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Dialettiamoci: in scena la Filodrammatica Piorachese - FOTO

Dialettiamoci: in scena la Filodrammatica Piorachese - FOTO

Il sesto appuntamento della rassegna/festival "Dialettiamoci" al teatro di Caldarola ha portato in scena, a cura della Filodrammatica Piorachese, “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli, in un libero adattamento in dialetto piorachese di Luisella Tamagnini, che ne ha anche curato la regia. A detta del pubblico è stata una serata magica, divertente, scoppiettante e dinamica. Il cast della Filodrammatica Piorachese è conosciuto ovunque, soprattutto a "Dialettiamoci", a cui la compagnia partecipa da diverse e dizioni con lusinghieri e sempre rinverditi successi. "La Mandragola", opera complessa e allo stesso tempo affascinante, è risultata vigorosa e piacevole grazie all’interpretazione scintillante di Gian Luca Sabbatini, di Plinio Gagliardi, di Marcello Cavallaro, di Luisella Tamagnini, tanto per citare gli interpreti che hanno dato colore, vivacità e grande senso della credibilità ai loro personaggi. Ma tutta la compagnia ha retto alla grande la performance evidenziando grandi doti e notevole spessore artistico. Prossimo appuntamento sabato 5 dicembre con il Gruppo Teatrale “Giovanni Ginobili” di Petriolo, che presenterà “La vita adè cómme ‘na jornata” di Giandomenico Lisi. La vendita dei biglietti partirà dalle ore 19, nel foyer del teatro di Caldarola.

30/11/2015 10:00
Azionisti di Banca Marche e Codacons: "Pronti alla class action"

Azionisti di Banca Marche e Codacons: "Pronti alla class action"

"Comprendiamo lo stato d'animo dei titolari di obbligazioni subordinate che hanno perso il loro investimento nel salvataggio delle banche commissariate. Sono clienti importanti delle Nuove Banche. Ci muoviamo tra tonnellate di vincoli anche dell'Unione Europea, ma saremo loro vicini. Siamo sensibili alla sorpresa e al disagio. Considerati i paletti Ue, non c'era una soluzione migliore di quella trovata, perché permette di garantire risparmi e imprese": sono queste le dichiarazioni di Roberto Nicastro, presidente delle 'good bank' nate dal decreto legge del Governo per il salvataggio delle quattro banche commissariate. Per Nicastro "Sono stati protetti un milione di depositanti e 200.000 piccole e medie imprese in quattro territori fra i più vitali per la ripresa dell'economia".Intanto arriva però l'ultimatum dei piccoli azionisti ai vertici della Nuova Banca Marche spa e alle autorità che hanno portato a compimento il salvataggio dell'istituto di credito "azzerando il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate". Le Associazioni degli Azionisti Privati di Banca Marche e degli azionisti-dipendenti "Dipendiamo BM", alla presenza dell'Unione nazionale dei consumatori, hanno annunciato di essere pronti a qualunque tipo di azione giudiziaria, penale e civile, compresa una class action. Anche il Codacons annuncia una iniziativa risarcitoria in favore di azionisti e obbligazionisti di Banca Marche, mentre il senatore di Forza Italia Remigio Ceroni chiede al Parlamento di ''azzerare'' il salvataggio delle 4 banche in crisi così come promosso da Governo e Bankitalia e riprendere in mano l'operazione con il Fondo interbancario di tutela. Il consigliere regionale di Ap Mirco Carloni chiede alla Regione di istituire ''un Fondo di solidarietà a favore dei cittadini marchigiani che hanno visto azzerare i loro risparmi in conseguenza delle decisioni assunte su Banca Marche".

29/11/2015 19:33
Cinque Stelle Marche: "Il salvataggio delle banche? Una fregatura premeditata"

Cinque Stelle Marche: "Il salvataggio delle banche? Una fregatura premeditata"

Dal Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle Marche riceviamo:Il piano di risoluzione della crisi di Banca Marche escogitato dalla Banca d’Italia, dal Governo Renzi e dalla Commissione Europea è una vera e propria pugnalata alle spalle dei risparmiatori marchigiani, dei lavoratori dell’istituto di credito e del territorio tutto. Un piano di risoluzione diverso era possibile e lo è ancora oggi: la Banca d’Italia può infatti molto semplicemente modificarlo con un nuovo provvedimento. Il bagno di sangue di azionisti e obbligazionisti subordinati è stato un atto di cinismo inaudito, assolutamente ininfluente ai fini del salvataggio. Si poteva infatti mettere in sicurezza l’istituto tutelando il credito, le famiglie e i depositanti come è stato fatto, e contemporaneamente salvaguardare i risparmiatori possessori di azioni e obbligazioni subordinate. Per questo rimaniamo allibiti dalle sconcertanti dichiarazioni del Governatore Ceriscioli che elogia l’operato del Governo Renzi e giustifica l’azzeramento subito dagli oltre 40.000 piccoli azionisti che avevano investito i propri risparmi in una banca del territorio, facendoli passare come chi se l’è andata a cercare e “si è assunto il rischio di impresa”.Rinfreschiamo la memoria al Governatore esponendo come sono andati i fatti che, visti col senno del poi, ricordano molto il film “La stangata”, purtroppo senza lieto fine: una fregatura premeditata a danno dei marchigiani e dei lavoratori della Banca delle Marche.Nel dicembre del 2011 la Banca d’Italia concluse un’ispezione nei confronti dell’istituto di credito di Fontedamo rilevando diverse gravi irregolarità, ma non fece nient’altro, non svolgendo adeguatamente il suo compito di vigilanza. Infatti né Bankitalia, né Consob fecero nulla per fermare l’aumento di capitale del febbraio 2012, quando i circa 3.000 lavoratori dell’istituto di credito, completamente ignari dello stato disastroso dei conti della banca, (tant’è che molti di loro sono anche azionisti), vennero chiamati a collocare circa 200 milioni di azioni nel mercato, che furono vendute perlopiù alla clientela retail, altrettanto ignara, legata a Banca Marche da uno storico rapporto di fiducia. Il 31 dicembre di quello stesso anno, il 2012, venne registrata la prima perdita nella storia della banca, con quasi 1 miliardo di svalutazioni dei crediti deteriorati. Nel 2013 ulteriori perdite portarono al commissariamento da parte di Banca d’Italia che, dopo due anni di lenta agonia, ha definitivamente colpito a morte l’istituto con il provvedimento di avvio della risoluzione di cui alla deliberazione n. 553/2015 dello scorso 21 novembre 2015, disciplinato dal decreto legislativo n. 180 del 16/11/2015 che ha recepito la “Direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie” cosiddetta BRRD.Ricordiamo che ai sensi del comma 2 dell'art. 21 (“Obiettivi della risoluzione”) del citato decreto legislativo n. 180/2015 nel perseguire gli obiettivi della risoluzione si deve “evitare, per quanto possibile, distruzione di valore”; il provvedimento di risoluzione della Banca d'Italia, con l'azzeramento del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate, non ha di fatto seguito tale principio. L'azzeramento è stato la conseguenza di un'ulteriore ennesima perdita inflitta arbitrariamente all'istituto marchigiano dalla Banca d'Italia di concerto con il Governo Renzi e la Commissione Europea nel fine settimana del 21-22 novembre, dunque in “zona Cesarini” e mai ipotizzata prima. Essa è stata determinata dalla scelta di aumentare la copertura del monte sofferenze fino all'80%, misura che non trova paragone con nessuna altra Azienda bancaria italiana!Oltretutto agli azionisti e agli obbligazionisti subordinati il piano di risoluzione della Banca d'Italia non ha permesso misteriosamente (e crudelmente) neanche una qualche forma di partecipazione, debitamente svalutata, alla good bank, la Nuova Banca Marche: questo avrebbe permesso di mantenere nei clienti la fiducia nell’istituto e una speranza di recupero almeno parziale del proprio investimento con utili futuri, (che una banca consegue soltanto operando tra la gente, con la fiducia della gente). L’azzeramento secco delle azioni è stato invece un clamoroso autogol mediatico e psicologico infilato da Bankitalia e dal Governo nella rete di Banca Marche, perché è stato giustamente percepito dai clienti come un tradimento e sta deteriorando il legame storico col territorio, come dimostrano le tensioni agli sportelli che i poveri lavoratori dell’istituto, in “trincea”, sono costretti a fronteggiare in questi giorni. Insomma, un vero e proprio disastro! E non è meglio sul fronte della bad bank, a cui sono stati conferiti i crediti in sofferenza, che nel caso di Banca Marche sono per la maggior parte di tipo ipotecario, quindi con una garanzia immobiliare che lascia presupporre valori di recupero del credito ben più alti del 17% del loro valore nominale con cui sono stati conferiti alla bad bank. Cornuti e mazziati! Perché non si è neanche voluto permettere agli azionisti di Banca Marche di poter partecipare alla bad bank, usufruendo dei potenziali utili futuri derivanti dall'effettivo valore di realizzo dei crediti recuperati? Perché non si è data la possibilità agli obbligazionisti subordinati di convertire i propri titoli in quote della bad bank o della Nuova Banca delle Marche?Sottolineiamo che le nuove ingenti perdite scatenate dalla decisione, per noi assolutamente strumentale, di innalzare all’80% la copertura delle sofferenze, hanno generato un patrimonio netto negativo e quindi la messa in liquidazione coatta amministrativa della vecchia Banca delle Marche, unica condizione contrattuale che permetteva di non rimborsare le obbligazioni subordinate. Qualcuno dovrà giustificare questa scelta e la valutazione che l’ha determinata, a nostro avviso palesemente finalizzate ad “espropriare” 400 milioni agli obbligazionisti subordinati. L'art. 23 (“Valutazione”) del decreto legislativo n. 180/2015 disciplina infatti la valutazione alla base della risoluzione, ivi comprese scelte di riduzione, conversione (o azzeramento) delle azioni e di altri strumenti di capitale. Il comma 2 stabilisce che la valutazione deve essere eseguita in maniera prudente, realistica e soprattutto equa da un esperto indipendente incaricato dalla Banca d'Italia (potrebbe trattarsi anche degli stessi commissari straordinari). Nel comma 3 infine si statuisce che l'esperto (o gli esperti) rispondono per i danni cagionati dalla valutazione in caso di dolo o colpa grave. Su tale aspetto valuteremo se sostenere eventuali azioni volte ad individuare possibili responsabilità personali, in particolare a fronte di una azione commissariale durata oltre 2 anni.Pertanto, poiché una strada per salvaguardare azionisti e obbligazionisti subordinati è ad oggi assolutamente percorribile ai sensi del comma 6 dell'art. 32 (“Avvio della risoluzione”) che prevede espressamente la possibilità di modificare il programma di risoluzione, esigiamo dal Governo nelle persone del Presidente del Consiglio Renzi e del Ministro dell’economia Padoan nonché dalla Banca d'Italia quale Autorità di risoluzione della crisi, un immediato ripensamento e una modifica del proprio provvedimento di cui alla deliberazione n. 553/2015 del 21/05/2015 con cui è stato deliberato il piano di “salvataggio” per la Banca delle Marche: un ripensamento che riconsideri l'intera risoluzione e salvaguardi nel miglior modo possibile gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati. .La Banca d'Italia assolverebbe così al principio costituzionale di tutela del risparmio sancito dall'art. 47 della nostra Costituzione. A tal riguardo richiederemo un impegno alla Regione Marche a valutare la possibilità di impugnare presso la Corte Costituzionale il decreto legge 183 del 22/11/2015 con cui è stata deliberata la risoluzione della crisi della Banca delle Marche, al fine di permettere che i proventi delle vendite nell’ambito della bad bank e della Nuova Banca Marche vadano a ristorare i possessori di obbligazioni subordinate e poi delle azioni, privilegiando comunque i risparmiatori dagli investitori istituzionali e professionali.Il Movimento 5 Stelle proseguirà con forza la sua azione politica in difesa dei cittadini e dei risparmiatori marchigiani, vittime di un vero e proprio dramma, a cui va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Questa assurda vicenda ripropone ai marchigiani l’ennesima presa in giro da parte del PD regionale e nazionale, che dapprima è stato complice di chi ha creato il problema, ed ora esulta per una messa in sicurezza dell’istituto che si sarebbe potuta condurre in maniera più equa e con conseguenze meno gravi per il nostro territorio.

29/11/2015 17:21
Il Matelica risorge a Campobasso

Il Matelica risorge a Campobasso

Il Matelica di mister Clementi torna da Campobasso con tre importanti punti nel sacco dopo la deludente sconfitta patita domenica scorsa in casa ad opera del Monticelli. Gli uomini di mister Clementi partono contratti e al settimo di gioco rischiano su un affondo di Aquino. Pochi minuti più tardi è però Bondi a suonare la sveglia con un calcio di punizione che si stampa all’incrocio dei pali. Il gioco degli ospiti cresce, ma la risposta dei ragazzi di mister Favo è tutt’altro che remissiva, con Nobile che si trova impegnato per ben due volte dagli avanti molisani. Fino al ventottesimo, quando l’estremo difensore del Matelica non può nulla sul colpo da biliardo di Aquino, bravo a raccogliere lo scarico di Bucchi e ad infilare in rete la palla del vantaggio locale. Gli ospiti accusano il colpo e ne risente il gioco dei ragazzi di mister Clementi che si affidano alle sole invenzioni di Bondi ed Esposito, senza tuttavia trovare il goal del pareggio. Nell’intervallo però cambia qualcosa nell’animo dei giocatori del Matelica che rientrano in campo con un atteggiamento decisamente diverso e più determinato a rimettere la partita su binari diversi. Cambia anche negli effettivi mister Clementi, mandando sul prato Gilardi al posto di Borghetti. Neanche tre minuti nel corso del secondo tempo ed Esposito trova la rete del pareggio, direttamente da calcio di punizione. Ed è ancora dai piedi di Esposito che parte la magia con cui gli ospiti ribaltano il risultato. Corre il decimo della ripresa, infatti, quando il numero dieci biancorosso trova l’assist perfetto per Pesaresi che non sbaglia. Ancora il tempo di un sussulto, con Nobile che si fa trovare pronto su un tiro da fuori, e la gara si fa in discesa per gli ospiti, visto che il Campobasso resta in dieci per l’espulsione di Corbo. Nel finale, dopo un’altra buona parata di Nobile, il Matelica non corre più particolari rischi e, anzi, perde l’occasione per aumentare il vantaggio.CAMPOBASSO: Capuano, Corbo, Raho, Grazioso, Ferrani, Gattari, Fiore, Valentini, Bucchi, Boldrini, Aquino. A disposizione: Grillo, Di Pasquale, Lenoci, Fusaro, Censori, Lucchese, Bontà, Alessandro, Todino. All.: Favo MATELICA: Nobile, Girolamini, Boskovic, Borghetti, Borgese, Lispi, Ilari, Moretti, Pesaresi, Esposito, Bondi. A disposizione: Sabbatucci, Gilardi, Dano, Perfetti, Vallorani, Lasku, Jachetta, Ferretti e Frinconi. Allenatore: ClementiMarcatori: Aquino al 28', Esposito al 48', Pesaresi al 55'

29/11/2015 17:04
Le specialità natalizie di Quacquarini degustate dagli imprenditori

Le specialità natalizie di Quacquarini degustate dagli imprenditori

L'azienda Alberto Quacquarini ha ospitato una conviviale prenatalizia alla quale hanno partecipato diversi imprenditori del territorio, fra cui Germano Ercoli e Luciano Sileoni.E' stata anche l'occasione per l'azienda di Serrapetrona, per presentare e far degustare in anteprima ai presenti le tante specialità dolciarie appositamente prodotte per le festività natalizie. E gli ospiti hanno mostrato di aver gradito molto la serata, organizzata alla perfezione dal padrone di casa Mauro Quacquarini. 

28/11/2015 20:21
Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Non c'è solo la richiesta del rito abbreviato per fare chiarezza quanto prima sulla sua posizione in merito alla famigerata vicenda delle "spese pazze" in Regione che lo vede indagato insieme ad altre 65 persone. L'assessore regionale Angelo Sciapichetti, una volta essere venuto a conoscenza della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura anconetana, voleva dimettersi dalla sua carica, ma il presidente Ceriscioli gli ha ribadito la sua fiducia in attesa della sentenza. A comunicarlo, in quello che è quasi uno sfogo, è lo stesso Sciapichetti in un commento sulla bacheca Facebook del collega di partito Nicola Perfetti dopo che si era aperta una discussione in merito alla "agibilità politica" di persone indagate. "Dieci minuti dopo aver appreso la notizia dal tg delle Marche delle ore 14, ho cercato telefonicamente il presidente Ceriscioli che era fuori Ancona; l'ho aspettato nel suo ufficio fino al suo rientro in sede avvenuto intorno alle ore 16.45; gli ho comunicato la mia volontà di non metterlo in imbarazzo o in difficoltà e di mettere al riparo da speculazioni politiche la sua persona, il Pd o il centro sinistra e gli ho comunicato la mia immediata, totale disponibilità a rimettere nelle sue mani il mio mandato di assessore. Il Presidente mi ha detto: "come ho già dichiarato fin dalla campagna elettorale, sono certo che tu riuscirai dimostrare la tua correttezza in merito ai 2.900 euro che ti vengono contestati e come te anche gli altri. Aspettiamo l'udienza preliminare e poi la sentenza di primo grado". Le subdole speculazioni, le insinuazioni le lascio agli altri, convinto di essere dal profondo della mia coscienza innocente e di poter trovare la sede dove poterlo dimostrare nel più breve tempo possibile. Quanto al resto e ai commenti, ognuno si tiene la sua storia personale. Non auguro a nessuno di trovarsi al centro di una vicenda di questo genere o a qualcosa di simile. Ci vorrebbe rispetto, se non politico, almeno umano e sarebbe buona cosa non usare due pesi e due misure a seconda di chi sono gli indagati, ma mi rendo conto che forse chiedo troppo.Io dai cittadini, dai militanti e dagli elettori ci vado tutti i giorni con la mia faccia sapendo di continuare a poterli guardare negli occhi".

28/11/2015 16:28
Avvocati penalisti in sciopero per tutta la prossima settimana

Avvocati penalisti in sciopero per tutta la prossima settimana

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha indetto l’astensione degli avvocati dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 30 novembre, 1, 2, 3 e 4 dicembre 2015. Con la protesta gli avvocati intendono mettere al centro del dibattito sui temi della giustizia la necessità di una riforma organica del processo e la contrarietà agli interventi “spezzatino” che via via si susseguono sotto la pressione mediatica e di improprie spinte securitarie.Il 30 novembre sarà anche la giornata nazionale promossa dall’Unione delle Camere Penali per l’applicazione dell’art. 275 bis c.p.p. e 58 quinquies dell’Ordinamento Penitenziario (per l’applicazione dei braccialetti elettronici). In tutti i Palazzi di Giustizia si terranno iniziative con la distribuzione dei “braccialetti” (+ braccialetti – carcere) ed a Firenze un convegno nazionale.

27/11/2015 16:41
Per l'inchiesta sulle 'spese pazze' chiesto il rinvio a giudizio per i 66 indagati

Per l'inchiesta sulle 'spese pazze' chiesto il rinvio a giudizio per i 66 indagati

Come era ampiamente prevedibile, la procura di Ancona ha chiuso l'inchiesta sulle presunte 'spese pazze' per 1,2 milioni del Consiglio regionale fra il 2008 e il 2012, chiedendo il rinvio a giudizio di tutti e 66 gli indagati, 61 politici e 5 funzionari. L'udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il 18 gennaio. Fra gli indagati anche due assessori in carica, Moreno Pieroni e Angelo Sciapichetti. Rischiano il processo anche l'ex governatore Gian Mario Spacca e l'ex presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi.La notizia ha subito scatenato il web e i "colpevolisti", anche se va sottolineato che non si tratta assolutamente di una sentenza di condanna che, eventualmente, ci sarà solo a seguito di un processo. Era evidentemente difficile ipotizzare che in un mare magnum così ampio di persone coinvolte, in questa prima fase alcune posizioni potessero essere stralciate e altre invece no. Sarà ora il giudice dell'udienza preliminare a stabilire se e chi dovrà eventualmente andare a giudizio e non è da escludere che già da qui possano arrivare le prime sorprese.Secondo l'Ansa "I magistrati hanno chiesto il giudizio anche per l'ex consigliere e attuale segretario regionale del Pd Francesco Comi e vari consiglieri rieletti nella nuova legislatura. I reati ipotizzati sono peculato o concorso in peculato, per spese ritenute non congrue con l'attività istituzionale: pranzi e cene con sostenitori, onomastici e compleanni festeggiati con i familiari, rimborsi chilometrici 'taroccati', consulenze, regali di Natale, ricariche telefoniche e stampe di manifesti. Migliaia gli scontrini passati al setaccio dalla Guardia di finanza di Ancona, in un'inchiesta cominciata nell'ottobre del 2012, con le prime acquisizioni documentali condotte dalle Fiamme gialle nei palazzi della Regione. Fra le spese più curiose, quella ormai famosa contestata all'ex consigliere della Federazione della Sinistra Raffaele Bucciarelli: l'acquisto di un libro sull'orgasmo femminile: 'Il segreto delle donne' per 16,80 euro".

27/11/2015 15:55
Un’iniziativa natalizia tra di vino e stile

Un’iniziativa natalizia tra di vino e stile

L'evento tanto atteso arriva a dicembre ed è promosso da Alice Catena con le sue creazioni di cappelli della maison Montegallo. Si chiama WINEMEETSTYLE è la sua prima edizione.Si tratta di un evento mercato che nasce da un’idea della casa vinicola Garofoli con l’intento di promuovere le più belle iniziative di giovani eccellenze marchigiane dalla moda all’arte e design accostandole al piacere della degustazione dei vini di casa Garofoli per una giornata di buon gusto in un’atmosfera Natalizia! PICCOLO ATELIER- MONTEGALLO- TEABAG 1928 – ZUCCHERO A VELO- KUBE DESIGN tutti insieme per sostenere la ricerca contro il tumore al seno ed il ricavato sarà devoluto a favore della PINK PROJECT.SAVE THE DATE : 5 dicembre dalle ore 15.00 alle 20.00 presso Casa Vinicola Garofoli via C.Max 123 Castelfidardo

27/11/2015 13:57
Voce alla Città: "Banca Marche... e lo chiamano salvataggio!"

Voce alla Città: "Banca Marche... e lo chiamano salvataggio!"

Dal movimento politico Voce alla Città riceviamo:Se si dovesse giudicare dalle foto sorridenti di Ceriscioli & co e dai titoloni dei giornali si potrebbe dire che l'operazione conclusa nei giorni scorsi in relazione al crak della Banca delle Marche è stato un successo.Con un decreto lampo, varato di domenica pomeriggio!,  il Governo ha infatti provveduto al salvataggio di quattro banche italiane tra cui quella di casa nostra. Questa mossa, a carico del sistema bancario nazionale ma con garanzia della Cassa Depositi e Prestiti e quindi solo in teoria SENZA AIUTI DI STATO, vale quasi 4 miliardi di euro e scorpora le attività sane da quelle malate delle quattro Banche “salvate”. Tutto sembrerebbe essere andato per il meglio ma a ben guardare si può affermare che “l'operazione è riuscita ma l'ammalato è morto”, la Nuova Banca delle Marche nasce infatti "sacrificando" la pelle di circa 43 mila piccoli risparmiatori che hanno visto i loro gruzzoletti ridotti a carta straccia.E come loro anche le Fondazioni azioniste hanno perso in questo modo circa 400 milioni di euro, risorse che provenivano da lasciti e sacrifici di intere generazioni di marchigiani ed utilizzate da sempre per finanziare la sanità, la cultura e sostenere attività in favore di persone indigenti e deboli.Uno dei più grandi disastri finanziari dai tempi dei casi Calvi e Sindona: la gestione incompetente, irresponsabile, e dolosa per certi aspetti, di amministratori, dirigenti e consulenti ha aperto una falla che nel giro di due anni si è trasformata in una voragine spaventosa.Poco consola che questi soggetti ora siano indagati per associazione a delinquere, appropriazione indebita, corruzione e falso in bilancio.Di fronte a questa vicenda disastrosa per l'economia della nostra regione noi ci chiediamo: oltre un anno di commissariamento a cosa è servito? Gli organi deputati al controllo del comportamento delle banche dove erano? I responsabili delle malefatte risponderanno in tempi certi del loro operato? Quale società per azioni “punisce” così drasticamente quelli che rappresentano oltre il 35% del capitale sociale? Di questo fallimento la politica e per meglio dire il Pd si sente minimamente responsabile oppure come nel caso MPS non ha nulla da dire dichiarandosi estraneo nonostante l’appoggio silenzioso di gestioni scellerate?Temiamo che le nostre domande rimarranno senza risposta e che l'intero tessuto economico della nostra regione, fatto da piccoli imprenditori e sostenuto da tanti risparmiatori, difficilmente si riprenderà da questo duro colpo né tantomeno sarà confortato dalla soddisfazione del Governatore Ceriscioli per il provvedimento del Governo che, a suo dire, “ha tutelato i consumatori e preservato posti di lavoro”.Da parte nostra condividiamo e sosteniamo per quanto possibile il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori promosso da Adiconsum mirato alla ricerca di meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni subordinate al fine di evitare la perdita totale del risparmio ed attenuare quello che da più parti viene definito come un “esproprio di Stato”.

27/11/2015 13:16
"Calici d'Arte": a Montecosaro un weekend fra vino, arte e gusto

"Calici d'Arte": a Montecosaro un weekend fra vino, arte e gusto

Un percorso tra storia, arte, musica e gusto è quello che si apre, sabato 28 e domenica 29, a partire dalle ore 17.30, nello splendido convento agostiniano del ‘200 di Montecosaro, oggi sede del comune. Torna per il terzo anno consecutivo infatti “Calici d’Arte”, manifestazion organizzata dalla Pro Loco Montecosaro e dal Centro d’Arte e Cultura Verum in collaborazione con Passeggiare Degustando e “Antiquariato nel Chiostro”, novità di questa edizione. Se la location propone un naturale tuffo nella storia medioevale cui Verum aggiunge un viaggio nell’arte contemporanea conoltre 50 artisti nella collettiva pensata per quest’anno, protagoniste del gusto sono le 12 cantine che proporranno i propri vini tutti da assaggiare e contemplare, uno spaccato dei territori sui quali operano le aziende vitivinicole efficacemente presentato ai tanti amanti del “nettare degli dei”. La manifestazione, che anche quest’anno ha ottenuto il patrocinio del Comune di Montecosaro, della Provincia di Macerata e della Regione Marche intende proporre lo stretto connubio tra enologia e arte, evidenziando quest’anno un’altra connessione, quella con l’antichità. Il vino, fil rouge che sin dalla notte dei tempi, da Omero a Cristo, dalla Francia del Re Sole alla storia contemporanea, è stato protagonista delle vicende umane, fa da gancio con l’antichità e, nel legame con il passato, muove l’evento “Antiquariato nel Chiostro”. Al pian terreno, dalle ore 9.00 di domenica 29 l’evento proporrà un’affascinante passeggiata nel tempo tra oggetti antichi, stampe, dipinti d’epoca e gioielli provenienti da mondi ormai lontani. Ma i veri attori di “Calici d’Arte” sono i vini, rossi, bianchi, bollicine, siano essi DOC, IGT o DOP, raccontano una storia fatta di tradizioni e innovazioni, di colori e immagini che oltrepassano il qui e ora. Tra valorizzazione del territorio e del comparto vitivinicolo italiano, quest’anno la passeggiata tra gli stand delle 12 cantine presenti, sarà allietata anche da interventi musicali con le note di un maestro d’arpa e di un flautista. Assieme alla qualità dei vini proposti, c’è l’eccezionale bontà dei piatti e delle stuzzicherie in abbinamento che, al piano superiore del complesso agostiniano, potranno essere degustate in un comodo e abbondante aperitivo curato dalla Pro Loco Montecosaro in collaborazione con La Fabbrica del Gusto e il salumificio Tre Torri. I piatti preparati, rigorosamente innaffiati dal vino delle cantine in esposizione, andranno a rendere magico lo spazio aperitivo, giusto compimento di un viaggio nella qualità a 360 gradi.  

27/11/2015 12:58
Alta tensione agli sportelli di Banca Marche: "Dipendenti esposti a rischi per la rabbia dei clienti"

Alta tensione agli sportelli di Banca Marche: "Dipendenti esposti a rischi per la rabbia dei clienti"

Resta alta la tensione sulla vicenda relativa al salvataggio di Banca Marche. ''Situazione critica agli sportelli di Banca Marche'', i clienti ''si sentono traditi'' e i dipendenti dell'istituto sono esposti ''a rischi anche personali'': questo è quello che scrivono i sindacati aziendali al presidente e all'amministratore delegato di Nuova Banca delle Marche spa, segnalando problemi soprattutto con i clienti ''detentori di azioni e obbligazioni subordinate", ovvero quelli che hanno perso tutto con l'operazione di salvataggio di Banca Marche vedendosene azzerato il valore.

26/11/2015 17:00
Traffico di opere d'arte: recuperati oggetti rubati nelle chiese del Maceratese

Traffico di opere d'arte: recuperati oggetti rubati nelle chiese del Maceratese

A seguito di una  prolungata attività di indagine condotta dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona,  gli investigatori dell’Arma hanno individuato numerosi oggetti di chiara provenienza chiesastica in possesso di un ex antiquario di San Benedetto del Tronto. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno – Pm Lorenzo Maria Destro, ha così consentito di sequestrare 241 oggetti di natura ecclesiastica (dipinti, statue, tabernacoli, candelieri), 142 dei quali sottratti da varie chiese delle Marche.Agli accertamenti e riscontri hanno collaborato i funzionari della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche di Ancona e gli uffici per i beni culturali  delle diocesi interessate  nonché  l’ufficio per i beni culturali  dalla Cei. I riscontri hanno così consentito di appurare che molti beni d’arte appartenevano a chiese situate nelle diocesi di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata. Alcuni dipinti del ’600 e ’700 raffiguranti immagini sacre, una pala d’altare, tabernacoli, paliotti, statue in cartapesta, oggetti liturgici, saranno così restituiti alle rispettive diocesi e ricollocati nei luoghi originari ove erano esposti. Uno dei dipinti sequestrati, raffigurante “La deposizione di Gesù”, della fine del ’600, è stato rubato da un’abitazione privata in provincia di Lecco nel 1995. All’individuazione si è arrivati confrontando le foto inserite nella Banca Dati del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma, fornite a suo tempo dal derubato nel momento della denuncia di furto.Nell’ambito delle medesime indagini, sviluppando alcune risultanze investigative, è stato recuperato  un busto in  terracotta, raffigurante “Il Redentore”, asportato da una abitazione privata di Reggio Emilia nel 1989. I Carabinieri del Tpc hanno seguito le tracce di tale bene  che nel corso degli anni  è passato da varie proprietà: è stato dapprima trattato da un antiquario di Teramo, poi da due altri antiquari di Roma e successivamente è giunto in Inghilterra. Da qui è stato di nuovo trasportato in Italia dove è stato sequestrato all’ultimo detentore, un antiquario romano  che appena  avuto contezza dell’origine  illecita del bene lo ha messo a disposizione dei Carabinieri.  La scultura, una preziosa terracotta della fine del ’400 di “scuola toscana”, sarà presto restituita ai legittimi proprietari.Purtroppo, nonostante le ricerche, non è stato possibile individuare l’originaria collocazione di alcuni dipinti in sequestro: verosimilmente però questi potrebbero provenire da edifici di culto o religiosi ed alienati indebitamente prima della relativa catalogazione.Al momento sono state indagate otto persone, alle quali sono state attribuite responsabilità per vari reati che vanno dalla ricettazione all’illecita alienazione e al riciclaggio, poiché infatti uno dei dipinti è stato smembrato in quatto parti, tre delle quali recuperate.

26/11/2015 15:45
Marcozzi: "Su Banca Marche si torni alla soluzione del Fondo interbancario"

Marcozzi: "Su Banca Marche si torni alla soluzione del Fondo interbancario"

Da Jessica Marcozzi, capogruppo Forza Italia alla Regione Marche, riceviamo:Il Governo e i disinformati plaudono al salvataggio di Banca Marche. Ma c’è ben poco da esultare. Anzi. Con un provvedimento senza precedenti sono state azzerate tutte le azioni di Banca Marche e il prestito obbligazionario distruggendo in un istante parte dei risparmi di quarantamila azionisti marchigiani e gettando nella disperazione di migliaia di risparmiatori che avevano sottoscritto le obbligazioni subordinate di Banca Marche sicuri di ottenere la restituzione del prestito e giusti interessi. Tutto questo è avvenuto in una sera di domenica ma certamente nel segreto l’operazione era preparata da tempo. Nella lettura di una nota della Banca di Italia, il governatore Ceriscioli, ha parlato di rischio di impresa. Ora per azzerare il patrimonio della Banca sono stati svalutati da parte dei Commissari di Banca d’Italia tutti i crediti in sofferenza del 80%! Percentuale che non trova riscontri in altre situazioni bancarie, considerando che la maggior parte dei crediti è garantita da ipoteca sugli immobili. Chi ha stabilito l’80% e non il 60% o 70% che avrebbe permesso di salvare le obbligazioni e gli azionisti di Banca Marche? Tutto ciò è avvenuto nel più totale riserbo, senza coinvolgere gli azionisti e le fondazioni bancarie di Pesaro, Fano Jesi e Macerata. Tutto il mondo del volontariato e del welfare che aveva un grosso sostegno dalle erogazioni delle Fondazioni andrà certamente in crisi con un gravissimo danno per l’intero sistema marchigiano. Ma dov’era la Banca d’Italia quando gli ispettori nelle loro ispezioni non rilevavano sostanziali criticità? Dov’era la società di revisione che certificava la regolarità dei Bilanci e delle valutazioni? E ancora dov’erano i Sindaci e gli Amministratori che certificavano e firmavano il Bilancio? Dove sono oggi Ceriscioli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che, non avendo capito nulla, plaudono “al salvataggio” di Banca Marche? Ma quale salvataggio. L’affare lo faranno coloro che acquisteranno la “Bad bank” con tutti i crediti in sofferenza (ma con sostanziose garanzie patrimoniali) svalutati dell’80%! Il nostro Governo, da Renzi a Padoan, non è stato capace di difendere gli interessi nazionali dinanzi all’Europa quando invece il Governo tedesco e quello spagnolo sono intervenuti con fondi statali per salvare le proprie banche. Qui in Italia era pronto il Fondo interbancario che è privato ma sembra che ci sia stato il veto dell’Europa o era forse interesse di tutti (Governo e Banca d’Italia) mettere una pietra sopra per cancellare eventuali responsabilità degli stessi organi? Per non parlare dell’effetto a catena che l’operazione provocherà con un timore diffuso tra tutti colo che hanno i loro risparmi nelle altre 9 Banche a rischio. Questo potrebbe comportare un fuggi fuggi generale degli azionisti dagli Istituti bancari “a rischio”. Ora il Parlamento e quanti hanno a cuore gli interessi dei risparmiatori marchigiani e dell’intera economia della Regione devono intervenire per annullare questa scellerata scelta e tornare alla soluzione del Fondo interbancario che avrebbe salvaguardato il valore delle obbligazioni subordinate e non avrebbe azzerato il valore delle azioni.

26/11/2015 12:49
La provincia al lavoro per la sistemazione di diverse strade

La provincia al lavoro per la sistemazione di diverse strade

Intensa, in questa fine d'anno, l'attività della Provincia nei lavori pubblici. Molti i cantieri aperti. Tra le diverse opere inderogabili per la loro urgenza stanno trovando una soluzione anche i problemi che si erano venuti a creare nel marzo scorso sulla provinciale del Fiastrone nel Comune di Camporotondo a seguito delle intense precipitazioni che hanno interessato non solo la nostra provincia ma l'intera nostra regione. Sono iniziati da qualche settimana, sulla arteria in questione, i lavori di ripristino della sede stradale appaltati per un importo complessivo di 200 mila euro alla ditta Gatti e Purini snc di San Severino Marche. Intervento questo, come altri altrettanto urgenti, che è stato possibile attuare soltanto dopo che la Provincia è riuscita ad ottenere un finanziamento regionale nel luglio scorso. Il risanamento della frana che aveva provocato molti disagi alle popolazioni ed alle imprese era più che mai urgente ed indifferibile. Infatti il dissesto aveva causato un'importante restrizione della sede stradale tale da creare un senso unico alternato con il divieto di transito ai mezzi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. I lavori, con cui si mette in sicurezza l'intero tratto, prevedono la costruzione di un muro in cemento armato lungo cinquanta metri, la successiva ricostruzione del corpo stradale con l'istallazione di una barriera di sicurezza. I lavori dovranno essere ultimati dall'impresa appaltatrice entro il 31/03/2016. Al momento sono stati già realizzati tutti i 42 pali delle fondazione, costruita la soletta in cemento armato ed è iniziata l'elevazione del muro di contenimento.

25/11/2015 14:19
"C'è un anfiteatro romano sepolto sotto Villa Potenza": intervista al parroco "Sherlock Holmes"

"C'è un anfiteatro romano sepolto sotto Villa Potenza": intervista al parroco "Sherlock Holmes"

Vincenzo Galiè è l'abate parroco della parrocchia di S. Bartolomeo di Campofilone, ma soprattutto è una sorta di Sherlock Holmes dell'archeologia. Cultore di storia locale marchigiana, soprattutto dei periodi romano e medievale, attraverso documenti di archivio, testimonianze di storici, ricerca di testi archeologici ed uso del georadar ha cercato di ubicare città, villaggi, anfiteatri romani e castelli medievali. Ha individuato per primo l'esatta localizzazione della città romana di Truentum, successivamente certificata dagli scavi della Soprintendenza di Chieti, ed ha all'attivo 83 pubblicazioni riguardanti tali argomenti. Nonostante ciò, in pochi conoscono i suoi studi e le sue intuizioni: l'ambiente accademico ed il mondo dell'archeologia locale, in particolare, sembrano volersi disinteressare degli appelli di Don Vincenzo. "Come ricercatore - afferma l'abate - sono circondato dal silenzio, dall'indifferenza, dalla noncuranza del mondo scientifico preposto alla ricerca e alla diffusione del sapere. Forse, la paura che i miei studi possano fare centro motiva tali deprecabili trascuratezze, ma il danno non è per me. Il danno è per la collettività che non vede tutelata la propria memoria storica per piccoli motivi di poltrone, di interessi personali".https://www.youtube.com/watch?v=aYUebZOp_mc"Da anni, ormai - continua Don Vincenzo Galiè - mi sono accorto che manca uno studio serio e completo del territorio: uno studio approfondito sulla continuità del mondo romano fino ai giorni nostri attraverso lo studio dei catasti, dei documenti, degli atti di donazione, dei toponimi, delle strade e dei nomi antichi". Gli studi di Galiè, invece, si basano su un metodo di ricerca che trova la sua essenza proprio nel rigoroso e corretto esame di documenti ufficiali, atti notarili, mappe catastali e toponimi: "connetto le varie informazioni tra loro, incrocio i dati, disegno un territorio caratterizzandolo con dettagli che viaggiano in ambiti diversi: dalla curia vescovile del '500, alla strada disegnata dagli agrimensori romani, agli atti di donazione medievali, ai manoscritti di un abate del '600, agli atti di donazione delle suore dell'XI secolo". Con il controllo del georadar, poi, si ottiene la prova madre definitiva in grado di dare, anche senza che lo scavo venga effettuato, l'esatta ubicazione della città o di un monumento: "utilizzo tale macchinario d'indagine su decine e decine di località, sono in grado di affermare di non essere mai rimasto deluso: nascosti magari fino a cinque metri di profondità, sono apparsi molteplici insediamenti rivelando presenze di vici e città a forma di reticolato romano o di scacchiera. Ho individuato tre grandi forme ellittiche che hanno rilevato la presenza sotterranea di tre anfiteatri romani al Girfalco di Fermo e nelle città romane di Pausulae ed Helvia Ricina".Tra le intuizioni più eclatanti avute da Don Vincenzo Galiè, sono almeno da nominare quelle riferite a Truentum, la città romana descritta da Sillio Italico, a Novana, sepolta e citata da Plinio il Vecchio, alla romana Helvia Ricina con il relativo anfiteatro. Non solo: l'abate si è anche occupato di Interamnia Picena, una città romana completamente sconosciuta agli studiosi, che doveva sorgere presso l'attuale Comunanza; ha dedicato degli studi alla storia della città di Potentia, nella zona tra Recanati e Potenza Picena; ha effettuato ricerche sulla probabile derivazione dell'attuale Civitanova da Cluentum.  

25/11/2015 12:00
Giovedì sera previste nevicate anche in pianura

Giovedì sera previste nevicate anche in pianura

Dopo l'antipasto dei giorni scorsi sulle montagne maceratesi, giovedì i primi fiocchi della stagione dovrebbero scendere anche in pianura. Secondo le previsioni de ilmeteo.it, il tempo inizierà a peggiorare già dalla serata di mercoledì a partire dal settore tirrenico del nostro Paese.Nelle prime ore di giovedì le precipitazioni saranno abbondanti al centro-sud e sulle regioni adriatiche dalla Romagna in giù, con neve che, date le basse temperature, cadrà anche a 300 metri sull'appennino tosco-emiliano e romagnolo e a 500 metri su quello abruzzese. Nel tardo pomeriggio e in serata il peggioramento andrà ad interessare le Marche e la Puglia, "con massima intensità sull'Abruzzo e Molise in serata, quando la neve cadrà copiosa o addirittura copiosissima, anche a quote bassissime".Questo ciclone mediterraneo di fine autunno fungerà come una calamita nei confronti delle discese di aria artica che come missili polari si fionderanno verso l'Italia valicando le Alpi all'inizio di dicembre, fin verso il Ponte dell'Immacolata.

24/11/2015 21:04
Un progetto per riportare l'antica Torre ai fasti di un tempo

Un progetto per riportare l'antica Torre ai fasti di un tempo

Riportare a Passo di Treia la Torre al centro del villaggio. Parafrasando un vecchio proverbio e data l'importanza avuta nello sviluppo cittadino, la sua origine risale, infatti, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, nelle scorse settimane la struttura è stata oggetto di confronto da parte di alcuni cittadini, riunitisi ora in un gruppo di lavoro allo scopo di porre fine all'attuale stato di sottoutilizzo. Dalle varie ricerche scientifiche e dall'importante opera di recupero compiuta a metà degli anni Novanta, all'interno e negli spazi adiacenti la Torre del Mulino fortificato si sono alternate numerose iniziative, sia pubbliche che legate alle associazioni locali, che, tuttavia, non sono riuscite a garantire una stabilità e una continuità al di là degli eventi realizzati con merito durante l'anno. Ciò è dovuto alla mancanza di una progettualità condivisa, al centro delle finalità del gruppo, nato dapprima spontaneamente sui social network, che vuole riunire professionalità e persone di buona volontà attraverso un concorso di idee concrete e finanziabili da proporre all'Amministrazione comunale nell'interesse della collettività oltre le naturali opere di manutenzione. Definiti anche i principi che animano i promotori: ribadire la valenza identitaria del luogo; renderlo un contenitore eterogeneo di proposte; evidenziarne l'importanza storica, affinché diventi un importante istituto deputato al mantenimento del patrimonio immateriale del territorio “in riva Potentiae”; consentire la massima fruibilità a cittadini, scuole e associazioni secondo la progettualità successivamente definita e i limiti previsti dalla legge; ricavare, dove possibile, uno spazio laico di aggregazione da restituire alla cittadinanza. A tal scopo, sarà presto comunicata la data del primo incontro operativo, aperto a chiunque voglia offrire il proprio personale contributo alle finalità individuate (o suggerirne di ulteriori), dando origine a un positivo confronto. Si tratta, perciò, di un'azione in positivo, completamente civica, senza interessi di parte se non quello che pone in cima all'ambizioso impegno la storia passata, presente e futura di Passo di Treia.

24/11/2015 16:13
I cento anni di nonna Luigia

I cento anni di nonna Luigia

Cento anni di vita vissuti tra fede, sacrifici e l’amore incondizionato di una maxi famiglia. Sono stati festeggiati ieri mattina a Montecassiano nella casa di riposo Romolo Murri dove Luigia Paciaroni ha ricevuto i fiori e gli auguri di parenti e del sindaco Leonardo Catena. Si tratta del terzo centenario festeggiato nel corso di quest’anno, segno che genetica e ambiente rappresentano un felice connubio. Ma anche la tempra non è da meno, non per nonna Luigia che in un secolo di vita ha affrontato difficoltà, lutti e sfide con coraggio e determinazione. Nata il 23 novembre del 1915 a Pollenza, sin da subito si era dovuta occupare dei cinque fratelli più piccoli. Con il padre affetto da problemi respiratori, era stata Luigia a svolgere i lavori più pesanti. Trascurando la propria vita affettiva, avendo altre priorità ben più stringenti, ha aiutato la famiglia fino a 40 anni, poi, dopo tanti sacrifici, ha incontrato quello che sarebbe stato l’uomo della sua vita, Mario Massera. Scoperto l’amore, i sacrifici però non sono finiti. Di dieci anni più grande Massera era vedovo e già padre di otto figli, ma Luigia Paciaroni, abituata alle sfide e ai sacrifici, non ci ha pensato due volte e si è dedicata totalmente alla nuova famiglia, occupandosi della crescita in particolare dei quattro figli più piccoli (gli altri infatti erano già grandi e sposati). Da Rambona la nuova famiglia si era trasferita a Verdefiore di Appignano, poi begli anni ’70 i coniugi si sono spostati con i due figli più piccoli a Vallecascia di Montecassiano. Negli anni, in quella casa, sono rimasti i due coniugi, un figlio, sua moglie e la nipotina Manuela.La fede è stata l’altra caratteristica che ha accompagnato la vita di Luigia e che le ha consentito di affrontare tre terribili lutti, quello del figlio nell’81 (in un incidente sul lavoro), del marito Mario dieci anni più tardi (morto in un incidente stradale a 86 anni e nel 2000 la perdita della nuora (a causa di una malattia). Per dieci anni nonna Luigia ha accudito la nipote Manuela come una figlia, dandole amore e protezione, poi l’amore è stato ricambiato quando, nel 2010, ha accusato i primi problemi di salute. Da febbraio del 2012 la supernonna è tra gli ospiti della casa di riposo. Supernonna non solo per l’età ma anche per la progenie con: otto figli (di cui sette viventi), 15 nipoti (di cui uno scomparso), 29 pronipoti e 13 pro pronipoti a cui si aggiungono due in arrivo. Ieri (domenica 22 novembre) approfittando del giorno di festa, è stata festeggiata al Parco Hotel di Pollenza da figli, nipoti e pronipoti, alcuni arrivati da fuori regione per ricambiare tutto l’amore che Luigia ha donato loro nel corso della sua vita. In totale una settantina di persone. Nel giorno del suo compleanno, la festa è proseguita alla casa di riposo.

24/11/2015 13:07
"In fumo i risparmi di una vita": l'altra faccia del salvataggio di Banca Marche

"In fumo i risparmi di una vita": l'altra faccia del salvataggio di Banca Marche

"Da questa mattina le mie azioni di Banca Marche sono carta straccia. In una giornata hanno mandato in fumo quasi tutti i miei risparmi": il signor Mario (nome di fantasia perchè, per ovvie ragioni, ha richiesto la massima riservatezza sulla sua identità) ha 68 anni e vive in un paese vicino a Macerata. E' uno dei 40mila piccoli azionisti di Banca Marche che, dopo il decreto legge di ieri con il quale il Governo e Bankitalia hanno salvato i depositi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie, ha visto azzerato il valore delle sue azioni. Suona alla porta della nostra redazione e chiede di poter parlare con qualcuno. Vuole sfogarsi, vuole esternare tutta la sua rabbia, la sua delusione, la sua amarezza. "Con l'operazione di ieri, hanno scaricato le perdite sui piccoli azionisti. Avevo acquistato diverse migliaia di euro di azioni con i soldi della liquidazione, perchè mi è sempre stato consigliato di differenziare gli investimenti. Oggi quei soldi non li ho più. Mi resta qualcosa da parte che avevo investito in obbligazioni ordinarie, ma chi mi ridarà il mio denaro? Voglio che la mia storia venga conosciuta da tutti, perchè mi pare che si stia facendo passare sotto silenzio la verità su di me e sugli altri piccoli azionisti che, nel giro di una notte, hanno perso tutto. Oggi in giro non ho sentito altro che osannare l'operazione del Governo e plaudire a un qualcosa che è costato caro a tanta gente. Hanno salvato la banca? E a noi chi ci salva? Tutti i cori di osanna e di compiacimento non dicono mai che ci sono persone che hanno dovuto comunque pagare in prima persona i danni fatti da gente che se ne sta a casa con milioni di euro sul conto corrente. Dovete dirle queste cose! Dovete farle sapere. Almeno questo ce lo dovete, voi come stampa che in questi giorni non avete fatto altro che dire bravi a chi ha azzerato il valore dei nostri risparmi. Perchè dobbiamo pagare noi le speculazioni e la mala gestione che hanno contrassegnato Banca Marche negli ultimi anni? Perchè? Hanno salvato i correntisti e gli obbligazionisti, ma non hanno salvato noi piccoli azionisti, uniche vittime di questa tristissima storia. Scrivete tutto, scrivete la verità, non solo quello che viene comunicato per interessi di parte. Io non mi arrendo: valuterò tutte le possibilità perchè questa è un'ingiustizia troppo grossa da accettare".Mario se ne va, dimenticando l'ombrello che aveva portato con sè. Quando tornerà a riprenderlo rileggerà la storia sua che è anche quella di un piccolo universo di 40mila persone che in una notte hanno visto andare in fumo, non certo per loro colpa, parte dei risparmi e che non vuole rassegnarsi e dichiara di voler lottare per ottenere giustizia.[widgets_on_pages id=2]

23/11/2015 17:52
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