necessaria attività di controllo".
Fonte ANSA Marche
Un riconoscimento da parte del Consorzio Nazionale Imballaggi all'Acqua Nerea di Castelsantangelo sul Nera che da vent'anni capta, imbottiglia e vende acqua minerale e che ha la sorgente (e la sua sede) all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel cuore del cratere sismico.
L'Acqua Nerea è stata premiata come vincitrice del bando nazionale sulla prevenzione per l'eco-design. Tappi e imboccature con materiali plastici eco-sostenibili. Stessi materiali per l'imballaggio, per le pellicole dei pacchi e per il cartone.
A questo si aggiungono etichette completamente riciclabili e solo due tipologie di materie plastiche per i contenitori.
160 voti favorevoli, 119 contrati e nessun astenuto; il decreto sisma, dopo aver avuto l’ok dalla Camera lo scorso 28 novembre, è stato approvato oggi dal Senato con il voto di fiducia.
La legge, che sarà ufficiale dopo la pubblicazione in Gazzetta, prevede delle norme volte ad accelerare la ricostruzione nei territorio colpiti dal sisma del 2016.
“Il decreto Sisma approvato oggi dal Senato è lo stesso testo di quello uscito dalla Camera. Quindi – ha affermato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli - c'è una grandissima delusione sotto questo profilo. Non smetteremo di lottare perché venga recepito il principio della semplificazione. Allo stato attuale useremo tutti gli strumenti che ci sono messi a disposizione, ma questi non avranno la possibilità di accorciare in maniera drastica e significativa i tempi procedurali che significano lavoro, ricostruzione e garanzia per le famiglie del nostro territorio e questa per noi è una cosa troppo importante.”
"Sorprendente il comunicato di ieri del Commissario Farabollini sul decreto terremoto dal quale si apprende la notizia della presentazione al Senato di emendamenti correttivi, peccato sia fuori tempo massimo poiché il decreto non è più emendabile perché il Governo lo ha blindato con il ricorso alla Fiducia”. È quanto ha dichiarato il portavoce laziale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini che ha continuato “Siamo al paradosso e basiti. Assistiamo all’ennesimo capitolo di questa bruttissima storia quale è la ricostruzione: un rappresentante del Governo come è il Commissario che bussa tardivamente alla porta del suo stesso Governo e la trova chiusa e sbarrata. Si sono spente le luci e del terremoto e della ricostruzione se ne parlerà nuovamente quando e se Conte avrà bisogno dell’ennesima passerella. Questa la vergognosa realtà della quale prenderà atto anche il “complice” Farabollini" ha concluso l'onorevole.
"Concretezza: è questo il 'fil rouge' che lega le tante piccole misure contenute nel dl Sisma che oggi diventa legge - ha commentato Giorgio Fede, senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle -. Conosco il senso di sconforto e frustrazione in cui vivono migliaia di cittadini, come in tanti comuni delle mie Marche, che hanno perso tutto a causa del terremoto. Per questo, senza troppi squilli di tromba, con questo decreto abbiamo voluto portare a casa quelle piccole semplificazioni e quei cruciali alleggerimenti fiscali indispensabili nei comuni interessati da eventi sismici. Soprattutto in riferimento alle aree del Centro Italia, arrivano finalmente quegli impulsi decisivi per far partire la ricostruzione per davvero. Stanziamo nuovi fondi per consentire alle amministrazioni comunali del cratere di assumere personale ad hoc per smaltire il carico burocratico. Sblocchiamo l'ordinanza 80 per le varianti in corso d'opera al 30% per la ricostruzione leggera. Proroghiamo al 30 giugno 2020 il termine per presentare la documentazione della ricostruzione per danni lievi. Diamo una corsia preferenziale alla ricostruzione delle scuole, e per la ricostruzione pesante diamo modo alle regioni di istituire programmi straordinari - ha concluso Fede - . Vedere cantieri aperti e mezzi al lavoro è il primo segnale di rinascita che le popolazioni aspettano: vogliamo che il 2020 possa essere un anno di svolta in tal senso".
“Con l'approvazione definitiva del decreto sisma si sono evidenziate ulteriormente tutte le crepe e le falle che fino a oggi ha avuto la guida commissariale”. Così il capogruppo di Italia Viva, Fabio Urbinati, dopo il via libera in Senato del provvedimento. “Nonostante la gestione positiva dell'emergenza - sottolinea Urbinati - sulla ricostruzione siamo ancora molto indietro, e soprattutto non si vedono svolte per l'anno a venire. Inutile procedere a colpi di emendamenti. Noi di Italia Viva abbiamo già proposto un cambio di rotta repentino, poiché crediamo che la ricostruzione rappresenti per le Marche una grandissima opportunità di lavoro e di sviluppo. Sostanzialmente vogliamo essere padroni del nostro destino”.
Secondo il consigliere regionale di Italia Viva “le procedure messe in campo presentavano criticità già dopo la nomina di Vasco Errani e sono proseguite con la gestione successiva dell’odierno Ministro delle infrastrutture, Paola De Micheli, e con l'attuale commissario Piero Farabollini. Non possiamo buttare la croce addosso a questo Governo – evidenzia Urbinati - poiché qualcosa di positivo in questo decreto c’è. La gestione del terremoto ha interessato tutto l'arco costituzionale dei partiti e a nostro avviso quella peggiore è stata condotta dall’Esecutivo Lega-Movimento Cinque Stelle. Invito quindi la stessa Lega a non strumentalizzare la vicenda del sisma, in quanto nella prima bozza del famoso contratto sottoscritto dal Governo giallo-verde non c'era una riga riguardante le questioni del terremoto”. E ancora: “Ora ci confronteremo con i vertici e chiederemo che le risorse in campo per il sisma del Centro-Italia vengano inserite nel programma “shock” presentato a Torino da Matteo Renzi per sbloccare immediatamente tutte le procedure. Forse bisognava puntare i piedi un po' prima – conclude Urbinati - perché non è più tempo di difendere l'indifendibile solo per amor di partito, i cittadini e le istituzioni devono venire prima”.