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Inrca Appignano: dichiarata inammissibile la mozione della minoranza, ma è polemica

Inrca Appignano: dichiarata inammissibile la mozione della minoranza, ma è polemica

Inrca di Appignano: respinta in Consiglio comunale la mozione presentata dalla minoranza.

Si è svolto il 28 gennaio il Consiglio Comunale Straordinario richiesto dal gruppo consiliare di minoranza “Su la Testa”, con all’ordine del giorno una mozione con la quale:  da un lato impegnava il Sindaco Mariano Calamita, la Giunta e i consiglieri tutti ad un avvio di azione legale civile, amministrativa e penale, anche risarcitoria, tramite denuncia  alla Procura della Repubblica per tutelare le ragioni della comunità appignanese, la difesa del patrimonio e l’interesse pubblico; dall’altro veniva chiesto al Sindaco di revocare le deleghe dell’Assessore al bilancio, Osvaldo Messi e del Consigliere con delega ai rapporti con la Fondazione Falconi, Danilo Monticelli.

A seguito di  questo, il Gruppo di maggioranza si è avvalso del parere tecnico del Segretario Comunale Avv. Fabio Trojani, quale organo di garanzia del  comune di Appignano e garante dei gruppi consiliari stessi, in merito all'effettiva possibilità di accogliere la mozione così come presentata. Il Segretario Comunale , dopo un approfondimento della questione, ha formulato un suo parere tecnico, secondo il quale la mozione così come presentata risultava inammissibile.

“Il nostro gruppo, non volendosi sottrarre comunque ad una discussione riguardo la stessa, ha proposto al capogruppo di minoranza di modificare la mozione in interrogazione, strumento con il quale maggioranza e minoranza si sarebbero potute comunque confrontare” – spiega il primo cittadino Mariano Calamita - . Oppure lo stesso avrebbe potuto tranquillamente presentare un emendamento alla mozione e discutere la stessa, eliminandone le cause ostative.

Il capogruppo di “Su la Testa”  - continua il Sindaco -  ha formulato invece un vero e proprio attacco ai principi di democrazia, contestando il parere tecnico del segretario e accusando la maggioranza di arroccarsi in un silenzio per non discutere la questione. Il dubbio che solleviamo allora è che lui stesso non si voglia confrontare secondo i principi di democrazia, rispettando le regole e i diritti di tutto il consiglio comunale, a garanzia del quale è preposta proprio la figura del Segretario Comunale”.

il Sindaco Calamita successivamente  ha annunciato un prossimo Consiglio Comunale aperto sulla questione  Inrca, che verrà convocato per il prossimo 11 Febbraio.

“ Siamo certi che i cittadini potranno chiarirsi le idee ascoltando come si sono svolti i fatti, dalla stessa voce di chi c'era, ponendo direttamente domande ed esponendo dubbi e perplessità. Perché è agli appignanesi che vogliamo dare risposte, perché per troppo tempo abbiamo ascoltato accuse urlanti, assistito a show mediatici, offese, contro chi ha lavorato per difendere un'operazione nata come una semplice ristrutturazione del vecchio stabile del valore di circa 900.000 euro e che oggi nonostante tutte le difficoltà, prevede invece un appalto per una costruzione ex novo di uno stabile a destinazione socio sanitaria, del valore di circa 7.000.000 di euro. L’appalto di ricostruzione ha permesso al nostro paese di far si che l’Inrca non cambiasse destinazione di interesse” – afferma il primo cittadino - .

“È importante – sottolinea Calamita -  tener conto anche dei ruoli svolti dai soggetti protagonisti di questa questione e sottolineare il fatto che il Comune dal 2008, a seguito della trasformazione dell’IPAB Ente Falconi in Fondazione, soggetto giuridico di diritto privato, ha perso la possibilità di esercitare alcun tipo di controllo, che comunque fino a quella data, risultava essere stato esercitato. Da qui il paradosso delle accuse al Consigliere Monticelli, il quale ha una semplice delega ai rapporti con la Fondazione Falconi da maggio 2019, delega che non gli consente alcun tipo di controllo o di esercizio di potere nei confronti della stessa. A gran voce sottolineiamo poi che l’Assessore Messi, Sindaco di Appignano dal 2009 al 2019, ha svolto in tutti questi anni un profondo lavoro di mediazione politica, tramite continue sollecitazioni in Regione, che hanno portato poi la Regione stessa nel 2012 ad autorizzare l’Inrca alla stipula del mutuo necessario per iniziare l’opera di ricostruzione. Dopo quella data, è stato compito dell’Inrca quello di indire la gara per l’affidamento del servizio finanziario, quella per l’affidamento dei lavori e il Comune ha dovuto attendere il 2016, per rilasciare il permesso a costruire, richiesto dall’Inrca stessa. I lavori iniziati a febbraio 2019 sono momentaneamente sospesi a seguito del fallimento della ditta aggiudicataria del bando di gara. Attualmente è in corso la fase istruttoria  per l’affidamento dei lavori alla successiva avente diritto”.

“Davanti a questi numeri e a questi fatti, ci auguriamo – prosegue il sindaco -  che il gruppo di minoranza “Su la Testa” abbassi fortemente i toni, smetta di ricorrere a sterili attacchi mediatici, smetta di fare politica urlata, smetta di cercare di intasare i Tribunali e si rimbocchi le maniche per una reale e leale collaborazione al fine di poter portare a compimento l'opera. Siamo convinti che, pur su fronti diversi, la collaborazione sia il motore che possa portare Appignano ad avere risultati e non il rincorrere colpevolezze e presunte azioni legali senza fondamento alcuno.

Noi continueremo a fare la nostra parte, offrendo quanta più partecipazione possibile, fino a quando non vedremo l’opera realizzata, continueremo ad informarvi non appena avremo delle novità e saremo sempre disponibili a collaborare con i gruppi consiliari di minoranza. Quando finalizzeremo l’obiettivo tutto questo sarà il successo non di un gruppo, non di un singolo, ma di una comunità, la nostra”.

Luca Buldorini  (Su la testa Appignano) non ci sta:

“La mozione è stata degradata con un procedimento singolare a interrogazione. Può essere ritirata o modificata ma non degradata. Nel suo parere non si fa cenno a nessuna norma né disposizione data dall’amministrazione. Quel suo parere di per se stesso ha una valenza molto relativa e di dubbia legittimità. Alla luce della dottrina e della giurisprudenza la mozione è diretta al Consiglio comunale. L’ammissibilità quindi spetta solo al Consiglio comunale. A voi invece spetta valutare solo i presupposti per presentare la mozione, non è previsto che entriate nel merito dell’oggetto”. E aggiunge “È solo questione di tempo, tireremo fuori chi ha sbagliato.

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