Ancona

Caro gasolio, riparte lo sciopero dei pescatori nelle Marche

Caro gasolio, riparte lo sciopero dei pescatori nelle Marche

Le marinerie delle Marche sono di nuovo in sciopero. Lo fanno sapere Francesco Caldaroni, presidente delle marinerie d'Italia e Apollinare Lazzari, presidente dell'associazione produttori pesca di Ancona. Armatori e pescatori tornano a incrociare le braccia a causa del caro gasolio, dopo un momentaneo stop allo sciopero che ha visto i pescherecci riprendere il mare nella giornata di lunedì: "nelle Marche siamo di nuovo fermi, così come anche in Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e si è aggiunta anche la Sicilia, tranne che a Mazara del Vallo" spiega Caldaroni, annunciando per domani "una assemblea delle marinerie a Civitanova Marche per decidere il da farsi".  "Nonostante le nostre proteste – continua Lazzari - il prezzo del petrolio continua a salire e con esso il gasolio che ha superato 1,20 euro arrivando a toccare punte, nelle Marche, di 1,25 euro". "Così è difficile lavorare - prosegue Lazzari - siamo ancora in attesa di risposte da parte del governo e da parte della comunità europea".  “Intanto domani pomeriggio è previsto un incontro a Civitanova Marche delle marinerie delle Marche per decidere come procedere, ma l'intenzione, spiega Lazzari "è quella di proseguire con lo sciopero se non arriveranno risposte alle nostre richieste".  "L'auspicio - conclude - è che si trovi al più presto una soluzione, anche perché così non riusciamo ad andare avanti: siamo indietro con i mutui contratti con le banche per i lavori di ristrutturazione delle imbarcazioni necessari periodicamente, ma oltre a questo abbiamo spese fisse che dobbiamo onorare e che stiamo continuando a pagare come gli stipendi dei marinai e i contributi. Le barche anche da ferme costano. 

08/06/2022 11:29
Macerata, la scuola "Espressione Arte Danza" torna al successo nelle competizioni nazionali

Macerata, la scuola "Espressione Arte Danza" torna al successo nelle competizioni nazionali

Dopo due anni e mezzo di chiusura forzata a causa del lockdown pandemico, gli allievi della scuola Espressione Arte Danza di Letizia Francioni tornano a vincere e sorridere, ottenendo importanti riconoscimenti in due competizioni nazionali. La scuola EAD, nata nel 2007 sotto la direzione artistica di Letizia Francioni, diplomata all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano, si occupa dell'insegnamento di vari stili di danza con particolare attenzione per le discipline accademiche. Incetta di medaglie al concorso “Giovani in Crescendo IX edizione 2022”, indetto dall'Orchestra Sinfonica G.Rossini, incetta di medaglie per la scuola: primo premio solisti classici juniores Asia Pallotta; secondo premio solisti classico juniores Irene Lorenzetti; primo premio coreografia contemporaneo grandi gruppi juniores Alessandra di Giacomo, Angelica Carbonari, Asia Pallotta, Eleonora Caporaletti, Elisa Carbonari, Matilde Verlicchi; primo premio coreografia piccoli gruppi juniores per Astrid Jurini, Ginevra Giusepponi, Viola Mariani; premio speciale miglior coreografia di contemporaneo grandi gruppi, di Monica Castorina.   Per quanto riguarda la XII edizione di “Danza Marche 2022”, tenutasi lo scorso 8 maggio presso il teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, su 4 coreografie presentate, tre sono state premiate: due secondi posti e una terza piazza nella propria categoria. Le insegnati e la direttrice artistica della scuola, Letizia Francioni, sono orgogliose e soddisfatte dei risultati raggiunti e augurano alle allieve la lunga serie di soddisfazioni che meritano.   La scuola estende l’invito al nuovo progetto della compagnia: il prossimo 18 giugno, presso il Teatro Persiani di Recanati alle ore 20:30, si terrà lo spettacolo “Timeline dance story”. Biglietti disponibili a partire dal 13 giugno sul circuito Amat.  

07/06/2022 15:45
Al Parco Zoo di Falconara nasce Italo: il primo cucciolo italiano di okapi

Al Parco Zoo di Falconara nasce Italo: il primo cucciolo italiano di okapi

Nasce per la prima volta in Italia un cucciolo di okapi (Okapia johnstoni). Un evento tanto lieto quanto atteso, che si è celebrato al Parco Zoo Falconara, il giardino zoologico marchigiano, unico a livello nazionale ad ospitare due esemplari di questa specie, parente stretta della giraffa e a forte rischio estinzione, con l’obiettivo di preservarla.  Il piccolo, un maschietto, è stato chiamato Italo, in omaggio al Belpaese che lo ha visto venire alla luce il 24 aprile scorso, ma anche al fondatore del Parco Zoo, quell’Italo Palanca che nel 1968 aprì la struttura oggi impegnata in prima linea nella tutela dell’ambiente, nella salvaguardia degli animali e nella ricerca scientifica. Italo è il primogenito di Elani e Dayo, la coppia di okapi proveniente da altri zoo europei che, nel 2018, ha segnato il ritorno in Italia dopo 60 anni del raro mammifero africano. Per ora sta trascorrendo le sue giornate nell’area interna del reparto, accudito dalla mamma: solo dopo circa 60 giorni dalla nascita uscirà all’esterno. Il pubblico del Parco Zoo Falconara dovrà quindi pazientare ancora qualche tempo prima di vedere dal vivo il tenero e timido cucciolo, simbolo dell’impegno del giardino zoologico marchigiano a favore della conservazione delle specie minacciata di estinzione: l’okapi, conosciuto anche come giraffa della foresta, è infatti elencato nella “Lista rossa” dell’International Union For Conservation of Nature (Iucn). “La condivisione di questi momenti - afferma Renato Piccinini, curatore del Parco - aumenta la consapevolezza sull’importanza del ruolo degli zoo per la conservazione delle specie minacciate di estinzione. La nascita di Italo è un evento particolarmente emozionante e significativo per noi che supportiamo l’Okapi Conservation Project, ma soprattutto per l’intera specie, in pericolo a causa della deforestazione”. Scoperto nel 1901, l’okapi è originario delle foreste della Repubblica Democratica del Congo, appartiene alla famiglia dei Giraffidi ed ha caratteristiche molto simili alla giraffa. Ha il collo lungo e la testa affusolata, oltre a una lingua estremamente lunga e flessibile. Il corpo, invece, è di colore marrone scuro, con delle strisce bianche sulle zampe e nel posteriore.  

07/06/2022 10:18
Mamma e figlia aggredite da uno sconosciuto, indagato 18enne: "Si era ubriacato dopo la scuola"

Mamma e figlia aggredite da uno sconosciuto, indagato 18enne: "Si era ubriacato dopo la scuola"

Si è presentato in caserma dai Carabinieri, spontaneamente e accompagnato dal padre, il giovane che sabato pomeriggio ha aggredito a calci e pugni madre e figlia, che non conosceva, in via Montelatiere, a Jesi  (leggi qui la notizia).  Le due donne, una di 90 anni e l'altra di 60 anni, stavano raccogliendo i pomodori all'interno della propria proprietà quando il ragazzo, uno studente di 18 anni, ha scavalcato la recinzione e si è scagliato prima contro l'anziana e poi contro la figlia che era intervenuta per difendere la madre trovandola a terra ferita. Il 18enne che si è presentato ai militari dell'Arma ora è indagato a piede a libero per violazione di domicilio e lesioni aggravate.  Su di lui il pm di Ancona Paolo Gubinelli ha aperto un fascicolo. Il ragazzo era ubriaco quando ha aggredito le due donne e questa condizione avrebbe 'innescato' altre problematiche di natura psicologica. Per la donna più anziana i medici hanno stilato una prognosi di 60 giorni, per la figlia dieci giorni di prognosi. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Jesi.

06/06/2022 17:25
Cane incastrato nella ringhiera del balcone e sospeso nel vuoto: intervengono i Vigili del Fuoco

Cane incastrato nella ringhiera del balcone e sospeso nel vuoto: intervengono i Vigili del Fuoco

Cane rimane incastrato con la testa nella ringhiera del balcone, sospeso nel vuoto. I Vigili del fuoco sono intervenuti ,alle ore 10.30 circa, in via Chiaravallese a Osimo per recuperare un cane di razza Rottweiler che si era incastrato nella ringhiera del terrazzo di un appartamento rimanendo in bilico sul balcone.  La squadra  ha provveduto ad imbracarlo con tecniche di derivazione SAF (Speleo Alpino Fluviale) e lo ha liberato dall’ostruzione riconsegnandolo al padrone dopo essersi accertato dello stato di buona salute dell’animale.

06/06/2022 13:30
Nasce il primo business talk sul nuovo Made in Italy: tra gli ospiti Carlo Cottarelli

Nasce il primo business talk sul nuovo Made in Italy: tra gli ospiti Carlo Cottarelli

Chi attraversa i mari muta i cieli che incontra ma lascia intatta l’anima. Da decenni, i più celebri settori industriali italiani tradizionali, dall’abbigliamento all’agroalimentare, dall’arredamento alle automobili, sono simboli d’eleganza e qualità. Nel tempo, essi hanno imposto, nel mondo, un paradigma culturale proteiforme espresso dall’interpretazione peculiare che le economie locali di territori distinti e operosi hanno saputo dare alla gioia di vivere, al lifestyle, alla bellezza di cui la penisola è un’intramontabile ambasciatrice. Ma quali sono gli strumenti per far “navigare” lo spirito di questa cultura imprenditoriale e delle terre dove è nata oltre l’attuale fase dell’economia globale? È un interrogativo che troverà risposte concrete a “In Prima Fila” il primo Business Talk nazionale sul New Made in Italy in grado di misurare annualmente la capacità dei territori di creare valore e di essere protagonisti del mercato mondiale. L’appuntamento ideato e organizzato nelle Marche da TAI- Think About It, una delle più dinamiche ed affermate realtà europee nel progettare percorsi di internazionalizzazione d’impresa, sarà di scena il prossimo 17 giugno, a partire dalle 16, alla Sala Meeting Garofoli di Castelfidardo. Tra i protagonisti, uno dei più noti studiosi di economia del Paese, il già direttore del Dipartimento Affari Fiscali dell’F.M.I. e commissario governativo per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli, l’editorialista, saggista e giornalista economico Davide Giacalone (Direttore de La Ragione), il giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Fulvio Giuliani, il giornalista, analista e scrittore Andrea Pamparana (già Vicedirettore del TG5). Nel fitto carnet di domande e spunti del moderatore Loris Comisso, si alterneranno le analisi di economisti, sociologi, analisti finanziari ed editorialisti di rilievo nazionale e internazionale, per la prima volta riuniti allo scopo di investigare e svelare le direttrici principali di una vera transizione economica, ecologica e digitale del modello economico-sociale italiano, delle splendide varietà regionali che lo caratterizzano e della loro effettiva abilità nel fare sistema.    Ne nasceranno dati, case history, proposte, risposte concrete e spunti di riflessione su come affrontare al meglio i cambiamenti in atto. Si tratterà del primo business talk italiano improntato alla concretezza delle soluzioni e volto a suggerire - agli operatori economici ed istituzionali - solidi e duraturi strumenti in grado di irrobustire la struttura produttiva e commerciale dei territori costruendo indispensabili ponti extranazionali e favorendo una più sicura svolta evolutiva verso il futuro. Nella prima parte, intitolata "Terre oltre i confini. Il futuro di un nuovo Made in Italy" si indicherà una direzione di marcia per uno sviluppo innovativo e vincente delle imprese del Belpaese, con focus ad hoc sull’ideazione di efficaci storydoing del territorio, sugli accordi di filiera, sulla valorizzazione del capitale intellettuale, l’innovazione tecnologica e l’eco-sostenibilità. La seconda parte porrà a tema “Il caso Marche” un’economia al plurale con un’identità stratificata che ha l’obiettivo di ripensarsi come brand e modello di business in grado di raccontare ed imporre sé stesso. Ovviamente senza smarrire l’anima. 

06/06/2022 10:50
L'arte non dorme mai: Recanati e Loreto propongono visite guidate a luce di torcia

L'arte non dorme mai: Recanati e Loreto propongono visite guidate a luce di torcia

Una notte, due città e due musei: dopo il successo riscontrato nella Notte dei Musei dello scorso 14 maggio ritorna sabato 11 giugno l’originale visita guidata  a lume di torcia alle opere ospitate nella Pinacoteca civica di Villa Colloredo Mels, a Recanati, e a seguire a quelle della mostra “Sulle orme di San Michele Arcangelo. Pellegrini e detti nell'arte da Crivelli a Caravaggio”, presso il Bastione Sangallo di Loreto. Con la sola illuminazione delle torce verrà letteralmente fatta luce su capolavori che sono testimonianze viventi della forza spirituale del territorio e dell’importanza che per le due città ha avuto il pellegrinaggio da tutta Europa verso la Basilica della Santa Casa, e non solo, tra le principali mete di culto per i cattolici già a partire dal medioevo. Opere realizzate da maestri come Lorenzo Lotto, Carlo Crivelli, Pomarancio, Vincenzo Pagani, Antonio da Fabriano, Pietro Alamanno, Olivuccio di Ciccarello, Pietro di Domenico da Montepulciano ed altri ancora, che raccontano una storia fortemente legata a questi luoghi. Questa è il progetto '' Luci sull'arte'', iniziativa congiunta dei Comuni di Loreto e Recanati, su proposta di Sistema Museo, che seguirà tale proggramma: uin ticket unico permetterà agli interessati di poter partecipare alla doppia visita guidata con una tariffa agevolata: la partenza è prevista alle ore 19 dal Museo Civico di Villa Colloredo Mels (Via Gregorio XII), a Recanati. Infine dalle 20 due ore di break, per consentire ai partecipanti di cenare e ritrovarsi nuovamente alle 22 al Bastione Sangallo, a Loreto (Piazza Giuseppe Garibaldi, 1),dove  avrà luogo la seconda visita.  

06/06/2022 10:00
Cento giorni dalla guerra fra Russia e Ucraina: ecco cosa abbiamo imparato fino a oggi

Cento giorni dalla guerra fra Russia e Ucraina: ecco cosa abbiamo imparato fino a oggi

Verrebbe da rispondere “niente”, perché noi tutti – chi scrive e chi legge – abbiamo la fortuna di trovarci dall’altro lato della barricata: quella dove il minimo sforzo richiesto è di fare da spettatori. Che sia attraverso un cellulare, un pc, o la cara, vecchia televisione, l’informazione mediatica gioca a nostro sfavore per almeno due motivi: il fatto di essere costantemente bombardati e, di conseguenza, la linea sottile che separa la cronaca fedele dei fatti dalle fake news confezioniate all’uopo. Tutto quello che sappiamo oggi è che sì, c’è un conflitto in atto nell’Est Europa da oltre 100 giorni - questo rappresenta di per sé una novità relativa, visto che nel mondo intero se ne stanno svolgendo almeno altri 60 - e che, in qualche modo, si è creato un legame fra questo fatto, i pacchetti di sanzioni elargiti dall’Ue alla Russia e gli sviluppi più recenti della crisi economica. Non va dimenticato, in tutto ciò, l’impegno a livello umanitario di chi – indipendentemente dalla politica – continua a prodigarsi per sostenere i civili in fuga dai bombardamenti. Perché questa è l’unica certezza, come soleva ricordare il compianto Gino Strada: “ […] La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l'altro, tanto a pagare saranno poi civili inermi”. Una guerra iniziata ufficiosamente nel 2014, quando gli effetti dell’Euromaidan portarono alle proteste di Kiev, quindi alla fine del governo filorusso di Viktor Janukovyč e all’occupazione della Crimea da parte delle truppe del Cremlino. Alla base di tutto, il consueto scontro geopolitico “a freddo” fra l’Occidente americanizzato e quella Russia che Vladimir Putin sogna di riportare agli antichi fasti dell’URSS.   La maggior parte di noi ha ridotto la visione del conflitto alla formula “c’è un aggressore (la Russia) e un aggredito (l’Ucraina)”. A contribuire, in questo senso, è stata anche la figura dello stesso Putin, noto a tutti per il facile uso della forza in caso di dissenso e per un certo tipo di propaganda dal sapore orwelliano. Tutto questo naturalmente si è riverberato anche sull’Italia, oggi altalenante fra il “vogliamo che torni la pace” e il “la guerra ci costa e abbiamo le bollette da pagare” (caro energia e scarsità di materie prime già alla fine del 2021, ndr). Spostandoci sul piano locale - nel nostro caso la regione delle Marche - ciascuno di noi può rivelarsi testimone di episodi e dichiarazioni più o meno controversi. Personalmente, è rimasto impresso quando il sindaco di Macerata e presidente della provincia Sandro Parcaroli domandò a telecamere e microfoni spenti “ma prima che scoppiasse ‘sta guerra, voi sapevate cos’era ‘sto Donbas?”. Impreparato sull’argomento per sua indiretta ammissione, sebbene fra le materie prime importate dall’Ucraina risulti il 70% del neon, fondamentale per i microchip e l’elettronica in generale (cui non può sfuggire anche il Med Store fondato dallo stesso Parcaroli e dal 2020 guidato dal figlio Stefano). Tornando a noi, le riflessioni più opportune dovrebbero spingerci a fare i conti con la personale percezione di una guerra che, questo lo abbiamo capito, richiede a tutti i costi la nostra attenzione. Questo, soprattutto, per la sua estrema vicinanza ai nostri confini, le strategie messe in atto sui vari fronti, le scelte politiche ad ampio spettro che, inevitabilmente, ricadono su di noi semplici spettatori. Se poi includiamo nel pacchetto la deriva informativa che abbiamo raggiunto dopo due anni di pandemia, il caos totale appare altrettanto inevitabile. Ci siamo ritrovati ad essere dei consumatori di informazioni senza gli strumenti adatti per filtrare, comprovare e, quindi, sviluppare un pensiero critico: con molta più naturalezza si è passati dal coinvolgimento umanitario a quello prettamente opportunistico, in virtù delle ripecussioni economiche che ogni guerra porta con sé. In quanto membri dell’Unione Europea guidata da Bruxelles e cittadini di un’Italia politicamente ed economicamente instabile, non possiamo che accettare questa condizione. Il che ci aiuta a comprendere anche come progressivamente si siano formati negli ultimi anni piccoli gruppi di dissidenti, che individuano ciclicamente il colpevole nel governo di turno e le istituzioni che gli ruotano attorno. Tutto questo alimentato, a sua volta, da un mare magnum di notizie e informazioni che non ricevendo ufficiale riconoscimento, rischiano di lasciare il tempo che trovano oppure di forgiare nuove – e alle volte, pericolose – ideologie. Anche recentemente, in occasione dell’ultima "Festa della Repubblica", è capitato a chi vi sta scrivendo di assistere in quel di Macerata alla manifestazione dei rappresentanti del Partito 3 V (candidato a Civitanova con la lista in appoggio di Alessandra Contigiani sindaco), del Fronte del Dissenso Marche, e dei Movimenti Liberiamo l’Italia e l’Appello dei Cento (comun denominatore: la sovranità popolare e le battaglie no vax). Un'altra occasione nella quale ci si è voluti affidare a figure più o meno autorevoli – medici, giornalisti, politici che diremmo “fuori dal coro” - per dar voce alle rivendicazioni e alle informazioni elaborate a sostegno delle proprie argomentazioni. Un modus operandi, detto altrimenti, valido per chiunque faccia parte oggi di una minoranza, ma anche no. Perché il vero sforzo che si compie, alla fine, è quello di difendere le proprie certezze, seppur scarne. In virtù di un simile impegno portato avanti all’interno dei nostri confini, quello della guerra si riduce a ennesimo pretesto. Avere piena coscienza di chi sia il buono e chi il cattivo in questa nuova, triste e cupa pagina della storia del 21° secolo ha perso presto la sua importanza, poiché abbiamo ammesso a noi stessi – seppure implicitamente – di non starci a capire davvero nulla di quanto stia accadendo. Se non quello che siamo disposti ad acoltare e trattenere a livello informativo. Ecco che l’azione più efficace da compiere, a questo punto, torna ad essere quello di imparare a forgiare gli strumenti adatti per costruire ciascuno la propria cultura, il proprio spirito critico, e quindi confrontarlo col rischio “accetabile” di metterlo in discussione. E così, ricominciare. Del resto, affidarsi a dei governanti - presumibilmente scelti - è un atto assolutamente civile e democratico. Ciò che non dovrebbe mai essere accettata è la passiva fruizione di qualsivoglia messaggio mediatico - notizia specifica o informazione generica che sia - rispetto al quale comunque non possiamo esimerci dal ricevere, per quanto noioso ed esasperante possa essere. Altrimenti non si può parlare di partecipazione alla vita politica e sociale del proprio Paese, ma di puro e semplice intrattenimento del sabato sera.

06/06/2022 09:44
Madre e figlia aggredite mentre lavorano nell'orto di casa: grave l'anziana

Madre e figlia aggredite mentre lavorano nell'orto di casa: grave l'anziana

Un episodio scioccante ha scosso un caldo tardo pomeriggio d’inizio estate a Jesi. Madre e figlia sono state aggredite da un giovane mentre stavano annaffiando i pomodori nell’orto di casa. Il ragazzo si sarebbe intrufolato nella loro proprietà approfittando di un attimo di distrazione delle due donne.  La brutale aggressione è avvenuta, intorno alle 18:30, in via Montelatiere: un’anziana è finita in ospedale con il volto tumefatto e sotto choc. Secondo una prima ricostruzione, l'autore del pestaggio sarebbe un giovane di una ventina d'anni, completamente fuori di sé, che ha scavalcato la recinzione e ha aggredito l'anziana colpendola ripetutamente con pugni e calci. La figlia è accorsa e ha trovato la madre a terra ma poi è stata a sua volta picchiata dallo stesso giovane che poi sarebbe fuggito scavalcando cancelli e le reti. La 90enne, ferita e con il viso tumefatto, è stata trasferita in codice rosso all'Ospedale Carlo Urbani di Jesi, per condizioni preoccupanti: era stata fatta alzare anche l'eliambulanza per il trasporto all'ospedale di Torrette ad Ancona, poi la donna è stata invece ricoverata nel nosocomio più vicino. Quando sono arrivati i soccorsi l'aggressore era ancora in zona, e sono iniziate le ricerche dei carabinieri di Jesi che stanno battendo la zona. Sul posto sono intervenuti l'automedica di Jesi, la Croce Verde di Jesi e diverse pattuglie dell'Arma

05/06/2022 09:24
Saltarmartini saluta i 30 anni del 118. “Segnale importante, rimettiamo la sanità al centro”

Saltarmartini saluta i 30 anni del 118. “Segnale importante, rimettiamo la sanità al centro”

"Vedere rappresentanti di tutte le forze politiche partecipare ad una stessa manifestazione è un segnale importante del fatto che è ora di mettere la sanità al centro". Così l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini da Piazza Cavour ad Ancona - in contemporanea con le altre di Macerata, Pesaro, Fermo e Ascoli Pieno - per celebrare i 30 anni del 118, insieme a operatori e volontari che nel corso della giornata hanno animato gli stand effettuando dimostrazioni delle principali manovre di primo soccorso e fornendo informazioni sul corretto uso del servizio d'emergenza. "La riforma della Legge 13 sulla quale si sta aprendo la discussione - ha aggiunto l'assessore - porterà di fatto alla fine dell'Asur, con un ritorno alla centralità delle province ma importanti saranno gli atti aziendali, con la rivisitazione degli organigrammi nelle aziende che terranno conto ad esempio del numero dei medici, degli infermieri, e poi ci sarà il nuovo piano socio-sanitari. Sanità significa diritto alla vita, perché essere soccorsi coi modi e nei tempi giusti può fare la differenza".

04/06/2022 19:11
Cancro, immunoterapia sicura anche con dose 'estesa'. Berardi: "Farmaci ogni 4/6 settimane"

Cancro, immunoterapia sicura anche con dose 'estesa'. Berardi: "Farmaci ogni 4/6 settimane"

L’immunoterapia può essere utilizzata anche in modalità “prolungata” per il trattamento di alcune forme di tumore. Risulta efficace e sicura, per i pazienti, come quando avviene la somministrazione “tradizionale”. È questa la conclusione di uno studio internazionale condotto su 733 malati in cura presso 37 diversi centri oncologici europei. La ricerca è stata coordinata dalla Clinica Oncologica dell’Università Politecnica delle Marche e viene presentata, come poster, al congresso dell’Asco (American Society of Clinical Oncology) in corso in questi giorni a Chicago. “I farmaci immunoterapici sono stati inizialmente studiati per essere somministrati ogni 2/3 settimane - sottolinea la professoressa Rossana Berardi, ordinario di oncologia all’Università Politecnica delle Marche e direttrice della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona -. Tuttavia possono essere somministrati anche in modalità 'prolungata' e quindi con la dose 'estesa' ogni 4/6 settimane". "Nello studio siamo andati a ricercare eventuali differenze tra le due diverse modalità di somministrazione dell’immunoterapia in pazienti affetti da tumori solidi, principalmente melanoma e carcinoma polmonare non a piccole cellule - aggiunge la professoressa Berardi -. Sono due forme di cancro particolarmente insidiose che colpiscono rispettivamente ogni anno oltre 14mila e 28mila uomini e donne solo nel nostro Paese". "In particolare abbiamo valutato gli effetti collaterali e le tossicità. Abbiamo riscontrato che nella pratica clinica il profilo di sicurezza del trattamento a dose prolungata non differisce sostanzialmente dalla dose standard". Lo studio è frutto di una grande cooperazione tra tanti centri Italiani ed europei, con il coordinamento della professoressa Berardi e del suo team costituito dal dottor Luca Cantini, dal dottor Francesco Paoloni, dalla dottoressa Federica Pecci e dal dottor Alessio Lupi. L’immunoterapia è una cura che consiste in farmaci in grado di riattivare il sistema immunitario che riesce così combattere la neoplasia. “Si tratta di una tipologia di cura estremamente efficace in alcune patologie oncologiche - aggiunge la professoressa Berardi -. Come tutte le armi che utilizziamo per sconfiggere il cancro presenta degli effetti collaterali che risultano diversi rispetto alla chemioterapia tradizionale". "Sono inoltre farmaci che presentano costi importanti sia per le singole strutture sanitarie nonché per l’intero sistema sanitario nazionale. Con la nuova ricerca stiamo dimostrando come la somministrazione in modalità 'prolungata' sia una valida, sicura e fattibile opzione terapeutica -conclude -. Il nostro studio è 'real life' e quindi valuta pazienti oncologici al di fuori delle sperimentazioni cliniche. Stiamo ora conducendo ulteriori indagini di approfondimento in merito all’efficacia di questa strategia e al suo impatto economico”.

04/06/2022 16:55
Anpas Marche in prima linea: oltre 65mila interventi nel 2021 da parte dei sanitari del 118

Anpas Marche in prima linea: oltre 65mila interventi nel 2021 da parte dei sanitari del 118

Gestione di 46 postazioni di soccorso di base con proprio personale, tre postazioni di soccorso avanzato con automedica e due con ambulanza con personale misto Anpas/Asur; 440 mezzi di soccorso che nel 2021 hanno effettuato 65.729 interventi "118", grazie all'apporto dei suoi 5.838 volontari e di 322 dipendenti. Numeri importanti quelli di Anpas Marche (Associazione nazionale pubblica assistenza) sempre in prima linea con Regione Marche e Asur; anche domani per il trentennale del Sistema di Emergenza Territoriale (SET) "118" che verrà celebrato nelle piazze principali di Ancona, Pesaro, Fermo, Macerata, Ascoli Piceno dalle ore 10 alle 18. In alcune postazioni dedicate tutte le componenti del sistema di soccorso illustreranno alla popolazione le procedure, i mezzi, le professionalità, nonché le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e le manovre di disostruzione pediatrica tramite l'ausilio di manichini da addestramento. "Nel 1992, quando fu emanata la legge che ha istituito il '118', le associazioni di Pubblica Assistenza Anpas già esistevano da più di un secolo ed assicuravano un servizio di soccorso di base alla popolazione in ogni luogo e soprattutto nelle zone più remote''. Spiega il presidente di Anpas Marche Andrea Sbaffo. ''Con l'istituzione del Sistema di Emergenza Territoriale '118' - prosegue Sbaffo - e quindi di una rete di emergenza extra ospedaliera, in Regione fu presa la saggia decisione di non annullare l'importante patrimonio umano e culturale esistente, ma di integrarlo con l'inserimento di personale dedicato al soccorso avanzato in aggiunta al soccorso di base". Da allora, il personale volontario si è uniformato nei percorsi formativi alle specifiche linee guida emanate dalla Regione per tutte le componenti del sistema per svolgere professionalmente e al meglio l'incarico, di base o avanzato. Oggi, grazie alla Pubbliche Assistenze Anpas, ai Comitati Locali Croce Rossa ed alle Confraternite della Misericordia, il sistema di emergenza 118 fornisce ai cittadini, in maniera capillare e tempestiva, il soccorso di base e, laddove necessario per la gravità dell'evento, anche l'intervento del soccorso avanzato con equipe medico ed infermiere.

03/06/2022 18:30
Covid, 421 nuovi casi e nessun decesso oggi nelle Marche: in leggera risalita i ricoveri (+3)

Covid, 421 nuovi casi e nessun decesso oggi nelle Marche: in leggera risalita i ricoveri (+3)

Nelle Marche tornano a crescere i ricoveri legati al covid che arrivano a 70 (+3): sono però solo 2 i pazienti in terapia intensiva in tutta la regione (-1), 6 quelli in semi intensiva (invariato), 62 quelli in reparti non intensivi (+4), secondo l'ultimo bollettino, che indica anche 9 dimessi nell'ultima giornata. L'occupazione delle intensive scende a 0,9%, quella dei non intensivi sale a 6,9%. Non ci sono stati nuovi decessi e il totale resta fermo a 3.914. Sono 421 i nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata, il 22,2% dei 1.896 tamponi diagnostici (su 2.531 tamponi totali), mentre il tasso di incidenza cumulativo continua a scendere e arriva a 194,68 (ieri 207,87) su 100mila abitanti. La provincia di Ancona resta la prima con 144 casi, seguita da Macerata con 89, Pesaro Urbino con 79, Ascoli Piceno con 48, Fermo con 43, oltre a 18 casi di fuori regione. Le fasce di età più colpire restano 25-44 anni con 107 casi e 45-59 anni con 104, seguite da 60-69 anni con 68. Sono 7 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 26 gli ospiti di strutture territoriali (a Galantara e Ripatrasone). I positivi alla data di oggi sono 3.654, tra ricoverati e isolamenti, le persona in quarantena o isolamento domiciliare 5.848, di cui 111 sintomatici. I dimessi/guariti dall'inizio della pandemia salgono a 466.709

02/06/2022 17:47
Marche, l'annuncio di Acquaroli: "Riforma sanitaria entro autunno, conterà il merito"

Marche, l'annuncio di Acquaroli: "Riforma sanitaria entro autunno, conterà il merito"

“Entro il prossimo autunno siamo fiduciosi di poter portare a termine: una riforma sanitaria non rivoluzionaria, ma assolutamente razionale ed equilibrata, che oltre a fare chiarezza, tenda a cercare di restituire il merito e ad abbattere gli egoismi e i campanili, per veder riconosciuti a tutti, ma soprattutto ai cittadini più deboli, i diritti garantiti dalla Costituzione".  Lo annuncia, via social, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. "In 19 mesi al governo regionale di cui almeno 12 quasi totalmente assorbiti dalla gestione della pandemia, continua Acquaroli, non ho sottolineato la grave crisi del sistema sanitario nazionale, che tocca l'Italia e che non esime neanche la nostra regione - spiega -. “Una crisi che deriva da molteplici fattori, aggravata certamente dall'evento pandemico, ma che merita una analisi attenta". Il governatore cita poi "la carenza dei medici a tutti i settori, ma soprattutto nei territori e nei pronto soccorso", causata "dall'incapacità di programmare a livello nazionale gli accessi indispensabili ai corsi universitari e alle borse di specializzazione" per i quali bisogna "invertire la tendenza sia nelle università che nel finanziamento delle borse di specializzazione. Per quello che è di nostra competenza interverremo". Ma la crisi "è generata anche da altri fattori più di natura organizzativa e di assetto complessivo di sistema”. “Solo ottimizzando le sinergie e l'operatività alla luce di uno studio sul fabbisogno sanitario, si può raggiungere un livello di assistenza migliore". Il presidente annuncia, inoltre, anche appuntamenti "in tutto il territorio regionale e sulle pagine social per raccontare i dati che abbiamo fatto studiare e le proposte e i progetti che metteremo in campo". "In questi mesi abbiamo lavorato silenziosamente, con l'assessore Saltamartini e con molti altri tra dirigenti e tecnici. Molti sono anche coloro che si sono sentiti di dare un contributo spontaneo molto gradito”, conclude il presidente regionale.

02/06/2022 11:34
Il Maestro Iacomucci lascia la sua amata Macerata per stare più vicino ai nipoti

Il Maestro Iacomucci lascia la sua amata Macerata per stare più vicino ai nipoti

Dopo 36 anni di permanenza nella città di Macerata, suo luogo di adozione e di elezione, il Maestro Carlo Iacomucci ha recentemente preso residenza a Monsano, in provincia di Ancona, più nello specifico nella Vallesina. Trasferimento dettato da motivi affettivi e da esigenze familiari che, in seguito alla pandemia, lo hanno visto sempre più spesso spostarsi.  Già nei due anni di pandemia gli spostamenti verso Monsano erano sempre più frequenti: Iacomucci si recava spesso presso la casa della figlia per poter essere più vicino ai nipoti e durante i periodi di permanenza ha iniziato a maturare il desiderio di rimanere stabilmente vicino alla famiglia. Durante la quarantena, il Maestro ha prodotto oltre 60 opere originali, nonostante l'assenza degli strumenti necessari come il suo prezioso torchio calcografico. Oltre che per rimanre vicino agli affetti, quindi, Iacomucci si trasferisce anche per ritrovare un nuovo slancio artistico e seguire le nuove ispirazioni che hanno riacceso il suo percorso negli ultimi anni. A non cambiare è la predisposizione a dipingere su carta e a stampare le incisioni su carte speciali, caratteristiche derivanti dalla sua formazione giovanile alla Scuola del Libro di Urbino, sua citta' natale e di studi. Proprio in questi giorni, il Maestro è particolarmente impegnato a sistemare il suo nuovo studio/atelier nei pressi di Jesi, situato in una posizione panoramica che si affaccia su di un bellissimo cortile verde. Lasciando Macerata per trasferirsi a Monsano, Iacomucci ha voluto affrontare una nuova sfida: un viaggio spirituale dentro di sé, per mettere a nudo i sentimenti più profondi dell'animo umano e dar loro vita con la sua colorata poetica. Un lunghissimo viaggio fatto di incisioni, dipinti, illustrazioni, tanti anni di vita vissuta e dedicata all’arte, sia come professore di discipline pittoriche che come artista.    

01/06/2022 15:09
Bigiotteria "non sicura" per la salute:  maxi sequestro della Guardia di Finanza

Bigiotteria "non sicura" per la salute: maxi sequestro della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Senigallia ha sequestrato oltre 10mila articoli di bigiotteria del valore di circa 50mila euro in quanto non in regola con la normativa in materia di etichettatura dei prodotti. Oltre al sequestro dei prodotti, i finanzieri hanno segnalato il responsabile, un commerciante di origine bengalese, alla Camera di Commercio per le Marche, con la successiva irrogazione di una sanzione amministrativa per la violazione al Codice del Consumo, che prevede il pagamento di una somma da 516 a 25.823 euro I prodotti sequestrati, tra cui anelli, bracciali, orecchini, dunque articoli che entrano a diretto contatto con il corpo del consumatore, erano posti in vendita da un commerciante ambulante di origine bengalese presso un centro commerciale di Senigallia. Gli articoli erano privi delle previste informazioni sulla composizione dei prodotti e sui materiali utilizzati, con i conseguenti pericoli per la salute umana connessi a eventuale presenza di allergeni o componenti potenzialmente pericolosi. Tuttavia la vigente normativa comunitaria e nazionale prevede l'obbligatoria indicazione della denominazione legale o merceologica del prodotto, del produttore o importatore, del Paese di origine, dell'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose o all'ambiente e dei materiali impiegati, nonché di istruzioni ed eventuali precauzioni e destinazione d'uso, ove utili ai fini della sicurezza del consumatore. 

01/06/2022 12:46
Caso sospetto di vaiolo delle scimmie, la 24 enne è stata dimessa: "Test negativo"

Caso sospetto di vaiolo delle scimmie, la 24 enne è stata dimessa: "Test negativo"

Test negativo per sospetto vaiolo delle scimmie eseguito su una 24enne italiana. La giovane è stata dimessa nel pomeriggio di ieri dalla Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale regionale di Torrette. La 24enne, cittadina italiana, residente in Francia, era stata ricoverata il 27 maggio per un eritema diffuso con vescicole e papule, difficoltà respiratoria, cefalea e febbre nei giorni precedenti. "È stata dimessa perché le lesioni sono in via di guarigione ed è ora in isolamento domiciliare" spiega il direttore sanitario dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, Arturo Pasqualucci. Il figlio della donna, un bambino di 4 anni, aveva fatto accesso al Pronto Soccorso dell'Ospedale Salesi di Ancona, dal quale era stato subito dimesso. "La donna, e di conseguenza anche il figlio - spiega il dottor Pasqualucci - hanno avuto una eruzione esantematica non di origine virale". Gli esiti sono giunti da Cesena . Si attendeva il reagente dalla Germania, "ma non è ancora arrivato e dal tracciamento della spedizione risulta che arriverà domani. Non volendo attendere abbiamo deciso di inviare i campioni in Romagna".  

01/06/2022 10:45
Prima lo schianto poi le fiamme, camion prende fuoco nel sottopasso: muore l'autista

Prima lo schianto poi le fiamme, camion prende fuoco nel sottopasso: muore l'autista

Camion divorato dalle fiamme all’interno del sottopasso: muore carbonizzato il conducente. È quanto successo nella serata di ieri, intorno alle 22, all'uscita della superstrada di Jesi Est all'altezza del sottopasso ferroviario in via Fontedamo. A bruciare l'autocarro di un'azienda di trasporti con sede a San Nicola, in provincia di Potenza, che stava trasportando del materiale diretto a una ditta della zona. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che l'uomo alla guida abbia centrato in pieno il muro portante per poi concludere la sua corsa alcuni metri più avanti. Nelle prossime ore si dovrà verificare se l'incidente sia stato causato da un malore o da una disattenzione del conducente. Sul posto la polizia, gli operatori del 118 con la Croce Verde di Jesi e i vigili del fuoco. Purtroppo per l’autista del mezzo pesante -  un uomo originario della Basilicata – non c’è stato più nulla da fare. Le operazioni di spegnimento sono durate per ore, fino a tarda notte. Per alcune ore è stata sospesa la linea ferroviaria.    

01/06/2022 09:23
Marche, al via il corso per controllori del trasporto pubblico: "Una task force sugli autobus"

Marche, al via il corso per controllori del trasporto pubblico: "Una task force sugli autobus"

Partirà il prossimo 7 giugno il corso che abiliterà 157 persone incaricate dalle aziende ed enti esercenti servizi di trasporto pubblico locale su gomma ad accertare e contestare le violazioni sugli autobus. La formazione del personale incaricato dalle imprese di trasporto, che deve possedere determinati requisiti di onorabilità, avviene mediante un corso con esami finali e organizzato dalla Regione. Coloro che conseguono l’abilitazione, una volta ottenuta l’autorizzazione regionale all’esercizio delle funzioni, acquisiscono la qualifica di agenti di polizia amministrativa, che attribuisce loro la veste di pubblici ufficiali. “Una task force sugli autobus contro i furbetti senza biglietto e una opportunità di lavoro per i giovani visto che si possono designare quali incaricati anche soggetti esterni, non in rapporto di dipendenza con le aziende”. Così la definisce l’assessore regionale ai Trasporti, Guido Castelli,  che formalmente ha dato il via al corso per controllori sugli autobus. Il tema della formazione dei controllori ha acquisito particolare rilevanza negli ultimi anni, anche alla luce dei provvedimenti varati dal governo nazionale e volti ad inasprire le sanzioni pecuniarie riguardanti il fenomeno dell’evasione tariffaria, sempre più esteso e dilagante, sui mezzi di trasporto urbano ed extraurbano, che incide significativamente sui bilanci delle società erogatrici dei servizi di trasporto pubblico. Il corso per la durata complessiva prevista di dodici ore verrà tenuto in modalità telematica a distanza, mentre le prove d’esame potranno svolgersi in presenza, valutate le condizioni sanitarie e di opportunità del momento, nel rispetto delle disposizioni tese a contrastare la diffusione dell'epidemia da Covid-19. L’esame finale, articolato in una prova teorico-pratica ed in una prova orale, si svolgerà tra l’ultima decade del mese di giugno e il mese di luglio, secondo un calendario già definito

31/05/2022 18:56
Marche, Leonardi: "Sì all'arretramento ferroviario, ma non penalizziamo turismo e ambiente"

Marche, Leonardi: "Sì all'arretramento ferroviario, ma non penalizziamo turismo e ambiente"

“Il gap infrastrutturale delle Marche deve essere colmato in tempi celeri. Ed è in questa precisa direzione che la Regione si sta muovendo sia per quel che riguarda la rete stradale che ferroviaria. Tanti i progetti da seguire, da migliorare e, soprattutto, da realizzare con il concorso di tutti, ponendo la massima attenzione alla concertazione, alla sostenibilità e alla non penalizzazione della vocazione turistica dei territori”. Questo il commento del consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Elena Leonardi, coordinatrice regionale del partito per le Marche, a seguito di incontri che hanno visto il coinvolgimento degli Enti territoriali su questa importante tematica. “Una delle stelle polari del nostro modo di intendere la politica è quella di coinvolgere le realtà territoriali nelle decisioni più impattanti e strategiche". "È il caso dell’arretramento ferroviario della dorsale Adriatica che ha visto la Regione a guida Francesco Acquaroli organizzare da subito degli incontri con tutti i sindaci dei Comuni coinvolti dal progetto di incremento dei traffici merci sulla direttrice ferroviaria. E ciò perché è preciso interesse di questa maggioranza di centrodestra favorire lo sviluppo infrastrutturale senza penalizzare l’ambiente e la vocazione turistica dei territori”. “La nostra posizione non è mai mutata come ha più volte ribadito il presidente Acquaroli e va nella direzione di un progetto complessivo nel quale vogliamo che siano ascoltate e tutelate le nostre legittime richieste, visto che stiamo parlando del futuro sviluppo delle Marche. Diciamo si a un arretramento complessivo della rete ferroviaria nella Regione o all’interramento nei tratti più fortemente urbanizzati che deve essere portato a termine, finalmente, visto e considerato il piano di aumento del traffico merci lungo la dorsale Adriatica. Ma ciò non vuol dire non ultimare questo progetto senza tenere nelle debite considerazioni due aspetti fondamentali: ambiente e turismo”. “Per questo, rimaniamo propensi alla soluzione dell’arretramento e interramento dei binari nell’area del maceratese. Così facendo, infatti, si salvaguardano entrambi gli aspetti. Dal punto di vista ambientale, si eviterebbe il posizionamento delle barriere anti-rumore che sono chiaramente antiestetiche e, soprattutto, non risolverebbero completamente la problematica”. “E andando a impattare, inoltre, nel secondo nostro aspetto da tutelare. Vale a dire la vocazione di un’area turistica, Porto Recanati, Potenza Picena e Civitanova Marche, che ne uscirebbe fortemente penalizzata. A tal proposito, gli incontri promossi dalla Giunta regionale con gli Enti comunali interessati hanno determinato una ritrovata sintonia e unità di intenti, prova ne è la discussione odierna della tematica nel Consiglio comunale di Porto Recanati, che mi auguro – conclude Elena Leonardi – possa portare a un fronte comune per il conseguimento dell’obiettivo finale”.

31/05/2022 16:51
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