A poche ore dall'attentato di Parigi, sono circolate in rete le immagini di un convoglio che trasportava carri armati lungo la linea ferroviaria Adriatica. Le foto, pubblicate da diversi utenti e subito diventate virali, hanno inevitabilmente scosso il popolo del web, creando paure, teorie e sospetti.Visti i recenti fatti di Parigi, qualcuno ha ipotizzato particolari manovre militari legate all'allarme terrorismo. Ufficialmente si sarebbe trattato di un normale spostamento di una dozzina di carri armati Ariete dell'Esercito Italiano, trasportati da una caserma ad un'altra."Probabilmente si tratta di allarmi ingiustificati, ma in un contesto come questo credo sia opportuno un chiarimento del ministro della Difesa sul convoglio di carri armati, transitato lungo la linea ferroviaria adriatica il 16 novembre scorso". Lo ha affermato l’on. Lara Ricciatti di Sinistra Italiana, che ha depositato questa mattina una interrogazione parlamentare in merito alla notizia circolata sui social network nelle scorse ore, dell’avvistamento di numerosi carri armati trasportati via treno lungo le Marche."Un clima di apprensione comprensibile dopo gli eventi di Parigi, che porta molti cittadini a chiedersi cosa stia realmente accadendo, anche a seguito degli annunci di possibili interventi militari - ha continuato l'onorevole - E’ necessario chiarire questi dubbi ed evitare la diffusione di informazioni allarmanti o poco chiare. Per questo ritengo utile un chiarimento ufficiale del vertice della Difesa, al fine di tranquillizzare i cittadini sull’episodio".
E’ di oltre 900mila pezzi, il bilancio dei sequestri operati dalle Fiamme Gialle di Macerata nel corso degli ultimi giorni in tutta la provincia.In particolare, visto l’approssimarsi delle festività natalizie e in virtù del conseguente aumento della messa in vendita degli addobbi, sono stati sottoposti a mirati controlli alcuni esercizi commerciali ricadenti nei comuni di Macerata, Monte San Giusto, Montelupone e Civitanova Marche.La coscienza dell’imminente domanda di prodotti elettrici del tipo luminarie natalizie, ha spinto i finanzieri ad effettuare interventi tesi a verificare il rispetto dello spessore minimo obbligatorio per i cavi utilizzati – che ipoteticamente può essere causa di corto circuito ed incendi in appartamenti, qualora non adeguato – disciplinato dalla Norma Comunitaria EN-60598 – 2 – 20.Per tale attività, i finanzieri si sono avvalsi dell’ausilio di tecnici specializzati, i quali hanno proceduto alle misurazioni dei diametri dei cavi elettrici, di cui erano dotate le luminarie, attraverso uno strumento di precisione denominato “Micrometro”, un calibro ad alta precisione in grado di effettuare misurazioni di interni, esterni e profondità.In moltissimi casi, le misurazioni hanno evidenziato la non corrispondenza dei cavi elettrici utilizzati con il rispetto della normativa di settore, che prevede uno spessore di 0,50 mm² in entrata e 0,20 mm² in uscita.Infatti, nella migliore delle ipotesi, i cavi delle luminarie sequestrate avevano uno spessore di 0,16 mm² in entrata e 0,12 mm² in uscita, arrivando in diversi casi ad avere spessori fino a quattro volte inferiori alla legge, con ovvi risvolti di pericolosità nell’utilizzazione per l’alto rischio di infiammabilità.Complessivamente, in cinque diversi interventi, sono stati sequestrati oltre 900 mila pezzi, con la denuncia alla locale Autorità Giudiziaria di 5 responsabili, tutti di etnia cinese, per frode in commercio.L’abusivismo, la contraffazione ed il commercio di prodotti insicuri danneggiano il mercato, sottraggono opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole, mettono in pericolo la salute dei consumatori. Il sequestro conferma l’attenzione della Guardia di Finanza a tutela dei consumatori, delle imprese oneste e del buon funzionamento dei mercati.
Tra i luoghi simbolo del turismo religioso sui quali sono state rafforzate le misure di sicurezza, troviamo anche Loreto. Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Interno Alfano alla Camera, anche per il fatto che nella cittadina dall'8 al 10 dicembre si celebra la Festa della Venuta. Altri siti presidiati come Loreto, sono Assisi, San Giovanni Rotondo, Padova e ovviamente Roma, dove il Viminale ha disposto di aumentare la vigilanza su eventi con afflusso elevato di persone.Loreto è la sede di uno dei più importanti santuari mariani del mondo e come ha detto l'assessore regionale al Turismo delle Marche, Moreno Pieroni: "Non si vogliono creare allarmismi, ma chi ha la competenza saprà gestire la situazione per quanto riguarda il Giubileo" e ha anche annunciato che il 3 dicembre si riunirà il Comitato promotore per il Giubileo nelle Marche.
Conducono nel Lazio e in Umbria le indagini dei Carabinieri di Camerino avviate a seguito della preoccupante serie di furti messa a segno nel territorio dell'Alto Maceratese. È stata rinvenuta tra Guidonia e Tivoli, infatti, l'Audi A6 utilizzata da tre malviventi per compiere un furto in una abitazione di Vallicelle, popoloso quartiere periferico della cittá ducale. La lussuosa auto, lo ricordiamo, era stata intercettata dai Carabinieri e inseguita per alcuni chilometri da una pattuglia durante un servizio di controllo. A bordo vi erano tre uomini, che però sono riusciti a fuggire. Dagli accertamenti sulla targa i Carabinieri erano tuttavia riusciti a scoprire che risultava rubata ad Arezzo. Il proprietario, a seguito del ritrovamento, è stato avvisato, ma non potrá riavere il veicolo fino quando non saranno ultimati i rilevamenti necessari. Altre due auto rubate a Camerino negli stessi giorni sono state ritrovate (e giá restituite ai legittimi proprietari) ad Amelia e a Scopoli. Ad agire, con tutta probabilitá, sono state bande di professionisti in contatto tra loro.
Non si arresta la polemica fra Regione e Conferenza dei Sindaci dell'Area Vasta 3. Romano Carancini, sindaco di Macerata e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta 3, ribadisce: "avevamo invitato tutti". Carancini affida le sue precisazioni a una nota stampa: "La convocazione per la Conferenza dei Sindaci dell'Area Vasta 3 in materia di sanità fissata per venerdì scorso è stata inviata, oltre che ai Sindaci, in primo luogo al Presidente Regionale Luca Ceriscioli il quale tiene per sè la delega alla sanità per la regione Marche.Non corrisponde al vero, dunque, che la Conferenza dei Sindaci non avesse invitato il governo regionale.La convocazione è stata fatta direttamente (e non per mera conoscenza) con lo spirito di condividere, con chi ha il compito e la responsabilità di guidare il futuro della sanità delle Marche, le preoccupazioni e la crisi che vive in particolare l'AV3.È evidente che il Governo regionale non ha ritenuto necessario presenziare e, per l'effetto, neppure avvertire l'assessore regionale del nostro territorio della convocazione per l'importante incontro.E sulla ragionevole necessità per i Sindaci che vi fosse un interlocutore politico lo esigevano proprio i temi posti all'ordine del giorno che riguardavano il riassetto dell'offerta sanitaria strutturale (ospedali) e dei servizi che il decreto Lorenzin ha sostanzialmente rivisto nell'aprile scorso e che incideranno in maniera rilevante sui i cittadini dei comuni dell'AV3.I Sindaci non intendono rispondere alla polemica innescata ma ancora una volta chiedono un confronto ed un dialogo, senza pregiudizi e con senso di responsabilità, con chi governa la sanità regionale nel rispetto della dignità istituzionale che il mandato di Sindaco impone".
Il clima mite dei giorni scorsi, prima con giornate assolate e temperature fino a quasi 20 gradi, e poi le giornate di nebbia, ma sempre con temperature sopra la media stagionale, sono destinate ad abbandonarci per lasciare il posto al gelo polare. Nei prossimi giorni, infatti, il meteo ci riserverà delle brutte sorprese con l’abbandono dell’alta pressione.Sulla Penisola italiana sono infatti attese temperature artiche, lo comunica IlMeteo.it. Un brutto risveglio a rigori dell’inverno che sia avvicina sempre di più.I cambiamenti sono attesi a fine settimana quando “l’alta pressione nel corso della mattinata di venerdì inizierà a retrocedere verso la Spagna, cacciata dall’arrivo di aria artica proveniente dal Polo Nord. L’aria polare in arrivo, difficilmente riuscirà a valicare l’altissimo arco alpino, per cui lo aggirerà ed entrerà per gran parte dalla valle del Rodano in minima parte dalla ‘porta della Bora’”. Fanno sapere da IlMeteo.it.“La differenza di pressione tra le zone estere dell’arco alpino e la pianura padana, creerà un minimo di pressione proprio sulla pianura Padana, una bassa pressione che nei giorni successivi attraverserà il mare Adriatico. Venti fortissimi di tempesta soffieranno sul Mar Ligure e Tirreno. Piogge intense e con possibili nubifragi si abbatteranno su Toscana, Lazio, Campania, Umbria e poi regioni adriatiche. Piogge inizialmente anche in Emilia Romagna e Veneto”.Sabato 21 novembre tornerà poi la neve sulle Alpi, in un primo momento a quote superiori ai 1200 m, ma poi in calo repentino nelle ore successive. La neve cadrà anche sull’Appennino, prima “dai 1200 metri, ma in forte calo fin sopra i 7/800 metri nel corso delle ore. Accumuli stimati sopra i 10/20 cm sulle Alpi, fino a 50 cm e forse più sugli Appennini”.Sarà però domenica 22 novembre la giornata in cui l’aria gelida investirà tutta Italia, con un calo drastico delle temperature anche di 15°. La notte la temperatura scenderà sotto lo zero sui rilievi e sui 0° o di poco sotto anche in pianura padana, come a Milano e Torino” Lunedì, invece, le temperature massime “si attesteranno sui 3/4 gradi sopra lo zero su molte città del Nord”.
Tocca sempre più da vicino anche le nostre terre la tragedia di Parigi di venerdì scorso. Una donna di origine romene, Nicoleta Pop, da 15 anni residente in provincia di Macerata dove ha aperto l’agriturismo Il Casolare a San Ginesio, nell’attentato ha perso la sorella e il cognato. La coppia viveva a Parigi da anni: lui, Calciu Ciprian, 32 anni, libero professionista, lei Lacrimioara Mariana Pop, 29 anni. Stavano festeggiando il loro anniversario di matrimonio al ristorante. Lasciano due figli, una di 11 anni e uno di 1 anno e mezzo, che non hanno più risorse e probabilmente dovranno fare ritorno in Romania. Toccanti e sentite le parole che Nicoleta ha scritto sul suo profilo Facebook, dettate dal dolore e dalla rabbia: “Buoni finchè non tocca a noi, perché noi non saremo mai capaci di fare una cosa così, ma loro non sono buoni, perché siamo tutti buoni fino a che non tocca a noi...”. La telefonata con cui venerdì notte è stata avvertita della tragedia l’ha sconvolta e ora è pronta per partire per Parigi dove dovrà sottoporsi allo strazio del riconoscimento ufficiale delle salme. Insieme a lei, probabilmente, partirà anche il fratello, anche lui residente da anni a San Ginesio. Dal sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti e da tutta l’amministrazione comunale le è stato inviato un messaggio di solidarietà, mentre in paese è stato proclamato il lutto cittadino. A conferma che questa ennesima, vigliacca tragedia è molto più vicina a noi di quanto si pensi.
Le Fiamme Gialle di Camerino hanno sottoposto a sequestro oltre 9000 accessori per telefonia mobile recanti marchi palesemente contraffatti delle più note multinazionali del settore, come Samsung, Nokia, I Phone ed LG. Nell'operazione è stato denunciato un commerciante originario del Bangladesh.Il controllo esperito dai finanzieri di Camerino, finalizzato al costante controllo economico del territorio e al contrasto alla commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti, ha permesso di appurare che il commerciante era intento alla vendita di numerosi articoli per telefonia mobile riportanti i loghi delle più note marche internazionali.I finanzieri sono stati attirati dal prezzo praticato dal negoziante, che era di molto inferiore rispetto a quello degli analoghi prodotti originali ed il successivo approfondimento ha consentito di constatare la contraffazione dei prodotti, tutti privi di confezione e di alcun simbolo che ne attestasse l’originalità e, di conseguenza, anche la loro non conformità alle norme imposte dal Codice del Consumo, in quanto privi del previsto marchio CE.La merce, di notevole valore commerciale, è stata sottoposta a sequestro, mentre l’extracomunitario è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica.L’abusivismo, la contraffazione ed il commercio di prodotti insicuri danneggiano il mercato, sottraggono opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole, mettono in pericolo la salute dei consumatori.Il sequestro conferma l’attenzione della Guardia di Finanza a tutela dei consumatori, delle imprese oneste e del regolare andamento dell’economia che trova, proprio nella vendita di prodotti contraffatti, una forte restrizione alle regole della libera concorrenza del mercato.
Continua la battaglia di Giovanni Torresi contro gli autovelox selvaggi, questa mattina l'ex sindaco di Pioraco ha mandato una e-mail al Prefetto di Macerata per far fronte alla situazione dei Comuni confinanti con la superstrada Civitanova-Camerino che posizionano gli autovelox nella superstrada stessa per "fare cassa.""Egregio Signor Prefetto, chi Le scrive è un comune cittadino che si sente indignato per quello che sta accadendo tutti i giorni nella superstrada 77 che va da Civitanova a Serravalle. Come Lei certamente saprà, tutti i giorni, o la polizia stradale o le polizie municipali, si "appostano" con i loro autovelox prendendo di mira tutti quegli automobilisti che per un motivo o l'altro superano il limite di velocità di 110 o addirittura in alcuni punti di 90 all'ora! Allora vorrei rivolgerle alcune domande se possibile; Ritiene giusto che un comune si apposti sistematicamente subito dopo il limite dei 110 e l'inizio dei 90 facendo multe a raffica? Ritiene giusto che alcuni comuni chiudano i loro bilanci e parliamo di milioni di euro, con i soldi di noi cittadini derivanti dalle multe sulla superstrada? Ritiene giusto che le polizie municipali, invece che prevenire dagli incidenti facendo opera di controllo delle loro strade comunali, vadano invece a fare "cassa" in superstrada? Ha mai visto una polizia municipale rilevare un incidente in superstrada? Certo di un Suo interessamento e certo che Lei è a conoscenza della sentenza del T.A.R. dell'Emilia Romagna, nella quale si vieta ai comuni di mettere autovelox fissi in superstrada, La saluto cordialmente, Giovanni Torresi" queste sono le parole pubblicato qualche minuto fa da Torresi nel gruppo su Facebook "No autovelox dei comuni in superstrada" creato appositamente per la sua battaglia dove, fra l'altro, invita gli iscritti a inoltrare a loro volta la stessa mail al prefetto.
La Compagnia “Briciole d’Arte” di Montefano ha presentato la commedia di Italo Conti, “Parcheggio a pagamento” per la regia di Sofia Bracalenti, nel terzo appuntamento della rassegna/festival "Dialettiamoci". Un argomento attualissimo, quello trattato, che non ha mancato di divertire e far riflettere il foltissimo pubblico di Caldarola presente sabato sera al teatro comunale: in una casa di riposo viene narrato un vissuto quotidiano che fra equivoci, battute, furberie e piccole cattiverie condisce la vita di ogni giorno degli ospiti di Villa Arzilla, fino ad uno scoppiettante finale inatteso e sorprendente. Molto partecipe il pubblico, che ha accolto la rappresentazione col consueto entusiasmo dispensando applausi a scena aperta a tutti gli attori; la serata si è aperta con un minuto di silenzio, proposto dai sindaci presenti, per ricordare le vittime della carneficina avvenuta a Parigi.Il prossimo appuntamento sarà per sabato 21 novembre, alle 21.15: in scena la Compagnia “In…Stabile” di Civitanova Marche, che presenterà la commedia di Filippo Cruciani “Don Erpidio” per la regia di Giorgio Gobbi. La compagnia civitanovese ritorna a Dialettiamoci, dove già ha avuto modi di farsi apprezzare e premiare. La vendita dei biglietti partirà dalle ore 19, nel foyer del teatro di Caldarola.
Beffa Matelica e Fermana stoica! I canarini in doppia inferiorità numerica riescono a centrare il 2-2 e a conservare l’imbattibilità del “Bruno Recchioni” in un match che verrà ricordato a lungo. Dopo aver sbloccato agli albori con Ficola (bravo ad incornare di testa sul secondo palo un corner di Degano), il match sembrava in discesa per i gialloblù. Già, sembrava. Tursi assegna la massima punizione e sventola il secondo giallo a Comotto per un fallo su Pesaresi prossimo ad avventarsi sulla sfera non trattenuta da Olczak nel cuore dell’area piccola. L’estremo difensore si supera sul tentativo di trasformazione della punta biancorossa, ma non riesce a scacciare la nuvoletta di Fantozzi che imperversa sul capo della Fermana. Jaconi vara il 4-3-2 spostando Ferrini al centro della difesa a far coppia con Bossa e retrocedendo Iotti in luogo del centrocampista ex Civitanovese. Degano si infortuna, dentro Urbinati al centro della difesa con Bossa, permettendo così a Ferrini di tornare in mediana. Davanti resta il solo Tascini per un 4-4-1 d’emergenza. Quel Tascini – buona prestazione - schierato per la prima volta titolare nel 4-3-3 iniziale dove spiccava Ferrini mezzala sinistra. Il Matelica fa la partita, conquista una messe di corner (il relativo computo al termine della prima frazione segna un eloquente 1-8) e occasioni, ma la porta di Olczak resta inviolata. Nella ripresa Clementi cala subito gli assi Bondi e Picci, ma paradossalmente rispetto al primo tempo è meno pungente: solo supremazia territoriale. Tascini ha finito la benzina, Bossa – autore di un ottimo esordio - è vittima di crampi, Jaconi in due minuti termina le sostituzioni a propria disposizione. Come se non bastasse si infortuna anche Urbinati. Fermana in 9. Cremona e Ferrini guidano le operazioni al centro dell’inevitabile Maginot difensiva gialloblù. Il Matelica preme. Picci pareggia e sorpassa (tap-in sul palo lungo su lancio di Borgese e colpo di testa su traversone di Bondi). La Fermana è groggy, ma viva. Molto viva. Il “Bruno Recchioni” non smette di incitare la squadra. Il Matelica prova a controllare, ma Omiccioli e C. non si danno per vinti. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti Frinconi abbatte proprio il centrocampista divenuto capitano dopo la doccia anticipata di Comotto e Tursi è risoluto nell’assegnare il rigore (nel frangente sarà espulso anche il terzino biancorosso per somma di ammonizioni). Valdes realizza e fissa il risultato finale: Fermana 2 – Matelica 2.(FOTO MASSIMILIANO SERENELLI)
Stazioni ferroviarie abbandonate, scenari da narrativa post-atomica, con la natura che riprende possesso di ciò che il ferro e il cemento le aveva portato via. Una situazione qui descritta come se fuoriuscisse dalle pagine di un lussureggiante fumetto d’avventura: ma in realtà c’è una notizia che è molto più prosaica (e discretamente interessante). Le Ferrovie dello Stato (FS) quest’anno hanno deciso di cedere in comodato d’uso gratuito migliaia di piccole stazioni in disuso. Per l’acquirente che si prende cura dei locali ceduti in comodato, l’affitto è a costo zero. Il sito ufficiale di Trenitalia parla di più di “1700 stazioni impresenziate” su tutto il territorio nazionale. Il valore degli immobili che finora sono stati dati in concessione ammonta a circa 120 milioni di euro.Non essendo più indispensabile la presenza umana, salvo che per verifiche periodiche della funzionalità dell’impianto e delle infrastrutture, le stazioni, in particolare quelle di transito situate sulla linea, sono rimaste impresenziate in un numero progressivamente crescente direttamente proporzionale al numero dei chilometri di rete ferroviaria su cui via via veniva attivato il nuovo sistema”.Il progetto è stato formalizzato nello scorso mese di settembre mediante un protocollo d’intesa tra Ferrovie dello Stato Italiane (FS), Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Csvnet (Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato) ed è finalizzato a sviluppare azioni innovative e di sostegno sociale su tutto il territorio nazionale, offrendo inoltre alle associazioni di volontariato l’opportunità di usufruire di questi spazi, che potranno diventare, in base all’accordo, spazi fruibili d’incontro e promozione del volontariato.Nella regione Marche sono presenti 32 stazioni impresenziate: 6 sulla linea Ascoli-Porto d’Ascoli 10 sulla linea Civitanova-Albacina 3 sulla linea Rimini-Ancona 5 sulla linea Ancona-Pescara. Complessivamente sono disponibili 33 appartamenti, di cui 19 occupati, per un valore a bilancio di oltre un milione e mezzo di euro. Tutte le stazioni (eccetto la stazione di S. Claudio sulla linea Civitanova - Albacina che risulta in cattivo stato e isolata) sono situate o in prossimità o centralmente rispetto all’abitato e grazie a questa posizione sono inserite nel contesto economico cittadino e collegate con altre modalità di pubblico trasporto. Tranne il caso citato, il loro stato di conservazione è più che discreto. In quattro casi sono stati avviati contatti con gli enti locali per un riuso dei fabbricati. Sono stati definiti 12 contratti quasi esclusivamente orientati all’affitto e al comodato, con prevalente finalità sociale (in tre casi a scopi commerciali). Le stazioni interessate in provincia di Macerata sono quelle di Montecosaro (stato di conservazione discreto, situata in periferia), Morrovalle (stato discreto e in periferia), S. Claudio (stato di conservazione insufficiente e isolata), Corridonia (stato discreto e in periferia), Urbisaglia (stato ottimo e centrale), Pollenza (stato buono e in periferia) e Gagliole, in uno stato discreto e isolata. L’elenco denominato “Stazioni impresenziate” è stato messo a disposizione da FS. Poiché l'elenco non risulta costantemente aggiornato, è possibile che l’associazione individui una stazione impresenziata già assegnata o non più disponibile. Per questo motivo è necessario che l’associazione eventualmente interessata, dopo aver individuato la stazione ed elaborato una prima idea progettuale, verifichi comunque la sua attuale disponibilità scrivendo direttamente al Cesvot(Centro Servizi Volontariato Toscana), che provvederà poi a trasmettere tale richiesta al referente territoriale di RFI.Nel documento di Ferrovie dello Stato, fra i 4 casi pilota nazionali viene segnalato quello di Urbisaglia - Sforzacosta."L’Associazione di volontariato “Macerata soccorso” occupa dal luglio 1997 i locali al pian terreno della Stazione di Urbisaglia-Sforzacosta, situata lungo la linea Fabriano-Civitanova Marche, a 61 km da Fabriano. L’Associazione opera nel campo della protezione civile, collabora con il “118” ed è iscritta nel Registro Regionale del Volontariato. Con l’automazione della linea e la conseguente mancanza di personale ferroviario nell’impianto, nella Stazione erano stati eliminati tutti i servizi alla clientela: informazioni, vendita dei biglietti, uso dei servizi igienici e della sala d’attesa. La struttura andava progressivamente degradandosi perché non si faceva più manutenzione ordinaria, gli atti vandalici si moltiplicavano e la Clientela stessa usava in modo a volte scorretto gli spazi di accesso. Persone senza fissa dimora, emarginati avevano qui trovato rifugio, e in genere si assisteva a un grave scadimento dell’immagine del servizio ferroviario. Nel 1995 le F.S. spendevano £. 25.000.000 l’anno per l’effettuazione delle pulizie giornaliere; nel 1996, nel quadro di una politica di contenimento dei costi, la spesa era stata ridotta a £. 3.500.000 con una frequenza di intervento settimanale dagli esiti molto insoddisfacenti. L’affidamento dei locali a “Macerata Soccorso” è stato realizzato mediante scambio di lettere d’intenti, dopo un’indagine conoscitiva svolta da Metropolis al fine di verificare in primo luogo la possibilità di affittarli a operatori commerciali, tenuto conto che la stazione è ben inserita nel contesto abitativo e quindi nella realtà economica della cittadina. Da tale indagine non era risultato interesse da parte di altri soggetti. In base agli accordi stipulati l’Associazione attualmente mantiene puliti e ben conservati gli ambienti di stazione, il marciapiede e il piazzale esterno, cura gli spazi verdi presenti nell’impianto. Si è altresì impegnata a sostenere le spese necessarie alla conservazione degli ambienti anche a seguito di eventuali atti vandalici e ad adeguarli alle vigenti norme in materia di igiene e sicurezza. Garantisce l’apertura al pubblico della sala d’attesa e dei servizi igienici, controlla il funzionamento delle obliteratrici, ne segnala gli eventuali guasti, garantisce l’agibilità dei percorsi riservati alla Clientela in caso di neve. Tra breve i viaggiatori potranno nuovamente acquistare in stazione i biglietti a fasce kilometriche (la richiesta è stata già fatta). Occupando la stazione (fatto salvo l’ambiente dove è conservata la centralina telefonica F.S. e la sala d’attesa per i viaggiatori) l’Associazione ha provveduto ad una serie di lavori quali: rifacimento dell’impianto elettrico, installazione di un impianto antifurto, allestimento di uno sportello per la vendita dei biglietti, allestimento di una cucina per fornire pasti caldi in caso di emergenza. Inoltre è stata inserita una porta taglia-fuoco e sono state montate quattro porte in alluminio per gli sgabuzzini sotto serbatoi (le porte sono state fornite da F.S.). Sono state tinteggiate le pareti e il serbatoio dell’acqua esterno, sono state ripristinate le scritte, si è ripristinato lo spazio verde e la ghiaia nei vialetti. La presenza costante di persone motivate ha invertito il processo di degrado socio-territoriale e restituito un volto alla stazione, consentendone il reinserimento a pieno titolo nella vita cittadina: non solo i viaggiatori trovano confortevole la sosta in attesa del treno, ma la popolazione è tornata a fruire degli spazi verdi, diventati meta di passeggiate per le famiglie. In occasione del terremoto che ha tragicamente colpito Marche e Umbria, a partire dal settembre 1997 l’impianto è diventato un’importante base di partenza dei soccorsi".
E’ ricoverato all’ospedale regionale di Torrette di Ancona il 52 enne feritosi gravemente, ieri durante una discesa in mountain bike mentre scendeva da Montelago verso la frazione di Agolla. L’uomo, D.A., residente a Roma e componente dei un gruppo che sta effettuando in questo week-end un corso per istruttori nazionali di mountain bike, organizzato dal comprensorio dell’alta valle del Potenza e dello Scarzito con la scuola di mountain bike Simb di Trento, non sarebbe riuscito a liberarsi dalla bici dopo una brusca frenata. Il mezzo lo ha disarcionato e fatto cadere rovinosamente a terra. Le sue condizioni, sono apparse subito gravi. Il ciclista ha battuto violentemente il capo, riportando una frattura cervicale con schiacciamento midollare. E’ stato chiesto l’intervento dell’eliambulanza, che a causa della nebbia non si è potuto levare in volto. Il ferito è stato prima trasportato in un primo momento all’ospedale di Camerino dove è stato stabilizzato e quindi trasferito in ambulanza con medico anestesista a quello di Torrette per cure e interventi immediati per evitare la perdita della sensibilità agli arti inferiori. Le sue condizioni sono gravi.
Il Comune di Colmurano è stato "visitato" la notte scorsa dai ladri. L’entità dei danni è in corso di accertamento. Probabilmente più individui, sono entrati dal portone della sala consiliare che si trova nella piazzetta di San Rocco. Hanno provato a scardinare una cassaforte, con scarso successo.L’ufficio che ha subito maggiori danni è quello della polizia municipale, dove sono riusciti a forzare un armadio blindato.Sono usciti dalla porta della sede della Pro Loco, probabilmente perché rimane più isolata, o forse perché infastiditi dall'arrivo di qualcuno.Sul posto, per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Urbisaglia.
Due giovani di Senigallia sono rimasti lievemente feriti nell'attentato al Bataclan a Parigi. Lo ha riferito il sindaco Maurizio Mangialardi: si tratta di una ragazza, raggiunta alla spalla da una scheggia o da un proiettile, che è già stata operata, e di un ragazzo che è stato medicato. I due erano insieme ad altri amici italiani.I due senigalliesi rimasti coinvolti negli attacchi sono Massimiliano Natalucci e Laura Apolloni. Natalucci dovrebbe lavorare nel settore della ristorazione e vive per lo più all'estero, a Londra, Belgrado, mentre la Apolloni ha un negozio di tatuaggi a Senigallia. Al Bataclan ci sarebbe stato anche un altro senigalliese, un cuoco, che sarebbe rimasto illeso.
E’ stata soprannominata la <Banda dell’Audi>, la gang di giovani malviventi che negli ultimi giorni ha messo a segno diversi furti e tentati altri nell’alto maceratese, riuscendo alla fine sempre a scappare malgrado i carabinieri li hanno braccati da vicino. Banda che probabilmente viene da fuori, gli indizi lasciano pensare dalla vicina Umbria, ma che conosce la zona e probabilmente ha basisti e riferimenti in zona per riuscire a dileguarsi in caso di sentirsi braccati dalle forze dell’ordine. Proprio come è accaduto nei giorni scorsi a Camerino prima e Castelraimondo poi. In entrambi i casi sono state utilizzate due potenti Audi, ma di modelli diversi: Per i fatti di Camerino del primo giorno di raid con furto messo a segno in una casa del quartiere di Vallicelle, un’Audi A6 risultata rubata ad Arezzo il 22 ottobre scorso, che è riuscita poi a sfuggire all’inseguimento dopo aver speronato anche un’auto dell’arma. Negli ultimi casi dell’altro ieri, con caccia all’uomo nella campagne di Castelraimondo conclusasi senza esito questa mattina all’alba, è stata utilizzata un’Audi A4 rubata il 20 ottobre a Treia Auto che è stata abbandonata in una via senza sbocco del quartiere Feggiani di Castelraimondo, da dove tre giovani e agili persone di statura medio alta sono riusciti a dileguarsi nelle campagne. L’auto, che in questo caso proveniva da San Severino è stata segnalata mentre si aggirava con fare sospetto nella zona residenziale dei Feggiani. Il grande spiegamento di forze, con uomini in divisa ed in borghese della compagnia dei carabinieri di Camerino e delle stazioni vicine dipendenti, ha braccato i tre fuggitivi, che però sono riusciti a fuggire a piedi. Stessa sorte per altri malviventi la sera prima a Camerino, scoperti dopo un tentativo di furto in una casa di Le Mosse, che sentitisi braccati si sono dati alla macchia, prima di rubare altri due mezzi in località Arcofiato, una Fiat Panda ed un Furgoncino, con quest’ultimo ritrovato poi ieri in provincia di Terni. Proseguono le indagini dei carabinieri, che stanno effettuando rilievi sulle auto utilizzate dai malviventi per colpire e per scappare, al fine di trovare collegamenti.
Il gruppo consiliare di minoranza "Il Girasole" del comune di Sant'Angelo in Pontano, facendo seguito alle recenti notizie di cronaca apparse su diverse testate giornalistiche locali riferite al crollo di porzione del muro di cinta del monastero Santa Maria delle Rose sito nel pieno centro storico cittadino vogliono rendere noto che prendono le distanze dissociandosi, come gran parte della cittadinanza, dalla dichiarazione rilasciata dalla Giunta Comunale nella persona del Sindaco Agostino Cavasassi che riferisce alla stampa: “non ci sono più le suore di una volta”."Il sindaco nelle sue esternazioni a mezzo stampa tratta la questione con estrema leggerezza sventolando ai quattro venti e dando per scontati illeciti che dubitiamo abbia ancora avuto modo di accertare, azzardando inoltre giudizi morali sulla comunità monastica che ci sembrano alquanto inopportuni ed avventati. Il ruolo di moralizzatore non crediamo rientri nei ruoli istituzionali di un Sindaco. Il nostro Comune è uno dei pochi che può vantare un convento di monache benedettine, per lo più giovani, provenienti dall'Italia e dal resto del mondo che testimoniano quotidianamente la loro vocazione monastica attraverso la preghiera, il lavoro, l'ospitalità, l'educazione religiosa e la partecipazione ad alcune attività parrocchiali. Inoltre dal monastero di Sant'Angelo in Pontano sono “migrate” alcune religiose portando la loro evangelizzazione in Olanda ed in Puglia. Fortunatamente è anche grazie a questo fiorente monastero ed alla sua attività svolta con la presenza di numerose e giovani monache se Sant'Angelo in Pontano è conosciuta e frequentata da numerosi visitatori e fedeli provenienti da varie parti del mondo rendendo attiva sia la vita economica che la vita sociale e, a nostro avviso, fare della sterile ed inutile ironia su questioni talmente serie sta solamente a testimoniare che purtroppo “non ci sono più i sindaci di una volta” capaci di apprezzare e valorizzare i piccoli tesori che il nostro territorio custodisce".
Questa mattina un incendio ha devastato un appartamento a Mogliano. I fatti si sono verificati intorno alle 9, quando all'improvviso, mentre una donna di 71 anni stava cucinando, ha iniziato a prendere fuoco una pentola posta sui fornelli e le fiamme si sono sviluppate per tutta l'abitazione situata in via Lorenzo Lotto, al centro della cittadina. L'anziana è riuscita fortunatamente a mettersi in salvo, ma la casa non ha avuto la stessa sorte perchè ne è uscita completamente devastata. Sul posto i vigili del fuoco che sono riusciti a spegnere l'incendio.
Da oggi fino a domenica 15 novembre torna la più ricca manifestazione autunnale di Pollenza. Tre giorni all’insegna dei buoni frutti del territorio che riempiono il centro storico di persone, musica ed enogastronomia del territorio. Si ripete la formula collaudata: vecchie cantine riaperte per l'occasione e allestite a tema autunnale all’interno delle quali sarà possibile degustare i prodotti locali rielaborati nei piatti della tradizione. Tanti saranno i punti di ristoro a disposizione dei visitatori: la Semenza, da Nicò, il Castagnaro, il Covo dei Bandisti, da Bacco, la Leopò, le Merenne, lu Sfizzittu, la Nuttola, da Paulina apriranno i battenti alle 19,30 venerdì e sabato e alle 15.00 domenica. Tra le primizie di questo periodo c’è la castagna, regina dell’autunno, ma non mancheranno polenta, ceci, salumi, dolci e buon vino. Voluta dalla Pro Loco "Corporazione del Melograno" e realizzata in collaborazione con l'AVIS, i Comitati di Quartiere e l'Associazione Carabinieri "Salvo D'Acquisto" e Benemerite, la manifestazione raccoglie il patrocinio del Comune di Pollenza. Per la qualità dei prodotti offerti e per il rispetto delle produzioni locali l'evento è inoltre inserito nel circuito "I momenti del gusto" della Provincia di Macerata. Oltre al mercatino di prodotti della terra, ci saranno assaggi e degustazioni; infine, i visitatori avranno la possibilità di conoscere il paese attraverso due visite guidate a cura della Pro Loco: domenica alle ore 16,00 presso il Museo della Vespa e il Museo Civico, alle ore 19,00 presso il teatro comunale "Giuseppe Verdi". Per quanto riguarda gli intrattenimenti musicali, sono attesissimi i tre concerti serali di Piazza Libertà: venerdì si esibirà la GTO folk'n'roll band, sabato invece sarà la volta di Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, mentre chiuderà domenica la Lennon kelly folk'n'roll band. Altre esibizioni sono previste in prossimità delle varie cantine e in forma itinerante. Un’occasione piacevole, questa, per approfondire la conoscenza del territorio, cenare in compagnia di amici e divertirsi fino a tarda notte.
La situazione delle banche italiane in crisi è grave, ma non è seria. Due episodi stanno lì a testimoniare questa affermazione. Il primo capita il 6 novembre scorso quando il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano de Vincenti, si presenta in conferenza stampa ed annuncia che il governo ha approvato due decreti per regolamentare il salvataggio delle banche in difficoltà. Le agenzie battono la notizia, tutti i giornali la rilanciano con titoli trionfalistici. Poi passano cinque ore e si scopre che non è vero niente. La notizia, semplicemente non esiste. Ci si dice che il governo ha solo esaminato i testi, ma non li ha approvati. Un dettaglio, questo, che deve essere sfuggito al pur solerte sottosegretario De Vincenti, che svolge anche la funzione di segretario del Consiglio dei Ministri e che quindi verbalizza tutto quanto. Un semplice, grossolano errore di comunicazione (adesso si dice topic fail) o una precisa strategia politica? Sospetto di più la seconda. Nel senso che il governo ha tentato il bluff e non gli è riuscito. Come si sa, la commissione europea ritiene che il salvataggio da parte del fondo interbancario possa configurarsi come aiuto di Stato ed ha già rappresentato al governo italiano questa sua indicazione. Renzi ha provato a forzare la mano per vedere quello che succedeva. Verosimilmente, in queste cinque ore, si sono messi in moto gli sherpa tra Roma e Bruxelles che, alla fine, hanno dato lo stop. Da lì il contrordine compagni. Bisogna ricominciare da capo…Passiamo al secondo episodio: un giornale locale on line pubblica la notizia secondo cui il direttore generale di Banca Marche avrebbe presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona contro chi ha prospettato, attraverso articoli di stampa, blog e social network, scenari devastanti, infondati e pure datati quali il fallimento della banca o inesistenti pericoli per i correntisti. La procura della repubblica dovrebbe indagare sul contenuto e sull’origine di queste errate informazioni. Il contenuto di queste presunte calunnie è facilmente reperibile on line e basterebbe leggerle per giudicarle. Quanto all’origine, qui viene il bello. Perché tutte fanno riferimento alle dichiarazioni di Salvatore Maccarone, presidente del fondo interbancario di tutela dei depositi. Cosa è accaduto? E’ successo che il 27 di ottobre questo Maccarone qui (absit iniuria…) si è recato, in audizione, in sesta commissione al Senato e, a differenza dei suoi colleghi dell’ABI, di Bankitalia e del Credito Cooperativo – i quali si sono presentati con una puntuale ed avveduta relazione scritta – ha parlato a braccio. Mentre tutti i commissari lo guardavano come la mucca guarda il treno, Maccarone paventava scenari catastrofici quali le fughe dagli sportelli ed il rischio sulle liquidazioni dei depositi. Tanto che la sera stessa ha dovuto provvedere a precisare e smentire quanto aveva poco prima affermato davanti alle telecamere impietose del Senato della Repubblica. Ma adesso arriva il colpo di scena. La notizia dell’esposto in procura da parte di Banca Marche non c’è. Non esiste ufficialmente. L’ufficio stampa di Banca Marche non la riporta. Come non la riporta nessuna altra agenzia. Si tratta di una semplice indiscrezione che Banca Marche non conferma, né smentisce, in quanto sarebbe frutto di una comunicazione interna – in teleconferenza - del direttore generale con i capi area dell’istituto bancario. E tuttavia, nell’articolo, non si usa il condizionale come si fa, solitamente, in questi casi. Il punto è che vera o meno, essa notizia viene pubblicata come certa e chi volesse fare un post o scrivere qualcosa su Banca Marche è mezzo avvisato. Soprattutto se si tratta di promotori finanziari di banche concorrenti o di private banker…Non so a voi, ma a me, queste condotte, paiono quantomeno strane.