Aveva ceduto una dose di eroina a un coetaneo che stava per essere letale, ma è stato rintracciato e denunciato dai carabinieri. I fatti si sono svolti nella notte tra venerdì e sabato scorsi, quando un giovane 30enne residente in Abruzzo, veniva trovato esanime all’interno della propria autovettura nella periferia di Treia.I carabinieri del luogo e quelli di Macerata sono stati informati dal personale del 118 che il ragazzo era in uno stato di presunta overdose da stupefacenti, in particolare eroina, notizia confermata successivamente.Le indagini si sono rivelate subito difficoltose per il fatto che nessuna traccia veniva rinvenuta sul posto nè era possibile ricevere informazioni dal giovane, in quanto, nonostante non fosse in pericolo di vita, non era in grado di sostenere un colloquio.Così, i militari di Treia hanno iniziato una intensa attività di indagine fatta di ascolto di persone e di raccolta anche dell'apparentemente più insignificante indizio che potesse condurre all’iniziale cessione dello stupefacente al giovane.Per due giorni interi i militari hanno scandagliato la zona ed alla fine hanno acquisito una traccia che conduceva ad un ragazzo, quasi coetaneo del malcapitato.Il pusher, residente in provincia di Macerata, messo alle strette, ha ammesso di aver ceduto l'eroina al coetaneo. Ora il giovane abruzzese sta bene ed è tornato a casa mentre lo spacciatore maceratese dovrà rispondere di spaccio di stupefacenti.
Diego Fusaro, 32 anni, ricercatore di Filosofia della Storia all’Università San Raffaele di Milano, è frequentemente ospite di talk show televisivi che ne hanno reso il volto e il pensiero famosi in tutta Italia. Fusaro, che si definisce "un allievo di Marx e di Hegel, ma anche di Gramsci", non usa mezzi termini quando dice che "il capitalismo è violenza".E nel panorama del conformismo e del pensiero unico, è oggi uno dei pochissimi intellettuali ad andare controcorrente. Il suo progetto è interpretare la storia e quindi anche la realtà politica di ogni giorno, secondo parametri squisitamente anti-capitalistici: "Il capitale è interessato all’immigrazione per abbassare il costo del lavoro in Europa".Il 9 novembre, una data non casuale che coincide con la caduta del Muro di Berlino nel 1989, Diego Fusaro lo ha trascorso a Macerata, dove ha incontrato la redazione di Picchio News parlando di euro, della nuova aggregazione del centrodestra e del centrosinistra, di Pasolini, del Muro e di tanto altro ancora.https://www.youtube.com/watch?v=UIaFJ0hODaQDefinisce la neonata coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi una "coalizione improbabile". Dell'area sinistra, invece, nota "una cosa positiva, e cioè che finalmente inizino a parlare criticamente dell'euro e dell'Unione Europea, dopo che per mesi si è stati supinamente dalla parte dell'Europa e della sua moneta. Pare che ci si stia rendendo davvero conto che qualcosa non funziona. Che dire? Benvenuti a bordo!"Sei un tipo molto "social", ed è forse grazie a questo che riesci a raccogliere intorno a te una vasta schiera di gente che ti segue. Abbiamo tenuto d'occhio il tuo profilo Twitter, che aggiorni quotidianamente con riflessioni, pensieri e citazioni: proprio riguardo all'Euro, pochi giorni fa hai twittato: "L'euro non è una moneta, ma un metodo di governo e un programma di sottomissione. Ha cancellato 150 anni di diritti sociali". Parafrasando i 140 caratteri, cosa vorresti dire?Più che social, mi definisco aristotelicamente politikòn. Aristotele utilizzava questa espressione per dire, in sostanza, tre cose: politico, socievole, comunitario. Questo tweet compendia in poche battute ciò che è spiegato in un intero capitolo del mio libro "Il futuro è nostro", scritto a proposito dell'euro e dell'Unione Europea: in altre parole, l'euro è molto di più di una semplice moneta ma, se vogliamo dirla in maniera radicale, un metodo di governo. E questo in virtù di varie ragioni: in primis, è una moneta privata e transnazionale - privata perché non appartiene allo Stato, come avveniva con la vecchia lira in Italia o con il franco in Francia, bensì alla Banca Centrale Europea, e transnazionale perché non ha una sede nazionale ed è appunto l'emblema del superamento degli stati sovrani nazionali - e ha come portato evidente il fatto che stanno sparendo i diritti sociali e dei lavoratori, in nome dell'austerità depressiva e del fiscal compact: tutte quelle conquiste sociali che venicvano chiamate "welfare state" che vengono rimosse in nome della competitività, del pareggio di bilancio. Per tutte queste ragioni, io dico che l'euro è un preciso metodo di governo neoliberale.Il 16 aprile pubblicavi un tweet che hai ripostato qualche giorno fa e che oggi 9 novembre sembra più che mai attuale: "Peggio del mondo diviso dal muro di Berlino poteva esserci solo ciò che è venuto dopo". Hai definito quelli che vivono al di qua del muro "disoccupati, senza casa e senza diritti sociali". Spiegati meglio.Ho scritto questo tweet durante la celebrazione della caduta del muro di Berlino, celebrata in maniera univoca come se fosse una grande epoca di liberazione. Se però si va a vedere al di là del muro di Berlino, ti accorgi di come si sta: è cresciuta la disoccupazione, sono stati tolti i servizi di cui disponevano e quindi non è stato per nulla un miglioramento - a meno che per miglioramento non si intenda il fatto che coloro che stavano al di là del muro possono venire di qua a fare le badanti se donne e gli operai sottopagati se uomini. Il mio post si è collocato in polemica con un giornalista de Il Corriere della Sera che celebrava e magnificava la libertà scaturita dal crollo del muro di Berlino e mi invitava ad andare a vivere in Unione Sovietica per rendermi davvero conto di cosa volesse dire. Io gli risposi: "Benissimo, a patto che Lei provi a vivere come disoccupato precario al di quadel muro di Berlino, senza diritti sociali, e poi vedremo chi sta peggio tra i due. Scherzi a parte, non c'è nulla di nostalgico verso l'Unione Sovietica, dico solo che peggio di quel mondo diviso in due blocchi poteva esserci solo quello in un blocco unico, e ce ne stiamo accorgendo tutti.Il 2 novembre è ricorso l'anniversario della morte di Pasolini: tutti ne hanno parlato e si è scatenata una forte polemica soprattutto sul web. Hai detto che Pasolini è stato ucciso due volte: da chi e come, secondo te?La prima volta è stato ucciso dal potere. Sicuramente, il giovanotto che è stato in carcere ed è stato accusato, non era il vero responsabile o, se lo era, agiva per conto di terzi. Una seconda volta è stato ucciso da queste celebrazioni stomachevoli che hanno esaltato Pasolini nell'atto stesso in cui lo neutralizzavano e lo normalizzavano, ora presentandolo come un giocatore stralunato di pallone - e mi riferisco a Rai3 -, ora semplicemente celebrandolo come poeta e artista e rimuovendo la sua critica radicale della civiltà dei consumi e del potere, il suo odio - perché di odio parlava - verso il mondo del capitalismo.Hai scritto: "Un popolo di schiavi che amano le loro stesse catene. Ecco la globalizzazione". In che senso?La globalizzazione, che viene sempre celebrata come se fosse il non plus ultra della libertà, in realtà produce libertà solo per il mercato e per il capitale, per i flussi delle merci e per la circolazione della finanza, non certo per gli esseri umani che si vedono ridotta la libertà e, paradossalmente, vivono tutto ciò come se fosse naturale. Il vero paradosso che riscontro è nella totale indisponibiltà degli offesi e degli "schiavi", che non hanno più nemmeno la consapevolezza delle loro catene.
Una giovane donna nordafricana si getta dal secondo piano del suo appartamento. I fatti si sono verificati ieri sera a Loro Piceno, quando una 30enne a causa di un periodo poco felice della sua vita, ha deciso di lanciarsi dal terrazzo della sua abitazione posto ad un'altezza di più di quattro metri. Durante l'impatto la donna ha battuto violentemente per terra, sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che le hanno prestato i primi soccorsi per poi trasportarla al Punto di Primo Intervento di Macerata. La donna non sembra essere in pericolo di vita anche se le sue condizioni sono gravi. Oltre che il 118 sono intervenuti i carabinieri della locale stazione per i rilievi di rito.
Probabilmente è la gelosia alla base del raptus di follia che ha colpito l'altra notte un giovane sarnanese. L'uomo, di origine romena, aiutato dal fratello ed armato di un martello da muratore, ha scatenato la sua ira su tre autovetture, tra cui una Ape Car, tutte appartenenti ad un suo concittadino. La vittima è il figlio del datore di lavoro della compagna dell'aggressore. I carabinieri della stazione locale, allertati dai vicini che hanno sentito forti rumori, sono intervenuti prontamente, ma i due colpevoli se l'erano già data a gambe. Non ci è voluto molto prima che gli aggressori venissero individuati.
Finisce in parità (2-2) il derby della solidarietà fra Matelica e Castelfidardo, in cui parte dell’incasso è andato a sostenere le cure e i farmaci necessari al piccolo Simone Storani, vittima di un incidente domestico. A tutto il calore del Matelica calcio, giocatori e società ieri si è unito anche quello del Castelfidardo e dei tanti tifosi di Valentino Rossi arrivati a tifare prima il loro beniamino e poi le rispettive squadre del cuore. Il derby non ha tradito le attese, vibrante, con gol ed emozioni dal primo all’ultimo minuto. Entrambe le squadre hanno allungato la loro scia positiva, Bolzan quella degli scontri diretti con il collega Clementi,5 ma l’unica a guadagnarci è stata la Sambenedettese che ha portato a 5 i punti sul Matelica (rimasto terzo9 e guadagnato su tutte le principali inseguitrici, incapaci di fare bottino pieno come i rossoblù corsari a Scoppitto contro l’Amiternina. Nulla di grave per il Matelica, se non la grande opportunità gettata al vento dopo un primo tempo chiuso con due reti di vantaggio (quella di Giraldi su respinta di Chiodini che s’era opposto al rigore tirato da Picci ed il terzo centro stagionale del giovane under sloveno Boskovic ancora di testa. Infatti il Castelfidardo è stato sempre in partita, venendo fuori nel secondo tempo ma mettendo in difficoltà e creando pericoli all’ottimo Nobile anche nel primo tempo. Viste le assenze Clementi ha rivoluzionato un po’ la formazione con Bondi in mediana ma sempre esterno e Giovanni ed Espositio ai lati di Picci nel tridente. In difesa dopo 20’ iha invertito anche Girolamini con Boskobic e nella ripresa, visto il calo dei suoi ha inserito Vallorani ritornato alla difesa titolare, ma i rischi non soano mancati uguale. Un super Balloni, inesauribile trascinatore dei fidardensi, ha siglato il pari nel finale (40’st) dopo il gol di Capparuccia al 18’ della ripresa che aveva riaperto il match. Sensazione poi avvalorata dal calo e dai rischi del Matelica. Nel finale i locali trovavano la forza di reagire, ma un super Chiodini (ex serie B con la Fermana) negava a Boskovic un tiro a botta sicura come un rigore in movimento e il derby finiva con un pari tutto sommato giusto, che ha accontentato Clementi per come si era messa la gara nella ripresa, mentre Bolzan ad un certo punto ci aveva creduto e la soddisfazione per la grandissima prova di carattere e intensità dei suoi lo ha soddisfatto a metà, voleva il risultato pieno per il quale aveva giocato apertamente fin dall’inizio.MATELICA (4-3-3) – Nobile; Girolamini , Borghetti , Gilardi, Boskovic; Giovannini (14’st Vallorani), Borgese, Perfetti ; Bondi (35’ st Frinconi n.g.), Picci (41’ st pesaresi n.g.), Esposito. A disp. Renzi, Lispi, Dano, Spitoni, Lascu, Jachetta. All. ClementiCASTELFIDARDO(4-3-1-2) – Chiodini, Bordi, Castellara, Capparuccia, Foglia (26’st De Carlo); Ferri, (1’st Speranza), Pigini (15’ st Donzelli), Bacchiocchi; Trillini; Minella, Balloni. .A disp.: Carpano, Della Riva, Campana, Bonifazi, Cappelli, Tombolini,. All.: Dario Bolzan.Arbitro: Zuffada di SulmonaReti: 14’pt Gilardi; 43’ 1t Boskovic; 18 st Capparuccia; 40’ st Balloni.Note: 900 spettatori circa, angoli 5-4 per il Matelica. Ammoniti: Giovannini, Esposito, Borgese del Matelica , Foglia, Capparuccia, Bacchiocchi e Bordi del Castelfidardo.(FOTO MASSIMILIANO SERENELLI)
Il provvidenziale intervento di due militari dell'Arma di San Ginesio ha evitato che ieri si materializzasse una tragedia,. Erano le 9,30 di ieri mattina, quando ai carabinieri della Compagnia di Tolentino è arrivata una telefonata che segnalava la presenza di un uomo che, in apparente stato confusionale, vagava nella via “panoramica” di San Ginesio. Immediatamente gli appuntati Luciano Lucarelli e Fabio Russo, della Stazione di San Ginesio, hanno raggiunto il posto indicato dove si sono trovati di fronte un 53enne del luogo che, raggiunto il parapetto della strada “panoramica”, in un punto dove si forma uno strapiombo alto oltre 30 metri, era fermo con una parte del corpo già sospesa nel vuoto e minacciava di lanciarsi. Intorno a lui già si erano radunate alcune persone, tra cui la comandante della Polizia Municipale, increduli e al tempo stesso impotenti. La situazione di pericolo era palpabile, ma i due militari senza esitazione e con una calma rassicurante, hanno iniziato a parlare con l’uomo che continuava a farfugliare frasi senza senso dalle quali era comunque chiaro il suo intento suicida. Il dialogo si è fatto sempre più intenso e persuasivo fino ad entrare in empatia con l’uomo, il quale nemmeno si rendeva conto che entrambi i carabinieri lentamente si erano avvicinati a lui. E proprio appena ne hanno avuta la possibilità, lo hanno afferrato per le braccia trattenendolo e - seppur rimasto ancora per metà sospeso nel vuoto - scongiurandone la caduta. Infatti, ormai non reagiva in alcun modo ed è diventat0 sempre più collaborativo fino desistere e ad acconsentire di essere portato dall’altra parte del parapetto. Per una ventina di minuti il timore che potesse lasciarsi cadere nel precipizio è stato davvero concreto, ma poi il tutto si è concluso felicemente: l’uomo ha abbracciato riconoscente i due carabinieri che infine lo hanno convinto a farsi curare. Così un’ambulanza del “118” che era già presente, è stato trasportato all’ospedale di Macerata.Da quanto è emerso durante il dialogo con i carabinieri, lo stato di depressione dell’uomo era scaturito da una delusione sentimentale.
Da Paolo D'Arpini, "cittadino pro-tempore di Treia", riceviamo:La mattina dell’8 novembre 2015 la piazza di Treia era invasa da ciclisti attrezzatissimi pronti a partire per una maratona circumambulatoria dei colli treiesi. Evidentemente un grande successo per lo sport… Questa è cosa buona, se la gente si dedica allo sport significa che è ancora attiva, che spera di sopravvivere a lungo.Il solito baretto era strapieno di corridori in tenuta ginnica, completa di caschetti anti-cadute, c’erano anche i volontari della protezione civile e diversi curiosi e parenti degli atleti in gara. La maggior parte d’essi chiedeva: “dov’è il bagno?” E la barista paziente: “la porta rossa a sinistra” e così in un continuo via vai.Nella confusione, non mi sono perso d’animo e, nell’attesa del cappuccino bollente, sono riuscito ad agguantare i giornali locali per scoprire le ultime notizie dal fronte. Non ci sono belle notizie, il bollettino di guerra è disastroso: furti e rapine, ammazzamenti e truffe, ricettazioni e spaccio, cattiva amministrazione e polemiche sul continuo aumento d’immigrati… Macerata e la sua provincia sembrano un vero campo di battaglia.Meno male che a Treia, almeno, pensano ad andare in gita ciclistica.. questo farà dimenticare il peggio! Anche se, sotto sotto, una mia amica treiese mi ha confidato che ormai ha paura ad uscire di casa e se lo fa cerca in ogni modo di non rincasare tardi, e comunque la notte non riesce a dormire per paura dei ladri. Ogni sera, mi ha riferito un’altra amica di Macerata, i CC ricevono decine di chiamate in tutta la provincia di Macerata ma cosa possono fare? La stragrande maggioranza dei furti e rapine va quindi a buon fine. Infatti coloro che negli anni passati si trasferivano in campagna, per vivere meglio, adesso, solo per vivere, sono costretti a tornare nei paesi dove almeno ci sono dei vicini… Spesso però anche i vicini servono a poco…Alcuni giorni fa ho saputo che -a Passo di Treia- c’è stata per due volte di fila, a distanza di pochi giorni, una spaccata con furto in un supermercato. Il proprietario si è messo a piangere. La stessa cosa è avvenuta in un bar ripetutamente preso di mira dai malviventi. Per non parlare delle civili abitazioni, soprattutto nelle dimore di anziani e persone sole. E mentre il popolo può essere oppresso e vilipeso, dai burocrati e tassatori e dai delinquenti comuni e mafiosi (in santa alleanza), i politici aumentano le scorte, ormai girano circondati da decine di agenti in borghese e in divisa e non si muovono se non sono “accompagnati”, persino per andare a far passeggiare il cane o al supermercato od al cesso… Buon per loro che ancora possono cagare tranquilli…
Anche a Montecassiano è approdata “Puliamo il Mondo”, la storica campagna promossa da Legambiente contro l'abbandono dei rifiuti e la riqualificazione delle città.Nei giorni scorsi gli studenti dell'Istituto comprensivo ''G.Cingolani'' sono stati coinvolti nella pulizia di alcuni spazi verdi del paese. Una vera e propria lezione di educazione ambientale e civica per i partecipanti, che ha preso il via con il saluto del sindaco Leonardo Catena: “ I miei complimenti a tutti voi ragazzi e ai vostri insegnanti per la sensibilità e l’entusiasmo che mettete in questa bella iniziativa. Tutti noi dobbiamo sempre ricordare che l’ambiente che ci circonda è la nostra casa e per questo dobbiamo avere rispetto del luogo dove viviamo non gettando indiscriminatamente i rifiuti”.L'appuntamento che si è svolto nello splendido borgo di Montecassiano, ha coinvolto le classi prime sezioni A, B e C della scuola secondaria di primo grado e della 5^ A della scuola primaria.I giovanissimi volontari armati di guanti, sacchetti e pettorine con lo slogan “Stiamo lavorando per noi”, accompagnati dagli operatori di Legambiente, dall’IperSimply e dagli insegnanti, hanno percorso i giardini di viale Giovanni XXIII fino ad arrivare al Parco del Cerreto, liberando i bellissimi spazi verdi dai rifiuti abbandonati, contribuendo attivamente e concretamente a rendere la propria città più bella e accogliente. Al termine è stato rilasciato alle classi e alla scuola un attestato di partecipazione per ricordare la giornata con l’auspicio di ripetere le buone pratiche trasmesse durante l'evento.L'operazione di raccolta differenziata è stata coadiuvata dal Cosmari che, al termine, ha provveduto al corretto smaltimento dei rifiuti. Questa iniziativa rientra nel progetto “Viviamo il Territorio” ed è promossa e organizzata in stretta collaborazione da Legambiente, IperSimply e dal Comune per valorizzare l’ambiente, scoprire il territorio e soprattutto per educare alla consapevolezza ecologica e ambientale e a una nuova sensibilità nei più giovani.Alla giornata hanno preso parte, oltre al sindaco, anche l’assessore alla scuola Cinzia Paolucci, l’assessore all’ambiente Simone Fogante, Andrea Bagalini, responsabile campagne Legambiente Marche e Cinzia Burini, referente di Simply Italia.
Esiste un calcio che non è quello di Ibrahimovic o di Mourinho. Esiste un calcio che va oltre la passione e il tifo. Esiste un calcio dove il risultato non conta. Esiste un calcio espressione di valori, capace di essere fonte di felicità e di unire invece che dividere.La foto che pubblichiamo è, al di là di ogni banale retorica, la sintesi di tutto quello che abbiamo detto prima. Lo scatto immortala i ragazzi della squadra Allievi dell'Asd Montemilone di Pollenza che prendono in braccio e portano in trionfo il secondo portiere della squadra avversaria, lo Juve Club Tolentino, un giovane alle prese con dei problemi che, però, grazie al calcio, riesce a integrarsi perfettamente con i suoi coetanei e oggi il suo allenatore gli ha regalato la gioia di scendere in campo.Com'è finita la partita? Sinceramente, questa è l'unica cosa che davvero non importava a nessuno.Chapeau ragazzi per la grande lezione di vita che oggi avete dato a tutti.
Anche a Valencia il maceratese Lorenzo Baldassarri conferma il buon momento di questo finale di stagione. Sul circuito andaluso <Ricardo Tormo> il centauro maceratese che difende i colori del team svizzero Forward Racing, ha conquistato un brillantissimo 5° tempo in qualifica e scatterà dalla seconda fila in quest’ultima gara della stagione 2015. Bene anche Simone Corsi, che ha staccato il nono tempo. Dopo aver faticato a trovare il giusto feeling con la sua Kalex nei turni di libere, in qualifica Baldassarri ha brillato staccando un eccellente 1’35”694 che gli vale la quinta piazza a poco meno di mezzo secondo dalla prima fila comandata dallo spagnolo Tito Rabat che fatto registrare la pole-position. Il giovane pilota maceratese di Montecosaro è fiducioso per la gara di domani, che scatterà alle ore 12,20 e dove l’obiettivo è avvicinare il podio, per chiudere nel migliore dei modi la prima stagione disputata con team svizzero Forward Racing, nel quale è stato confermato anche per il prossimo anno. <E’ stata una bella qualifica e sono molto contento. Ieri, nelle libere, avevo sofferto un po’, ma sono rimasto concentrato, poi con il team abbiamo fatto un bello balzo in avanti. Il feeling con la moto è tutto sommato positivo, perdo ancora qualcosa sul posteriore e in uscita di curva. Ci sono le premesse per far bene>.
Prima le moto alle ore 14 poi il derby Matelica – Castelfidardo con inizio alle ore 15,30, il tutto all’insegna dello sport, spettacolo e solidarietà. Le iniziative di contorno alla gara di Motogp fra Matelica e Tavullia e parte dell’incasso del derby fra la squadra di Clementi e quella di Bolzan, partitissima dell’undicesima di campionato di serie D, saranno devoluti a sostegno della famiglia del piccolo Simone Storani, il maceratese di 5 anni rimasto gravemente ustionato in un incidente domestico e che necessita di cura e farmaci costosissimi. All’iniziativa di solidarietà lanciata dalla S.S. Matelica del Presidente Mauro Canil hanno aderito sia il Castelfidardo che i tifosi di Valentino Rossi riuniti a Tavullia. Il ricavato dei punti di ristoro per seguire l’ultima prova del mondiale di Motogp a Tavullia e sul maxischermo allo stadio di Matelica saranno infatti devolute con parte dell’incasso del derby di calcio alla famiglia Storani. Matelica, prima tutti a sostenere Valentino con cancelli aperti dalle ore 12,30 e punto di ristoro per il pranzo, poi alla presenza del piccolo Simone Storani, che sarà allo stadio, ognuno a sostenere la propria squadra per un derby che si preannuncia avvincente e interessante sia sotto il punto di vista tecnico che agonistico. Di fronte, infatti, due delle squadre più in forma del momento ed entrambe in serie positiva , con un Matelica che vuol continuare la serie di vittorie per tenersi agganciata a Samb e Sn Nicolò, che in questo turno sembrano più favorite. Gara difficile per il Matelica che dovrà rinunciare a Moretti qualificato e probabilmente a Vallorani infortunatosi in allenamento. Mister Clementi a seconda del modulo dovrebbe comunque sostituire l’under con Boskovic per quanto riguarda la posizione e l’inserimento di Boria certo come alternativa dovuta. Sontata anche la presenza di Perfetti per lo squalificato Moretti a centrocampo. Con il 4-3-3 a trazione anteriore, modulo vincente a Chieti con il tridente Esposito e Bondi sugli esterni e Picci al centro, il Matelica dovrebbe partire sin dall’inizio. L’alternativa è il 3-5-2 che potrebbe essere attuato a gara in corso. Nel Castelfidardo, mister Dario Bolzan non avrà a disposizione Di Federico, per il resto tutti a disposizione e probabile 4-3-1-2 con cui ha piegato il Campobasso. Fidardensi tosti fisicamente, rapidi in contropiede e solidi in difesa davanti all’esperto Chiodini. Un derby che promette spettacolo e agonismo. Questa la Probabile formazione del MATELICA (4-3-3) - Nobile; Boria, Borghetti, Gilardi, Boskovic; Girolamini, Borgese, Perfetti; Bondi, Picci, Esposito. A disp. Renzi, Lispi, Frinconi, Lasku, Dano, Spitoni, Giovannini, Pesaresi, Jachetta. All. Clementi. Dirige l’incontro: Giuseppe Zuffada di Sulmona
Questa mattina, a Monte San Giusto, presso la palestra comunale F.E.A., Giacomo Sintini ha incontrato i ragazzi delle scuole medie e raccontato la sua incredibile storia, raccolta nel libro autobiografico Forza e Coraggio. Oltre ai ragazzi, numerosi i partecipanti che hanno voluto ascoltare la bella storia del campione italiano di pallavolo. A rafforzare l’importanza dell’evento voluto fortemente dall’amministrazione comunale per portare una testimonianza forte e concreta, gli interventi di Mirko Giardetti, dirigente della Lube Volley, della dirigente scolastica dott.ssa Cinzia Pettinelli, del sindaco Gentili e dell’assessore allo sport Spinelli.Giacomo Sintini, soprannominato Jack. Anno 1976, una carriera importante nella pallavolo, titolare in molti club blasonati fino a quel terribile 2011 quando scopre di essere affetto da un linfoma maligno e per giunta molto aggressivo. Comincia così una lotta dura: sedici mesi di cure, sette cicli di chemioterapia e l’autotrapianto di midollo osseo. Trascorrono mesi difficili durante i quali deve ricorrere a tutta la sua forza e volontà di campione per contrastare quel male inaspettato e arrivato all’improvviso a cambiare la sua vita. Alla fine guarisce. Rimane però il desiderio di tornare in campo e, inaspettata come la malattia, arriva la telefonata del presidente dell'Itas Diatec Trentino che gli offre un ingaggio. Con la squadra trentina vince la Coppa Italia 2012/13 e il suo contributo è prezioso per la vittoria del terzo scudetto. Correva l’anno 2013. “Ho sempre voluto parlare alle persone della mia battaglia di sopravvivenza e l'ho sempre fatto da quando ne ho avuto le forze. Dal letto in cui stavo ho spesso sognato che qualcuno bussasse alla mia porta per dirmi "Ehi ragazzo! Guarda qua, io ero ammalato come te, avevo paura di non farcela, ma ho tenuto duro, ho tenuto duro nonostante tutto ed è andata bene! Cerca di non perdere mai la voglia di provarci! Credici, anche se ti sembra impossibile!". Forza e Coraggio è un libro autobiografico che racconta questa incredibile storia a lieto fine.Nel 2012, Jack, insieme alla moglie, ha deciso di fondare l'Associazione Giacomo Sintini per sostenere la ricerca scientifica e dare speranza a chi pensa di non farcela. L'associazione si occupa di raccogliere fondi per la ricerca medica contro leucemie e linfomi e per l'assistenza in campo onco-ematologico. “Se oggi sono vivo lo devo a molti fattori, uno dei quali è la grande capacità dei medici che mi hanno assistito”- Con l’associazione Jack vuole restare in prima linea e non dimenticare ciò che queste persone hanno fatto per lui.A tre anni dalla fondazione, l’Associazione ha già raccolto oltre 300 mila euro e di questi, 100 mila euro, sono stati donati al Reparto di Ematologia del Policlinico di Perugia dove opera l’equipe del Professor Brunangelo Falini che ha curato Sintini; altre risorse sono state devolute agli ospedali di Modena, Trento e Ravenna e ancora altri progetti di assistenza sono stati avviati in altre città italiane.Per chi volesse sostenere l’Associazione Giacomo Sintini con una donazione, il conto corrente è IT45P0570403000000000031354.
Si è tenuta questa mattina presso la Civica Enoteca Maceratese una conferenza stampa sul tema della vaccinazione che ha visto la presenza di numerosi genitori di bambini che, a seguito della vaccinazione, avrebbero riportato lesioni permanenti, disabilità o addirittura sono deceduti.Ha aperto l’incontro Sauro Scarpeccio, portavoce del gruppo “Genitori per la vita”, che sulla pagina Facebook ha raccolto molte adesioni da parte di genitori preoccupati e desiderosi di ricevere una sana e corretta informazione. “Quello che vogliamo fare”, ha affermato il portavoce, “è proprio rivendicare il diritto ad una trasparente informazione sulla pratica di vaccinazione dei bambini. È necessaria un’analisi prevaccinale: noi chiediamo che prima del vaccino venga fatto compilare un foglio ai genitori, e solo dopo si potrà procedere al vaccino; inoltre, è necessario che il libretto vaccinale sia più completo, in modo da poter specificare le informazioni dettagliate sulle procedure della vaccinazione”.È intervenuta poi Anna Menghi, danneggiata da vaccino, membro dell’AMEV e presidente provinciale dell’A.N.M.I.C., che ha ribadito: “Bisogna fare informazione corretta: non siamo qui per dire sì o no ai vaccini, semplicemente bisogna informare. Non è accettabile che nel 2015, in un Paese come il nostro che si dichiara moderno, si faccia disinformazione sulla pelle dei nostri bambini”.Toccante è stata la riflessione di un padre di un giovane militare morto a seguito della vaccinazione, durante l’esercizio svolto per lo Stato: “Esiste una sfera, quella militare, in cui dati sono stati certificati: dal 2010 al 2103 una commissione parlamentare ha lavorato approfondendo la questione della vaccinazione militare, e ne è risultato che la responsabilità è stata addossata principalmente all’uranio impoverito. Ma la vera colpa è l’eccessiva vaccinazione subìta dai militari, in particolare se i vaccini superano il numero cinque. La vaccinazione praticata nell’ambiente militare è senza regole e senza senso, compiuta altresì da persone che sembra non abbiano conoscenze approfondite in merito. Il sovraccarico vaccinale praticato sui militari ha debilitato il loro sistema immunitario. Questo argomento, nel dibattito che si è sviluppato nei media, non è mai uscito fuori: esistono ricerche ufficiali, numeri e dati che però non vengono mai presi in considerazione. Nessun professore di quelli che vediamo spesso in televisione si è occupato di questo: il motivo è che la verità va ricercata dove può esserci – e nell’ambiente militare c’è. Ma questa verità adesso non farebbe comodo”.A conclusione degli interventi, ha preso la parola una socia fondatrice di “Genitori e figli per mano”, associazione nata un paio di anni fa da genitori volontari che vogliono fornire assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno, in particolar modo per ciò che riguarda la fascia 0-3 anni: “I bambini vaccinati e non vaccinati convivono insieme da sempre, in qualsiasi circostanza: credo che il problema sia proprio il messaggio che il mondo mediatico vuole passare in modo distorto, e che crea allarmismo generale. Chi afferma che i bambini non vaccinati non abbiano il diritto di stare insieme a quelli vaccinati, è un genitore che ha paura e che non sa prendersi le sue responsabilità”.Il tema verrà approfondito nel convegno dal titolo “Vaccini: allarme giustificato?”, previsto per il prossimo 5 dicembre, che verrà tenuto da specialisti del settore, tra i quali: il medico pediatra Girolamo Giannotta , Loretta Bolgan (Ricercatrice in Scienze Farmaceutiche), il medico chirurgo Gerardo Rossi (dell'Associazione medici per l’ambiente), l’Avvocato Marcello Stanca.
Gli appassimenti colmi di grappoli baciati da una vendemmia eccellente sono pronti ad aprire le porte per raccontare e far gustare i vini unici derivanti da vitigno Vernaccia Nera, la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc. Domani 8 e domenica 15 novembre, il paese si prepara infatti a raccontare il legame profondo tra il territorio ed uno dei suoi prodotti simbolo, in un'atmosfera che calerà il visitatore direttamente nei luoghi della lavorazione dei vini. Il fascino di questa manifestazione sta soprattutto nell'opportunità unica di visitare gli Appassimenti, i luoghi che tramandano l'antica tradizione di mettere ad appassire le uve per mesi prima di procedere con la lavorazione: un'usanza che la civiltà contadina ha perpetuato e che oggi si rinnova grazie a tecniche avanzate. Negli Appassimenti, dove l'uva riposa raccolta in cassette o appesa a formare suggestive 'pareti di grappoli', verranno svelati i segreti di uno dei vini più difficili da produrre. Appassimenti Aperti si svolge tra il paese di Serrapetrona e le cantine circostanti dalle ore 11 alle 19. Nella piazzetta centrale verranno allestiti gli stand dei produttori per le degustazioni: si potranno apprezzare gli eccellenti vini prodotti dalle cantine Colleluce, Alberto Quacquarini, Lanfranco Quacquarini, Tenuta Colli di Serrapetrona, Massimo Serboni e Fontezoppa. Le cantine, per l'occasione aperte per visite e degustazioni dalle ore 11 e dalle ore 14, saranno raggiungibili anche tramite un servizio navetta gratuito (in partenza da via Aldo Moro). In paese ci saranno anche stand con prelibatezze gastronomiche (tra cui dolci, salumi, formaggi, tartufi, legumi e miele) e il mercatino dell'artigianato artistico. Quest'anno sarà allestita anche una postazione di Radio Linea che trasmetterà in diretta l'evento. Le due domeniche di Appassimenti Aperti, inoltre, saranno l'occasione giusta per visitare anche le due esposizioni in corso a Palazzo Claudi: "La Conquista del cielo", mostra archeologica e paleontologica con reperti unici al mondo, e "Istanti dal Fronte. La Prima Guerra Mondiale nei disegni di Giuseppe Cominetti". Anche quest'anno, l'azienda Quacquarini di Serrapetrona sarà una delle protagoniste di Appassimenti Aperti. Grazie alla produzione della Vernaccia (e non solo), una tradizione che prosegue da quasi sessant'anni, la famiglia Quacquarini ha conquistato un ruolo di primaria importanza, dentro e fuori il territorio marchigiano. Abbiamo visitato la sede dell'azienda, i suoi vitigni ed i locali di appassimento dove, con metodi che coniugano tradizione ed innovazione, vengono appesi i grappoli e lasciati appassire per 3 mesi. Chi si trovi a visitare l'azienda Quacquarini rimane colpito dalla bellezza del paesaggio in cui si sviluppa e dalla qualità dei suoi prodotti. Prodotti non sono appartenenti al settore vitivinicolo. E' noto infatti che, come da tradizione, i palati più ghiotti siano soliti “inzuppare” nella Vernaccia di Serrapetrona le ciambelline di mosto, o altri piccoli dolci secchi durante le varie festività, perché il gusto e i sapori ne vengano esaltati. Da questo è nata l'idea di aprirsi al settore dolciario, con la produzione di torroni, panettoni, biscotteria, cioccolato e molto altro: un'intuizione che, a quanto pare, è stata davvero azzeccata. https://www.youtube.com/watch?v=3vEq2QKHs0A
Giovanni Torresi, dopo aver creato in questi giorni un gruppo su Facebook "No autovelox dei comuni in superstrada" con lo scopo di sensibilizzare chi di dovere a far si che i Comuni confinanti con la superstrada Civitanova-Camerino smettessero di posizionare gli autovelox nella superstrada stessa per "fare cassa". Oggi, l'ex sindaco di Pioraco ha annunciato con un post all'interno del gruppo la possibilità di ricorrere al Tar Marche, per ottonere lo stesso risultato ottenuto in un Comune dell’Emilia-Romagna, Sant’Agata Feltria, che prevedeva di installare un autovelox fisso sulla E45 dopo che l’Anas aveva revocato la precedente concessione. I giudici, infatti, alla fine della sentenza dichiarano che sulle superstrade spetta solamente alla Polizia Stradale posizionare gli autovelox e al prefetto sovrintendere a questa attività."Con un mio amico avvocato stiamo studiando la possibilitá di ricorrere al T.A.R. Marche. Dopo la sentenza del T.A.R Dell'Emilia Romagna, anche se riguarda gli autovelox fissi, ci possono essere buone speranze che un eventuale ricorso possa andare a buon fine! Chiunque voglia dare consigli in merito è ben accetto" afferma Torresi con un post pubblicato poco fa.
"Questa regione ha dimostrato di saper affrontare un percorso di campagna elettorale difficilissimo, dimostrando compattezza, coesione e capacità di governo. Avete fatto le cose che andavano fatte e le avete fatte benissimo". È netto e senza indugi l'apprezzamento per il percorso politico del Pd marchigiano da parte del capogruppo alla Camera dei Deputati, Ettore Rosato, intervenuto alla Direzione regionale del partito, svoltasi ieri sera a Civitanova Marche. Al centro della riunione dell'organismo direttivo del Pd Marche, il processo riformatore avviato dal Governo nazionale. "Noi siamo veramente un partito di sinistra", ha detto Rosato, "perché essere di sinistra significa essere riformisti. E al di là del riformismo c'è il conservatorismo. Un partito di sinistra è un partito capace di guardare alla necessità di cambiamento del nostro Paese. Oggi le classi deboli sono trasversali, ci sono impiegati più deboli di operai perché precari, senza tutele. In tutto questo dobbiamo modificare il nostro tipo di approccio e di lettura della società e lo stiamo facendo anche con la legge di stabilità"."16,8 miliardi è la cifra con cui va letta la legge di stabilità", ha proseguito il capogruppo, "sono le clausole che abbiamo dovuto disattivare per evitare l'aumento delle imposte. Abbiamo cercato di trovare un punto di equilibrio. Non possiamo farci vedere uscire dall'assemblea ANCI o dalla Conferenza Stato-Regioni litigando tra noi", ha ammonito Rosato "dobbiamo rafforzare questo rapporto per condividere le scelte di governo e portare insieme anche il peso più faticoso, che è quello di decidere dove tagliare"."Io ci leggo un'anima, in questa Legge di stabilità" ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd alla Camera, "una vocazione diversa rispetto a quelle del passato. L'anima è la riduzione delle tasse, lo sviluppo con misure a favore delle imprese, delle partite iva e degli investimenti, la misura contro la povertà di 2,6 miliardi nel triennio. C'è una leva diversa, che mette risorse a disposizione della società"."Stiamo facendo un percorso complicato" ha concluso Rosato, "per cui serve un partito solido, nella sua dirigenza, nella sua determinazione. Il nostro Gruppo parlamentare è molto giovane, abbiamo bisogno di costruire gambe nuove per diventare più solidi e abbiamo bisogno delle energie dei circoli. Dobbiamo rilanciare il tesseramento, c'è uno spazio importante per fare nuovi iscritti".I lavori della Direzione sono stati introdotti dal segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi: "Finalmente il governo Renzi ha accolto con coraggio la sfida delle riforme. È venuto il tempo di superare campanilismi, conservatorismi, egoismi, corporativismi. A livello nazionale il processo riformatore è andato a grande velocità. Anche nelle Marche c'è un percorso di riforme da fare ed è sulle spalle del Partito Democratico tutto, dal Presidente, al Segretario, a ciascuno dei dirigenti regionali. Nessuno escluso. E chi pensa di rallentarlo per meri egoismi, ambizioni personali o tutela di interessi particolari, si mette fuori dal Partito Democratico. Non possiamo permetterci mediazioni politiche sugli interessi veri dei cittadini"."La prima sfida che dovremo portare avanti nei prossimi mesi", ha evidenziato Comi, "è il processo di aggregazione dei comuni, offrendo servizi adeguati con un corretto processo di riorganizzazione. Serve, poi, un percorso riformatore per costruire una sanità più moderna, più efficace, che superi doppioni, sprechi, apparati, interessi corporativi e che sia capace di adeguare l'offerta alla rinnovata domanda dei servizi. Altra sfida - ha aggiunto il segretario - è quella dei servizi pubblici a rilevanza economica, come acqua, rifiuti, trasporti, che dobbiamo riorganizzare, semplificare, aggregare per mantenerli competitivi e pubblici. Poi, occorre eliminare tutte le società partecipate e gli enti strumentali della Regione Marche che assorbono risorse utili. Sul fronte della pubblica amministrazione regionale - ha proseguito il segretario -, dobbiamo passare da un modello organizzativo rigido, burocratico e deresponsabilizzato a un modello più flessibile, snello e responsabilizzato".Comi ha infine ricordato come serva "un percorso serio di riforme nelle Marche, che porteremo avanti con il Presidente a partire da questa Direzione. Stasera qui ne parliamo con Ettore Rosato, che ringraziamo non solo per la sua presenza, ma anche per l'ostinazione, la determinazione e l'umiltà con cui lavora ogni giorno per il partito e per la comunità".
Sarà la Folgore Veregra Montegranaro la prossima avversaria del Matelica in Coppa Italia, per i 32 mi di finale. Il Match in programma a Matelica il 25 novembre prossimo con inizio alle ore 14,30 sarà il quarto derby di una serie di quattro sfide regionale dei ragazzi di Clementi che inizia sempre in casa domenica prossima col Castelfidardo. Poi nell'ordine ci saranno al trasferta con la Fermana e la sfida interna con la terribile matricola Monticelli, quindi la Coppa con la Folgore Veregra per riscattare la sconfitta in campionato. Un Matelica che arriva in salute e motivata, proprio come i fidardensi di mister Bolnzan a questa sfida, che è stata posticipata per permettere di seguire il Motogp, godibile anche dal maxi-schermo che sarà allestito allo stadio a partire dalle ore 14, mentre la sfida Matelica-Castelfidardo è stata posticipata alle ore 15,30. Il Matelica potrebbe recuperare anche l’attaccante Pesaresi, tornato ad allegarsi col gruppo dopo un piccolo problema muscolare. Matelica motivata ed in salute dopo l’exploit di Chieti firmato dalla doppietta di Esposito, ma che ha messo in mostra un tridente di grandissima qualità come quello composto da Esposito Picci e Bondi. Un’arma in più per il Matelica, che è balzato al terzo posto a soli tre punti dalla leader Sambenedettese e che sta crescendo vistosamente. Infatti, se il dopo l’immeritato ko con il pur forte San Nicolò in casa, il Matelica doveva dare una risposta, questa c’è puntualmente stata, con quattro vittorie consecutive, tre in campionato e con squadre di vertice come Sambenedettese e Chieti in trasferta, con in mezzo quella in rimonta sull’Avezzano, quindi il derby, sempre in casa, con la Recanatese in Coppa. Tante le indicazioni positive del dopo Chieti e su cui preparare il derby con il Castelfidardo. Oltre ad Esposito, che ha deciso il match uscendo tra gli applausi di nuovi e vecchi tifosi, va segnalata la prova del portierino Tommaso Nobile (’96) che ha neutralizzato un rigore a Dos Santos evitando patemi nel finale di gara. <La squadra mi è piaciuta molto – dice mister Aldo Clementi – per come ha imposto il suo gioco contro una squadra forte e su un terreno brutto, mostrando molta personalità. Se qualcuno pensa però di aver trovato il segreto per vincere si sbaglia. Dobbiamo restare umili e continuare a migliorare> Per la prima volta mister, il Matelica ha schierato il tridente con Bondi ed Esposito sugli esterni con Picci al centro, una soluzione destinata a continuare ? <E’ sicuramente una soluzione possibile viste le caratteristiche dei giocatori con Bondi che è nato esterno ma che nel corso del match, quando anche noi siamo passati al 3-5-2- è passato centrale dietro a Espsoitio e Picci. Tutti sono andati bene, solo Fatone è riuscito a negare il gol a Picci tre gol. Nella prima rete di esposito c’è tanto di Bondi, nella seconda Vittorio ha fatto tutto da solo. L’intera squadra comunque mi è piaciuta>. Trovata la continuità, il gioco e i risultati, con la classifica che sorride e la vetta è a soli tre soli punti. I tifosi cominciano a sognare. <Sognare è lecito – dice Clementi – e tuti hanno diritto di farlo, io sono concentrato e tengo alle prestazioni della squadra e la classifica sarà la risultate finale delle performance. Domenica c’è il Castelfidardo ed è una squadra molto ostica e in un buon momento>. Angelo Ubaldi
Il gruppo consiliare di M5S va in difesa del consigliere regionale Sandro Bisonni riguardo la richiesta delle sue dimissioni dei gruppi di Tolentino, Civitanova, Fabriano, Matelica, Potenza Picena e Recanati. Questo il testo del comunicato stampa firmato da tutti e cinque i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle:"Quando vecchie ruggini, frustrazioni e invidie non trovano sponda nel MoVimento che studia e lavora per cambiare questo paese, si cerca di recuperare quel ruolo di protagonista che non si è capaci di conquistare sul campo con un comunicato stampa scritto indossando la divisa del “dissidente”. Premesso che Bisonni non ha violato alcuna regola ne impegni sottoscritti, sia noto che il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle Marche e la maggioranza dei presenti ad una riunione dedicata, si erano già espressi a riguardo ritenendo infondate e pretestuose le contestazioni mosse a Bisonni per aver speso circa 6.000 euro per la campagna elettorale fatta di “santini” e volantini spediti ad alcune famiglie. Riteniamo il comunicato dei dissidenti inconsistente in quanto il gruppo consiliare regionale condivide puntualmente la linea politica con i cittadini con incontri periodici sul territorio e gruppi di studio con oltre 500 persone. Non a caso, nelle fila dei dissidenti ci sono quelli che si sono candidati e non sono stati scelti dalla rete, quelli scelti dalla rete ma che non sono stati eletti, chi non si può candidare perché non ha la fedina penale immacolata, quelli che invece di combattere i partiti combattono gli iscritti al Movimento accusandoli di non essere duri e puri come loro, e soprattutto … i “leoni della tastiera”, ovvero quelli che non hanno voglia di studiare e lavorare per il Movimento e che trovano più facile avere visibilità online".
Inizia il concorso e già fin da sabato prossimo, 7 novembre, alle 21.15, a Caldarola si comincerà a fare sul serio. In scena la Compagnia Teatro del Sorriso di Ancona che presenterà Zizó de Palumbèla di Mario Panzini per la regia di Giampiero Piantadosi. Si tratta di una commedia importante, che ha per tema la guerra e che ha ricevuto, ormai da qualche tempo, tantissimi attestati di preferenza e di apprezzamento da parte del pubblico, nelle Marche e non solamente. Dalle note di regia: Il testo di Panzini, ispirato ad un episodio realmente accaduto in Ancona durante la seconda guerra mondiale, nell’imminenza della liberazione della città da parte delle truppe Alleate, seppe trasmettere emozioni forti, a volte violente, appena stemperate dall’uso del vernacolo, che non mancarono di richiamare alla memoria dei più anziani avvenimenti lontani e tragici. Ci proponemmo allora di far rivivere quegli avvenimenti, consapevoli che il privilegio di appartenere ad una generazione cresciuta e vissuta nel proprio Paese in tempo di pace, è stato possibile proprio grazie al sacrificio di uomini e donne come Zizò, Matilde, Anita, che sono poi i nostri padri e madri, nonni e parenti, vittime innocenti della furia devastatrice, dell’odio e della violenza di una guerra terribile.Il festival/concorso è organizzato dalla Compagnia Valenti, dai 5Comuni, col sostegno della Regione Marche, della Unione Montana dei Monti Azzurri e col patrocinio della U.I.L.T. e delle due Università di Camerino e Macerata. Le aziende sponsor sono L’Oro della Terra, Infissi Design, Albani Divani e Poltrone, Libreria Del Monte, la Banca della Provincia di Macerata e l’Assm di Tolentino - Terme S. Lucia.Appuntamento per sabato 7 novembre: la vendita dei biglietti partirà dalle ore 19, nel foyer del teatro di Caldarola.