Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 8 decessi correlati al Covid-19.
È stata registrata oggi, con un giorno di ritardo, la morte di Bruno Sannucci, 54enne di Appignano spirato al Covid Hospital di Civitanova Marche.
Sono stati, invece tre i decessi che si sono verificati all'ospedale di Pesaro: un 81enne di Cagli, un 56enne di Mercatello sul Metauro e una 94enne di Apecchio.
Due persone sono decedute all'ospedale di Chiaravalle: un 74enne di Senigallia e un 82enne di San Marcello.
Una 71enne di Porto San Giorgio ha perso la vita alla Residenza Valdaso, mentre un 88enne di Ancona è spirato presso l'Inrca Residenza Dorica.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2760 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (920), mentre sono 461 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 97,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
La comunità di Appignano piange la scomparsa di Bruno Sannucci, all'eta di 54 anni. Fatale per lui è stato l'aver contratto il Covid, lo scorso 11 marzo. Negli ultimi giorni il peggioramento che ne ha richiesto il trasferimento dall'ospedale di Macerata al Covid Center di Civitanova Marche.
Bruno svolgeva la professione di portiere notturno all'Ersu di Macerata.
La salma è composta presso il Centro Funerario “Città di Macerata”, sito in via Dei Velini a Macerata.
La funzione religiosa verrà celebrata Sabato 10 aprile alle ore 10:00 presso la chiesa Gesù Redentore di Appignano.
“La Lega di Appignano prende atto che il sindaco Calamita è sempre pronto a criticarla in pubblico, ma non disdegna di beneficiare del grande lavoro che Lega e amministrazione regionale di centrodestra stanno realizzando".
Ad affermarlo è Luca Buldorini, coordinatore cittadino della Lega ad Appignano e membro del direttivo regionale a seguito delle dichiarazioni del sindaco Mariano Calamita che ha attribuito alla sola macchina comunale il merito dei finanziamenti ottenuti su un progetto pilota della regione.
"Non è grazie al comune che i ragazzi delle scuole appignanesi respireranno un’aria più salubre dopo l’installazione dell’aerazione meccanica: è grazie all’intraprendenza dell’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini, della Lega - dice Buldorini -. In collaborazione con il collega di giunta Baldelli, ha avviato per prima il progetto in Italia ed il ministero lo ha preso a modello stanziando 150 milioni”.
“Senza il progetto dell’assessore Latini non ci sarebbero stati bandi a cui partecipare. La differenza tra la Lega e il PD di Calamita balza agli occhi: noi lavoriamo per il territorio senza badare al colore degli amministratori, loro restano ancorati ad uno schema dove la casacca viene prima del merito, dei valori e dei fatti – conclude Buldorini – Calamita ha perso, come sempre, l’occasione per mostrarsi super partes quale dovrebbe essere un sindaco che si rispetti. Mentre lui e la sua maggioranza sono concentrati a recuperare, con il lavoro altrui, la credibilità, persa in 20 anni di amministrazione, la Lega si sta adoperando anche per il centro vaccinale. Creato ed organizzato con la collaborazione della Giessegi, sarà a breve a disposizione di tutti i cittadini di Appignano che potranno vaccinarsi senza il disagio della trasferta in un’altra città”.
"Appignano oggi piange un grande uomo, ci ha lasciato Mario Rimini - a renderlo noto è il primo cittadino Mariano Calamita - Ognuno di noi lo conosce, il suo nome è pronunciato da tutti con grande rispetto e il dolore con cui annunciamo la sua scomparsa riempie il cuore degli appignanesi di sincera commozione".
"Mario Rimini, uomo semplice e umile, ha, come tutte le grandi persone, lavorato sodo fin da bambino e la sua tenacia, la sua lungimiranza e anche la sua audacia sono state le basi per la costruzione di un'attività che per molto tempo ha portato benessere, lavoro e dignità a molte famiglie del posto e del circondario". Ha continuato il Sindaco di Appignano
"Il suo altruismo e il suo senso di appartenenza a questa comunità lo hanno spinto verso grandi opere nei confronti del nostro paese, basti pensare all'importante ruolo di promotore e finanziatore della Banda Musicale di Appignano - ha spiegato Calamita - che ha portato il suo nome come Corpo Bandistico Rimini Mobili dal 1996 al 2016 e a cui è rimasto sempre molto legato e con cui i rapporti di stima, aiuto e affetto sono rimasti fino alla fine. La promozione di attività sportive, soprattutto legate al ciclismo, basti ricordare l'associazione ciclistica Rimini Mobili che dagli anni '80 al 2012 ha svolto un ruolo importante nel settore amatoriale ed ha portato avanti, incentivandola e rendendola attrattiva per tutta la nostra comunità, la competizione del 25 aprile, molto seguita nel settore ciclistico. Una persona molto legata a tutto l'associazionismo del nostro paese, convinto sostenitore di tutti coloro che con lui si interfacciavano per la promozione delle proprie attività, per la crescita sociale, culturale e sportiva di Appignano".
"Un grande esempio, Mario Rimini, un uomo fiaccato da grosse perdite affettive, nel corso della sua vita, sempre affrontate con profonda dignità e forza d'animo. Anche in questi ultimi anni, dove la malattia lo ha sempre più messo a dura prova, ha potuto trovare sostegno e aiuto in molte persone che hanno ricambiato e restituito, in assistenza, conforto e vicinanza, quanto da lui donato in vita. Un uomo buono, grande nella sua semplicità, forte nelle sue debolezze, magnanimo verso la nostra piccola realtà - ha concluso il Sindaco Calamita - Un paese che ora lo piange e lo ricorda con immenso affetto e grande stima. Il nostro pensiero va a Federico, suo nipote, a cui ci sentiamo di affidare queste parole, affinché possa sentire tutta la nostra vicinanza, testamento affettivo di ciò che suo nonno ci ha donato.
L’Amministrazione Comunale di Appignano continua con costanza ed attenzione a monitorare e partecipare alle opportunità messe a disposizione dai bandi nazionali e regionali per accedere a risorse economiche da investire nel territorio.
"Nei mesi scorsi abbiamo presentato domanda di partecipazione ai contributi per “Acquisto di veicoli pubblici e sostenibili” pubblicato dalla Regione Marche - rende non il comune di Appignano - Tale bando permetteva l’acquisto di veicoli elettrici e sostenibili con un contributo previsto per l’acquisto di autoveicoli finalizzati ad un utilizzo diretto dell’ente per finalità tecnico/amministrative. I veicoli dovevano essere omologati e rispondenti ai requisiti ambientali non inferiore a quelli codificati dagli standard EURO 6 - precisano - Erano finanziabili mezzi ecosostenibili a basso impatto ambientale, quali mezzi ibridi o elettrici. Il Comune di Appignano ha partecipato al bando per dotare l’area tecnica di un mezzo elettrico con cassone ribaltabile, con una spesa prevista pari 24.802,60 euro. Il nostro Comune è risultato inserito nella graduatoria e finanziato con un Contributo della Regione Marche di euro 18.802,60 euro al quale abbiamo aggiunto un cofinanziamento comunale pari a 6.000 euro".
"Di recente abbiamo inoltre partecipato ad un altro bando della Regione Marche finalizzato al miglioramento della salubrità e sicurezza degli spazi destinati ai nostri ragazzi e agli operatori scolastici - aggiunge la nota - L’iniziativa, promossa negli ambiti degli assessorati all’Edilizia Scolastica e all’Istruzione della Regione, prevede l’istallazione di impianti di Ventilazione Meccanica Controllata nelle classi e negli spazi adibiti alla didattica delle nostre scuole. Gli impianti VMC hanno l’obiettivo di effettuare il ricambio d’aria tramite immissione nelle aule di area esterna ed estrazione dell’aria interna ed inoltre si configurano anche come forma di efficientamento energetico. Il progetto presentato dal Comune di Appignano è rientrato tra gli interventi finanziabili per i Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti - conlcude - L’importo finanziato dalla Regione Marche è di 68.000 euro per 17 aule su 25".
L’Amministrazione Comunale di Appignano ha deliberato un contributo pari al 60% del costo del tampone molecolare (considerando un costo massimo del tampone di 80 euro).
L’iniziativa è rivolta ai cittadini residenti ad Appignano, che decidono di fare privatamente l'esame del tampone molecolare a seguito di tampone rapido positivo o su specifica richiesta del proprio medico curante . Il cittadino paga al laboratorio il 40% del costo del tampone molecolare. Poi il laboratorio fattura il restante 60% al Comune. All'iniziativa possono aderire laboratori analisi con requisiti previsti nel bando emesso dal Comune di Appignano e che sottoscrivano apposita convenzione con il Comune medesimo.
"Considerati il carattere particolarmente diffusivo della pandemia che ha portato alla terza ondata in atto e l’incremento dei casi anche nel territorio comunale, abbiamo ritenuto importante favorire una veloce esecuzione del tampone molecolare al fine di poter tempestivamente individuare soggetti positivi, che potrebbero essere potenziali e magari a volte inconsapevoli diffusori del virus". Ha speigato il Sindaco Mariano Calamita
"L’iniziativa del Comune si affianca alla campagna vaccinazioni della Regione Marche - ha concluso - che dal proprio sito ricorda a tutti l’importanza della vaccinazione per poter superare la fase critica della pandemia".
Giovedì 18 marzo si celebra la Giornata mondiale del riciclo - Global Recycling Day.
È stata istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation, un movimento internazionale che ha come scopo sensibilizzare sull'importanza del riciclo.
Nella nostra provincia, grazie all’azione continua di sensibilizzazione del Cosmari e soprattutto grazie all’attenzione di tutti i cittadini sui temi ambientali e sulla gestione dei rifiuti, in questi ultimi anni sono stati raggiunti risultati molto importanti. Infatti, da oltre un decennio i Comuni del maceratese a cui si è aggiunto recentemente anche Loreto, grazie al servizio “Porta a Porta” avviato nella stragrande maggioranza di città e paesi, sono ai vertici, sia a livello regionale che nazionale, per la percentuale di raccolta differenziata.
Nel 2020 la percentuale media è stata del 74,96% ritornando a salire in confronto al 2019 quando era del 72,51% e al 2018 quando fece segnare il 73,33%. Molti i comuni che sono sopra l’80% come Visso, Camporotondo di Fiastrone, Belforte Del Chienti, Appignano, Montecassiano, Urbisaglia, Montelupone. Un buon inizio per questo 2021, la percentuale media è superiore al 75%.
Quindi standard quantitativi e qualitativi di tutto rispetto, migliorati dalla valorizzazione fatta negli impianti del Cosmari, dove i materiali riciclabili vengono selezionati, recuperati e avviati al recupero come “materia prima seconda” e affidati ai consorzi di filiera del sistema Conai, per avere una nuova vita ed essere trasformati in quello che erano originariamente o in nuovi oggetti.
Quindi nella giornata in cui si celebra il riciclo crediamo sia importante focalizzare l’attenzione, come sempre, sulle “buone pratiche” della differenziazione dei rifiuti, ricordando che bisogna rispettare alcune facili regole. Innanzitutto controllare sempre il giorno e la tipologia di rifiuto da conferire, osservando gli orari di esposizione fuori casa dei sacchetti.
Poi bisogna ricordare che si posso riciclare tutti gli imballaggi in plastica, carta, cartone, cartone per bevande (tipo tetrapak), alluminio, barattolame metallico, vetro (bottiglie e barattoli), oltre a rifiuti organici (scarti di cibo), indumenti usati, oli vegetali esausti.
Altra regola del 'riciclo perfetto' è quella di rimuovere cibo e liquidi dai materiali riciclabili. Questo per scatole, bottiglie e barattoli significa semplicemente raschiare velocemente o risciacquare in modo rapido, magari utilizzando il proprio tovagliolino di carta a fine pasto, non c'è bisogno di una pulizia a fondo mentre maggiore attenzione serve per la carta. Basta ricordarsi che non si ricicla la carta sporca di cibo, di solventi, sostanze chimiche e vernici e gli scontrini. Tutti gli imballaggi compostabili possono essere gettati nell’umido o organico che dir si voglia.
Importante anche utilizzare i centri di raccolta (le isole ecologiche comunali) per gettare i cosiddetti rifiuti Raee (elettrici ed elettronici) ma anche gli ingombranti oppure le lampadine fluorescenti ma anche toner. Fondamentale non abbandonare i rifiuti nei pressi dei contenitori stradali o peggio ancora lungo le scarpate o le strade. Altra riflessione da fare è quella che coinvolge le aziende, che possono trovare soluzioni per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti e della plastica magari utilizzando materiali innovativi, tra cui le bioplastiche evitando contenitori usa e getta o comunque materiali non riciclabili.
Proprio si questi temi, in questi gironi, il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha diffuso un sondaggio Ipsos su come i consumatori vedono il packaging.Il 48% degli italiani - quasi un intervistato su 2 - privilegia imballaggi che permettono di visualizzare facilmente la data di scadenza del prodotto. Subito dopo l'attenzione va alle caratteristiche 'sostenibili' del pack, soprattutto a quelle legate al suo fine vita come la compostabilità (37%) e riciclabilità (36%). Quindi l'imballaggio e le sue caratteristiche ambientali sono elementi che condizionano le scelte di acquisto dei consumatori (73% dei rispondenti). Il prodotto è sostenibile se il suo imballaggio è riciclabile (per il 71% dei rispondenti) o se è realizzato con materiale riciclato (69%). Se un pack non risulta riciclabile, 1 italiano su 4 (25%) lo acquista lo stesso; il 47% lo acquista ma mal volentieri; il 22% cambia idea e si orienta su un prodotto con pack riciclato o riciclabile, il 5% - 1 italiano su 20 - oltre a non acquistarlo, ne sconsiglia anche l'utilizzo nella cerchia di amici e familiari. Il 39% degli Italiani apprezza anche imballaggi che fra le loro caratteristiche hanno riutilizzabilità o richiudibilità, come ha riportato l’Ansa.
Quindi in una giornata così importante è bene citare Jung quando afferma che ognuno di noi “è quello che fa e non quello che dice che farà” È’ bene continuare a fare la raccolta differenziata, prestando attenzione e consapevoli della responsabilità che abbiamo, producendo ancora troppi rifiuti, spesso inutili, del loro corretto smaltimento, senza dimenticare che il segreto vero sta nel perseguire, giorno dopo giorno, una riduzione della produzione dei nostri rifiuti.
Intanto Cosmari, con tutti i propri operatori e con la propria impiantistica, continuerà a lavorare con serietà e professionalità, al fianco dei cittadini maceratesi con l’obiettivo primario di preservare l’ambiente.
Il Presidente della Provincia Antonio Pettinari e il sindaco di Appignano Mariano Calamita hanno firmato un accordo per effettuare un intervento di manutenzione straordinaria su tratti di un muretto al km 3,8 della provinciale 75 “Jesina”, nel centro abitato del Comune di Appignano.
Con tale convenzione, la Provincia di Macerata effettuerà la redazione della progettazione definitiva, esecutiva e la direzione dei lavori, mentre l’Amministrazione di Appignano si impegna a finanziare l’intervento del valore complessivo di 110mila euro.
Il lavoro consiste nella sostituzione dell’attuale muretto in pietro situato lungo la provinciale Jesina, con un nuovo muro in cemento armato, arretrato di circa 50 metri rispetto alla situazione odierna, per ricavare un marciapiede. Inoltre la sua altezza aumenterà leggermente per seguire l’andamento della scarpata fino a raggiungere un’altezza di 1,5 metri.
“La Provincia ha sempre lavorato in sinergia con le istituzioni e con le Amministrazioni locali - dichiara Pettinari - mettendo insieme risorse umane ed economiche per perseguire gli interessi comuni. Anche la stazione unica appaltante ha questo intento: essere di supporto al territorio per effettuare le procedure di gara e agevolare così il lavoro dei Comuni della nostra provincia. Ora con l’Amministrazione di Appignano condivideremo un opportuno cronoprogramma procedurale che tenga conto delle esigenze organizzative della progettazione e della celerità di realizzazione dell’intervento”.
Aggiunge il Sindaco Calamita: “Abbiamo stipulato un’importante collaborazione che ci permette di realizzare un muro di contenimento, con funzione di protezione dall’erosione provocata da agenti atmosferici, nel tratto di via IV Novembre, sede di strada provinciale n. 57 Iesina. Questo atto testimonia quanto sia importante per le comunità avere delle istituzioni che collaborano insieme, intraprendendo iniziative concrete che abbiano delle ricadute positive nei territori. Per Appignano realizzeremo quindi un’importante opera di messa in sicurezza e di riqualificazione del territorio. Con l’occasione della realizzazione dell’opera, l’APM ha programmato altresì di effettuare la sostituzione del tratto di fognatura presente lungo via IV Novembre, che ormai risulta inadeguata al corretto smaltimento delle acque reflue”.
In occasione dello scorso Natale l’Amministrazione comunale di Appiganano, portando avanti l’iniziativa ideata nell'ambito dell’assessorato al turismo e attività produttive, aveva deciso di abbellire tutte le attività commerciali del paese donando loro un piccolo abete.
I negozianti locali li avevano decorati in base alla loro creatività, colorando così le vie del paese. In un momento complesso quegli alberelli sono diventati simbolo di Comunità, segno tangibile di vicinanza tra Istituzione e Cittadini.
Naturalmente, terminate le feste, gli alberi sono stati ritirati e poi ripiantati.
Infatti, ora i piccoli abeti hanno trovato casa: sono stati infatti piantumati per rendere gli spazi naturali del comune, già Bandiera verde da oltre un decennio, ancora più ricchi.
Un gesto dalla forte valenza simbolica: un giorno le persone passeggeranno sotto l’ombra di quegli alberi che sono stati in grado di strappare un sorriso anche nel Natale più difficile che abbiamo mai avuto.
Finisce con l'auto in un dirupo: donna a Torrette in eliambulanza.
L'incidente si è verificato, intorno alle 8: 30 della mattinata odierna, ad Appignano lungo la Provinciale 57 in località Verdefiore.
Per cause in corso di accertamento, una donna, alla guida della propria auto, ha perso il controllo del mezzo che è poi finito una scarpata ai bordi della carreggiata. La vettura ha quindi finito la sua corsa in un dirupo profondo circa 3 metri, fermata dagli alberi.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei Vigili del Fuoco. I pompieri hanno estratto la conducente dalle lamiere dell'auto. La donna è stata successivamente trasferita a Torrette, in eliambulanza, per le cure del caso.
Sul luogo dell'incidente presenti anche i carabinieri.
Ad un mese dalla sentenza, lo scorso 12 febbraio il Tribunale di Macerata ha definitivamente archiviato la querela proposta dall'ex presidente della pro loco, Luca Buldorini, nei confronti dell'attuale presidente, Mariella Carnevali.
"Il Buldorini si era sentito diffamato da un post pubblicato su Facebook durante la campagna elettorale per le ultime amministrative di Appignano - spiega il direttivo della Pro Loco in una nota - nel quale si sosteneva che i debiti della Pro Loco al momento del passaggio delle consegne fra il vecchio e nuovo presidente non erano di circa 6mila euro, come dichiarato dal Buldorini, ma di circa 20mila euro come si era potuto scoprire in seguito".
Il Giudice, preso atto che quanto dichiarato nel post dalla presidente Carnevali era vero in quanto fondato su documentazione fiscale inoppugnabile e che Buldorini non ha potuto smentire, ha escluso qualsiasi intento diffamatorio.
"L'archiviazione rappresenta la pietra tombale di questa triste vicenda messa in piedi in maniera azzardata e temeraria. Resta il rammarico per lo sperpero di soldi, energie e lavoro costato ai volontari della Pro Loco. Si ringrazia inoltre l'avv. Vando Scheggia per la difesa" conclude il direttivo della Pro Loco Appignano.
Ieri, 9 febbraio, nel corso dell’evento in diretta “Seconda guerra mondiale e Foibe” organizzato dall’Ass. Prometeo con il patrocinio del Comune di Appignano si è consumato l’ennesimo episodio di zoombombing che ha avuto come oggetto tematiche legate al giorno della memoria e del ricordo.
Mentre la moderatrice Daniela Zepponi si apprestava ad aprire l’incontro per poi passare la parola al prof. Ventrone di UNIMC alcuni utenti, una decina circa, hanno iniziato a trasmettere bandiere naziste, video inneggianti a Hitler, discorsi di Mussolini e audio di bestemmie. Il Sindaco Calamita, insieme alla Zepponi hanno provveduto immediatamente a riportare la calma escludendo gli aggressori, che al resto hanno aggiunto insulti misogini, di avversione nei confronti delle donne, rivolti verso chi li stava silenziando.
Un atto come questo non può essere considerato una semplice bravata: per il momento scelto, dedicato al ricordo dei morti e per le modalità violente, che hanno lasciato nei presenti un profondo senso di sgomento di fronte all’accaduto.
Da anni il Comune di Appignano, insieme alla Scuola e alle Associazioni locali s’impegna per fa sì che nei giovani cresca una coscienza critica e si faccia strada l’idea che il rispetto dell’altro e delle Istituzioni non può essere ma travalicato, tanto meno quando si usa un mezzo digitale.
E proprio perché le voci dei molestatori erano quelle di persone molto giovani, tanto più si ritiene necessario intervenire per fermare (e poi formare) chi ha ancora tanta strada da percorrere.
Dice la Presidente Prometeo Tiziana Tosoroni “L’episodio di ieri, immotivato e violento, è assolutamente da condannare e non può essere derubricato a ragazzata. E’ proprio per evitare il verificarsi di situazioni come queste e per sensibilizzare tutti che continueremo a impegnarci nella realizzazione di eventi che portino avanti cultura, storia e memoria e allo stesso tempo porteremo avanti una denuncia che permette capire cosa è successo e chi è stato.”
Anche il Prof. Ventrone commenta l’accaduto "Ragazzini che credono di fare gli anticonformisti esaltando il nazismo, senza sapere che i primi a essere ridotti al silenzio, in un regime come quello nazista, sarebbero proprio gli anticonformisti, quelli che oltrepassano il recinto definito dal regime"
A conclusione il Sindaco Calamita non può che riprendere l’intervento espresso ieri sera al termine del convegno: “Gli uomini di cultura e gli storici con le loro testimonianze dei fatti devono continuare ad aiutarci al fine di evitare l'avvio di spirale di violenza”.
Come Sindaco ci tengo a precisare che “Il gesto viene condannato da tutto il Consiglio Comunale, oggi infatti ho ricevuto telefonate di solidarietà dai Capigruppo di minoranza che hanno espresso tutta la loro condanna ai gesti compiuti ieri sera. Tutto il Consiglio Comunale auspica di continuare sul percorso della diffusione della cultura del confronto e del dialogo caposaldi della democrazia, lavorando a stretto contatto con la scuola, con le famiglie e con le Associazioni del territorio”
Questione Inrca Appignano se ne parlerà in un’assemblea pubblica.
Il 4 febbraio, nel corso della riunione indetta dal Sindaco Mariano Calamita, con i Capo gruppo consiliari del gruppo di maggioranza "Costruiamo Insieme " Alessio Gianfelici, di minoranza "Su la testa Luca Buldorini e "Vivere Appignano " Vittoria Trotta, al fine di consentire una trattazione dell’argomento quanto più possibile partecipata, concordemente è stato condiviso e convenuto di annullare la convocazione del Consiglio comunale e di trattare il medesimo argomento in un’Assemblea pubblica “Inrca: Passato e Futuro” che è già stata fissata per la data del 13 febbraio prossimo alle 15:30 e che potrà essere seguita su https://appignano.civicam.it
“Nel corso dell’Assemblea si darà ampio spazio a tutti i rapporti che nel corso degli anni sono intercorsi tra Comune di Appignano, Ente/Fondazione Falconi ed INRCA, saranno ricostruiti in modo approfondito i fatti accaduti dal 2002 ad oggi, anche con possibili testimonianze di chi ha affrontato le varie fasi” – fa sapere l’Amministrazione comunale - . “ Vi sarà uno spazio dove i gruppi di opposizione potranno evidenziare perplessità e porre delle domande ai partecipanti, uno spazio” question time” che permetterà di affrontare le domande e le perplessità poste invece dai cittadini, soprattutto sarà l'occasione per parlare non solo del passato e del presente, ma del futuro dell’INRCA stessa ad Appignano.
Le domande da parte dei cittadini dovranno essere inviate esclusivamente al protocollo del Comune di Appignano al seguente indirizzo mail: info@comune.appignano.mc.it entro le ore 24.00 dell’11 febbraio.
Siamo certi – conclude l’Amministrazione comunale che solo una reale e leale collaborazione tra tutti consentirà di poter portare a compimento l'opera”.
Nelle prime ore di questa mattina, 30 Carabinieri della Compagnia di Macerata, a conclusione di un’attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ad una applicazione della misura coercitiva dell’obbligo di firma.
L’indagine ha avuto inizio nel mese di febbraio 2020, quando i Carabinieri della Stazione di Appignano nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, insospettiti da alcuni movimenti insoliti di persone e mezzi, hanno fatto ulteriori approfondimenti che, corroborati da accertamenti ed attività investigative varie, hanno permesso di rilevare una cospicua attività di spaccio di cocaina, in favore di acquirenti residenti ad Appignano, ma anche a Macerata e nei comuni limitrofi.
L’indagine, condotta dai Carabinieri di Appignano con la collaborazione dei colleghi di Apiro e della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata, nel pieno dell’emergenza legata alla pandemia Covid-19, si è articolata attraverso l’effettuazione di numerosi servizi di osservazione ed il ricorso ad indagini tecniche, che hanno permesso di documentare in modo compiuto il “modus operandi” degli spacciatori ed i loro rapporti con i consumatori. Individuata la “location” dello smercio in un’abitazione di campagna sita tra Macerata ed Appignano, è stato possibile accertare che i clienti arrivavano e, senza neanche scendere dal veicolo, in pochissimi secondi venivano riforniti dagli spacciatori; in diverse altre circostanze, invece, due degli indagati spacciavano “a domicilio”, una volta ricevuta la richiesta dai consumatori.
Gli indagati, due cittadini stranieri residenti a Macerata (un uomo cinquantenne ed una donna quarantenne) e due italiani (un cinquantenne di Corridonia ed un trentacinquenne di Appignano), dovranno rispondere del reato di spaccio in concorso.
Per l’esecuzione dei provvedimenti cautelari emessi dal Giudice Per le Indagini Preliminari Dott. Claudio Bonifazi, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Enrico Riccioni, oltre ai militari della Compagnia Carabinieri di Macerata, ha collaborato personale dell’Arma appartenente al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona, al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata ed al Nucleo Cinofili di Pesaro.
I reparti speciali dell’Arma, nell’ambito delle rispettive ispezioni esperite nei confronti di un panificio, ove uno degli arrestati esercita la propria attività lavorativa in qualità di operaio, hanno rilevato gravi infrazioni alle normative speciali vigenti.
In particolare i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno accertato l’inadempienza alle prescrizioni in materia di contenimento del Covid-19 nei luoghi del lavoro, nonché l’inosservanza di altre norme, elevando sanzioni per un totale di euro 15.700.
Analogo risultato è conseguito agli accertamenti effettuati dai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona che, a seguito dell’attività ispettiva condotta, hanno proceduto, di concerto con la competente Autorità Sanitaria Locale (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione), alla sospensione dell’attività limitatamente all'area di lavorazione del forno .
Nel corso delle perquisizioni eseguite in fase di esecuzione delle misure cautelari, presso l’abitazione di uno degli arrestati sono stati rinvenuti bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e sostanza da taglio (mannite) per stupefacenti. L’indagine conclusasi con l’esecuzione delle ordinanze di misure cautelari odierne, ha permesso di ricostruire circa 2.190 cessioni, corrispondenti ad un quantitativo di 1800 grammi di cocaina, per un controvalore stimato in oltre 160.000 euro.
"Dopo aver assistito al servizio giornalistico, richiesto dal gruppo ”Su la Testa”, andato in onda sul programma Striscia la notizia, supponiamo che i giornalisti stessi siano stati male informati. In merito alla ricostruzione dello stabile dell’Inrca, date le numerose inesattezze emerse dal servizio ci sentiamo in dovere di dare la reale ricostruzione dei fatti e delle questioni sollevate dal servizio stesso". È quanto comunica in una nota il sindaco di Appignano Mariano Calamita, a seguito della messa in onda del servizio all'interno dello storico programma pre-serale di Canale Cinque (leggi qui).
"I tempi dichiarati dall’atto di cessione sono stati travisati in quanto si è parlato del 2002 mentre il vero atto di compravendita è del 07 ottobre 2005 - spiega Calamita -; non vogliamo assolutamente giustificare l’importante distanza temporale ma dobbiamo avere la consapevolezza dell’enorme mole di documenti e passaggi politico/amministrativi intercorsi e tuttora necessari per la prosecuzione del progetto".
"La tanto decantata polizza fideiussoria, garanzia dell’esecuzione dei lavori, non è assolutamente scomparsa dall’atto di vendita né tanto meno si è estinto il dovere dell’INRCA di rilasciarla e di conseguenza, il diritto della Fondazione Falconi di pretenderla - aggiunge il sindaco di Appignano -. Questo in seguito agli atti interruttivi della prescrizione che regolarmente sono stati fatti a tutela e che pertanto escludono l’esistenza del danno erariale. Va detto comunque, che anche qualora la Fondazione Falconi avesse avuto in mano la fideiussione, non avrebbe potuto incassare la somma garantita di circa 900.000 euro, perché l’INRCA, avendo avviato i lavori, non è di fatto inadempiente".
"Non è nemmeno il mero trascorrere del tempo a poter essere considerata fonte di danno erariale. Come noto, a seguito delle precarie condizione dell’immobile ceduto, il fondato rischio per la comunità appignanese era che l’INRCA potesse abbandonare il progetto di ricostruzione, chiedendo la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. Ciò è stato evitato grazie all’impegno manifestato dagli amministratori che nel corso degli anni hanno agito con senso di responsabilità istituzionale e in collaborazione con tutti gli enti coinvolti" sottolinea ancora Calamita.
"L’eventuale abbandono del progetto, da parte dell’INRCA, avrebbe comportato e comporterebbe tuttora un ingente danno economico-patrimoniale. Qualora infatti dovesse realizzarsi un tale scenario, la comunità si vedrebbe privata di oltre 3,5 milioni di euro assegnati dallo Stato esclusivamente all'istituto anconetano e finalizzati alla ricostruzione del nuovo presidio di Appignano" continua il primo cittadino.
"La stessa l’Inrca ha poi mantenuto fede al protocollo d’intesa sottoscritto in data 9 dicembre 2008, mantenendo attivi nel nostro comune parte dei servizi ospitati nell'ex presidio. Tutto ciò grazie anche alla preziosa collaborazione del Comune di Appignano e della Fondazione Falconi. In merito alla faziosità - replica Calamita - con cui vengono citati i 50.000 euro annui per far assistere i nostri anziani non autosufficienti fuori dal nostro comune, come il Gruppo di Minoranza sa bene, le somme che vengono stanziate a bilancio garantiscono la fornitura continuativa di servizi assistenziali di qualità sul nostro territorio".
"Nonostante questo, è continuo il lavoro di tutti gli enti coinvolti per un ulteriore miglioramento ed ampliamento dei servizi socio-assistenziali, quali ad esempio la volontà di ottenere il riconoscimento di alcuni posti di Residenza Protetta nel nostro comune - puntualizza il sindaco -. Invitiamo il Gruppo di Minoranza a consultarsi con le famiglie degli assistiti per toccare con mano la bontà del servizio erogato così potranno togliersi qualsiasi dubbio sul numero dei posti letto disponibili che non sono di fatto 8, come detto nel servizio, bensì 10 ma soprattutto rincuorarsi sul fatto che l'assistenza infermieristica e socio-assistenziale rispettano gli standard previsti dalla normativa vigente".
"Il nostro Gruppo di maggioranza Costruiamo insieme – Calamita Sindaco, è aperto al dialogo ma soprattutto, a differenza di quanto il gruppo di minoranza ci contesta, siamo aperti a qualsiasi e libera forma di espressione democratica purché contenga contenuti veritieri e non altri fini. Lo vogliamo chiarire perché siamo molto preoccupati del fatto che questo enorme clamore mediatico possa avere degli effetti negativi andando a incrinare gli attuali rapporti di collaborazione tra Inrca, Fondazione Falconi e Comune, rapporti che fino ad oggi hanno consentito l’attuale erogazione del servizio. Qualora ciò accadesse sarebbe molto grave così come la responsabilità di chi avesse eventualmente contribuito" conclude Calamita.
“Certamente farebbe comodo all’Amministrazione appignanese che gli oppositori si chiamassero “Giù la testa”, perché a testa bassa gli occhi guarderebbero in basso e non vedrebbero troppe situazioni”.
Così Luca Buldorini esponente di “Su la testa Appignano” - gruppo di minoranza al Consiglio comunale - torna sulla questione riguardante l’Inrca e la mozione presentata dallo stesso consigliere , giudicata poi inammissibile dalla maggioranza (Leggi qui).
“Gli appignanesi, specialmente quelli socialmente più fragili – continua Buldorini - sono stati privati di 900mila euro, una cifra importante considerando che a oggi sono stati spesi dal Comune più di 345mila euro per i nostri anziani, dimenticando i non autosufficienti, rimasti completamente a carico delle famiglie con tutte le complicazioni di ordine materiale, economico e psicologico, annesse connesse”.
“Se fossimo entrati in possesso di quella fideiussione non sarebbero stati usati fondi pubblici e avremmo ancora denaro in avanzo da destinare ai nostri cittadini che versano in condizione di fragilità”, spiega il Consigliere.
“Però così non è stato e in Consiglio comunale il Sindaco Mariano Calamita, a chi vuole avviare un’azione legale civile, amministrativa e penale, anche risarcitoria, ha cercato di tappare la bocca lasciando affermare al Segretario Comunale che la nostra mozione era degradata in interrogazione”.
Degradata in interrogazione? E su quali basi essendo questo un atto sconosciuto all’attività della Pubblica Amministrazione, perciò palesemente illegittimo? – domanda Buldorini nella nota - .
Oltretutto l’intervento non è compito del Segretario Comunale ma sono i Consiglieri comunali ad avere il diritto d’iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del Consiglio comunale e che hanno, inoltre, il diritto di chiedere e di presentare interrogazioni e mozioni.
I contratti ci sono per essere rispettati ed è evidentissimo che quello concernente l’INRCA non è stato rispettato! Ci domandiamo: “Come si fa ad alienare un bene della Comunità senza pretendere alcuna garanzia?”
Citiamo un documento della Fondazione Falconi scritto in risposta alla richiesta di atti e informazioni presentata dal capogruppo consiliare Luca Buldorini: Non è possibile consegnare copia della polizza fideiussoria di cui all’atto di compravendita tra questa Istituzione e l’Inrca di Ancona in quanto essa non è stata consegnata da Inrca”.
Cioè: la polizza fideiussoria non esiste – incalza il consigliere - e noi dovremmo abbassare i toni”
Buldorini fa sapere, inoltre, che lo scorso 29 gennaio si sono rivolti al Prefetto di Macerata, “spiegando dettagliatamente al Dottor Flavio Ferdani quanto accaduto in Consiglio comunale, al quale erano presenti i Carabinieri della stazione di Appignano”.
Nel frattempo, anche il noto programma satirico "Striscia la Notizia" si è interessato al caso Inrca, e nella puntata che andrà in onda questa sera - come annunciato dallo stesso Buldorini - ci sarà un servizio servizio da Appignano dedicato alla “casa di riposo fantasma".
Inrca di Appignano: respinta in Consiglio comunale la mozione presentata dalla minoranza.
Si è svolto il 28 gennaio il Consiglio Comunale Straordinario richiesto dal gruppo consiliare di minoranza “Su la Testa”, con all’ordine del giorno una mozione con la quale: da un lato impegnava il Sindaco Mariano Calamita, la Giunta e i consiglieri tutti ad un avvio di azione legale civile, amministrativa e penale, anche risarcitoria, tramite denuncia alla Procura della Repubblica per tutelare le ragioni della comunità appignanese, la difesa del patrimonio e l’interesse pubblico; dall’altro veniva chiesto al Sindaco di revocare le deleghe dell’Assessore al bilancio, Osvaldo Messi e del Consigliere con delega ai rapporti con la Fondazione Falconi, Danilo Monticelli.
A seguito di questo, il Gruppo di maggioranza si è avvalso del parere tecnico del Segretario Comunale Avv. Fabio Trojani, quale organo di garanzia del comune di Appignano e garante dei gruppi consiliari stessi, in merito all'effettiva possibilità di accogliere la mozione così come presentata. Il Segretario Comunale , dopo un approfondimento della questione, ha formulato un suo parere tecnico, secondo il quale la mozione così come presentata risultava inammissibile.
“Il nostro gruppo, non volendosi sottrarre comunque ad una discussione riguardo la stessa, ha proposto al capogruppo di minoranza di modificare la mozione in interrogazione, strumento con il quale maggioranza e minoranza si sarebbero potute comunque confrontare” – spiega il primo cittadino Mariano Calamita - . Oppure lo stesso avrebbe potuto tranquillamente presentare un emendamento alla mozione e discutere la stessa, eliminandone le cause ostative.
Il capogruppo di “Su la Testa” - continua il Sindaco - ha formulato invece un vero e proprio attacco ai principi di democrazia, contestando il parere tecnico del segretario e accusando la maggioranza di arroccarsi in un silenzio per non discutere la questione. Il dubbio che solleviamo allora è che lui stesso non si voglia confrontare secondo i principi di democrazia, rispettando le regole e i diritti di tutto il consiglio comunale, a garanzia del quale è preposta proprio la figura del Segretario Comunale”.
il Sindaco Calamita successivamente ha annunciato un prossimo Consiglio Comunale aperto sulla questione Inrca, che verrà convocato per il prossimo 11 Febbraio.
“ Siamo certi che i cittadini potranno chiarirsi le idee ascoltando come si sono svolti i fatti, dalla stessa voce di chi c'era, ponendo direttamente domande ed esponendo dubbi e perplessità. Perché è agli appignanesi che vogliamo dare risposte, perché per troppo tempo abbiamo ascoltato accuse urlanti, assistito a show mediatici, offese, contro chi ha lavorato per difendere un'operazione nata come una semplice ristrutturazione del vecchio stabile del valore di circa 900.000 euro e che oggi nonostante tutte le difficoltà, prevede invece un appalto per una costruzione ex novo di uno stabile a destinazione socio sanitaria, del valore di circa 7.000.000 di euro. L’appalto di ricostruzione ha permesso al nostro paese di far si che l’Inrca non cambiasse destinazione di interesse” – afferma il primo cittadino - .
“È importante – sottolinea Calamita - tener conto anche dei ruoli svolti dai soggetti protagonisti di questa questione e sottolineare il fatto che il Comune dal 2008, a seguito della trasformazione dell’IPAB Ente Falconi in Fondazione, soggetto giuridico di diritto privato, ha perso la possibilità di esercitare alcun tipo di controllo, che comunque fino a quella data, risultava essere stato esercitato. Da qui il paradosso delle accuse al Consigliere Monticelli, il quale ha una semplice delega ai rapporti con la Fondazione Falconi da maggio 2019, delega che non gli consente alcun tipo di controllo o di esercizio di potere nei confronti della stessa. A gran voce sottolineiamo poi che l’Assessore Messi, Sindaco di Appignano dal 2009 al 2019, ha svolto in tutti questi anni un profondo lavoro di mediazione politica, tramite continue sollecitazioni in Regione, che hanno portato poi la Regione stessa nel 2012 ad autorizzare l’Inrca alla stipula del mutuo necessario per iniziare l’opera di ricostruzione. Dopo quella data, è stato compito dell’Inrca quello di indire la gara per l’affidamento del servizio finanziario, quella per l’affidamento dei lavori e il Comune ha dovuto attendere il 2016, per rilasciare il permesso a costruire, richiesto dall’Inrca stessa. I lavori iniziati a febbraio 2019 sono momentaneamente sospesi a seguito del fallimento della ditta aggiudicataria del bando di gara. Attualmente è in corso la fase istruttoria per l’affidamento dei lavori alla successiva avente diritto”.
“Davanti a questi numeri e a questi fatti, ci auguriamo – prosegue il sindaco - che il gruppo di minoranza “Su la Testa” abbassi fortemente i toni, smetta di ricorrere a sterili attacchi mediatici, smetta di fare politica urlata, smetta di cercare di intasare i Tribunali e si rimbocchi le maniche per una reale e leale collaborazione al fine di poter portare a compimento l'opera. Siamo convinti che, pur su fronti diversi, la collaborazione sia il motore che possa portare Appignano ad avere risultati e non il rincorrere colpevolezze e presunte azioni legali senza fondamento alcuno.
Noi continueremo a fare la nostra parte, offrendo quanta più partecipazione possibile, fino a quando non vedremo l’opera realizzata, continueremo ad informarvi non appena avremo delle novità e saremo sempre disponibili a collaborare con i gruppi consiliari di minoranza. Quando finalizzeremo l’obiettivo tutto questo sarà il successo non di un gruppo, non di un singolo, ma di una comunità, la nostra”.
Luca Buldorini (Su la testa Appignano) non ci sta:
“La mozione è stata degradata con un procedimento singolare a interrogazione. Può essere ritirata o modificata ma non degradata. Nel suo parere non si fa cenno a nessuna norma né disposizione data dall’amministrazione. Quel suo parere di per se stesso ha una valenza molto relativa e di dubbia legittimità. Alla luce della dottrina e della giurisprudenza la mozione è diretta al Consiglio comunale. L’ammissibilità quindi spetta solo al Consiglio comunale. A voi invece spetta valutare solo i presupposti per presentare la mozione, non è previsto che entriate nel merito dell’oggetto”. E aggiunge “È solo questione di tempo, tireremo fuori chi ha sbagliato.
L’Associazione Prometeo, con il patrocinio del Comune di Appignano, il 26 gennaio e il 9 febbraio 2021 organizza un doppio appuntamento online in occasione dell’avvicinarsi della Giornata della Memoria e di quella del Ricordo: a fare da guida agli spettatori ci sarà Angelo Ventrone, docente di storia contemporanea di Umimc.
L’evento, dal titolo “Le Violenze del '900: vittime, carnefici, spettatori” si svolgerà appunto in due differenti momenti.
Il primo, intitolato “Genocidi nazisti, dall’operazione T4 alla Shoah”, è previsto per oggi, martedì 26 gennaio, alle ore 21:00
Con l’operazione T4, che si propone di sterilizzare e poi sopprimere quelle che i nazisti chiamano le «vite indegne di vita», inizia il cammino che gli orrori dei campi di sterminio nazisti proveranno poi a rendere definitivo.
Interverranno: la Presidente dell’Associazione Prometeo Tiziana Tosoroni; il Sindaco Mariano Calamita; l’Assessore alla Cultura Federica Arcangeli; il Referente Anpi-Appignano Egidio Tavoloni; Angelo Ventrone, Docente UNIMC.
Modera l’incontro Daniela Zepponi, responsabile comunicazione del Comune di Appignano.
Il secondo, intitolato “Seconda guerra mondiale e Foibe”, è previsto per martedì 9 febbraio alle ore 21:00
Il dramma delle Foibe nasce nel mezzo delle violenze e degli orrori della seconda guerra mondiale, ma è anche espressione di uno dei caratteri più inquietanti del Novecento: colpire non solo i corpi delle vittime, ma negare la loro stessa morte facendole scomparire nel nulla, facendo dimenticare che siano mai esistite
Interveranno: la Presidente dell’Associazione Prometeo Tiziana Tosoroni; il Sindaco Mariano Calamita; l’Assessore alla Cultura Federica Arcangeli; Angelo Ventrone, Docente UNIMC.
Modera l’incontro Daniela Zepponi, responsabile comunicazione del Comune di Appignano.
Angelo Ventrone è docente di Storia contemporanea, Storia sociale della politica e Storia dei totalitarismi e dei fondamentalismi presso l’Università di Macerata. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo: Grande guerra e Novecento. La storia che ha cambiato il mondo(Donzelli, 2015) e La strategia della paura. Eversione e stragismo nell'Italia del Novecento(Mondadori, 2019).
COME PARTECIPARE
Gli incontri saranno in diretta e sarà possibile partecipare seguendo il video sulla pagina del Comune di Appignano e lasciando commenti e domande. Chi lo desidera potrà interloquire con il relatore sulla piattaforma Zoom attraverso questo link: https://zoom.us/j/92059602194?pwd=Tm56d2NqZE0yQmZrN2ZkQXJGa0R6QT09.
"Nella mattinata di ieri si è svolto un sopralluogo ricognitivo da parte di alcuni rappresentanti della Protezione Civile Regionale e dell'Area Vasta presso l'impianto sportivo polivalente indoor di via Mattei, individuato quale sito idoneo per l'effettuazione dello screening di massa promosso dalla Regione Marche". Ad annunciarlo è stato, in una nota, il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini.
Lo screening, gratuito e su base volontaria, si effettuerà attraverso un tampone antigenico rapido dal 2 al 4 febbraio, con orario continuato dalle ore 8 alle ore 20.
"Il Comune di Corridonia sarà sede per lo screening anche per gli abitanti dei comuni di Appignano, Loro Piceno, Mogliano, Petriolo e Urbisaglia. Nei prossimi giorni verranno pubblicate tutte le informazioni utili e necessarie per il regolare svolgimento dei tamponi" ha aggiunto Cartechini.
Denuncia alla Procura della Repubblica e revoca delle deleghe conferite all'assessore Osvaldo Messi e al consigliere Danilo Monticelli. È quanto richiede, in una mozione, il consigliere comunale di Appignano Luca Buldorini (Lega) assieme ai colleghi della lista civica "Su La Testa Appignano" Felice Munafò ed Elisa Pelagagge in merito alla vicenda dello stabile INRCA sito in via IV Novembre.
I fatti contestati risalgono al 2002, quando il Consiglio di Amministrazione dell'Istituto assistenziale "Falconi" approva lo schema preliminare per autorizzare la compravendita di un immobile di sua proprietà all'Inrca di Ancona (lo stabile di via IV Novembre ndr), a cui segue parere favorevole del comune di Appignano nello stesso anno. Nel preliminare si prevede che l'Inrca - in cambio della proprietà sull'immobile - si impegni a realizzare, entro cinque anni, una casa di riposo ("salve cause oggettive non imputabili all’INRCA, che ne dovessero ritardare la realizzazione") e a costituire una polizza fidejussoria pari al prezzo di acquisto dell’immobile.
Di fatto, da allora in poi, però nessuna casa di riposo è stata costruita e pertanto i tre consiglieri, all'interno della loro mozione (che presenta otto allegati), forniscono la loro ricostruzione sugli eventi che hanno portato alla mancata realizzazione dell'opera in via IV Novembre.
Secondo la documentazione presentata, le due garanzie richieste dal Cda dell'Istituto Falconi (tempi di realizzazione della casa di riposo e polizza fidejussoria) scompaiono al momento dell'effettiva stipula del contratto tra l'allora presidente dell'Istituto Falconi Luca Cerquetella e l'allora Commissario Straordinario dell'Inrca Elda Melaragno.
Nel contratto firmato dal presidente Luca Cerquetella "la polizza fidejussoria non viene richiesta al momento della stipula del contratto - sottolinea nella mozione Luca Buldorini -, come da delibere autorizzative, ma viene posticipata all’inizio dei lavori. Inoltre è stato omesso il termine di 5 anni per la realizzazione della casa di riposo sostituendolo di fatto con <<nei tempi tecnici necessari>>".
Nel 2012 il Comune di Appignano con una nota firmata dal sindaco Osvaldo Messi denuncia la mancata corrispondenza tra lo schema di contratto preliminare approvato dal Comune di Appignano con quello effettivamente firmato dal presidente Luca Cerquetella. Le preoccupazioni del primo cittadino vengono condivise, nella sua replica, dal presidente pro tempore dell'Istituto Falconi Giancarlo Gagliardini.
Nello stesso anno, durante la seduta di un Consiglio Comunale e in risposta a un'interrogazione a firma del gruppo consiliare "L’Aquilone", il sindaco Osvaldo Messi dichiara: "A maggior ragione mi preoccupa ancora di più che la proprietà è dell’ente, l’ente è dell’INRCA, l’INRCA ha demolito e non abbiamo più niente, non abbiamo né immobile né soldi né polizza fideiussoria. E’ questa la mia preoccupazione".
Affermazioni dalle quali, secondo Buldorini, "si evince l’assoluta consapevolezza del sindaco Osvaldo Messi sulle gravose azioni messe in essere in relazione alla vendita della struttura sanitaria della fondazione Falconi all’INRCA di Ancona" così come la "completa consapevolezza del danno erariale e patrimoniale subito".
Proprio in ragione di ciò i tre consiglieri di minoranza hanno richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale per votare l'azione di responsabilità di ciascun consigliere comunale per l’aver “omesso o ritardato la denuncia" del danno erariale.
Nello specifico, si impegna "il Sindaco, la Giunta ed ogni singolo componente di questa Assise, privilegiando il dovere civico e la tutela dell’interesse della Comunità di cui siamo rappresentanti, a esprimersi favorevolmente per l’eventuale avvio di ogni e qualsiasi azione legale civile, amministrativa e penale, anche di natura risarcitoria, anche qualora nei fatti sopra esposti si ravvisassero estremi di reato, attraverso la proposizione di denuncia/querela innanzi alla Procura della Repubblica competente, il tutto al fine di meglio tutelare le ragioni della Comunità Appignanese, nonché per la tutela e la difesa del patrimonio e dell’interesse pubblico".
Inoltre si richiede la revoca cautelativa delle "deleghe conferite all’Assessore Osvaldo Messi (Bilancio e rapporti con enti esterni) e al Consigliere Danilo Monticelli (Politiche Sociali, Rapporti con la Fondazione Falconi, Rapporti con le Imprese, Ludoteca e Centri Estivi) al fine di poter garantire piena trasparenza nell’amministrazione di questo Comune".