Gaston, Hero e Marley: partiti anche da Macerata i cani-eroi del terremoto
Il cane è sempre il miglior amico dell’uomo e, in occasioni come quella che stanno vivendo le zone colpite dal sisma, il cane è il più grande aiuto dell’uomo per salvare vite umane.
Da Macerata sono partite tre unità cinofile dei vigili del fuoco: Roberto Ramaccini con il suo border collie Gaston, Fabio Morbiducci e il pastore tedesco Hero e Dante Mariucci con Marley che è un labrador. La prima coppia è andata ad Arquata, mentre le altre due sono state convogliate a Pescara del Tronto. Un‘esperienza che a livello umano ti cambia totalmente la visione della vita, ti ridimensiona la scala dei valori e ti lascia un segno indelebile nella mente. Come in molti testimoni hanno dichiarato “Non si può comprendere se non si è vissuto, non si può raccontare a parole”.
La conta dei morti continua a salire, un dato che sembra non arrestarsi, ma che sarebbe stato ancora più elevato se non ci fossero stati i nostri eroi a quattro zampe. Insostituibili nella ricerca della vita sotto le macerie. Trovare le persone per loro è un “gioco”, poiché durante il periodico addestramento e le simulazioni periodiche, ogni volta che il cane trova la persona viva viene ricompensato o con qualcosa da mangiare o magari con la sua pallina preferita. Non sanno di essere indispensabili e che in loro è riposta tutta la speranza di chi non avendo più nulla di materiale vorrebbe almeno avere ancora i propri cari vicini.
Il rapporto tra il cane e il padrone deve essere inscindibile, il conduttore deve interpretare i comportamenti del suo “fido collega”: quando si avvicina alle macerie, ci gira attorno, scodinzola e soprattutto continua a fiutare vicino al terreno e poi abbaia questo significa che sotto c’è qualcuno che ancora respira. Anche in queste ore drammatiche, grazie alle unità cinofile, molte persone sono state trovate e continueranno nei prossimi giorni il loro lavoro per garantire la sicurezza dei soccorritori che magari possono finire, anch’essi, sotto le macerie.
L’opera di ricerca dei cani è fondamentale nei primi tre giorni, dopodiché (confermato da studi statistici) per loro fiutare qualcuno diventa difficile, vivo che morto, sia per il cambiamento di odori sia perché il cane respira tanta polvere. I nostri agenti pelosi arrivano dove i soccorsi umani non possono arrivare perché metterebbero a repentaglio anche la loro vita e soprattutto possono fiutare una persona fino a 5 metri di profondità
I cani da soccorso vengono presi da piccolissimi e vivono con il proprio conduttore perché tra i due si deve creare una simbiosi tale che uomo e animale devono parlare la stessa lingua. Nel periodo dell’addestramento fino al brevetto le spese per il cane sono tutte a carico del proprietario. Dopo circa due anni raggiunto il brevetto lo Stato provvede al sostentamento e alle spese veterinarie fino alla fine dell’attività che dura non più di dieci anni.
Le Marche sono state una delle ultime regioni in Italia ad adoperarsi con le unità cinofile: Roberto Ramaccini è stato il primo pompiere con il cane e grazie agli altri due vigili del fuoco maceratesi, insieme a un collega di Pesaro e ad un altro di Ascoli Piceno, hanno potuto costituire un nucleo indipendente. In tutta Italia ci sono circa 160 unità di cui 30 discontinui, cioè precari. Questi ultimi ogni volta che devono intervenire in situazioni di assoluta emergenza devono chiedere il permesso al lavoro o giorni di ferie. Un segno tangibile di straordinario attaccamento al lavoro e della volontà di aiutare il prossimo.
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