TradeMachines, compagnia berlinese fondata nel 2013, ha lanciato il suo servizio in Italia lo scorso Marzo, forte di una radicata presenza sul mercato in più di 50 paesi. L'offerta dell'azienda spazia da macchine industriali ad attrezzatura agricola, nonché utensili e macchinari per la lavorazione di legno, metallo e materie plastiche.Una sola piattaforma per macchinari in vendita da tutto il mondoL'italia è sicuramente un mercato interessante per l'azienda, con un potenziale di crescita estremamente ampio. Il fondatore dell'azienda Heico Koch, notando la mancanza in rete di un motore di ricerca che raccogliesse tutte le offerte per macchinari usati, decise di aprire un portale online che permettesse agli acquirenti di confrontare e valutare tutte le inserzioni presenti in rete. L'Italia si presta benissimo a questo modello e l'apertura nel belpaese rappresenta un passo fondamentale nella storia dell'azienda.Gli acquirenti possono comparare le offerte, i rivenditori possono ampliare il proprio mercatoTradeMachines si preoccupa di ricercare tutte le aste presenti sul web, ordinarle per tipo di macchinario e creare un profilo ben strutturato per ogni macchina. Gli utenti del sito possono confrontare i prezzi, mentre i rivenditori hanno l'opportunità di allargare il numero di clienti. Come afferma lo stesso Heico Koch "In Italia molte aziende hanno bisogno di crescere e per farlo hanno bisogno di migliorare le strutture le proprie attrezzature ottimizzando i costi".TradeMachines connette acquirenti e rivenditori in maniera pratica e veloceDal suo lancio, l'azienda è cresciuta rapidamente in un mercato le cui vendite annuali sono di circa 380 miliardi di euro, con un aumento del 40% all'anno. In Europa TradeMachines cataloga il 30% di tutte le aste per macchinari industrali usati. La piattaforma ha fatto in modo che venissero effettuate vendite per un totale di circa 4.8 miliardi di euro. Il fatturato è generato direzionando potenziali acquirenti ai siti dei rivenditori, usando un modello simile a quello dell'advertising su Google.
Continua a far discutere la questione legata alla nascita dell’Ospedale Unico nelle Marche, e a quale debba essere il territorio indicato per quest’ultimo. Un progetto a lunga scadenza, che dovrebbe andare in porto tra circa 20 anni, e che inevitabilmente ha diviso le opinioni dei cittadini tra chi vede la questione come una necessità da affrontare il prima possibile e chi, viceversa, preferirebbe concentrarsi sulle tante impellenze che attanagliano la sanità oggi.Si è spesso parlato della questione in riferimento alle candidature delle varie strutture a Ospedale Unico Marche nord; sono tante le amministrazioni locali che, da ogni parte della regione, si stanno proponendo. Il tutto perché attualmente si lavora su 3 strutture, con inevitabile dispersione di risorse; mentre concentrare tutto in un unico ospedale avrebbe impatto positivo come funzionalità ed economicità.Così, mentre il presidente della Regione ha continuato a ribadire, anche nel corso dell’estate, di non aver ancora scelto il sito per la realizzazione dell’Ospedale Unico, le varie amministrazioni territoriali vanno avanti a sfidarsi per ottenere questo ruolo.Nelle ultime ore, come dicevamo, si sono alzate voci anche autorevoli che hanno richiamato a una maggiore attenzione a quanto sta accadendo oggi nella sanità locale; non a quanto avverrà tra 20 anni.L’ultimo richiamo in ordine di tempo è arrivato dall’ex sindaco di Camerino e presidente della federazione del Partito Socialista di Macerata, Dario Conti. Secondo il quale gli amministratori sarebbero distratti da queste schermaglie per una struttura prevista tra 20 anni, mentre intanto ci sono criticità evidenti riguardanti la sanità locale, che sta vivendo un periodo delicato.Nelle ultime settimane la regione Marche ha introdotto novità importanti, come la possibilità di ricevere cure a base di cannabis e farmaci cannabinoidi e di impiegare l'olio di CBD in campo curativo.Una novità attesa da tempo, da circa 3 anni, e diventata realtà con l’approvazione della legge regionale n.1/2013. Una normativa che consentirà ora cure gratuite a base di cannabis terapeutica per le patologie ammesse. Aspetto importante ma che non cancella altre criticità del sistema sanitario regionale; come il piano delle reti cliniche, che dovrebbe essere ridisegnato. O come le lunghe liste di attesa per esami diagnostici, che spingono i malati a recarsi in altre regioni.In definitiva, tante questioni impellenti e assolutamente attuali che, agli occhi dell’ex sindaco di Camerino, vengono prima della questione Ospedale Unico.
Il responsabile della Protezione civile regionale, Cesare Spuri, ha inviato oggi una nota ai sindaci dei comuni delle province di Fermo e Macerata per convocare rispettivamente due riunioni in cui valutare le diverse problematiche implicate dal terremoto.“Già da sabato – commenta l’assessore alla Protezione Civile – Angelo Sciapichetti – sono stati avviati i sopralluoghi su tutto il territorio regionale interessato dal sisma. L’attenzione si concentra sulle scuole e sulle strutture comunali. Se l’Ascolano ha ricevuto i danni più ingenti, anche molti comuni del Maceratese e del Fermano hanno riportato conseguenze di rilievo, anche sul patrimonio architettonico. Per questo il dirigente del Dipartimento di Protezione civile della Regione Marche, Cesare Spuri, avvierà in accordo con i sindaci interessati la valutazione delle criticità da affrontare. Il pieno coinvolgimento dei sindaci del territorio è prioritario per realizzare interventi mirati, rapidi ed efficaci”. Per giovedì 1° settembre è previsto l’incontro con i sindaci del Maceratese e per domenica 4 con quelli del Fermano.
La Recanatese saluta la Coppa Italia, sconfitta ai calci di rigore sul campo della Jesina. Al Carotti si son viste due squadre in salute che ci tenevano a fare bene e ne é scaturita una bella partita che ha regalato emozioni al pubblico presente sugli spalti.Nella prima frazione di gioco sono stati gli ospiti a creare di più. Al 12' Villanova ha sul sinistro una ghiotta occasione, ma la sua conclusione da ottima posizione (su preciso assist di Cianni) viene respinta da Niosi. Altra occasione per passare in vantaggio al 27' con Falco che, sempre su imbeccata di Cianni, schiaccia di testa a pochi passi dal portiere Niosi che respinge. Al 31' al termine di un'azione insistita da parte dei giallorossi, D'Angelo si procura il rigore che Fioretti trasforma con freddezza. A pochi istanti dal riposo il '98 Papavero entra in area e con un diagonale di sinistro centra la parte esterna del palo.Nella ripresa partono forte i padroni di casa che al 9' ed al 10' collezionano due occasioni limpide. Nel primo caso il sempre ottimo Falco salva sulla linea un pallonetto di Bontà, nel secondo Shiba da pochissimi passi colpisce di testa mandando la palla addosso a Liotti che d'istinto respinge. Al 13' la Recanatese potrebbe chiudere i giochi con Miani che su assist di Tomassetti manca la deviazione vincente dalla breve distanza. La Jesina spinge e va vicina al pari prima con Trudo che centra il palo esterno, poi con Bontà che di testa in tuffo manca la porta. Ma al 36' Villanova da a Miani una palla d'oro ma il centravanti giallorosso sbaglia il diagonale. Recanatese ancora pericolosa al 44', Villanova fa la barba al palo con un rasoterra dal limite. Poi, in pieno recupero, Shiba stacca in area e manda la palla sul palo più lontano dove Liotti non può arrivare.Si va ai rigori che, a differenza della gara con il Castelfidardo una settimana fa, non sorridono ai giallorossi. Trasforma solo Miani, sbagliano Angelilli, Falco e Cianni. La Jesina va avanti, alla Recanatese riparte dalla buona prestazione (pur con diverse defezioni su tutte Patrizi e Mordini) mordendosi i gomiti per non aver capitalizzato le diverse palle gol costruite.IL TABELLINOJesina: Niosi (29’st Bolletta), Compagnucci, Anconetani(30’st Carnevali), Cardinali, Tafani, Di Natale, Proesmans, Censori(1’st Bontà), Shiba, Trudo, Cameruccio. A disposizione:Sassaroli, Serantoni, Pierandrei, Rossini, Piersanti, Bellucci. Allenatore:Roberto VagnoniRecanatese: Liotti, Tomassetti, Rinaldi, Falco, Cianni, Dominici, Papavero(3’st Vogli), Lauria(20’st Angelilli), Fioretti, D’Angelo (8’st Miani), Villanova. A disposizione: Azzolini, Conocchiari, Campione, Garcia, Perpepaj, Cimadamore. Allenatore: Matteo PossanziniArbitro ed Assistenti:Bertozzi (Cesena); Marrollo, Colonna (Vasto)Marcatori: 32′(rig.) Fioretti, 47’st ShibaAmmoniti:Shiba, Dominici, Compagnucci, Proesmans, Cianni, Cameruccio, LiottiEspulsi:Corner:5-5Min. Recupero:2’p.t.- 4’s.t.Prima dell’inizio della gara è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime del sisma del centro Italia
Se la Juventus è tornata dalla trasferta dell'Olimpico con i tre punti desiderati, ai primi posti della speciale classifica della solidarietà vanno annoverati anche i suoi tifosi. Prima della partita, infatti, i rappresentanti del club doc siciliano "Gaetano Scirea" di Santa Lucia del Mela (in provincia di Messina) hanno consegnato agli omologhi dello Juventus Club "Treia" circa 70 pacchi contenenti beni di prima necessità da distribuire alle famiglie colpite dal sisma del 24 agosto.Dopo i contatti dei giorni scorsi tra i rispettivi presidenti, Benedetto Merulla e Sergio Calamante, la spedizione si è compiuta con la collaborazione dei canali ufficiali predisposti dalla Protezione civile. In questo caso con il gruppo "Macerata Soccorso", favorito dal fatto di annoverare tra i suoi coordinatori l'operatore-tifoso Adoriano Ippoliti. Al ritorno da Roma, nella notte tra sabato e domenica, i supporter bianconeri (presente anche lo Juventus Club Cingoli) si sono uniti ai volontari per smistare i beni raccolti da depositare in vista di una prossima distribuzione nei territori interessati. Lo Juventus Club di Santa Lucia del Mela è stato fondato nel 1984 da Sergio Burrascano, Carmelo Genovese e Giuseppe Mandanici. Come nel caso di Lazio-Juve, il club vanta l'organizzazione di abituali trasferte per seguire la Vecchia Signora in tutta la Penisola. Da qui l'amicizia con lo Juventus Club Treia (nato nel 2010), tra i più attivi nelle Marche, entrambi non nuovi a iniziative di solidarietà. Il tifo, troppo spesso strumentalizzato in senso negativo, si mostra ancora una volta strumento di condivisione, nella gioia delle vittorie calcistiche ma anche nel dolore di un evento così terribile come quello i giorni scorsi nel Centro Italia. Dimostrazione di come lo sport unisca e possa cancellare ogni distanza geografica.
L'intervista alla nostra redazione ha fatto il giro d'Italia. E non gli sono state risparmiate critiche. "Se lo sapevi, allora perchè non ci dici dove sarà il prossimo terremoto...": questo in linea di massima il tenore dei commenti critici, che sono arrivati in misura nettamente inferiore invece ai complimenti per la sua attività di studioso, geologo e sismologo. Il responsabile della sezione di Geologia dell’Università di Camerino Emanuele Tondi, allora, specifica ancora di più la situazione rispetto a quanto già dichiarato l'altro giorno, proprio nei giorni in cui sta effettuando insieme ai colleghi dell'Università di Camerino, sopralluoghi e ricerche nei posti devastati dal sisma del 24 agosto.Innanzitutto, in merito alla prevedibile durata dell'attuale sciame sismico dice che "La durata è variabile perché ci sono tantissime condizioni che possono incidere su di essa ma se mano a mano i terremoti continuano a scemare di magnitudo e di frequenza potrà durare ancora una settimana o due approssimativamente".Scendendo invece nel particolare, a domanda precisa "Dove ci sarà il prossimo terremoto?", Tondi non si tira indietro. "Le faglie hanno un certo comportamento meccanico e fisico e nel momento in cui si attivano determinano un incremento degli sforzi lungo la loro direzione. Nel 2009 le faglie a nord dell’Aquila erano state caricate dal terremoto stesso dell’Aquila sia da sud che da nord, dal precedente terremoto di Colfiorito, tra l’Umbria e le Marche, per cui era prevedibile che in futuro si sarebbero riattivate le faglie situate tra Amatrice e Norcia e non quelle dell’Aquila o di Colfiorito. Nel momento in cui si conoscono le faglie si sa anche la magnitudo massima possibile e poi, facendo un’analisi dell’evoluzione spazio – temporale dei terremoti avvenuti nel passato, è possibile prevedere dove ci sarà, con grande probabilità, il successivo. La zona più a rischio è chiaro che non può essere L’Aquila né la zona tra Norcia ed Amatrice né Colfiorito, poiché lì si è già verificato; sarà quella più a nord, tra Norcia e Colfiorito".Gli scettici e i dubbiosi sono serviti: speriamo che quanto previsto dal professor Tondi accada quanto più lontano possibile nel tempo. Ma nel frattempo, speriamo anche che queste parole non rimangano inascoltate.A confermare le teorie di Tondi, anche la Commissione Grandi Rischi, secondo la quale "Ci sono tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità in corso che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e “hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo”, tra 6 e 7, quindi di intensità pari ed oltre quella registrata nella notte tra martedì e mercoledì nel Reatino e nell’Ascolano. Queste aree “identificano possibili futuri terremoti nella regione già colpita dagli eventi degli ultimi anni”. I tecnici dell’area geologica e sismica del Dipartimento della Protezione civile hanno chiarito che le tre aree sono quelle di Monte Gorzano, che si trova all’interno dei Monti della Laga e a cavallo tra Abruzzo e Lazio, al confine fra la provincia di Teramo e quella di Rieti; quella del Monte Vettore, che e’ il rilievo montuoso piu’ alto del massiccio dei Monti Sibillini, appartenente al comune di Montemonaco, provincia di Ascoli Piceno, e quella di Montereale, nella provincia de L’Aquila.La parole della Commissione Grandi Rischi devono essere da monito per chi governa e governerà questo Paese: "La Commissione Grandi Rischi rileva che nelle prime 36 ore la sequenza ha seguito il decorso tipico delle sequenze sismiche appenniniche, con un numero relativamente alto di scosse di assestamento. Tuttavia, altre volte nel passato le sequenze sismiche di questa regione hanno avuto una ripresa o si sono propagate alle aree limitrofe, ad esempio per gli eventi del 1703 (con due eventi di magnitudo quasi 7 a distanza di un mese) e del 1639 (con una distribuzione dei risentimenti simile a quella della scossa del 24 agosto scorso). La Commissione Grandi Rischi non manca di rilevare poi che come emerge dalle prime risultanze dei danni provocati dal terremoto di mercoledì “le criticità sono legate alle vulnerabilità tipiche delle varie tipologie edilizie storiche presenti non solo in questa zona, ma anche in buona parte d’Italia”. Si tratta di “vulnerabilità ben note, collegate in gran parte a carenze costruttive originarie ma anche a scarsa manutenzione ed alla trasformazione degli edifici nell’arco del tempo”. L’esperienza dei terremoti passati ha dimostrato che “e’ possibile aumentare considerevolmente la sicurezza, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane, anche con interventi di miglioramento sismico limitati e localizzati, accompagnati da una adeguata manutenzione”. Di qui la raccomandazione di “intensificare l’azione delle amministrazioni pubbliche al fine di velocizzare e completare i programmi già avviati per la valutazione della vulnerabilità e la riduzione del rischio sismico nell’intera regione, con particolare attenzione agli edifici strategici e rilevanti, e di incoraggiare i proprietari a valutare la vulnerabilità sismica delle proprie abitazioni e ad intraprendere le azioni migliorative conseguenti”. Un appello quindi a mettere mano alla materia edilizia, intendendo con questo il rafforzamento della protezione antisismica.(nella foto il professor Emanuele Tondi ad Accumoli)
Festa grande in casa Sernani. Ieri Allegra, farmacista e figlia del noto agente pubblicitario Stefano, si è unita in matrimonio all'ingegner Michele Avaltroni.La cerimonia nuziale si è svolta nello splendido scenario dell'Abbazia di San Claudio.Al termine, gli sposi sono stati salutati dai parenti e da tantissimi amici a Villa Castellani di Mogliano in una serata di grandissima festa e... inevitabilmente allegria.Ad Allegra e Michele i migliori auguri da parte della redazione di Picchio News.
Il Circolo vegetariano VV.TT. di Treia ha ricevuto una lettera aperta da Gianluca Lalli, un terremotato di Amatrice, cantautore poeta, "che abbiamo conosciuto personalmente, nel settembre dello scorso anno, e l'abbiamo trovato persona degna di fiducia. Crediamo che il suo appello e le sue richieste siano ragionevoli e pertanto le divulghiamo per opportuna conoscenza" dice Paolo D'Arpini.Spassionatamente, da un uomo che diffida dalle istituzioni (e dopo l’ennesima strage direi che la mia diffidenza è ben motivata) consiglio di soprassedere nell’inviare aiuti indiscriminatamente.Giacché le frazioni coinvolte dal terremoto sono minuscole e ci sono solo poche centinaia di abitanti per frazioni (esclusa Amatrice che è un po più grande) e ad ogni modo tra noi ci si conosce tutti per nome e si sa quali siano le condizioni e le necessità reali di ognuno…Comunico che ci sono e si formeranno piccoli comitati interni ai villaggi dove volendo con calma senza fretta tra qualche tempo potrete versare il vostro contributo sicuri che i soldi arrivino nelle mani giuste e non nelle mille associazioni spuntate a macchia d’olio in questi giorni oppure nelle mani dei soliti enti più grandi ma non per questo più credibili…Per quanto riguarda invece gli altri tipi di aiuti, quando il sipario della messa in scena tra qualche giorno sarà terminato e l’ENTE che gestisce ora le operazioni non sarà più così efficiente o pignolo e ci DIMENTICHERANNO come da prassi avremo bisogno reale di TUTTO e allora potrete venire con i vostri furgoni e portare qualsiasi cosa sia utile e vedrete coi vostri occhi la realtà che non è quelle delle parate politiche o la verità della televisione e così potrete esser sicuri di aver fatto qualcosa di concreto senza rimanere col dubbio di essere stati INGANNATI come sempre.Io conosco personalmente chi può essere referente nei vari campi.Concludo dicendo che il PAPA piuttosto che benedire con la solita Ipocrisia potrebbe girare l’8 x1000 ai bisognosi e piantarla di predicar bene e razzolare male. LA FACCIA SIMPATICA NON BASTA …..Inoltre facciamo pressione, con lettere e messaggi sul governo di Renzi (che finora ha stanziato appena 50 milioni, bruscolini per quello che è successo) affinché garantisca una ricostruzione efficiente ed una assistenza adeguata a chi ha perso tutto con il terremoto.Gianluca Lalli
A seguito dell'emergenza terremoto, per le regioni Marche, Umbria e Lazio, l'Alzheimer Uniti Italia mette a disposizione il numero di telefono 0733 1870545 (a cui sono collegate automaticamente diverse altre linee) per i familiari o gli operatori delle case di riposo che avessero necessità di supporto o consiglio.
Sono state 49 le scosse di terremoto di magnitudo pari o superiore a 2 che si sono susseguite dalla mezzanotte di oggi alle 10 di questa mattina.Tre quelle avvertite distintamente anche in provincia di Macerata: una alle 7.16 di magnitudo 3.1, alle 8.13 di magnitudo 2.9 e alle 8.37 di magnitudo 3.4. Dopo il terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente 1820 eventi: 115 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 11 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) avvenuto il 24 agosto con alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Dalle 18.00 di ieri (ora dell’ultimo aggiornamento) gli eventi di magnitudo maggiore di 3.0 sono stati 4; il più forte è quello delle ore 23:31 italiane di magnitudo ML 3.4 a 5 km da Amatrice.
Solidarietà senza confini. Sarah è una ragazza canadese di Vancouver. Studia all'Università di Macerata nell'ambito dell'Erasmus insieme ad altri ragazzi canadesi, tutti molto colpiti dalla tragedia del terremoto. Così, hanno deciso di fare qualcosa per dare una mano alla gente che, di fatto, in questo periodo li sta ospitando.Nella sede di Macerata Soccorso questo pomeriggio è arrivato un pacco con all'interno dei sacchi a pelo e generi alimentari insieme a una cartolina di Vancouver firmata da Sarah Burn e indirizzata alle persone colpite dal terremoto. "Che la pace sia con voi" scrive Sarah, "sono triste perchè avete perso le case e le città. Spero non accada mai più. Con amore Sarah". Un gesto di grande rispetto verso il territorio che la sta ospitando, così profondamente ferito dal terribile sisma dei giorni scorsi.
Il calcio che unisce e non divide. Il calcio della solidarietà. Il calcio dal cuore grande. Tifoserie rivali da sempre unite dal dolore straziante per le vittime del terremoto si sono ritrovate ai funerali che si sono svolti oggi ad Ascoli. C'erano gli ultras di Ancona, Ascoli, Samb con le loro delegazioni, insieme e vicine in un momento di grande commozione che ha allontanato antiche e storiche rivalità in un abbraccio collettivo.Prima del funerale, i ragazzi di Ancona, Samb e Civitanovese avevano incontrato gli ultras dell'Ascoli per consegnare materiale e beni di prima necessità da indirizzare alle vittime del terremoto. Poi tutti insieme hanno portato una corona di fiori e partecipato alle esequie ufficiali nella palestra di Monticelli.(foto da Ascolinews.it)
Anche l’ultimo Dipartimento di Scienze della Terra scomparirà dal territorio marchigiano”. E’ profondamente addolorato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, nell’annunciare la notizia. “Dopo l’Università di Camerino anche l’Università di Urbino si appresta a chiudere il suo Dipartimento di Scienze della Terra (Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente) per dar seguito – ha proseguito Graziano – a quanto previsto dai rigidi limiti della Legge Gelmini circa la numerosità dei Dipartimenti di uno stesso Ateneo. Infatti il Senato accademico dell’Università di Urbino, nell’ambito della riorganizzazione dei Dipartimenti, vorrebbe passare da 8 a 6 Dipartimenti. E quale sarà il Dipartimento a scomparire? Proprio quello di Scienze della Terra, nonostante i suoi 21 docenti dell’area scientifica 04 (Scienze della Terra) ed una offerta formativa completa di primo e secondo livello. Così come qualche anno fa è toccato al Dipartimento di Scienze della Terra di Camerino dove negli ultimi 10 anni, a seguito di 5 pensionamenti, non è stata fatta mai una nuova assunzione. In più il corso di laurea in Scienze della Terra è stato costretto a trasformarsi in un corso di laurea interclasse in Scienze geologiche, naturali ed ambientali”. Eppure proprio nelle Marche non manca nulla, dall’erosione costiera al rischio terremoti, dalle alluvioni alle frane.Forte la denuncia di Graziano: “Mentre a Roma si approva la legge che prevede il sostegno alla ricerca con risorse finanziarie del Ministero dell’Ambiente e misure per rafforzare la presenza dei Dipartimenti di Scienze della Terra nel sistema universitario, sono le stesse Università a sopprimerli. La recente legge nazionale ha invece incluso le Geoscienze tra le aree disciplinari di particolare interesse nazionale e comunitario, che dovranno godere di risorse dedicate per sostenere le immatricolazioni attraverso il Piano Lauree Scientifiche, prevedendo inoltre un programma di borse di studio a favore degli studenti che si iscriveranno ai corsi di laurea in Scienze geologiche. Ma nelle Marche, dove la tradizione geologica ha da sempre rappresentato un punto di riferimento nel panorama nazionale, ecco scomparire proprio il Dipartimento di Scienze della Terra”.“La relazione al Parlamento della «Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico» ricorda che il 69% di tutte le frane presenti in Europa sono in Italia, distribuite su 5.708 comuni italiani.La riforma Gelmini, che prevede l’accorpamento e il taglio di molti Dipartimenti nelle Università – ha continuato Graziano – ha cancellato quasi due terzi dei dipartimenti di Scienza della Terra. Il risultato è che prima del 2009, 22 università avevano dei Dipartimenti di Scienze della Terra, oggi solo 8. In Italia la situazione è davvero preoccupante. Tra corsi che scompaiono perché i loro docenti che vanno in pensione e che nessuno sostituisce, tra dipartimenti interi che sono finiti nel tritacarne della riforma, quel che resta è davvero poco. Si può studiare in una delle 8 università dove i dipartimenti di Scienza della Terra sono sopravvissuti e sperare che non troppi corsi siano scomparsi oppure ci si può accontentare della Geologia che viene insegnata nelle altre università dove tutto quello che si potrà ottenere sarà una laurea frutto di un accorpamento e, quindi, diluita da esami di altre discipline scientifiche, mentre scompaiono le materie di geologia applicata”. “Mentre Roma approva leggi per la Geologia, localmente si chiude nonostante la grave fragilità del territorio italiano. Lo dice il sito ufficiale della Protezione civile: «L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio – ha dichiarato Piero Farabollini , geologo marchigiano e Consigliere Nazionale – e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante. La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive… ». Lo urla da anni il Consiglio Nazionale dei Geologi: “L’Italia è un Paese MORFOLOGICAMENTE FRAGILE perché è GEOLOGICAMENTE GIOVANE: intensa attività sismica e vulcanica; continui e ricorrenti fenomeni erosivi (frane, alluvioni, valanghe, ecc.) che si verificano con tempi di ritorno sempre più brevi e dopo poche gocce d’acqua. Ma l’Italia è anche un Paese ANTROPICAMENTE malato: urbanizzazione selvaggia; scellerato consumo del suolo; disboscamenti senza programmazione; quartieri costruiti negli alvei; disprezzo e violazione di ogni norma di pianificazione; rinvii di spese indispensabili; taglio progressivo dei fondi per il rischio idrogeologico.
Questa mattina presso la sala operativa unificata permanente della Protezione civile regionale si è fatto di nuovo il punto della situazione. Ha coordinato i lavori Matteo Giordano. La fase di prima emergenza è ormai terminata e prende avvio l’attività di recupero delle masserizie della popolazione sfollata.Da domani a mezzogiorno sarà in funzione a Rieti la direzione comando e controllo (Dicomac), ossia il comitato operativo della Protezione civile nazionale distaccato sui luoghi del terremoto. All’interno della nuova sala operativa ci saranno postazioni delle strutture di protezione civile delle quattro Regioni coinvolte (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Dal punto di vista della gestione sanitaria la situazione si va normalizzando. Sono stati disattivati i posti medici avanzati e cinque ambulanze vanno a rafforzare il servizio di 118 ordinario (una a Borgo di Arquata del Tronto, una nella frazione di Pescara del Tronto, due ad Arquata del Tronto e una nella zona rossa a servizio dei soccorritori). I campi tenda verranno quindi assistiti dai medici di medicina generale, oltre che dal servizio h24 garantito da un’ambulanza con medico a bordo.Da domani, con presidio ad Acquasanta Terme, verrà inoltre garantita anche la distribuzione di farmaci omeopatici, grazie alla collaborazione con il centro di medicina integrata dell’ospedale di Pitignano e l’assessorato alla Sanità della Regione Toscana. Da oggi è assicurato anche il servizio veterinario mediante ambulanza della Croce Gialla di Ancona, localizzata a Pescara del Tronto e una postazione fissa con personale regionale, presso la sala operativa integrata di Ascoli Piceno. Stabili le forze in termini di uomini e mezzi in campo di Vigili del Fuoco (circa 400 unità) e Corpo Forestale dello Stato (circa 35), mentre il Soccorso Alpino rimane nei luoghi del sisma con un presidio di quattro operatori a Pescara del Tronto.Rafforzata la presenza di Carabinieri, che raggiungono ora le 300 unità (230 dalle Marche e 70 dalla Puglia), mentre la stazione dei carabinieri di Arquata del Tronto è stata trasferita in un modulo abitativo dedicato, vista l’inagibilità della locale caserma. Continua l’attività di volontariato con risorse stabili, grazie alle quali vengono quotidianamente serviti 600 pasti a pranzo e cena, mentre è prevista anche la somministrazione di alimenti per celiaci. L’Anas ha confermato la situazione della viabilità ossia la normale transitabilità della Salaria, in cui insistono cantieri anche a causa di alcune frane avvenute questa notte e che obbligano a sensi unici alternati. L’utilizzo della strada statale 685 è confermato solo per i mezzi di soccorso.
La solidarietà verso chi ha perso tutto varca i confini nazionali e arriva anche dal mondo del calcio. Anche in Bundesliga, il massimo campionato tedesco, prima dell'inizio delle partite sono state ricordate le vittime del sisma nel Centro Italia con un minuto di silenzio. Esposto, durante l'incontro Bayern Monaco - Werder Brema, uno striscione con un pensiero in lingua italiana: "Vicini al popolo delle Marche, Umbria e Lazio".
A seguito del sisma, la terra si è letteralmente aperta lungo uno dei sentieri che portano al Lago di Pilato, nel tratto Forca di Presta -Vettore. Una situazione di pericolo che induce gli esperti a lanciare l'appello: massima attenzione. Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking sconsiglia "di andare al Lago di Pilato finchè non si è calmato lo sciame sismico e i tecnici addetti non hanno verificato la sicurezza dei sentieri ufficiali".Anche ieri, gli esperti avevano consigliato vivamente di non andare ai Laghi di Pilato o sulle Creste meridionali dei Sibillini fino al termine delle scosse che si stanno ripetendo ormai da giorni per il forte rischio di caduta massi e della formazione di micro colate di ghiaia e rocce sciolte, dopo ogni scossa di assestamento. Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking consiglia di evitare assolutamente queste zone, definite a più alto rischio: 1- TUTTA LA VALLE DEL LAGO DI PILATO; 2- CRESTE DEL VETTORE E DEL REDENTORE; 3- TUTTA LA VALLE DI FOCE DI MONTEMONACO; 4- CRESTE DEL MONTE SIBILLA; 5- GOLE DELL'INFERNACCIO; 6- MONTE PRIORA; 7- GOLE DELL'ACQUASANTA DI BOLOGNOLA; 8- GOLE DEL FIASTRONE; 9- STRADA DEL FARGNO IN PARTICOLAR MODO VERSO BOLOGNOLA; 10- STRADA DEL MONTE SIBILLA.
Il cane è sempre il miglior amico dell’uomo e, in occasioni come quella che stanno vivendo le zone colpite dal sisma, il cane è il più grande aiuto dell’uomo per salvare vite umane.Da Macerata sono partite tre unità cinofile dei vigili del fuoco: Roberto Ramaccini con il suo border collie Gaston, Fabio Morbiducci e il pastore tedesco Hero e Dante Mariucci con Marley che è un labrador. La prima coppia è andata ad Arquata, mentre le altre due sono state convogliate a Pescara del Tronto. Un‘esperienza che a livello umano ti cambia totalmente la visione della vita, ti ridimensiona la scala dei valori e ti lascia un segno indelebile nella mente. Come in molti testimoni hanno dichiarato “Non si può comprendere se non si è vissuto, non si può raccontare a parole”.La conta dei morti continua a salire, un dato che sembra non arrestarsi, ma che sarebbe stato ancora più elevato se non ci fossero stati i nostri eroi a quattro zampe. Insostituibili nella ricerca della vita sotto le macerie. Trovare le persone per loro è un “gioco”, poiché durante il periodico addestramento e le simulazioni periodiche, ogni volta che il cane trova la persona viva viene ricompensato o con qualcosa da mangiare o magari con la sua pallina preferita. Non sanno di essere indispensabili e che in loro è riposta tutta la speranza di chi non avendo più nulla di materiale vorrebbe almeno avere ancora i propri cari vicini.Il rapporto tra il cane e il padrone deve essere inscindibile, il conduttore deve interpretare i comportamenti del suo “fido collega”: quando si avvicina alle macerie, ci gira attorno, scodinzola e soprattutto continua a fiutare vicino al terreno e poi abbaia questo significa che sotto c’è qualcuno che ancora respira. Anche in queste ore drammatiche, grazie alle unità cinofile, molte persone sono state trovate e continueranno nei prossimi giorni il loro lavoro per garantire la sicurezza dei soccorritori che magari possono finire, anch’essi, sotto le macerie.L’opera di ricerca dei cani è fondamentale nei primi tre giorni, dopodiché (confermato da studi statistici) per loro fiutare qualcuno diventa difficile, vivo che morto, sia per il cambiamento di odori sia perché il cane respira tanta polvere. I nostri agenti pelosi arrivano dove i soccorsi umani non possono arrivare perché metterebbero a repentaglio anche la loro vita e soprattutto possono fiutare una persona fino a 5 metri di profonditàI cani da soccorso vengono presi da piccolissimi e vivono con il proprio conduttore perché tra i due si deve creare una simbiosi tale che uomo e animale devono parlare la stessa lingua. Nel periodo dell’addestramento fino al brevetto le spese per il cane sono tutte a carico del proprietario. Dopo circa due anni raggiunto il brevetto lo Stato provvede al sostentamento e alle spese veterinarie fino alla fine dell’attività che dura non più di dieci anni.Le Marche sono state una delle ultime regioni in Italia ad adoperarsi con le unità cinofile: Roberto Ramaccini è stato il primo pompiere con il cane e grazie agli altri due vigili del fuoco maceratesi, insieme a un collega di Pesaro e ad un altro di Ascoli Piceno, hanno potuto costituire un nucleo indipendente. In tutta Italia ci sono circa 160 unità di cui 30 discontinui, cioè precari. Questi ultimi ogni volta che devono intervenire in situazioni di assoluta emergenza devono chiedere il permesso al lavoro o giorni di ferie. Un segno tangibile di straordinario attaccamento al lavoro e della volontà di aiutare il prossimo.
"In seguito alle notizie che si sono diffuse in queste ore, vogliamo intervenire per fare chiarezza in merito ai provvedimenti adottati dal Governo per la gestione dell'emergenza terremoto". Prendono la parola Irene Manzi e Mario Morgoni, rispettivamente Deputata e Senatore del Partito Democratico, per specificare il contenuto dei decreti adottati nel Consiglio dei Ministri di ieri e chiarire il contenuto dei provvedimenti, anche a seguito della riunione convocata questa mattina in Regione dal Presidente Ceriscioli insieme ai parlamentari marchigiani."Rispetto al decreto inizialmente adottato è' stato giustamente ampliato il perimetro dei territori interessati dallo stato di emergenza ed esteso alle province di Fermo e Macerata. Questo consentirà ai Comuni delle due province di beneficiare dei 50 milioni di euro stanziati ieri dal Consiglio dei Ministri per far fronte agli interventi di immediata necessità legati al sisma. Riteniamo dovuto ed indispensabile questo provvedimento anche alla luce del bilancio dei danni in corso di continuo aggiornamento nella nostra provincia. 480 sfollati, abitazioni inagibili, chiese ed edifici pubblici danneggiati in tutto il territorio provinciale. Vogliamo ringraziare i Sindaci che in queste ore, insieme alla Regione e alle forze dell'ordine, stanno prestando un servizio di costante controllo e assistenza nei confronti delle persone coinvolte, i volontari e tutti coloro che stanno prestando assistenza, donando materiale di prima necessità per alleviare il disagio provocato dal sisma. Siamo consapevoli dei gravi danni subiti dal nostro territorio e proprio per questo motivo, insieme alla Regione, siamo in costante contatto con la Presidenza del Consiglio e con il Ministero dell'Economia per sollecitare la correzione del provvedimento di differimento dei tributi in alcuni Comuni della nostra regione colpiti dal sisma, che in questo momento non ricomprende alcuni dei Comuni maceratesi e fermani maggiormente colpiti dal terremoto e che riteniamo importante poter correggere proprio perché destinato ad alleviare, seppur parzialmente, per i cittadini le conseguenze del sisma"
Stop assoluto all'invio di nuovi aiuti, soprattutto generi di prima necessità, nei comuni di Amatrice e Accumoli colpiti dal sisma.E' quanto è stato deciso, per evitare l'accumularsi di generi alimentari non necessari, nel corso del vertice tenutosi stamani alla Provincia di Rieti a cui erano presenti il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Per quanto riguarda gli aiuti economici è stato ribadito l'invito a effettuare donazioni solo attraverso canali ufficiali, come Protezione civile e Regione Lazio. (Ansa)
Un falso messaggio che sta girando viralmente in rete impedisca al sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, di ricevere chiamate per le emergenze. Così, il Comune marchigiano maggiormente colpito dal sisma, ha diffuso una nota dove chiede di non chiamare assolutamente quel numero.Nella nota si legge "Si informa che in questi giorni si sta diffondendo un messaggio falso in cui si afferma che c'è la necessità di alloggi per i terremotati. Questo messaggio riporta il numero del sindaco di Arquata del Tronto il quale da giorni a causa di questo sta ricevendo telefonate e non può utilizzare il suo cellulare per le emergenze!PER FAVORE NON CONTATTARE IL SINDACO PER QUANTO RIGUARDA GLI ALLOGGI, di questo se ne occupa la protezione civile.Si ringraziano tutti per la disponibilità data, ma per ora gli alloggi sono sufficienti e qualora non lo fossero più provvederà la Protezione Civile a diffondere la notizia.Grazie per la disponibilità! VI PREGHIAMO DI DIFFONDERE IL MESSAGGIO!"Questo lo screen della falsa richiesta di aiuto