La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti. Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale.
“Con questo provvedimento – ha spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere”.
“Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Oggi con questo importante investimento, che riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione, si dà inizio ad una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo che questo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”.
“Oggi diamo una notizia positiva. Per la prima volta - ha spiegato il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori - la Regione ha aggiunto un numero molto consistente di borse di studio passando dalle 4 o 5 annuali a 42. Tutto questo è stato fatto in collaborazione con il nostro Ateneo e in particolare con la facoltà di Medicina e Chirurgia diretta dal preside Mauro Silvestrini. Offriamo nuove opportunità ai nostri studenti e alle nostre studentesse diventati medici. Si tratta di una risposta alle nostre comunità ai nostri territori e a questa esigenza di salute sempre più forte. Mancano i medici e dobbiamo intervenire”.
“Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Siamo certi che dal prossimo anno avremo i medici del primo anno di specializzazione in grado di lavorare sul territorio e negli ospedali. Vero è che dobbiamo superare questo anno con le sue criticità a partire dall’affollamento dei pronto soccorso e la scarsità di medici di famiglia e pediatri”.
“Una lacuna che stiamo affrontando con i provvedimenti di riorganizzazione e potenziamento presentati nei giorni scorsi. Non possiamo però prescindere dall’affrontare il tema della scarsa appetibilità di alcune specializzazioni come quelle legate alla medicina di urgenza, al 118, alla medicina territoriale. Per questo motivo come Regione stiamo sollecitando il tavolo di contrattazione nazionale collettiva affinchè si applichi il rinnovo del contratto della dirigenza e venga previsto un aumento degli emolumenti per le prestazioni usuranti, notturne e festive”.
“Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale”.
Prende a martellate la moglie, poi si toglie la vita. La tragedia si è consumata, poco dopo le 6 di questa mattina, in via Santa Maria a Filottrano. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato l’ira dell’uomo. A dare l'allarme è stata proprio la moglie, una donna di origine moldava, trovata in strada sanguinante dopo essere stata presa a martellate in testa dal marito.
Alcuni passanti hanno subito allertato il 118: sul posto l'eliambulanza e l'automedica. La donna è stata portata in ospedale con profonde ferite alla nuca: per fortuna però non è in pericolo di vita.
Il marito, invece, è stato trovato impiccato in un casolare. Da quanto si apprende l'uomo avrebbe tentato di uccidere la moglie perché gli aveva chiesto la separazione. Saranno i Carabinieri di Filottrano e Osimo, che indagano sul caso, a dover far luce sull’intera vicenda.
Sanzioni amministrative per 22mila euro per esercizio abusivo del noleggio commerciale di un'imbarcazione. È quanto contestato dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Ancona a una persona fisica durante una operazione di polizia economico finanziaria. Elevati sei verbali per altrettanti contratti stipulati in cinque anni in base a irregolarità rilevate nell'ambito del noleggio di imbarcazioni da diporto, cosiddetto "charter nautico".
Rilevate irregolarità sia sotto il profilo tributario che sotto quello della nautica da diporto. Destinatario di controlli un soggetto residente in Italia e una società con sede in Italia che, nel quinquennio, hanno svolto attività di charter nel territorio nazionale ed estero.
I finanzieri, acquisita la documentazione comprovante l'effettuazione delle prestazioni di noleggio e confrontandola con le informazioni acquisite dalle banche dati in uso al Corpo, hanno rilevato illeciti connessi al distorto utilizzo della normativa fiscale in materia e l'utilizzo improprio delle imbarcazioni da diporto.
Sono in corso approfondimenti relativi agli aspetti tributari, in quanto per la persona fisica non risulta prodotta alcuna dichiarazione fiscale; per la società, è stato riscontrato un utilizzo difforme della normativa relativa al calcolo dell'Iva, in quanto, secondo la finanza, per ottenere vantaggi sul calcolo dell'imposta, è stato dichiarato l'utilizzo dell'imbarcazione fuori dalle acque territoriali dell'Ue.
Storico doppio oro dell'azzurra Sofia Raffaeli agli Europei di ginnastica ritmica in corso a Tel Aviv. La diciottenne marchigiana si è laureata campionessa europea al cerchio e alle clavette, oltre a conquistare un argento alla palla.
La ritmica azzurra nelle 37 edizioni passate della rassegna continentale non aveva mai raggiunto il podio individuale. L'atleta delle Fiamme Oro - già medaglia di bronzo al cerchio al mondiale di Kitakyushu - nella sua prima finale di specialità è salita sul primo gradino del podio con 36 punti netti davanti all'israeliana Daria Atamanov - vincitrice dell'All Around di ieri - argento con 34.900 punti e alla bulgara Boryana Kaleyn, bronzo con 33.900.
Nella palla Raffaeli, reduce dall'amaro quarto posto nel concorso generale europeo, ha fatto segnare il suo personale con 34.250 e ha conquistato la medaglia d'argento. Davanti a lei la bulgara Boryana Kaleyn con 35.350 punti e dietro la tedesca Darja Varfolomeev con 33.750 punti. Settimo posto per l'altra azzurra in gara, Baldassarri.
Le clavette hanno chiuso la presenza delle italiane sulla pedana dell'Expo. In questa finale la ginnasta di Chiaravalle, allenata da Julieta Cantaluppi alla Ginnastica Fabriano, ha messo insieme 34.550 punti validi per la prima posizione davanti alla padrona di casa Atamanov, argento con 34.250 punti e alla slovena Ekaterina Vedeneeva, bronzo con 32.550.
"Un oro storico.Congratulazioni Sofia! #LaPrimaDonna". Lo scrive la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un tweet riferendosi alla medaglia conquistata da Sofia Raffaeli nella finale di Specialità al cerchio agli Europei di Ginnastica Ritmica
Interrogativo "elezioni" sull'attuazione del Pnrr. A sollevare la questione l'economista Carlo Cottarelli a Castelfidardo, a margine del primo business talk "A prima Fila" sul nuovo Made in Italy e sull'economia dei territori, promosso da Tai Think About It, presso la Sala Meeting Garofoli.
Sull'attuazione del Pnrr, ha sottolineato "una incertezza grossa sono le prossime elezioni, perché è lì che ci potrà essere un governo che dice: 'ma non lo abbiamo negoziato noi questo piano, lo ha fatto qualcun altro, perché dovremmo realizzarlo?'. Allora lì - ha aggiunto - potrebbero cominciare ad arrivare un po' di problemi, se dovesse succedere questo".
A domande sulla crescita del Paese e sull'eventuale freno dovuto alla tassazione, Cottarelli ha risposto "Se guardiamo il momento attuale è un momento particolare, se guardiamo il lungo periodo l'elevata tassazione è un problema. Ed è un problema - ha proseguito - anche il fatto che la spesa pubblica non è abbastanza efficiente", che "c'è evasione fiscale", che "c'è corruzione", "troppa burocrazia", che "c'è un problema demografico molto serio" e "la giustizia lenta".
Sono quelle cose, ha proseguito l'economista, "che il Pnrr e le riforme collegate cercano di modificare". "La possibile candidatura in Lombardia? Continuo a fare il mio lavoro", "non me l'ha chiesto nessuno di farlo, quindi per me sono tutte chiacchiere”.
Balzo dei ricoveri legati al Covid nelle Marche, sono 74, +12 rispetto a ieri: 5 in terapia intensiva, 7 in semi intensiva, 62 in reparti non intensivi. L'occupazione dei posti letto da parte di malati covid nelle intensive è, però, invariata al 2,2%, nei non intensivi invece in crescita al 7%. Questo ciò che emerge da i dati resi noti dalla Regione Marche
I nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata sono 800, con il tasso di incidenza cumulativo che sale al 315,56 (ieri 294,88) su 100mila abitanti. Nelle ultime 24 ore è stato segnalato un solo decesso legato al covid, che porta il totale a 3.924. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 6.835, di cui 129 con sintomi.
Il 20 giugno è la data in cui si celebra la Giornata Internazionale del Rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite nel 1951 dopo la firma della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea generale dell’Onu, documento che definisce chi è un profugo, quali sono i suoi diritti e gli obblighi legali degli Stati.
Le guerre nel mondo in corso in questo momento, sono ben 59 (secondo quanto riportato da "Armed conflict location & event data project" - Acled), e l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la normalità. Tutte le persone costrette a fuggire hanno il diritto di essere protette e di ricostruire le loro vite, senza distinzioni.
Anche la regione Marche fornisce e può sempre più fornire asilo, accoglienza e integrazione: ossia possibilità di imparare, studiare e avere accesso a percorsi di istruzione e inserimento lavorativo e sociale. La regione ha accolto 5000 profughi ucraini dall’ inizio del conflitto, per i quali è scattata una importante rete di accoglienza all’interno delle famiglie. Prevalentemente donne, bambini ed anziani che si aggiungono ai 1820 migranti presenti nei centri di accoglienza e 1084 nei centri SAI della regione; numeri che attestano la percentuale di distribuzione dei migranti per la nostra regione al 3% (dati aggiornati al 30 maggio 2022 del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione).
Accoglienza affidata a tanti operatori e operatrici all’interno dei centri di accoglienza, che in questi anni hanno svolto un lavoro qualificato e indispensabile, spesso non adeguatamente riconosciuto a livello professionale, e per niente facilitati dalle continue modifiche della normativa di riferimento, oggetto di un aspro confronto politico che ha determinato un quadro restrittivo dei diritti umani.
“L’indignazione contro tutti i conflitti e la solidarietà verso tutti i rifugiati deve muovere la nostra azione quotidiana e motivare i nostri sforzi - commenta Rossella Marinucci, segreteria regionale della Cgil Marche - per creare una strutturata capacità di accoglienza ed una rete di soggetti territoriali che possa mettere a sistema le proprie specificità e competenze per realizzare concreti percorsi di integrazione.
“Chiediamo alla Regione – conclude la nota stampa - di promuovere un tavolo permanente di confronto e collaborazione fra soggetti istituzionali e sociali, organizzazioni sindacali e associazioni che si occupano di accoglienza, per essere sempre più in grado di rispondere alla complessità dei bisogni degli uomini e delle donne in fuga dai pericoli e dalle guerre”.
Sono ben tre le proposte di legge depositate dal gruppo assembleare del Partito Democratico a prima firma della consigliera Manuela Bora volte a prevenire e contrastare lo sviluppo delle malattie genetiche nei bambini. A presentarle alla stampa sono stati questa mattina la stessa consigliera, il commissario regionale Alberto Losacco, Fabiano Amati, consigliere dem del Consiglio regionale della Puglia, promotore di analoghi provvedimenti nella sua regione, e i consiglieri Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo.
La prima proposta di legge mira a rendere obbligatorio lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale (Sma) attraverso l’attivazione di un “progetto pilota”. Attualmente è disponibile una terapia che dà risultati eccellenti se iniziata il più precocemente possibile, ma per farlo è necessario diagnosticare la malattia genetica sin dalle prime ore di vita del bambino grazie a un test neonatale.
La seconda proposta di legge si inserisce sulla scia della precedente e punta a estendere lo screening neonatale a tutte alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale che colpiscono il sistema immunitario e si manifestano con la tendenza a contrarre infezioni frequenti e particolarmente gravi.
La terza e ultima proposta di legge, infine, intende istituire un Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della Regione codificante individuale come previsto dal Piano per l'innovazione del sistema sanitario basato sulle scienze omiche in totale esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. L’obiettivo è un Centro dedicato, capace di erogare un numero di analisi esomiche all’anno più consistente rispetto a quelle erogate attualmente.
“Il Pd - ha affermato il Commissario regionale Losacco - ribadisce ancora una volta il suo impegno per la salute e lo fa con tre proposte di grande valore. Tutti conosciamo la straordinaria importanza dei percorsi di accompagnamento e di prevenzione durante la nascita di un figlio. Le tre proposte consolidano questo quadro e puntano a migliorare la qualità complessiva dell’offerta sanitaria regionale. Spero quindi che trovino riscontro in Consiglio e Giunta Regionale, perché su certi temi non deve mancare l’impegno di tutti.”
“L’approvazione di queste proposte di legge – ha aggiunto Bora – può significare salvare vite umane, di neonati che rischiano di andare incontro a una esistenza breve e soffocata da indicibili sofferenze. Rappresenta anche un atto di civiltà nei confronti dei soggetti economicamente più fragili, quelli che non possono autonomamente permettersi di accedere ad indagini diagnostiche più approfondite e molto costose in quanto, ad oggi, non garantite dal sistema sanitario nazionale e quindi ancora a completo carico del cittadino”.
“La storia naturale delle malattie gravi e rare può essere cambiata solo attraverso la diagnosi precoce e il relativo utilizzo delle terapie più innovative”, ha dichiarato il consigliere Amati. “Per raggiungere questo obiettivo c’è solo il potenziamento della genetica, disciplina ancora allo stato di Cenerentola. Purtroppo. E allora non ci resta che attivare una gara di virtù tra le regioni italiane, introducendo percorsi di legislazione d’avanguardia”.
“Siamo reduci da un tempo straordinario, quello pandemico – ha aggiunto Carancini - che se da una parte ha messo in luce le carenze del sistema sanitario nazionale, d’altro canto ha confermato l'intoccabile valore di un impianto pubblico, che, se ben organizzato e ben alimentato, rappresenta una delle forme più alte di democrazia e parità di un Paese. E’ doveroso da parte della politica e dei governi unire alla rivoluzione sanitaria disegnata dal Pnrr anche un approccio più tempestivo, innovativo e capillare della prevenzione alle malattie genetiche nei bambini e della conseguente necessaria cura”.
“In questi primi due anni di legislatura – ha concluso Mastrovincenzo – quasi mai la maggioranza ha accolto le proposte che il Pd, con lealtà e spirito di collaborazione, ha portato in Assemblea. Qui stiamo parlando di leggi che riguardano la salute pubblica, in particolare dei bambini; spero quindi che le tre Pdl possano diventare patrimonio di tutto il consiglio regionale e trovino unanime consenso”
I Vigili del fuoco sono intervenuti questa mattina, in zona Passetto ad Ancona, per il recupero di una carcassa di un delfino sugli scogli.
Sul posto la squadra della Sezione Navale ha prelevato la carcassa per trasportarla alla banchina 1 del porto di Ancona. Lì è stata presa in carico dal personale della Guardia Costiera per l’opportuno smaltimento.
Due persone sono morte a seguito di un incidente stradale avvenuto sul lungomare di Marina di Montemarciano (Ancona) verso le 23:30 di ieri sera: un'auto Fiat Panda ha travolto un uomo di 42 anni e una donna di 39, conviventi a Montemarciano, che percorrevano la strada in bicicletta verso casa.
Le due persone sono decedute praticamente sul colpo. L'auto fuori controllo si è poi ribaltata. Illesa ma sotto choc la conducente 38enne che viaggiava con la figlia di 9 anni, ferita in maniera lieve. L'incidente si è verificato sul lungomare Buglioni di Marina di Montemarciano (Ancona) nella zona tra gli stabilimenti Nialtri e lo Chalet.
Sono intervenuti i carabinieri di Montemarciano e del Norm di Senigallia per ricostruire la dinamica dell'incidente, oltre a 118 e vigili del fuoco: secondo una prima ricostruzione, l'auto viaggiava nella stessa direzione delle due biciclette e dopo l'impatto la coppia è stata sbalzate a diversi metri di distanza.
I tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, giunti subito sul dell'incidente, sono risultati inutili a causa delle gravissime ferite riportate. L'auto poi si è ribaltata, finendo contro un camper in sosta e un parchimetro.
Devasta un’abitazione e aggredisce una donna in stato di gravidanza. Durante una festa notturna in una abitazione nella zona di Piazza d'Armi ad Ancona, un 30enne, pregiudicato residente nel capoluogo e già sottoposto a misure di prevenzione dell'avviso orale del Questore, ha dato in escandescenza.
Per motivi da chiarire l'uomo ha dapprima devastato la casa e successivamente ha aggredito una donna in stato di gravidanza prendendola per il collo per poi allontanarsi. Sul posto, verso l'1:45 di ieri, sono intervenuti i poliziotti delle Volanti ma l'aggressore non era più presente in quel momento.
Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato tre cittadini italiani, due uomini, e una donna in stato interessante, visibilmente scossi i quali hanno riferito di quanto accaduto all'interno dell'abitazione poco prima e si sono riservati di sporgere denuncia.
Il personale della Croce Gialla ha trasportato la donna al Pronto Soccorso del Salesi, da dove però la stessa si è allontanata senza sottoporsi a visita. Proseguono le indagini per ricostruire gli eventi e valutare nei confronti del 30enne una misura più stringente.
È morto questa mattina Federico Carboni, alias ‘Mario’ (nome di fantasia con il quale volle farsi conoscere dall’opinione pubblica, per motivi di privacy), 44enne di Senigallia (AN), tetraplegico da 12 anni – in seguito ad un incidente stradale – e che aveva nei mesi scorsi richiesto e ottenuto, attraverso il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni, il via libera a procedere con il trattamento per il fine vita.
Ma nonostante il riconoscimento a fine novembre 2021 da parte del comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) - in merito ai requisiti necessari all’eutanasia legale – lo Stato italiano ha scelto di non coprire il costo della procedura, indipendentemente dal valore della sentenza Cappato / Dj Fabo già approvata dalla Corte Costituzionale.
"Lo Stato non ha erogato il farmaco, né fornito la strumentazione idonea e il medico", aveva sottolineato nei giorni scorsi l’Ass. Coscioni, che si è trovata costretta a una raccolta fondi per aiutare Federico. "Per poter finalmente scegliere sulla propria vita, 'Mario' ha dovuto sostenere una spesa di circa 5mila euro in apparecchiature e farmaci: in particolare, uno strumento infusionale del valore di 4.147,50 euro" (leggi qui).
Dopo il ‘no’ della Consulta lo scorso febbraio e gli sviluppi del caso Fabio Ridolfi (scomparso il 13 giugno scorso, senza ricevere anche lui assistenza dallo Stato, leggi qui), il tema dell’Eutanasia Legale torna nuovamente al centro del dibattito sociopolitico, oltre che del contesto più ampio riferito ai diritti civili per i quali molti sostenitori continuano a battersi.
“Non nego che mi dispiace congedarmi dalla vita – l’ultimo messaggio di Federico ‘Mario’ - sarei falso e bugiardo se dicessi il contrario perché la vita è fantastica e ne abbiamo una sola. Ma purtroppo è andata così. Ho fatto tutto il possibile per riuscire a vivere il meglio possibile e cercare di recuperare il massimo dalla mia disabilità, ma ormai sono allo stremo sia mentale sia fisico. Non ho un minimo di autonomia della vita quotidiana, sono in balìa degli eventi, dipendo dagli altri su tutto, sono come una barca alla deriva nell'oceano".
"Sono consapevole delle mie condizioni fisiche e delle prospettive future - ha concluso - quindi sono totalmente sereno e tranquillo di quanto farò. Con l'Associazione Luca Coscioni ci siamo difesi attaccando e abbiamo attaccato difendendoci, abbiamo fatto giurisprudenza e un pezzetto di storia nel nostro paese e sono orgoglioso e onorato di essere stato al vostro fianco. Ora finalmente sono libero di volare dove voglio”.
"Vergognoso che i soldi pubblici vengano utilizzati per massimizzare i profitti personali". Lo afferma la senatrice Donatella Agostinelli del Movimento 5 Stelle commentando la notizia degli appalti truccati nella Regione Marche.
"Inoltre, al di là di eventuali reati - continua Agostinelli – con la scusa della pulizia degli argini è evidente, anche agli occhi di un profano, che negli anni è stata fatta un’operazione quanto meno troppo radicale e si sia proceduto a tagli indiscriminati".
"È inaccettabile che venga fatto un danno all’ecosistema dei fiumi marchigiani, che è un bene della collettività – conclude la senatrice pentastellata – auspico che la magistratura faccia il suo corso e che venga fatta giustizia".
Dopo Lombardia, Piemone, Lazio, Liguria e Toscana, anche le Marche hanno fatto il loro ingresso ufficiale nel mese del Pride (o “orgoglio”): giugno per l’appunto, in memoria dei moti di Stonewall (New York, USA), avvenuti la notte tra il 27 e il 28 del 1969. E che portarono – seppure ‘simbolicamente’ - alla nascita del movimento di liberazione omosessuale, oggi LGBTQIA+.
Sarà Pesaro ad ospitare quest’anno (sabato 18 giugno) il corteo dove sfileranno i membri della comunità arcobaleno, assieme a varie associazioni (fra cui Arcigay Ancona e Agedo Marche) e sostenitori. Anche il gruppo "Comunitrans" è pronto a trasmettere dal palco del "Marche Pride" il proprio messaggio di rivendicazione dei diritti civili, attraverso la voce e il volto di Ivan Marl Bolognini.
Venticinque anni per lui, capelli corti tendenti al rossiccio, un accenno di barba, sguardo trasognante dietro gli occhiali da vista, laureato alla Poliarte di Ancona e oggi con un lavoro come autista soccorritore per la Croce Rossa di Osimo (ma vorrebbe tornare a studiare per diventare artista digitale, e progettare grafiche di interior design). Ascolta Mr. Rain, il pop punk e la musica commerciale, adora il mare, la pioggia e le birre bionde.
Sul proprio corpo, sei tatuaggi che raccontano la sua giovane vita, distribuita tra valori, affetti, tempeste attraversate e rinascite. Come il romantico bruco che diventa farfalla dopo aver fatto di paure e traumi la propria crisalide, Ivan ha inseguito e raggiunto il suo sogno, non scevro di difficoltà imposte da discriminazioni e pregiudizi sociali. Lui, nato di sesso femminile, ha scelto di compiere per amor proprio quel percorso di transizione – fisico e psicologico – che serve per diventare uomo.
Una persona ‘transgender’, direbbero i più democratici. Ma per i benpensanti di oggi, Ivan rimane semplicemente “un trans”, un deviato. Sebbene non esista a livello scientifico – sottolinea lui ricorrendo agli esperimenti di Gregor Mendel – il cosiddetto gene della transgenerità. E che “essere normali – aggiunge - è solo un’etichetta imposta dalla società".
Quando hai preso coscienza del tuo desiderio di diventare uomo? Da che ho memoria, ho sempre sentito di essere diverso: quando ero piccolo, bambini e genitori non facevano che sottolinearlo. “Devi essere come le altre bambine”, dicevano. Io, invece, volevo i capelli corti, vestirmi con jeans e magliette, essere come “mi sentivo”, giocare con gli altri maschietti. Poi a 17 anni mi sono messo a cercare su Google (letteralmente) “femmina che si sente maschio”: è così che sono venuto a conoscenza di espressioni come F2M*e, improvvisamente, non mi sono più sentito solo nella mia incomprensione.
E la tua famiglia come si è comportata? I miei genitori fortunatamente mi hanno sempre assecondato, purché stessi bene. Quando poi li misi al corrente del mio desiderio di compiere la transizione, ci fu un corto circuito comunicativo tra di noi: era la fase di imbarazzo ed elaborazione. Poi un giorno mi dissero: “se questa è la tua strada per essere felice, noi ti appoggiamo”. Mia sorella Martina fu la prima a chiamarmi ‘fratello’ e a utilizzare ufficialmente il nome che mi ero scelto.
Qual era il tuo nome da donna? Non è che non voglia dirlo, ma è una di quelle cose che ti ricollega al passato e che puo portare le altre persone a ferirti utilizzando il vecchio nome. Che importa chi ero prima? Importa chi sono adesso: la stessa persona, con un suo bagaglio storico, la stessa anima, ma con altro nome Ho tenuto ‘Marl’ – storpiatura di Marlene – perché era il soprannome con cui mi facevo chiamare da piccolo.
È stato anche un modo per trattenere il passato e la tua componente femminile? All’inizio avrei voluto tagliare i ponti con tutto ciò che mi faceva ripensare alla mia vecchia vita. Ma poi ho trovato la mia serenità interiore, e le persone che già mi volevano bene sono rimaste. In più, l’aver trattenuto la mia componente femminile mi consente oggi di essere rispettoso e tollerante verso tutti: uomini e donne. So cosa significa far parte di entrambi i mondi, e quindi conosco le conseguenze degli atteggiamenti sessisti.
Hai una compagna? Le hai raccontato di te? Ci frequentiamo da pochi mesi. Lei aveva intuito quasi subito che in me c’era qualcosa di diverso, poi le parlai della mia transizione. Mi disse che per lei non c’era alcun problema, aggiungendo “sei l’uomo più sensibile e profondo che abbia mai conosciuto”.
Come è stato il tuo percorso di transizione da donna a uomo? Iniziai subito dopo l’università, nel 2018: ci fu prima la preparazione psicologica (grazie ai consigli del dott. Danilo Musso), che mi hanno portato prima al Mit di Bologna e poi al Saifip di Roma. Poi nel 2020 mi diedero il via libera per l’assunzione di ormoni e testosterone, e a luglio 2021 ho eseguito la ricostruzione del torace maschile (volgarmente, “rimozione del seno”). Certo, nel frattempo ho temuto per la mia salute e di perdere le persone a me care, ma fortunatamente tutto è andato bene.
E cosa hai provato alla fine? Pensavo che avrei goduto di una felicità unica, e invece mi sono chiesto: “e adesso che faccio?”. Avevo realizzato il mio sogno, ma ho represso le mie emozioni come se mi sentissi in colpa per la mia stessa felicità. Poi mi sono reso conto che non avevo più vincoli, che ero libero, e potevo finalmente trovare la mia strada in questo mondo, cosa che prima non potevo permettermi per via di tante rinunce.
E oggi cosa ti spaventa? Ciò che ancora non conosco di me stesso: ancora oggi vado in terapia da una psicologa, perché subisco i traumi, l’influenza e il disprezzo della società che mi considera una sorta di “rifiuto umano”. Ma riesco a fermarmi in tempo, e a capire che vado bene così come sono, che devo ragionare con la mia testa e non con quella degli altri. Alla fine, voglio solo smettere di martoriarmi e provare amore per me stesso.
Qual è il problema della società di oggi, secondo te? La mentalità patriarcale e retrograda, figlia – ahimé – di una ideologia nazifascista, ancora presente anche nelle Marche: da lì nasce la tendenza a ostracizzare chiunque non venga ritenuto ‘normale’. Ecco, io vorrei andare in giro con le varie associazioni impegnate sul fronte dei diritti civili a smatellare tutti i pregiudizi, e far capire – soprattutto ai giovani - che siamo tutti esseri umani in cerca della propria felicità, che “il corpo è tuo e puoi farci quello che vuoi”. Ma, come se non bastasse, ti rema contro anche la politica: guarda che fine ha fatto il DDL Zan.
C’è qualcosa che non hai mai confessato a qualcuno? Non mi sono mai sentito veramente compreso. E in realtà, non ho mai confessato a nessuno tutto il reale dolore che questo mi provoca ancora oggi. O la solitudine che sento dentro di me per questo mio percorso così unico: a volte è un peso, vorrei essere come gli altri. Ma questo succede perché sono gli altri che vogliono farti sentire ‘diverso’.
(*sigla inglese indicante una persona che è in transizione di genere o che ha completato la transizione da femmina a maschio)
Con l’estate alle porte e il timore di una nuova ricaduta sul fronte dei contagi da Covid 19, Italia e Ue hanno deciso di correre ai ripari con un nuovo aggiornamento delle restrizioni sanitarie: in particolare, per quel che riguarda l’uso della mascherina e il possesso del green pass.
Mezzi di trasporto, ospedali e Rsa: sono questi i luoghi dove il presidio medico di protezione sarà ancora obbligatorio fino al 30 settembre, in attesa della norma ufficiale che entro le prossime ore verrà pronunciata direttamente dal Consiglio dei Ministri - in aggiornamento dell’art 11 della legge 18/02/2022 riferita alla «Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19».
Allo stesso tempo, non sarà più necessario indossare la mascherina presso cinema, teatri, eventi musicali e sportivi al chiuso già a partire da domani 16 giugno (in concomitanza con la scadenza dell’ordinanza del Ministero della Salute dello scorso aprile).
L’obbligo, tuttavia, rimane ancora oggetto di dibattito per quel che concerne gli esami di Stato di quest’anno. Al momento – sia per la terza media che per il quinto liceo – la possibilità rimane a discrezione del sistema scolastico: sarà una circolare esplicativa, infatti, a fornire alle varie strutture tutte le raccomandazioni del caso. I vari istituti dovranno ad ogni modo aspettare il via libera definitivo prima di sospendere l'uso delle mascherine, sebbene in alcuni siano già partiti gli esami di terza media.
Un orientamento, quello ipotizzato in modo specifico per i mezzi di trasporto (aerei, treni, autobus, metropolitane ecc), confermato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, e in linea con le decisioni prese dalla stessa Commissione Europea.
E proprio quest’ultima ha raggiunto nelle ultime ore l’accordo con il Parlamento Europeo e il Consiglio sulla proroga dell’utilizzo del green pass. Dall’originaria scadenza prevista per la fine del mese, si passerà direttamente al 30 giugno 2023: si potrà continuare ad utilizzare il proprio certificato verde per viaggiare all’interno dell’Ue (ladove richiesto), sebbene alcuni paesi come la Francia abbiamo del tutto revocato le restrizioni anti-Covid e, più in generale, non sussista l’obbligo di fornire all’ingresso di un altro Stato prove di vaccinazione, guarigione, o risultati negativi dei test.
Nel frattempo, a dispetto del generale calo dei contagi, gli esperti raccomandano prudenza in virtù delle potenzialmente pericolose sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 già presenti in Europa. "Queste mutazioni – spiega il Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc - diventeranno dominanti in tutta l’Ue probabilmente con conseguente aumento dei casi di Covid nelle prossime settimane. Ma non ci sono prove che siano associate a una maggiore gravità dell’infezione". "Tuttavia - aggiunge l’Ecdc - come nelle ondate precedenti, un aumento complessivo dei casi può comportare un aumento di ricoveri ordinari, di quelli in terapia intensiva e di decessi".
Arrivano i primi dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina e fino alle 23 per le elezioni comunali e i cinque referendum sul sistema giudiziario.
Nel Maceratese, alle ore 12, l'affluenza è del 15,17% degli aventi diritto per quanto riguarda le comunali. Si tratta di un dato inferiore rispetto alla scorsa tornata elettorale quando alla stessa ora si erano recati alle urne il 16,27% degli elettori. Bassa in provincia di Macerata anche l'affluenza per il referendum, che supera di poco la soglia del 5%.
L'affluenza complessiva nella Regione Marche si è attesta al 16,39% degli aventi diritto per quanto riguarda le amministrative: la maggior partecipazione alle urne si è avuta nella provincia di Pesaro-Urbino (19,69%), con tre comuni chiamati al voto. Per quanto concerne il referendum, invece, l'affluenza complessiva nelle Marche alle ore 12 è del 6.03% (in linea con il dato nazionale), 7.49% in provincia di Macerata (il dato più alto).
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei 5 comuni del Maceratese chiamati al voto per il rinnovo del sindaco e del Consiglio: Camerino (19,35%), Civitanova Marche (15,30%), Corridonia (12,51%), Tolentino (17,05), Valfornace 24,90%).
Si ricorda che lo spoglio delle schede del referendum avverrà alle 23 di stasera (subito dopo la chiusura delle urne) mentre per le amministrative bisognerà attendere sino alle 14 di domani.
I partecipanti al quarantaquattresimo Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto sono arrivati stamattina in piazza della Madonna, a Loreto, di fronte alla Basilica della Santa Casa.
I pellegrini hanno camminato tutta la notte, pregando per la pace e per l'Ucraina, come aveva chiesto ieri sera Papa Francesco, in collegamento telefonico prima della partenza dallo Sferisterio di Macerata (leggi qui).
All'arrivo i pellegrini sono stati accolti dal cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, dall'arcivescovo e delegato pontificio di Loreto Fabio Dal Cin e da monsignor Giancarlo Vecerrica, già vescovo di Fabriano e ideatore oltre 40 anni fa del Pellegrinaggio, che li hanno ringraziati. Il tema della guerra e la preghiera per l'Ucraina sono stati il tema ricorrente, sin dalla celebrazione di ieri sera, dell'edizione 2022, accompagnata dalla Fiaccola della Pace.
(Foto Ansa)
Sono 489 i nuovi positivi al Covid rilevati nell'ultima giornata nelle Marche, con l'incidenza in calo a 219,68 su 100mila abitanti (ieri 223,60). Secondo i dati resi noti dalla Regione sono in calo anche i ricoverati che scendono a 54 (-2 su ieri): 3 in terapia intensiva, 5 in semi intensiva, 46 in reparti non intensivi.
L'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid è invariato a 1,3%, in diminuzione a 5,2% per i non intensivi. Ci sono poi 4 persone in osservazione nei pronto soccorso e 17 ospiti di strutture territoriali (post critiche) a Galantara (PE) e Ripatransone (AP). Nessun decesso nelle ultime 24ore: il totale delle vittime resta fermo a 3.919. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 10.580, di cui 280 con sintomi.
Al via nelle Marche domenica 12 giugno, in concomitanza con l'attivazione dell'orario ferroviario estivo, la Trenitalia Summer Experience 2022, la nuova offerta estiva con servizi e promozioni adeguate a una domanda di mobilità sostenibile e incentivanti un turismo di qualità, messa a punto dalle società del polo "Passeggeri" del Gruppo FS.
Due nuovi treni (tra Ancona e Jesi) portano a 30 i collegamenti giornalieri verso l'Aeroporto Internazionale di Ancona; aumenteranno inoltre sia i servizi ad agosto tra San Benedetto e Ascoli per il leisure estivo e balneare sia, a aprtire dal 19 giugno, i convogli festivi di rinforzo sulla Linea Adriatica: ci sarà infatti un nuovo collegamento festivo mattutino tra Ancona e San Benedetto e verrà riconfermato il collegamento San Benedetto-Rimini.
Ad agosto 4 nuove corse feriali in più tra San Benedetto ed Ascoli, che aumenteranno il servizio estivo nel Piceno per promuovere la riscoperta del territorio. Tornano Marche Line, Conero e Fermo Link, Piceno Line e Urbino Link e le promozioni per chi sceglie il treno per andare al mare.
Infine, per i treni nazionali, sono 30, tra Frecciarossa e Frecciargento, le Frecce della Linea Adriatica che ogni giorno uniscono le Marche con il Nord e il Sud del Paese: due nuovi Frecciargento estivi tra Milano ed Ancona e due nei week-end tra Bolzano ed Ancona; per tutta l'estate due Frecciargento al giorno anche a Senigallia.
A seguito dello sciopero di 3 settimane per l'aumento del prezzo del gasolio, pescatori e armatori torneranno in mare per due giorni, con l'intento poi di attendere riscontri da parte del Governo.
"Lunedì e mercoledì torniamo in mare per due giornate di pesca, martedì resteremo invece fermi per vedere cosa emerge dalla Conferenza Stato-Regioni in cui si parlerà della pesca" affermano Francesco Caldaroni, presidente delle Marinerie d'Italia, e Apollinare Lazzari, presidente dell'associazione produttori pesca di Ancona, a conclusione del confronto fra le marinerie di Marche, Abruzzo e Puglia che si è svolto al mercato ittico di Civitanova Marche alla presenza di circa 200 tra armatori e pescatori.
"Speriamo che arrivino risposte dal governo perché il gasolio continua a crescere " spiega Lazzari. Armatori e pescatori torneranno a incontrarsi la prossima settimana "per verificare nel frattempo cosa emerge".